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Che cosa pensano i gay della famiglia?


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PietroUomoDiPietra

Dopo il flame sulle uscite del patron di Barilla a "la Zanzara" mi è venuta la curiosità di sapere cosa effettivamente pensano i gay della "famiglia" (in generale) e quanto in effetti sono, a livello individuale e personale, realmente iinteressati a mettere su famiglia, qualunque sia il genere che preferisco. Lo chiedo anche perché l'impressione ricavata da anni di vita gay e di osservazione pluridecennale della mia vita e di quella dei miei simili. mi suggerisce che in effetti gran parte dei gay più che essere attratti dall'idea di famiglia (ripeto: QUALUNQUE SIA il genere preferito), ne fuggano piuttosto a gambe levate...

 

Proviamo a parlarne un po'?

 

Ciao

 

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https://www.gay-forum.it/topic/24805-che-cosa-pensano-i-gay-della-famiglia/
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Idea di famiglia: sarò banale ma mi immagino una casa in cui rientrare dal lavoro (e già di questi tempi è un sogno!), trovare la persona a cui voglio bene e dire: "Sono a casa!". Una cosa così, semplice. Bambini non credo: non mi piacciono molto... e poi mi piacerebbe un sacco avere gli amici che spesso si fermano da noi a cena o a far serate... insomma una cosa abbastanza classica. Niente di speciale. Un posto in cui io stia semplicemente bene.

Edited by Kador88
PietroUomoDiPietra

Off Topic

 

 



Con uno che parla di flame
Riguardo la protesta contro barilla,
C'è davvero poco da discutere.


E allora perché sei intervenuto?... Solo per far notare che esisti?

Ciao... Inutile


 

 



Idea di famiglia: sarò banale ma mi immagino una casa in cui rientrare dal lavoro (e già di questi tempi è un sogno!), trovare la persona a cui voglio bene e dire: "Sono a casa!". Una cosa così, semplice. Bambini non credo: non mi piacciono molto... e poi mi piacerebbe un sacco avere gli amici che spesso si fermano da noi a cena o a far serate... insomma una cosa abbastanza classica. Niente di speciale. Un posto in cui io stia semplicemente bene.


E questo è di fatto un'idea molto alla "Mulino Bianco"! ;-) Battute a parte, un concetto simile come lo vedresti concretizzato? Dopotutto, se si trova la "persona giusta" (un VERO compagno tanto per intenderci) quanto ti proponi si riesce a realizzare tranquillamente anche se in modo informale. Fin qui non serve una "famiglia" che anzi potrebbe trasformarsi in una fonte di complicazioni.

La domanda che ponevo era però cosa pensano i gay della famiglia intendendo con questo una sua qualunque forma istituzionalizzata.magari, tanto per partire da un esempio che quasi tutti, orfani esclusi, hanno sicuramente vissuto e conosciuto, valutando anche la propria famiglia di origine e dicendo, se vogliono, se questa li può ispirare a farne una per conto proprio o piuttosto a fuggirne l'idea stessa.

Per quel che mi riguarda vale la seconda - no famiglia e soprattutto assolutamente no figli - ma ila situazione della mia famiglia di origine era piuttosto malconcia e non penso faccia molto testo - anzi, spero proprio che non ne faccia alcuno!.

Ciao

Edited by Loup-garou

Off Topic
Si infatti son stato un'ora e venti su gayforum
E su questo topic.. Avevo scritto un tema di 7 pagine
Ma poi mi son detto "da fá?" e ho optato per questo.

Ciao! Perspicace.




Vabbe diamo un senso a questo mio inutile commento.

A me piacerebbe avere in futuro un marito
Insomma una bella famiglia! ;)
Ma senza figliuoli perché per il momento
Non saprei proprio essere un bravo padre..

Beh pure io nom ho avuto una famiglia perfetta
Anzi....
Peró il passato é passato.. Edited by Loup-garou
PietroUomoDiPietra

Boh, convivo da da quasi otto anni.

La differenza tra me e i mie amici etero coetanei

è che non sono sposato, non ho divorziato e non ho figli.

 

Direi che il non essere divorziati sia un ottimo punto di forza! ;) Domanda: rispetto alla tua situazione, a parte alcuni aspetti di tutela legale e materiale del rapporto (come nelle comunicazioni dei medici in caso di malattia che non possono essere, legalmente fatte con nessun altro che sia i parenti diretti e il coniuge legalmente riconosciuto) senti il bisogno che questa convivenga venga riconosciuta anche dal punto di vista formale e legale? O detta in altro modo: ti senti in qualche modo diminuito dal fatto di non poterti sposare a tutti gli effetti alla stregua di una qualunque coppia eterosessuale? Domando anche perché di esperienze di convivenza così lunghe manco ahimè di qualunque esperienza.

 

Ciao

PietroUomoDiPietra

Vabbe diamo un senso a questo mio inutile commento.

 

 

Era ora! :D

 

 

 

A me piacerebbe avere in futuro un marito

Insomma una bella famiglia!  ;)

Ma senza figliuoli perché per il momento

Non saprei proprio essere un bravo padre...

 

Beh pure io nom ho avuto una famiglia perfetta

Anzi....

Peró il passato é passato

 

Che cosa è, nella realtà, una bella famiglia per te? Fammi un esempio concreto.

 

Ciao

PietroUomoDiPietra

No perchè?

 

Solo un dettaglio per inquadrare quello che hai detto prima. Le mie non  numerosissime esperienze di relazione mi hanno insegnato comunque una cosa fondamentale: le coppie si formano e stanno insieme non tanto sullo stare insieme  e basta ma piuttosto sul FARE insieme qualcosa, costruire qualcosa insieme ovvero, in un certo senso, formare una "squadra" per realizzare degli obiettivi (quali che siano... l'importante è che ci siano) e volevo anche appurare quanto questo potesse vale per gli altri oltre che per me.

 

Ciao

 

 


le coppie si formano e stanno insieme non tanto sullo stare insieme  e basta ma piuttosto sul FARE insieme qualcosa, costruire qualcosa insieme 

 

La cosa è relativamente semplice per una coppia eterosessuale, perché il FARE insieme è per così dire istituzionale: generare figli, allevarli, educarli.

E' relativamente più difficile per una coppia omosessuale, perché il FARE insieme è un'invenzione diversa per ciascuna coppia e forse spesso manca, limitandosi ad uno stare insieme anche se non solo sessuale.

 

Suppongo sia stato per l'opportunità di offrire un FARE insieme "istituzionale" che nell'antichità greca la coppia omosessuale fu inquadrata preferibilmente nel rapporto tra adulto educatore-amante ed adolescente, non necessariamente in senso strettamente  fisico, educato-amato.  

Ti senti in qualche modo diminuito dal fatto di non poterti sposare a tutti gli effetti alla stregua di una qualunque coppia eterosessuale?

 

 

A dire il vero mi darebbe fastidio pure se non fossi fidanzato.

 

In ogni caso - e può dirtelo qualunque etero - i single pagano molte più tasse:

fortunatamente dal 2012 l'assicurazione sanitaria del mio ragazzo

dovrebbe coprire anche parte delle mie spese.

 

PietroUomoDiPietra

La cosa è relativamente semplice per una coppia eterosessuale, perché il FARE insieme è per così dire istituzionale: generare figli, allevarli, educarli.

E' relativamente più difficile per una coppia omosessuale, perché il FARE insieme è un'invenzione diversa per ciascuna coppia e forse spesso manca, limitandosi ad uno stare insieme anche se non solo sessuale.

 

Suppongo sia stato per l'opportunità di offrire un FARE insieme "istituzionale" che nell'antichità greca la coppia omosessuale fu inquadrata preferibilmente nel rapporto tra adulto educatore-amante ed adolescente, non necessariamente in senso strettamente  fisico, educato-amato.  

 

Sottoscrivo la prima parte ma sono ampiamente in disaccordo sulla seconda. In effetti nell'antichità chi istituzionalizzò realmente le unioni omosessuali (che erano, al pari del normale matrimonio eterosessuale, nient'altro che un contratto sottoscritto dai contraenti) furono i ROMANI, non i greci. Quel che della Grecia antica è stato fatto passare per istituzionalizzazione dell'omosessualità era in realtà UN ADDESTRAMENTO MILITARE in cui i giovani erano educati all'obbedienza assoluta verso i capi, QUALUNQUE cosa chiedessero (anche di farsi sodomizzare che il più delle volte era però una forma di punizione corporale - e, come è facilmente immaginabile, pure piuttosto temuta).

 

Va detto peraltro che, disponendo i possidenti dell'antichità di numerosi schiavi non vi era, per chi lo volesse, alcun ostacolo a togliersi qualunque genere di sfizio sessuale IN SE', sia etero (sicuramente la maggioranza!), sia omosessuale, su chiunque gli andasse a genio senza alcuna necessità di istituzionalizzare alcunché (che prese le mosse da altre esigenze).

 

Comunque, ritornando a noi, credo che hai c'entrato la differenza principale tra coppie etero e gay: nelle prime non c'è bisogno di inventarsi nessun progetto nuovo, nelle seconde invece bisogna proprio inventarsi tutto di sana pianta... da collaudarsi in prima persona senza pre-garanzie di alcun tipo.

 

E qui chiedo: le coppie gay di cui avete conoscenza diretta (magari perché, beati voi, la vivete direttamente!) che cosa "inventano" per strutturare la loro vita?

 

Ciao

 

 


E qui chiedo: le coppie gay di cui avete conoscenza diretta (magari perché, beati voi, la vivete direttamente!) che cosa "inventano" per strutturare la loro vita?

 

E' sicuramente bello avere degli interessi comuni,

ma principalmente è necessario avere degli interessi.

Noi facciamo politica insieme e costruiamo giochi di società.

nell'antichità chi istituzionalizzò realmente le unioni omosessuali (che erano, al pari del normale matrimonio eterosessuale, nient'altro che un contratto sottoscritto dai contraenti) furono i ROMANI, non i greci.

 

No, guarda, prendi fischi per fiaschi!

I Romani non istituzionalizzarono un bel niente:  i rapporti pederastici in senso greco furono sempre estranei al mos maiorum romano e visti con diffidenza dai conservatori non solo in età repubblicana, quando la diffidenza vero la cultura greca era ancora molto diffusa, ma anche dopo che la Grecia "ferum victorem cepit" sia pure solo culturalmente, e li costumi greci in materia di omoerotismo non furono accettati neppure quando un imperatore (Adriano) li elevò apertamente alla dignità imperiale, tant'è vero che al suo Antinoo tributò onori che solitamente erano riservati alla consorte del principe.

 

 

 

 

Quel che della Grecia antica è stato fatto passare per istituzionalizzazione dell'omosessualità era in realtà UN ADDESTRAMENTO MILITARE in cui i giovani erano educati all'obbedienza assoluta verso i capi, QUALUNQUE cosa chiedessero (anche di farsi sodomizzare che il più delle volte era però una forma di punizione corporale - e, come è facilmente immaginabile, pure piuttosto temuta).

 

Prima di tutto, l'obbedienza assoluta verso i capi poteva valere in guerra e comunque non era certo specifica dei Greci:  non è che anche oggi in un qualsiasi esercito, perfino di un paese democratico, in tempo di guerra sia possibile che i soldati obbediscano solo se gli pare o solo dopo un'assemblea di cobas di base...... 

 

Poi, sul farsi sodomizzare come forma di punizione corporale dei giovani Greci imposta dai loro capi, posso solo dirti che è una nozione di pseudo storia del costume derivata forse da qualche polpettone cinematografico degli anni '50, su cui quindi non vale la pena di spendere parola tanto è palesemente contraria al costume e alla mentalità antica e in particolare a quella greca.

 

Infine, dire che i rapporti pederastici tra i Greci siano stati "addestramento militare" (ma perché lo scrivi maiuscolo?), è solo una parte della verità, perché il rapporto pederastico era molto più ampio e complesso comprendendo l'educazione dell'adolescente o comunque dell'eromenos (che poteva anche non essere proprio adolescente in senso stretto) alla vita completa di uomo e di cittadino e quindi implicava educazione sessuale, fisica, morale, culturale, civile e anche, certo, militare specialmente nelle comunità doriche ed eoliche (Sparta, Tebe). 

 

Comunque, se anche  la pederastia greca fosse stata, come pretendi tu, solo un addestramento militare, sarebbe pur sempre stata un'istituzionalizzazione del rapporto affettivo tra maschi, dato che l'addestramento militare del giovane era interesse primario della comunità politica. 

 

 

 

 

Va detto peraltro che, disponendo i possidenti dell'antichità di numerosi schiavi non vi era, per chi lo volesse, alcun ostacolo a togliersi qualunque genere di sfizio sessuale IN SE', sia etero (sicuramente la maggioranza!), sia omosessuale, su chiunque gli andasse a genio senza alcuna necessità di istituzionalizzare alcunché (che prese le mosse da altre esigenze).

 

Guarda che i rapporti pederastici  tra i Greci erano cosa ben distinta dalla mera soddisfazione fisica, sessuale o no, che si potesse avere con uno schiavo: 

nessun greco che si rispettasse avrebbe mai considerato lo schiavo usato per uno sfizio sessuale, come se fosse il suo eromenos (amato) o il suo erastes (amante)!

 

 

 

 

E qui chiedo: le coppie gay di cui avete conoscenza diretta (magari perché, beati voi, la vivete direttamente!) che cosa "inventano" per strutturare la loro vita?

 

Posso solo parlare di me stesso e dirti che non mi sono inventato mai niente di particolare:  dopo quasi 25 anni che sono insieme con il mio ragazzo, non mi sono ancora stancato di lui né lui di me, pur senza aver mai "strutturato"  le nostre vite o forse proprio per questo.....

Edited by Mario1944

 

 


Posso solo parlare di me stesso e dirti che non mi sono inventato mai niente di particolare: dopo quasi 25 anni che sono insieme con il mio ragazzo, non mi sono ancora stancato di lui né lui di me, pur senza aver mai "strutturato" le nostre vite o forse proprio per questo.....

Ti rendi conto che chiamare "ragazzo" il tuo partner è quanto meno stravagante per la tua età? (senza offesa)

In realtà anche per un 20 enne è infantile usare il termine ragazzo, poi boh...

@Mario1944

A questo punto chiamalo direttamente "il mio boyfriend".. Che te devo di..

Lui ha superato i 40 giusto? Considerarlo un "ragazzo" non ti sembra leggermente infantilistico?

Edited by Lavipera

E qui chiedo: le coppie gay di cui avete conoscenza diretta (magari perché, beati voi, la vivete direttamente!) che cosa "inventano" per strutturare la loro vita?

sicuramente niente di inventato, abbiamo degli interessi comuni e molti altri no ed entrambi cerchiamo di conoscerci giorno dopo giorno. Tipo a me non faceva impazzire la cucina messicana, ma grazie a lui ho conosciuto uno dei miei piatti preferiti: la quasadillas ai gamberi, lui non guardava I talent show musicali e ora non si perde una puntanta di American Idol.

Mi ha fatto conoscere una cultura molto diversa da mia e io gli sto facendo conoscere quella italiana (su questa un po ci scontriamo un po' hah)

La quotidianita' e' fatta di normalita', cuciniamo insieme, cantiamo sotto la doccia insieme, giochiamo col gatto...

 

 

@Mario1944

A questo punto chiamalo direttamente "il mio boyfriend".. Che te devo di..

Lui ha superato i 40 giusto? Considerarlo un "ragazzo" non ti sembra leggermente infantilistico?

Lo puo' chiamare pure Pino, a te che cambia? :D

 

 


@Mario1944
A questo punto chiamalo direttamente "il mio boyfriend".. Che te devo di..

 

Che me devi dì??  Ti ho forse chiesto opinioni in merito?

Comunque anche se non sono ferratissimo in inglese, mi pare che la parola "boy" in inglese abbiamo più o meno la stessa estensione che in italiano "ragazzo".

 

 

 


Lui ha superato i 40 giusto? Considerarlo un "ragazzo" non ti sembra leggermente infantilistico?

 

No, ma grazie per l'interessamento semantico.

Comunque a lui piace moltissimo che io lo chiami il mio ragazzo.

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