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Rapporto con le donne


Bad_Romance

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parole_alate

Non avrei mai creduto, ma riflettendoci ho molte più amiche donne che amici uomini. Soprattutto ragazze lesbiche e meno ragazze etero, anche se direi che dipenda dal fatto che ormai frequento più luoghi di ritrovo (intesi come svago, ovviamente) gay che neutri.

In generale mi ritrovo in quello che dice Isher: sviluppo più facilmente e stimo di più amicizie femminili che maschili perchè in generale preferisco le donne, e questo influenza ogni campo della mia relazione con loro.

Del resto, immagino che questo topic nasca per i ragazzi del forum, e non per le lesbiche - anche se dal titolo non si nota. E' abbastanza spiacevole che venga dato per scontato che ci siano solo ragazzi, e non agevola certo la nostra partecipazione. :)

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Hai ragione, parole_alate: viene dato per scontato; ma non da tutti. 


 


Ora però dopo il tuo intervento forse potremmo problematizzare questo duplice torto che commettiamo a vicenda: i gay preferendo sempre e comunque i maschi e quindi mettendo addirittura l'amicizia maschile un gradino più in alto rispetto a quella con una donna (affermazione che ho fatto io, un'affermazione in fondo grave), le lesbiche preferendo sempre comunque le donne e immagino arrivando alla stesso risultato (anche se nonso se sia esattamente così).


 


Nel mio caso questo è compensato dal fatto che de facto ho avuto grandissimi rapporti di amicizia con donne eccezionali. Ma evidentemente essendo l'amicizia, a livelli molto alti, una forma di amore, siamo (e qui parlo di nuovo in prima persona, come gay) condotti dalla nostra stessa natura ad avvertire una grandezza nell'amicizia maschilei che altre amicizie, pur grandissime, stentano a raggiungere.


 


Magari raggiungono un altro tipo di grandezza, ma non la stessa. 


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i gay preferendo sempre e comunque i maschi e quindi mettendo addirittura l'amicizia maschile un gradino più in alto rispetto a quella con una donna (affermazione che ho fatto io, un'affermazione in fondo grave), le lesbiche preferendo sempre comunque le donne e immagino arrivando alla stesso risultato (anche se nonso se sia esattamente così).
Ma questo è generalizzare troppo :) di maschi gay che si trovano meglio nell'amicizia con le femmine ce n'è a bizzeffe, molti lo hanno già scritto
E io lo ammetto, sono uno di quelli, mi trovo a mio agio con le donne e mi capita anche di formare rapporti forti nel giro di poco tempo.
Però il mio migliore amico, praticamente più di un fratello, è maschio etero (questa cosa l'avevo già scritta, mi sa che c'era un topic simile). Generalmente non ho problemi nell'avere amici maschi, gay ne ho alcuni, etero pure, tra l'altro negli ultimi 10 anni sono aumentati grazie ad una mia passione (fumetti) che essendo a maggioranza maschile mi ha portato a contatto con altri ragazzi appassionati (quasi tutti etero).
Se c'è una cosa che noto è che, pur non essendo un ragazzino, all'inizio di una conoscenza di un uomo, specie se etero o sospetto tale, mi sento un po' più timido.
Con le donne non mi succede.

Ah invece il mio moroso è proprio misogino :) amici maschi gay come se piovesse, svariati amici maschi etero, una sola amica femmina con cui nemmeno va sempre d'accordo e magari passano i mesi senza parlarsi ^^ 

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i gay preferendo sempre e comunque i maschi e quindi mettendo addirittura l'amicizia maschile un gradino più in alto rispetto a quella con una donna

 

Credo di non condividere molto la parte dopo il "quindi". Per me non c'è una distinzione di livello, non attribuisco un valore maggiore all'amicizia maschile. Semplicemente mi risulta più facile ed immediato entrare in sintonia con un uomo, in generale mi ci trovo meglio, riesco ad instaurare più velocemente un filo diretto basato sull'empatia. Questo è il motivo per cui le mie amiche femmine sono tutte persone notevolissime, mentre per gli uomini non è affatto detto. Le donne devono avere "requisiti" maggiori a livello umano per piacermi davvero, altrimenti mi infastidiscono subito e non trovo dentro di me le ragioni per essere "accomodante" come mi capita con i maschi.

Una volta raggiunto un alto livello di empatia, però, non attribuisco affatto meno valore all'amicizia con loro, anzi, se devo guardare la mia esperienza attuale, pur avendo un maggior numero di amici maschi, sto avendo il livello di confidenza e di profondità maggiore proprio con una donna.

Edited by wasabi
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Devo aggiornarmi: pensavo che al centro del mondo nell'immagnario maschile vi fossero le tette! :D

 

Ciao

 

Non per una parte (che non è piccola) dell'immaginario maschile

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privateuniverse

Anche da questo punto di vista sono un gay atipico, perché non ho mai avuto grandi amicizie femminili e i miei rapporti con le donne sono sempre stati piuttosto superficiali per un periodo di tempo molto lungo; direi fino ai trent'anni circa.

 

Quand'ero ragazzo le ragazze non mi piacevano, non m'interessavano e io non interessavo a loro. Non m'interessavano perché erano complicate, inaccessibili e avevamo interessi completamente diversi. Le ragazze che conoscevo erano esclusivamente compagne di scuola; all'epoca io ero interessato alla politica, alla musica rock, ero un avido lettore di giornali (ne leggevo spesso tre o quattro al giorno, quotidiani dico) e avevo, in genere, interessi culturali piuttosto spiccati, mentre le ragazze che conoscevo io erano piuttosto convenzionali e il gruppo di "amici" che frequentavo anche al di fuori della scuola era esclusivamente maschile. Dove vivevo, di fatto, si facevano vite separate, e non prendevo parte ad attività (tipo la parrocchia) frequentate da entrambi i sessi. Da parte loro, le ragazze non provavano alcun interesse per me. Penso mi giudicassero, nella migliore delle ipotesi, strano, e che pensassero fossi troppo irregolare per i loro gusti; nella peggiore, detestavano il mio sarcasmo e mi odiavano. Oltretutto non ero un ragazzo attraente (neanche ora sono un uomo attraente), tanto meno "fico", e questo mi rendeva assai meno popolare di altri miei coetanei. Se a questo aggiungiamo il fatto che non ne ero sessualmente attratto, è facile trarre le conclusioni.

 

In realtà, nonostante una certa misoginia di fondo, dovuta al fatto che le ragazze mi sembravano sciocche e frivole, non avrei avuto alcuna preclusione a fare amicizia con ragazze. Quando mi sono trovato in contesti meno rigidi, come i corsi di lingua all'estero, oppure ho avuto a che fare con ragazze che uscivano dai cliché cui ero abituato, con le ragazze potevo trovarmi molto bene e apprezzavo la loro compagnia come quella dei maschi.

 

Le cose hanno cominciato a cambiare lentamente a partire dai trent'anni, allorché ho avuto a che fare con donne di tipo diverso, sul lavoro e in altri ambienti; ma, anche lì, difficilmente si sono stabiliti rapporti di vera intimità, anche perché, in qualche caso, so di averne conosciute cui piacevo (solo alcune eh, la legge dei grandi numeri), e questo creava una certa tensione. Io non potevo incoraggiarle più di tanto per non giocare troppo con i loro sentimenti e questo mi frenava nel voler approfondire l'amicizia.

 

Con il passare del tempo le apprezzo sempre di più, ma continuo a non avere reali amicizie femminili; ora come ora non conosco donne con cui potrei uscire per andare a cena, al cinema, a teatro, a un concerto o a bere qualcosa la sera da soli. Nella mia vita ce ne sono state solo tre con queste caratteristiche, tutte e tre negli ultimi dieci anni; solo con una sono ancora in contatto, ma abita lontano.

 

Il fatto di non essere interessato sessualmente alle donne e, in generale, la capacità di provare interesse per le persone a prescindere dall'aspetto sessuale fa sì che io non faccia distinzioni tra uomini e donne nei miei rapporti interpersonali, almeno in linea di principio. Anzi, se devo essere sincero, ci sono lati delle donne che trovo molto interessanti e stimolanti. Penso che, in generale, le donne siano più complesse dei maschi, e abbiano la capacità, se non di essere disinteressate (dote molto rara), di apprezzare la varietà degli spazi emotivi che si creano in una relazione e di coltivarli come qualcosa che ha un valore in sé, laddove i maschi tendono a condividere soltanto delle "attività". Trovo che, sempre parlando in generale, le donne siano più a loro agio, più a contatto con le loro emozioni, cosa che non riscontro quasi mai, se non mai, nei maschi, etero o gay.

Questa valorizzazione della componente emotiva di sé e dei rapporti con gli altri penso che, in generale, renda i rapporti con le donne potenzialmente più sfaccettati, e quindi più ricchi, più fecondi, meno scontati di quelli con gli uomini, almeno dal mio punto di vista.

 

Nei rapporti con le donne, d'altronde, mi frena una tendenza, che mi pare di percepire in molte di loro, a instaurare relazioni di dipendenza e persino dinamiche ricattatorie.

 

Mi rendo conto di aver fatto un discorso molto generale e generico, forse perché, in realtà, le donne le conosco poco; e forse le capisco anche poco.

 

Mi piacerebbe avere una rete di amicizie mista, composta più o meno in ugual misura da uomini e donne, donne che non siano soltanto "mogli di amici", o "compagne di amici" o "colleghe di lavoro", ma non è stato così e sinceramente mi rincresce.

Edited by privateuniverse
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PietroUomoDiPietra

Nei rapporti con le donne, d'altronde, mi frena una tendenza, che mi pare di percepire in molte di loro, a instaurare relazioni di dipendenza e persino dinamiche ricattatorie.

 

Mi rendo conto di aver fatto un discorso molto generale e generico, forse perché, in realtà, le donne le conosco poco; e forse le capisco anche poco.

 

Mi piacerebbe avere una rete di amicizie mista, composta più o meno in ugual misura da uomini e donne, donne che non siano soltanto "mogli di amici", o "compagne di amici" o "colleghe di lavoro", ma non è stato così e sinceramente mi rincresce.

 

Per quel che mi riguarda non saprei dire se la tendenza delle donne a costruire dipendenze con gli uomini arrivi fino al ricattatorio ma sicuramente sono molto esigenti e, almeno dal punto di vista naturale e biologico, ha anche un senso che lo siano: in una possibile prospettiva di divenire madri impegnate più o meno a tempo pieno nella crescita di un figlio la maggior parte delle donne pretendono un qualche tipo di garanzia (implicita o esplicita) di non essere piantate in mezzo alla strada a farsi carico di tutto.

Credo che, almeno per me, sia questo il fattore pincipale che mi ha spinto a tenerle sempre a distanza al di là dell'essere buoni amici: semplicemente, dopo essere stato costretto dalla circostanze durante l'adolescenza a piantare tutto (soprattutto gli studi, rimanendome con una terza media che già allora da sola serviva solo a tappare gli spifferi delle finestre) per farmi carico di mia madre che non stava mai bene e di mio fratello spastico (che oltrettutto da adulto è andato in schizofrenia e non ne è più uscito) mi ha sempre fatto guardare con timore ai rapporti stretti con le donne proprio perché sentivo abbastanza consistente il "pericolo" di ritrovarmi coinvolto obtorto collo in un qualche "fatto compiuto" che avrebbe moltiplicato all'ennesima potenza un carico di responsabilità verso gli altri che facevo già molta fatica a reggere. E la cosa è arrivata anche ai giorni nostri in cui addirittura il fatto di essermi ritrovato sieropositivo è stato quasi un sollievo ANCHE per il suo essere in un certo qual modo un "certificato di non idoneità" da far valere in caso di attenzioni troppo consistenti da parte delle donne. Ed è tutto dire...

 

Una particolarità curiosa del mio rapporto con le donne da bambino è che, alla lettera, le percepivo non come "umani di sesso femminile" ma proprio come una "specie" parallela a quella umana, dotata delle stesse qualità intellettuali ed emotive ma che assolutamente non era la MIA stessa specie. Vero è anche il fatto che, quando ero bambino, erano anche gli ultimi anni in cui le classi e le attività era divise per genere. e questo penso che abbia inciso parecchio in questa mia personale "distorsione" di vedere l'altro sesso rispetto al mio.... Tutttavia sarei veramente curioso di conoscere se altri hanno vissuto, da bambini, un simile tipo di distorsione (che, penso, riguardi solo bambini o figli unici o, come me, privi di sorelle).

 

Ciao

Piercarlo

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Nel mio caso non c'è niente da fare: riesco ad attivare un feeling immediato con le ragazze, ho una marea di conoscenti donne e parecchie amiche, adoro la loro compagnia proprio perché - nonstogeneralizzandoovviamentelodicosubito - con loro si PARLA, si dialoga, si discute, si fa un discorso dall'inizio alla fine, si riesce ad alternare leggerezza e serietà, si stabilisce un legame empatico etc etc. I maschi etero che ho conosciuto nel corso della mia vita, nella stragrande maggioranza dei casi, o erano clamorosamente pedanti oppure incapaci di empatia oppure impossibilitati a fare discorso oltre una certa soglia...sarà che vivo e ho vissuto a lungo in un contesto di provincia, in cui - mediamente - i ragazzi etero sono - sempre mediamente - molto della serie machina-pleistescion-icsbocs-figa-umpf-bofonch-chomp-chomp...insomma, faccio fatica a trovarmici. Per carità, loro sono così, quelli sono i loro interessi e nessuno glieli tocca, va benissimo tutto, ma è chiaro che siamo fatti diversamente e non si può andare oltre l'amicizia superficiale o la conoscenza. Ne ho di amici etero, ma pochi e in quanto a saldezza del legame non c'è proprio paragone rispetto alle amicizie che ho stretto con le ragazze. Ma oltretutto, anche quando mi capita di stare con amici etero o maschi etero in generale...c'è sempre come una barriera. Non è una questione di essere out o meno...perché anche con le ragazze con cui non sono out succede, c'è proprio un dislivello di qualità della relazione (ovviamente il tutto dipende specialmente da me, of course).

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