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Quando si è in più di due a crescere un figlio


Icoldibarin

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Ho appena letto questa notizia circa l'apertura della California verso il riconoscimento legale di un terzo (o quarto) genitore.

Penso che sia un passo importante e non mi aspettavo potesse arrivare così presto.

Una simile possibilità renderebbe più giustizia anche alle famiglie formate da una coppia gay ed una lesbica che decidano di crescere un figlio insieme e ad altre con geometria diversa da quella più usuale composta da due genitori.

Nell'articolo si menziona invece il fatto che il genitore biologico possa prendere giustamente, se partecipa alla crescita del figlio, oneri e diritti propri di un genitore.

Voi che ne pensate?

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io penso che questa è solo una faccenda legale.

 

per crescere bene un figlio oltre alle leggi occorre avere dei genitori che si impegnano e molti invece falliscono si questo punto.

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si puo essere ottimi multigenitori anche se non vi è riconoscimento legale di questa multi e pessimi genitori con tutti i riconoscimenti.

 

mi sembra un problema secondario, importante forse solo per chi ha questo tipo di genitorialità ma che riguarda pochissime persone.

 

invece l'essere buon genitore riguarda molti e molti non lo sono.

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A parte che se "è un problema di pochi" non vuol dire che non sia un problema.

Non credo neanche siano pochini nei fatti gli omosessuali che decidono di procreare con un'altra coppia o che si trovano ad ereditare un figlio da una precedente relazione etero.

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il discorso andrebe allargato alle famiglie etero allargate che non sono molto diverse da quelle gay allargate e fare una legge per tutti indipendentemente dall'orientamento sessuale.

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PietroUomoDiPietra

 

Voi che ne pensate?

 

Una bella notizia, non solo per i genitori gay. Che poi sia "solo una faccenda legale" non penso in ne diminuisca il valore: dopotutto anche il matriominio gay "è solo una faccenda legale". Sul fatto che una possibilità venga effettivamente sfruttata solo da una minoranza si piuò dire tutto quel che si vuole... però intanto c'è e mi pare una buona cosa.

 

 

il discorso andrebbe allargato alle famiglie etero allargate che non sono molto diverse da quelle gay allargate e fare una legge per tutti indipendentemente dall'orientamento sessuale.

 

Su questo non ci piove. E mi pare che il senso generale della norma sia proprio questo quando parla di tutte le persone coinvolte nella crescita di un bambino.

 

Ciao

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Io non so che pensare. Da un lato mi pare un'ottima cosa, dall'altro penso che sia una famiglia troppo "affollata". Sicuramente la famiglia a 3 mi sembra la scelta più facile e felice per un bambino, ma non so fino a che punto possa esserlo, da un punto oggettivamente egoistico, per una coppia che deve dividerlo con un terzo o un quarto. E specifico che tra le mie idee per essere padri ci sia anche quella di una "terza madre" in quanto pratica, veloce e innegabile, ma mi fa comunque paura dividere qualcosa della mia coppia con una terza. Più che paura è pure fastidio che la mia coppia poi dovrà scendere continuamente a compromessi con la terza e dipendere anche da lei. Certo poi penso al fatto che il bambino potrà stare con la madre e non avere nessun rimpianto per quello, però boh è una questione spinosa che mi mette un po' in crisi...

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PietroUomoDiPietra

Io non so che pensare. Da un lato mi pare un'ottima cosa, dall'altro penso che sia una famiglia troppo "affollata". Sicuramente la famiglia a 3 mi sembra la scelta più facile e felice per un bambino, ma non so fino a che punto possa esserlo, da un punto oggettivamente egoistico, per una coppia che deve dividerlo con un terzo o un quarto. 

 

Mah, la maggior parte delle famiglie è già larga di suo se si includono i nonni e magari anche gli zii. Non vedo dove possa essere il problema ell'estendere una esperienza che di fatto già esiste. Per noi adulti forse è un problema ma per un bambino "aggiungere un posto a tavola" per un adulto AMICO in più, non costa nulla, anzi è tutto grasso che cola! :)

 

Ciao

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La maggior parte delle devianze in età minorile è dovuta all'instabilità del nucleo famigliare e dall'ingerenza di terzi all'interno del circolo in cui il bambino dovrebbe sentirsi protetto e al sicuro. Il cedimento di più elementi, l'apertura alla "nuova moglie di papà" o al "nuovo marito di mamma" sconvolge l'equilibrio affettivo delle parti e del bambino stesso che diviene soggetto alle insicurezze più elementari e che gli adulti rifiutano di vedere. Intraprendere un discorso hippie per quanto bello e fantasioso dove tutte le parti si amano e se non si amano comunque amano il bambino in comune è una fandonia che regge solo grazie all'egoismo del genitore che, sazio delle proprie sicurezze inventate ad hoc sul bambino può sentirsi libero di fare scelte che avranno un impatto colossale nella vita di chi contrariamente a lui non ha bagagli di conoscenze, non ha una personalità sviluppata ed ha, ovviamente, dei bisogni diversi.

Detto questo, pare ovvio come legalizzare questa "nuova famiglia" significa legalizzare una violenza psicologica che volontariamente stiamo sottovalutando.

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PietroUomoDiPietra

La maggior parte delle devianze in età minorile è dovuta all'instabilità del nucleo famigliare e dall'ingerenza di terzi all'interno del circolo in cui il bambino dovrebbe sentirsi protetto e al sicuro. 

 

 

Non mi sembrano la stessa cosa di una famiglia allargata. D'altra parte, partendo da questa base è anche inutile che stiamo a parlare di famiglie gay rispetto ad eventuali figli, la cui idoneità vista in questo modo appare perlomeno dubbia. Insomma decidiamoci... o sì o no: o diamo torto a Mark Regnerus oppure gli diamo ragione e ci mettiamo una pietra sopra. Le scarpe, penso, è sempre meglio portarne di un solo tipo alla volta, anche quando sono scomode...

 

Ciao

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La maggior parte delle devianze in età minorile è dovuta all'instabilità del nucleo famigliare e dall'ingerenza di terzi all'interno del circolo in cui il bambino dovrebbe sentirsi protetto e al sicuro.

Qua però non mi pare si parli di 'terzi' in accezione di persone esterne alla famiglia, si parla invece di persone che trovano a svolgere il ruolo di genitore in maniera abbastanza paritario.

Non credo in questo caso che sia la giurisprudenza a far soffrire un bambino, ci si limita a fotografare legalmente delle situazioni che esistono già nella realtà.

Sarebbe secondo me abbastanza assurdo dire che i figli soffrano a causa dei divorzi (intesi come procedura legale), quanto piuttosto perché i propri genitori che si è visti convivere si separano, soprattutto se i genitori non hanno la capacità di mantenersi in buoni rapporti o ancora peggio provano ad infangare l'altro genitore.

In generale avere due, tre o quattro persone nel nucleo affettivo non credo incida sull'equilibrio del bambino, incide invece molto di più se due, tre, quattro persone litigano, peggio in modo irrispettoso.

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che sarebbero queste devianze minorili concretamente ? esempi ?

Le devianze minorili sono tutte quelle manifestazioni comportamentali (fenomenologia di processi psichici interiori) che "deviano" appunto da quello che è il processo evolutivo naturale dell'infante prima e dell'adolescenza poi.

Nell'infanzia abbiamo soggetti che smettono di defecare naturalmente, che non smettono di volere il "ciuccio", che sviluppano comportamenti ossessivo compulsivo, dislessici, nevrotici, violenti, autistici di tipo B, rifiuto della realtà.

Nell'adolescenza abbiamo soggetti depressi, iperattivi, con deficit dell'attenzione, irritabili, violenti, epilettici di tipo 2, bulimici, anoressici, autolesionisti, etc etc etc..

 

Per quanto riguarda l'ingerenza di partner esterni al nucleo famigliare ho già spiegato cosa si intenda..

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PietroUomoDiPietra
Per quanto riguarda l'ingerenza di partner esterni al nucleo famigliare ho già spiegato cosa si intenda..

 

Non hai risposto a una domanda indiretta che avevo posto: Mark Regnerus con la sua ricerca sulle problematiche di adulti a suo tempo cresciuti in famiglie omogenitoriali, solleva sulla questione delle obiezioni fondate o ha solo detto un mucchio di belinate e basta?

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Non vedo l'esigenza di stringere il cerchio alle famiglie allargate di tipo omogenitoriale anche perché la problematica in tutta la sua vastità è originata dalle scissioni familiari di tipo eterosessuali.

La questione non sta nell'avere 4 genitori ma nell'avere due famiglie. Per quanto poetico e politicamente equo questa forma di nucleo filiale non è salutare per lo svolgersi dello sviluppo psicoaffettivo della prole. Ed è altrettanto inutile aprire polemiche sterili al riguardo perché, oltre all'esistenza di trattati chilometrici che si snodano lungo gli intoppi di tale tematica (spaziando dalla psicologia alla sociologia e alla giurisprudenza)la società è lo specchio del fallimento della famiglia allargata.

Ovviamente questo non apporta nessun titolo di legittimità alla famiglia di stampo "tradizionale" ma la discussione si ferma, e qui si indaga, alle conseguenze psicoaffettive di un nucleo familiare doppio se non quadruplo.

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PietroUomoDiPietra

Non vedo l'esigenza di stringere il cerchio alle famiglie allargate di tipo omogenitoriale anche perché la problematica in tutta la sua vastità è originata dalle scissioni familiari di tipo eterosessuali.

 

Io invece la vedo eccome perché, almeno finora, questo tipo di famiglie sono comunque la risultante di una "normale" famiglia andata a gambe all'aria, di cui la famigliia omogenitoriale ne ha sotanzialmente raccolto, più o meno bene, i cocci. Se in futuro alle famigliie composte da partner omosessuali sarà concessa l'adozione o, nel caso di partner donne, la libertà di ricorrere alla fecondazione eterologa senza preclusioni di tipo religioso o tabuistico, probabilmente la composizione cambierà ma attualmente la situazione di questo di famiglie è che si tratta quasi sempre di famiglie di seconda generazione e sarebbe interessante capire un po' meglio come stanno le cose nel mondo reale e non solo nei libri. Anche perché, in tutta franchezza, per quanto sia a favore del diritto di dar vita a questo tipo di famiglie, sono tutt'altro che favorevole ad una sua concessione a cuor leggero a chiunque e vorrei arrivare ad un giudizio il più possibile fondato sui fatti presenti e non solo sulle aspettative di andamento dei fatti futuri.

Edited by PietroUomoDiPietra
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Ho appena letto questa notizia circa l'apertura della California verso il riconoscimento legale di un terzo (o quarto) genitore.

 

Ma francamente mi sembrano forzature piuttosto stravaganti....

Mi risulta (se nel frattempo non sono intervenute mutazioni biologiche della specie umana) che ognuno abbia due genitori naturali di sesso diverso.

Certamente uno o entrambi di questi due naturali possono mancare per varie cause volontarie o no.

A questo punto si tratta di vedere chi assegnare ad un bambino, orfano o abbandonato o sottratto ai genitori per indegnità, per garantirgli quelle figure genitoriali che per lo più si credono molto utili alla crescita. 

Non penso sia necessario ricreare per forza le condizioni naturali e quindi ricercare sempre e solo un padre ed una madre sostitutivi, ben potendosi limitarsi ad un solo genitore.

Però fornirne addirittura tre o più......!

Che senso ha?

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 Mark Regnerus con la sua ricerca sulle problematiche di adulti a suo tempo cresciuti in famiglie omogenitoriali, solleva sulla questione delle obiezioni fondate o ha solo detto un mucchio di belinate e basta?

 

Qui ti rispondo io. Ho visto quello studio e posso dirti che NON è uno studio sulle famiglie omogenitoriali, anche se è stato spacciato per tale. In pratica il campione scelto comprendeva gente che si prostituiva o gay che avevano una doppia vita ed erano sposati con donne. Le coppie gay erano solo una piccola percentuale.

E' comprensibile il tuo discorso perché non ci si può basare sul sentito dire su questi argomenti.

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PietroUomoDiPietra

Qui ti rispondo io. Ho visto quello studio e posso dirti che NON è uno studio sulle famiglie omogenitoriali, anche se è stato spacciato per tale. In pratica il campione scelto comprendeva gente che si prostituiva o gay che avevano una doppia vita ed erano sposati con donne. Le coppie gay erano solo una piccola percentuale.

E' comprensibile il tuo discorso perché non ci si può basare sul sentito dire su questi argomenti.

 

Ti ringrazio per l'informazione: il non riferire questi aspetti non è certo un'omissione da poco; sfido che i figli intervistati tendevano ad essere insicuri. Altroché!... 

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A parte i riconoscimenti legali è una cosa che esiste da sempre, i nonni, gli zii o altri parenti concorrono alla crescita di un bambino

Edited by prefy
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@Prefy, però la cura della crescita e dell'educazione di un bambino è una cosa diversa dalla presenza (o dall'assenza) di una figura genitoriale ben definita, naturale o adottiva.

Si può discutere se tale figura naturale o adottiva sia necessaria o almeno opportuna e infatti la si è contestata (pensiamo all'utopia di Platone), ma se la si ammette, non và confusa con l'allevamento e l'educazione.

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PietroUomoDiPietra

Dipende se si valuta necessario o meno che un bambino/bambina abbia un modello di adulto su cui modellarsi e dal quale successivamente distaccarsi per vivere la propria vita autonomamente. Credo che entrambe le situazioni (presenza o assenza di un modello a cui ispirarsi) abbiano i loro pro e i loro contro.

Io sono una persona che, sul lato paterno, non ha avuto nient'altro che "sostituti" più o meno problematici (mio nonno, il compagno che stette insieme a mia madre per alcuni anni, alcuni insegnanti che sono stati dei riferimenti molto importanti ecc) e posso dire che tale situazione, se da un lato ti costringe a far fare gli straordinari ai neuroni per capirci qualcosa (soprattutto quando non hai nessuno  a cui rompere le balle con i tuoi "perché" e ti  devi cercare le risposte da solo), dall'altra ti offre l'opportunità di formarti un punto di vista davvero autonomo (anche se non necessariamente corretto); il tutto però, a prezzo di un notevole dispendio di tempo e forze, al punto che non poche cose che altri avevano già assimilato da adolescenti, io le ho comprese davvero solo quando ormai ero adulto da un bel po'.

 

D'altra parte però mi ha risparmiato non pochi condizionamenti sociali che, col senno di poi, mi avrebbero soltanto creato problemi nonostante, sul momento, mi facessero sentire un po' troppo diverso (e non parlo solo di essere gay) per sentirmi veramente a mio agio in mezzo agli altri. Insomma, non si può avere tutto e alla fine, nei limiti in cui è possibile scegliere (molto ristretti...) è solo questione, anche qui, di valutare le cose in termini di costi e benefici perché anche qui non esistono pasti gratis ma, al limite, solo pasti convenienti.

Edited by PietroUomoDiPietra
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  • 2 weeks later...

Mi sembra una novità fondamentale, lo status genitoriale comincia a scollarsi da una genitorialità meramente procreativa (superando il ricorso a fictiones iuris, che ne replicavano il modello, come nell'adozione "eterocondizionata").

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La maggior parte delle devianze in età minorile è dovuta all'instabilità del nucleo famigliare e dall'ingerenza di terzi all'interno del circolo in cui il bambino dovrebbe sentirsi protetto e al sicuro. Il cedimento di più elementi, l'apertura alla "nuova moglie di papà" o al "nuovo marito di mamma" sconvolge l'equilibrio affettivo delle parti e del bambino stesso che diviene soggetto alle insicurezze più elementari e che gli adulti rifiutano di vedere. Intraprendere un discorso hippie per quanto bello e fantasioso dove tutte le parti si amano e se non si amano comunque amano il bambino in comune è una fandonia che regge solo grazie all'egoismo del genitore che, sazio delle proprie sicurezze inventate ad hoc sul bambino può sentirsi libero di fare scelte che avranno un impatto colossale nella vita di chi contrariamente a lui non ha bagagli di conoscenze, non ha una personalità sviluppata ed ha, ovviamente, dei bisogni diversi.

Detto questo, pare ovvio come legalizzare questa "nuova famiglia" significa legalizzare una violenza psicologica che volontariamente stiamo sottovalutando.

Fonti fonti, citare

Credo che si possano ipotizzare anche teorie un filino diverse

Il bambino ha bisogno di una base sicura, questo è indubbio, ma non arriverei a dire che ogni terzo (o quarto) elemento sia foriero di dramma e disperazione

Molto contano anche i fattori sociali (esistono ovviamente società in cui l'allargamento famigliare è la prassi) e l'atteggiamento dei genitori, scenate, rabbia, sconforto travolgente di fronte alla situazione certo non possono fare bene

Ad ogni modo mi sembra proprio esagerato pensare che ogni discorso su una possibile crescita felice in un contesto diverso da solo padre-madre sia una fandonia hippie - non fosse altro per tutta la gente che è realmente cresciuta sana e felice in modo diverso

In altri termini, trovare che molti problemi in infanzia e in adolescenza possono essere ricondotti alla alterazione della composizione familiare, non significa che tale alterazione sia dannosa per tutti a prescindere

Del resto è perfino passata nella cultura popolare che piuttosto di avere due genitore che stanno sempre a litigare e hanno costanti istinti omicidi vicendevoli, è meglio la separazione

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Concordo con @Krad77. In effetti ormai di fatto ci sono famiglie allargate (genitori separati con relativi compagni/e) e mi sembra che i bambini non ne soffrano più di tanto.

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