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Perchè è SEMPRE così difficile???


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Perchè ogni volta che faccio CO mi sento male?? spiego meglio:

ormai ho fatto svariati CO con amici, fidati e non, tutti andati a buon fine (meno male direi) ma ogni volta che faccio CO mi sento male nel senso che è una brutta sensazione, non so se capite xD

è più la persona mii è vicina più è impossibile per me, per esempio ai familiari ancora non lo dico, ma è normale che mi faccia paura.. invece con conoscenti con cui magari non c'è stata chissa quale storia di amicizia ancora mi fa questo brutto effetto, come se dovessi annunciare chissa che cosa! ormai io mi sono accettato e la mia vita è tutta proiettata in un futuro gaio, ma comunque :/

 

PietroUomoDiPietra

Fa ancora lo stesso effetto a me che ho due volte e mezzo la tua età... I coming out individuali, amico per amico, sono sicuramente utili a consolidare amicizie che altrimenti non si approfondirebbero mai... ma non sono dei coming out realmente definitivi come invece sono quelli di chi è capace di dire "sono frocio e allora?" anche davanti  a un poliziotto. Sono sempre, in un certo senso, dei coming-out "protetti" - che sono pur sempre meglio di niente, capiamoci ma sono comunque di forza inferiore a quanti hanno il coraggio di gridarlo realmente urbi et orbi (tra cui sicuramente NON ci sono io: anche se ormai la cosa è nota anche sul mio posto di lavoro, non sarei così sicuro di aer la forza di ripeterlo se, mettiamo, dovessi cambiare posto di lavoro).

 

Accettati anche nei tuoi limiti: siamo esseri umani non eroi o supereroi...

 

Ciao

PietroUomoDiPietra

Sicuro di esserti accettato al 100%?

 

Tu sei sicuro di aver indosso gli occhiali? Semmai è un'accettatA non "tO"... ;)

 

RETTIFICA: visto meglio IO (che gli occhiali me li ero proprio persi): l'avatar sembra "femminile" ma nel profilo si definisce "maschio"... E io non ci capisco più una "maschia" di niente! :P

Edited by PietroUomoDiPietra

Fa ancora lo stesso effetto a me che ho due volte e mezzo la tua età... I coming out individuali, amico per amico, sono sicuramente utili a consolidare amicizie che altrimenti non si approfondirebbero mai... ma non sono dei coming out realmente definitivi come invece sono quelli di chi è capace di dire "sono frocio e allora?" anche davanti  a un poliziotto. Sono sempre, in un certo senso, dei coming-out "protetti" - che sono pur sempre meglio di niente, capiamoci ma sono comunque di forza inferiore a quanti hanno il coraggio di gridarlo realmente urbi et orbi (tra cui sicuramente NON ci sono io: anche se ormai la cosa è nota anche sul mio posto di lavoro, non sarei così sicuro di aer la forza di ripeterlo se, mettiamo, dovessi cambiare posto di lavoro).

 

Accettati anche nei tuoi limiti: siamo esseri umani non eroi o supereroi...

 

Ciao

 

ecco si esattamente così mi sento: però vorrei arrivare al punto di dirlo con naturalezza, come se dovessi dire quale film preferisco o cose così non fregandomene, ma non penso ci arriverò mai, in parte perchè non è nel mio carattere condividere così tanto di me con leggerezza, in parte forse ha ragione @faby91, non mi sono accettato al 100% anche se lo vorrei tantissimo

@Pietroecc.

Mi sento molto offeso dalle tue parole omofobiche...

 

@Tissue

Te lo chiedo perchè secondo me tu in fondo credi

Di dover dare una "delusione" ai tuoi amici

Tipo "eh si non sono il vero uomo che voi credete".

 

Quando io facevo coming out con gli amici

Pensavo "senti io son cosí. Se ti sta bene ok

Altrimenti vai a fanculo." ma con molta serenitá.

Boh.. forse è la paura che quell'amico in realtà non sia proprio un vero amico dopo il coming out? 
Insomma che si riveli una delusione nel senso contrario di quanto dato da faby? 

Edited by yalen86
PietroUomoDiPietra

@Pietroecc.

Mi sento molto offeso dalle tue parole omofobiche...

 

Non me importa un fico secco...  soprattutto da parte di chi, al di là di quello che succede nel suo buco di provincia, dimostra, praticamente in tutti i post che scrive, di non capire del mondo un beato nulla...

 

Saluti

@Pietroecc.

Mi sento molto offeso dalle tue parole omofobiche...

 

@Tissue

Te lo chiedo perchè secondo me tu in fondo credi

Di dover dare una "delusione" ai tuoi amici

Tipo "eh si non sono il vero uomo che voi credete".

 

Quando io facevo coming out con gli amici

Pensavo "senti io son cosí. Se ti sta bene ok

Altrimenti vai a fanculo." ma con molta serenitá.

 

ma io sono convinto di non essere una delusione per me, sono pronto a rifiutare tutti coloro che mi offenderanno per la mia sessualità, ma in fondo proverò sempre quella strana sensazione.. forse il problema è che conto troppo sull'opinione degli altri :/

@testadipietra

Io ovviamente scherzavo.

Beh pensala come vuoi.. Certo uno che non

É manco capace di capire che tissue sia un maschio

Non so quanto sia in grado di criticare gli altri.

Anche perchè questa dimostrazione del fatto che

Io non capisco nulla del mondo non so dove

L'hai colta..

Spero che tu sia mestruato e non cosí di natura.

(sfatiamo ancora una volta il mito della maturitá

Che cresce con l'etá! XD).

 

Sei pessimo.

 

Fine flame.

PietroUomoDiPietra

ecco si esattamente così mi sento: però vorrei arrivare al punto di dirlo con naturalezza, come se dovessi dire quale film preferisco o cose così non fregandomene, ma non penso ci arriverò mai, in parte perchè non è nel mio carattere condividere così tanto di me con leggerezza, in parte forse ha ragione @faby91, non mi sono accettato al 100% anche se lo vorrei tantissimo

 

Esiste un solo modo: dare tempo al tempo... NESSUNO impara a liberarsi indolormente dai condizionamenti imposti da una società che, dobbiamo farcene una ragione, rappresenta un 95% ALMENO della popolazione che non solo non sa realmente quasi nulla di noi ma che è pure a sua volta pesantemente condizionata nei nostri confronti PROPRIO per il non saper niente di noi. Ci vuole il tempo che ci vuole: il diploma-certificato di "omosessuale perfettamente autoaccettato e integrato nel mondo" ancora non viene rilasciano da nessuna scuola...

 

Ciao... e forza, avanti tutta! :)

PietroUomoDiPietra

Forse il problema è che conto troppo sull'opinione degli altri :/

 

Mal comune (ma senza gaudio): anche da questo si "guarisce" col tempo... capendo per gradi che alla fine anche "gli altri" non sono poi tutto 'sto granché che cercano di farsi credere...

 

Ciao

PietroUomoDiPietra

Può essere anche causata da una certa timidezza e dalla paura di aprirsi totalmente, senza più maschere ne difese

 

Anche. Ma credo che su queste cose occorre avere almeno un punto chiaro e fermo: il CO non è un passaggio GRATUITO da affrontare,  E' una scommessa sì con un PREMIO molto alto (la propria sereinità) ma anche con un RISCHIO molto alto (il poter essere rifiutati senza appello da persone che fanno parte del "cerchio interno" della tua vita privata su cui, nel bene o nel male, fai conto). E come tutte le scommesse, anche questa può essere vinta... ma anche persa. E se la perdi se ne vanno altro che i due euro della colonna del superenalotto! Quindi ok al coraggio ma non all'avventatezza, anche perché se poi ci si dovesse ritrovarsi soli e isolati in un momento in cui NON si è pronti per reggere da soli questa situazione sono cazzi amari, MOLTO amari.

Ciao

sisi avete ragione entrambi: già il CO è una cosa difficile, per una persona introversa, timida, insicura e chi più ne ha più ne metta, ancora peggio...

 

grazie a tutti per le risposte, questo forum aiuta sempre nei momenti di crisi :D

 

 


Quando io facevo coming out con gli amici
Pensavo "senti io son cosí. Se ti sta bene ok
Altrimenti vai a fanculo." ma con molta serenitá.

 

 

Non so, abbiamo qualcosa in comune.
Due "amici" persi per questa cosa, bè non erano proprio così amici direi, si fottano  :keeporder:

Il carattere secondo me gioca un ruolo fondamentale, io mi sono accettato e sto molto bene con me stesso, non mi vergogno del fatto che mi piacciono i cazzi (addirittura cinesi...) Ma al momento di aprirsi con gli altri per me è tremendo. Il carattere è il carattere ma dato che sono problemi che non vanno rimandati più di tanto bisogna comunque trovare un modo per fronteggiarli, ti capisco benissimo. Però prima finisci di accettarti! :)

 

 


Ma al momento di aprirsi con gli altri per me è tremendo.

 

io penso dipenda da come hai percepito l'omosessualità nell'ambiente in cui vivevi quando eri adolescente. se cresci in un ambiente rilassato hai meno problemi da adulto che se cresci in un ambiente omofobo secondo me.

Se sei insicuro ed introverso è difficile aprirsi con altre persone, specialmente facendo CO, in quanto si mette in luce l'aspetto più recondito e personale dell' "Io"... E' normale avere una sensazione negativa, a me è successo lo stesso, perchè in fondo in fondo mi sentivo "male" perchè avevo "mentito" riguardo a me stesso per anni e anni ;)

Beh, è normale quando si fa CO aver un po' di paura: è una specie di salto nel buio, non sappiamo mai le reazioni delle persone cui confidiamo questo "segreto"... a maggior ragione l'ansia cresce quando le persone sono quelle più vicine a noi (amici stretti/parenti). Se poi si è anche di carattere abbastanza apprensivo, allora viene quasi da lasciar perdere tutto e basta... riguardo al CO in famiglia, vedrai che avvertirai tu il momento giusto per dirlo: magari tra una settimana, come tra due anni, l'importante è che tu sia a tuo agio con l'idea di rivelarti. Son sicuro che andrà tutto bene! In bocca al lupo!

unmondomigliore

io, prima di fare CO (l'ho fatto con una amica e lo stavo facendo con un'altra, ma poi mi sono fermato) mi sento come prima di essere interrogato....cioè non so cosa dire, come dirlo ed ho un'ansia tremenda. Quindi direi che siamo almeno in 2 xD

Se per te è un problema, significa che non sei pronto, che non ti sei accettato oppure semplicemente che non ti va di dirlo perché temi che poi si diffonda il pettegolezzo. Per queste ragioni, e anche perché non sei solo, io non mi preoccuperei più di tanto

PietroUomoDiPietra

io penso dipenda da come hai percepito l'omosessualità nell'ambiente in cui vivevi quando eri adolescente. se cresci in un ambiente rilassato hai meno problemi da adulto che se cresci in un ambiente omofobo secondo me.

 

Se posso dirlo... è davvero bellissimo che per i ragazzi di oggi vi sia la possibilità di essere cresciuti in ambienti differenti rispetto all'omofobia: quando ero ragazzo io purtroppo anche solo pensare a questa differenziazione era praticamente inconcepibile.

 

Ciao

unmondomigliore

quando ero ragazzo io purtroppo anche solo pensare a questa differenziazione era praticamente inconcepibile.

 

perché? io ho sempre pensato che gli omofobi ci fossero in passato come ci sono ora....e le persone intelligenti anche...

quindi rispetto al passato cos'è  cambiato? se non l'avanzamento di alcuni diritti sociali, che peraltro continuano ad essere negati qui in Italia...

quindi in Italia non è cambiato un tubo

PietroUomoDiPietra

perché? io ho sempre pensato che gli omofobi ci fossero in passato come ci sono ora....e le persone intelligenti anche...

quindi rispetto al passato cos'è  cambiato? se non l'avanzamento di alcuni diritti sociali, che peraltro continuano ad essere negati qui in Italia...

quindi in Italia non è cambiato un tubo

 

Qualcosa nella mentalità della gente è comunque cambiato, fosse anche solo l'avere un po' più dubbi di un tempo su certe cose. Poi sicuramente gli omofobi tali erano e tali sono rimasti su questo non ci piove ma, contrariamente a un tempo, oggi c'è molta meno gente che si senta "in dovere" di essere omofoba a prescindere e questo è comunque un passo avanti.

Un tempo era piuttosto COMUNE sentire (a Milano, non nel profondo sud!) madri di miei coetanei parlare della possibilità che i loro figli fossero "così" e dire come niente fosse: "piuttosto che un figlio così, meglio un figlio morto". Oggi difficilmente una madre si permetterebbe di parlare apertamente in questi termini dell'eventuale omosessualità dei figli. E penso che difficilmente potrebbe anche solo pensarlo,

 

Ciao

unmondomigliore

grazie per il chiarimento...sono sempre stato interessato a capire com'era considerata l'omosessualità in passato.. Mi auguro che non ci fosse solo tanta gente ignorante da pensare che era una malattia....

e cmq, alla luce di ciò, sono contento di essere nato negli anni 90 e di vivere la mia adolescenza negli anni 2000. Mi lamento tanto,, ma alla fine il clima che si respira dev'essere migliore! (nonostante la mentalità sia rimasta fondamentalmente omofoba)

PietroUomoDiPietra

Mi lamento tanto,, ma alla fine il clima che si respira dev'essere migliore! (nonostante la mentalità sia rimasta fondamentalmente omofoba)

 

Sicuramente! Molti problemi attendono ancora di essere affrontati e risolti ma almeno non c'è più il senso di solitudine e di isolamento che c'era un tempo. Una volta anche per vivere solo un po' serenamente sé stessi occorreva essere davvero corazzati - e le "corazze" mica te le regalavano; te le dovevi costruire da solo pezzo per pezzo!). Oggi invece è una situazione sostenibile anche dal cosiddetto "uomo medio" a cui non si richiedono più oceani di coraggio ma, più semplicemente, solo un minimo di dignità e rispetto per sé stessi. Ed è un passo avanti gigantesco!

 

Un piccolo aneddoto per chiarire com'era la situazione 35 anni fa, quando a seguito di un brutale fatto di cronaca (l'uccisione a Giarre, attorno alle feste di Natale del 1978 o 1979, di due ragazzi omosessuali uno di 15 e l'altro di 20 anni ad opera DELLE LORO STESSE FAMIGLIE che volevano "riparare il disonore"), decisi finalmente di estendere il mio impegno politico (militavo con i trotskisti, un gruppo ormai estinto da tempo) anche a questa parte della mia vita... E lo feci andando nell'unico posto che a Milano allora conoscevo come qualcosa che si occupava di problematiche di diritti  gay, la sede del partito radicale.

 

Ci andai e... scoprii con sgomento che non solo l'impegno politco era esattamente zero e che del fatto di cronaca che mi aveva colpito nemmeno si parlava (e sìche stava nelle prime pagine di tutti i giornali!) ma che in realtà quel posto era trattato dalla manciata di gay che lo frequentavano (meno di una decina, forse neanche cinque...) come un'occasione per far salotto ed eventualmente "cuccare" qualche nuovo arrivato più o meno "bono". Di tutto quello che oggi, tanto per dire, è normale trovare in un circolo dell'arcigay (che pure non è moltissimo...) allora non ce n'era neppure l'ombra. Figurati il resto...

 

Ciao

l'uccisione a Giarre, attorno alle feste di Natale del 1978 o 1979, di due ragazzi omosessuali uno di 15 e l'altro di 20 anni ad opera DELLE LORO STESSE FAMIGLIE che volevano "riparare il disonore"

 

sembra peggio della situazione in iran di oggi per i gay. almeno li ti ammazza lo stato e non la famiglia il più delle volte.

 

le famiglie hanno avuto una qualche condanna o il tutto è passato ingiudicato come delitto d'onore ?

Edited by marco7

si io penso la situazione sia molto migliorata da 30 anni fa, ora ringrazio il cielo di essere nato in questo periodo e in questo posto (c'è di meglio sì, ma c'è molto di peggio). non so cosa avrei fatto nelle situazioni descritte da PietroUomoDiPietra

l'ambiente in cui sono nato e cresciuto è stato diciamo omertoso nei confronti del tema omosessualità, non se n'è mai discusso quindi io crescendo in realtà non avevo modelli da seguire per quanto riguarda la questione (ovviamente parlo dell'ambiente familiare/amicale/scolastico)

nn so se, dentro di me, ho interpretato questo silenzio come un "non se ne parla, quindi non esiste" e quindi mi porta difficoltà nell'accettarmi, se non fosse stato per fonti "esterne" tipo libri, tv, giornale, internet probabilmente non avrei affrontato mai il problema

PietroUomoDiPietra

sembra peggio della situazione in iran di oggi per i gay. almeno li ti ammazza lo stato e non la famiglia il più delle volte.

 

le famiglie hanno avuto una qualche condanna o il tutto è passato ingiudicato come delitto d'onore ?

 

Questo non lo ricordo (l'evento dopo un po' sparì dalle pagine dei giornali e almeno a livello di pubblico non se ne seppe più niente); mi ricordo solo un particolare che denota come la cosa fosse stata architettata nei dettagli per minimizzare le inevitabili conseguenze penali (inevitabili proprio perché la "sentenza" doveva essere "fatta conoscere iin giro" a testimonianza che la famiglia aveva "recuperato" il suo "onore"...): chi eseguì la "sentenza" infatti fu un ragazzino minorenne (di 12 o 13 anni, cugino di una delle due vittime)  che al tempo era di fatto impunibile. In ogni caso, seppure sporadico, non era un evento eccezionale (tra l'altro esisteva ancora il "delitto d'onore" che, se non ricordo male, fu abolito solo nel 1979 anche se non ricordo che riguardasse, come attenuante, altri eventi oltre all'uxoricidio)).

Va anche detto che nemmeno al nord si era al riparo da rischi: la differenza era che qui, invece di finire luparati si rischiava di finire in manicomio, SOPRATTUTTO se la famiglia poteva permettersi di pagare la retta e avvalersi del parere di qualche psichiatra più o meno compiacente.

 

Ciao

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