Novgorod Posted September 5, 2006 Share Posted September 5, 2006 Secondo varie osservazioni confermate dai maggiori esperti al mondo di medicina e psicologia, nella vita ogni malato terminale (o comunque la maggioranza assoluta) passa cinque ben precise fasi. * la negazione o rifiuto, che è inizialmente funzionale all’elaborazione; * la rabbia, diretta in tutte le direzioni; * il patteggiamento, con Dio o la sorte, in cui il desiderio di vita viene limitato agli ultimi desideri; * la depressione, che sostituisce le prime due fasi, nel momento in cui il paziente non può più negare l’aggravarsi della sua malattia. La depressione è reattiva, ovvero secondaria alla situazione, e preparatoria, correlata ai vissuti anticipatori di separazione dalla vita, dalle persone care, da luoghi e cose amate; * Infine , se il paziente ha avuto il tempo e l’aiuto per superare queste fasi, c’è ll’accettazione. La debilitazione fisica può trasformare la stanchezza in desiderio di riposo, non più temuto, ma quasi desiderato. Notando molti coming out familiari, vari sfoghi di amici eccetera, ho notato che queste cinque fasi le passa la maggioranza dei genitori ai quali un figlio fa il proprio coming out:- Negazione (no tu non sei gay, ti porto da uno psicologo ma non sei gay)- Rabbia (sei la pecora nera della famiglia? argh!!!)- patteggiamento (Dio perchè proprio a me? che ho fatto per meritarmi un figlio così? ti abbiamo sempre dato tutto, una buona istruzione, ...)- depressione (il figlio viene ignorato, si cerca di non parlare)- accettazione (dopo una ventina di anni forse la famiglia accetta e si ripristinano i rapporti)Curioso vedere come una malattia terminale sia simile ad un coming out per i nostri genitori Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Murdock Posted September 5, 2006 Share Posted September 5, 2006 Si, con la differenza che se siamo malati, il disagio ce lo creiamo noi per noi stessi, in questo caso il disagio è creato dagli altri. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
_HeLeNa_ Posted September 5, 2006 Share Posted September 5, 2006 Novgorod...ma l'hai letto da qualche parte o l'hai sentito a dott. House? scherzo^_^ cmq effettivamente la cosa è abbastanza simile... Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
useless87 Posted September 5, 2006 Share Posted September 5, 2006 interessante parallelismo Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Guest Lover_Of_Darkness Posted September 5, 2006 Share Posted September 5, 2006 Alla fine è vero...sono le fasi ke i miei genitori hanno passato..... Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Novgorod Posted September 5, 2006 Author Share Posted September 5, 2006 ma l'hai letto da qualche parte o l'hai sentito a dott. House? scherzo^_^ cmq effettivamente la cosa è abbastanza simile... :P Beh in linea generale le cinque fasi già le conoscevo, l'egregio Gregory House me le ha fatte tornare in mente e c'ho ragionato sopra partorendo questo significativo quanto illuminante ragionamento :P Sinteticamente il punto dove volevo arrivare è che per un genitore avere un tumore è uguale che avere un figlio gay, ecco perchè io ai miei non lo dirò mai. Al limite quando avrò un lavoro, casa lontana, una mitragliatrice e un giubbotto antiproiettile e qualche guardia del corpo che mi protegga dalla furia omicida che sicuramente si accenderà in mia madre :| edit: evitiamo i post doppi, grazie. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Almadel Posted September 5, 2006 Share Posted September 5, 2006 - I figli sono parte di noi - L'omosessualità è una malattia Quindi (grazie Aristotele) avere un figlio è come avere un tumore. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Novgorod Posted September 5, 2006 Author Share Posted September 5, 2006 vedi l'omosessualità come una malattia? :\ Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Almadel Posted September 5, 2006 Share Posted September 5, 2006 Era solo un sillogismo per spiegare il "comportamento tumorale" dei genitori. - I genitori sono parte di noi - L'omofobia è una malattia Quindi, la mia famiglia è un tumore. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
quint Posted September 5, 2006 Share Posted September 5, 2006 Sapevo che c'era di mezzo il dr. House appena ho letto il titolo del topic... :P Devo dire che l'analogia delle cinque fasi regeg abbastanza bene. Poco, come al solito, si tratta di una generalizzazione e magari c'è chi passa direttamente dalla prima all'ultima... Magari, appunto. :P Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Saffo Posted September 5, 2006 Share Posted September 5, 2006 Fortunatamente non tutti i genitori sono così.. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Rei_Kashino Posted September 5, 2006 Share Posted September 5, 2006 Se è per questo si potrebbe fare anche un parallelismo sul nostro CO personale, cioè con il percorso di accettazione che molti di noi fanno con sè stessi. Negazione: "No non sono gay, è una fase passeggera". Rabbia: La rabbia verso noi stessi, perchè siamo "così", con gli altri che sembrano non capire, contro Dio, che ci ha creati in tal modo. Patteggiamento: Ci accettiamo e facciamo pace con noi stessi e con Dio, con la natura, con la sorte, ma non con il mondo circostante. Depressione: Ci chiudiamo in un mutismo tattico, strategico, coatto, non parliamo dei fatti nostri con gli altri. Accettazione: Finalmente il CO con le persone cui vogliamo bene. Che ve ne pare? Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Novgorod Posted September 5, 2006 Author Share Posted September 5, 2006 Credo che nel lato personale la rabbia sia più blanda, le altre fasi ok, ma la rabbia la vedo meno inserità in questo contesto. E' una mia idea però. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Rei_Kashino Posted September 5, 2006 Share Posted September 5, 2006 Be', io ero molto incazzato. :P Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Novgorod Posted September 5, 2006 Author Share Posted September 5, 2006 eheh ok io ero passato dalla negazione alla depressione unita al patteggiamento guarda :P Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Guest -NakedOnTheSand- Posted September 6, 2006 Share Posted September 6, 2006 Per carità, non fatelo leggere a qualche omofobo o prete frustrato, o crederanno ancor più che siamo dei malati! -.- Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Gippal Posted September 6, 2006 Share Posted September 6, 2006 forse sarò l'unica a pensarla così, ma è una cosa spaventosa il fatto che per i genitori l'omosessualità sia tanto importante da avere gli stessi sintomi di un malato terminale. mi vengono i brividi... Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Liberty Posted September 6, 2006 Share Posted September 6, 2006 Se permettete, per quanto il parallelismo suoni bene, il paragonare la vita a qualcosa che inevitabilmente porta alla morte, lo trovo un tantino indelicato per coloro i quali si trovano in prima persona o devono affrontare tutti i giorni una situazione che, nonostante tutto, sia inavvicinabile per sofferenza. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Aky_86 Posted September 6, 2006 Share Posted September 6, 2006 non c'avevo mai pensato.. comunque non è per tutti così.. almeno per me non è stato così.. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
yrian Posted September 6, 2006 Share Posted September 6, 2006 Credo sia validissimo il parallelo tra le due situazioni, ma non le tristi implicazioni. Questoperhcé si tratta solo di un banalissimo schema comportamentale: semplicemente la nostra testa funziona così di fronte alle contrarietà Esempio: ieri ho perso il mio pinguino... - negazione: non è possibile, non posso averlo perso! - rabbia: ma perché sono così distratto? - patteggiamento: se avessi fatto più attenzione... - depressione: come sarà triste la mia vita senza pinguino... - accettazione: la vita continua... magari mi troverò un altro pinguino. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Wythe Posted September 6, 2006 Share Posted September 6, 2006 Credo sia validissimo il parallelo tra le due situazioni, ma non le tristi implicazioni. Questoperhcé si tratta solo di un banalissimo schema comportamentale: semplicemente la nostra testa funziona così di fronte alle contrarietà Esempio: ieri ho perso il mio pinguino... - negazione: non è possibile, non posso averlo perso! - rabbia: ma perché sono così distratto? - patteggiamento: se avessi fatto più attenzione... - depressione: come sarà triste la mia vita senza pinguino... - accettazione: la vita continua... magari mi troverò un altro pinguino. Yrian non avresti potuto fare esempio più spassoso!Però è vero,è la nostra normale reazione agli eventi spiacevoli.Fortunatamente però non è sempre così.Per esempio io sono passata attraverso le 5 fasi per accettarmi,mentre le persone a cui ho detto di me e mia mamma l'hanno presa inaspettatamente bene da subito. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
SaintJust Posted September 6, 2006 Share Posted September 6, 2006 per me invece è il contrario di whyte... io son saltata direttamente alle quinta fase senza passare per nessuna delle intermedie, i miei parenti invece son ancora fermi alla seconda XD (tra l'altro... ho scritto, inizialmente, conoscenti invece di parenti... è sintomatico?) Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
yrian Posted September 7, 2006 Share Posted September 7, 2006 Ecco: questo sì che è interessante... Effettivamente in alcuni casi la prima e/o la seconda fase sono TAAAAALMENTE lunghe che alla quinta non ci si arriva praticamente MAI... Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
The Death Angel Posted October 25, 2006 Share Posted October 25, 2006 - Negazione (no tu non sei gay, ti porto da uno psicologo ma non sei gay) - Rabbia (sei la pecora nera della famiglia? argh!!!) - patteggiamento (Dio perchè proprio a me? che ho fatto per meritarmi un figlio così? ti abbiamo sempre dato tutto, una buona istruzione, ...) - depressione (il figlio viene ignorato, si cerca di non parlare) - accettazione (dopo una ventina di anni forse la famiglia accetta e si ripristinano i rapporti) non so, i miei mi hanno creduto sulla parola quando glie l'ho detto, mio padre è fermo alla fase 2 (che essendo mancata la fase di negazione, è da considerarsi la prima XD), mia madre è alla fase di patteggiamento con Dio, ma se la supererà credo che arriverà direttamente all'accettazione... oppure vivrà la depressione insieme al patteggiamento. Comunque è difficile schematizzare tutto così, non si può mai sapere... sono solo supposizioni Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Bhethar Posted October 25, 2006 Share Posted October 25, 2006 Queste 5 fasi si ripresentano con qualche variante ogni qual volta vi è un cambiamento. Ho provato la stessa cosa quando ho cambiato città... Novy smettila di filosofeggiare così , mi fai sentire ignorante.. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Novgorod Posted October 26, 2006 Author Share Posted October 26, 2006 ahah ok bhethar per rispondere a the death angel, è ovvio che sono schemi non applicabili a chiunque siamo tutti diversi in fondo però sono molte le persone che si riconducono a quelle fasi Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
cherryclam Posted June 12, 2007 Share Posted June 12, 2007 Sarà che sono di parte.. sarà che io certi problemi li vivo... sarà che io col mio di tumore devo farmi un culo come una capanna per poter vivere in modo dignitoso e ci soffro nn poco, ma questo topic mi sembra altamente offensivo, paragonare l'essere gay ad avere un tumore mi sembra veramente eccessivo, chi è gay nn smette di vivere, chi è gay nn perde le funzioni vitali pian piano, chi è gay nn si vede morire lentamente senza poter far nulla per arrestare la cosa, chi è gay può vivere gioiosamente la sua vita nonostante la sua omosessualità, può far tutto un malato terminale no. Scherzare su queste cose è veramente pessimo,vi rende persone immensamente tristi vuoti e superficiali! Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Isher Posted June 12, 2007 Share Posted June 12, 2007 Solidarietà di tutti ad Allyson. :salut:Propongo che Yrian cambi il titolo del topic in qualcosa come «Le cinque fasi di un coming out» (il titolo originario oltre tutto è improprio); Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
yrian Posted June 12, 2007 Share Posted June 12, 2007 Allyson, hai la tua parte di ragione e ti chiedo scusa a nome di tutti. Però, ci sono dei però...1) Novgorod ha apertto questo topic in perfetta buona fede e prendendo spunto da un'indagine di cui ha letto da qualche parte, non per leggerezza nei confronti di certe drammatiche situazioni.2) Non stiamo parlando, in realtà, né di omosessualità né di malattie, ma dei processi psicologici che determinate situazioni - DIVERSISSIME tra loro, con ovvie differenze di gravità - possono scatenare negli esseri umani.3) Se si dovesse censurare - all'insegna del politically correct - ogni espressione che contenga riferimenti potenzialmente indelicati per qualcuno, allora non si potrebbe più fare né dire niente, dalla lettaratura alla pubblicità, dalle chiacchiere ai forum... Io stesso ho visto passare in TV, dopo l'attentato alle Twin Towers, il film "L'aereo più pazzo del mondo"... So che è triste, ma devi corazzarti, perché persone che dicono una parola di troppo - magari anche in buona fede, come sicuramente in questo caso - ne trovi ogni momento.Ad ogni modo cambierò il titolo, come suggerito da Isher.Ricevi comunque un abbraccio da parte mia, cui sono sicuro vorrà unirsi tutto il Forum. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Novgorod Posted June 12, 2007 Author Share Posted June 12, 2007 Allyson ho aperto questo topic non per sminuire la gravità della situazione di un malato terminale, e mi dispiace tu te la sia presa. Il mio thread era stato aperto prendendo uno studio scientifico e mettendolo in relazione con delle osservazioni. Non è uno sminuire ma una critica nei confronti di tutta quella gente che vede l'omosessualità come un problema forse più grande di una malattia. Cosa che reputo insulsa e non posso far altro che darti ragione.Ad ogni modo mi dispiace se ho leso la tua sensibilità, ma ripeto non voglio sminuire la malattia, bensì criticare l'atteggiamento verso noi omosessuali.Un abbraccio. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
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