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Trentenni ( e oltre) perduti...


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Ne parlo "come"? PErche ti senti attaccato?

 

Allora perché ne parli nel modo in cui hai fatto sopra? Che ne sai se non hai neanche mai provato a frequentarli? La realtà delle persone e' sempre molto più sorprendente rispetto allo stereotipo che ne abbiamo in testa.

 

 


se avessi potuto, sarei gia scappato a gambe levate, dal mio paesino....ma evidentemente, non posso....neanche a voler pensare di vivere sulla strada o sotto i ponti, cibandomi di radici...

 

Volere è potere. Con spirito d'iniziativa e sacrifici si può, eccome se si può. A meno che tu non abbia un qualche tipo di capacità fisica o mentale invalidante non credo possa risultare così difficile gettarsi anche alla ricerca di un lavoro umile. Il fatto è che probabilmente nemmeno ti sforzi di essere indipendente, in quanto cercherai quasi sicuramente il lavoro comodo&sicuro e alle altre alternative preferisci la paghetta comoda di mamma e papà.

 

 

 


Intervieni in una discussione, una volta tanto, non per parlare di te, o di quanto sei stato più bravo a ottenere ciò che altri non sono riusciti a procurarsi, ma come possono fare gli altri per stare bene come stai bene tu

 

A me pare che ti sfugga il senso dei miei interventi. Il punto è che una persona ha la sua storia e le sue abilità per cavarsela nella vita e non si possono certo dare "ricette del successo", però certi elementi quali la "non-autocommiserazione" e la forza di volontà sono ingredienti insostituibili di queste 'ricette'. Non ho parlato della mia storia come "vanto", visto che non ci vedo nulla di così 'speciale' o "privilegiato"(basta avere volontà...), ne ho parlato perché io partivo da un punto di partenza del tutto diverso dall'autore del topic. Il mio era un punto di vista "comodo", stavo benissimo ed ero spensierato, avrei potuto mentire in tutta felicità e tranquillità come sembra desirare l'utente, eppure a un certo punto ho deciso di "complicarmi" la vita in quanto la verità non ha prezzo. Ora se ci riesce benissimo gente come me per cui il CO è malignamente 'opzionale', non vedo come non possa riuscirci uno che "scelta non ha" e che di fatto lo sanno tutti.

 

 

 


Ho vissuto diversi anni all'estero anch'io, in Paesi che si potrebbero classificare sommariamente in più o meno friendly rispetto all'italia...personalmente, non ritengo che andare in un paese come la spagna potrebbe servirmi, non penso che a quelle latitudini il solo fatto di avere dispositivi legislativi ad hoc aiuti la gente a trovare amici gay più facilmente, etc etc... Saro' impopolare, ma non ho bisogno di queste cose: l'amore e l'amicizia, quando ci sono e sono vere, non hanno bisogno di essere sancite dall'esterno...basta il c

 

E dove hai vissuto? E' ovvio che non serve a nulla cambiare di Paese se poi si è primi a reprimersi o a essere asociali, sono totalmente d'accordo.  Cosa c'entrano poi le leggi e la facilità di amicizia?Mah... Le leggi sono pura burocrazia, però è inutile fare discorsi alla Tiziano Ferro, nel loro ambito fanno crescere la società e sono importantissime. Ad ogni modo è più un discorso di mentalità generali e possibilità effettive, per quanto "trasgressivamente romantico" non è il massimo della vita vivere in un clima di continua "guerra sociale omofoba", lo puoi trovare figo ed eccitante i primi mesi, ma in una storia stabile e nel quotidiano diventerebbe una logorazione e una rottura di palle continua. E ripeto, avendo forza di volontà e cervello non vedo perché doversi autocondannare a certe cose. Che ne saprai poi tu "che certe cose non hanno bisogno di essere sancite dall'esterno"? Certo che ne hanno bisogno. Sì è talmente abituati a doversi accontentare e a volere in basso che fa comodo pensare che alcuni aspetti sono superflui. Mi spiace, ma non lo sono affatto, piace che la propria coppia sia riconosciuta, ammirata ed elogiata. L'uomo è un animale sociale, e per quanto possiamo utilizzare "non mi frega il giudizio degli altri" per difenderci (cosa capibile per carità), in realtà sì importa l'approvazione e il riconoscimento degli altri. Non per vanto o adulazione, quanto per il fatto che è gratificante poter condividere la propria felicità con i propri amici/familiari di una cosa favolosa chiamata amore.

" I ventenni di oggi, secondo me hanno sempre più un'immagine appiattita e monodimensionale di chi li circonda, abituati a scegliere gli amici come se si trattasse di merce da un vecchio catalogo Postalmarket."

 

"Quel che descrive ospite74, è proprio quel che percepisco ed ho verificato anch'io: una certa diffusa "superficialità" in particolare nei ragazzi più giovani, la loro tendenza ad applicare ai rapporti reali, modalità di interazione tipicamente virtuali basate sul "usa e getta".

 

Sei tu o non sei tu che hai scritto queste cose? Il tutto senza aver mai veramente voluto conoscere un ventenne. A me girano i cocones non tanto perché ho 22 anni e questi sono insulti gratuiti, ma soprattutto perché queste generalizzazioni sono stronzate degne dei programmi della D'urso.

 

Mi trovo a concordare perfettamente con @ilRomantico, che rappresenta un modello di trentenne in cui mi piacerebbe rispecchiarmi tra dieci anni, uno che ha avuto le palle di imprimere alla propria vita la direzione che voleva, lasciando la comoda vita familiare e la rassicurante routine per andare a cercarsi il futuro che desiderava, invece di stare qui a lamentarsi di quanto fa schifo il mondo. Il bello e' che non mi pare partisse da una situazione particolarmente privilegiata, ma ha fatto cose alla portata più o meno di chiunque abbia un po' di carattere e di amor proprio. Di certo lui non è un trentenne che possa essere definito "perduto" ...

Edited by wasabi

proprio non capisci....le tue argomentazioni saranno si coerenti, ma mancano di pertinenza quanto alle mie affermazioni...

Volere è potere. Con spirito d'iniziativa e sacrifici si può, eccome se si può. A meno che tu non abbia un qualche tipo di capacità fisica o mentale invalidante non credo possa risultare così difficile gettarsi anche alla ricerca di un lavoro umile. Il fatto è che probabilmente nemmeno ti sforzi di essere indipendente, in quanto cercherai quasi sicuramente il lavoro comodo&sicuro e alle altre alternative preferisci la paghetta comoda di mamma e papà.

 

 

 

 

A me pare che ti sfugga il senso dei miei interventi. Il punto è che una persona ha la sua storia e le sue abilità per cavarsela nella vita e non si possono certo dare "ricette del successo", però certi elementi quali la "non-autocommiserazione" e la forza di volontà sono ingredienti insostituibili di queste 'ricette'. Non ho parlato della mia storia come "vanto", visto che non ci vedo nulla di così 'speciale' o "privilegiato"(basta avere volontà...), ne ho parlato perché io partivo da un punto di partenza del tutto diverso dall'autore del topic. Il mio era un punto di vista "comodo", stavo benissimo ed ero spensierato, avrei potuto mentire in tutta felicità e tranquillità come sembra desirare l'utente, eppure a un certo punto ho deciso di "complicarmi" la vita in quanto la verità non ha prezzo. Ora se ci riesce benissimo gente come me per cui il CO è malignamente 'opzionale', non vedo come non possa riuscirci uno che "scelta non ha" e che di fatto lo sanno tutti.

 

 

 

 

E dove hai vissuto? E' ovvio che non serve a nulla cambiare di Paese se poi si è primi a reprimersi o a essere asociali, sono totalmente d'accordo.  Cosa c'entrano poi le leggi e la facilità di amicizia?Mah... Le leggi sono pura burocrazia, però è inutile fare discorsi alla Tiziano Ferro, nel loro ambito fanno crescere la società e sono importantissime. Ad ogni modo è più un discorso di mentalità generali e possibilità effettive, per quanto "trasgressivamente romantico" non è il massimo della vita vivere in un clima di continua "guerra sociale omofoba", lo puoi trovare figo ed eccitante i primi mesi, ma in una storia stabile e nel quotidiano diventerebbe una logorazione e una rottura di palle continua. E ripeto, avendo forza di volontà e cervello non vedo perché doversi autocondannare a certe cose. Che ne saprai poi tu "che certe cose non hanno bisogno di essere sancite dall'esterno"? Certo che ne hanno bisogno. Sì è talmente abituati a doversi accontentare e a volere in basso che fa comodo pensare che alcuni aspetti sono superflui. Mi spiace, ma non lo sono affatto, piace che la propria coppia sia riconosciuta, ammirata ed elogiata. L'uomo è un animale sociale, e per quanto possiamo utilizzare "non mi frega il giudizio degli altri" per difenderci (cosa capibile per carità), in realtà sì importa l'approvazione e il riconoscimento degli altri. Non per vanto o adulazione, quanto per il fatto che è gratificante poter condividere la propria felicità con i propri amici/familiari di una cosa favolosa chiamata amore.

buon per te, di avere simili modelli come Ilromantico...

" I ventenni di oggi, secondo me hanno sempre più un'immagine appiattita e monodimensionale di chi li circonda, abituati a scegliere gli amici come se si trattasse di merce da un vecchio catalogo Postalmarket."

"Quel che descrive ospite74, è proprio quel che percepisco ed ho verificato anch'io: una certa diffusa "superficialità" in particolare nei ragazzi più giovani, la loro tendenza ad applicare ai rapporti reali, modalità di interazione tipicamente virtuali basate sul "usa e getta".

Sei tu o non sei tu che hai scritto queste cose? Il tutto senza aver mai veramente voluto conoscere un ventenne. A me girano i cocones non tanto perché ho 22 anni e questi sono insulti gratuiti, ma soprattutto perché queste generalizzazioni sono stronzate degne dei programmi della D'urso.

Mi trovo a concordare perfettamente con @ilRomantico, che rappresenta un modello di trentenne in cui mi piacerebbe rispecchiarmi tra dieci anni, uno che ha avuto le palle di imprimere alla propria vita la direzione che voleva, lasciando la comoda vita familiare e la rassicurante routine per andare a cercarsi il futuro che desiderava, invece di stare qui a lamentarsi di quanto fa schifo il mondo. Il bello e' che non mi pare partisse da una situazione particolarmente privilegiata, ma ha fatto cose alla portata più o meno di chiunque abbia un po' di carattere e di amor proprio. Di certo lui non è un trentenne che possa essere definito "perduto" ...

Non voglio discutere molto sull'argomento perché sto leggendo cose veramente fuori del mondo. Voglio solo dire a DivoAugusto che la tua situazione è comune a moltissimi tra noi trentenni (oh lo sto dicendo) che ci sentiamo dire che le cose sono facili, basta volerle e il problema siamo noi e mai mai mai un vero consiglio utile. Quindi non stare a fare paragone coi ventenni, con gli etero, con chi ha avuto una vita facile o con chi ha una laurea di diverso tipo (magari fosse quello) sono situazioni diverse senza poter fare un paragone.

Edited by coeranos

@DivoAugusto Non è per me un modello in tutto, ma su certe cose faresti bene a prenderlo ad esempio anche tu. Ti ha dato consigli ottimi, ma tu sembri poco propenso a metterti in gioco ... Poi è ovvio che di facile non c'è niente purtroppo, ma se ci costruiamo noi stessi una gabbia di cui poi buttiamo le chiavi ...

Edited by wasabi

ma infatti, è proprio cosi.

penso di aver ribadito più volte che ogni traiettoria di vita è personale, e di per se unica e incomparabile...per questo, trovo un po' sciocco che mi si dica che dovrei far questo o quello, che dovrei aver più coraggio (ma che ne sanno loro?), che qualcuno da presunto bisex (ma sposato omo) trova "offensivo" il mio atteggiamento...

 

Il senso del mio topic è più che altro cercare un confronto, con chi percepisce quel che percepisco io...naturalmente i consigli e le critiche sono sempre benvenuti purche fondate, penso.

 

Non voglio discutere dell'argomento perché sto leggendo cose veramente fuori del mondo. Voglio solo dire a DivoAugusto che la tua situazione è comune a moltissimi tra noi trentenni (oh lo sto dicendo) che ci sentiamo dire che le cose sono facili, basta volerle e il problema siamo noi e mai mai mai un vero consiglio utile. Quindi non stare a fare paragone coi ventenni, con gli etero, con chi ha avuto una vita facile o con chi ha una laurea di diverso tipo (magari fosse quello) sono situazioni diverse senza poter fare un paragone.

Edited by DivoAugusto

Cioè un piagnisteo e un battersi le pacche sulle spalle, dicendosi: "Quanto ti capisco, e' proprio triste ...". Lo trovi utile? Allora ti saluto e ti auguro ogni bene XD Se però torni ad insultare i ventenni alla cazzo, senza cognizione di causa, non puoi pretendere che non ti risponda :-)

come ad es.? fuggire in spagna, sposarmi li' e fare la mia vita? Ma magari questo non corrisponde a quel che per me significa realizzazione personale. E credimi, tutto questo non c'entra nulla né con la mia autoaccettazione ne con la presunta omofobia che molti vedono qui in italia....

Semplicemente, quel che è valido per taluni non è valido per altri....

 

@DivoAugusto Non è per me un modello in tutto, ma su certe cose faresti bene a prenderlo ad esempio anche tu. Ti ha dato consigli ottimi, ma tu sembri poco propenso a metterti in gioco ... Poi è ovvio che di facile non c'è niente purtroppo, ma se ci costruiamo noi stessi una gabbia di cui poi buttiamo le chiavi ...

il tuo stile...

 

Cioè un piagnisteo e un battersi le pacche sulle spalle, dicendosi: "Quanto ti capisco, e' proprio triste ...". Lo trovi utile? Allora ti saluto e ti auguro ogni bene XD Se però torni ad insultare i ventenni alla cazzo, senza cognizione di causa, non puoi pretendere che non ti risponda :-)

Credo non ci sia nulla di male nel cercare empatia o confronto con chi sta vivendo un momento della propria vita simile al proprio. Ci sono diverse sensibilità e vissuti personali, che in momenti di cambiamento possono condurre a vere e proprie crisi esistenziali.

Se di base si ha un carattere introverso, il rischio di chiudersi nella solitudine, fino a cadere in manifestazioni depressive che chi sa dove possono condurre, è alto.

Tentare di aprirsi ad un confronto è la cosa migliore che si possa fare, ma ciò non significa piagnisteo e ricerca di semplici pacche sulle spalle.

 

Allo stesso tempo, in questa discussione DivoAugusto si è dovuto mettere un po' sulla difensiva, perché aveva appena iniziato a raccontarsi ed è stato "aggredito", da chi, forse, ha qualche problema di gestione della rabbia quando ha davanti qualcuno che ammette di non stare bene e confida le proprie frustrazioni. Non so bene perché, ma credo sia la pura verità. Il resto sono solo delle aggravanti. Se si è trovato il paradiso ed una serenità personale, perché mai mettersi ad accusare l'altro di non saper lottare senza neanche avergli posto delle domande per capirlo appieno. Il risultato ha l'aria di un attacco gratuito.

Cos'è, o si è tutti Superman o si è zero?   :superman:

unmondomigliore

oltre alla Spagna, anche il regno unito permette il matrimonio gay. Senza contare tutti gli altri stati nordici (danimarca,olanda, svezia, norvegia, islanda, belgio). Ora si è aggiunta pure la Francia.

Ma non capisco perché, se tu puoi trasferirti, non vuoi farlo. Cosa c'è che ti spinge a rimanere a casa a lamentarti? Non è meglio ''agire'' ? 

Grazie Staralfur, + quel che penso anch'io. Non voglio giudicare nessuno, ogni scelta personale è valida, ma appunto è "personalmente" valida: puo' esserlo per x ma non per y. Io ho solo cercato un confronto, ecco. Né mi è sembrato di lagnarmi eccessivamente, anche perché non penso che il pianto greco sia una declinazione del mio carattere. Ed è anche vero che raccontarsi ad un forum, è (sottolineo, per me) non proprio facile...proprio perché si interagisce con persone con diversi vissuti e prospettive, che potrebbero equivocare, o anche solo banalmente giudicare frettolosamente (com'e' poi naturale che sia), da quel che uno scrive.

 

 

Credo non ci sia nulla di male nel cercare empatia o confronto con chi sta vivendo un momento della propria vita simile al proprio. Ci sono diverse sensibilità e vissuti personali, che in momenti di cambiamento possono condurre a vere e proprie crisi esistenziali.

Se di base si ha un carattere introverso, il rischio di chiudersi nella solitudine, fino a cadere in manifestazioni depressive che chi sa dove possono condurre, è alto.

Tentare di aprirsi ad un confronto è la cosa migliore che si possa fare, ma ciò non significa piagnisteo e ricerca di semplici pacche sulle spalle.

 

Allo stesso tempo, in questa discussione DivoAugusto si è dovuto mettere un po' sulla difensiva, perché aveva appena iniziato a raccontarsi ed è stato "aggredito", da chi, forse, ha qualche problema di gestione della rabbia quando ha davanti qualcuno che ammette di non stare bene e confida le proprie frustrazioni. Non so bene perché, ma credo sia la pura verità. Il resto sono solo delle aggravanti. Se si è trovato il paradiso ed una serenità personale, perché mai mettersi ad accusare l'altro di non saper lottare senza neanche avergli posto delle domande per capirlo appieno. Il risultato ha l'aria di un attacco gratuito.

Cos'è, o si è tutti Superman o si è zero?   :superman:

Ragazzi, siamo tutti diversi. Capisco @DivoAugusto, e non credo che il suo obiettvo sia andare in questo o in quell'altro paese in cui si ci può sposare tra gay. Non tutti sono in grado di cambiare radicalmente vita, lasciare a casa genitori, amicizie importanti e il fidanzato e andare all'avventura. Bisogna essere forti. A me è capitato 2 anni fa (avevo 27 anni) da un giorno all'altro di partire all'improvviso (vivo in sicilia) e di finire nell'estremo nord dell'Italia per motivi professionali, lasciando tutto. Io invito i miei coetanei all'audacia e a lasciare i propri piccoli paesi (se lì si vive male però, se si sta bene no), anche con un distacco graduale, ma non tutti hanno questa forza. In questo momento, come te @Divoaugusto, sono nuovamente a casa mia coi miei, ma non ne faccio un dramma, in attesa di tornare a lavorare. Ognuno segue la propria strada e noi dobbiamo rispettare i pensieri degli altri.

Concordo...io ho vissuto oltre 8 anni all'estero (dico 8 non 1) so cosa vuol dire lavorare lontano da casa, e so rimboccarmi le maniche. e come hai ben capito, il mio obiettivo non è trasferirmi all'estero per andarmi a sposare...

 

Ragazzi, siamo tutti diversi. Capisco @DivoAugusto, e non credo che il suo obiettvo sia andare in questo o in quell'altro paese in cui si ci può sposare tra gay. Non tutti sono in grado di cambiare radicalmente vita, lasciare a casa genitori, amicizie importanti e il fidanzato e andare all'avventura. Bisogna essere forti. A me è capitato 2 anni fa (avevo 27 anni) da un giorno all'altro di partire all'improvviso (vivo in sicilia) e di finire nell'estremo nord dell'Italia per motivi professionali, lasciando tutto. Io invito i miei coetanei all'audacia e a lasciare i propri piccoli paesi (se lì si vive male però, se si sta bene no), anche con un distacco graduale, ma non tutti hanno questa forza. In questo momento, come te @Divoaugusto, sono nuovamente a casa mia coi miei, ma non ne faccio un dramma, in attesa di tornare a lavorare. Ognuno segue la propria strada e noi dobbiamo rispettare i pensieri degli altri.

Edited by DivoAugusto

Forse se uno invece di fare delle prediche

agli altri dicesse cosa ha fatto lui, la discussione

sarebbe un po' più costruttiva....

 

Tipo: ho lavorato i primi due mesi come kitchen porter a Londra

a £6/h alzandomi alle 5,30 per essere in agenzia alle 7,00 e

prendere le sostituzioni riuscendo a malapena a pagare l'affitto

 

Poi ho perfezionato il mio Inglese sono riuscito a farmi assumere

sempre a £6/h ma con l'orario fisso di 8 ore allo stesso ristorante

riducendo stress e spese di spostamento, il chè mi ha consentito

di sopravvivere etc.

 

Tutte cose che beninteso io non ho mai fatto...ma so che possono

essere necessarie per cominciare, altrimenti la predica sull'umiltà ad

un disoccupato mi pare un po' fastidiosa

la penso cosi

 

Forse se uno invece di fare delle prediche

agli altri dicesse cosa ha fatto lui, la discussione

sarebbe un po' più costruttiva....

 

Tipo: ho lavorato i primi due mesi come kitchen porter a Londra

a £6/h alzandomi alle 5,30 per essere in agenzia alle 7,00 e

prendere le sostituzioni riuscendo a malapena a pagare l'affitto

 

Poi ho perfezionato il mio Inglese sono riuscito a farmi assumere

sempre a £6/h ma con l'orario fisso di 8 ore allo stesso ristorante

riducendo stress e spese di spostamento, il chè mi ha consentito

di sopravvivere etc.

 

Tutte cose che beninteso io non ho mai fatto...ma so che possono

essere necessarie per cominciare, altrimenti la predica sull'umiltà ad

un disoccupato mi pare un po' fastidiosa

@Hinzelmann Quindi, secondo te, se io gli do i nomi della palestra e dei locali dove ho lavorato a Londra, lui prende in considerazione l'idea di venirci? Non credo, dato che dice che la sua idea di realizzazione personale è un'altra (anche se a te poi dice "la penso così").

Che poi non è neanche detto che sia necessario andare all'estero ... però se uniamo il fatto di vivere in Italia, in un piccolo centro, di non essere dichiarati e di non frequentare ambienti gay ... ci stiamo proprio precludendo ogni possibilià...

Un mio professore del liceo diceva sempre una cosa a chi non studiava ma pretendeva di avere bei voti: "Se giochi a vincere non è detto che tu vinca, ma se giochi a perdere stai sicuro che perdi" ... 

 

Ad ogni modo, mi dispiace se ho usato toni un po' duri, è che non è il primo ultratrentenne che, non riuscendo a trovare una sua realizzazione personale come gay (e non solo), si scaglia contro i ventenni con accuse generiche ed infondate. Io provo fastidio, forse anche troppo (e me ne rammarico), di fronte a persone che coltivano il vittimismo, lasciandosi sfuggire anni preziosi della loro vita, e che rifiutano sistematicamente qualunque consiglio tu dia loro, ritenendolo impraticabile o non adatto alla loro situazione. Mi piange il cuore, tutto qui ... e non sono capace di limitarmi a dirgli: "Stai tranquillo, è normale, succede a tanti (troppi), vedrai che andrà meglio, fra un po' troverai un lavoro, magari all'inizio non tanto ben pagato, ma col tempo poi ci si sistema. Nel frattempo prova a conoscere qualcuno, coltiva qualche amicizia (magari gay, ma non per forza), prova a frequentare ambienti culturali, associazioni di qualche sorta, trovati degli hobby da coltivare, magari insieme a qualcuno e poi ..." No, io non sono capace, perchè la conclusione di questo discorso è:  " E poi arriverai a 60 anni e ti renderai conto di non aver mai vissuto veramente la tua vita, nei TUOI panni, ma di esserti solo adeguato a quello che gli altri si aspettavano da te". Scusate, forse mi scaldo troppo per tematiche che non mi riguardano ... ma io sento che in qualche modo mi riguardano, che riguardano tutti noi ...

Edited by wasabi

Caspita!!Ma cosa avrà poi mai detto di così terrificante @DivoAugusto per meritarsi un predicozzo del genere?

Anch'io ho un punto di vista un po diverso dal suo ma caspita mi sforzo anche di capire le sue motivazioni.

Quello che è stato giusto per me non è detto che sia giusto per lui.Cerchiamo di rilassarci un po tutti, siamo su un forum per

condividere le nostre esperienze non certo per giudicare così severamente le scelte di vita degli altri.Detto questo posso accettare

che mi si dica che la forza di volontà è fondamentale ma a volte da sola non basta.Lo dico io che dovrei starmene zitto

visto che ho 39 anni e 24anni di contributi lavorativi.Trovare lavoro oggi è veramente un terno al lotto, soprattutto per diplomati e laureati!!Questo è il vero scandalo!!Siete davvero tanti anche in questo forum ad avere questa problematica e davvero mi dispiace tanto.Io ho rinunciato a studiare per motivazioni legate soprattutto al fatto che volevo assolutamente svincolarmi il prima possibile dalla mia famiglia pur amandola tantissimo.Mi dispiace per voi,soluzioni non ne ho.Dopo anni sui libri credo sia davvero dura accettare il fatto di dover fare dei lavori che non centra niente con quello che avete studiato e che vi ha appasionato per anni.

Dove lavoro io ci sono (lavoro come operaio in fabbrica)diplomate che lavorano saltuarimente come adette alle pulizie per una cooperativa per pochi euro al mese.Abbiamo un laureato che lavora con noi da due anni ma sempre con una cooperativa. il suo contratto viene rinnovato ogni 30 giorni ma solo se la nostra ditta ha lavoro altrimenti rischia di rimanere a casa.Posso davvero capire la vostra frustrazione.Speriamo in tempi migliori.....

Edited by ospite74

@Hinzelmann Quindi, secondo te, se io gli do i nomi della palestra e dei locali dove ho lavorato a Londra, lui prende in considerazione l'idea di venirci? Non credo, dato che dice che la sua idea di realizzazione personale è un'altra (anche se a te poi dice "la penso così").

Che poi non è neanche detto che sia necessario andare all'estero ... però se uniamo il fatto di vivere in Italia, in un piccolo centro, di non essere dichiarati e di non frequentare ambienti gay ... ci stiamo proprio precludendo ogni possibilià...

Un mio professore del liceo diceva sempre una cosa a chi non studiava ma pretendeva di avere bei voti: "Se giochi a vincere non è detto che tu vinca, ma se giochi a perdere stai sicuro che perdi" ... 

 

Ad ogni modo, mi dispiace se ho usato toni un po' duri, è che non è il primo ultratrentenne che, non riuscendo a trovare una sua realizzazione personale come gay (e non solo), si scaglia contro i ventenni con accuse generiche ed infondate. Io provo fastidio, forse anche troppo (e me ne rammarico), di fronte a persone che coltivano il vittimismo, lasciandosi sfuggire anni preziosi della loro vita, e che rifiutano sistematicamente qualunque consiglio tu dia loro, ritenendolo impraticabile o non adatto alla loro situazione. Mi piange il cuore, tutto qui ...

Edited by DivoAugusto

io non mi scaglio contro nessuno... se pero tu avessi la maturita' che dici di avere da ventenne, eviteresti i toni veementi con cui ti esprimi. Ma questo sicuramente non puoi capirlo.... e credimi, non coltivo nessun vittimismo. Se solo ti raccontassi cos'ho fatto io in tanti anni di vita all'estero, magari avresti più chiare le cose...o forse non servirebbe, perché quando uno ha un pregiudizio, vede solo attraverso quello...

@Hinzelmann Quindi, secondo te, se io gli do i nomi della palestra e dei locali dove ho lavorato a Londra, lui prende in considerazione l'idea di venirci? Non credo, dato che dice che la sua idea di realizzazione personale è un'altra (anche se a te poi dice "la penso così").

Che poi non è neanche detto che sia necessario andare all'estero ... però se uniamo il fatto di vivere in Italia, in un piccolo centro, di non essere dichiarati e di non frequentare ambienti gay ... ci stiamo proprio precludendo ogni possibilià...

Un mio professore del liceo diceva sempre una cosa a chi non studiava ma pretendeva di avere bei voti: "Se giochi a vincere non è detto che tu vinca, ma se giochi a perdere stai sicuro che perdi" ... 

 

Ad ogni modo, mi dispiace se ho usato toni un po' duri, è che non è il primo ultratrentenne che, non riuscendo a trovare una sua realizzazione personale come gay (e non solo), si scaglia contro i ventenni con accuse generiche ed infondate. Io provo fastidio, forse anche troppo (e me ne rammarico), di fronte a persone che coltivano il vittimismo, lasciandosi sfuggire anni preziosi della loro vita, e che rifiutano sistematicamente qualunque consiglio tu dia loro, ritenendolo impraticabile o non adatto alla loro situazione. Mi piange il cuore, tutto qui ...

Edited by DivoAugusto

Non condivido il pessimismo imho eccessivo dell'autore del topic, ma al contempo non condivido nemmeno i commenti di chi ciclicamente consiglia il trasferirsi all'estero come la soluzione a tutto...premesso che non tutti sono liberi da impegni, da un lavoro, e da affetti in patria, se uno ha dei problemi con se stesso non è scappando all'estero che li risolverà...

@DivoAugusto Racconta allora, magari si capisce anche cosa cerchi, cosa sogni, che progetti hai, come ti vedresti realizzato ...

 

Scusa, ho poi modificato il mio precedente messaggio dopo che tu avevi risposto, ad ogni modo io davvero mi scaldo perchè soffro nel leggere certe cose, ma tu ti chiudi a riccio, dici che la tua situazione è diversa dagli altri, che ognuno è fatto a suo modo e non ti apri, non racconti ... Io capisco che sei giù e non ho certo voglia di stare qui a farmi di nuovo attaccare da te

Frasi come "Questo sicuramente non puoi capirlo ..." ammazzano ogni possibilità di dialogo (io per esempio percepisco da parte tua un pregiudizio e non viceversa)... La verità è che forse tu non vuoi parlare ...

Comunque capisco che soffri e mi dispiace.

Il pensiero salomonico dei ventenni :P Concedimi la battuta, va'! Sarebbe tutto cosi semplice, se nel rispondere ci attenessimo al titolo del topic ed al messaggio che lo inizia, no?!  E' vero, ho iniziato io la discussione, ma non puoi pretendere che mi metta qui a raccontare 35 anni di vita, o a dar dettagli troppo personali, come sicuramente neanche tu faresti (e sarebbe del tutto naturale), Lo ribadisco, ho voluto solo condividere quello che è un mio stato d''animo, una mia condizione presente (presente, appunto: diversa dal passato e sicuramente differente da quel che mi serba il futuro). Ed ho deciso di condividere questo con dei TRENTENNI come me (come da titolo, no?)...non perché escluda a priori dalla discussione i 20- o i 70enni, ma semplicemente perché son convinto che ogni eta' abbia problematiche e percezioni differenti. E' cosi difficile capirlo? Quando avevo vent'anni avevo sogni, aspirazioni, e problematiche diverse da quelle di oggi. Sara' ancora diverso quando avro' 50 anni.

Comunque, grazie anche a te di aver partecipato alla discussione.

 

@DivoAugusto Racconta allora, magari si capisce anche cosa cerchi, cosa sogni, che progetti hai, come ti vedresti realizzato ...

 

Scusa, ho poi modificato il mio precedente messaggio dopo che tu avevi risposto, ad ogni modo io davvero mi scaldo perchè soffro nel leggere certe cose, ma tu ti chiudi a riccio, dici che la tua situazione è diversa dagli altri, che ognuno è fatto a suo modo e non ti apri, non racconti ... Io capisco che sei giù e non ho certo voglia di stare qui a farmi di nuovo attaccare da te

Frasi come "Questo sicuramente non puoi capirlo ..." ammazzano ogni possibilità di dialogo (io per esempio percepisco da parte tua un pregiudizio e non viceversa)... La verità è che forse tu non vuoi parlare ...

Comunque capisco che soffri e mi dispiace.

Edited by DivoAugusto

anche perché, come ho gia detto....io di fatto son tornato dall'estero...

 

Non condivido il pessimismo imho eccessivo dell'autore del topic, ma al contempo non condivido nemmeno i commenti di chi ciclicamente consiglia il trasferirsi all'estero come la soluzione a tutto...premesso che non tutti sono liberi da impegni, da un lavoro, e da affetti in patria, se uno ha dei problemi con se stesso non è scappando all'estero che li risolverà...

Edited by DivoAugusto

Ora capisco un po' meglio tanti dei tuoi problemi ... sei chiuso al confronto e di vedute molto limitate. Se non volevi che un ventenne intervenisse non dovevi tirare in ballo i ventenni e soprattutto non dovresti continuare a fare battutine idiote a riguardo (pensa alla tua di maturità, che forse ti farebbe bene, dato che fra di noi sei ancora tu quello mantenuto da mamma e papà e che ha paura a vivere la sua vita per quello che è). Mi spiace per te, davvero, e mi dispiace di avere sprecato tempo con te.

Edited by wasabi

Quod erat demonstrandum...

 

Ora capisco un po' meglio tanti dei tuoi problemi ... sei chiuso al confronto e di vedute molto limitate. Se non volevi che un ventenne intervenisse non dovevi tirare in ballo i ventenni e soprattutto non dovresti continuare a fare battutine idiote a riguardo (pensa alla tua di maturità, che forse ti farebbe bene, dato che fra di noi sei ancora tu quello mantenuto da mamma e papà e che ha paura a vivere la sua vita per quello che è). Mi spiace per te, davvero, e mi dispiace di avere sprecato tempo con te.

privateuniverse

Veramente io non ho mai letto qui sul forum o sentito dal vivo che un ventenne dicesse: "I trentenni o i quarantenni sono TUTTI allupati e pensano solo al sesso", questa piuttosto e' un'accusa che i gay che non hanno una vita sessuale serena rivolgono a tutta la categoria, senza distinzione di fascia d'età.

 

http://www.gay-forum.it/forum/index.php/topic/22399-piu-si-diventa-grandi-piu-si-diventa-porci/

 

Io non avevo notato queste considerazioni sui ventenni, ma non vedo dove sia il problema. Certe affermazioni, oltre ad essere generali, sono anche molto generiche, e spesso sono il frutto di impressioni più che di giudizi fondati. Per quanto mi riguarda, l'effetto catalogo (che, secondo me, c'è, e che dipende dalla virtualità, la quale permette una selezione a priori dei rapporti) non riguarda solo i ventenni, ma un po' noi tutti. Io riscontro un notevole impoverimento dei rapporti interpersonali, del quale, peraltro, mi considero corresponsabile, e che riguarda non solo me, ma anche la gente che mi sta intorno; in altri termini, non lo dico perché mi sembra che io abbia difficoltà, ma perché mi sembra che ce le abbiano un po' tutti.

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