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Dopo un settimana di conoscenza mi ha detto ti amo!


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Io non ci investirei molto, ma di sicuro a qualcuno piace

anche chi fa la figura del "coglione innamorato".

 

Di solito è meglio lasciare che a dichiararsi sia quello

che sembra più sicuro di sé, più esperto e più figo

(o che - perlomeno - pensa di esserlo).

Io non direi mai "ti amo" dopo solo una settimana, magari è amore da subito ma devo esserne certo, vorrei avere conferme e lascerei passare del tempo. Poi chissà che spavento per uno che vuole fare tutto con calma se gli dici dopo 7 giorni "ti amo", nel mio caso scapperebbe

Ed il fatto di scomparire il giorno dopo e dire agli amici di

evitare di farvi reincontrare ( neanche foste due ex fidanzati

che si lasciano dopo anni...) è poi abbastanza grottesco

 

Ma da parte sua...non tua.

 

Ecco, quando da comuni conoscenze ho scoperto che, appunto, voleva frequentare ancora loro ma non vedere me...ci son rimasto davvero male... :( avevo 21 anni, ma l'autostima di un adolescente incasinato direi.

Anyway, ridicolo o no sentirsi rifiutati dispiace sempre.

Ora evito di affezionarmi...si risparmia tempo e si evita la disillusione.

Probabilmente son io che sbaglio qualcosa, come se mi sfuggissero delle cose che per quelli che si accoppiano facilmente sono delle ovvietà...perché tutto sommato non sono così male...

Edited by schopy
PietroUomoDiPietra

Io non ci investirei molto, ma di sicuro a qualcuno piace

anche chi fa la figura del "coglione innamorato".

 

Di solito è meglio lasciare che a dichiararsi sia quello

che sembra più sicuro di sé, più esperto e più figo

(o che - perlomeno - pensa di esserlo).

 

Anche. Comunque, più mi ci fate pensare e più mi torna in mente che quello che facevo io alla fine era un bel... lasciar fare a come mi veniva da dentro. Se "da dentro" m vevniva da dire a qualcuno "ti amo"... lo facevo e poi succedesse quello che doveva succedere. Per me era già molto aver trovato qualcuno che me lo facesse dire. Non lo dicevo certo alla prima sera, a meno che il mio intento non fosse semplicemente un darmi la sveglia dopo un incontro particolrmente riuscito: se il sogno continuava (quasi mai) bene altrimenti... pazienza, era stato "solo" un bel momento. Devo confessare peraltro che nessun ha mai detto a me né un "ti amo" né un più modesto ma sempre onfortante "ti voglio bene". La cosa che si è avvicinata di più, con due persone diverse è stato un "noi due amici per sempre" cosa che poi non ha tenuto un granché nel tempo nemmeno lei.

 

Son contento che a quanto sembra oggi a quelli più giovani anche queste cose sono cambiate e funzionano  forse un po' meglio. Mi conforta soprattutto che venga a cadere un certo modo di essere alla "Denim, l'uomo che non deve chiedere mai" perché in fin dei conti un "ti amo" è anche una richiesta di conferma: "tu mi ami?"

E qui scatta il panico ... perché se uno ti dice "Ti amo" e tu rimani spiazzato e non sei pronto o non vuoi dire: "anch'io", sai che l'altro ci rimane molto male perché se lo aspetta. Il gelo è uno spauracchio sempre in agguato ...

Ad ogni modo ... io ho sempre agito seguendo l'istinto in queste cose, anche perché non sarei capace comunque di seguire uno schema e di preventivare le emozioni (altrui, ma soprattutto mie).

Edited by wasabi
PietroUomoDiPietra

E qui scatta il panico ... perché se uno ti dice "Ti amo" e tu rimani spiazzato e non sei pronto o non vuoi dire: "anch'io", sai che l'altro ci rimane molto male perché se lo aspetta. Il gelo è uno spauracchio sempre in agguato ...

Ad ogni modo ... io ho sempre agito seguendo l'istinto in queste cose, anche perché non sarei capace comunque di seguire uno schema e di preventivare le emozioni (altrui, ma soprattutto mie).

 

Penso che anche in queste cose valga un po' il motto degli inglesi quando si tratta di passare al dunque su fare o meno le cose: "no pain? no gain!". O più all'italiana, "chi non risica, non rosica"... Comunque sono d'accordo con te che, su queste cose, l'istinto è il miglior consigliere: piuttosto che continuare, per così dire, a chiedersi se l'acqua è troppo fredda o no, certe volte è meglio buttarsi in acqua subito senza pensarci. Se l'acqua è "buona" ci resti dentro, altrimenti esci e ti asciugni, tutto qui.

 

Attenzione comunque  a non lasciarsi andare a dichiarazioni d'amore troppo istintive oltre il Circolo Polare Artico! ;)

Anyway, ridicolo o no sentirsi rifiutati dispiace sempre.

Ora evito di affezionarmi...si risparmia tempo e si evita la disillusione.

 

Però è anche vero che se tu l'avessi detto prima, avresti potuto

evitare di affezionarti ( certo lui si dava a gambe...e addio sesso )

 

Mentre ora, per evitare disillusione e tempo, non ti esponi

più, al prezzo però di rifuggire dai sentimenti.

 

Ovviamente non è mai vero al 100%, né è vero per te che hai

avuto altre esperienze ben più rilevanti credo ; ma penso che, 

come tendenza, in questa grossolana approssimazione ci sia

della verità e che possa valere tendenzialmente per tutti, non

solo per te.

 

La parola serve ad esprimere-comunicare un sentimento, è indiscutibile

che nel momento in cui lo si dice ad un'altra persona ci si espone, su questo

non ci piove. Quando ci si espone ci si può scottare, però è anche vero

che se io dico la verità quel sentimento lo provo anche se non lo dico.

 

In secondo luogo non si può arrivare ad inibire il sentimento, solo perchè

si è sbagliata la persona a cui dirlo o il momento in cui dirlo....perchè il rimedio

pare peggiore del male.

 

Infine - se guardiamo la cosa dall'esterno - cioè le reazioni di amici e

conoscenti....probabilmente è vero il fatto che chi si espone fa la figura

del coglione, ma mi domando perchè non debba essere giudicato tale

anche il conoscente che scappa a gambe levate...senza affrontare la

situazione, "sputtanando" il proprio partner con il giro dei conoscenti

 

Io al tuo partner avrei detto paro-paro che era un vigliacco, che negli

ambienti gay evitarsi è praticamente impossibile e che l'amicizia con

benefit esclude la possibilità di innamorarsi, ma dovrebbe presupporre

l'amicizia e quindi doveva: 1) tenersi la cosa per sè e non spiattellarla

a tutti, che mi pare il minimo 2) affrontare la situazione con te per quanto

spiacevole, invece che farne un melodramma collettivo

 

Credo che in effetti....questo tipo di risposta che io ipotizzo manchi

e sbrigativamente noi tendiamo ad avallare il fatto che chi si espone

sia sempre e solo lui un "coglione"

 

Ma in questa maniera....non incoraggiamo indirettamente il cinismo?

Non alimentiamo ulteriormente l'insicurezza ed i complessi?

 

 


Quindi io finora sono stato fidanzato con fantasmi, visto che entrambi i miei partner con i quali ho vissuto/vivo storie di lunga durata mia hanno detto "ti amo" entro la prima settimana... in pratica ho vissuto the others parte II e non me ne sono accorto...

 

...A parte che ho premesso un ricchissimo "A prescindere dal fatto che ognuno può interpretare i sentimenti come meglio crede", se tu hai avuto esperienze differenti buon per te, io sinceramente ho sempre assistito (e non solamente come parte in causa ma anche come semplice esterna) a casi di isterismo sentimentale.

Ma se tocca prendere per buona a prescindere qualsiasi cosa vien detta da un perfetto sconosciuto (perché una settimana di conoscenza con qualche uscita nel mezzo non ti permette di conoscere qualcuno), allora stiam messi bene.

Le eccezioni ci potranno pure essere e tu ne farai anche parte, ma io preferisco andarci calma.

 

 


ho sempre assistito (e non solamente come parte in causa ma anche come semplice esterna) a casi di isterismo sentimentale

 

Non ce la fate proprio....è più forte di voi! XD

 

Ma non è possibile essere sempre "spettatori" 

di casi di isterismo degli altri!

 

@nowhere hai mai detto a qualcuno: "ti amo"?

 

Quando? Come?

E come è andata a finire?

 

Pensi di aver gestito bene la cosa o forse di aver sbagliato

qualcosa?

A parte che ho detto "e non solamente come parte in causa", quindi significa che ne son stata anche io protagonista (o meglio, ho subìto :asd:), sull'essere spettatrice intendo dire che ho assistito anche dall'esterno tramite vicissitudini di amici/che.

E, lo ripeto tipo per il terzo reply consecutivo, non ritengo le mie esperienze sensibili universali e valide per la vita di tutti, cosa che però non sembra soddisfare il fronte del "dico qualsiasi cosa mi passi per la testa".

 

@Hinzelmann

Non sono solita scendere nello specifico riguardo la mia vita sentimentale/privata, di conseguenza ti rispondo in via generica.

Si, mi è capitato: quando è capitato secondo la modalità (mi auto cito) "dietro ai ti amo detti presi dalla foga del momento si nascondono persone che probabilmente con la stessa leggerezza con cui fanno tale affermazione, con altrettanta leggerezza si rimangiano la parola." puoi capire da te come sia finita. Quando c'è stata la volta seria (e non è stato dopo 24 ore), giustifica il perché io la pensi in un determinato modo.

ho subìto

 

Appunto...ma delle tre una: o tu "ti amo" non lo hai mai detto

( ed è un problema) o lo hai sempre detto alla persona giusta

e nel momento giusto ( ed allora perchè non dircelo? ) o hai

sbagliato sempre anche tu come coloro da cui hai subito ( ed

allora perchè tutta questa spocchia nel giudicare gli altri? )

 

 

 

Quando c'è stata la volta seria (e non è stato dopo 24 ore), giustifica il perché io la pensi in un determinato modo.

 

Non è che ti devi giustificare con me...o con chiunque altro cmq

io se vuoi ti giustifico pure, però la verità è che non ho capito

granchè su cosa sia successo...e soprattutto quanto tempo era

passato e perchè non è andata bene e/o hai cambiato idea

Secondo me non dev'essere demonizzata la "fuga" di fronte ad un "ti amo", fra l'altro indipendentemente dal momento in cui viene detto.

E' brutta, ma ha senso. Almeno, spiego perchè secondo me ha senso.

 

Dire "ti amo" è frutto di una convenzione sociale, e grosso modo tutti pian piano dopo un po' di incertezze si rendono conto di cosa significa: ossia, a grandi linee, corrisponde all'esplicitazione del fatto di nutrire sentimenti di forte attrazione nei confronti dell'altra persona e di voler restare con lei fisicamente e mentalmente quanto più tempo possibile, e che in generale la propria attenzione è concentrata sul destinatario della dichiarazione, la cui presenza e vicinanza rende felice il "mittente".

 

E' anche innegabile che "ti amo" non è un'affermazione, ma una domanda: la domanda, che non si dice ma c'è, ed è: "io ti amo, e tu?"

 

La fuga è una risposta importante per un motivo semplice: il "e tu?" non riesce a risolversi e sedarsi con un "no, nient'affatto" verbale, il quale spesso non basta, perchè la persona innamorata è pur sempre intenzionata a non far cessare il legame quindi argomenterà, aggirerà le risposte negative, citerà esperienze, discorsi generali o particolari, ecc ecc.

 

La fuga è una risposta netta e crudele che impedisce repliche ed è (paradossalmente) un aiuto al "mittente": impedisce infatti di nutrire qualsiasi speranza e obbliga a voltare pagina.

 

La fuga è anche, se possiamo dire così, "onesta" perchè non c'è prova più palese del fatto che non si corrisponde assolutamente all'interesse dell'altro, per lo meno non in misura così forte.

Edited by Sampei

Infine - se guardiamo la cosa dall'esterno - cioè le reazioni di amici e

conoscenti....probabilmente è vero il fatto che chi si espone fa la figura

del coglione, ma mi domando perchè non debba essere giudicato tale

anche il conoscente che scappa a gambe levate...senza affrontare la

situazione, "sputtanando" il proprio partner con il giro dei conoscenti

 

Mi ha "sputtanato" con comuni conoscenze etero, non gay...non fa 'na gran differenza ma un po' sì dai.

 

Ma in questa maniera....non incoraggiamo indirettamente il cinismo?

Non alimentiamo ulteriormente l'insicurezza ed i complessi?

 

Sì, si incoraggia indirettamente il cinismo...come se ci fosse un modo "giusto" di dire e fare le cose ed uno da "sfigati"...

come ho scritto altrove, ho frequentato troppa gente troppo diversa per esprimermi.

Negli anni, a rotazione, ho scoperto di potermi inserire in contesti sociali -gay o etero che fossero-  così differenti...ed ogni volta, prima di "entrare" in qualcuno di questi gruppi, credevo che sarei stato ritenuto lo "sfigato" di turno...ma non è successo quasi mai a dire il vero. In qualche occasione ho cercato di integrare amici di diverse provenienze-interessi, non sempre con successo.

Ciascuno ha una scala valoriale che di solito condivide col fidanzato, alcuni amici, talvolta certi familiari...ed è inutile forzare il proprio comportamento in vista di un fine sul quale non si ha un controllo certo, visto che dipende da quanto l'altro è attratto da noi...nessuno evita davvero il rischio del ridicolo, mai...che tu sia ginsberg o d'annunzio, a tutti non puoi piacere...

E' anche innegabile che "ti amo" non è un'affermazione, ma una domanda: la domanda, che non si dice ma c'è, ed è: "io ti amo, e tu?"

 

Questa è una cazzata. Si dice ti amo per rendere l'altro partecipe di una nostra gioia, per dirgli "ehi, io per te ci sono!"

 

 

La fuga è una risposta netta e crudele che impedisce repliche ed è (paradossalmente) un aiuto al "mittente": impedisce infatti di nutrire qualsiasi speranza e obbliga a voltare pagina.

La fuga è anche, se possiamo dire così, "onesta" perché non c'è prova più palese del fatto che non si corrisponde assolutamente all'interesse dell'altro, per lo meno non in misura così forte.

 

Su questo ti do ragione...

No non la vedo come te Schopy. Di certo è molto antipoetico e cinico sottolinearlo, ma la domanda "e tu" c'è e per me sarebbe troppo ipocrita negarlo.

A meno che... l'altra persona non si accontenti di stare con una persona che risponde "ma anche no".

 

Ma quei casi, che capitino a me o ad altri, li riterrei piuttosto degli attaccamenti patologici.

Edited by Sampei

 

 


o tu "ti amo" non lo hai mai detto
( ed è un problema)

A questo quesito ti ho già risposto nel post precedente

 

 

 

o lo hai sempre detto alla persona giusta
e nel momento giusto ( ed allora perchè non dircelo? )

 

... Anche a questo

 

 


o hai sbagliato sempre anche tu come coloro da cui hai subito ( ed
allora perchè tutta questa spocchia nel giudicare gli altri? )

...Spocchia?  Ma se continuo per il quarto post consecutivo a dire che le esperienze sono per lo più soggettive?

 

Mah.

Il fatto di dire che le proprie esperienze sono soggettive e non universali

non risolve il problema su chi ha sbagliato -nelle proprie- fra sé ed il partner

o aspirante tale, rimbalzato

 

Perché si è in due in queste cose no?

 

Sono esperienze soggettive, ma anche necessariamente intersoggettive

 

Quindi per quanto uno possa rimanere nel vago o nel generico

o rifugiarsi in una sintassi incerta...dovrebbe far capire qualcosa

su chi abbia la responsabilità anche ipotetica fra queste due persone

 

Non si può essere chiarissimi, al limite del telegrafico quando si tratta di dare

agli altri degli "isterici" e si è solo spettatori ( e quindi non si può sbagliare ) o

solo e per definizione "vittime"

 

E poi quando lo stesso metro di giudizio potrebbe essere applicato a sè,

vedere svaporire ogni forma di giudizio, ma anche di narrazione...perchè

io ripeto - complice forse un  sintassi incerta....io non ho proprio capito niente

del pur poco che hai scritto

 

Questo è oggettivamente un chiaro esempio di due pesi e due misure:

spocchioso nei confronti degli altri, vago nei confronti propri

  • 4 weeks later...

Mi è successo qualcosa di simile. Forse non proprio una settimana, ma saranno state due di settimane. ^_^

 

Lui viveva a Roma, eravamo agli inizi e quindi era una conoscenza puramente virtuale.

 

E alla fine è stato un fiasco chissà perché.

 

Lui era di un paio di anni più piccolo di me, ma comunque giovanissimo. Molto immaturo per certi versi, anche se che lo ero e lo sono pure io, la cosa più  brutta è che aveva dei comportamenti un pochino bizzarri. Così tanto che ho dubitato della sua sanità mentale in alcuni momenti.

 

Una sera mi mandò una email al mio indirizzo di posta elettronica. Non lo avesse mai fatto. Una roba di fuoco e fiamme.

Praticamente era un collage di insulti e provocazioni. Va bene che stava vivendo un periodo un pochino stressante ma arrivare a questo punto.

 

Mi scrisse quella lettera perché non gli avevo risposto per un paio di giorni, feci questo perché era pesante in una maniera assurda ed era come avere il suo fiato dietro al collo in ogni istante tra telefonate e messaggini.

 

Dopo quell'episodio lo perdonai e andammo avanti con la nostra conoscenza, io già segnato da questo avvenimento incominciai sempre di più a non sopportare il suo essere così pedante. Non ci saremo più sentiti dopo poco perché io non risposi più ad un suo messaggio dove continuava a scusarsi per un altro episodio. Molto probabilmente feci la scelta giusta.

 

Lui, carinamente, mi rimosse tra i suoi contatti di skype, e questo dopo neanche due giorni dalla mia non risposta. Da allora, i miei anche solo sfumati sensi di colpa si dissolsero in un nano secondo.

Edited by Dani91

io credo che ognuno di noi abbia una sua propria capacità di amare e un suo proprio tempo e un suo proprio modo di esprimerla o donarla.

 

a me, una volta, sì, è capitato di arrivare a dirlo dopo pochi giorni: dopo una fatale settimana di sesso miracolosamente condiviso, sentivo di doverlo dire, proprio. né il timore di poter sembrare una cogliona, né l'ombra di chissà quale raziocinio a riportarmi in terra, mi sfiorarono. sentivo di doverlo dire soltanto, e l'ho detto. e la storia, di fatto, non finì certo lì.

 

non mi è capitato, invece, il caso contrario: nessuno ha osato dirmi tanto, se non dopo più canonici tempi.

se mi fosse accaduto o se dovesse ancora accadermi un domani, ne sarei stupita, forse imbarazzata, ma escludo che mi priverei della possibilità, quanto meno, d'illudermi di sperare sia vero.

ad ogni modo, penso sarei in grado di capire, sentendomelo dire, se la cosa è del tutto fuori luogo.

 

perché una cosa è certa, danny93, se il ragazzo che hai cominciato a frequentare ti ha detto (già) "ti amo" e tu vieni qui a chiedere ad altri cosa pensarne, penso sia più lui ad avere un problema con te, nella misura in cui sembra quasi averti infastidito la sua apertura, che non viceversa. penso poi che, se qualcuno ti emoziona, non si può che essere stupidamente contenti del fatto ci dica che ci ami, anche dopo poche ore. e che se, invece, la rivelazione del ragazzo che da poco hai conosciuto gli è valsa il sospetto di avere a che fare con un maniaco o una persona troppo superficiale, penso semplicemente manchi, forse, nel vostro coinvolgimento una cosa fondamentale: ossia la reciprocità.

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