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21enne suicida perchè gay, roma.


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  • unmondomigliore

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Allora dobbiamo essere coscienti che nel nostro tessuto sociale esiste ed opera anche questa parte di dis-umanità che chi si oppone ad una legge antiomofobia vuol tutelare in tutte le sue espressioni di inciviltà ed offesa al prossimo(nel significato piu ampio del termine) spero che non siano la maggioranza a questim livelli ma ad ognuno accadrà di incontarli nella propria vita, il punto è come difendersi dal presunto dirittto all'omofobia che, come abbiamo visto, puo anche uccidere

 

Lo dico anche a quei gay che ritengono che con una legge antiomofobia non si cambi la mentalità, probabilmente è vero ma, cari miei, rendetevi conto che nemmeno il sacrificio di mille ragazzi gay farà recedere di un millimetro questi omofobi criminali dai propri convincimenti, quindi solo lo stigma da parte dello Stato potrà costringerli a comportamenti non offensivi

Edited by prefy

Ci son mille cose che possono uccidere..

E ognuno la pensi pure come gli pare.

 

Anche se per loro io sono posseduto o contro natura

Sinceramente non mi tange.

Non compio reati ergo sono a posto..

 

Il problema é che non ho gli stessi diritti.

 

Per ogni cosa ci sará sempre chi giudica.

unmondomigliore

io ho trovato quei commenti molto inopportuni...è vero che ognuno è libero di pensarla come vuole fin quando non fa del male agli altri, MA in quel caso si parlava del suicidio di un ragazzo. Che senso aveva scrivere quelle cose? Che senso aveva parlare di matrimoni gay, di esibizionismo omosessuale o di cose offensive contro i gay? 

 

A me sembra un'ossessione. Ogni volta che entra in ballo l'argomento omosessualità, subito gli omofobi intervengono con commenti fuori luogo. Questo è davvero grave e mostra il fatto che loro non sanno controllarsi e quindi fondamentalmente possono agire in modo davvero violento, essendo privi di moderazione.

Ci son mille cose che possono uccidere..

E ognuno la pensi pure come gli pare.

 

Anche se per loro io sono posseduto o contro natura

Sinceramente non mi tange.

Non compio reati ergo sono a posto..

 

Il problema é che non ho gli stessi diritti.

 

Per ogni cosa ci sará sempre chi giudica.

Intanto non hai gli stessi diritti anche grazie al peso politico di gente come quella, poi non è questione di pensarla come si vuole ma considera che gente simile potrebbe essere il tuo datore di lavoro o il vicino di casa e renderti la vita assai difficile anche se per la legge sei un cittadino modello

Esatto!

 

Vivi e lascia vivere!

Finchè si tengono le loro stronzate per sè che la pensino pure come gli pare.

 

Peró suicidarsi è come dargliela vinta..

Per loro questa è una vittoria!!

 

Prefy il mio capo puô credere che i gay siano promiscui,

Che i neri siano ingeriori e gli ebrei stupidi,

Ma finchè li tratta tutti con rispetto o almeno li lascia in pace...

Edited by faby91

Prefy il mio capo puô credere che i gay siano promiscui,

Che i neri siano ingeriori e gli ebrei stupidi,

Ma finchè li tratta tutti con rispetto o almeno li lascia in pace...

Guarda che non è così semplice: il tuo collega può farti mobbing e (se non erro) sta a te l'onere della prova, il tuo capo può licenziarti trovando una qualunque escamotage legale ma in realtà tu saprai che lo ha fatto perchè ti odia per il semplice fatto di esseregay, idem per le vessazioni del tuo vicino omfobo e il discorso non cambia rispetto ai compagni di scuola o università

Edited by prefy
unmondomigliore

Guarda che non è così semplice: il tuo collega può farti mobbing e (se non erro) sta a te l'onere della prova, il tuo capo può licenziarti trovando una qualunque escamotage legale ma in realtà tu saprai che lo ha fatto perchè ti odia per il semplice fatto di esseregay, idem per le vessazioni del tuo vicino omfobo e il discorso non cambia rispetto ai compagni di scuola o università

beh in realtà è molto più semplice di quanto pensi : gli omofobi possono sembrare apparentemente tolleranti, ma poi fanno di tutto per ostracizzarti e farti sentire una merd@, appena possono e specialmente se sono in gruppo.

unmondomigliore

sìsì lo so, volevo dire che sembra una cosa complessa, ma in realtà è semplicissima...

e quindi secondo questo ragionamento si può bellamente evitare un omofobo....

 

Se sai di avere a che fare con un omofobo, EVITALO, non parlargli, fai come se non esistesse...

e se ce l'hai come datore di lavoro, allora trovati un altro lavoro!!!!

 

tanto non c'è nulla che io te e o chiunque altro possa fare per cambiarlo! Quindi perché ''rimanere delusi'' da una persona che in partenza non può garantirci nulla?

Edited by unmondomigliore

Ma non è possibile cambiare lavoro o casa (ammesso che si abbia la fortuna di averli)  come se nulla fosse perchè chi ci sta vicino è un maledetto omofobo, ù

non si puo ragionare così anche perchè le alternative non sono infinite ne prive di costi

unmondomigliore

io ho un mio compagno di classe che ha affermato che i ''gay sono malati''. Con questo compagno di classe sono in buoni rapporti, lo definirei pure un amico, peccato che non sa della mia omosessualità. Della stessa opinione sono i miei amici, che non passano giorno a non usare ''frocio'' come insulto.

''Non sono mica frocio'' ''Come fanno i froci'' '' E chi ci va lì ? Le lesbiche e i froci''

E' tutto uno sproloquio. E vedo che già dai modi di fare hanno cambiato visione di me : sarò tutto, anche la persona più simpatica del mondo, ma prima sono frocio. Quindi se devono fare un piacere, preferisco farlo prima al talebano che incontrano per strada che al loro ''finto'' miglior amico frocio.

 

Allora cosa faccio? cambio il mondo? Volendo, cerco di evitarli. Ma non è semplice. Sono quelle persone che incontro sempre a scuola e che cmq non hanno colpa : hanno imparato dai genitori e dalla società ad essere così. Dubito che da bambini si possa essere omofobi, se non per istigazione dei genitori. Crescendo, è tutto un continuo conformarsi alle regole della società e siccome la società è omofoba, è meglio che lo sia anche tu.

 

---

 

Comunque c'è un modo per vedere la manifestazione che c'è stata di recente in Italia in seguito a questo episodio?? Mi pare che si sia tenuta a Milano. Vorrei vedere un video su youtube..o da qualche altra parte.

Edited by unmondomigliore

Però è anche vero che sono esseri pensanti, quindi, fossero anche i figli  di ahmadinejad la colpa per essere omofobi ce l'hanno eccome, poi i compagni di scuola non puoi sceglierli, purtroppo, ma gli amici sì e, in ogni caso, è sempre valido il vechhio adagio meglio soli che male accomopagnati

unmondomigliore

sono pesanti come il piombo ed infatti non so come fanno le ragazze a trovare attraenti dei ragazzi così pallosi....

pensano che la virilità si manifesti con l'omofobia

ostentare la virilità li fa sembrare davvero ipocriti e stupidi

 

ormai penso sia ufficiale...la causa del suicidio è l'omofobia

leggete qui

http://www.lastampa.it/2013/10/29/italia/cronache/simone-nello-zaino-la-verit-sul-suicidio-roCK6ozfEdEiERZwCWS9zO/pagina.html

Edited by unmondomigliore

Dall'introduzione di Vittorio Lingiardi al libro sulla campagna It gets better:

 

-LE COSE CAMBIANO è RACCONTARE IL SILENZIO;

-LE COSE CAMBIANO è SMETTERE DI PENSARE "PERCHé SONO OMOSESSUALE?" E INIZIARE A PENSARE "PERCHé SEI OMOFOBO?"; 

-LE COSE CAMBIANO è SMETTERE DI PENSARE "PERCHé è OMOSESSUALE?" E INIZIARE A PENSARE "PERCHé SONO OMOFOBO?"; 

-LE COSE CAMBIANO PERCHé CONOSCIAMO I RISULTATI DELLE RICERCHE SULLE CONSEGUENZE DEL BULLISMO OMOFOBICO; 

-LE COSE CAMBIANO è SCOPRIRE CHE LA PERSONA OMOSESSUALE NON è UN "TIPO PSICOLOGICO", MA UNA O UNO COME TANTI; 

-LE COSE CAMBIANO è IL COLPO DI GRAZIA ALLE TEORIE RIPARATIVE; 

-LE COSE CAMBIANO è L'INIZIO DELLA CITTADINANZA; 

-LE COSE CAMBIANO è CAPIRE CHE CHI ODIA I GAY DI SOLITO ODIA ANCHE LE DONNE; 

-LE COSE CAMBIANO è LA POLITICA DEL DISGUSTO CHE CEDE IL PASSO ALLA POLITICA DELL'UMANITà.

 

 


Allora cosa faccio? cambio il mondo? Volendo, cerco di evitarli. Ma non è semplice. Sono quelle persone che incontro sempre a scuola e che cmq non hanno colpa : hanno imparato dai genitori e dalla società ad essere così. Dubito che da bambini si possa essere omofobi, se non per istigazione dei genitori. Crescendo, è tutto un continuo conformarsi alle regole della società e siccome la società è omofoba, è meglio che lo sia anche tu.

 

Se hai bisogno di aiuto, basta chiedere. Ci sono genitori che riescono a demolire strutture mentali costruite in una vita intera. Quindi tanto più può succedere a dai ragazzi giovani. 

unmondomigliore

grazie sherlock.... mi piacerebbe leggere quel libro... comunque anch'io ho notato che chi è maschilista tende spesso ad odiare i gay.. della serie ''l'uomo etero è superiore, la donna sta in mezzo (ed è inferiore), ed il gay è il peggiore dei mali''.

 

quanto al discorso che hai fatto in pubblico... mi piacerebbe ascoltarlo! In generale mi piacerebbe vedere la manifestazione che c'è stata.

Edited by unmondomigliore

Grazie! Oddio mi hanno già detto di avermi visto su vari tg, io sono stato tutto il giorno a cucinare e non ho visto nulla, sarei curioso pure io di vedere che roba ho combinato con quel microfono XD

 

Il libro lo trovi col corriere della sera, ma anche in ebook. Te lo consiglio ci sono dei racconti davvero molto belli anche a livello letterario. 

Credo che la difesa più grande che abbiamo nei confronti dell'omofobia sia il nostro coming out.

Spesso non possiamo rispondere o difenderci dagli insulti per paura che qualcuno possa capire quello che in realtà siamo.

Anzi,spesso davanti ad un atteggiamento palesemente omofobo, facciamo finta di niente.

Il poter essere chiari su noi stessi,ci permette di discutere con queste teste di cavolo,senza timori che famiglia e amici sappiano,in quanto sanno gia'di noi grazie al coming out.L' omofobia si fonda soprattutto sulle nostre paure.Io sono dichiarato da vent'anni, credetemi che da quando sono libero di essere me stesso gli omofobi che prima mi assillavano non hanno più potuto importunarmi.Non dovevo più pensare a"proteggere"la mia famiglia,ero finalmente libero di proteggere me stesso.

Rispondere a dovere a questi elementi è stato assolutamente liberatorio.

Capisco che non sia facile,tante le difficolta',paure,ansie.......certo non bisognerebbe essere lasciati soli.

Uno deve imparare un po a"salvarsi"da solo,la famiglia e gli amici dovrebbero essere comunque di supporto.

Se questo non succede,pazienza,la vita continua,ma soprattutto LA NOSTRA VITA VA'DIFESA!

Ecco, qui sta il problema.

Io -e so di essere impopolare- se devo esser sincero non mi sento di dar la colpa a nessuno per quanto successo..

 

Idem.

 

E concordo pure con Redneck ("Io sono convinto che l'omofobia esista e che non aiuti, ma sono anche convinto che chi arriva a suicidarsi deve avere dei motivi molto gravi, che vanno oltre il semplice fatto di essere gay non accettato").

 

E aggiungo: ridurre la tragedia al copione elementare della colpa (colpa dei genitori, colpa della società, colpa del ragazzo) è banalizzare un gesto, quale è appunto il suicidio, per arrivare a comprendere il quale invece, suppongo, nessuno di noi abbia le carte in regola o possa aggiungere anche soltanto un'acca a mo’ di spiegazione – nessuno tra noi che, infatti, vogliamo restarci attaccati alla terra, a questa nostra terra, a volte infame ma unica.

 

Nei confronti di chi sceglie di togliersi la vita, salvo ovviamente i casi di eutanasia volontaria a seguito di incidenti o malattie fortemente invalidanti, provo rabbia, una rabbia istintiva, di difesa, non altrimenti dalle mie parole articolabile: di certo quel ragazzo, immagino, avrà sentito fino all'indicibile il peso della propria solitudine ma, anche nel più nero pozzo del più nero abisso, mi dico, anche nel buco più nero dell’universo questo o parallelo, ogni essere umano ha il dovere di ricordarsi di non essere solo. Per quanto i genitori, i compagni di classe, il contesto ambientale nel quale è cresciuto il ragazzo, avranno di certo contribuito alla pena profonda del suo isolamento, non posso non pensare alla pena cui il ragazzo ha condannato, precipitandosi nel vuoto, tutti loro. Anzi, tutti noi. Forse è anche questo il punto: uccidersi mortifica, annienta non soltanto colui che si uccide ma la vita di tutti coloro che gli sopravvivono. E questo, ripeto, pur consapevole dell’impossibilità di giudicare un gesto che va al di là dei miei limiti, mi fa rabbia.

 

Non bisogna mai perdere la fede: se quel ragazzo ha ritenuto per se stesso che non valesse più la pena vivere, cristo, a me che resto qui fa male, eccome.

 

Il mondo, visto dagli occhi non soltanto di un omosessuale mortificato nella sua particolare insopprimibile natura ma anche da quelli di tanti altri appartenenti a minoranze perseguitate e represse o ingiuriate e condannate, può essere senz’altro un inferno: ma se lo vedi soltanto con questi occhi, se credi soltanto che il mondo sia un inferno o di essere all’inferno, ci sei, ed è la fine. E io forse sono troppo stupida: perché soffro come un cane bastonato, spesso, ma continuo a prenderle, nonostante lo schifo voglio continuare a prenderle, perché mi illudo ancora di poter essere felice, perché voglio stupidamente essere felice, ossia amare.

Utilizzerò una frase molto significativa per dire la mia sull'accaduto; purtroppo ho dovuto sentirla subito dopo aver visto a cena il servizio del tg5 sul ragazzo suicida: l'hanno pronunciata, come in un coretto sadico e ridacchiante, mia madre e mia sorella. "Ma io non capisco: se sei gay e in un paese ti prendono per il culo, prendi, vattene in un altro e poi vedi che torni che sei un altro uomo...uomo! ah! si fa per dire!".

Sembra una frase vuota, detta così banalmente, senza pensare. Eppure apre una voragine sotto i nostri piedi se viene analizzata; la prima soluzione che ci si presenta agli occhi è la fuga. Bisogna fuggire dal paese in cui si viene derisi, come degli esuli. Il problema siamo noi, non l'ambiente che ci ripudia. Pensate come in un'affermazione del genere ci sia un meccanismo logico totalmente rovesciato: ciò che non va non è la collettività che cerca di eradicarci, siamo noi che col solo fatto dello "stare" in un luogo stiamo sbagliando. Eppure è al contempo il sunto di una semplice verità: fuggire è l'unica cosa che può risparmiare la sofferenza. E quando la fuga verso un altro luogo concreto del mondo non c'è, ci si ritrova a dover optare per un "altro mondo", distante dall'algidità di questo. La scelta del suicidio è anche quella che ci fa "partire" per sempre.

Lascio stare l'ultima parte della frase, ("uomo! ah! si fa per dire") perché non merita commento.

 

Che il ragazzo avesse le idee confuse lo dice il fatto stesso che abbia menzionato una "coscienza" con la quale gli omofobi che lo perseguitavano dovrebbero fare i conti. Forse sarebbe ancora vivo se avesse realizzato che non esiste coscienza con la quale un omofobo potrà mai trovarsi a regolare i conti. Appena ho del tempo approfondirò anche questo passaggio.

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