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Lascereste il vostro fidanzato/a perché non fa CO ??


Doctoralf88

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Me lo sono chiesto tante volte;

io non mi sento ancora pronto a fare CO in casa; so che non la prenderebbero affatto bene;

E tante volte mi sono chiesto...ma se dovessi mai trovare un ragazzo...... Magari anche dichiarato in casa, fuori casa etc.... Come prenderebbe il fatto che io non sia dichiarato in casa ??...e sopratutto, come prenderebbe il fatto che io non mi senta ancora pronto a dichiararmi in casa ??

Il non fare CO può essere nocivo alla vita di coppia ??

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Mmmmh allora secondo me dipende dalla situazione.

Cioè se la famiglia è retrograda magari uno aspetta o trova un momento adatto!

 

Io dopo aver fatto CO mi sentivo libero, a mio agio e dopo qualche mese ho trovato un tipo, niente di che, solamente un'uscita, ma mi ha fatto girare le scatole quando mi ha detto "eh non so se sabato possiamo vederci perché i miei amici sono in giro". Cazzo, non vomito mica arcobaleni!! Io non gli ho più scritto perché non volevo tornare a nascondermi! 

 

Secondo me dovresti cmq parlarne con l'altro tipo, alla fine magari a lui non cambia niente!

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Io sono uno che:
1) Ama rispettare le decisioni degli altri

2) Sente di dover fare del bene nel mondo

 

Per (2) quindi cerco di indirizzare il prossimo in ciò che penso sia la cosa giusta da fare, tuttavia dopo una analisi della situazione ecc, per (1) rispetto cosa viene deciso di fare. Violare (1) sarebbe come imporsi. Io non impongo nulla a nessuno. Ma per (2) ci metto l'anima sempre e comunque.

 

Nel tuo caso, un CO è molto intimo ed è una forte decisione di autocoscienza, quindi dovresti essere supportato, incoraggiato e non ostacolato.

 

Ma ACHTUNG! 
c'è gente là fuori che vuole che tu faccia X. E se tu non fai X pensano tu non le sappia apprezzare/amare/ascoltare.

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fortunatamente non ho questo problema :D

comunque è una questione un po' difficile e dipende da situazione a situazione.. il co è un passo molto importante e difficile, soprattutto in famiglia e magari con certi amici.. è un passo da fare quando ci si sente pronti, senza pressioni e forzature.. io non obbligherei mai a farlo, perché ognuno ha i suoi tempi.. e qualcuno potrebbe avere genitori talmente omofobi da preferire un figlio drogato, alcolizzato, che spaccia, rapina ecc a un figlio gay..

d'altra parte c'è anche da dire che se si vuole vivere una bella storia su un lungo orizzonte, prima o poi deve venire fuori un co.. non  è bello per nessuno dei due nascondersi sempre e vivere una relazione segreta..

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Posso essere del tutto sincero? Posto che la scelta di fare CO in famiglia è assolutamente personalissima e non si può forzare una persona che non si sente pronta a farla, il fatto di non essere dichiarati può avere influenze negative sulla vita di coppia, è innegabile.

Ad oggi credo che non vorrei più mettermi con una persona che non ha ancora affrontato il capitolo CO in casa (poi non si può mai dire, l'amore non segue le logiche, citando Mengoni :-)). Ci sono già passato con il mio attuale ragazzo, che ha detto ai suoi di noi dopo più di due anni che stavamo insieme e dopo qualche mese di convivenza (prima avevo la qualifica di co-inquilino). E' stato un percorso difficile, stressante, ci siamo ritrovati a vivere scene stile "Il vizietto" (hai presente quando nascondono tutte le loro cose in casa, appendono il mega crocifisso ....? Ecco ...). Ovvio che ne è valsa la pena, ma eravamo anche giovanissimi, lui aveva tutto il diritto di prendersi il suo tempo, data la particolare difficoltà della sua famiglia. Adesso, con il passare degli anni, non so se sarei capace di "tornare indietro", sono troppo abituato a vivere pienamente alla luce del sole per sopportare ancora di nascondermi, di essere mascherato da qualcos'altro, tipo: "Lui è un amico", o cose simili. Onestamente, mi viene l'orticaria al pensiero ...

Edited by wasabi
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Sfortunatamente ho sempre avuto finora questo problema

Visto che i ragazzi con cui sono uscito non erano dic. in famiglia..

 

Quoto kain su frasi che ti fan girare il cazzo tipo

"oh peró tu sei solo un mio amico!"

Ma vai a fanculo tu e il tuo amico! >_<

A sentire ste frasi non sai quanto si sta male.

E chi ti schiva anche in altri posti solo perchè

Poi la gente ti guarda, è ancora peggio..

 

Per il futuro vorrei un ragazzo dichiarato e sereno

Quindi cerco di conoscere gente cosí.

 

Credo che uno possa mollare il suo ragazzo solo se

Si è arrivati ad una situazione insopportabile

Con tante promesse ma nulla di fatto..

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Il non fare CO può essere nocivo alla vita di coppia ??

 

Sì, perchè inevitabilmente ti porta anche a negare l'esistenza di una coppia

 

Se tu non sei gay, lui non può essere il tuo fidanzato

 

Non è la stessa cosa, non averlo detto ai propri genitori o a qualcuno

di individuato e non averlo detto e non volerlo dire a nessuno

 

Nel secondo caso la negazione è totale, non si tratta solo di non

aver fatto CO a casa, di non sentirsi pronti etc. ma di essere dei velati

e difficilmente un gay che abbia fatto CO potrà accettare una relazione

del genere...fra l'altro diventa anche difficile su un piano pratico terra-terra

perchè si tratta di due modi radicalmente diversi di vivere la propria omosessualità.

 

Negare questo sarebbe negare l'evidenza...può accadere eccezionalmente

che un gay dichiarato accetti una relazione con un velato, perchè è molto

bello e ricco, perchè è un personaggio pubblico, oppure perchè la persona

dichiarata è di suo un asociale o ha una vita per motivi suoi delimitata etc

 

Ma sono eccezioni, che confermano la regola

 

Nel primo caso se il proprio partner fa CO con gli amici, vive serenamente

la sfera pubblica amicale della relazione, ci sono margini di tolleranza e

comprensione reciproca

 

Ovviamente dire che ci sono margini di tolleranza e comprensione

non significa che necessariamente valga per te, ma dobbiamo supporre

che un fidanzato ti voglia bene e sia ben disposto ad aiutarti.

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I primi tempi in cui non ero dichiarato, come dice Hinzelmann, equivalevano a negarsi.

Una volta fidanzato ho sentito il bisogno di definire questa cosa.. e ho cominciato a dirlo agli amici, lentamente, uno alla volta, per evitare imbarazzi, per evitare di tacere al solito argomento "ragazze" perché ai loro occhi ero etero. 
Con i genitori fu un fulmine a cielo sereno.. ma adesso ora va bene. Il mio ragazzo invece ha lavorato al contrario: l'ha detto subito agli amici quando cominciava a pensare di essere gay e a sua madre qualche mese dopo che ci eravamo messi insieme. Una scena molto plateale con io che volevo sotterrarmi :D 

Però c'è stato un vincolo.. Pisa è una città universitaria.. per cui il mio ragazzo ha diversi conoscenti del suo paese che vede all'ordine del giorno quando mette piede fuori casa.. e per non far spargere la voce in paese (e di conseguenza dirlo al padre che non sta molto bene) mi ha espressamente detto: occhio che davanti a loro siamo amici.
Una frase del genere in una relazione è una pugnalata.. ma alla fine mi cambia poco perché fuori casa non è che ci avvinghiamo come piovre in pubblico. 

Diciamo che sono state rispettate delle tempistiche in modo da sentirci il meno possibile "castrati".. e se uno dei due non fosse dichiarato beh.. alla lunga l'altro ne sarebbe diventato insofferente in una situazione di "negazione momentanea della coppia".. così per apparenza. 

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Leggo molto estremismo.

Premesso che fare co o meno é una scelta personale ed insindacabile, e che personalmente sono stato assieme per 4 anni e mezzo con un ragazzo non dichiarato, senza mai avere problemi per la sua scelta, cio' che fa la differenza non é il co in sé del partner, ma come il partner si relaziona com gli altri: se parliamo di gente fuori di testa e paranoica, che ha paura a farsi vedere in giro con voi, il problema esiste, ma se parliamo di gente come il mio ex che, pur non essendo dichiarato, mi ha presentato a tutti i suoi amici ed introdotto nella famiglia, tanto che a weekend alterni ero ospite a casa loro a dormire che a pranzo la domenica, trattato come uno di casa, il problema non si pone.

Ergo un fidanzato può benissimo non fare co, l'importante é che sappia difendere suoi spazi, e che non abbia fisime mentali nel farsi vedere in giro con quello che é il suo ragazzo.

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a me non frega nulla se il mio fidanzato ideale fa coming out o no...

però ci tengo a non avere tra le palle la sua famiglia... vecchie nonne, madre, fratelli, etc... nipotini comprese.

preferirei trovare qualcuno che non ha una famiglia, o non la frequenta da + di 10 anni.

 

l'idea della famigliola numerosa, l'albero di natale, lo zio tizio ed il fidanzato dello zio tizio che portano i doni, e una frotta di nipotini festanti... mi dà il voltastomaco.

se proprio volesse festeggiare il natale... saremmo io, lui, un paio di manette e nessun albero o presepe... al massimo un paio di slippini rossi.

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No, non lascerei mai il mio ragazzo perché non fa CO. Anzi, sarei li a supportarlo, non a mettergli pressione! Dipende dalla famiglia che il ragazzo ha alle spalle: io sono stato fortunato ad avere dei genitori che mi hanno capito e accettato senza problemi, ma so che non è così facile per tutti. Certo, non mi piace mentire, ma son del parere che una bugia detta a fin di bene valga più di 500 verità, quindi, se il mio ragazzo dovesse aver problemi in famiglia non lo spronerei a dichiararsi per me, poco ma sicuro. Deve farlo per lui...

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Il non fare CO può essere nocivo alla vita di coppia ??

 

Dipende dal motivo per cui non si è dichiaratati e dalla sua disponibilità a farlo.

In generale penso che possa rappresentare un problema anche spinoso in coppia, inizialmente naturalmente si può aiutare l'altra persona a dichiararsi gradualmente, ma deve essere comunque manifesta la sua intenzione di farlo.

Una volta che una persona ha una piacevole vita da dichiarato nessuno vorrebbe più tornare indietro, per cui l'unica ragione per cui si possa accettare di nascondersi in certe situazioni sono i sentimenti verso il proprio compagno.

Ad ogni modo la situazione se non si evolve alla lunga può incrinarsi, non si può neanche pretendere che non accetti di essere presentato almeno agli amici intimi e hai famigliari del dichiarato per quello che è, sarebbe assai difficile accettare un tale sopruso.

Ben diversa è la situazione nel cui il ragazzo non è dichiarato in famiglia, poiché non c'è un gran rapporto con essa e dei genitori che sfrutterebbero l'omosessualità del proprio figlio per sentirsi giustificati a far mancare a lui/lei il sostegno materiale e immateriale di cui un figlio necessita. In genere però in queste situazioni non si ha nessun problema a dichiararsi agli amici.

 

 

Ergo un fidanzato può benissimo non fare co, l'importante é che sappia difendere suoi spazi, e che non abbia fisime mentali nel farsi vedere in giro con quello che é il suo ragazzo.

 

Penso che le cose siano un po' incompatibili, perché il mondo è abbastanza piccolo, puoi resistere forse un mesetto se si sta molto attenti prima che le persone legate a te si accorgano che non è un amico, a meno di non esser circondati con gente con le fette di salame sugli occhi.

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Penso che le cose siano un po' incompatibili, perché il mondo è abbastanza piccolo, puoi resistere forse un mesetto se si sta molto attenti prima che le persone legate a te si accorgano che non è un amico, a meno di non esser circondati con gente con le fette di salame sugli occhi.

 

Può funzionare nella misura in cui - essendo degli studenti o dei lavoratori

fuori sede -si possa quantomeno determinare per motivi anche oggettivi, una

doppia vita con una parte gay di vita di coppia.

 

Certo il caso di Ben81....ospiti dai genitori come amici due volte al mese

per 4 anni e mezzo...lo vedo abbastanza come un caso eccezionale. Nel

senso che bisogna che quei genitori e quel figlio abbiano veramente un certo

carattere, una certa personalità. Non la vedo come una esperienza replicabile

in generale su tempi così lunghi e con una frequentazione così intensa

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Dragon Shiryu

In realtà non lo so, visto che dipende dalla situazione che ha alle spalle. Però cercherei di fargli fare CO per noi due, ma se lui iniste a non cambiare idea dopo vari e inutili tentativi, allora la risposta alla domanda è si, anche se a malincuore.

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Io dico solo che vivere, quantomeno con la famiglia, in assenza di verità con essa in relazione al CO del fidanzato equivale, inevitabilmente, a dover vivere una relazione piena d'ansia. Ansia perché bisogna stare attenti a non farsi vedere dalla famiglia, a non andare in luoghi che usualmente frequentano. Cioè tralasciando le sciocchezze di qualcuno che ha detto che stare con una persona dichiarata con la famiglia implica, se fidanzata, che uno debba passare le festività ecc. con loro. Sinceramente non è assolutamente vero. Esiste la libera scelta di non passarci le vacanze o altro con loro. Anche perché la relazione ce l'hai con il figlio, mica con la famiglia.

Io, adesso, vi pongo una controdomanda. Riuscireste a vivere una relazione fatta di preoccupazione e d'ansia con un uomo che non è dichiarato? Io credo di no. La metto sullo stesso piano di una relazione extraconiugale proprio per i motivi sopracitati da me.

Io la relazione la voglio vivere piena d'amore, alla luce del sole. Non nascosta. Già uno deve stare attento a non frequentare luoghi di cui conosce il grado d'omofobia (uno può pure fregarsene, ma comunque si possono creare inevitabilmente situazioni spiacevoli) che vi è attorno, si aggiunge pure quello... che relazione può mai essere?

Edited by Ferdydurke
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PietroUomoDiPietra

Il non fare CO può essere nocivo alla vita di coppia ??

 

Se non vuoi passare la vita a fingere in continuazione direi proprio di sì. Non è che il far coppia con qualcuno si possa veramente nascondere più di tanto... a meno che si tratti di una coppia per modo di dire che si vede alla "quando capita". In effetti, alla fine della fiera, la mia ultima storia (di ormai sette anni fa), si sfasciò proprio sul fatto che lui non era nemmeno in grado di CONCEPIRE di avere una vita realmente indipendente dalla sua famiglia e, almeno, di presentarmi in qualche modo, fosse pure un amico un po' più stretto del solito.

Nel corso della nostra (non lunga) storia, lui ebbe a subire un intervento per cui venne ospedalizzato quasi per una settimana e per la quale i suoi genitori vennero su apposta dalla Sicilia per assisterlo. Beh, quando il giorno dopo che l'avevano operato sono andato comunque di mia spontanea volontà a trovarlo (nonostante mi avesse quasi implorato di non farlo), e nonostante i suoi genitori, una volta conosciutomi, si fossero mostrati con me assolutamente cordiali (e tutt'altro che stupidi e che probabilmente si erano mangiati da tempo la foglia e pure la pianta - in ogni casonon fecero assolutamente una piega sul fatto che fossi un amico "più grande" ma erano anzi stra-contenti che il loro "pargolo"- all'epoca trentasettenne... - era riuscito a farsi un amico  tanto gentile da fare un salto in treno da Milano a Bergamo a trovarlo - e per di più a fine giornata di lavoro correndo come un pazzo per non perdere il treno), LUI era più bianco di un morto dallo "spavento" di vedermi e quando gli chiesi se potevo venirlo a trovare la domenica successiva (due giorni dopo cioè) che magari stava un po' meglio, mi disse "no, no, no che domenica c'è mia sorella e quella capisce tutto!"...

Di lì a sei mesi la storia andò completamente a puttane. E non poteva finire altrimenti visto che, in sostanza, la premessa perché continuasse è che io non fossi un compagno ma soltanto un comodo fantasma con cui passare le domeniche se non c'erano "ostacoli" (tpo sorelle o parenti che lo venivano a trovare). Troppo poco per continuare...

 

Se sono entrambi a non essere dichiarati credo che, o sacrificano qualcosa della loro omertà al benessere della relazione oppure questa non arriva a sei mesi di vita (sempre che poi possa realmente nascere e prosperare ALMENO sei mesi in condizioni di clandestinità...).

Edited by PietroUomoDiPietra
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E se invece sono entrambi a non essere dichiarati ??

 

Beh...il problema di una differente posizione non si pone

 

Ovviamente al 90% è una coppia che non conviverà mai

e quindi patirà delle autolimitazioni soprattutto in prospettiva

 

Anche in questo caso bisogna vedere se c'è un totale nascondimento

oppure esiste una qualche vita di coppia gay, tenuta separata dal resto 

 

Però non c'è un motivo specifico di attrito, certo uno dei due

può cambiare opinione ed iniziare a soffrire queste autolimitazioni

soprattutto se pesanti

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@PietroUomoDiPietra non capisco perchè si sia spaventato così, poi anche a 37 anni!

 

Comunque io mi sento un pò tirato in causa da questo topic, sta succedendo anche a me di vivere una "relazione", una frequentazione di nascosto.

Edited by Luka34
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@Luka34 io non ho relazioni; ne tanto meno intrallazzi; magari ne avessi;

Quindi se pensi che io stia parlando di te, tranquillo che non è così;

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@Doctoralf88 Posso darti un consiglio? Non stare tanto a fare ipotesi sul futuro, a pensare per "se" e per "ma", tanto ogni storia è diversa, ognuno vive le cose (in particolar modo le relazioni) a suo modo. Fossi in te mi soffermerei più a lavorare su me stesso, a capire come vivere più serenamente l'essere gay, il rapporto con la famiglia etc ...

Quando ti troverai nell'acqua ... vedrai che troverai il modo di nuotare, un modo che adesso non potresti magari neanche preventivare  :-)

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E se invece sono entrambi a non essere dichiarati ??

io e il mio ragazzo non siamo dichiarati, eppure viviamo benissimo, per ora non sentiamo il bisogno di dirlo. E poi a buon intenditore poche parole
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@Doctoralf88 Io dicevo in generale, tranquillo ;) Anzi, e me il topic interessa "all'opposto", cioè perchè voglio sentire le esperienze degli altri a riguardo.

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In generale la storia di @PietroUomoDiPietra il come non essere dichiarati influisca eccome sulla vita di coppia. E' come se la persona che si ama si vergognasse dell'amore stesso. Per me, è allucinante. 

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Sebbene io trova molto lecite le risposte di molti, dirò la mia; io non so se mi metterei mai con una persona che vuole obbligarmi a fare CO;

Credo che amore sia altro; sia supportare l'altro comprendendone le difficoltà; ci sta il "cercare di aiutarlo a dichiararsi"...ma l'obbligo non riesco a percepirlo; se poi lo lascereste, allora secondo me non ne eravate così tanto innamorati;

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Se due non sono dichiarati, penso ci sia una specie di accordo tacito e quindi tutto bene. Riguardo alla coppia in cui uno è dichiarato e l'altro no, forse è un po' limitante, però io non riuscirei mai a dare un ultimatum del tipo "o dici di noi o ciao"... mi sembra una cosa esagerata, per quanto in effetti la storia possa avere dei limiti. Ripeto: bisogna valutare che tipo di famiglia sta alle spalle di chi non si vuole dichiarare. Poi ovvio, mi darebbe certamente più fastidio uno che non vuole dichiararsi perché non vuole perdere l'alter ego macho che si è costruito in famiglia, piuttosto che uno che non vuole dirlo a xausa di genitori e parenti omofobi fino all'ultima cellula.

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PietroUomoDiPietra

In generale la storia di @PietroUomoDiPietra il come non essere dichiarati influisca eccome sulla vita di coppia. E' come se la persona che si ama si vergognasse dell'amore stesso.

 

Più o meno... In effetti si può pensare di vivere una storia alla chetichella solo nella fase iniziale e solo se, più o meno coscientemente, non ci si fa gran conto sulla sua durata. Ma nel momento in cui trovi una persona che senti "giusta" o ti dai da fare per creare degli spazi in cui vivere in maniera appagante e serena una relazione con lei, oppure, passati i primi tempi, la perdi e basta. E non potrebbe essere diversamente visto che comunque anche la più appagante delle relazioni ha già i suoi momenti di stress e di fatica, figuriamoci poi se, per come si vengono a configurare le cose, il lato "appagante" se ne va a farsi benedire per mancanza di un terreno minimo su cui crescere e prosperare.

 

Se è così tanto vale accontentarsi di una buona amicizia e amen... ma con un buon amico mi cerco terreni di intesa ben diversi che non quelli che cerco in una relazione in cui tra l'altro, anche a non far CO, non perdo veramente nulla perché in realtà la vita mia e quella di un buon amico prosegue comunque per i fatti suoi. Cosa che in una relazione non ha ovviamente alcun senso visto che, in questo contesto, "farsi la propria vita" vuol dire esattamente non avere una relazione con alcunché...

 

@Kador88 - Il problema non sta tanto nel "dici di noi" ma almeno nel non nascondere la propria esistenza agli altri...

 

@Doctoral - Tutte le relazioni che ho conosciuto mie o di altri basate sulla sopportazione e comprensione unilaterali sono TUTTE invariabilmente fallite senza scampo, anche quando uno dei due poco mancava che fosse Buddha in persona... Figurati gli altri!!

Edited by PietroUomoDiPietra
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Certo il caso di Ben81....ospiti dai genitori come amici due volte al mese

per 4 anni e mezzo...lo vedo abbastanza come un caso eccezionale. Nel

senso che bisogna che quei genitori e quel figlio abbiano veramente un certo

carattere, una certa personalità. Non la vedo come una esperienza replicabile

in generale su tempi così lunghi e con una frequentazione così intensa

 

In realtà prima che andassi a vivere da solo, con tutti i ragazzi che ho avuto, incluso quello attuale, era una prassi "dormire" una volta da loro ed una volta a casa mia (anzi dei miei)...chiaramente con i due ragazzi che non erano dichiarati io in casa loro ero presentato come un caro amico, ma è chiaro che le rispettive famiglie, anche in assenza di un co dei miei ex, avevano intuito tutto.

Comunque quell di dormire a casa dei fidanzati è una pratica che ho visto attuare da tutti i miei amici gay giovani che ancora non avevano casa, e che non vivevano in famiglie omofobe...

 

 

 

 

Io dico solo che vivere, quantomeno con la famiglia, in assenza di verità con essa in relazione al CO del fidanzato equivale, inevitabilmente, a dover vivere una relazione piena d'ansia. Ansia perché bisogna stare attenti a non farsi vedere dalla famiglia, a non andare in luoghi che usualmente frequentano.

 

 

 

Penso che le cose siano un po' incompatibili, perché il mondo è abbastanza piccolo, puoi resistere forse un mesetto se si sta molto attenti prima che le persone legate a te si accorgano che non è un amico, a meno di non esser circondati con gente con le fette di salame sugli occhi.

 

 

Rispondo ad entrambi: come ho scritto nel mio primo post bisogna far distinzione tra  fidanzati che non hanno fatto co in famiglia, e che vivono pieni di paranoie e di paure che qualcuno li possa scoprire, e fidanzati che non hanno fatto co in famiglia, ma che non rendon oconto ai genitori di ogni loro passo, e che se ne fregano di quello che potrebbe pensare la gente, ergo si fidanzano tranquillamente, presentano comunque i propri fidanzati alle loro famiglie, solitamente spacciandoli ufficialmente come "migliori amici"... è chiaro che le famiglie quasi sempre intuiscano, ma molte famiglie  preferiscono il "don't ask don't tell"...

Edited by ben81
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@ben81 Io ripeto che, per quanto mi riguarda, l'amore dev'essere basato sulla sincerità e soprattutto sul veramente volersi bene. Non so voi, se ve ne frega o quant'altro, ma io mi offenderei a morte se lui mi presentasse alla famiglia (così come anche i suoi amici) come migliore amico, tanto vale poi non farlo affatto. Ma in questo caso comunque, personalmente, mi arrabbierei moltissimo. Per il primo caso, sulle paranoie e paure, be', io non saprei viverci con una persona del genere. Ho bisogno di stabilità e sicurezza, a mio fianco. Già sono io una persona ansiosa (non per questi motivi, ma per sciocchezze paragonato a fare il CO)...

Capisci? Io parlo come reagirei se avessi un fidanzato che rientra in questi casi. Io sono una persona sincera, che ama al 100%, e questo implica anche mostrarsi agli altri chi sono veramente e soprattutto mostrare chi amo! Per condividere la mia felicità (e se si allontanano, mio personale parere, è meglio averli perduti che averli come amici, famiglia, ecc..). Ma scherziamo? Vivere in quel modo è da pazzi. Uno non può manco pensare un giorno di andare a convivere, come diceva qualcuno precedentemente nel topic.

A meno che uno non faccia venire in casa propria la sua famiglia. Be' in questa faccenda non ci entro perché saranno problemi suoi. Io come ho detto nella situazione mi sentirei a disagio.

E rivolgo un'altra domanda:  come si pensa di giungere ad una società che possa in qualche modo riconoscere che non esiste solo l'omologa famigliola di uomo/donna etero tipo mulino bianco, quando noi dovremo essere i primi nel sensibilizzare e distruggere questa omologazione malata? Se ci nascondiamo, non facciamo CO, perché è più facile vivere nel buio, mi chiedo, come sarà possibile a poco a poco mutare la società in cui viviamo? Il CO, per quanto mi riguarda, è il primo passo che annienta questo tipo di stereotipo. Poi, ovviamente sarà un'eterna lotta, ma se non la facciamo noi, chi la deve fare? Se non si fa CO (perché è responsabilità che intercorre anche verso il mondo lgbt proprio per i motivi sopracitati), allora a parer mio, è sinonimo di menefreghismo e si preferisce vivere l'amore a metà, "costringendo" agli altri a vivere così (per chi vuole i diritti per sposarsi ecc.). Contenti loro.

Edited by Ferdydurke
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