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I gay e le "Questioni di cuore"


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AndrejMolov89

Il problema è che la maggior parte degli omosessuali tende a non immergersi in un aspetto più alto della cultura gay. Io ho frequentato un circolo arci gay e attualmente sto frequentando la sua "costola", e devo dire che il 90% di quelli presenti non è assolutamente tesserato: perché tesserarsi generalmente ha una funzione identificativa e la maggior parte delle persone tende a non voler essere identificati, e gran parte di quest'ultime a frequentare ambienti omosessuali che non siano le chatroom. 
Oggettivamente le percentuali di omosessuali si aggirano sul 4-10 per cento, o per usare una numero di uno studio australiano 1/13 è omosessuale, ovvero poco meno del 10 per cento. Credo che sia la notevole differenza e trasversalità dell'omosessualità unita alla cultura italiana a non rendere capaci di rendere l'otto per cento di voti efficiente al cento per cento: conosco molti omosessuali che votano lega, ad esempio, alcuni destra, altri sinistra ed ecologia, c'è un'idea perversa di fondo che ci impedisce totalmente di essere in grado di essere uniti per pochi temi. Già all'interno del movimento ci sono opinioni contrastanti dalle più idiote a quelle più cretine, da un lato abbiamo gli antagonisti, dall'altro abbiamo le pecorelle rosa che si credono perennemente in un club di scambisti. 

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PietroUomoDiPietra

Messaggio rovinato riscritto (e droppato della parte meno importante).

 

@Gree89 - In tutta onestà, e con tutta la miglior buona volontà possibile, io questo  "dieci per cento di gay" proprio non ce lo vedo, né dentro né fuori dall'Arcigay. Un tre-quattro per cento, ma a prezzo di diluire il dato di base in maniera inaccettabile, infilandoci bisex e "gay per una notte sola nella vita" di tutti i generi - forse sì. In realtà, per quanti ne vedo io - più o meno, tra i maschi, un gay ogni 150-200 adulti - stimare un totale di 300-600 mila omosessuali maschi e femmine sul totale della popolazione italiana (60 milioni. di ogni fascia di età) è già essere di manica abbastanza larga anche se, spero, non esageratamente larga.

Edited by PietroUomoDiPietra

se ro.berto, però, ha perso questa o una qualsiasi altra valida occasione per mettere il naso fuori dalle pagine di natalia aspesi e farsi magari un'idea più ampia e partecipativa della sua "differenza", allargando il suo punto di vista alla realtà di chi, come lui, la vive, la incarna, forse, sarebbe più utile ascoltare il perché da ro.berto, senza supporre di saperlo già. 

 

Ovviamente ro.berto può intervenire per spiegarsi meglio...

però non dimentichiamo che lui stesso parla di 

 

"sensazione"

 

Ma - nel frattempo - guarda come Pietrouomodipetra - diffida

delle stime che gli etero danno della prostituzione eterosessuale

 

Perchè queste "sensazioni" sarebbero anche smentite dai fatti, ma

dei fatti "si diffida"

 

Eppure io ho spiegato che se divido 9.000.000 per 70.000

vengono due tre clienti nuovi a settimana che oltre gli abituali

è una cifra del tutto fisiologica per una persona che fa il mestiere

 

Di meno...la prostituta morirebbe di fame

 

Tuttavia si diffida...

 

Allo stesso tempo in Italia siamo 60.000.000 quindi 2.500.000

Lgbt stimati da Almadel sarebbero circa il 4% sulla popolazione

italiana

 

Mi pare una stima prudenziale, ma PietroUomodiPietra

ne diffida lo stesso

 

Queste sensazioni non sono mai neutrali, tirano sempre

da una stessa parte...contro di noi

Sia bastian che Hinzelmann sostengono che "è il complesso di colpa per il fatto di essere gay, che spinge molti gay a pensare di dover dimostrare attraverso matrimonio e figli di meritare l'accettazione da parte degli etero"

 

Sorge una contraddizione:

  • da un lato mi dite che non è vero che i gay pensano solo al sesso
    (quindi ci sarebbe desiderio di sposarsi),
  • dall'altro mi dite che il desiderio di matrimonio nasce dal bisogno di scimmiottare gli etero
    (quindi cadrebbe l'ipotesi verso una propensione autentica verso la vita di coppia).

Ma allora vi chiedo: esiste negli omosessuali (maschi), una propensione innata, e autentica, verso la vita di coppia, o no?

 

Alcuni etero sono interessati alla vita di coppia, altri no.

I gay (maschi), invece, sono tutti disinteressati.

 

Per quei gay che proprio non ce la fanno a restare single, l'unica scappatoia sembra la coppia-aperta, dove rimane quindi “sacra” la libertà di fare sesso, indiscriminatamente, insieme o ognuno per conto proprio.

Va benissimo; è un'idea eccellente; ma non tutti i gay hanno lo “stomaco” per digerire una scelta del genere.

.

bastian: “vi è qualcosa di utile nella rivendicazione da parte di una coppia gay del proprio diritto a sancire con il matrimonio la loro unione".

Sono d'accordo con te, per questo sono favorevole a matrimonio e adozioni.

Ma questo desiderio forse emerge nelle coppie di donne, perché tra i gay (maschi), questo desiderio non emerge affatto.

.

Hinzelmann: "...discussioni lagnose...", "molti si lamentano dei locali, delle chat, che non trovano un fidanzato...", "una lagna inconcludente...", "smettetela di lamentarvi, di fare le vittime".

 

PietroUomoDiPietra: "fare le vittime e i perseguitati dalla cattiva sorte, è sempre più comodo del rimboccarsi le maniche e darsi da fare in prima persona".

 

Qual è il nocciolo del problema?

Le "lagne", o ciò che "ha generato quelle lagne"?

 

Più che “lagne”, credo siano denunce che nascono dalla constatazione che lo scambio relazionale tra gay maschi è limitata al sesso.

E lo ammette anche Hinzelmann, quando dice: "L'omosessualità è solo sesso, ma i gay che si riuniscono per cercare sesso...sono schifosi".

 

Ma, allora, Hinzelmann, sei d'accordo con me: i gay (maschi), nello scambio tra di loro, cercano solo sesso!

Manca, quindi, la spinta, il desiderio, un istinto, che li spinga verso la vita in coppia (col percorso affettivo che ne conseguirebbe).

AndrejMolov89

E va be', ma a sto punto si dovrebbe discutere le metodologie con cui sono stati tirati fuori questi numeri, non si può dire continuamente " ehm, non ce li vedo". Ci sono i dati, che rappresentano approssimativamente la realtà, che si discostano con una certa percentuale di errore dalla realtà e che entro questi limiti, a meno di errori di campionamento, rappresentano verosimilmente la realtà. Ricercando in modo certosino, la percentuale totale delle persone LGBT (maschi e femmine separate) si attesta sul 5%, circa, col 2% di persone che si dichiarano gay completamente. 
siamo 60 milioni, 1,8 % di persone che si dichiarano gay rappresenterebbero 1 milione e ottanta persone gay. Dai dati ISTAT invece emerge che un milione di persone poco più si dichiara apertamente o bisessuale o omosessuale. Quest'ultima stima credo che sia a ribasso in virtù che si parla di dichiarazione aperta, cioè di gay apertamente dichiarati e secondo me ci avviciniamo comunque alla stima fatta precedentemente. 

Questo deriva esattamente dall'estratto dell'ISTAT

Un milione di persone si dichiarano omosessuali o bisessuali, il 15% non risponde
alla domanda
Secondo i risultati della rilevazione, circa un milione di persone2 si è dichiarato omosessuale o
bisessuale (pari al 2,4% della popolazione residente), il 77% dei rispondenti si definisce
eterosessuale, lo 0,1% transessuale. Il 15,6% non ha risposto al quesito, mentre il 5% ha scelto la
modalità “altro”, senza altra specificazione. I dati raccolti, quindi, non possono essere considerati
come indicativi della effettiva consistenza della popolazione omosessuale nel nostro Paese, ma
solo di quella che ha deciso di dichiararsi, rispondendo ad un quesito così delicato e sensibile,
nonostante l’utilizzo di una tecnica che rispettava appieno la privacy dei rispondenti (busta chiusa
e sigillata e impossibilità per l’intervistatore di verificare le risposte).
Si dichiarano più gli uomini (2,6%) che le donne (2,2%), più nel Nord (3,1%) che nel Centro (2,1%)
o nel Mezzogiorno (1,6%). Tra i giovani la percentuale arriva al 3,2% ed è del 2,7% per le persone
di 35-44 anni e di 55-64 anni. Tra gli anziani la percentuale scende allo 0,7%.
2 Se si considera l’intervallo di confidenza si tratta di una stima che oscilla tra 889 mila e 1 milione 220 mila.
| 18
Come avviene nelle ricerche scientifiche internazionali l’orientamento sessuale è stato rilevato
oltre che tramite l’autodefinizione, anche attraverso altre dimensioni, l’attrazione sessuale,
l’innamoramento e l’aver avuto rapporti sessuali. Considerando tutte queste componenti, nel
complesso si arriva ad una stima di circa 3 milioni di individui (6,7% della popolazione) per coloro i
quali si sono apertamente dichiarati omosessuali/bisessuali o che, nel corso della loro vita, si sono
innamorati o hanno avuto rapporti sessuali con una persona dello stesso sesso, o che sono oggi
sessualmente attratti da persone dello stesso sesso.

Quindi, direi che nelle stime ci stiamo. Ora, credo che sia difficile stimare la popolazione lgbt, a causa del fatto che c'è ancora una forte paura di dichiararsi, le stime dei dichiarati indica almeno 1 milione di persone che sono omosessuali o bisessuali. Questa stima è a ribasso e molto probabilmente ci si potrebbe assestare sui 2 milioni, credo, a naso, di cui un po' meno della metà o metà sono completamente omosessuali. 
PietroUomoDiPietra

Queste sensazioni non sono mai neutrali, tirano sempre

da una stessa parte...contro di noi

Infatti non sono neutrali. Sono quelle di una persona che di fronte a certi numeri si chiede: "dove sono le loro conseguenze sui comportamenti sociali"? Perché non ne vede proprio. E tre milioni di persone non sono proprio una cifra "innocua" come impatto sociale perché in pratica significa, né più nè meno ritrovarsi quattro-cinque omosessuali PER CONDOMINIO, che, puoi rigirarli come vuoi, NON passano inosservati. E finora, dove abito (un gruppo di ben SETTE condomini, sei di nove piani e uno, quello in cui abito, di quattro) di gay ne ho visti solo due in trentacinque anni: quello che vedo nello specchio tutte le mattine e un ragazzo che da tempo si è traferito a vivere altrove. Degli altri trenta circa che, secondo la stima del quattro per cento, dovrei più o meno incrociare se non tutte le mattine almeno un paio di volte alla settimana, non ne ho mai visto neppure l'ombra. Idem per quel che riguarda i posti di lavoro visto che, pur avendo cambiato in trent'anni almeno quattro lavori "lunghi" in aziende che in totale fanno all'incirca 200 persone diverse, di gay ne ho incontrati a malapena due... Lo stesso dicasi per le scuole che ho fatto dove, su un totale di oltre 400-500 persone, di gay ne ho conosciuti giusto di vista tre in tutto... Tutti gli altri che ho conosciuto semplicemente me li sono dovuti andare a cercare nei soliti luoghi "deputati".

 

Insomma, il piatto del quattro per cento piange assai mentre il piatto delll'un per cento (300 mila per due, supponendo che le lesbiche, in genere poco propense a frequentare locali e quindi, sotto questo aspetto, molto meno tesserate dei maschi, siano GROSSO MODO la stessa cifra di questi ultimii) mi sembra molto più consistente. Forse perché io, dopotutto, alle fiabe dei gay nascosti non ci credo più di tanto: qualunque gay, per quanto represso sia, prima o poi (e direi più prima che può) viene allo scoperto e, nel bene e nel male, una volta o l'altra, nei "soliti posti" (compresi ora, da qualche anno, siti come romeo e simili che sono "posti" al pari di tutti gli altri) prima o poi li incroci. E finora io, che porto gli occhiali ma non sono cieco, di già conosciuto ALTROVE, non ho incrociato praticamente NULLA e anzi, più spesso che no, dopo poco tempo (meno di un anno), è più un reincrociare LA STESSA GENTE che non gente nuova (e questo in posti come Milano, figurati gli altri! Dopotutto se i gay, non appena possono fanno "turismo sessuale" a tutto spiano, a partire almeno dalle città vicine alla propria, un motivo c'è... e che in buona sostanza consiste nel fatto che di trippa per gatti, oltre a non essere di solito un granché, ce n'è comunque proprio poca!). Per come la vedo io (e soprattutto per come conosco io, nella loro psicologia "su strada" i gay in carne e ossa che vedo) i cosiddetti gay "nascosti" (sarebbe meglio dire isolati e disinformati sulle possibilità di incontro "sicure") saranno a dargli tanto uno su quattro, che può far salire la stima da 600 a 800 mila totali. Mancano ancora un buon due miilioni di persone all'appello che, in tutta franchezza, trovo piuttosto difficile (per dire il meno) credere che vivano tutte in un "altrove" di cui gli altri non ne vengono a sapere nulla.

Per me è un po' come con la storia degli UFO che sentivo da ragazzino: tutti a dire "sì, sì esistono e c'è pure gente che li ha visti!" salvo poi, quando chiedevi "ma tu hai mai visto qualcosa?", sentirti dire: "io no perrò sai tanti dicono di averli visti...". E alla domanda: "Mi fai conosciere uno di questi 'tanti' per favore?" non rispondere neppure più nulla.

 

@ro.berto - Estrapolando le frasi dal contesto in cui sono state dette e facendone un taglia e cuci di comodo come hai appena fatto, si può mettere in bocca alla gente anche tutto il contrario di quello che hanno detto (io per esempio). Per favore un po' di onestà intellettuale, I cialtroni del taglia e cuci lasciamoli ai giornali, grazie...

 

@greed89 - Le stime SENZA CAMPIONI numerici in statistica hanno il valore della carta straccia. Un milione di persone non le ha mai intervistate nessuno e quindi, a sua volta, è una stima di un qualche campione più piccolo (e più maneggevole). Dove sono i dati CONCRETI (non stimati) di questi?

Edited by PietroUomoDiPietra
AndrejMolov89

 

E va be', ma a sto punto si dovrebbe discutere le metodologie con cui sono stati tirati fuori questi numeri, non si può dire continuamente " ehm, non ce li vedo". Ci sono i dati, che rappresentano approssimativamente la realtà, che si discostano con una certa percentuale di errore dalla realtà e che entro questi limiti, a meno di errori di campionamento, rappresentano verosimilmente la realtà. Ricercando in modo certosino, la percentuale totale delle persone LGBT (maschi e femmine separate) si attesta sul 5%, circa, col 2% di persone che si dichiarano gay completamente. 

siamo 60 milioni, 1,8 % di persone che si dichiarano gay rappresenterebbero 1 milione e ottanta persone gay. Dai dati ISTAT invece emerge che un milione di persone poco più si dichiara apertamente o bisessuale o omosessuale. Quest'ultima stima credo che sia a ribasso in virtù che si parla di dichiarazione aperta, cioè di gay apertamente dichiarati e secondo me ci avviciniamo comunque alla stima fatta precedentemente. 

 

Questo deriva esattamente dall'estratto dell'ISTAT

Un milione di persone si dichiarano omosessuali o bisessuali, il 15% non risponde
alla domanda
Secondo i risultati della rilevazione, circa un milione di persone2 si è dichiarato omosessuale o
bisessuale (pari al 2,4% della popolazione residente), il 77% dei rispondenti si definisce
eterosessuale, lo 0,1% transessuale. Il 15,6% non ha risposto al quesito, mentre il 5% ha scelto la
modalità “altro”, senza altra specificazione. I dati raccolti, quindi, non possono essere considerati
come indicativi della effettiva consistenza della popolazione omosessuale nel nostro Paese, ma
solo di quella che ha deciso di dichiararsi, rispondendo ad un quesito così delicato e sensibile,
nonostante l’utilizzo di una tecnica che rispettava appieno la privacy dei rispondenti (busta chiusa
e sigillata e impossibilità per l’intervistatore di verificare le risposte).
Si dichiarano più gli uomini (2,6%) che le donne (2,2%), più nel Nord (3,1%) che nel Centro (2,1%)
o nel Mezzogiorno (1,6%). Tra i giovani la percentuale arriva al 3,2% ed è del 2,7% per le persone
di 35-44 anni e di 55-64 anni. Tra gli anziani la percentuale scende allo 0,7%.
2 Se si considera l’intervallo di confidenza si tratta di una stima che oscilla tra 889 mila e 1 milione 220 mila.
| 18
Come avviene nelle ricerche scientifiche internazionali l’orientamento sessuale è stato rilevato
oltre che tramite l’autodefinizione, anche attraverso altre dimensioni, l’attrazione sessuale,
l’innamoramento e l’aver avuto rapporti sessuali. Considerando tutte queste componenti, nel
complesso si arriva ad una stima di circa 3 milioni di individui (6,7% della popolazione) per coloro i
quali si sono apertamente dichiarati omosessuali/bisessuali o che, nel corso della loro vita, si sono
innamorati o hanno avuto rapporti sessuali con una persona dello stesso sesso, o che sono oggi
sessualmente attratti da persone dello stesso sesso.

 

Quindi, direi che nelle stime ci stiamo. Ora, credo che sia difficile stimare la popolazione lgbt, a causa del fatto che c'è ancora una forte paura di dichiararsi, le stime dei dichiarati indica almeno 1 milione di persone che sono omosessuali o bisessuali. Questa stima è a ribasso e molto probabilmente ci si potrebbe assestare sui 2 milioni, credo, a naso, di cui un po' meno della metà o metà sono completamente omosessuali. 

 

A chi scarica le proprie problematiche mentali sul "mondo gay", dicendo che pensano solo al sesso, posso dire che io conosco coppie gay fisse da svariati anni (e no, niente coppie aperte, e comunque sarebbero affari loro) se voi non ne conoscete è una vostra limitazione.

 

 

@greed89 - Le stime SENZA CAMPIONI numerici in statistica hanno il valore della carta straccia. Un milione di persone non le ha mai intervistate nessuno e quindi, a sua volta, è una stima di un qualche campione più piccolo (e più maneggevole). Dove sono i dati CONCRETI (non stimati) di questi?

 

Occupandomi di scienza posso dirti che hai scritto una fesseria.

 

 


@ro.berto - Estrapolando le frasi dal contesto in cui sono state dette e facendone un taglia e cuci di comodo come hai appena fatto, si può mettere in bocca alla gente anche tutto il contrario di quello che hanno detto (io per esempio). Per favore un po' di onestà intellettuale, I cialtroni del taglia e cuci lasciamoli ai giornali, grazie...

 

PietroUomoDiPietra, non sono d'accordo con te: non sono un "cialtrone".

Se ho il piacere di condividere i miei dubbi su questo forum, è proprio perché sono curioso di sapere come la pensate su questo argomento, che, evidentemente, mi sta a cuore.

Non mi accusare di disonestà intellettuale: leggo attentamente ciò che scrivete, e cerco di comprenderlo anche al di là delle parole che leggo.

E' ovvio che ognuno la pensi in modo diverso.

Cito le frasi che scrivete, proprio per essere il più corretto possibile, e per evitare fraintendimenti.

.

Hinzelmann, io non rivendico "la bellezza dell'omosessualità vissuta nell'ombra".

Non rifiuto "la rivendicazione gay del matrimonio".

 

Mi scrivi: "se per magia ro.berto potesse tradurre i suoi desideri in realtà, ricreerebbe l'ombra che piace tanto all'80nne".

 

Forse non mi sono spiegato bene: io sono favorevole al matrimonio e all'adozione per i gay.

Dico che mi sembra che i gay (maschi) non siano interessati alla vita di coppia, ad un percorso (anche affettivo) da fare insieme.

.

PietroUomoDiPietra pensa che i gay si concentrino solo sul sesso, perché "in queste condizioni, più che sesso non è possibile fare".

E aggiunge: "non appena le condizioni di vivibilità dell'omosessualità sono diventate più visibili e possibili, gli omosessuali hanno cominciato a fare ben altro che solo sesso": desiderare di sposarsi, avere diritti, mettere su famiglia, adottare bambini, ecc.

 

E ancora: "tutta questa faccenda sembra soltanto una questione di certificati matrimoniali e di carte bollate dietro c'è molto altro; una importante battaglia tra ragione e oscurantismo", .

 

Anche io la pensavo come te. E ci ho creduto per molti anni.

Poi mi sono dovuto arrendere all'evidenza dei fatti.

 

Anch'io pensavo i gay evitassero i sentimenti, perché la società non li avrebbe accettati.

 

Oggi l'omosessualità è accettata, ma i gay (maschi) a stare in coppia non ci pensano proprio (figuriamoci a sposarsi).

PietroUomoDiPietra
Occupandomi di scienza posso dirti che hai scritto una fesseria.

 

Se mi spieghi il perché... probabilmente il saperlo interesserà anche agli altri. Grazie fin da ora.

 

@ro.berto - io invece, guarda caso, sto proprio facendo la strada inversa alla tua... rendendomi conto con il tempo che le cose sono un "filino" più complesse del "ai gay interessa solo il sesso". Perché semplicemente non è vero, tutto qui. La gente va osservata e caipita nell'ambiente in cui vive, non per sentito dire e in base a questo, proprio perché la gente la vedo a vedere in posti dove più che sesso non si fa, ti posso dire che quella stessa gente, pur "limitandosi" a fare sesso perché il convento non passa altro, NON cerca solo sesso (e ti stupirebbe vedere quanta gente, in un sex club non dal fioraio, se ne esce spesso senza aver fatto sesso con chicchessia - senza nulla dire del fatto che nonostante i sex-club, secondo la tua logica dovrebbero essere pieni a tutte le ore e tutti i giorni, in pratica si riempiono solo nei fine settimana... e solo perché viene a Milano mezzo nord'Italia).

Edited by PietroUomoDiPietra

@coeranos, bisognerebbe interrogarsi su una cosa:

"Come si fa a conoscere una coppia gay?"

 

Ho un carissimo amico di 36 anni che ha fidanzato di 55 anni.

Conosco il mio amico da vent'anni e quando era single

frequentava molti luoghi di aggregazione per gay single, ma ora?

Ora è socialmente invisibile come gay a meno che non si esponga politicamente

o di non conoscerlo personalmente fuori dall'ambiente gay.

 

Il fatto è che noi vediamo solo gli omosessuali single:

perché tutti i luoghi in cui essi sono visibili in quanto gay 

sono luoghi in cui si cerca sesso o una relazione.

 

C'è un cinema vicino a casa nostra e siamo andati a vedere "Lo sconosciuto del lago".

Oltre a noi c'erano una quindicina di coppiette gay sui 40-50 anni,

nonostante io abbia 35 anni e viva in questo quartiere da sempre

conoscevo solo uno di loro di vista per averlo incrociato in un bar gay dieci anni fa...

PietroUomoDiPietra

@coeranos, bisognerebbe interrogarsi su una cosa:

"Come si fa a conoscere una coppia gay?"

 

Questo sarebbe già un bel quesito a cui trovare una risposta perché, a pensarci bene, una coppia di questo genere, se non si espone pubblicamente in qualche modo, è invisibile per tutti... ANCHE per le statistiche. Posso solo augurarmi che i due milioni "invisibili" saltino fuori proprio da qui: sarebbe un gran bel colpo per tantissimi aspetti (comprese le battaglie per arrivare ad un riconoscimento giiuridico delle coppie di fatto, visto che un milione di coppie politicamente sono tutto tranne che un peso piuma).

Più che “lagne”, credo siano denunce che nascono dalla constatazione che lo scambio relazionale tra gay maschi è limitata al sesso.

E lo ammette anche Hinzelmann, quando dice: "L'omosessualità è solo sesso, ma i gay che si riuniscono per cercare sesso...sono schifosi".

 

Io non ho ammesso un bel niente...quelle sono le stupidaggini

che pensa il romantico....in risposta al fatto che io ho frequentato

un festival Lgbt.

 

Lui pensa che solo il sesso legittimi una frequentazione e possibilmente

se questo sesso culmina nel matrimonio, io certamente no!

 

Negando al contempo che gli etero facciano sesso fuori dal matrimonio

pur in presenza di stima del parlamento italiano su 9.000.000 di etero

che vanno a puttane

Quesito 1:I GAY PENSANO SOLO AL SESSO

 

ma è possibile che io debba leggere ancora queste cose su un forum gay?

Non capisco davvero il pregiudizio che certi gay hanno verso altri gay.

Io sono uno dei tanti che venderebbe pure l'anima al diavolo pur di avere un compagno accanto

Come spesso ho notato e come è già stato detto da@ Pietro uomo di pietra, molti gay pure frequentando ambienti per così dire hot, spesso cercano più che altro un punto d'incontro con qualcuno, un dialogo, qualcuno con cui confidarsi, un'ancora di salvezza.

Succede quasi sempre che questo non accade, non perchè non ci sia la volontà ma per una difficoltà seria a rapportarci tra di noi.

Si tende spesso a pensare che i gay cercano solo sesso e questo è talmente limitante che ci sono un sacco di omosessuali che nemmeno ci provano.Vorrebbero parlare,conoscere..... ma il loro pregiudizio è talmente radicato che l'unica cosa che fanno è quella di toccarsi il pacco in attesa che qualcuno abbocchi.

Poi per favore non diamo retta agli omofobi che scrivono in questo forum,@Hinzellman ha perfettamente ragione.

 

 

Quesito 2:I MATRIMONI ETERO

 

ma gli etero che pensano al matrimonio dove stanno?

ormai non si sposa quasi più nessuno e quelli sposati se proprio vogliamo parlare di numeri secondo me non sono messi molto bene

Quanti divorzi ci sono?Quante corna si fanno?

E noi gay che facciamo?Diciamo che noi gay siamo semplicemente dei sessuomani affamati di c**** che non pensano al matrimonio e a ad avere figli!!!SVEGLIA,il il mondo e la società sono cambiati, quando si parla di sesso etero e gay non sono diversi, quando si parla di valori etero e gay non sono diversi.SONO DIVERSE LE PERSONE, c'è chi ragiona con la testa e c'è chi ragiona

con altro.Possibile che bisogna sempre parlare di differenze tra etero e gay?

 

Quesito 3: QUANTI GAY CI SONO IN ITALIA?

 

Non credo si possa dire con esattezza ma comunque, per quello che io posso vedere,@Almadel da dei numeri che si avvicinano molto alla mia realta'.@ PIETRO UOMO DI PIETRA ha portato il suo esempio, io posso portare il mio.

Lavoro in una ditta di circa 80 persone,io sono il solo dichiarato ma so' che tra i miei colleghi ci sono due lesbiche, un altro gay come me e due bisessuali.Solo che di loro si sa'solo nell'ambiente gay, se glielo chiedessi negherebbero fino alla morte.

Il propietario del bar dove tutte le mattine faccio colazione è palesemente gay e l'elettricista che ha il suo ufficio è vicino a dove lavoro io c'ha provato spudoratamente con me.Saro' particolarmente fortunato io,penso però che un buon 6/7% della popolazione italiana, sia della nostra parrocchia.

Edited by ospite74
Tutti i gay (a parte Ilromantico ed io), rivendicano il diritto di fare sesso con chi vogliono, quando vogliono, come vogliono.

Rivendicano il diritto di stare in coppia aperta, per proseguire a fare sesso liberamente.

E rivendicano il diritto di non essere giudicati per questo.

Benissimo. E' legittimo.

 

Prendo atto che i gay fanno sesso con chi vogliono, quando vogliono, come vogliono, evitando di legarsi sentimentalmente.

Coppia ci può essere, a patto che si resti liberi di continuare a far sesso liberamente.

 

Mi limito a mettere per iscritto ciò che rivendicate da anni.

Dov'è il problema?

Infatti tu e @il romantico sicuramente avete fatto sesso solo con chi avete portato " all'altare"

Se anche cosi fosse?Pensi di essere meglio di me?

Alcuni gay fanno quello che dici ma lo fanno pure tanti etero come te.....

Perche' giudicarli?Ma saranno pure fatti loro,o no?

RIBADISCO : LA DIFFERENZA TRA UN COMPORTAMENTO E UN ALTRO STA NELLA MENTE DELLE PERSONE NON NEL LORO ORIENTAMENTO SESSUALE

AndrejMolov89

Non capisco, è evidente il tuo taglio moraleggiante, quindi è ciò che mi fa dire questo, come ti permetti di giudicare il mio amore in questo modo? (Precisazione, io non sto in una coppia aperta, ma blindata) 
Come puoi affermare che queste rivendicazioni, che non sono tali, perché basta farle, siano al pari del mio progetto di vita? Come ti permetti di offendere con il tuo moralismo il mio amore e tutto ciò che rappresenta per me? Perché mi includi in un gruppo amorfo che disprezzi apertamente? Tu stai dando il tuo disprezzo anche a me, non solo alle persone che conducono determinate scelte di vita rispettabili.

@ospite74

 

Perché mai dovrei di essere migliore di qualcun altro?

Io non "giudico" la condizione gay e i meccanismi relazionali gay. 

Mi limito ad osservare comportamenti che sono adottati dalla quasi totalità.

Non giudico la scelta di vivere in coppia aperta. Dico che è un sistema che non tutti riescono ad adottare (me compreso).

 

@Greed89

 

Perché "interrogarsi sul fatto che i gay (maschi) non sono propensi alla dimensione relazionale-affettiva", significa avere un "taglio moraleggiante"?

Quale sarebbe la mia frase che offende il tuo amore e tutto ciò che rappresenta per te?

Edited by ro.berto

Non mi pare moralismo: è semplice omofobia interiorizzata.

Se fosse moralismo o banale sessuofobia 

certi utenti se la prenderebbero anche con la prostituzione etero

o con la pedofilia nel clero o con altre situazioni simili.

 

Probabilmente il minority stress è troppo alto 

e non si hanno gli strumenti culturali per difendersene...

 

Stranamente è una cosa molto italiana:

non solo perché praticamente solo la comunità gay del Belpaese lo fa;

ma anche perché gli Italiani tendono a farlo frequentemente verso l'Italianità.

@ro.berto

 

 

continuo a ripetere che io in campo sessuale/affettivo non le noto tutte queste differenze.

 

Cambia l'approccio,se un ragazzo etero ci prova con una ragazza al massimo rischia un due di picche,se io ci provo con un ragazzo rischio un pugno in faccia.Per il resto io e il mio amico etero siamo simili,solo che lui si porta a letto tutte quelle che puo'( sono impressionato da quante ragazze etero la danno via così facilmente,tu no?)io invece aspetto il principe azzurro....

Edited by ospite74

@Almadel: Se non è moralismo è omofobia interiorizzata.

 
 
Non mi interessa fare la morale sui comportamenti gay.
Non sono omofobo poiché, essendo gay, mi sta a cuore la causa gay; ho militato anni, a fianco di associazioni gay, per la causa e i diritti dei gay.
 
Mi limito a osservare il comportamento adottato dai più.
 
Ripeto: i gay rivendicano il diritto di fare sesso liberamente.
Rivendicano il diritto di stare in coppia aperta, per proseguire a fare sesso liberamente.
E rivendicano il diritto di non essere giudicati per questo.
 
Io mi limito a prenderne atto.
Dov'è il problema?

A dire il vero non c'è alcun bisogno di rivendicare

nessun diritto alla libertà sessuale in Italia:

non c'è alcuna legge che ci proibisca la sessualità.

 

Le leggi che il Movimento GLBTI chiede

riguardano l'omofobia, le convivenze e i matrimoni

esattamente come avviene nel resto d'Occidente.

 

Con che associazioni hai militato?

Interessante.

Però, mi chiedo: se non c'è "alcun bisogno di rivendicare nessun diritto alla libertà sessuale in Italia, dato che non c'è alcuna legge che ci proibisca la sessualità", 

come mai se mi limito ad osservare che i gay preferiscono il sesso libero, vengo accusato di essere moralista ed omofobo?

AndrejMolov89

Perché la pretendi come rivendicazione, ma non lo è, amenoché non ci mettano una cintura di castità. Perché non è vero che tutti i gay sono così, c'è la scelta di aderire al concetto di coppia e di sessualità pratica che più comoda alle persone che stanno in coppia.
 

@Greed89

E proprio quello che mi sto chiedendo: 

dato che "c'è la scelta di aderire al concetto di coppia e di sessualità" che più si confà alle persone che stanno in coppia,

perché i gay ne scelgono un tipo soltanto?

Perché i gay rifuggono così pervicacemente dalla relazione?

E perché, tutte le volte che qualcuno ci tenta, il tentativo è perennemente destinato a fallire?

AndrejMolov89

Sinceramente io conosco più coppie chiuse che coppie aperte, generamente osservo le stesse dinamiche del mondo etero.  Inoltre, ho sempre visto persone che cercavano una relazione stabile, a prescindere dalla tipologia di relazione. Conosco persone che stanno insieme da una decina di anni, e spero vivamente che anche la mia relazione resista almeno indefinitivamente. Non capisco queste generalizzazioni assurde, io osservo diverse realtà, osservo omosessuali maschi e donne, che cercano una relazione duratura, e anche osservando le coppie aperte, ho ritrovato molte dinamiche della mia coppia con l'aggiunta filosofica di rifiutare il mutualismo sessuale. Non capisco dove vuoi andare a parare e soprattutto, perché non hai risposto alla domanda qual'è l'associazione in cui militavi? Dove? Hai trovato cose analoghe, che si faceva?

Sinceramente so cosa volevo sin dall'inizio, volevo avere una relazione stabile, che hai i suoi pro e contro, come in tutte le cose. Non capisco perché stai gufando che io fallisca nel mio progetto di vita, questa è una cosa poco carina da dire. 

PietroUomoDiPietra

Vorrei ripartire da un punto apparentemente banale ma che è essenziale per capire come stanno le cose: i gay sono ESATTAMENTE persone come tutte le altre e ETERO COMPRESI. Il che significa che, senza cambiare una virgola delle loro caratteristiche personali, se gay ed etero si scambiassero le parti, non cambierebbe di fatto nulla: i gay da etero si comporterebbero in genere da omofobi e gli etero, da gay, farebbero ESATTAMENTE la stessa vita che fanno e hanno sempre fatto i gay.

Checchè gli piaccia pensare di sè stessi a "Romantico" (a questo punto meglio i romanzi di Liala però...) e a "Ro.berto" nessuno è migliore degli altri ma, al massimo, alcuni vivono in un ambiente che è (relativamente) migliore di quello in cui vivono gli altri altri. Relativamente dico perché se uno va a fare le pulci le cose non è che stiano tanto meglio dalla cosiddetta "parte migliore": tanto per dirne una, non esiste alcunché tra i gay, in grado per proporzioni di essre equiparato all'impressionante  fenomeno dello stalking e dei femminicidi in cui, per ogni mano che colpisce ve ne sono almeno dieci altre che sono trattenute SOLO dalla paura di finire in galera. Nient'altro. Così come, su un piano diverso, con effetti diversi ma tutt'altro che leggeri, molti etero se ne stanno buoni con le loro consorti perché hanno (a ragione) paura di esser ridotti sul lastrico nel caso le stesse si "rompano" e decidano di far pagare i conti che meritano di essere fatti pagare.

E se alla fine della fiera le virtù di una parte vengono osservate non perché ritenute davvero "virtuose" ma semplicemente perchè da qualche parte c'è un vigile, un giudice o una pattuglia di polizia che se ti becca ti fa passare un'anima di guai, alllora in tutta sicnerità questi "virtuosi" da due soldi si meritano esattamente lo stesso disprezzo e sufficienza (se non di più) che loro si credono in diritto di rovesciare sui gay in virtù neanche di una maggiore "normalità" (tutta da verificare perché a me i bisex  che si pensano migliori dei gay solo in virtù dell'essere ANCHE etero, fanno venire in mente la vecchia barzelletta della ragazza che, rimproverata di avere un figlio illegittimo, si difendeva dicendo che "sì, è vero, però è un bambino piccolo") ma di una presunta "miglior qualità" di questa normalità che in realtà è completamente smentita dai fatti.

 

@ ro-berto - E' inuitile che bari: tu non osservi affatto che i gay amano il sesso libero. Tu STAI ACCUSANDO i gay di preferire il sesso libero (su cui non sto  a ripetere le obiezioni fatte da me e da altri: coi finti sordi è meglio non perdere più tempo del dovuto), facendola passare come se FOSSE UNA COLPA e non invece, molto più prosaicamente, un fatto di natura specifico dei maschi (e non solo dei maschi umani)

Ed è poi tutto da dimostrare che i maschi etero non fanno (scopertamente) altrettatno sesso libero solo in virtù di una loro maggior moralità e non piuttosto in forza del fatto che le donne (come tante altre femmine in natura), pur pazienti all'inverosimile, quando si stufano di essere prese il naso non ci mettano nè uno né due a tirare il collo (in senso giuridico e alle volte in senso molto più concreto) ai loro partner quando fanno troppo i furbi. Senza questa pena posta dalla natura, altro che sesso libero che si permetterebbero!  I maschi etero o gay, sono fatti ESATTAMENTE della stessa pasta: senza vincoli posti dall'esterno (ovvero senza che qualcuno gli minacci direttamente o indirettamente di fargliela pagare) la moralità di un maschio umano è esattamente pari a zero. Etero o gay che sia.

I gay, non avendo (ancora) nessuna posta da perdere equivalente a quello che gli etero corrono il rischio di perdere se piantati da una donma vivono appunto senza la pressione di tale vincolo. Ma questo non vuol dire che, se si presentassero occasioni valide di farlo, il vincolo non se lo porrebbero da soli. Anzi, tutta la mia esperienza TRA i gay (e non SUI gay come la tua) mi conferma che, non appena se ne presenti l'occasione di mettersi in coppia fissa con qualcuno con cui si sente di poterlo fare, i gay non ci mettono né uno né due a coglierla. E il motivo è esattamente lo stesso (non simile: LO STESSO) per cui gli etero, quando trovano la donna che gli va a genio, si fermano e mollano tutte le altre: perché andare CONTINUAMENTE a caccia è non solo brutalmente costoso in termini di tempo e di soldi ma anche, col passare del tempo, insopportabilmente insoddisfacente. E nella mia ormai lunga "carriera" le volte che ho incontrato gay in coppia che si concedevano delle scappatelle (molto meno spesso di quanto potresti credere) si guardavano MOLTO BENE dal farle travalicare oltre il loro essere pure e semplici scappatelle.. Esattamente quello che tanti etero fanno silenziosamente alla chetichella (e facendo finta di non sapere di essere, con le loro donne, soltanto degli stronzi come tutti gli altri, punto su cui almeno i gay in genere son ben più onesti con sé stessi).

 

Amche qui, ancora una volta, maschi etero e gay continuano ad essere fatti della stessa pasta... non a caso visto che ormoni e cervello sono esattamente dello stesso genere e costruiti esattamente nello stesso modo.

Edited by PietroUomoDiPietra

Probabilmente il minority stress è troppo alto 

e non si hanno gli strumenti culturali per difendersene...

 

Stranamente è una cosa molto italiana:

non solo perché praticamente solo la comunità gay del Belpaese lo fa;

ma anche perché gli Italiani tendono a farlo frequentemente verso l'Italianità.

 

C'è sicuramente un problema specificatamente italiano nel rapporto fra

individuale e collettivo 

 

Anche l'identità italiana è una identità debole ( certo non quanto

l'identità araba o irachena, ma più della identità francese ) quindi

il paragone ci sta

 

A questo poi si somma una forma mentis poco empirica, poco laica

in questo paese i fatti si piegano alle opinioni e le opinioni "piovono

dal cielo"

 

Ovviamente ro.berto...si è spiegato meglio, ed è venuto fuori il peggio

e se fosse solo un peggio retorico, perchè s'è intignato a voler avere

ragione, pazienza...ma non è così.

 

Alla domanda : "Chi sono?"

 

La sua risposta è "un gay diverso dagli altri gay"

 

Lui ha bisogno di sentire di essere diverso dagli altri gay, per non

sentirsi diverso dagli etero, nonostante gli etero se ne freghino

altamente di cosa possa pensare un gay di un altro gay

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