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Alluvione Sardegna


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AndrejMolov89

 Allora, in questi giorni, il ciclone Cleopatra si è abbattuto in Sardegna: sono precipitati 450 mm di acqua, quasi la metà delle precipitazioni medie annue della regione. (*NB: il dato credo che sia mediato su tutta la regione, suppongo che vi siano differenze sostanziali area, per area, la fonte è stata il FattoQuotidiano). 
Una simile quantità di acqua ha portato numerosi problemi idrogeologici: esondazione, erosione del suolo e fenomeni franosi. 
La Protezione civile della regione, non è stata capace di arginare le conseguenze di questa catastrofe, e attualmente il numero di morti è 18, più numerosi dispersi,con quasi 2300 sfollati in diverse zone dell'isola. 
Al di là della tragedia, come al solito, ci ritroviamo a far fronte con un territorio lasciato completamente a sé stesso, e completamente disastrato dall'attività antropica: l'uso del suolo, la cementificazione, implica che la maggior parte di quei millimetri di acqua precipitata, si riversi direttamente sulla rete idrografica, che naturalmente essendo tarata su altri regimi pluviometrici sostanzialmente aumenta esponenzialmente la portata e consequenzialmente gli argini naturali e non, vengono danneggati, o scavalcati facilmente producendo i danni principali. L'uso del suolo, la cementificazione esasperata e soprattutto l'edilizia abusiva contribuiscono a rendere potenzialmente più pericolosi gli eventi eccezionali come il suddetto, (prescindendo dall'interpretazione dell'aumento degli eventi eccezionali dovuti dal riscaldamento globale, che sostanzialmente aumentano la piovosità e i fenomeni atmosferici violenti), inoltre vi è uno scarso investimento da parte delle autorità statali nella messa in sicurezza del territorio, questo produce sostanzialmente una generale impreparazione della popolazione ad affrontare fenomeni idrogeologici importanti, ma anche non ci sono le effettive strutture per il dopo e il prima. 
Ogni anno, come avevo previsto negli ultimi 4 anni a sta parte, si ripropongono piovosità "eccezionali", e ogni anno vi sono danni ingenti. (Poi aggiungiamoci i terremoti). Lo scarso investimento in una gestione del territorio, non viene mai riconsiderato, e anche se, simili tragedie si ripropongono sempre, le istituzioni e le stesse popolazioni non colpite, se ne iniziano a strafottere quando l'attenzione mediatica scema. 
Al di là ovviamente dell'umana comprensione per gli abitanti, è evidente che in Italia ci sia un problema di rapporto tra noi e il territorio, generalmente sfruttato senza cognizione di causa, e generalmente lasciato a sé stesso senza interventi cautelativi e mitigatori. Questo atteggiamento lo si osserva anche per altri fenomeni geologici, più endogeni, come terremoti ed eruzioni vulcaniche ( es: il Vesuvio, è costellato di abitazioni e anche luoghi pubblici assolutamente non in sicurezza e che nel caso in cui ci fosse un eruzione vulcanica, che per il Vesuvio è di certo esplosiva, al posto di fare il conteggio dei morti, bisognerà per semplicità fare il conteggio dei vivi) 
Questo nuovo problema idrogeologico ci porrà di fronte ai problemi strutturali del territorio, o ci farà fare solo mandare sms per le popolazione fin tanto che esiste l'attenzione mediatica? (che sono giusti, eh, sia chiaro, ma non sono risolutivi).

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NON MANDATE SOLDI PER SMS O TELEFONO!!!!!

Visto che poi quasi sempre non arrivano a destinazione

Ma se li intasca chi sa chi!!

(come succede sempre in italia)

 

Non so i nomi ma ci sono associazioni che portano direttamente

Alimenti, beni e soldi alle persone colpite da queste tragedie

Tutto con assoluta trasparenza tramite volontari.

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L'ultimo tifone in Giappone ha scaricato fino a 800mm di pioggia in poche ore: fossero caduti in Italia avremmo avuto un'ecatombe..

Purtroppo in questo paese si costruisce dove non si dovrebbe e in modo sempre sbagliato..

L'allerta meteo c'è stata sia in Sardegna, sia in Calabra che nel Salento, ma anche se ESTOFEX piazza allarme 2-3 per le nostre zone, la popolazione resta all'oscuro di tutto..

La nostra protezione civile è sempre chiara, ma c'è un problema di comunicazione col territorio..

E non diciamo che i cicloni di livello 1 sono una novità dovuta al riscaldamento globale(negato da tantissimi centro di calcolo), ne abbiamo avuti anche di più disastrosi..

Purtroppo la meteo non è una scienza esatta; anche qui(sicilia occidentale) la scorsa notte un temporale V-shaped ha scaricato 70mm di pioggia in un'ora con grandine di taglia grossa: è possibile e normale, ma è impossibile capire la portata dell'accumulo anche a pochi minuti dall'evento...Solo il radar e il nowcasting dicono la verità...

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Allucinante, abbiamo vissuto le stesse cose esattamente due anni fa in Liguria, sempre di novembre, anche qui con morti e disastri e una quantità d'acqua assurda (circa 350 mm in 4-5 ore, una cosa mai vista a memoria d'uomo).

Non penso che la colpa sia sempre dell'uomo, anche perchè le zone colpite, questa volta sono tra quelle a minor densità abitativa d'Italia (la Provincia di Nuoro, la più colpita non arriva a 40 abitanti per kmq, le aree di Roma e Milano sfiorano i 1000 ab/kmq). Un grosso problema invece è causato dallo spopolamento delle aree interne, una volta che manca l'attività agricola che fa da salvaguardia, con la sua manutenzione, al territorio si espandono subito boschi e sterpaglie, che in caso di piogge intense possono causare disastri immani. Una soluzione è il ritorno all'agricoltura, con il territorio di nuovo "vivo". La cementificazione delle coste d'ogni modo ci ha messo del suo, e in Italia purtroppo, anche se non raggiungiamo i livelli tragici della Spagna, siamo messi davvero male.

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AndrejMolov89

Be' lì dipende da caso a caso... cioè, sicuramente contribuisce al drenaggio delle acque, ma per i dissesti di versante dipende un po' dalla copertura sedimentaria o dalla qualità dell'ammasso roccioso: esempio, un arbusto che cresce in un versante roccioso fratturato, può aumentarne l'instabilità, oppure gli apparati radicali degli alberi, che vanno a nozze con le fratture, possono allargarle ulteriormente o favorire le reazioni d'alterazione. 
(Mak, cosa studi? ) 
Il disboscamento comunque ricade nella categoria "uso del suolo", è logico che terreni coltivati raggiunta la saturazione durante una precipitazione, diventino una piccola rete di drenaggio che si scarica nei corsi d'acqua limitrofi, soprattutto se l'intensità delle piogge sono elevate, e in questo caso specifico lo sono. Poi dipende anche dal suolo in sé, logico che siamo di fronte ad un suolo limoso e quindi a bassa permeabilità il quadro diventa ancora più critico. La pianura veneta ha suoli molto limosi, e di granulometria medio piccola, conseguentemente il suolo si satura in fretta: altra questione, nella pianura veneta sono le cementificazioni molto vistose, che rendono impermeabile l'interfaccia atmosfera suolo, favorendo anche lì il drenaggio superficiale. 
Parlando di fenomeni franosi, invece, è logico aspettarsi che in substrati rocciosi fratturati, l'acqua percoli molto facilmente, generando fenomeni di instabilità notevoli, oppure se si parla di sedimenti sciolti la particolare composizione argillica può influenzare fenomeni di instabilità (se sono smectiti, c'è un espansione notevole, e dato che l'acqua meteorica è generalemente arricchita di monovalenti,sodio, cloro i fenomeni d'espansione possono essere drammatici).
 

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È importante l'apporto di un geologo alla discussione anche perché io non ho le competenze sufficienti a stabilire cause primarie e secondarie con esattezza.

Mi vorrei soffermare sul soffocamento mediatico che vivremo per qualche giorno con conseguente abbandono; dell'Aquila quasi nessuno parla più eppure c'è ancora una città in parte morta e abbandonata a sé stessa, le case promesse da Berlusconi che ancora la gente aspetta e buona parte del centro storico inagibile.

Il tema della prevenzione ambientale è ai margini, ammesso che ci sia, nelle agende politiche della classe politica.

 

Oramai tutti sanno che prevenire è molto più economico che riparare i disastri (anche volendo tralasciare il valore non mercificabile delle vite perse) eppure non esiste una volontà costante di muoversi in questa direzione.

Tutti hanno il piacere di pensare lontane e inverificabili situazioni critiche come questa nel proprio territorio, eppure poi, prima o poi succede.

Si fa di tutto per salvare il salvabile, si cercano le cause per qualche giorno e poi nuovamente silenzio fino alla nuova catastrofe.

Nel frattempo le popolazioni rimangono a fare i conti da sole con una casa che non c'è più ed una vita da ricostruire nella già difficile situazione italiana, con pochi e sporadici aiuti di chi, per fortuna, ancora cerca un molto migliore.

E questo che mi sbigottisce maggiormente.

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AndrejMolov89

Il problema è che si spettocolarizza il dolore di fronte alla natura: non c'è una volontà da parte dei media di affrontare l'argomento dal punto di vista tecnico, economico, conseguentemente ogni anno commentiamo la tragedia di turno, vedendola comunque lontana e soprattutto ininfluente per le nostre tasche e per la nostra umanità.

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Il problema è che si spettocolarizza il dolore di fronte alla natura: non c'è una volontà da parte dei media di affrontare l'argomento dal punto di vista tecnico, economico, conseguentemente ogni anno commentiamo la tragedia di turno, vedendola comunque lontana e soprattutto ininfluente per le nostre tasche e per la nostra umanità.

 

Bravissimo. L'accento rimane sempre sui pianti, sulle storie strappalacrime & co, per le quali NON si mostra rispetto raccogliendo semplicemente la lamentela o la tragedia a fini di intenerimento della casalinga di fronte all'asse da stiro. Sono molto più importanti e interessanti le considerazioni che hai fatto tu, ma che alla media merdosa dell'informazione italiana non interessa. 

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Una questione non da poco è che in Italia ogni volta che succede qualcosa, che sia un'alluvione, un pulmino che cade da un viadotto o un tipo che ammazza la compagna, subito si invoca una legge o una responsabilità pubblica, nell'ottimistica convinzione che c'è un rimedio futuro a tutto e che i casi suddetti siano un'eccezione incomprensibile. Ad esempio cosa serve lamentarsi perchè la protezione civile non ha previsto il fenomeno in tutta la sua gravità se poi scopriamo che le popolazioni colpite fino a ieri facevano la fronda a chi voleva introdurre limiti di rispetto idrogeologico all'urbanizzazione in corso(buon per loro che l'edilizia tiri ancora). E che serve stupirsi se le strade si trasformano in fiumi di fango se sapevano che prima di esser strade erano i letti dei torrenti che hanno intubato e sepolto per farci sopra un tot di appartamenti...morti ce ne saranno sempre perchè le disgrazie capitano, ma ce ne saranno meno quando sarà diffusa a livello popolare la consapevolezza che non si può costruire ovunque per far quattro soldi e poi lamentarsi dei disastri. E lo dico da Vicentino...qua i morti son stati solo 3 nel 2010, ma i danni economici abbastanza rilevanti ma si son già dimenticati tutto

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