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Ipocrisia degli omofobi.


Kador88

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PietroUomoDiPietra

l'AIDS si diffuse per una semplice ragione : perché gli omosessuali negli anni 80 e negli USA erano considerati dei criminali,

 

No, mi spiace, ma non c'entra un cavolo a merenda con la realtà storica. L'AIDS si è diffuso anche in paesi dove l'omosessualità era depenalizzata da decenni (o, in Italia; dove non è mai esistita, nell'ultimo secolo, una legge specifica contro l'omosessualità), Si può dire tutto quello che si vuole ma non autoassolverci dalle responsabilità che abbiamo avuto noi stessi nel farci male da soli (e pure nel continuare a farlo ancora oggi).

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PietroUomoDiPietra

La Aztori è una lurida mistificatrice

 

Sicuramente. Però non è che da Radio Maria mi aspetti esattamente un parere spassionato, obiettivo e soprattutto onesto... ;). Comunque andare ascoltare certe radio, al di là dell'eventuale dovere d'ufficio, è per me segno di un masochismo assolutamente patologico! :-).

 

(scusate il doppio post; non me sono accorto in tempo).

Edited by PietroUomoDiPietra
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Penso che l'omofobia resista qui in Italia anche perché il problema è sottovalutato anche da chi dovrebbe "proteggerci". Un esempio: mi ricordo tempo fa due ragazze lesbiche che si fermarono alla fermata del pullman rivolgendosi a un agente della Polizia Locale segnalando di essere state importunate e insultate. Sapete quale fu la risposta? "Ma su, ragazze, non fate le preziose! Erano solo complimenti! Stiamo calmi che nessuno si è fatto male!"

 

Inoltre l'atteggiamento di figure influenti o comunque altolocate, di certo non aiuta.

Edited by Kador88
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unmondomigliore

No, mi spiace, ma non c'entra un cavolo a merenda con la realtà storica. L'AIDS si è diffuso anche in paesi dove l'omosessualità era depenalizzata da decenni (o, in Italia; dove non è mai esistita, nell'ultimo secolo, una legge specifica contro l'omosessualità), Si può dire tutto quello che si vuole ma non autoassolverci dalle responsabilità che abbiamo avuto noi stessi nel farci male da soli (e pure nel continuare a farlo ancora oggi).

non voglio assolvere nessuno dalla responsabilità di aver causato l'aids, però certamente se i gay potessero sposarsi pensi che andrebbero un giorno con un uomo un giorno con un altro, aumentando quindi il rischio di contrarre malattie come l'AIDS?

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PietroUomoDiPietra

Penso che l'omofobia resista qui in Italia anche perché il problema è sottovalutato anche da chi dovrebbe "proteggerci". Un esempio: mi ricordo tempo fa due ragazze lesbiche che si fermarono alla fermata del pullman rivolgendosi a un agente della Polizia Locale segnalando di essere state importunate e insultate. Sapete quale fu la risposta? "Ma su, ragazze, non fate le preziose! Erano solo complimenti! Stiamo calmi che nessuno si è fatto male!"

 

Inoltre l'atteggiamento di figure influenti o comunque altolocate, di certo non aiuta.

 

Più o meno è la stessa storia del razzismo: siamo brava gente, no? Noi razzisti? Ma dai... la verità è che sono loro che sono negri. ;) Sostituisci "razzisti" con "omofobi" e "negri" con "froci" e hai esattamente il ritratto di tanti italiani: sono razzisti e omofobi fino al midollo ma guai a dirlo chiaro e tondo... Aggiungici poi una buona dose di omofobia interiorizzata (al punto da arrivare a dire - sentito con le mie orecchie! - "io sono omosessuale, non frocio") e hai il quadretto completo...

 

non voglio assolvere nessuno dalla responsabilità di aver causato l'aids, però certamente se i gay potessero sposarsi pensi che andrebbero un giorno con un uomo un giorno con un altro, aumentando quindi il rischio di contrarre malattie come l'AIDS?

 

Quarant'anni fa, quando iniziò a diffondersi massicciamente l'AIDS (cioè un buon sei-sette anni prima della sua individuazione ufficiale come malattia) la gente stava APPENA cominciando a incontrarsi un po' più liberamente di prima, sull'onda di quel po' di rivolgimento culturale che fu il '68. Il pensare addirittura di potersi SPOSARE allora stava nella testa di POCHISSIME persone e, di fatto, ha preso piede solo DOPO che l'AIDS divenne un problema diffuso sull'intero pianeta.

Personalmente dubito che, se non vi fosse stata questa catastrofe, oggi saremmo qui a parlare di matrimoni omosessuali (che comunque, al di là dell'esserne a favore sul piano dei diritti, è ben lungi dall'interessare direttamente la maggioranza dei gay, nel senso cioè di farsene qualcosa in prima persona di questo diritto; ci vorrà ancora un bel po' di tempo). Il pensarci seriamente alle unioni stabili e a loro riconoscimento legale ha cominciato a prendere piede solo DOPO che vi è stata la catastrofe dell'AIDS, non prima, cioè solo dopo che ci si è resi conto che il "solito modo" di vivere l'omosessualità alla mordi e fuggi non solo risulta meno gratificante, ma proprio PIU' MORTALE in senso stretto di quando non lo fosse mai stato fino a quel momento.

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unmondomigliore

quello stile di vita ''mordi e fuggi'' è vero che era meno gratificante (e lo è anche ora). ma era anche l'unica via possibile 40 anni fa, quando solo la parola omosessualità era un tabù...

gli omosessuali, 40 anni fa -- anche se non ero ancora nato (mi sono informato però perché mi interessava saperlo) erano considerati come gli incestuosi......

era semplicemente un argomento di cui non si parlava e se era legale o illegale alla gente poco importava.... rimaneva una cosa immorale. (soprattutto prima della rivoluzione del '68)

Edited by unmondomigliore
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Diciamo che alla diffusione dell'AIDS bastò

 

1) il fatto che i gay non avevano altre ragioni di prendere

    precauzioni non usando il preservativo come anticoncezionale

 

2) la ristrettezza e concentrazione delle comunità gay, che oggettivamente

    favorivano il contagio

 

3) il fatto che quelle isole di libertà circondate da repressione favorivano

    in chi vi accedeva comportamenti "liberatori" a livello soggettivo

 

Questo se parliamo della realtà dei fatti

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PietroUomoDiPietra

Vi fu anche un altro fattore tecnologico: a partire dalla fine degli anni sessanta i viaggi internazionali e intercontinentali divennero molto più diffusi e accessibili. Le ricostruzioni storiche dicono che casi sporadici di HIV vennero rilevate fin dalla fine della seconda guerra mondiale in persone che avevano soggiornato in Africa per lavoro o per altre ragioni. Dalla fine degli anni sessanta si cominciano invece a registrare casi di persone che l'Africa non l'avevano mai vista neppure in cartolina in varie parti del mondo ma soprattutto negli Stati Uniti in persone avezze per una ragione o per l'altra a viaggiare molto. Vi sono quindi abbastanza indizi per sospettare il "turismo sessuale" a cui da sempre i gay sono stati piuttosto inclini (disponibilità economiche permettendo) e che negli anni settanta raggiunse probabimente una massa critica sufficiente da innescare un'epidemia. La promiscuità e le ristrettezze geografiche dell'ambiente gay di allora insieme a tutto lo spirito "liberatorio" del tempo trasformarono l'innesco in una bomba pura e semplice.

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PietroUomoDiPietra

A me questi eterosessuali hanno svitato le palle come lampadine.

 

Si stava parlando di omofobi non di eterosessuali! :D Per nostra fortuna NON sono la stessa cosa.

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Aldo Busi ha detto più volte che dietro ogni omofobo c'è un gay represso, credo che in molti casi questo sia vero 

 

in una sociaetà come la nostra credo che molti individui soprattutto maschi si servano dell'omofobia per esorcizzare le insicurezze che nutrono nei confronti della loro sessualità

 

sono pronto a scommettere che molti omofobi sono assai meno etero di me

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Allora se lo dice Aldo Busi... Ricordiamoci che è pur sempre un mero scrittore e un gay traumatizzato della vecchia generazione che per quello che ha passato ce l'ha col Mondo intero. Si può comprendere, ma la favola dell'omofobo represso è il più delle volte una sorta di reazione acida( old school) e traumatica verso gli etero.

 

L'ossessione che molti etero siano gay o che praticamente tutti gli omofobi siano repressi temo nasconda una rabbia verso il proprio orientamento e non una piena accettazione verso sé stessi. Se ci pensiamo un po' dare del gay a un etero o a un omofobo represso evidenzia una certa connotazione negativa o di ripicca che si vuol dare all'orientamento. Nel mondo gay succede lo stesso anche coi ruoli sessuali, dove i passivi (non si sa perché) sono vittime di battutine.

 

Ecco sì, diciamo che più dell'omofobia repressa mi preoccuperei di più dell'omofobia riflessa...

Edited by Ilromantico
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Aldo Busi ha detto più volte che dietro ogni omofobo c'è un gay represso, credo che in molti casi questo sia vero 

 

Una volta lo disse all' Isola dei amosi riguardo a Ratzinger e fu allontanato dalla RAI per aver esternato ciò che appare lapalissiano a tutti

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Allora se lo dice Aldo Busi... Ricordiamoci che è pur sempre un mero scrittore e un gay traumatizzato della vecchia generazione che per quello che ha passato ce l'ha col Mondo intero. Si può comprendere, ma la favola dell'omofobo represso è il più delle volte una sorta di reazione acida( old school) e traumatica verso gli etero.

 

L'ossessione che molti etero siano gay o che praticamente tutti gli omofobi siano repressi temo nasconda una rabbia verso il proprio orientamento e non una piena accettazione verso sé stessi. Se ci pensiamo un po' dare del gay a un etero o a un omofobo represso evidenzia una certa connotazione negativa o di ripicca che si vuol dare all'orientamento. Nel mondo gay succede lo stesso anche coi ruoli sessuali, dove i passivi (non si sa perché) sono vittime di battutine.

 

Ecco sì, diciamo che più dell'omofobia repressa mi preoccuperei di più dell'omofobia riflessa...

Si, Aldo Busi rivela un livore nei confronti del mondo anche se spesso dice sacrosante verità, ma la teoria dell'omofobia derivante dalla repressione della propria omosessualità non è una favola ma anzi viene sempre piu avvalorata dalla psicologia moderna, non è un caso che alcuni personaggi famosi, outtingati di recente, abbiano rivelato di avere avuto atteggiamenti omofobi da giovanissimi, quando non si accettavano, ovviamente non si esauriscono in questo tutti i moventi omofobici, altrimenti non avremmo donne che ce l'hanno con i maschi gay,

dando del represso a un omofobo io non penso di stigmatizzare in alcun modo l'orientamento omo ma, piuttosto, l'ipocrisia, la meschinità del soggetto omofobo

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PietroUomoDiPietra

Aldo Busi ha detto più volte che dietro ogni omofobo c'è un gay represso, credo che in molti casi questo sia vero 

 

In molti ma non in tutti. La maggioranza degli omofobi (soprattutto quelli che non ce l'hanno tanto con gli omosessuali in sé ma piuttosto con il loro modo di vivere che, per una ragione o per l'altra ritengono immorale) sono eterosessuali normalissimi. Gli omofobi che POTREBBERO essere degli omosessuali repressi sono quelli che se la prendono con i gay a prescindere da qualsiasi cosa facciano perché più spesso che no la loro omofobia serve per smarcarsi ed allontare eventuali sospetti su di loro. Ma sono solo una parte abbastanza circoscritta degli omofobi, NON tutti gli omofobi. Quanto ad Aldo Busi, anche per quanto riguarda altre sue uscit,e lo lascerei proprio perdere. Di lui ho letto solo il "Manuale del perfetto gentilomo" (una raccolta di luoghi comuni contrabbandata per "savoir vivre gay") e mi è bastato...

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infatti io ritengo che la frase di Busi sia coscientemente provocatoria poiché ha l'effetto immediato di colpire fulmineamente quegli omofobi che sono effettivamente ipocriti con se stessi

resta però il fatto che la sessualità umana rimane estremamente complessa e che un orientamento sessuale univoco al 100% sia decisamente minoritario  

 

io la frase di Busi la riformulerei in una maniera un po' più cauta ma non meno risentita nei confronti degli omofobi

 

io ho litigato più volte con degli omofobi e poiché costoro avevano intuito o non avevano dubbi riguardo alla mia eterosessualità, si sono azzardati al massimo a darmi dell'"eterofobo" non del frocio

 

forse proprio perché molti di loro erano fra quegli omofobi ipocriti che temono di essere sbugiardati se si espongono troppo

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PietroUomoDiPietra

Per come la vedo io, fin che di tratta di litigata a tu per tu dove si può vedere di persona le reazioni di chi hai di fronte, ci può anche stare il pensare gli omofobi come "criptochecche"; ma sul piano generale occorre un approccio un po' più articolato e complesso. Anche perché l'omofobia tocca strati vastissimi di persone, soprattutto  per quel che la gente sa (o pensa di sapere) sugli aspetti morali della vita gay, che indispone tantissime persone che altrimenti, del fatto che uno vada con un sesso o con l'altro, non gliene potrebbe fregar di meno.

Edited by PietroUomoDiPietra
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Sicuramente. Però non è che da Radio Maria mi aspetti esattamente un parere spassionato, obiettivo e soprattutto onesto... ;). Comunque andare ascoltare certe radio, al di là dell'eventuale dovere d'ufficio, è per me segno di un masochismo assolutamente patologico! :-).

Lo so che è masochistico ma purtroppo certa gente continua ad ascoltarli

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