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Il cambiamento climatico aumenta la temperatura. Le conseguenze?


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Nel corso del Ventunesimo secolo, la temperatura del pianeta subirà un aumento compreso tra gli 1,1 e i 6,4 gradi. È la stima dell’ultimo rapporto del gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico (Ipcc), che ne dà la colpa ai gas a effetto serra. Questo aumento, il più forte degli ultimi diecimila anni, avrà moltissime conseguenze.

Tra le più gravi ci saranno: lo scioglimento sempre più rapido delle banchise polari e dei ghiacciai; l’innalzamento del livello degli oceani, che potrebbe sommergere alcuni delta e alcune isole; diverse anomalie climatiche, tra cui piogge molto intense in alcune regioni e siccità più forti in altre, una desertificazione accelerata e cicloni sempre più violenti; la netta diminuzione delle terre coltivabili; la riduzione considerevole della diversità della fauna e della flora. Tutti questi fenomeni faranno aumentare il numero dei “rifugiati climatici” e dei conflitti per le risorse naturali.

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AndrejMolov89

Diciamo che ci sono svariati problemi legati all'innalzamento della temperatura, però non è il reale problema sostanzialmente. In ere geologiche passate c'era una quantità di 1000 ppm di  COoggi siamo circa ad un terzo o poco più; ci sono state ere geologiche in cui non c'erano neppure le calotte polari (Greenhouse) ad esempio il Triassico simpatico. Il problema non è tanto l'innalzamento della temperatura ed è fuorviante metterlo in questi termini, il problema è legato alla velocità di tale aumento. Tutti i meccanismi climatici sono in equilibrio con determinate condizioni, i processi di omeostasi (feedback) hanno determinate velocità, questo implica che l'innalzamento della temperatura se fosse ad un ritmo sostenibile da questi processi non metterebbe in forte stress la comunità biotica. Il problema reale è la velocità di innalzamento della temperatura che impedisce di generare di tamponare il tutto. 
Una conseguenza è l'innalzamento del livello del mare, ma non è il peggio. Al di là delle instabilità che si verrebbero generare nei processi geologici per l'innalzamento del livello di base (ovvero la superficie tali per cui il bilancio dell'erosione e della sedimentazione è nullo), c'è anche il problema dell'immissione di enormi quantità di acqua dolce, non salina, che produce una serie di effetti a catena non poco carini, tra cui la soppressione delle importanti correnti termoialine marine (ad esempio la corrente del golfo o altro) , la desaturazione di carbonato di calcio locale, nelle immediate vicinanze del serbatoio di acqua dolce (in pratica scordatevi le cozze); 

 

 

Facciamo un passo indietro, qui si discute dell'innalzamento della temperatura, ma bisognerebbe andare vicino alla causa del suddetto, la CO2 . Anche qui ci sono svariati problemi inerenti al tempo di residenza dell'anidride carbonica in atmosfera che sostanzialmente mediamente rimane per diversi migliaia di anni, visto che i processi che la sottraggono dall'atmosfera sono legati essenzialmente alla dinamica delle masse acquatiche oceaniche, e anche lì, bisognerebbe aprire un numero infinito di parentesi.(qui bisognerebbe aprire altrettante parentesi sul sistema geologico che regola anche il consumo di COtramite fenomeni di alterazione...and so on). L'altro fenomeno interessante dal punto di vista scientifico è quello che si chiama l'eviltwin la solubilità del gas dipende dalla pressione parziale di quest'ultimo nell'atmosfera, dalla temperatura e dalla pressione; maggiore è il quantitativo dell'anidride carbonica, maggiore è la quantità presente in acqua (penserete voi, non andrebbe a nostro vantaggio) no, perché si parla di processi di equilibrio chimico, e no, perché l'anidride carbonica presente in acqua diminuisce il pH, quindi sostanzialmente viene assolutamente tolta la capacità di precipatare carbonato di calcio dalle microbestie e dalle cozze e dai simpatici coralli and so on. Di norma se il processo fosse a misura naturale, questa acidità viene compensata dagli scarti provenienti dai continenti, ovvero dall'acqua ricca in alcali che a parità di diminuzione di pH, mantiene costante la saturazione e quindi è logico presupporre che il ciclo di sottrazione dell'anidride carbonica viene un po' incentivato, cioè, immetto il gas, arrivano alcali simpatici da monte, si combinano allegramente grazie ai fotoautotrofi e gli eterotrofi, e viene sottratta una parte di anidride carbonica che viene sostituita da un'altro imput atmosferico, che unitariamente alle circolazioni profonde permette o di mantenere costante l'anidride, oppure di diminuirla. 
Quindi, il problema sostanziale del riscaldamento globale si incarna in tanti fattori complessi, ma la cui realtà, cioè, la cui sostanziale drammaticità è dovuta alla velocità alla quale quest'aumento di concentrazione di anidride e di temperatura si esplicano. 

Il problema attualmente non si pone a livello globale, al massimo a livello locale soprattutto nelle pianure e nelle zone limitrofi della costa: aumento erosione spiagge e generale difficoltà nelle campagne soprattutto quelle che in alcuni luoghi sono al di sotto del livello del mare; le conseguenze non si vedono ancora, però, è fuorviante mettere l'accento sull'aumento della Temperatura perché permette quasi la discutibilità del dato, perché chi conosce un po' di storia geologica può sindacalizzare che in epoche passate c'era molta più anidride carbonica e una temperatura maggiore, però se si mette tutto sul piano della velocità con cui avvengono questi fenomeni e le relative conseguenze inserite in un ottica più sistemica, la questione non diventa opinabile, ma diventa un po' più impellente.

Diciamo che ci sono svariati problemi legati all'innalzamento della temperatura, però non è il reale problema sostanzialmente. In ere geologiche passate c'era una quantità di 1000 ppm di  COoggi siamo circa ad un terzo o poco più; ci sono state ere geologiche in cui non c'erano neppure le calotte polari (Greenhouse) ad esempio il Triassico simpatico. Il problema non è tanto l'innalzamento della temperatura ed è fuorviante metterlo in questi termini, il problema è legato alla velocità di tale aumento. Tutti i meccanismi climatici sono in equilibrio con determinate condizioni, i processi di omeostasi (feedback) hanno determinate velocità, questo implica che l'innalzamento della temperatura se fosse ad un ritmo sostenibile da questi processi non metterebbe in forte stress la comunità biotica. Il problema reale è la velocità di innalzamento della temperatura che impedisce di generare di tamponare il tutto. 

Una conseguenza è l'innalzamento del livello del mare, ma non è il peggio. Al di là delle instabilità che si verrebbero generare nei processi geologici per l'innalzamento del livello di base (ovvero la superficie tali per cui il bilancio dell'erosione e della sedimentazione è nullo), c'è anche il problema dell'immissione di enormi quantità di acqua dolce, non salina, che produce una serie di effetti a catena non poco carini, tra cui la soppressione delle importanti correnti termoialine marine (ad esempio la corrente del golfo o altro) , la desaturazione di carbonato di calcio locale, nelle immediate vicinanze del serbatoio di acqua dolce (in pratica scordatevi le cozze); 

 

 

Ci sono state ere geologiche che hanno visto un raffreddamento o riscaldamento del globo, lievi o no ma naturali, non artificialmente come sta avvenendo ora.

Edited by Rotwang
AndrejMolov89

Mica tanto lievi. Ci sono stati eventi geologici catastrofici, senza invocare gli asteroidi, pensa alle Continental Flood Basalt Province, quella che viene ricordata è soprattutto quella associata all'estinzione Permo-Triassica (95% di specie in meno, o di famiglie, dovrei controllare). 

Il principale problema dialettico è che tutti si fondano sulla variazione assoluta, ma questa non è importante, se va a pari passo con i processi naturali: è quando è drammaticamente veloce che crea casini, di eventi catastrofici istantanei geologicamente parlando, ce ne sono, e hanno causato danni in virtù della velocità dei cambiamenti che hanno portato; 
Il succo principale del discorso, è che si deve parlare di velocità del cambiamento, rispetto alla velocità dei processi naturali che permettono di mantenere una situazione in equilibrio decente. Il mio discorso non toglie nulla al problema riscaldamento globale, ma enfatizza il fatto che è realmente pericoloso sopra ogni altra cosa: la velocità della variazione di temperatura e di concentrazione di gas serra rispetto ai processi naturali che regolano i meccanismi di feedback. Il riscaldamento è una delle conseguenze della concentrazione di gas serra(soprattutto della variazione di quest'ultima), ma bisogna sempre focalizzare che è la velocità del riscaldamento a creare danni veramente gravi e catastrofici, ed è l'attività umana che immette quel particolare gas serra a creare tutta questa catene di conseguenze. Cioè quello che pongo non è di scalzare il problema del riscaldamento globale, ma non considerarlo come l'unico dei problemi e soprattutto contestualizzarlo molto bene all'interno dei processi regolatori climatici. 
Di certo non sono un negazionista, né uso la presenza di situazioni climatiche "peggiori" come una scusa per dire, è accaduto anche in passato; però, voglio assolutamente discutere che il problema reale, fuori di ogni lecito dubbio è la velocità del processo che è drammatico, velocità che abbiamo contribuito sensibilimente: siamo noi coloro che hanno dato gas e acceleratore alla merda che ci sta per sommergere: abbiamo lubrificato un piano di scivolamento di una grande montagna di stronzo. 

Infatti le estati diventano sempre piu torride ed io non sopporto il caldo, mentre reggo bene il freddo

 

infatti le mezze stagioni, qui, diventano sempre più piovose, gli inverni poi si gela, mentre io adoro il caldo, il sole che brucia, i piedi nudi sulla sabbia che scotta.

 

(tutto il mondo è paese).

AndrejMolov89

Sì, questo inevitabilmente farà migrare i popoli del nord europa verso sud, se dobbiamo metterla in chiave sociale. Ma è uno dei tanti problemi, ce ne sono molto altri: sono effetti che si autoalimentano, per esempio la presenza di CO2 e anidride solforosa aumentano le piogge acide eeccetera 

unmondomigliore

ma quindi il nord europa diventerà disabitato? una lunga landa ghiacciata e senza un cane...beh speriamo di no....anche perché non so come potremmo accogliere una massa così grande di scandinavi!!

Un mio ex (ora famoso meteorologo in USA) sosteneva sempre che la Terra ne aveva passate di ben peggiori ed era più della teoria ottimista, ma sosteneva che la sicurezza è relativa averla perché alcuni dati e variabili erano nuovi e non si fino a che punto possano avere un effetto talmente importate da mandare in Tilt gli equilibri della Terra. Io senza capirne un tubo sono propenso a pensare che i danni non saranno apocalittici o che se anche lo fossero la Terra userebbe determinati meccanismi per adattarsi. Madre Natura è una gran bastarda, non dimenticatelo mai :)

unmondomigliore

vabbè casomai ci trasferiremmo in un altro pianeta.....e anzi dovremmo prima o poi pensarci, visto che il sole scoppierà fra qualche miliardo di anni e non potremmo permettere che il genere umano s'estingua.

Un mio ex (ora famoso meteorologo in USA) sosteneva sempre che la Terra ne aveva passate di ben peggiori ed era più della teoria ottimista, ma sosteneva che la sicurezza è relativa averla perché alcuni dati e variabili erano nuovi e non si fino a che punto possano avere un effetto talmente importate da mandare in Tilt gli equilibri della Terra. Io senza capirne un tubo sono propenso a pensare che i danni non saranno apocalittici o che se anche lo fossero la Terra userebbe determinati meccanismi per adattarsi. Madre Natura è una gran bastarda, non dimenticatelo mai :)

 

USA? Lo stesso paese dove metà della gente crede che il mondo abbia solo 12.000 anni? Ah quindi il tuo ex è stato contagiato da teorie cospirative e deviazioniste, mi spiace per lui.

AndrejMolov89

 

 


Un mio ex (ora famoso meteorologo in USA) sosteneva sempre che la Terra ne aveva passate di ben peggiori ed era più della teoria ottimista, ma sosteneva che la sicurezza è relativa averla perché alcuni dati e variabili erano nuovi e non si fino a che punto possano avere un effetto talmente importate da mandare in Tilt gli equilibri della Terra. Io senza capirne un tubo sono propenso a pensare che i danni non saranno apocalittici o che se anche lo fossero la Terra userebbe determinati meccanismi per adattarsi. Madre Natura è una gran bastarda, non dimenticatelo mai :)


Da canto mio, ti rispondo, che sì, il nostro pianeta ne ha viste tantissime.  L'estinzione permotriassica (P-T) [http://it.wikipedia.org/wiki/Estinzione_di_massa_del_Permiano-Triassico#Cause_dell.27estinzione] è stata quella più vistosa (eccettuata quella della fine dell'esplosione del Cambriano, che lì si va sulla fantaspeculazione).
Ci sono numerose fenomeni che potrebbero averla causata, io sono per la causa endogena(senza invocare un simpatico impatto meteorico, però sono un po' di parte: la mia tesi era la correlazione tra questi fenomeni endogeni e le estinzioni di massa): cioè la siberian trap o la provincia magmatica cinese. C'erano le condizioni tali per far passare un brutto quarto d'ora alla biosfera terrestre. (Tipo cause intrinseche dovute al rilascio di anidride solforosa in massa in atmosfera, unitariamente alla CO2 vulcanica, la prima sostanzialmente rendeva inefficienti tutti i meccanismi di pulizia atmosferica, cioè tutti i gas serra diventavano una sorta di comunità di simpatici insfrattabili, per così dire - infatti, l'eliminazione dell'anidride solforosa come sotto prodotto delle attività industriali, è stata fatta, perché ok, la CO2 rompe il cazzo, ma mai come l'anidride solforosa; e cause estrinseche: ovvero il rilascio della copertura sedimentaria di tutti i gas che erano stati segregati, tra cui il metano: il più grande scassa cazzo della storia del pianeta. Ci sono analogie con quello che sta facendo attualmente l'uomo, ovvero prendere ciò che è stato sepolto e ributtarlo allegramente in atmosfera).
Nella storia del pianeta ci sono state catastrofi ben peggiori, però, guardiamo un po' la questione dal punto di vista etico e naturalistico. Eticamente siamo noi i responsabili di un disastro ambientale a scala globale, naturalisticamente parlando, la crisi della biosfera è determinato da concause dovute alle attività umane. Gli eventi catastrofici sono nell'ordine delle cose, ma oggettivamente parlando la biosfera che vedeva un meteorite o una provincia magmatica esplodere, era una biosfera forte, non stressata: noi la stiamo indebolendo deliberatamente per questioni economiche, roba che se accadesse un evento geologico catastrofico, ciò che potrebbe sopravvivere potrebbero essere solo le microbestie. 
Io non sono affatto ottimista, pur conoscendo eventi realmente apocalittici, perché ci sono delle condizioni al contorno molto diverse. Ed è indubbio che la responsabilità umana è totale e assoluta. Il fatto che nella storia del pianeta siano accadute tante cose più brutte non ci assolve dalla nostra responsabilità. Attualmente, so che non se ne parla nei giornali, sta avvenendo una estinzione di massa: quest'estinzione di massa, che, ok, non sarà mai al pari di quella del Permiano (per ora), è totalmente causata dalle nostre attività. Stiamo alterando gli equilibri troppo velocemente: l'evoluzione non riesce a porre rimedio così efficacemente, infatti le estinzioni (al di là del fondo naturale, che potremmo vederlo come un continuo, diciamo il gradualismo filetico di Simpson) sono causate anche dall'incapacità di una determinata famiglia di non riuscire a correre quanto il cambiamento ambientale! Cioè, ti faccio un esempio: ci sono delle simpatiche conchigliette, i brachiopodi, che sono tipicamente delle faune oligotipiche (cioè, sono bocche di cardellino, vivono in determinati specifici ambienti, superati i limiti dei quali crepano) schiattano se si cambia qualcosa velocemente, soprattutto perché non hanno il tempo di evolversi in altro. Le mie competenze in campo evolutivo sono un po' spicce, e non ho usato un linguaggio rigoroso per questo esempio. Però, non credo che sia possibile l'ottimismo, ma una sana dose di realismo. Abbiamo ancora un po' di tempo, non dico per riportare indiero l'orologio, ma per lo meno fermarlo. 

 

 


USA? Lo stesso paese dove metà della gente crede che il mondo abbia solo 12.000 anni? Ah quindi il tuo ex è stato contagiato da teorie cospirative e deviazioniste, mi spiace per lui.

 

Ciccio, prenditi una tisana. Non capisco cosa c'entri il tuo commento...

 

 

@greed89 Se stiamo analizzando il fatto che è grave in quanto è soprattutto colpa dell'uomo allora sono anch'io d'accordo con te su quel punto di vista, ma l'uomo fa pur sempre parte di Madre Natura. Noi ci crediamo più intelligenti o quasi potenti come lei, ma è lei che ha i piani regolatori più cinici ed funzionali di tutto e tutti. Supponendo pure che l'uomo si estinguesse per colpa sua o estinguesse molti animali o determinate zone sarebbe pur sempre un esame dell'evoluzione NON superato. Ovviamente è un punto di vista meramente cinico, ma la Natura sopravvive sempre perché la Terra è capace di adattarsi ed è in continuo cambiamento, per gli altri vale sempre la cinica regola evolutiva della "selezione naturale". Inoltre pensando ancora in modo più maligno Madre Natura potrebbe avere un piano per decimare parte dell'umanità visto che ormai siamo un bel po' (più che altro siamo maldistribuiti). Io non credo che le guerre o le tragedie naturali siano realmente evitabili perché tutto sommato sono meccanismi regolatori (cinici quello sì) dell'umanità e/o dell'economia. Non è un certo un caso che molte volte nella storia dopo un periodo florido cominciavano le crisi economiche e le sovrappopolazioni...

AndrejMolov89

@greed89 Se stiamo analizzando il fatto che è grave in quanto è soprattutto colpa dell'uomo allora sono anch'io d'accordo con te su quel punto di vista, ma l'uomo fa pur sempre parte di Madre Natura.

Oddio, parto da un concetto di natura de-personalizzata. L'ordine naturale è qualcosa che emerge da interazioni. Faccio un po' il puntiglioso perché la natura non è né cinica, né crudele, anzi non "è" in questo senso.

Credo che l'uomo non conosca sufficientemente i processi naturali per poterli comprendere, siamo un po' gli apprendisti stregoni alla topolino.

http://www.youtube.com/watch?v=cWZJcKM8pO0 (piccolo stacco divertente)

 

Quindi non la vedo dalla tua prospettiva, per lo meno dalle premesse. Sono per un'idea leggermente più cinica di etica: ovvero la sopravvivenza dell'ordine naturale che ci permette di vivere. Noi possiamo manipolare l'ambiente e creiamo molti danni relativi, nel senso che tutto ciò che facciamo ci ritorna indietro indirettamente (un po' come topolino del simpatico video didattico). Conservare l'ambiente in un certo senso si configura nella semplice volontà di rimanere in vita come specie animale: noi non siamo essenziali per il pianeta. Ma evidente le condizioni che ci permettono di restare, sono essenziali per noi. La prospettiva cinica è di voler sopravvivere e vivere bene, ovvero fare compromessi. Non mi sento molto vicino ai movimenti nazi-ecologisti perché puntano più all'estinzione della razza umana per il bene dell'ambiente, invece sono dell'idea di un compromesso tra effetti negativi e ritorno di benessere e di sopravvivenza per noi. Quindi il problema si pone unicamente in relazione alla "santificazione" della nostra casa per così dire. Siamo apprendisti stregoni che non conoscevano le conseguenze di determinati gas durante la rivoluzione industriale ottocentesca (infatti durante l'ottocento non si parlava di impatto ambientale, ma distruzione della bellezza naturale, cioè, anche chi era contro una determinata concezione di sfruttamento delle risorse, si basava semplicemente su considerazioni estetiche, come la stra grande maggioranza degli ecologisti attuali). Mi pongo esattamente su questa prospettiva: conservare il più possibile l'ambiente che garantisce il futuro della mia specie, facendo compromessi tra me e il sistema naturale che regola quell'ambiente. Oggettivamente vedendola in termini di natura (come emersione di un ordine da interazioni complesse), siamo importanti come i trilobiti, e per citare un libro divulgativo, il mondo d'acqua 

 

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"Un tempo i trilobiti si chiesero che mondo sarebbe senza trilobiti?

Semplice un mondo senza trilobiti"

Il Mondo d'acqua.

 

Quindi sono d'accordo per certe tue conclusioni, ma aggiungo un cinismo nelle conclusioni e non premetto una sorta di progettualità della natura: diciamo, che la nostra presenza è un accidente meraviglioso, un po' come l'aver incontrato tuo marito per sbaglio, un po' come per me aver incontrato il mio moroso attuale: un meravigliso accidente, che si ha il dovere di conservare.

Noi semplicemente non lo stiamo conservando, e sì, il mondo cambia bandiera spesso, ma la natura nel cambiarsi per così dire è pigra. Noi stiamo semplicemente bruciando la casa in cui abitiamo e non mi pare il massimo dell'intelligenza. Diciamo che la domanda è questa: vuoi morire di morte "naturale" o perché decidi che bere l'acido cloridrico a colazione per te è una buona idea? In ogni caso tu schiatti, ma in un caso sei un cretino, nell'altro per lo meno, sei stato abbastanza saggio da arrivare alla fine del percorso reale. 

USA? Lo stesso paese dove metà della gente crede che il mondo abbia solo 12.000 anni? Ah quindi il tuo ex è stato contagiato da teorie cospirative e deviazioniste, mi spiace per lui.

12000? al massimo poco più 200 anni cioè da quando ci sono loro che sono i più bravi di tutti , hanno conquistato tutto il mondo, fanno fuori chiunque gli si metta contro ma in realtà sono solo assillati dalle cospirazioni(interne poi non ne parliamo..)

 

 


USA? Lo stesso paese dove metà della gente crede che il mondo abbia solo 12.000 anni? Ah quindi il tuo ex è stato contagiato da teorie cospirative e deviazioniste, mi spiace per lui.

 

Perché, quanti anni avrebbe la terra? *_*

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