Jump to content

Donne che cantano Rap in Afghanistan


Luce86

Recommended Posts

Premetto che non conosco benissimo la musica Hip Hop o Rap, ma che sono rimasta colpita dal sapere che esistono due donne in Afghanistan che hanno fatto uscire alcune canzoni. Mi sono state segnalate da una mia amica; così ho deciso di far un po' di pubblicità a questa bella notizia, perchè se pensiamo all'Afghanistan... bhè ci vengono in mente mitra, burqa e talebani!

 

Grazie a chi leggerà il mio scritto; come quasi tutto ciò che scrivo, è infarcito anche di commenti e "punzecchiature" teologiche. Spero davvero che i video di Paradise e di Soosan possano piacervi, almeno per il fatto che rappresentano comunque una piccola vittoria contro l'oscurantismo.

Almeno, una bella notizia, ogni tanto! :)

 

****

Vorrei segnalare due Artiste, che è possibile sentire su youtube:

Paradise Sorouri e Soosan Firooz, e che hanno fatto uscire dei video e delle canzoni per parlare della situazione delle donne in Afghanistan;
Far pubblicità, e far sapere che esistono queste due Artiste è un modo per prendere a calci talebani e gente simile, che vietano alle donne di ridere, parlare, suonare, vivere.

Ora riporto qualche riflessione mia personale: chi volesse vedere le foto prese dal video:

http://castrazionedeldiopadre.iobloggo.com/35/essere-donne-e-cantare-rap-in-afghanistan

***

Qualche riflessione, che ho maturato in questi giorni in riferimento al video di Paradise Sorouri, "Nalestan"; ci sono alcune scene in particolare che mi hanno colpito: quando Paradise avanza a piedi nudi, vestita di una tunica bianca, virginale. Avanza, camminando su un terreno desertico e sassoso.

Si obietterà (magari se si è maschietti e ci si chiama Francesco Lamendola, un ometto cattolico come Fallo comanda, a cui le Teologhe Donne sembrano tutte perfide fattucchiere che tramutano i poveri maschi in ranocchi...) che tutto ciò che ha a che fare con il "Dio Madre" è abominevole, esecrabile, peccaminosa "wicca". Sarà.
Sarà che la purezza del messaggio cristiano passa solo per un padre  e un figlio e uno spirito santo tutti declinati al maschile-più-che-fallico. Sarà che "aver la pretesa" di chiamare Dio "Dio Madre" è roba da isteriche femministe sacrileghe (come se associare il Femminile a Dio fosse una bestemmia). Sarà tutto questo.
 
Eppure non posso fare a meno che vedere quel paesaggio sterile, secco, polveroso, e non pensare che l'Afghanistan è uno degli stati più violenti e misogini. Non posso fare a meno che pensare che dove si brutalizza la donna, si brutalizza la vita. Dove cammina Paradise, non c'è neppure un filo di erba. Passano poi le scene (che trovo di una disperazione devastante) di queste donne, segregate agli angoli delle strade, avvolte come fagotti in quell'orribile burqa (riconosco volentieri che neppure la fantasia malata dei Tommaso d'Aquino ha partorito questo orrore). Polvere, case abbandonate e sprangate, tuguri soffocanti. L'Afghanistan, che sotto i talebani ha conosciuto un grado di ferocia agghiacciante, moderno medioevo anno allah 2013.

Non posso fare a meno di pensare che quel terreno riarso cosparso di sassi, pietre, sterpaglie secche e prive di vita, è metafora di quella Dignità Femminile stuprata. La Donna, Immagine della Dea Madre, la Grande Dea che si identifica con la Natura. E allora, quel terreno secco e polveroso, sterile, è la Grande Dea ferita da chi glorifica un dio fallico. Un terreno secco e ghiaioso, perchè la Dignità delle Donne è stata soffocata e calpestata. Non c'è futuro, quando si soffoca il Principio Femminile. Nessun filo d'erba, né farfalla, ma sterpaglia abbrustolita e città sfigurata da macerie.Come si possa commettere tutto questo nel nome di un libro scritto secoli fa, non riuscirò mai a capirlo.

Viene davvero da ridere, a considerare che un Tertulliano secoli fa (responsabile della misoginia teologica che da lì in poi avrebbe inquinato il cristianesimo) scrivesse che era la donna la porta attraverso la quale il male viene al mondo. Considerato che le religioni patriarcali monoteiste furono partorite non da una vagina, ma da un fallo... Che ancora, nel 2013, permette al male di entrare nel mondo.        

Comunque, se non altro, ora, quando penseremo all'Afghanistan, oltre a immaginare istantaneamente talebani, mitra e burqa, possiamo anche permetterci di immaginare la bella immagine di Paradise Sorouri che cammina a volto scoperto. E questo, nessun talebano o imam o dio pincoFallo può proibircelo.  
 

Link to comment
Share on other sites

http://www.youtube.com/watch?v=7zHV7iccr-8

 

Oh! People no sorry for me

But send people all my sayings

 

I may be a shit suicider

And maybe a briber fears not

Hear me when I say

There is no wish you go away

I am a woman same as you and that's it.

 

uno di quei casi in cui non si può dire altro che: "much respect".

 

(grazie, Luce).

Link to comment
Share on other sites

Terribilmente sconcertante realtà, purtroppo, più che mai attuale.

Grazie delle belle parole e grazie per avermi fatto scoprire una figura che mi ha fatto riflettere molto come quella di Paradise!

Link to comment
Share on other sites

  • 3 weeks later...

Terribilmente sconcertante realtà, purtroppo, più che mai attuale.

 

Grazie delle belle parole e grazie per avermi fatto scoprire una figura che mi ha fatto riflettere molto come quella di Paradise!

 

è stata una bellissima sorpresa anche per me. :giveheart: per una volta, una cosa bella e non le solite cose mostruose di violenze contro le donne! almeno una volta, vedere una donna che canta, che ha grinta e volontà! che cammina liberamente! lo so che è solo un video, purtroppo... che il resto delle donne afghane continuano a patire orrori disumani che non sono diversi da quelli che pativano i prigionieri nei lager.

 

Sempre parlando di donne afghane, segnalo questo sito:

 

 http://www.rawa.org/index.php 

 

e http://www.osservatorioafghanistan.org/

 

Malalai Joya è una donna afghana intervistata a Radio Popolare, ha parlato della condizione dell'Afghanistan: non occorre dire che lei stessa viene minacciata di morte dai fondamentalisti.

Sapere che esistono persone come lei, che vivono in prima persona la lotta per la democrazia, può far sì che si dia voce alle loro vittorie contro la dittatura. 

 

 

RAWA+The+Voice+of+Women%27s+in+Afghanist

Link to comment
Share on other sites

Join the conversation

You can post now and register later. If you have an account, sign in now to post with your account.

Guest
Unfortunately, your content contains terms that we do not allow. Please edit your content to remove the highlighted words below.
Reply to this topic...

×   Pasted as rich text.   Paste as plain text instead

  Only 75 emoji are allowed.

×   Your link has been automatically embedded.   Display as a link instead

×   Your previous content has been restored.   Clear editor

×   You cannot paste images directly. Upload or insert images from URL.

×
×
  • Create New...