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il primo. non si scorda mai. (?)


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ecco la storia:

 

siamo amici da tanti anni.

abitiamo molto, molto distanti.

io ho sempre saputo della mia omosessualità, ma ho cercato di metterla a tacere fino al giorno in cui ci siamo rivisti in un occasione particolare e l'ho baciato. (già sapevo di lui).

questo quando avevo già 25 anni.

siamo stati "insieme" una settimana, frequentavamo lo stesso corso di perfezionamento.

finito il corso ognuno è tornato a casa propria, lui mi cercava, io temporeggiavo perché era tutto così "nuovo" per me, ed ammetto che ero anche un po' "spaventato" dalla novità (aver accettato una volta per tutte che io fossi gay).

nel mio temporeggiare lui s'è fidanzato e qui ho capito quanto ci tenessi.

silenzio per un anno.

ci siamo risentiti un anno fa, lui era ancora fidanzato anche se la storia non andava a gonfie vele.

ci siamo rivisti quest'estate, è rinato qualcosa tra noi.

ci siamo rivisti in autunno, siamo stati molto bene. lui ha chiuso (?) la sua storia.

poi è iniziato il declino.....lui dice che è confuso, non sa se vuole avere una relazione con me, non pensa di volerla, nonostante facendo lo stesso lavoro condividiamo praticamente l'80% della nostra vita senza "far nulla", c'è feeling, c'è una lunga amicizia alle spalle, c'è intesa sessuale......ma....ma.

io ne sono strapreso.

l'ho rivisto pochi giorni fa.....e ci rivedremo a breve (lavoreremo insieme).

 

lui è stato il primo (in tutti i sensi) ed unico finora (ho avuto altre cotte nel frattempo, ho conosciuto altra gente, sono uscito con qualcuno conosciuto in internet, ma non è mai andata, oppure ero io quello poco interessato).

io ne sono innamorato, lui no.

più di una volta ho detto "chiudo qui, addio" e con questo intendo un addio vero e proprio.

lui ha detto: "no, non andare, aspettami....magari nel tempo nasce qualcosa, frequentiamoci".

ma ultimamente, ripeto, lui è sempre più "distante".

chiudere? si, lo sto prendendo in considerazione, ma.....ma come faccio a cancellare con un colpo di spugna tutti questi anni di amicizia, di vicinanza, di condivisione.

lui è un punto fermo per me.....come farò?

 

la mia domanda è: non è che non mi "libererò" mai di lui, proprio perché con lui ho avuto tutte le mie prime (bellissime) esperienze?

nel senso che, nonostante io possa allontanarlo, esiste una certa "maledizione del primo amore" per cui mai riuscirò a dimenticarlo del tutto....

 

questo è quanto.

 

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https://www.gay-forum.it/topic/25572-il-primo-non-si-scorda-mai/
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Beh, se oltre alla cotta ci sono stati anni di amicizia alle spalle, è ovvio che non puoi dimenticare tutto in due giorni. Però, da quello che scrivi, lui ti cerca, si, ma è distante e confuso. La scelta sta a te: tentare, e vedere se dopo il suo temporeggiare può nascere qualcosa di bello, oppure mettere un punto netto perché secondo il tuo punto di vista hai già dato troppo, e andare avanti. In bocca al lupo!

"magari nel frattempo nasce qualcosa" non può reggere. Il suo tentennare non è come il tuo, anni fa. Lui già si conosce, già si è accettato, e già ha avuto esperienze sentimentali. Io avrei molta molta paura di questo suo "frequentiamoci". Non è che frequentandoti gli nascerà qualcosa che di suo, purtroppo, non ha. E non è che non ti conosca. Ti conosce anche molto bene, e sicuramente ti vorrà anche parecchio bene e non ti vorrà perdere.  Però, davvero, stai attento a non farti ancora più male. E' una situazione bruttissima la tua, perché immagino quanto ci sei legato, soprattutto perché va avanti per anni. Se davvero decidi di provare a frequentarlo comunque, devi essere consapevole che probabilmente finirà tutto in un vicolo cieco. 

 

La cosa più sensata, e razionale, secondo me, sarebbe semplicemente chiudere. Non lo dimenticherai dall'oggi al domani, ovvio. E penso tu te lo ricorderai per sempre. Però, davvero, per come l'hai messa tu, non so se possa esistere un futuro tra voi due. 

 

Anche se poi, se fossi al tuo posto, continuerei imperturbabile a frustarmi da sola, e ad andare avanti, e a farmi ancora più male e a sperarci sempre. Dipende da quanta forza hai tu per chiudere. Altre persone le conoscerai di sicuro. Troverai di sicuro qualcuno che ti porterà a ricordalo con un sorriso e non con tutta questa tristezza e delusione. Maledizioni del primo amore non esistono. Sono le persone a crearsele da sole perché non hanno la forza di prendere in mano la propria vita. E chiudere ciò che va chiuso e iniziare un nuovo capitolo. Ovviamente ti auguro il meglio, e spero tu possa prendere la decisione migliore per te.

aggiornamenti:

 

è rientrato l'ex per le vacanze di natale (si era trasferito all'estero in autunno) e mi ha detto che si sarebbero visti per parlare personalmente dato che si erano lasciati "telefonicamente".
lui in questi giorni era sempre più distante, silenzio completo a parte un paio di sms (ironia della sorte ho iPhone fuori uso da una settimana, quindi senza whatapp che era la nostra fonte proncipale di comunicazione oltre le telefonate).
un paio di sms e basta.
ieri non ce l'ho fatta più e gli ho scritto "credo di aver capito cosa è successo, non è giusto esser trattato così, non dopo tutto quello che c'è stato tra noi".
mi ha chiamato poco dopo, dicendo che si scusa per questi giorni in cui è sparito, che si scusa perché non è corretto, ma ha riflettuto, e non se la sente di stare con me, di tenermi così in bilico...."è giusto che ti faccia una tua vita" (bella giustificazione di merda, pensavo).
ha continuando dicendo che lui prima di intraprendere qualsiasi relazione vuole risolvere i suoi problemi "personali" per capire da dove deriva questo suo non lasciarsi andare, non avere le palle di capire cosa prova per chi gli sta difronte, non saper prendere "decisioni" nella coppia, capire perché non si innamora...andrà da uno psicologo.

premettendo che il tarlo del dubbio che lui sia tornato con l'ex c'è e continua a scavare dentro, ci rivederemo ahimè (?) a capodanno, perché lavoreremo nella stessa "situazione" e ci siamo proposti di parlarne a voce....

 

io....io sto malissimo...sembro bipolare....a tratti piango perché sento tutta la disperazione dell' "abbandono" addosso, non concepisco il fatto che ora non possa più sentirlo come un tempo....altri momenti invece mi trovo tranquillo e speranzoso nel futuro....di incontrare un'altra persona, che mi dia davvero tutto quello di cui (sentimentalmente) ho bisogno.

credo sia lecito voler amare, ed allo stesso modo, sapere di ricevere amore da qualcuno...

ci si sente vivi.

"approfittando" della mia tristezza, ieri ho fatto C.O. con mio padre!!!!
lo racconto qui http://www.gay-forum.it/forum/index.php/topic/25587-ieri/
 

privateuniverse

mi ha chiamato poco dopo, dicendo che si scusa per questi giorni in cui è sparito, che si scusa perché non è corretto, ma ha riflettuto, e non se la sente di stare con me, di tenermi così in bilico...."è giusto che ti faccia una tua vita" (bella giustificazione di merda, pensavo).

ha continuando dicendo che lui prima di intraprendere qualsiasi relazione vuole risolvere i suoi problemi "personali" per capire da dove deriva questo suo non lasciarsi andare, non avere le palle di capire cosa prova per chi gli sta difronte, non saper prendere "decisioni" nella coppia, capire perché non si innamora...andrà da uno psicologo.

 

ieri non ce l'ho fatta più e gli ho scritto "credo di aver capito cosa è successo, non è giusto esser trattato così, non dopo tutto quello che c'è stato tra noi".

 

No, no; niente recriminazioni da sedotto e abbandonato.

 

E non è vero che per lui è difficile lasciarsi andare: per lui è difficile lasciarsi andare con te; e tu dovresti trarne le conseguenze, cercare di conoscere altre persone invece di ritagliarti la parte del vedovo inconsolabile.

 

Tutto, con il tempo, appare in una luce diversa; e quel che non si riesce a perdonarsi non è la fine di un amore, ma aver lasciato che qualcuno altro ci manipolasse, giocasse con i nostri sentimenti.

E non è vero che per lui è difficile lasciarsi andare: per lui è difficile lasciarsi andare con te; e tu dovresti trarne le conseguenze, cercare di conoscere altre persone invece di ritagliarti la parte del vedovo inconsolabile.

 

beh, il problema principale è che lui ha visto che la stessa cosa che è accaduta con l'ex (non saper definire quanto fosse preso nella situazione) ora si è ripresentata con me.

ha "problemi" suoi a vivere una relazione a prescindere da me.....

 

 

Tutto, con il tempo, appare in una luce diversa; e quel che non si riesce a perdonarsi non è la fine di un amore, ma aver lasciato che qualcuno altro ci manipolasse, giocasse con i nostri sentimenti.

 

questo è illuminante!!!!

me ne ricorderò appena avrò un'altra "crisi" di tristezza.

 

grazie! :)

Non  capisco perchè lui senta l'esigenza di andare

da uno psicologo....però se va bene a lui, devo

presumere che - nel caso sia vero - lo sappia.

Non credo ti giovi infilarti in psicologismi, perchè

la possibilità di auto illuderti è dietro l'angolo.

 

Credi ti convenga "sgonfiare" il melodramma, noi

gay abbiamo notoriamente problemi emotivi ; su una

scala da uno a dieci, l'intensità emotiva di una qualunque

relazione-reazione emotiva fra due gay è raddoppiata

rispetto a quella che avrebbe degli etero.

 

La differenza è fra chi il giorno dopo dimentica o ha una

apparente incoerenza di comportamenti e chi invece non

dimentica e rischia di "attaccarsi" alle proprie emozioni, che

finiscono per determinare ogni comportamento.

 

Lui sarebbe il primo tipo, tu il secondo e ciò che vi differenzia

è che avete difficoltà a gestire emozioni diverse

 

Però la capacità di vivere con leggerezza è più conveniente

per andare avanti e fare esperienze e poiché ciò che conta

è che tu ti sei innamorato e lui no, tu devi prendere atto del

fatto in termini razionali.

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