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I gay e l'AIDS


Guest Dago

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[modbreak=yrian]Questo topic è il risultato dell'unione di più topic simili. Aggiungo che qui parliamo degli aspetti "sociali" dell'AIDS, non di quelli squisitamente medici, per i quali vi rimando alla sezione "Salute", che contiene già alcuni topic sull'argomento.[/modbreak]Ho letto un articolo di Giovanni Dall'Orto (direttore di "Pride") a proposito dell'aumento di contagi per malattie sessualmente trasmissibili. Ecco l'articolo per intero:http://www.gaynews.it/view.php?ID=38876Secondo lui "La nuova generazione di gay sta crescendo nell'ignoranza del "sesso sicuro" e della prevenzione. Ed anche nel resto del mondo gay sembra che ci siamo dimenticati le regole più elementari."Ma e' proprio vero? Non esiste piu' il timore di fare sesso senza precauzioni?Davvero non esiste piu' la paura dell'aids? Per quanto mi riguarda, confesso di essere sempre stato molto attento, ma soltanto dopo aver conosciuto un ragazzo sieropositivo (e poi molti altri, che conoscevo gia', ma dei quali non sapevo nulla) mi sono realmente spaventato della possibilita' piu' che reale di quanto l'aids e altre malattie veneree potessero essere tanto vicine a me.

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Dago, questo fenomeno è "colpa" di due fenomeni complementari: l'idea che che di AIDS non si muoia, grazie all'uso di medicinali e alle notizia in un certo senso rassicuranti che si possa arrivare alla scoperta di un vaccino in pochi anni; e l'abdicazione totale a qualsiasi forma di propaganda diretta alla sensibilizzazione sul tema, sul pericolo che il sesso non sicuro comporta in fatto di malattie, da parte del Ministero della Salute in questi ultimi anni.

 

E quelle poche campagne fatte sono disastrose o passate sotto silenzio.

Ho visto qualche giorno fa una nuova campagna di sensibilizzazione sul tema AIDS/HIV tramite poster pubblicitari alla Stazione Termini di Roma (di cui tra l'altro nessun telegiornale ha parlato!). Comunicabilità? ZERO.

 

Date un'occhiata alla pubblicità di paesi civili come la Spagna.

Cliccate sull'immagine per vedere anche il filmato.

 

cartelSida.jpg

 

Per ulteriori informazioni potete visitare la pagina del Ministerio de la Sanidad, dove trovate anche il volantino, l'audio e ulteriori informazioni su questa campagna di cui, a detta di molte mie amiche spagnole, si parla in tutta la nazione e che riscuote consensi e per il messaggio importante, e per la semplicità e usufruibilità dello stesso, nonchè curiosità che suscita.

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Se poi a questo ci aggiungiamo che ho sentito ragazze lesbiche sicure che andando a leto con una donna sieropositiva non ti puoi prendere nulla si ha un'idea di come una cosa per cui 10 anni fa alle medie facevano giornate intere di sensibilizzazione nelle classi e tutti sapevano tutto oggia sia praticamente nebulosa.

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l'idea che che di AIDS non si muoia, grazie all'uso di medicinali e alle notizia in un certo senso rassicuranti che si possa arrivare alla scoperta di un vaccino in pochi anni;

 

Che poi e' un falso! L'aspettativa di vita si allunga, ma non ho ancora visto sieropositivi morire di vecchiaia, e poi convivere con le cure non e' facile.

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L'unica difesa è il preservativo, sempre e comunque.

 

Quoto e aggiungo di fare gli esami per l'AIDS regolarmente, e comunque prima di iniziare ogni relazione..

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Infatti non mi riferivo a te,  Rei_Kashino.

 

Pero' mi piacerebbe che ci fosse qualcuno che ammetta, senza paura di essere giudicato, di non essersi davvero posto il problema, anche se magari ancora non ha granche' "praticato".... credo che, per pensarci e porsi qualche cruccio, non e' necessario aver gia' messo in pratica...

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Anche perchè se non ci pensi prima di praticare col cavolo che alla prima volta ti proteggi.. e siccome in questi casi si è sempre sfigati e basta anche una sola volta...  :D

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Ti assicuro che sono tanti quelli che non ci pensano la prima volta!!!

 

E figurati se pensano poi a fare un test! Non sanno nemmeno dove andare, per paura che qualcuno lo sappia, senza conoscere che esistono posti in cui e' possibile farlo in maniera assolutamente anonima e gratuita.

 

Il punto e' proprio questo, capita che nell'euforia dei primi approcci, delle prime esperienze, si sottovalutino una serie di questoni che magari non ti portano all'HIV, ma a qualche disagio minore, ma assai fastidioso.

 

Forse la mia fortuna e' stata quella di aver avuto come primo rapporto una storia durata 5 anni, e questo mi ha protetto per tanto tempo, magari proprio in un periodo in cui ho potuto accrescere certe mie consapevolezze e conoscenze, anche sul piano sessuale, e dei rischi conessi al sesso.

 

Tornato single, mi sono confrontato con una realta' che non so quanto bene avrei potuto affrontare se fosse accaduta nei primi periodi in cui bazzicavo il cosi' detto mondo gay.

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Io non vedo tutta sta mancanza di responsabilità... Dai giovani poi? ma sei sicuro?

 

Io ho avuto rapporti occasionali con gente del nord e del centro... Il più delle volte, essendo io passivo, i miei partners automaticamente tiravano fuori i preservativi senza neanche che lo chiedessi...

Invece sono proprio i 40enni quelli con cui ho dovuto insistere...pensate che una volta ho invitato uno a casa mia, è venuto sprovvisto e voleva scopare.

Allora io sono stato molto fermo e gli ho detto o usi il preservativo o niente... Ebbene l'ho costretto a prendere la macchina e l'ho accompagnato al distributore automatico più vicino e solo dopo siamo tornati a casa.

No condom no party!  :sbav:

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alysonmichelle

Ma e' proprio vero? Non esiste piu' il timore di fare sesso senza precauzioni?

 

Davvero non esiste piu' la paura dell'aids?

 

 

Direi che è una cosa da riversare su tutti gli ambiti, gay o etero che siano. A parer mio più che la non paura verso l'aids o altre malattie veneree c'è la disinformazione e il non più costante martellamento che poteva esserci 10 o 15 anni fa quindi si lascia glissare ormai il tutto pensando "Massì che me frega, una cura la troveranno primo o poi"

 

Mancanza di responsabilità ce n'è e pure tanta, però fortunatamente non è una questione di massa.

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Io non vedo tutta sta mancanza di responsabilità... Dai giovani poi? ma sei sicuro?

 

Io ho avuto rapporti occasionali con gente del nord e del centro... Il più delle volte, essendo io passivo, i miei partners automaticamente tiravano fuori i preservativi senza neanche che lo chiedessi...

Invece sono proprio i 40enni quelli con cui ho dovuto insistere...pensate che una volta ho invitato uno a casa mia, è venuto sprovvisto e voleva scopare.

Allora io sono stato molto fermo e gli ho detto o usi il preservativo o niente... Ebbene l'ho costretto a prendere la macchina e l'ho accompagnato al distributore automatico più vicino e solo dopo siamo tornati a casa.

No condom no party!  :sbav:

 

Hai fatto bene!

 

Tra i miei conoscenti/amici e' dato molto per scontato l'uso del preservativo pero', se qualcuno magari si e' beccato i condilomi, non e' che proprio faccia un comunicato stampa, e quindi sono convinto che in generale, dietro a tanta sbandierata attenzione, non ci sia sempre una costante linearita' di comportamenti.

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Io ho gestito per un anno un gruppo di risponditori del Telefono Amico sulle malattie sessualmente trasmissibili (MST, giusto per i meno informati.

Anche se a dire il vero mi preoccupavo più della politica che ci stava intorno e dei fondi da recuperare (che non è poco!).

Credo di essere sensibilizzato quanto basta.

 

A me ancora oggi capita (ma solo in Italia) che mi chiedano un rapporto sessuale senza preservativo; ma concordo che non sono i ventenni.

 

Dall'Orto crea allarmismi perchè è un allarmista (serve per vendere più copie del suo giornalino).

 

E' però assolutamente vero che di campagna contro l'AIDS se ne fa oramai pochissima, che le associazione come ArciGay che si occupano di queste cose sono viste dalla maggior parte dei gay come il male assoluto e che il problema è davvro così scomodo che se è possibile evitarselo, viene facilmente evitato.

 

Sono tornato recentemente in un locale dove andavo spesso a scopare una volta.

I preservati sono "su richiesta" e non te li mettono più in mano come avevamo loro imposto quano ero militante (ma almeno c'è il cartello "su richiesta").

 

C'è poi un'enorme crisi di militanza e di volontari.

Io non sono più dentro ad ArciGay; ma se si tratta di andare a distribuire condom nelle saune per il Primo dicembre (giornata mondiale di lotta all'AIDS) chiamano ancora sempre me.

 

Per quanto riguarda le altre MST il discorso cambia.

Anche chi si impegna a non avere contatti sperma - mucose o sangue - mucose può incorrere in malattie come la sifilide e i condilomi: entrambe però sono guaribilissime se prese in tempo e per questo bisogna spiegarne bene i sintomi ai giovani.

 

Se vogliamo dare ragione a Dall'Orto e azzardiamo un'analisi sulle sieroconversioni dei ventenni, io direi che le cause sono da ricercare:

1)In Internet.

Se i giovani non vanno più nei locali faranno fatica a leggere le eventuali campagne informative che sono lì esposte; non avranno contatti con gli eventuali militanti che lì fanno propaganda; verranno a conoscere invece persone che vivono la loro omosessualità in modo ancora più nascosto (e pertante ignorante) rispetto a quelle che si mescolano in una folla e hanno amiczie gay.

2) Nel Romanticismo.

L'Amore è la prima causa di sieroconversioni: non ci fa avere paura di niente e ci fa fidare anche di chi non dovremmo ("non mi tradirà mai" e  "se è bello, è sano").

3) Nella Politica

I giovani diffidano dei luoghi di aggregazione gay non sessuali. Non fanno più militanza gay e sono quindi poco sensibilizzati. I militanti hanno spesso più di trent'anni e faticano ad avvicinarsi ai giovani. I gay non vogliono più che si dica che loro sono il target principale dell'HIV; quindi le campagne pensate espressamente per loro diminuiscono. Poi siamo reduci da un lungo periodo di governo del CentroDestra che ha tagliato tutti i fondi prima disponibili (specie in Regione) sul modello Bush (che finanzia con quei soldi i gruppi che parlano di "castità" in USA come in Africa) e via discorrendo...

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La mia esperienza, invece, mi fornisce un'impressione diversa: a me sembra davvero che i giovani under 21 comincino ad ignorare del tutto l'AIDS.

 

Per la mia generazione è stato diverso: non avevo ancora undici anni che ci fu il primo morto illustre di AIDS, cioè Rock Hudson. Voi non avete idea di cosa è stato il bombardamento mediatico in quegli anni... Ovviamente c'era il solito gusto morboso che sempre imedia hanno in questi casi, ma almeno se ne parlava... Cosa che adesso non si fa praticamente più.

 

Nel 1985 io, a causa di tutto quel trambusto, ho capito contemporaneamente cosa fosse il sesso, di essere omosessuale, che potevo morire di AIDS. Io - come molti della mia età - ho toccato queste tre tappe contemporaenamente. Immaginate cosa sia stato.

 

E vi ricordo che all'epoca non esisteva Internet, non esistevano i cellulari, non esisteva "Will & Grace": non esisteva né visibilità né possibilità di incontro. Eri (ero) completamente solo contro un mondo che non capivo.

 

Vorrei che i giovani d'oggi non fossero costretti a fare questa esperienza terrificante, ma - poiché effettivamente di AIDS si muore ancora - credo sia meglio spaventarli prima, perché una saggia paura ti salva la vita.

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Ammesso e non concesso che l'articolo di Dall'Orto fotografi la situazione, a me, sinceramente, non convince la compartecipazione dei due fenomeni suggeriti da Rei. Il tutto mi fa l'effetto della campagna contro il fumo: uccide, e allora? In questo senso, la battuta riportata dallo stesso Dall'Orto nell'incipit cade a proposito: "Ho smesso. Di leggere".

Quanto ai dati allarmanti. Possibile che siano veritieri, ma il direttore di «Pride» non è un ricercatore, le sue fonti sono amici e nel suo pezzo non c'è uno straccio di statistica. Il che, dal punto di vista della ricerca, equivale a zero.

Anch'io posso essere preoccupato per la facilità con cui alcuni giovani (non solo gay, e di entrambi i sessi) si accostano al sesso, la prima volta e in séguito. Ma le mie, come presumo quelle di Dall'Orto, restano impressioni personali.

Non basta guardarci in giro e far confronti col passato per capire che oggi "i gay non prendono precauzioni" e, tanto peggio, "non prendono sul serio l'AIDS e i rischi che si corrono senza protezione" (parfraso il testo fino al succo). O mi cita le fonti, i numeri, il metodo con cui è stata condotta l'inchiesta, le interviste, i sondaggi, il trattamento dei dati ecc., oppure le sue restano parole che cadono nel vuoto.

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Ricordo benissimo quando mori' Rock Hudson, mi colpi' profondamente, e soprattutto mi accorsi da quell'episodio che i miei genitori erano gia' molto avanti, i loro commenti erano in difesa di una persona che aveva sofferto per essersi dovuta nascondere...

 

Tornando al topic, Dall'Orto espressamente scrive mosso da una sua sensazione personale, e quindi non ha in mano dati statistici, pero' ci sono fonti attendibili che dicono come il 50% di persone in italia  che arriva ai primi sintomi di AIDS non sapeva di essere sieropositivo, mentre qualche tempo fa eravamo intorno al 20%.

 

E questo e' un brutto segnale.

 

Poi, se mi limito a questo thread, che in qualche modo voleva richiamare l'attenzione dei piu' giovani, non ha trovato molto riscontro, i piu' allarmati alla fine sono stati coloro che conoscono bene certe questioni (vedi Almadel) o che hanno gia' qualche annetto sulle spalle....

 

e i ventenni?? cosa pensano? cosa dicono?

 

Evidentemente non e' un argomento di loro interesse, e lo capisco benissimo, perche',  se si parla di sesso, lo si associa al divertimento, all'amore, ma mai al rischio, al pericolo, e quindi mai alle malattie sessualmente trasmissibili.

 

e quindi le ragioni sono due, o i giovani hanno ormai assimilato completamente l'uso del preservativo e del sesso sicuro, e quindi Dall"Orto si sbaglia, oppure ha ragione lui, i giovani sottovalutano il problema.

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forse è vero che non si ha più tutta sta paura.. alla fine anche se sono sicura che non ho niente e l'altra persona pure sesso protetto non l'ho mai fatto..anche se tra ragazze è diverso..alla fine io il test lo faccio comunque in ogni caso..

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freddie mercury

ragazzi e semplice basta non fare sesso occasionale ....ma evitiamo di vivere con l ansia basta usarlo ....

si dicono tante cose ....se la devi prendere hiv  si vede che era destino ...

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Il problema è molto insidioso, la verità è che non soltanto le nuove generazioni ignorano le precauzioni ma ancor di più le vecchie generazioni, sia gay che etero, pensate a quante persone chiedono di avere sesso non protetto con le prostitute, e poi magari a casa infettano le proprie mogli (oltre al danno la beffa, povere donne). Tra i gay credo che l'attenzione sia maggiore, anche se il problema è comunque sottovalutato, si pensa all'AIDS senza sapere nulla di altre decine di malattie ugualmente insidiose; personalmente ho avuto diversi rapporti a rischio e pur senza prendermi l'HIV per gran culo aggiungo, ho sperimentato su di me un paio di malattie veneree.....e lo dico candidamente affinchè possa servire da deterrente per qualcuno che non amasse particolarmente il preservativo......perchè anche se tutti dicono di usarlo, vi garantisco che il preservativo non è molto amato, secondo tanti è di ostacolo al piacere e ci si scopa male (io ero d'accordo....). Da non sottovalutare i rapporti orali che sono, contrariamente a quanto pensano molti, un veicolo di infezione pari al rapporto anale....il preservativo andrebbe usato anche in quel caso....ma cazzo ditemi un po voi che gusto c'è a farsi fare un pompino col preservativo.....

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Soprattutto a farlo. :asd:

 

Comunque sulla prevenzione mi pare ci sia un topic apposta, la questione qui mi sembra più socio/politica.

 

Freddie, essere fatalisti va bene, ma fino a questo punto credo si esageri.

E' come dire: "va' sul motorino senza casco, tanto se devi morire muori ugualmente", quando in realtà il casco ti salvo se batti la testa.

Certo, potrai morire anche per altre cose piùstupide, magari mentre accendi il tostapane, ma se uno può prendere delle precauzioni a costo zero e senza alcun disturbo, perchè non farlo?

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si dicono tante cose ....se la devi prendere hiv  si vede che era destino ...

 

è il ragionamento più stupido che si può fare  :asd: ... magari a uno va bene decine di volte e magari un altro al primo colpo si ammala... da qui non preoccuparsi dei rischi e prenderla così alla leggera è veramente idiota

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Da non sottovalutare i rapporti orali che sono, contrariamente a quanto pensano molti, un veicolo di infezione pari al rapporto anale...

 

Certo.. il rischio cè, ma non è sicuramente pari a quello del rapporto anale

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è il ragionamento più stupido che si può fare  ;) ... magari a uno va bene decine di volte e magari un altro al primo colpo si ammala... da qui non preoccuparsi dei rischi e prenderla così alla leggera è veramente idiota

 

infatti, mi sembra un ragionamento piuttosto discutibile.

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Mercante di Luce

Sinceramente io non ho ancora avuto rapporti ma l'AIDS mi fa paura...

Forse è perchè i miei ne hanno sempre parlato e sono informato ma l'AIDS mi fa paura.

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Il problema è molto insidioso, la verità è che non soltanto le nuove generazioni ignorano le precauzioni ma ancor di più le vecchie generazioni, sia gay che etero, pensate a quante persone chiedono di avere sesso non protetto con le prostitute, e poi magari a casa infettano le proprie mogli (oltre al danno la beffa, povere donne). Tra i gay credo che l'attenzione sia maggiore, anche se il problema è comunque sottovalutato, si pensa all'AIDS senza sapere nulla di altre decine di malattie ugualmente insidiose; personalmente ho avuto diversi rapporti a rischio e pur senza prendermi l'HIV per gran culo aggiungo, ho sperimentato su di me un paio di malattie veneree.....e lo dico candidamente affinchè possa servire da deterrente per qualcuno che non amasse particolarmente il preservativo......perchè anche se tutti dicono di usarlo, vi garantisco che il preservativo non è molto amato, secondo tanti è di ostacolo al piacere e ci si scopa male (io ero d'accordo....). Da non sottovalutare i rapporti orali che sono, contrariamente a quanto pensano molti, un veicolo di infezione pari al rapporto anale....il preservativo andrebbe usato anche in quel caso....ma cazzo ditemi un po voi che gusto c'è a farsi fare un pompino col preservativo.....

 

è verissimo tutto quello che hai scritto...

Io cmq sono di quelli ultra-previdenti che pensano anche alle altre malattie, per questo sono molto intransigente coi miei partners...

Va detto che solo in un'occasione mi sono beccato una mst... Non di quelle serie però perchè si trattava di piattole.

Purtroppo ho fatto lo sbaglio di far sesso con un muscle bear pelosissimo... In quel caso il preservativo non può nulla, in quanto basta che ci sia un contatto pelle-pelle.

Anche solo usare lo stesso asciugamano o dormire nello stesso letto con uno che ha le piattole può portare al contagio 

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...beh per la mia esperienza effettivamente ho notato che sono più i ragazzi sui 30 che evitano di usare il preservativo...tra i gay...

mentre tra gli etero noto un eccessiva superficialità nei confronti del sesso sicuro...il problema è molto più improntato sulla (non) possibilità di gravidanze ma il presevativo sembrano usarlo con molta parsimonia...

 

io personalmente uso il preservativo...certo se sono in coppia stabile da molto allora è un altro discorso...comunque tengo sempre controllato con le analisi del sangue...

anche perchè essendo un donatore mi sento in dovere di prestare la massima attenzione...

 

COMUNQUE USATELO!  :cool:

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  • 2 weeks later...

Non credo.

Prevenzione contro le malattie sessualmente trasmettibili nelle scuola della mia citta' ne hanno fatte anche piu' di una volta, facendo intervenire un sessuologo e un ginecologo.

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  • 5 months later...

[modbreak=yrian]Le prime due righe di questo post si riferiscono al titolo originario del topic, poi unito agli altri, che era "Quando i froci sono deficienti".[/modbreak]Lo sò ho usato un linguaggio offensivo ma ad un certo punto ci vuole un autocritica alle "categoria"Il nuovo rapporto dell'Ecdc (Centro europeo per il controllo e la prevenzione delle malattie) ha verificato l'incidenza dell'aids e come al solito i gay sono in prima linea in questo triste primato.Tutto l'articolo qui http://canali.libero.it/affaritaliani/cronache/gay1703.htmlLa domanda che mi pongo è questa: ma non è ora di cambiare stile di vita nel proprio interesse? Perchè dobbiamo ancora tenere le dark room nei locali? mah!

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Io credo che ormai siano molti/troppi a pensare che tanto di aids non si muore piu'..... ed e' una gran cazzata, un enorme, fantasmagorica cazzata.Per la questione delle dark, piu' che altro mi domando perche' all'estero ci sono un sacco di locali e pub gay senza dark, mentre in italia no.

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Perdonami sugar, ma nell'articolo restano evidenti tre cose:Coloro che contraggono l'aids sono aumentati, circa del 2,7 %La trasmissione eterosessuale è quella più "importante", ed è aumentata del 62% negli ultimi 5 anniTra gli omosessuali danno una cifra del 100% (ma che significa? Su base annua? Cioè sono raddoppiati i malati di aids omosessuali? :(), ma specificano a chiare lettere che non sanno se ciò sia dovuto ad un effettivo aumento del contagio o a maggiori controlli (e quindi più responsabilità, in evidente controtendenza).Detto questo, che c'entrano le dark?

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