Luce86 Posted January 9, 2014 Share Posted January 9, 2014 Vorrei condividere con voi una mia confutazione, molto "pepata", su un orribile scritto teologico pro-sottomissione della donna al Maschio (Dio) e ovviamente, anti-come la chiamano loro- dilagare dell'omosessualità. I nostri novelli Torquemada (anzi, Miss Torquemada, perchè tale scritto reca firma femminile, purtroppo) si scagliano con tante belle parole adornate di rose e violette, contro la libertà della donna (niente di nuovo, del resto: è cristianesimo!) ma ho pensato potesse interessarvi perchè nello scritto della Signorina Costola Ritorta (usiamo un po' di galanteria cristiana!) viene associato il "dare diritti alle donne" con il "dilagare dell'omosessualità", come se "una pandemia portasse l'altra", secondo i nostri amorevoli figli di maria. Se leggete, c'è un passo specifico che collega l'emancipazione della donna - dal loro punto di vista - come il "dilagare" dell'omosessualità. Uno scritto che mi ha davvero disgustato, e per il quale, anche se non serve a niente, ho voluto fare una confutazione flash, dove serve. L'ho anche inoltrata a Madame Costola Ritorta, anche se difficilmente risponderanno; comunque, pazienza. L'importante è che sappiano che c'è chi non si prostra a loro. Vi invito a leggerlo (e ringrazio ovviamente tutti), sperando che l'aver tentato di confutarlo (diciamo che me la cavo in teologia negli ultimi tempi sto facendo studi matti per appropriarmi delle loro armi) possa essere qualcosa di positivo, se non altro dal punto di vista "almeno ci provo, a castrarli!" in quell'orribile concentrato di misoginia, fallocrazia e omofobia. Lo riporto così, come l'ho messo sul blog, con le mie risposte (è tipo "botta e risposta") in rosso, per distinguerle a colpo d'occhio dalle frasi di tale Dorotea. Grazie ancora per l'interesse, per chi lo leggerà, per chi magari esprimerà il suo disgusto per queste orribili concezioni patriarcali: l'unica vera peste che dilaga, da secoli e secoli, purtroppo. Una confutazione, a un disgustoso articolo pro-sottomissione della donna, apparso su questoblog:http://ilparadisoperduto.iobloggo.com/213/gesu-non-aveva-paura-delle-donne-ne-fu-mai-un-maschilista-dossier-di-di-dorotea-lancellotti--fregato-dal-blog-papalepapale-Gesù non aveva paura delle donne. Né fu mai un maschilista. Dossier di di Dorotea Lancellotti( fregato dal blog PapalePapale).06gen201416:27 - Koala - varie LE MIE RISPOSTE IN ROSSOGià, peccato che il dogma "cristo si è incarnato in un maschio" abbia stabilito in Graziano e Tommaso d'Aquino che la femmina non era a immagine di Dio (essendoci eccellenza solo nel maschio, avendo questo Dio scelto corpo maschile). Ecco perchè non esiste una salvatrice femminile, ecco perchè Dio è chiamato padre. “Cari fratelli e sorelle, nel 1988, in occasione dell’Anno Mariano, il Venerabile Giovanni PaoloII ha scritto una Lettera Apostolica intitolata Mulieris dignitatem, trattando del ruolo preziosoche le donne hanno svolto e svolgono nella vita della Chiesa.Nessun ruolo, visto che non sono sacerdotesse. “La Chiesa – vi si legge – ringrazia per tutte le manifestazioni del genio femminile apparse nelcorso della storia, in mezzo a tutti i popoli e a tutte le nazioni; ringrazia per tutti i carismiche lo Spirito Santo elargisce alle donne nella storia del popolo di Dio, per tutte le vittorieche essa deve alla loro fede, speranza e carità; ringrazia per tutti i frutti di santitàfemminile”Ringraziano così tanto il genio femminile, che hanno scannato Ipazia, Donna Scienziata e Filosofa,uccisa dai cristiani.(n. 31). Anche in quei secoli della storia che noi abitualmente chiamiamo Medioevo, diversefigure femminili spiccano per la santità della vita e la ricchezza dell’insegnamento”. (BenedettoXVI Catechesi del 1.9.2010). 1. Come era la situazione ai tempi di Gesù: Nella preghiera degliEbrei e di altri popoli l’uomo ringraziava Dio per non essere nato infedele, donna, schiavo eignorante. Le donne ebree si limitavano a ringraziare il Signore per essere state “semplicementecreate”. Ma non bisogna generalizzare: in altri testi del giudaismo ci sono espressionibellissime che esaltano le virtù femminili e pongono la donna sopra un piedistallo. Gesù, uomotra gli uomini che ha insegnato con parole e atteggiamenti tipici del suo tempo, non si è postoil problema della “dignità della donna”, ma la sua dottrina traluce dai fatti, di certo assai piùeloquenti e convincenti delle parole.Come no, tanto è vero che avete mantenuto in vigore, fin dalla Patristica e anche oggi,l'assunto che la donna è impura, a causa del ciclo mestruale. Lo avete scippato agli ebreiquindi è in inutile che prendete le distanze dalla loro misoginia... quando voi cristianiavete addirittura pontificato di un maschio divino venuto sulla terra...Il Vangelo della Salvezza comincia e finisce con interventi al femminile: - Il primo annuncio èaffidato a Maria di Nazaret; - il primo miracolo alle nozze di Cana accade su richiesta dellaMadre; - su richiesta di Marta, sua amica, risorge Lazzaro; - sotto la Croce chiede a Giovanni dioccuparsi della Madre e a lei affida l’umanità intera; - la notizia della Sua Risurrezione vieneaffidata alle donne accorse al sepolcro per profumare il corpo di Gesù; - con la Pentecoste,tutti i discepoli sono riuniti per dare inizio alla grande missione della Chiesa pellegrina sullaterra: al centro di essi c’è Maria, Donna e Madre per eccellenza! -Maria NON è DONNA. Le manca un Clitoride. Le manca volontà. Intelletto. Forza.è stata utilizzata, come una mucca, per sgravare un figlio maschio-dio.Eccola tutta la sua utilità! Una mucca, in attesa dello sperma del Dio Padre!infine, la Chiesa stessa è immagine e figura della maternità divina, rigenera gli uomini medianteil Battesimo, li nutre coi Sacramenti della salvezza, li accompagna per l’approdo finale nellavita eterna. In nessun’altra “religione” o istituzione “sociale” il ruolo della donna ha avutouno sviluppo così forte, coerente al suo essere, e ha saputo dare alla società in ogni tempo ilproprio contributo spirituale e culturale, affettivo ed intellettivo. Come no. Allora, la Wicca, che glorifica la Dea Madre e la sacerdotessa cos'è?!?2. Dalle vergini sagge alla Samaritana, dall’adultera a Giovanna: immaginarie o reali, le donnehanno un grande ruolo nel Vangelo Nel corso della sua vita, Gesù fa riferimento alle donne e alloro mondo, riportando alla mente di chi lo ascolta la loro quotidianità e le loro emozioni: peresempio la massaia intenta a preparare il pane; la donna ansiosa per una moneta smarrita e poiritrovata (Lc.13, 20-21/ 15, 8-10); la famosa parabola delle vergini sagge (Mt.25, 1-13), maanche della donna che non si stanca di pregare (Lc.18, 1-. Gesù è stato il primo a dedicarsialla donna, nobilitandola e vedendola spesso protagonista del suo insegnamento di salvezza. Nonsoltanto nelle parabole, anche nella vita reale Gesù propone la donna quale esempio per tutti,come quando esalta la pietà e la generosità della vedova (Mc.12, 41-44).Queste sono idiozie. Il fatto che questo gesù cristo non era "misogino" (talmente tantofemminista, il signorino gesù, che però ha scelto corpo biologico maschile, eh? per la sua venuta al mondo...albergare in un corpo femminile non gli garbava proprio) non vuol direche il cristianesimo, come è venuto a formarsi, non sia stato e di fatto è, un culto fallicodi adorazione di questo fallo cosmico: un Dio Padre Fecondatore/un Figlio nato con corpomaschile. Del resto, Giustino Martire chiamava Cristo "Logos Spermatikos". Molto chiaro, anche senza conoscere greco e "latinorum".Anche per le donne compie i miracoli. Egli accoglie la donna, l’aiuta, l’incoraggia. Quando è aBetania (Lc.10, 38-42); quando elogia la donna che gli unge il capo (Gv.12, 1-. Ma Gesù osa dipiù: una “peccatrice” diventa esempio e monito a un fariseo (Lc.7, 36-50). Egli non smentisce laverità poiché è lui stesso la Verità, perciò non ha paura di andare contro la mentalitàdell’epoca, non teme di difendere la dignità, fino allora nascosta, della donna. “Osa” portarecambiamenti, aprire i cuori, amare con cuore puro! Dall’episodio dell’adultera esce fuori tuttoil dramma della prostituzione femminile: “scaglia la tua pietra se sei senza peccato” (Gv.8,1-11), invita quella donna a non peccare più, le sorride, lei comprende, non si sente più sola,sfruttata, umiliata! Con questo gesto Gesù inchioda gli accusatori nella loro ipocrisiaportandoli ad un naturale riconoscimento del proprio stato di peccatori e sfruttatori, ed alladonna che schiacciava con la prostituzione la sua dignità redenta, risolleva le sorti spingendolaa confidare in quel perdono, a seguire Gesù il suo Salvatore per “non peccare più”! Leggiamo ilbrano della Samaritana e vediamo come Egli mette a nudo la mentalità superficiale di chi si credesuperiore: Gesù, contrariamente ai maestri che si rifiutavano di insegnare alle donne le SacreScritture, discorre con una Donna, ma fa di più perché le confida uno dei più alti segreti dellanuova Rivelazione “il culto da rendere a Dio – in spirito e verità –” (Gv.4, 1-42).Oh quanta poesia! Peccato che il sommo dottore della chiesa Tommaso d'Aquino definisca la donnaun maschio malriuscito, malformato, privo di pene divino... e di Sprenger e Kramer, gli autoridel Malleus Maleficarum, che sostengono di eliminare la donna, essendo la donna creatura del demonio? Donne perseguitate in virtù dell'assioma che dice che Cristo ha nobilitato la natura maschile, diventando maschio. Un maschio ben riuscito, si intende. Non aveva di certo la vagina.Del resto, l'amabile Tertulliano - seguace di Cristo - definiva la femmina una cloaca su un tempio e Odon de Cluny - questa pecorella di Gesù - definiva la donna un sacco di letame.Nella Mulieris Dignitatem, leggiamo: “Il modo di agire di Cristo, il Vangelo delle sue opere edelle sue parole, è una coerente protesta contro ciò che offende la dignità della donna. Perciòle donne che si trovano vicine a Cristo riscoprono se stesse nella verità che egli «insegna» eche egli «fa», anche quando questa è la verità sulla loro «peccaminosità». Da questa verità essesi sentono «liberate», restituite a se stesse: si sentono amate di «amore eterno», di un amoreche trova diretta espressione in Cristo stesso. Nel raggio d’azione di Cristo la loro posizionesociale si trasforma. Sentono che Gesù parla con loro di questioni delle quali, a quei tempi, nonsi discuteva con una donna.” Così come nel discorso sul matrimonio Gesù va a correggere quellasuperba pretesa di voler ripudiare la propria moglie, spesso anche quando non fosse colpevole dialcun reato, ma che l’uomo usava come pretesto (ipocrita) per cambiare moglie quando voleva (cfrMt.19).Voi cristiani, insieme ai protestanti, riconoscete la moglie utile solo per sgravare figli.è questa tutta la funzione dell'"amore coniugale", tanto più che non si può "fare l'amore"per il solo piacere (peccato mortale! tuonerebbe Agostino, che aveva diaboliche erezioni e molto prima dei talebani, sosteneva che le femmine dovessero essere segregate, per evitare che i pii uomini, come lui, avessero erezioni...avesse chiesto a Lunaria Lady Femme Fatale di castrarlo una volta per tutte avrebbe risolto il problema del pisello eretto...)Nella famosa testimonianza resa al popolo eletto ed ai sacerdoti, dice: “In verità vi dico: ipubblicani e le prostitute vi precedono nel regno di Dio” (Mt.21, 31-32), scatenando tuttol’orgoglio e la presunzione più nascosta. Sono così messi a confronto il meglio e il peggiosecondo la pubblica opinione dell’epoca e la sua bilancia precipita a favore del peggio chediventa il meglio a motivo della loro disponibilità spirituale, a motivo della loro conversione!A volte le donne, che Gesù incontrava e che da lui ricevevano tante grazie, lo accompagnavano,mentre con gli Apostoli peregrinava attraverso città e paesi, annunciando il Vangelo del Regno diDio; e «li assistevano con i loro beni». Il Vangelo nomina tra loro Giovanna, mogliedell’amministratore di Erode, Susanna e «molte altre» (cf. Lc 8, 1-3). In tutto l’insegnamento diGesù, come anche nel suo comportamento, nulla si incontra che rifletta la discriminazione,propria del suo tempo, della donna. Al contrario, le sue parole e le sue opere esprimono sempreil rispetto e l’onore dovuto alla donna. La donna ricurva viene chiamata «figlia di Abramo» (Lc13, 16): mentre in tutta la Bibbia il titolo di «figlio di Abramo» è riferito solo agli uomini.Percorrendo la via dolorosa verso il Golgota, Gesù dirà alle donne: «Figlie di Gerusalemme, nonpiangete su di me» (Lc 23, 28).Tanto è vero che non esiste alcuna sacerdotessa nel cristianesimo, perchè: A) solo nel maschio c'è eccellenza essendosi Cristo-Logos-Phallus incarnato in corpo maschile. Le femmine sono impure, per via del cicloC) Al momento della consacrazione dell'ostia, dev'esserci similitudine tra Cristo e l'officiantein sua vece: avendo Cristo un corpo maschile, ecco che solo il maschio può essere sacerdote.Questo modo di parlare delle donne e alle donne, nonché il modo di trattarle, costituisce unachiara «novità» rispetto al costume allora dominante. Cristo parla con le donne delle cose diDio, ed esse le comprendono: un’autentica risonanza della mente e del cuore, una risposta difede. E Gesù per questa risposta spiccatamente «femminile» esprime apprezzamento e ammirazione…Così tanta ammirazione che manco si rivolge a Dio come "Madre", ma solo padre (abba)3. Celibato e verginità nelle parole di Gesù Scrive Giovanni Paolo II nella Mulieris Dignitatem:“Nell’insegnamento di Cristo la maternità è collegata alla verginità, ma è anche distinta daessa. Al riguardo, rimane fondamentale la frase detta da Gesù ed inserita nel colloquiosull’indissolubilità del matrimonio. Sentita la risposta data ai farisei, i discepoli dicono aCristo: «Se questa è la condizione dell’uomo rispetto alla donna, non conviene sposarsi» (Mt 19,10). Indipendentemente dal senso che quel «non conviene» aveva allora nella mente dei discepoli,Cristo prende lo spunto dalla loro errata opinione per istruirli sul valore del celibato: eglidistingue il celibato per effetto di deficienze naturali, anche se causate dall’uomo, dal«celibato per il Regno dei cieli». Cristo dice: «E vi sono altri che si sono fatti eunuchi per ilRegno dei cieli» (cf. Mt 19, 12). Si tratta, dunque, di un celibato libero, scelto a motivo delRegno dei cieli, in considerazione della vocazione escatologica dell’uomo all’unione con Dio.Egli poi aggiunge: «Chi può capire, capisca», e queste parole sono una ripresa di ciò che avevadetto all’inizio del discorso sul celibato (cf. Mt 19, 11). Pertanto il celibato per il Regno deicieli è frutto non solo di una libera scelta da parte dell’uomo, ma anche di una speciale graziada parte di Dio, che chiama una determinata persona a vivere il celibato. Se questo è un segnospeciale del Regno di Dio che deve venire, nello stesso tempo serve anche a dedicare in modoesclusivo tutte le energie dell’anima e del corpo, durante la vita temporale, per il regnoescatologico. Le parole di Gesù sono la risposta alla domanda dei discepoli. Esse sono rivoltedirettamente a coloro che ponevano la domanda: in questo caso erano uomini. Nondimeno, larisposta di Cristo, in se stessa, ha valore sia per gli uomini che per le donne. In questocontesto essa indica l’ideale evangelico della verginità, ideale che costituisce una chiara«novità» in rapporto alla tradizione dell’Antico Testamento”. E’ da questa realtà che sisviluppa, fin dal primo secolo, la “Consacrazione delle Vergini”, definito a ragione il primonucleo comunitario della Chiesa sviluppando armoniosamente quella “maternità secondo lo spirito”che tanti frutti ha portato alla Chiesa e al mondo.No. Il motivo è che un maschio non può contaminarsi con donne, essendo le donne considerateimpure e cloache.Lo spiega così Giovanni Paolo II: “Quelle donne, ed in seguito altre ancora, ebbero parte attivaed importante nella vita della Chiesa primitiva, nell’edificare sin dalle fondamenta la primacomunità cristiana – e le comunità successive – mediante i propri carismi e il loro multiformeservizio. Gli scritti apostolici annotano i loro nomi, come Febe, «diaconessa di Cencre» (cf. Rm16, 1 ), Prisca col marito Aquila (cf. 2 Tim 4, 19), Evodia e Sintiche (cf. Fil 4, 2), Maria,Trifena, Perside, Trifosa (cf. Rm 16, 6. 12). L’apostolo parla delle loro «fatiche» per Cristo, equeste indicano i vari campi del servizio apostolico della Chiesa, iniziando dalla «chiesadomestica». In essa, infatti, la «fede schietta» passa dalla madre nei figli e nei nipoti, comeappunto si verificò nella casa di Timoteo (cf. 2 Tm 1, 5)”.Paolo di Tarso scacciò Tecla, una donna che battezzava e predicava. Troppo autonoma!4. E Maria? Ha il posto d’onore…La mucca. Priva di clitoride. L'ancella passiva fecondata dal Dio Padre Maschio.Veramente il posto d'onore. Nella sottomissione prima al Dio Maschio, poi al Dio Figlio.Al di sotto dei loro peni cosmici.Non c'è che dire. Davvero, da applausi.Possiamo concludere questo breve excursus affermando come nella dottrina e nella pratica delVangelo la donna ha nel mondo un posto privilegiato e caratteristico, non uguale a quellodell’uomo né superiore, né inferiore ma suo proprio nel quale si manifesta tutta la sua natura enella quale viene rispettata al massimo la sua dignità. Gesù accoglie la Donna, l’aiuta, laistruisce, la elogia, l’ammira, la propone come modello e intorno a sé ha voluto un gruppofemminile stabile! Un gruppo ben diverso dai Dodici, una missione ben diversa, un ruolo che gli èproprio così come il ruolo dei Dodici gli è proprio per il governo della Chiesa. Infine, diamouno sguardo a Maria, la Madre di Gesù, la “Donna” da cui è nato il “Figlio di Dio” (Gal.4, 4).Maria apre le pagine più sorprendenti del Vangelo (Gv.2, 4), fino a splendere nel librodell’Apocalisse (12, 1). Sull’abisso della grandezza segreta e palese di Maria – Donna pereccellenza – ci si può affacciare su questo mondo con gli occhi della fede ed ognuno di noi conLei, come nel giorno del cenacolo, in silenzioso raccoglimento, potrà essere cuore che pulsanella Chiesa, Chiesa sgorgata dal Sangue di Cristo!NON è UNA DONNA, MARIA! è UNA FOGNA DI MISOGINIA, USATA PER OPPRIMERE LE DONNE E SOTTOMETTERLEALLE GRAVIDANZE! Maria è stata una mucca, un utero vuoto usato per questo "Seme del Padre" che la feconda per far nascere questo salvatore maschio fatto e finito! Solo così potremmo dire anche noi, come S. Teresa: “Nel cuore della Chiesa, mia Madre, io saròl’Amore”. 5. La donna nella vita della Chiesa: storia vera di una collaborazione appassionata.Iniziata con Cristo (e mai passata di moda) Scrive Giovanni Paolo II: “Viene l’ora, l’ora èvenuta, in cui la vocazione della donna si svolge con pienezza, l’ora in cui la donna acquistanella società un’influenza, un irradiamento, un potere finora mai raggiunto. E’ per questo che,in un momento in cui l’umanità conosce una così profonda trasformazione, le donne illuminatedallo spirito evangelico possono tanto operare per aiutare l’umanità a non decadere. [...] il miopredecessore Paolo VI ha esplicitato il significato di questo «segno dei tempi», attribuendo iltitolo di Dottore della Chiesa a santa Teresa di Gesù e a santa Caterina da Siena, ed istituendo,altresì, su richiesta dell’Assemblea del Sinodo dei Vescovi nel 1971, un’apposita Commissione, ilcui scopo era lo studio dei problemi contemporanei riguardanti la «promozione effettiva delladignità e della responsabilità delle donne». In uno dei suoi Discorsi Paolo VI disse tra l’altro:“Nel cristianesimo, infatti, più che in ogni altra religione, la donna ha fin dalle origini unospeciale statuto di dignità, di cui il Nuovo Testamento ci attesta non pochi e non piccoliaspetti [...]; appare all’evidenza che la donna è posta a far parte della struttura vivente edoperante del cristianesimo in modo così rilevante che non ne sono forse ancora state enucleatetutte le virtualità.” (Mulieris Dignitatem n.1) Nella Lettera ai Vescovi sulla collaborazione fral’uomo e la donna nella Chiesa e nel mondo dell’allora cardinale Ratzinger, Prefetto della CdF,così esordisce: “Esperta in umanità, la Chiesa è sempre interessata a ciò che riguarda l’uomo ela donna.Mettete sempre quelle luride mani nei Diritti Civili! Vietando Libera Ricerca, imponendo lavostra moralità in fatto di sesso e matrimonio a tutti! T-U-T-T-I!Le donne spagnole, ora saranno obbligate alla gravidanza, perchè, su modello di maria, questafogna disgustosa usata per sottomettere le donne, è stata varata una legge teocratica cattolica! In uno stato che dovrebbe essere laico!In questi ultimi tempi si è riflettuto molto sulla dignità della donna, sui suoi diritti e doverinei diversi settori della comunità civile ed ecclesiale. Avendo contribuito all’approfondimentodi questa fondamentale tematica, in particolare con l’insegnamento di Giovanni Paolo II, laChiesa è oggi interpellata da alcune correnti di pensiero, le cui tesi spesso non coincidono conle finalità genuine della promozione della donna.” Quali sono queste “correnti di pensiero” chenon coincidono con l’autentica promozione della donna? Riportiamo i passi direttamente dallaLettera ai Vescovi sopracitata: “Una prima tendenza sottolinea fortemente la condizione disubordinazione della donna, allo scopo di suscitare un atteggiamento di contestazione. La donna,per essere se stessa, si costituisce quale antagonista dell’uomo. Agli abusi di potere, essarisponde con una strategia di ricerca del potere. Questo processo porta ad una rivalità tra isessi, in cui l’identità ed il ruolo dell’uno sono assunti a svantaggio dell’altro, con laconseguenza di introdurre nell’antropologia una confusione deleteria che ha il suo risvolto piùimmediato e nefasto nella struttura della famiglia.Appunto. Una femmina, come maria, è valida solo per partorire. Meglio ancora se un maschio,perchè nel maschio c'è segno divino... solo nel Maschio, Dio si è incarnato... Un Dio Femmina non voleva proprio nascerci... La vostra orribile religione schizza sperma e misoginiaad ogni riga.Una seconda tendenza emerge sulla scia della prima. Per evitare ogni supremazia dell’uno odell’altro sesso, si tende a cancellare le loro differenze, considerate come semplici effetti diun condizionamento storico-culturale. In questo livellamento, la differenza corporea, chiamatasesso, viene minimizzata, mentre la dimensione strettamente culturale, chiamata genere, èsottolineata al massimo e ritenuta primaria. L’oscurarsi della differenza o dualità dei sessiproduce conseguenze enormi a diversi livelli. Questa antropologia, che intendeva favorireprospettive egualitarie per la donna, liberandola da ogni determinismo biologico, di fatto haispirato ideologie che promuovono, ad esempio, la messa in questione della famiglia, per suaindole naturale bi-parentale, e cioè composta di padre e di madre, l’equiparazionedell’omosessualità all’eterosessualità,Perchè mai l'omosessualità non dev'essere paritaria? Se Marco ama Claudio? Allo stesso modo che Luca ama Anna?un modello nuovo di sessualità polimorfa.” Appare evidente che la crisi d’identità della donna edel suo ruolo contribuisce inevitabilmente anche all’espandersi dell’omosessualità, alla crisid’identità dell’uomo, ripercuotendosi inevitabilmente sulla famiglia e sulla società.Oh. Fino a prova contraria l'inquisizione (roghi, torture ecc.) l'avete creata voi. Non i Gay. E neppure le Femministe. Ma chissà. Forse Ipazia è stata scannata da Odifreddi e Bruno bruciato da Simone de Beauvoir.6. Ma la donna è l’altra parte dell’uomo… La chiave di comprensione per affrontare e tentare dirisolvere il problema non può non tenere conto del fatto che i ruoli dell’uomo e della donna nonsono assolutamente concorrenziali o competitivi, ma “di collaborazione e completamento dellerisorse intellettive ed affettive”. La radice di questi problemi va ricercata in quel malsanotentativo della persona umana di “liberarsi” dai propri “condizionamenti biologici”. Spiegainfatti l’allora cardinale Ratzinger: “Secondo questa prospettiva antropologica la natura umananon avrebbe in se stessa caratteristiche che si imporrebbero in maniera assoluta: ogni personapotrebbe o dovrebbe modellarsi a suo piacimento, dal momento che sarebbe libera da ognipredeterminazione legata alla sua costituzione essenziale. Questa prospettiva ha moltepliciconseguenze. Anzitutto si rafforza l’idea che la liberazione della donna comporti una criticaalle Sacre Scritture che trasmetterebbero una concezione patriarcale di Dio, alimentata da unacultura essenzialmente maschilista. In secondo luogo tale tendenza considererebbe privo diimportanza e ininfluente il fatto che il Figlio di Dio abbia assunto la natura umana nella suaforma maschile.”APPUNTO. DOTATO DI UN BEL FALLO. ALTRIMENTI COME POTEVATE SOTTOMETTERE LE DONNE?“Il secondo racconto della creazione (Gn 2,4-25) conferma in modo inequivocabile l’importanzadella differenza sessuale. Una volta plasmato da Dio e collocato nel giardino di cui riceve lagestione, colui che è designato, ancora con termine generico, come Adam, fa esperienza di unasolitudine che la presenza degli animali non riesce a colmare. Gli occorre un aiuto che gli siacorrispondente. Il termine designa qui non un ruolo subalterno, ma un aiuto vitale. Lo scopo èinfatti di permettere che la vita di Adam non si inabissi in un confronto sterile e, alla fine,mortale solamente con se stesso. È necessario che entri in relazione con un altro essere che siaal suo livello. Soltanto la donna, creata dalla stessa «carne» ed avvolta dallo stesso mistero,dà alla vita dell’uomo un avvenire. Ciò si verifica a livello ontologico, nel senso che lacreazione della donna da parte di Dio caratterizza l’umanità come realtà relazionale. In questoincontro emerge anche la parola che dischiude per la prima volta la bocca dell’uomo in unaespressione di meraviglia: «Questa volta essa è carne dalla mia carne e osso dalle mie ossa» (Gn2,23). La donna è un altro “io” nella comune umanità. Sin dall’inizio essi [uomo e donna]appaiono come “unità dei due”, e ciò significa il superamento dell’originaria solitudine, nellaquale l’uomo non trova “un aiuto che gli sia simile” (Gn 2,20). Si tratta qui solo dell’“aiuto”nell’azione, nel “soggiogare la terra”? (cfr Gn 1,28). Certamente si tratta della compagna dellavita, con la quale, come con una moglie, l’uomo può unirsi divenendo con lei “una sola carne” eabbandonando per questo “suo padre e sua madre” (cfr Gn 2,24).Appunto. Utilizzata, come una mucca, solo per la gravidanza.La differenza vitale è orientata alla comunione ed è vissuta in un modo pacifico espresso daltema della nudità: Ora tutti e due erano nudi, l’uomo e sua moglie, ma non ne provavano vergogna»(Gn 2,25). In tal modo, il corpo umano, contrassegnato dal sigillo della mascolinità o dellafemminilità, «racchiude fin “dal principio” l’attributo “sponsale”, cioè la capacità di esprimerel’amore: quell’amore appunto nel quale l’uomo-persona diventa dono e — mediante questo dono —attua il senso stesso del suo essere ed esistere.E questo chi lo dice, che sia questo il senso della vita? Altre filosofie ne indicano altri, disensi della vita.E, sempre commentando questi versetti della Genesi, il Santo Padre Giovanni Paolo II continua:«In questa sua particolarità, il corpo è l’espressione dello spirito ed è chiamato, nel misterostesso della creazione, ad esistere nella comunione delle persone, “ad immagine di Dio”». Nellastessa prospettiva sponsale si comprende in che senso l’antico racconto della Genesi lasciintendere come la donna, nel suo essere più profondo e originario, esista «per l’altro» (cfr 1Cor11,9): è un’affermazione che, ben lungi dall’evocare alienazione, esprime un aspetto fondamentaledella somiglianza con la Santa Trinità le cui Persone, con l’avvento del Cristo, rivelano diessere in comunione di amore, le une per le altre. «Nell’“unità dei due”, l’uomo e la donna sonochiamati sin dall’inizio non solo ad esistere “uno accanto all’altra” oppure “insieme”, ma sonoanche chiamati ad esistere reciprocamente l’uno per l’altro… Il testo di Genesi 2,18-25 indicache il matrimonio è la prima e, in un certo senso, la fondamentale dimensione di questa chiamata.Però non è l’unica.Per forza. Lo sfogo sessuale è ammissibile solo nel matrimonio, ovviamente, per fecondare lafemmina. Tutta la storia dell’uomo sulla terra si realizza nell’ambito di questa chiamata. In base alprincipio del reciproco essere “per” l’altro, nella “comunione” interpersonale, si sviluppa inquesta storia l’integrazione nell’umanità stessa, voluta da Dio, di ciò che è “maschile” e di ciòche è “femminile”. Nella visione pacifica che conclude il secondo racconto di creazioneriecheggia quel «molto buono» che chiudeva, nel primo racconto, la creazione della prima coppiaumana. Qui sta il cuore del disegno originario di Dio e della verità più profonda dell’uomo edella donna, così come Dio li ha voluti e creati. Per quanto sconvolte e oscurate dal peccato,queste disposizioni originarie del Creatore non potranno mai essere annullate.” (Lettera aiVescovi sulla collaborazione fra l’uomo e la donna nella Chiesa e nel mondo 31.5.2004 card. J.Ratzinger Congregazione per la Dottrina della Fede) 6.Congregazione per la dottrina della fede = NUOVO NOME DELL'INQUISIZIONE NEL PHALLUS DOMINI 2014.E su donne e sacerdozio non c’è manco da parlarne In questa chiarissima distinzione dei ruoli,alle pretese di chi vorrebbe vedere le donne, uguali all’uomo e intraprendere per esempio la viaal sacerdozio, così risponde Giovanni Paolo II: “Benché la dottrina circa l’ordinazionesacerdotale da riservarsi soltanto agli uomini sia conservata dalla costante e universaleTradizione della Chiesa e sia insegnata con fermezza dal Magistero nei documenti più recenti,tuttavia nel nostro tempo in diversi luoghi la si ritiene discutibile, o anche si attribuiscealla decisione della Chiesa di non ammettere le donne a tale ordinazione un valore meramentedisciplinare. Pertanto, al fine di togliere ogni dubbio su di una questione di grande importanza,che attiene alla stessa divina costituzione della Chiesa, in virtù del mio ministero diconfermare i fratelli, dichiaro che la Chiesa non ha in alcun modo la facoltà di conferire alledonne l’ordinazione sacerdotale e che questa sentenza deve essere tenuta in modo definitivo datutti i fedeli della Chiesa.” (Ordinatio Sacerdotalis, 22 maggio 1994)Appunto. Perchè il prodotto eccellente è solo il maschio. Dotato di fallo ovviamente.Da notare come la tradizione della chiesa considerasse, con l'Aquino, la femmina"un maschio malriuscito" e Lutero, per quanto riguarda Maria "un vaso".Appunto. Fosse stata anche priva di testa, l'importante è che potesse sgravare questo"immenso prodigio": un Dio Maschio in terra! Altro che Priapo! 7. Nella Genesi c’è Eva… ma c’è anche Maria. E’ possibile parlare del ruolo della donna edell’uomo senza infilarci sempre la Bibbia? In teoria sì, ma nella pratica e nelle rispostenecessarie a specificare l’autentica identità del maschio e della femmina, no. Esiste la veritàsu questa identità e se si escludesse questa verità, la si andrebbe a sostituire con ilrelativismo, le proprie opinioni, filosofie moderniste assunte a piccole verità intercambiabili aseconda delle mode.Eh già. Solo il FALLOCENTRISMO, L'ESALTAZIONE, LA GLORIFICAZIONE DEL FALLO è REALTà ETERNA VOLUTA DA DIO PADRE, IL FALLO SUPREMO...L’identità e il ruolo della donna nel mondo è la realizzazione del proprio essere in funzione perciò che è stata creata, così è per l’uomo: le identità non sono affatto uguali, ma non sononeppure competitive fra loro, piuttosto sono complementari, hanno bisogno l’una dell’altro:“Adam, fa esperienza di una solitudine che la presenza degli animali non riesce a colmare. Glioccorre un aiuto che gli sia corrispondente. Il termine designa qui non un ruolo subalterno, maun aiuto vitale.” (Lettera ai Vescovi) Scrive ancora Ratzinger nella Lettera sopracitata: “IlLibro della Genesi attesta il peccato che è il male del «principio» dell’uomo, le sue conseguenzeche sin da allora gravano su tutto il genere umano, ed insieme contiene il primo annuncio dellavittoria sul male, sul peccato. Lo provano le parole che leggiamo in Genesi 3, 15 solitamentedette «Protovangelo»: «Io porrò inimicizia tra te e la donna, tra la tua stirpe e la sua stirpe:questa ti schiaccerà la testa e tu le insidierai il calcagno». E’ significativo che l’annunciodel Redentore, del Salvatore del mondo,OVVIAMENTE DOTATO DI FALLO, TESTICOLI, SCROTO.contenuto in queste parole, riguardi «la donna». Questa è nominata al primo posto nelProto-vangelo come progenitrice di Colui che sarà il redentore dell’uomo.OVVIAMENTE. LA FEMMINA, UN UTERO FECONDABILE, UNA VOLTA CHE HA SGRAVATO IL MASCHIO DIO BEN RIUSCITO, PUò ANCHE ESSERE GETTATA NEL C*SSO.E, se la redenzione deve compiersi mediante la lotta contro il male, per mezzo dell’«inimicizia»tra la stirpe della donna e la stirpe di colui che, come «padre della menzogna» (Gv 8, 44), è ilprimo autore del peccato nella storia dell’uomo, questa sarà anche l’inimicizia tra lui e ladonna. In queste parole si schiude la prospettiva di tutta la Rivelazione, prima comepreparazione al Vangelo e poi come Vangelo stesso. In questa prospettiva si congiungono sotto ilnome della donna le due figure femminili: Eva e Maria.CHE APPUNTO NON SONO DONNE. Le parole del Protovangelo, rilette alla luce del Nuovo Testamento, esprimono adeguatamente lamissione della donna nella lotta salvifica del Redentore contro l’autore del male nella storiadell’uomo.” 8. L’uomo e la donna siano alleati, e amici. Non controparti L’uomo – sia il maschioche la femmina – è l’unico essere nel mondo che Dio abbia voluto per se stesso: è una persona, èun soggetto che, senza dubbio, decide di sé, ma per decidere in bene e per essere veramente utilealla società umana, ha bisogno di scoprire o riscoprire la sua identità, perché è stato creato,perché questa distinzione “maschio e femmina”, quale utilità, e così via. L’uomo infatti non puòritrovarsi pienamente se non mediante un dono sincero di sé, con tutto ciò che questo comporta. Èstato già detto che questa descrizione, anzi, in un certo senso, questa definizione della personacorrisponde alla fondamentale verità biblica circa la creazione dell’uomo – uomo e donna – aimmagine e somiglianza di Dio.Tanto è vero che nessuno di voi chiama Dio "Madre".Non vi piace un Dio con seno e vagina, eh?Questa non è un’interpretazione puramente teorica, o una definizione astratta, ideologica,filosofica, poetica, intercambiabile a seconda delle mode dei tempi, poiché essa indica in modoessenziale il senso dell’essere uomo, mettendo in rilievo il valore del dono di sé, dellapersona, nella distinzione indiscutibile dell’essere maschio e femmina, entrambi con due ruoliben definiti e diversi fra loro, ma complementari e per lo sviluppo della società umana. “L’uteroè mio e lo gestisco io” di infelice memoria, nel cuore della protesta femminista degli anni ’60,non ha fatto altro che offuscare il ruolo della donna facendola precipitare in una pietosasolitudine sfociata in una ribellione contro l’uomo,LURIDI SPORCHI FALLOCRATICI. LA DONNA è PADRONA DEL SUO CORPO, E SCEGLIE LEI, NON VOI! SE OFFRIRE IL SUO UTERO!e la prima vittima di questa assurda ed incomprensibile rivendicazione è stata proprio lafamiglia, e poi la vita umana, i figli concepiti che vengono uccisi (per legge) per rivendicareuna libertà che è diventata una autentica schiavitù del nostro tempo, vittima di se stessa anchela società che ha permesso la deriva dell’irragionevolezza, dell’irrazionalità sull’identitàdell’essere maschio e dell’essere femmina. Scrive Giovanni Paolo II nella Mulieris Dignitatem:“Il reciproco dono della persona nel matrimonio si apre verso il dono di una nuova vita, di unnuovo uomo, che è anche persona a somiglianza dei suoi genitori. La maternità implica sindall’inizio una speciale apertura verso la nuova persona: e proprio questa è la «parte» delladonna. In tale apertura, nel concepire e nel dare alla luce il figlio, la donna «si ritrovamediante un dono sincero di sé».OVVIO. S*OPARE PER IL GUSTO DI FARLO, è PROIBITO. Agostino Dixit!Il dono dell’interiore disponibilità nell’accettare e nel mettere al mondo il figlio è collegatoall’unione matrimoniale, che – come è stato detto – dovrebbe costituire un momento particolaredel reciproco dono di sé da parte e della donna e dell’uomo. Il concepimento e la nascita delnuovo uomo, secondo la Bibbia, sono accompagnati dalle seguenti parole della donna-genitrice: «Hoacquistato un uomo dal Signore» (Gen 4, 1). L’esclamazione di Eva, «madre di tutti i viventi», siripete ogni volta che viene al mondo un nuovo uomo ed esprime la gioia e la consapevolezza delladonna di partecipare al grande mistero dell’eterno generare. Gioia? Quando si è obbligate a forza, magari dopo uno stupro? Io dico di stuprare analmente ivescovi, così vediamo se accolgono con gioia il dono del fallo trapanatore.Gli sposi partecipano della potenza creatrice di Dio!(..) L’analisi scientifica confermapienamente come la stessa costituzione fisica della donna e il suo organismo contengano in sé ladisposizione naturale alla maternità, al concepimento, alla gravidanza e al parto del bambino, inconseguenza dell’unione matrimoniale con l’uomo.Allora una donna sterile cos'è? Non vale niente? Uccidiamola pure, tanto è inutile al MaschioFecondatore!Al tempo stesso, tutto ciò corrisponde anche alla struttura psico-fisica della donna. Quanto idiversi rami della scienza dicono su questo argomento è importante ed utile, purché non silimitino ad un’interpretazione esclusivamente bio-fisiologica della donna e della maternità. Unasimile immagine «ridotta» andrebbe di pari passo con la concezione materialistica dell’uomo e delmondo. In tal caso, andrebbe purtroppo smarrito ciò che è veramente essenziale: la maternità,come fatto e fenomeno umano, si spiega pienamente in base alla verità sulla persona. La maternitàè legata con la struttura personale dell’essere donna e con la dimensione personale del dono: «Hoacquistato un uomo dal Signore» (Gen 4, 1). Il Creatore fa ai genitori il dono del figlio. [...]Alla luce del «principio» la madre accetta ed ama il figlio che porta in grembo come una persona.Questo modo unico di contatto col nuovo uomo che si sta formando crea, a sua volta, unatteggiamento verso l’uomo – non solo verso il proprio figlio, ma verso l’uomo in genere -, taleda caratterizzare profondamente tutta la personalità della donna.No, la verità è che non potete sopportare che una Donna sia padrona di se stessa.Vagina-Utero-Clitoride-Seno. SUOI.BHè VA*FANCULO. IO SONO MIA, CREDO NELLA DEA, E FACCIO QUELLO CHE VOGLIO.NOn sono figlia di maria, la fogna scimmiesca di negazione della donna.Io sono Figlia di Kali, che i vostri maschi, li decapita, danzando nuda e trionfale. 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cab Posted January 11, 2014 Share Posted January 11, 2014 NOn sono figlia di maria, la fogna scimmiesca di negazione della donna.Io sono Figlia di Kali, che i vostri maschi, li decapita, danzando nuda e trionfale. ragazza mia, premetto che ho aperto sto topic un pò a muzzo e ho letto solo un pezzo dell'inizio e la fine giusto così, ma mi è bastata la frase finale per capire che c'è qualcosa che non va nella tua testolina bacata Link to comment https://www.gay-forum.it/topic/25760-una-mia-confutazione-a-uno-scritto-pro-sottomissione-femminile-e-anti-gay/#findComment-731622 Share on other sites More sharing options...
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