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Maternità surrogata per coppie gay...che ne pensate ?


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L'ideale per una coppia gay sarebbe fare due figli,  uno per ciascuno,  magari a distanza di uno o due anni l'uno dall'altro, con la stessa madre surrogata,  così sarebbero anche fratelli di sangue. 

Comunque anche io ed il mio ragazzo, tra adozione ed utero a nolo,  preferiremmo la seconda opzione.

Edited by ben81
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@ben81

 

pianifichi dei figli col tuo ragazzo ?

 

l'ideale sarebbe secondo me una madre biologica surrogata che interagisce negli anni successivi un po' anche coi figli che ha fatto secondo me. una amica di famiglia insomma.

Edited by marco7

Ci stiamo informando. .. comunque non sembra cosa facile,  ne da un punto di vista legale (essendoci in Italia un buco legislativo in tal senso)  ne da un punto di vista economico... 

Si,  in effetti una mamma che sia anche amica di famiglia per i bimbi non sarebbe male,  ma ci sarebbe sempre il rischio,  vista la legge italiana,  di un ripensamento da parte sua e di una richiesta di affidamento e alimenti... ecco perché è  meglio farla in paesi in cui la procedura è normata dalla legge.  

Edited by ben81

@ben81

 

vidi un film di una madre di famiglia che aveva già figli suoi e che fece dei figli per una coppia gay credo. questo darebbe un po' più di sicurezza che non vuole riprendersi i figli in seguito visto che ha già la sua famiglia.

 

altro fattore importante da considerare in italia secondo me è se questi figli avrebbero una vita normale o una vita discriminata dai compagni di scuola ad esempio, io questo non lo so valutare.

Edited by marco7

@R.POST

 

anche in una coppia di lesbiche i figli non possono assomigliare a entrambe ma nessuno direbbe a due lesbiche credo che tanto vale adottare.

 

 

infatti non ho capito quale sia il senso di fare un figlio sin dalla gestazione se tanto non è espressione biologica della coppia nemmeno in quel caso

  • 2 months later...

rileggendo i messaggi trapela tanta disinformazione..

io vedo ogni giorno coppie, gay e non, che trovano nella surrogazione una risposta al loro sogno di genitorialita'.

Le portatrici non sono sconosciute oltreoceano che una volta sfornato il fagotto scompaiono nel nulla.

Si instaura un rapporto strettissimo tra le parti, rapporto che nella maggioranza dei casi continua anche dopo il parto.

Ne tengo tutto il conto possibile, e infatti l'ho detto. Ma sono le tue due ultime righe che saltano del tutto il problema che ho sllevato. Al bambino, al ragazzo, all'uomo «sarà spiegato tutto». beh, certo: ci mancherebbe che gli dicano che è nato sotto un cavolo! La domanda è: 

1 quale reazione psicologica avrà una persona che verrà a sapere che la madre che l'ha generato ha affittato per «una lauta somma» il suo utero, in altre parole non l'ha generato perché lo desiderava, perché è venuto e lo ha accettato, magari con una certa gioia - ma appunto per ottenere «una lauta somma». Tu come ti sentiresti?

2 quale sarà la reazione psicologica verso il padre? Che lo ha privato di una madre. Madre che pure è esistita! 

3 Soprattutto, come si sentirà questo ragazzo/uomo?

 

 

http://www.ilcorsaro.info/glbtqi-3/oltre-il-tabu-della-gestazione-per-altri.html

 

 

Quest'intervista a una madre surrogato mi sembra spieghi molte cose. Io non posso dire per ora se lo farei o meno, visto che come dice questa donna, è meglio aver avuto prima figli propri e poi decidere se fare quest'esperienza, e io di figli per ora non ne ho. Certo se decidessi di avere figli con una donna, mi sembrerebbe ipocrita usufruire dello sperma di un uomo e poi gridare allo scandalo delle madri surrogate.

 

Comunque secondo me il pagamento e poi così elevato non è giusto, il principio che la donazione di organi è gratuita deve essere rispettato anche per l'utero, che fra l'altro poi ti viene "restituito" al contrario di quando doni un rene, che pure da noi in Italia si può donare. Al massimo si può prevedere un risarcimento se la gravidanza o il parto dovessero causare problemi fisici irreversibili alla donna, Non riesco a non vedere il pagamento come originato da ideee maschiliste, sempre come se la donna potesse essere separata dal suo corpo perchè un uomo ne usufruisca in cambio di beni materiali. Comunque finchè l'utero sarà in affitto si possono scegliere madri come quella del video che mostrino una consapevolezza e una libertà nella scelta che hanno fatto.

Sono favorevole. A volte la natura è bastarda e non si può avere un figlio col proprio corpo (parlo oltre che per gli uomini, per quelle donne sterili che non possono averne).

 

Sarebbe meglio adottare, perché appunto, ci sono figli di nessuno che hanno bisogno di affetto, ma non sono contrario agli utero in affitto.

E' bello dire che è bello adottare chi una famiglia non ce l'ha, o viene da famiglie disfunzionali per cui poi finisce in affido eccetera...ma specie se l'adottando ha già qualche anno, crescerlo come fosse un figlio proprio diventa più complicato di quanto si pensi.

Non vorrei fare pseudoscienza, ma le esperienze che facciamo nei primi 72 mesi di vita o giù di lì ci "segnano" molto più di quanto si possa immaginare.

 

Tra gli amici dei miei genitori ci sono coppie che hanno fatto ricorso ad adozioni internazionali (perché sterili e spinte dal desiderio di genitorialità), altre che hanno accolto in casa ragazzi (non più infanti) in affido temporaneo, che poi per varie vicissitudini è diventato più o meno "permanente"; ora, non ho una casistica sufficientemente vasta su cui ragionare, ma nessuno di questi ragazzi ha vissuto percorsi di inserimento facili e tutti i genitori adottivi hanno faticato molto.

 

Con ciò non ho nulla contro le adozioni; credo però che, paradossalmente, la GPA possa favorire la creazione di un nucleo familiare più stabile "da subito" per il neonato, che cresca con due mamme/due papà/una mamma e un papà.

Edited by schopy

se ci sarebbero problemi in una situazione limpida come l'adozione, figurati quali e quanto maggiori sarebbero i problemi nel caso dell'utero in affitto!

 

Ecco, secondo me è semplicistica l'idea che l'adozione sia una situazione limpida, mentre la GPA no.

Non so nemmeno se sarò mai in grado di condurre una vita di coppia più o meno soddisfacente, figuriamoci se penso alla paternità; ma dovendo esprimere un parere, io non credo che, una volta cresciuti, la consapevolezza di esser stati feti nell'utero di una persona esterna alla coppia genitoriale possa provocare chissà quale tipo di trauma...

 

Il fatto che la madre surrogata riceva un compenso a prima vista pare appunto un gesto poco nobile...ma se mi fermo a rifletterci non credo che, qualsiasi sia la somma in ballo, ci siano troppe donne pronte a mettere a disposizione il proprio corpo per la nascita di una nuova vita (capisco che l'argomento potrebbe venirmi rivolto contro, perché mi si potrà dire che proprio chi si fa meno scrupoli eventualmente accetterebbe di portare avanti la GPA). 

 

Non dimentico poi che fino a qualche decennio fa se ce lo si poteva permettere il figlio o la figlia naturale lo/la si metteva a balia. A ripensarci oggi, in tempi di gran celebrazione della maternità, anche questa pare una barbarie, o no?

Questo perché il neonato parte da una tabula rasa. Se si pensa che tra i due e i tre anni imparano già 100 parole nuove "al giorno" si capisce perché sia difficile l'inserimento di bambini già più avanti con l'età. 

Questi hanno emozioni, nozioni, pensieri, frasi e credenze già sviluppati... 

Però penso che anche i grandicelli debba sperimentare come sia una famiglia. 

@Almadel

 

ogni coppia dello stesso sesso deve almeno adottare gameti fuori dalla coppia. per gli etero vale solo se loro non riescono a procreare da soli.

 

per me è un fattore culturale: tradizionalmente i figli sono geneticamente propri ma ora si scopre che più che per lo sperma o per l'ovulo il genitore è colui che cresce il figlio.

 

i nostri cani non sono mica geneticamente imparentati con noi, ma sono membri del nucleo famigliare intimo.

 

per me "sarebbe meglio adottare" significa sopratutto che sulla terra ci sono persone in numero sufficiente e l'adozione non fa aumentare la popolazione esistente.

Edited by marco7

 

 


Ecco, secondo me è semplicistica l'idea che l'adozione sia una situazione limpida, mentre la GPA no.

 

Diciamo che, come hai già scritto tu, l'adozione o l'affido, possono determinare

altri problemi ( nonostante la limpidezza della situazione ) che non sono affatto

da sottovalutare

 

La differenza forse è che però questi problemi ( traumi da abbandono in orfanotrofio

con tutto ciò che può implicare nel caso dell'adozione internazionale...cioè strutture

inadeguate con chissà quali standard di "cura" ; oppure famiglia disfunzionale nel caso

di affido, intendendo per tale non semplici difficoltà economiche ma gravi problemi sociali )

non li abbiamo determinati noi, ma preesistevano vuoi all'adozione, vuoi all'affido

 

Inoltre, ma questo è del tutto incidentale, un gay potrebbe essere portato per il suo

vissuto a proiettare meno le proprie aspettative genitoriali su un figlio che, per svariate

ragioni, magari non è in grado di soddisfarle...anche se questo è solo uno tra i tanti

possibili errori di una famiglia adottiva.affidataria.

 

 

 


una volta cresciuti, la consapevolezza di esser stati feti nell'utero di una persona esterna alla coppia genitoriale possa provocare chissà quale tipo di trauma.

 

Su questo potrei anche darti ragione, non ho una solida opinione al proposito

penso però che definire eventuali problemi potrebbe essere essenziale per gestirli

 

Mentre ho una idea dei problemi dell'adozione o dell'affido, devo ammettere di non

avere altrettanta chiarezza sulle possibili controindicazioni di una GPA

La differenza forse è che però questi problemi ( traumi da abbandono in orfanotrofio

con tutto ciò che può implicare nel caso dell'adozione internazionale...cioè strutture

inadeguate con chissà quali standard di "cura" ; oppure famiglia disfunzionale nel caso

di affido, intendendo per tale non semplici difficoltà economiche ma gravi problemi sociali )

non li abbiamo determinati noi, ma preesistevano vuoi all'adozione, vuoi all'affido

 

In effetti per anni mi son trovato a discutere, paradossalmente, con persone etero che ritenevano giusta l'adozione per coppie omosessuali (anche) perché una famiglia "diversa" era, a loro avviso, sempre migliore dell'assenza di famiglia...lo trovavo un argomento un po' debole.

E' anche vero che, specie nel caso di adozioni internazionali, un certo "sradicamento" ambientale del bambino non è un problema che preesiste all'adozione. Così nel caso di ragazzi in affidamento, non direi che i problemi connessi all'inserimento di una realtà diversa da quella che conoscevano prima siano preesistenti all'affido stesso....ma credo che si tratti di un pensiero impopolare, perché al contrario, è più che naturale ritenere che, qualora si adotti un bimbo, in qualche modo lo si "salvi" da una situazione di degrado (sociale, economico, culturale) e gli si offra la possibilità di vivere una vita migliore di quella che avrebbe vissuto altrimenti; non voglio negare queste ovvietà, né fare l'apologia del brefotrofio.

 

A proposito delle aspettative di un genitore gay...bah, se un uomo gay arriva a metter su famiglia 9 su 10 ha già fatto su di sé tanto di quel lavoro introspettivo (che ci sarà stato un momento in cui ha deluso le aspettative dei suoi, dichiarandosi gay...non va quasi sempre così?) che probabilmente proietterà sui figli molte meno aspettative di una qualsiasi mamma italiana.

 

Io vengo da una famiglia affollata, di zii, zie, nonne, oltre a mamma e papà; non siamo poi così tanti, ma abitiamo tutti nel raggio di un chilometro. Abituato fin da piccolo a cercare di soddisfare le aspettative, anche contrastanti, di così tante persone (tutte più o meno delle "figure di riferimento"), non mi ha affatto aiutato a costruirmi un'identità "stabile"...cosa su cui sto ancora lavorando.

 

 


....ma credo che si tratti di un pensiero impopolare

 

Il fatto che sia un pensiero impopolare non significa sia sbagliato

 

Però, se parliamo di affidamento entrano in causa valutazioni sui servizi sociali

con tutto ciò che eventualmente di negativo ci si può voler vedere ( compresa una

ipotetica interazione interessata fra psicologi-assistenti e strutture convenzionate che

eccede nel drammatizzare problemi, contribuendo a crearne o non facendo un corretto

bilancio : costi-vantaggi ) 

 

Nel caso della adozione internazionale forse il sospetto di aver "comprato" un diritto

nel qual caso ovviamente le cose cambiano, rispetto all'affidatario. Va però detto che

l'alternativa di una adozione in loco a volte non c'è

Dico la mia: un giorno, se sentirò il bisogno di avere un figlio, penso che opterò per l'adozione (sperando che in Italia nel frattempo si diano una mossa). La maternità surrogata la vedo come una forzatura. Alla fine penso che la cosa più importante sia prendersi cura e donare affetto a un/a bimbo/a e se riesci a farlo con una creatura che ha perso i genitori naturali secondo me è una cosa bellissima. Capisco anche la voglia di essere padre "biologico", però per certi versi la vedo anche come una cosa un po' "egoistica" (non fraintendetemi), mi sembra una voglia di metterci a tutti i costi una parte di noi stessi. Ma alla fine quello che conta è l'amore e l'affetto nei confronti dei bambini, che poi siano stati generati o meno con il mio seme poco importa. E poi come si dovrebbe scegliere in una coppia chi dona il seme? O fai due figli?

Beh io in parte l'ho detto...è che non riesco ad immaginare i problemi della GPA

 

So ovviamente la "lezioncina" che viene detta, che bisognerebbe non interrompere

i rapporti con la gestante e fare in modo che i bambini conoscano la propria storia

che c'è questa persona che ha aiutato i papà a far sì che loro potessero nascere

 

Però se devo essere sincero...non è che sappia bene cosa succede dopo, se questo

discorso funziona o no

Però se devo essere sincero...non è che sappia bene cosa succede dopo, se questo

discorso funziona o no

 

questo perché la GPA è una cosa relativamente nuova....

credo che a molti dia l'idea di "fabbricarsi" un figlio, in luogo di prendersi cura di uno che già c'è, e che questo pensiero disturbi, fino a suggerire che si tratti di un atto "egoistico" mentre l'adozione sarebbe connotata in senso esclusivamente "altruistico"...ecco, io penso che questo sia un pregiudizio naturale, ma pur sempre un pregiudizio.

 

In senso lato, non è egoistico il desiderio di genitorialità tout-court?

Io mi permettevo di suggerire che affidi & adozioni sono realtà traumatiche anche per gli adottati/affidati, e che la GPA potrebbe (condizionale d'obbligo) essere, paradossalmente, una soluzione meno traumatica per il nascituro.

 

 


In senso lato, non è egoistico il desiderio di genitorialità tout-court?

 

per me si: il desiderio di genitorialità è un desiderio naturale egoistico che l'evoluzione ha creato per perpetrare le specie.

Ilromantico

Più che altro non trovo l'utilità del "dibattito". Alla fine chi ne ha le possibilità e la volontà ricorre all'utero in affitto con buona pace dei pareri contrari e della gente negativa e rosicona. Mi sembra che la natura di certi commenti possa essere paragonabile alla gente che si scaglia contro i matrimoni egualitari, come se a loro venisse qualcosa in tasca e/o la gente li obbligasse.

Edited by Ilromantico

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