Jump to content

Maternità surrogata per coppie gay...che ne pensate ?


Recommended Posts

Il fatto che la madre surrogata riceva un compenso a prima vista pare appunto un gesto poco nobile...ma se mi fermo a rifletterci non credo che, qualsiasi sia la somma in ballo, ci siano troppe donne pronte a mettere a disposizione il proprio corpo per la nascita di una nuova vita (capisco che l'argomento potrebbe venirmi rivolto contro, perché mi si potrà dire che proprio chi si fa meno scrupoli eventualmente accetterebbe di portare avanti la GPA). 

 

Vero, ma come ci sono persone che donano un  rene a un parente/amico ci saranno persone disposte a "prestare" l'utero. L'ostacolo sarebbe lo stigma sociale, sia per la donna che per gli uomini e il bambino, che per primo scoraggi a fare questa scelta, anche leggendo i commenti. Dovremmo lavorare su quello. Poi non è una questione di scarsa nobiltà, come ho già scritto per me la differenza fra un uomo che non può vendersi un rene, e una donna che invece può vendersi l'utero è dettata da idee maschiliste, alla fine il divieto di vendita di organi serve per proteggere i donatori, perchè non ci sia gente che ammazza pur di averli, ed esiste che io sappia in tutto il mondo. 

 

@Il

Più che altro non trovo l'utilità del "dibattito". Alla fine chi ne ha le possibilità e la volontà ricorre all'utero in affitto con buona pace dei pareri contrari e della gente negativa e rosicona

 

Non mi sembra d'altra parte giusto dare del rosicone a chi magari non può permettersi questa pratica, già in ogni caso le cure per la fecondazione assistita costerebbero (non so a dire la verità a quanto ammonti il compenso alla madre-surrogato e quanto quello al centro medico a cui ci si rivolge).

Diciamo che, tralasciando le mie opinioni magari troppo femministe, in Italia permettere questa pratica così come funziona in altri paesi andrebbe contro i principi di gratuità e universalità su cui si fonda il nostro sistema sanitario nazionale, mentre ad esempio negli Stati Uniti questi problemi di compravendita della salute  e dei corpi delle gente non se li fanno, anche se adesso Obama ha migliorato un po' le cose, e diminuito le disuguaglianze nell'acceso alle cure con varie riforme. (sono andata leggermente O.T. so che si l'argomento era se fosse giusto o meno in assoluto, non se fosse possibile prima o poi farlo in Italia, ma spero sempre che i nostri diritti possano essere garantiti anche qui, un giorno o l'altro, matrimonio compreso ovviamente) 

Edited by Lili
  • Replies 72
  • Created
  • Last Reply

Top Posters In This Topic

  • Isher

    7

  • Gabry18

    7

  • marco7

    6

  • schopy

    5

Certo che ognuno è libero di fare quello che vuole (entro certi limiti), ci mancherebbe. Qui si raccolgono solo le opinioni degli utenti, che io trovo molto utili per riflettere. Magari a volte a me può sfuggire qualcosa, un dettaglio, un aspetto o un punto di vista che altri invece possono farmi notare.

Vero, ma come ci sono persone che donano un  rene a un parente/amico ci saranno persone disposte a "prestare" l'utero. L'ostacolo sarebbe lo stigma sociale, sia per la donna che per gli uomini e il bambino, che per primo scoraggi a fare questa scelta, anche leggendo i commenti. Dovremmo lavorare su quello. Poi non è una questione di scarsa nobiltà, come ho già scritto per me la differenza fra un uomo che non può vendersi un rene, e una donna che invece può vendersi l'utero è dettata da idee maschiliste, alla fine il divieto di vendita di organi serve per proteggere i donatori, perchè non ci sia gente che ammazza pur di averli, ed esiste che io sappia in tutto il mondo. 

 

Scusa, però la questione è un po' differente. Un rene lo si dona per salvare un'altra persona dalla morte. L'utero lo doni per soddisfare un desiderio di paternità biologica di un'altra persona (quindi nemmeno per un desiderio proprio di maternità) che potrebbe farne a meno senza comunque rischiare la vita e con la possibilità di adottare un bambino.

A questo punto mi sorge un dubbio: secondo voi cosa ha più "peso", la soddisfazione che un figlio sia "biologicamente" tuo o quella che deriva dalla gioia di donare amore a un bambino, anche se adottato?

Sì è vero, ma anche vero che il rene non me lo ridaresti,  l'utero invece sì! Se dovessi io avere problemi all'altro rene potrei morire a mia volta, poi è anche vero che anche con il parto e la gravidanza si rischia la vita per carità, non è detto vada tutto bene, stavo cercando di spostare la questione sui diritti del donatore, oltre quelli del ricevente. Comunque resta il fatto che c'è di mezzo un'altra persona (il figlio), e su come la prenderà il singolo figlio purtroppo non abbiamo certezze. . 

L'adozione porta i problemi descritti sopra da altri, quindi alla fine che dire? Ogni cosa ha i suoi pro e i suoi contro, alla fine anche portare via un bambino  dal suo ambiente, dal suo paese magari a centinaia di chilometri dal nostro può essere considerata una scelta egoistica. 

Edited by Lili

 

 


L'utero lo doni per soddisfare un desiderio di paternità biologica di un'altra persona (...) che potrebbe farne a meno senza comunque rischiare la vita e con la possibilità di adottare un bambino.

 

spesso non c'è la possibilità di adottare e per questo si ricorre alla madre surrogata.

Ilromantico

Una frase della stessa pasta di: "I matrimoni gay mi inquietano, però non ho nulla in contrario ai gay che optano per il matrimonio". Ma vi leggete?eddai...

 

Le adozioni sono come i "vado a lavorare a Londra", a parole una possibilità facilissima e aperta a tutti, ma in realtà accessibile e fattibile per pochi. Le adozioni sono ben più simili a una lotteria che a una possibilità alla portata di tutti. In genere solo la coppia etero del "mulino bianco" ha possibilità di partecipare alla "lotteria" dell'adozione, quindi di altruista ed egualitario non so cosa ci vediate. Tra l'altro a volte anche le coppie del mulino bianco sono costrette a subire veri e propri calvari nel processo di adozione(aspettano anni, problemi col paese d'origine, decidono di NON darti il bambino/a dopo essertici affezionato,ecc). Non tutte le adozioni sono complicate, ma il rischio di calvari e delusioni cocenti non è così remoto. Motivo per cui certe coppie, non sono disposte a passare infiniti calvari ed esami per poi sentirsi dire "NO". Per quanto le motivazioni possano essere altruiste è disumano vedere a volte come si giochi coi sentimenti dei genitori adottivi.

 

Questa mi sembra la motivazione più importante e realista per chi decide di optare per l'utero in affitto. Chi ha la fortuna di poterlo fare avrà la certezza di essere padre (complicazioni e sfighe permettendo) e non dovrà essere succube di mille burocrazie.

Una frase della stessa pasta di: "I matrimoni gay mi inquietano, però non ho nulla in contrario ai gay che optano per il matrimonio". Ma vi leggete?eddai...

Le adozioni sono come i "vado a lavorare a Londra", a parole una possibilità facilissima e aperta a tutti, ma in realtà accessibile e fattibile per pochi. Le adozioni sono ben più simili a una lotteria che a una possibilità alla portata di tutti. In genere solo la coppia etero del "mulino bianco" ha possibilità di partecipare alla "lotteria" dell'adozione, quindi di altruista ed egualitario non so cosa ci vediate. Tra l'altro a volte anche le coppie del mulino bianco sono costrette a subire veri e propri calvari nel processo di adozione(aspettano anni, problemi col paese d'origine, decidono di NON darti il bambino/a dopo essertici affezionato,ecc). Non tutte le adozioni sono complicate, ma il rischio di calvari e delusioni cocenti non è così remoto. Motivo per cui certe coppie, non sono disposte a passare infiniti calvari ed esami per poi sentirsi dire "NO". Per quanto le motivazioni possano essere altruiste è disumano vedere a volte come si giochi coi sentimenti dei genitori adottivi.

Questa mi sembra la motivazione più importante e realista per chi decide di optare per l'utero in affitto. Chi ha la fortuna di poterlo fare avrà la certezza di essere padre (complicazioni e sfighe permettendo) e non dovrà essere succube di mille burocrazie.

Che centrano i matrimoni gay scusa?Che paragone è?

Ho forse detto che chi ricorre alla GPA è un pazzo o altro?

Personalmente le mie "ritrosie"al riguardo sono quelle di @Isher,potendo preferirei l'adozione.Poi che adottare non sia semplice lo so da me,anzi in Italia nemmeno si può.

Al giorno d'oggi tutto è ormai possibile,io non chiederei MAI ad una donna di prestarmi l'utero,ne gratis ne a pagamento.Se poi tu o altri non avete le mie reticenze tanto meglio...

Non tutte le adozioni sono complicate, ma il rischio di calvari e delusioni cocenti non è così remoto. Motivo per cui certe coppie, non sono disposte a passare infiniti calvari ed esami per poi sentirsi dire "NO". Per quanto le motivazioni possano essere altruiste è disumano vedere a volte come si giochi coi sentimenti dei genitori adottivi.

 

Questa mi sembra la motivazione più importante e realista per chi decide di optare per l'utero in affitto. Chi ha la fortuna di poterlo fare avrà la certezza di essere padre (complicazioni e sfighe permettendo) e non dovrà essere succube di mille burocrazie.

 

A me del calvario dei genitori "adottivi" importa meno che dell'integrità dell'adottato...però paradossalmente concordiamo sulla base di presupposti antitetici ecco.

  • 1 year later...

Riprendo questo thread.

Sono favorevole alla GPA ma con diversi paletti.

 

Innanzitutto solo nella forma altruistica, senza quindi nessuno scambio di denaro.

Non può essere imposto per legge, ma trovo sia molto bello che la madre diventi una vera e propria amica della coppia.

Deve esserci per la madre portatrice la possibilità di tenere il bambino nel caso in cui, dopo la gravidanza, cambi idea e decida di non "surrogare" più la sua maternità.

Devono esserci il diritto del figlio a poter risalire alle proprie origini biologiche e quindi deve poter vedere la madre portatrice se richiesto (se non avveniva già) e il diritto del figlio a poter conoscere la donatrice di ovulo se questo è esterno (quindi sono a favore solo se senza anonimato del donatore o con anonimato fino a una certa età del figlio, diciamo la maggior età, oltre a cui gli deve essere permesso incontrare questo donatore).

Il discorso sul donatore comunque è valido per qualsiasi forma di eterologa.

Quindi diciamo che mi trovo favorevole a quella che è la legislazione sulla GPA negli UK.

 

La reazione di un figlio cresciuto allo scoprire il modo in cui è nato secondo me non è da sottovalutare.

Ad esempio non so come potrebbe prendere il fatto che una donna sia stata pagata per portarlo nel suo utero per poi cederlo ad un'altra coppia.

Magari c'è chi se ne frega, chi si dice d'accordo col pagamento, ma magari c'è chi si potrebbe sentire essere stato trattato come una merce venduta ad un certo prezzo: dipende dalla sensibilità di ognuno.

Per questo escluderei forme di pagamento.

Credo che in molti vorrebbero conoscere chi ha fatto in modo che potessero venire al mondo, quindi assolutamente dovrebbero poter conoscere la madre portatrice, ma credo sia già così, a parte in casi limite in paesi sottosviluppati (dove comunque la pratica è vietata a single e coppie gay).

Riguardo la questione anonimato del donatore esterno, è un discorso che vale per qualsiasi forma di eterologa, anche per coppie eterosessuali.

Ho letto tempo fa che c'è una parte di persone (non tutte, una parte se ne frega) adesso già adulte, nate da eterologa con donatore anonimo, che desiderano fortemente conoscere le loro origini biologiche: la persona che ha donato quel gamete (di solito spermatozoo) che poi alla fine costituisce metà del corredo genetico e quindi determina aspetto fisico e carattere.

Non è possibile - e per questo soffrono molto - perché la legge del loro stato non lo prevede e per questo stanno facendo diverse battaglie legali riuniti in un'associazione (di cui ora non ricordo il nome preciso).

Quindi, ritornando alle mie posizioni, non deve esserci l'anonimato del donatore e se c'è deve cadere al compimento di una certa età, per me la maggiore età (in Italia ad esempio, se non erro, la possibilità di conoscere il donatore prima anonimo è data al compimento dei 25 anni).

 

Trovo molto belli poi i casi di coparentalità che si possono comporre in diversi modi.

Possono variare per numero, per orientamenti sessuali, per bilanciamento uomini e donne, etc...

Ad esempio una donna che porta un figlio per una coppia gay, che però poi crescerà con loro in una sorta di famiglia allargata.

Forse in questo caso però non si può parlare propriamente di maternità surrogata.

Nella British Columbia in Canada addirittura si possono registrare tre genitori sul certificato di nascita del figlio, come ha fatto questa coppia lesbica con un amico che ha messo il seme e sarà a tutti gli effetti terzo genitore: http://www.cbc.ca/news/canada/british-columbia/1st-canadian-family-with-3-parents-on-birth-certificate-grows-1.2950107

Oppure c'è stato il caso in Olanda di un trio gay che si è messo d'accordo con una coppia lesbica amica per crescere un unico figlio tutti insieme e dal punto di vista giuridico si sono aggiustati come hanno potuto: http://www.vice.com/it/read/queste-cinque-persone-stanno-per-avere-un-figlio-insieme-289

Comunque quello della coparentalità è un discorso un po' OT.

Magari quando riesco apro un thread apposito perché è un argomento che mi affascina molto.

Edited by Uncanny

Non condanno assolutamente la pratica, anzi, fermo restando che si tratta di qualcosa a cui non penso che ricorrerò mai in favore, invece, di una tradizionale adozione.

Penso sia molto più bello e gratificante il fatto d'aver la possibilità di donare amore, fiducia, rispetto ed educazione ad un bambino che potenzialmente ha conosciuto il dolore e la solitudine. 

Create an account or sign in to comment

You need to be a member in order to leave a comment

Create an account

Sign up for a new account in our community. It's easy!

Register a new account

Sign in

Already have an account? Sign in here.

Sign In Now

×
×
  • Create New...