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Nuova Legge Elettorale


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Mi auguro che non si torni al voto con questa legge elettorale, vorrebbe dire di fatto andare al voto con un proporzionale puro con un misero sbarramento al 3% (visto che nessun partito arriverà mai al 40%), sarebbe il caos e si aprirebbe la strada ad un futuro fatto di incertezza, ingovernabilità, e governi di larghe intese con tutto ed il contrario di tutto, tutte cose non auspicabili.

 

Peccato che con il referendum costituzionale gli italiani abbiano perso l'ennesima occasione di cambiare e dare finalmente stabilità e governabilità al paese.

 

Speriamo almeno che prima di tornare al voto si riesca a fare una legge elettorale decente con meccanismi in senso maggioritario.

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La Corte Costituzionale ha dichiarato incostituzionale

la legge elettorale

 

Capite cosa vuole dire?

Sembra di no

 

Praticamente Renzi ha SBAGLIATO a scriverla, cioè

si è dimostrato INCAPACE di riformare in modo serio

il sistema politico italiano

 

Avesse fatto una legge brutta, che piaceva solo a voi

ma LEGALE capirei....ma ne ha fatta una ILLEGALE

 

Lo dico perchè sembra che la propaganda a volte vi

ottenebri il giudizio

Personalmente, commentavo il possibile scenario che si può prevedere oggi, nel post-referendum e senza una legge maggioritaria.

Il referendum, tirato qui in mezzo in modo inopportuno, può essere chiamato in causa giusto perché con esso si sarebbe tolto di mezzo il Senato come camera eletta direttamente dagli elettori.

 

Ma avesse vinto il Sì, con la decisione di oggi, il problema (non avere una legge maggioritaria) sarebbe tuttavia rimasto.

Ma avesse vinto il Sì, con la decisione di oggi, il problema (non avere una legge maggioritaria) sarebbe tuttavia rimasto.

 

Senza più una camera pari all'altra la governabilità sarebbe arrivata comunque, ora ci ritroviamo un sistema inabile e una legge proporzionale, la colpa è di chi ha votato No, non di chi ha scritto una riforma che non poteva e non potrà mai essere perfetta col Parlamento italiano che tutto può e distrugge per i propri fini.

La governabilità era data da ballottaggio + premio di maggioranza alla lista.

Ovvero come l'Italicum era stato pensato, senza piano B in caso di bocciatura della riforma.

Da qui la necessità di avere una sola camera.

 

Resosi però impossibile il ballottaggio, delle modifiche andavano comunque fatte pure in caso di vittoria del Sì (ora la legge è sostanzialmente proporzionale, giacché nessun partito - ad oggi - riuscirebbe a raggiungere il 40%).

 

Certo, tali modifiche erano state anticipate nebulosamente, ma il governo che aveva fatto quelle promesse è ora dimissionario...

Edited by Layer
AndrejMolov89

Non credo assolutamente a questo argomento, per quanto abbia avuto le mie perplessità sul referendum del quattro dicembre. La legge elettorale sarebbe stata resa inammissibile in ogni caso, e qualunque risultato del referendum. La qualità di inconstituzionalità è indipendente dal risultato referendario, a meno di sostenere che le decisioni di un organo di garanzia siano motivate da ragioni politiche. 
Dovreste dare argomenti più convincenti, per stabilire le ragioni per cui il risultato referendario sarà l'origine di ogni problema.

Dovreste dare argomenti più convincenti, per stabilire le ragioni per cui il risultato referendario sarà l'origine di ogni problema.

 

Mi sembra così evidente: il superamento del Senato avrebbe facilitato la governabilità anche con un sistema elettorale non più così maggioritario, come il precedente Italicum, alla Camera. Trovate voi argomentazioni più convincenti per dire che non sia così, oppure mentite a voi stessi. Quelli del No andrebbero processati come a Norimberga.

Quello che vorresti dire è che sarebbe stato più semplice (nella teoria) venirne a capo, con un'unica legge da modificare (sarebbe rimasta un'unica Camera). Cosa che avrebbe comportanto (teoricamente) anche tempi più ristretti. Ma il problema si sarebbe posto comunque, perché la governabilità era data dal ballottaggio previsto nel caso in cui nessuna lista avesse preso il 40% dei consensi (magari tale meccanismo lo si sarebbe potuto ''correggere'' facendovi accedere i primi tre partiti invece che i primi due, in modo da superare in parte l'accusa di essere una legge con una forte componente plebiscitaria - non so però se in questa veste il ballottaggio avrebbe superato indenne l'esame della CC).
 
Ora invece bisogna non solo occuparsi di una legge maggioritaria per la Camera, ma anche farne una per il Senato da armonizzare con la prima.
A meno che non si consideri questo scenario: la possibilità che, dopo un'ipotetica vittoria del Sì, il PD renziano si fosse trovato a riconfermare i consensi ottenuti anche nelle successive politiche. Insomma, tutto da vedere.

Edited by Layer

ad oggi il 40% alla Camera è alla portata solo dei 5stelle; se si andasse alle elezioni con queste due leggi elettorali, l'esito più probabile sarebbe un governo 5Stelle - Lega, con l'eventuale aggiunta di Fratelli d'Italia, a patto che riescano a formare una coalizione al Senato

potrebbero trovare facilmente un terreno comune su un programma di rottura con l'Unione Europea, di fuoriuscita dall'euro e di argine all'immigrazione, e incasserebbero anche il gradimento del governo USA

AndrejMolov89

Mi sembra così evidente: il superamento del Senato avrebbe facilitato la governabilità anche con un sistema elettorale non più così maggioritario, come il precedente Italicum, alla Camera. Trovate voi argomentazioni più convincenti per dire che non sia così, oppure mentite a voi stessi. Quelli del No andrebbero processati come a Norimberga.

Io non c'entro nulla con il no, o con il sì. Non mi convince assolutamente l'argomento tutto qua. 1)( il superamento del senato avrebbe facilitato ... ) come? Ragionevolmente hanno la stessa legge elettorale, assumendo che la composizione non cambi tra i due, ci sarebbero stati i soliti vizi, più che altro non ci sarebbero due colpi in canna per far cadere il governo, ma solo uno. 

La questione della governabilità dipende dalla legge elettorale, o dal formato del parlamento, perché mi pare che si stiano confondendo i piani, e lo chiedo non facendo parte di nessun schieramento. 

Oggettivamente la legge elettorale non è stata giudicata ammissibile, però, è anche pur vero che il proporzionale pur non permette di formare delle coalizioni di governo "omogenee". 

Oddio se volessimo proprio stare a sindacare

il grado di omogeneità del presente e precedente

governo, coi vari Alfano Verdini & C la situazione

non può peggiorare di molto

 

Certo poi uno considera che è solo grazie ad Alfano

che abbiamo le Unioni Civili...perchè se era per PD e M5S

non avremmo avuto niente e ci si rassegna

YouTrend

 

Dopo la sentenza della Consulta che ha modificato l’Italicum abolendo il ballottaggio se nessuna lista ottiene il 40% dei voti, lo scenario politico italiano ha conosciuto un’importante evoluzione: non è più in vigore, per la Camera dei Deputati, un sistema elettorale majority assuring, cioè che possa garantire la certezza che vi sia una maggioranza omogenea dopo le elezioni.

 

Per la verità, dopo la bocciatura della riforma costituzionale che aboliva il bicameralismo paritario (in particolare ridimensionando il ruolo del Senato) questo era vero già prima della sentenza. Ma se la Corte avesse “salvato” il ballottaggio per l’elezione della Camera, si sarebbe avuto almeno lì un vincitore certo che avrebbe poi dovuto fare accordi in Senato per formare un governo.

 

Sta di fatto che la nuova legge elettorale è un proporzionale con una soglia di sbarramento del 3%, in cui sono vietate le coalizioni e che prevede un premio di maggioranza alla lista più votata solo nel caso in cui quest’ultima ottenga almeno il 40% dei voti. E questa legge – come specificato dalla Corte stessa – è immediatamente applicabile.

 

Che succede quindi se si va a votare domani con questo “nuovo” Consultellum? La Supermedia dei sondaggi aggiornata al 25 gennaio ci dice che il PD è il primo partito, con il 30,7%, seguito a breve distanza dal Movimento 5 Stelle al 29%. In terza posizione c’è la Lega Nord con il 13%, tallonata da Forza Italia al 12,4%. Più giù troviamo Fratelli d’Italia al 4,6%, il Nuovo Centrodestra con il 3,4% e infine Sinistra Italiana al 2,9%.

 

Per simulare la Camera dei Deputati, abbiamo simulato due scenari. Nel primo, abbiamo ipotizzato che il PD formi una lista unica con quelle formazioni minori (Scelta Civica, PSI) arrivando così al 31,1%; e che Sinistra Italiana rimanga sotto la soglia di sbarramento. Questo scenario sarebbe il “best case” per il PD, che essendo il partito di maggioranza relativa risulterebbe avvantaggiato in termini di seggi dall’esclusione delle formazioni che non superano la soglia di sbarramento.

 

Nel secondo scenario, invece, abbiamo ipotizzato che il PD ottenga il suo dato “reale” (30,7%) e che sia invece Sinistra Italiana a formare una lista unica con quelle forze della sinistra radicale (Rifondazione, Verdi, etc) che sempre secondo la Supermedia le consentirebbero di arrivare al 4%. Come è facile ipotizzare, questo è invece il “worst case” per il PD.

 

Gli esiti di questi due scenari, alla Camera, sono i seguenti:

 

camera-A.png

 

Nel primo caso, il PD non solo sarebbe ben lontano dall’avere la maggioranza assoluta, ma anche alleandosi con NCD e con Forza Italia formerebbe un governo sostenuto da soli 310 deputati, a cui potrebbero aggiungersi il deputato eletto in Val d’Aosta e magari metà dei deputati eletti nella circoscrizione Estero: in totale, una maggioranza di 317 deputati, ossia due soli deputati sopra la metà esatta dei componenti di Montecitorio (630).

 

CAM-SCEN_B.png

 

Nel secondo caso, invece, la sinistra ottiene seggi ma non è (ovviamente) coalizzabile con PD, NCD e Forza Italia. Questi tre partiti raggiungerebbero 296 seggi: per arrivare alla fatidica quota di 316, dovrebbero sperare di eleggere almeno 9 deputati su 12 nella circoscrizione Estero, oltre ad un deputato “non ostile” in Val d’Aosta.

 

E al Senato?

 

Qui la situazione è solo lievemente meno incerta, per via – essenzialmente – dello sbarramento regionale dell’8%.

 

Anche qui abbiamo ipotizzato due scenari. Dato che al Senato è possibile fare coalizioni, nel primo scenario il PD si presenta in coalizione con NCD. Nel secondo scenario, NCD corre da solo.

 

SEN-SCEN_A.png

 

Nel primo scenario, La maggioranza “tripartita” PD-NCD-FI, allargata agli autonomisti valdostani e del Trentino-Alto Adige, potrebbe contare su ben 159 seggi, oltre a quelli eletti all’Estero (che sono 6 in tutto). Poiché a Palazzo Madama la maggioranza è di 158, ci sarebbe comunque un margine di pochi senatori per poter formare un governo.

 

SEN-SCEN_B.png

 

Nel secondo scenario, NCD prende solo un seggio (in Calabria); lo abbiamo così assimilato al gruppo parlamentare degli autonomisti. Insieme a PD e Forza Italia, questa coalizione raggiungerebbe quota 157 seggi, sempre senza contare i senatori eletti all’Estero. Anche qui, ci sarebbe una maggioranza parlamentare a portata di mano, ma il margine sarebbe risicatissimo.

 

In conclusione, con i dati che abbiamo a disposizione oggi sembra abbastanza incomprensibile l’entusiasmo di chi vuole tornare alle urne subito. L’esito più probabile è quello di una grande instabilità, e la migliore delle ipotesi – nell’ottica della formazione di un governo – è quella di una grande (?) coalizione tra PD e i gli avversari storici di Forza Italia. Almeno fintantoché il Movimento 5 Stelle, secondo partito italiano, confermerà la sua scelta di non allearsi con nessun’altra forza politica.

 

Uno scenario che somiglia, più che alla Prima Repubblica che fu, all’esperienza tedesca della Repubblica di Weimar. Probabilmente c’è da augurarsi che le somiglianze con quel periodo storico si fermino qui.

Edited by Rotwang

Una analisi puerile

 

Io direi semmai che la legge che esita dalla sentenza della Corte Costituzionale

non scioglie i nodi

 

Perchè da una lato, eliminando il ballottaggio prefigura un sistema proporzionale

in cui diventa necessario allearsi dopo il voto, dall'altro lascia in piedi l'ipotesi di fare

un listone o una coalizione prima del voto per puntare o cercar di puntare a fare il 40%

 

Grillo ha già detto che intende procedere così, ma senza imbarcare nessuno

rifiutando l'idea che il suo "movimento" possa diventare un partito qualunque

è costretto a percorrere la via del populismo fino in fondo, ma il problema è

che non vuole sbilanciarsi andando ad assorbire scontenti di destra o di sinistra

( che pure non mancherebbero ) Non vuole quindi dirci quale Populismo interpreta

ciò che ci dice è che rifiuta il proporzionale che in teoria sostiene, perchè rifiuta le

alleanze con tutti i partiti

 

Qui ovviamente si scade nel paradosso...per non dire nella imbecilità, nel senso

che politicamente è una posizione insensata

 

Renzi potrebbe puntare sul recupero di credibilità di una sua leadership, anche

perchè sarebbe l'unica e fare un listone o coi centristi o con le varie sinistre, per

puntare al 40% salvo poi eventualmente allearsi con Berlusconi dopo le elezioni

quindi Populismo di Centro

 

A destra invece finchè resta in piedi il consenso al M5S e Berlusconi è incandidabile

non esistono chance realistiche

 

Berlusconi si affiderà al mancato raggiungimento del 40% per poter essere decisivo?

E' una scelta ardua perchè significherebbe marciare da solo e con scarsa capacità di

attrazione con la concorrenza di un listone Salvini-Meloni

 

Le opzioni in gioco sono moltissime e prevedere l'esito elettorale è impossibile

leggevo qualche stralcio dal recente intervento di Renzi a un'assemblea di partito a Rimini, riportato su questo articolo

 

http://www.repubblica.it/politica/2017/01/28/news/renzi_assemblea_amministratori_pd-157089809/

 

presumo, trattandosi di Repubblica, che abbiano inserito le frasi più significative disponendole in un montaggio accattivante; nonostante questo l'intervento nel suo complesso non dice niente, è la mediocre rappresentazione di un leader politico affetto da narcisismo sfrenato che ha perso i contatti con la realtà

umoristiche alcune frasi, tipo questa

 

 

o il Pd, prima comunità politica del paese, prova a giocare un ruolo di proposta o stiamo diventando il luogo in cui qualcuno fa un servizio per un certo periodo, pensa al proprio io e l'Italia gioca una partita di serie B

 

senza rendersene conto Renzi, in preda al classico delirio proiettivo, parla di se stesso e della sua esperienza da presidente del consiglio

in altri passaggi si dice convinto di arrivare al 40% e punta a elezioni in data ravvicinata, probabilmente Giugno

insomma elezioni subito con questo intruglio messo insieme dalla Corte Costituzionale, che ha pure inserito la lotteria dei sorteggi (un tocco di involontaria ironia da parte dei giudici, ne possiamo sorridere ma era davvero di loro competenza? era davvero loro compito emendare la legge in modo tale da riscriverla e renderla applicabile subito? è davvero nelle loro competenze "legiferare" de facto?)

a mio avviso, se votano subito, al 40% non arriveranno i voti del PD e di Forza Italia messi assieme: potrei sbagliarmi ma non di molto... dopodiché il paese andrà nell'unico luogo dove può andare, e Renzi va a fare l'amministratore di condominio a Rignano vita natural durante

Edited by conrad65

 

Almeno fatemi dire che molti professori di diritto costituzionale che

oggi taceranno, ma ieri andavano in TV a fare propaganda politica

in perfetta mala fede....dovrebbero vergognarsi di come hanno fatto

stanno facendo e faranno ( sicuramente ) carriera

 

non tutti tacciono, uno sta perfino sbroccando con affermazioni abbastanza fantasiose e velati inviti a normalizzare la Corte (a cui notoriamente ambisce)

Edited by Finrod

la legge elettorale proporzionale con sbarramento al 3% mette nuovo vento nelle vele degli scissionisti, D'Alema l'ha capito al volo e credo che basterà la sua minacciata scissione a frenare la corsa di Renzi verso le elezioni-suicidio (suicidio suo e del paese)

ma non c'è solo questo: le elezioni, negli intendimenti di Renzi, sarebbero anche motivate dalla volontà di rimandare la questione della correzione della legge di bilancio chiesta dalla UE, presentandosi come il premier che ha abbassato le tasse (che poi non è vero, ha fatto qualche regalia ai privilegiati del posto fisso e ai pensionati)

tuttavia la situazione economica sta rapidamente cambiando: salgono i rendimenti dell'obbligazionario in tutto il mondo per una prevista ripresa dell'inflazione, che in alcuni paesi è già una realtà (mentre noi siamo in deflazione, in Germania sarebbero già al 2% di inflazione); ma sale anche lo spread dei nostri titoli rispetto alle obbligazioni tedesche, e di conseguenza noi soffriamo un calo dei valori obbligazionari sensibilmente maggiore rispetto alla media europea, e questo può repentinamente trasformarsi in un crollo del mercato dei nostri titoli di stato

l'unico argine è rimasta la politica di quantitative easing di Draghi, che tuttavia i tedeschi combatteranno strenuamente appellandosi all'incremento dell'inflazione, che nel loro paese ha già raggiunto il target massimo stabilito dalla BCE (appunto il 2%): Draghi prima o poi dovrà cedere alle loro pressioni

inoltre nel 2017 l'Italia si prepara a rinnovare prestiti obbligazionari per oltre 400 miliardi di euro, dunque occorrerà assoluta attenzione alle politiche di bilancio e al rispetto dei parametri europei per non ritrovarsi con un mercato fortemente avverso al rischio Italia e con rendimenti fuori controllo

tutti questi elementi, sommati alle minacce del populismo interno, dovrebbero ragionevolmente portare il governo ad accantonare il tema "elezioni subito", e propendere invece per un impegno immediato su almeno due punti: l'economia, smantellando la pessima politica renziana (con la revoca immediata della regalia degli 80 euro ai privilegiati del posto fisso, blocco degli incrementi di stipendio agli statali e ripristino dell'IMU sulla prima casa), e la riscrittura della legge elettorale (sperabilmente sul modello del Mattarellum e non seguendo le aspirazioni di coloro che vorrebbero riacquistare centralità politica con il proporzionale a spese della governabilità del paese)

Personalmente fossi in Renzi andrei a ripescare il Mattarellum 2.0 della minoranza Pd.

 

Ha il vantaggio che, essendo un testo della minoranza Pd, non può non essere sostenuto dalla minoranza stessa, non avrebbero scuse.

 

La sentenza della consulta ammettendo il premio di maggioranza per chi ottiene più del 40% di fatto ha legittimato un premio di maggioranza del 14% circa (visto che dal 40% ad arrivare al 54% c'è un 14%).

 

Il Mattarellum 2.0 è un sistema che assegna il 75% dei seggi con sistema maggioritario uninominale, mentre all'interno del restante 25% (ripartito invece con metodo proporzionale e sbarramento al 2%) assegna al maggior partito un premio di natura fissa pari appunto al 14/15% (cioè 90 seggi).

 

Sarebbe una buona legge elettorale che favorirebbe governabilità e allo stesso tempo tutti potrebbero avere una propria rappresentanza.

La tua preoccupazione sbuffo e' solo che in parlamento ci sia una solida maggioranza di un unico partito o coalizione nelle due camere per poter avere i voti con cui governare.

 

Se questa maggioranza parlamentare scaturisce pero' da una maggioranza relativa bassa percentualmente nei voti il tutto lascia l'amaro in bocca specialmente perche' alle elezioni successive non e' affatto garantita la continuita'.

 

Ci vorrebbero partiti che riescano invece a governare assieme per portare avanti assieme il paese e non un partito che non raggiunge nei voti la maggioranza assoluta e che ha poi la maggioranza assoluta alle camere.

Edited by marco7

Il vero problema è che ormai tutti i partiti sono essi stessi coalizioni eterogenee in perenne lotta tra loro per impadronirsi d'un potere che non c'è:

siamo alla rissa di tutti contro tutti.

E quelli che pretendono d'essere la novità "stellare"  sono forse peggio degli altri....

  • 2 months later...

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Un sistema maggioritario a doppio turno per garantire la governabilità. Con un secondo turno a cui possono accedere tutti i partiti che hanno superato il 20% al primo. E il premio che va alla lista e scatta al 40% nel primo turno o al 37% nel secondo turno. Questo sarebbe il piano di accordo sulla legge elettorale tra Partito Democratico e MoVimento 5 Stelle su cui, racconta Ilario Lombardo su La Stampa, lavorano i due schieramenti:

C’è un punto però su cui i 5 Stelle e Matteo Renzi sembrano essere d’accordo: in un Paese di gente che non ama perdere, nessuno dei due vuole morire impiccato al proporzionale. Entrambi vorrebbero chiarezza sul vincitore e un sistema più semplificato che non subisca il ricatto dei piccoli partiti. E allora ecco spiegato quanto dice una fonte del M5S che consiglia di spulciare le diverse proposte di legge sepolte in commissione Affari costituzionali alla Camera e di guardare a una sopra tutte.

È firmata PD ed è quella che più delle altre piace a Renzi. E soprattutto risponde all’esigenza dei grillini perché contiene un premio ragionevole alla lista che, come raccontato da La Stampa, è la richiesta con la quale il M5S è pronto a cedere a una trattativa vera. Anche perché c’è un fattore che pesa sul destino dei grillini ai vertici, come Luigi Di Maio e Alessandro Di Battista: sanno che questa è la loro occasione, perché il M5S non è mai stato dato così favorito per la vittoria, ma sanno anche che è l’ultima occasione. Perché incombe la regola “massimo due mandati” e o vanno al governo ora o mai più. E per andarci, con l’attuale sistema, un proporzionale puro se nessuno raggiunge il premio di maggioranza al 40%, è probabile che dovranno scendere al compromesso di un’alleanza con Lega e Fratelli d’Italia.


La legge porta la firma del deputato Gian Mario Fragomeli, ma è stata rilanciata da due testimonial renziane: Alessia Rotta e Simona Malpezzi. La legge mantiene, per il primo turno, la soglia al 40% per accedere al premio di maggioranza, come prevede l’Italicum anche dopo la bocciatura della Corte Costituzionale. Si abbassa al 37%, al secondo turno: chi lo raggiunge si becca un premio, non sproporzionato, che porta al 52%.

La legge piace ai grillini perché a differenza di quella attualmente in vigore darebbe a loro una chance di presentarsi al ballottaggio con buone probabilità di vincere. Anzi, dati alla mano – e rischi di fusioni preelettorali per le liste – in questo momento darebbe più possibilità al centrodestra unito di accedere al ballottaggio rispetto al solo PD.

Edited by Rotwang

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