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Olimpiadi di Sochi, Putin lancia nuovi moniti


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"Le porte della Russia sono aperte ai gay, ma giù le mani dai bambini". Parola di Vladimir Putin, che a tre settimane dai Giochi di Sochi passa all'attacco dei tanti critici americani. La Russia, afferma, punisce la "propaganda non-etero" tra i minori, non le relazioni tra persone dello stesso sesso, come accade invece in alcuni Stati USA. Poi, la provocazione: venite pure "tranquilli" da noi, dice in sostanza il leader del Cremlino, "ma lasciate stare i bambini".

 

Incontrando una delegazione dei 25 mila volontari a Krasnaya Poliana, la base delle competizioni sciistiche delle imminenti Olimpiadi invernali, il Presidente russo torna ad affrontare il tema con intenzioni apparentemente rassicuranti.

 

"Noi non proibiamo niente, non arrestiamo nessuno, non è reato avere rapporti sessuali, a differenza di altri Paesi" osserva Putin criticando gli Stati Uniti, dove esiste una dozzina di Stati che ha conservato, almeno sulla carta, leggi anti-sodomia a 11 anni dalla loro abolizione della Corte Suprema nel 2003.

 

Putin ha ricordato che in alcuni Paesi si sta cercando di legalizzare la pedofilia e che la Russia ha le sue tradizioni, la sua cultura, e che rispetta i suoi partner e pretende eguale rispetto verso la sua nazione, all'ombra di nuovi complotti terroristici che ritornano a scuotere il Caucaso russo e minacciano proprio la città olimpica di Sochi.

Vergognoso.

Non capisco perché non ci si affretti a prendere iniziative umanitarie contro questo aberrante dittatore: sono sgomento!

 

O purtroppo lo capisco benissimo: ma anche di fronte a interessi capitalistici, ogni tanto dovremmo avere il coraggio di anteporvi battaglie ideologiche ineludibili.

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