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Legge Merlin : Favorevoli o contrari ?


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Il 20 febbraio del 1958 entrò in vigore la tanto controversa legge n. 175/1958 detta legge Merlin ( dal nome della sua propositrice e firmataria, la senatrice Lina Merlin ) che ha messo fuorilegge le " case chiuse " o anche case di tolleranza...

Posto questa discussione perchè qualche giorno fa leggevo che in ogni parte d'Italia periodicamente si organizzano raccolte firme per l'abrogazione di detta legge...

 

Innanzitutto è opportuno che si faccia chiarezza sula figura di questa legislatrice conosciuta solo per questa discussa legge, la senatrice Lina Merlin, contrariamente a quanto pensino in generale, non era una bigotta, democristiana e bacchettona, era una socialista, confinata per 5 anni dal fascismo, ex-partigiana ed anti-fascista che partecipò attivamente alla Resistenza, femminista ante-litteram e sempre in prima linea per la difesa dei più deboli e contro ogni sfruttamento e sopruso...a lei si deve l'articolo 3 della Costituzione che sancisce l'uguaglianza di tutti i cittadini senza discriminazioni, a lei si deve l'ingresso delle donne in magistratura, la cancellazione della dicitura " figlio di NN " per i bambini nati fuori dal matrimonio, e l'equiparazione in materia giuridica dei figli concepiti in costanza di matrimonio a quelli nati al di fuori...

 

detto questo volevo sapere, a distanza di 56 anni, come la pensate in proposito, non tanto dal punto di vista politico, sociale etc. ma dal punto di vista morale, quindi la domanda è : " E' giusto, secondo voi, che lo Stato guadagni sullo sfruttamento del corpo altrui ? " 

Io dico di no, è moralmente inammissibile una cosa del genere, ovvero che una persona venga sfruttata col placet dello Stato, quindi sono un sostenitore della legge.

A voi...

 

 

 

 

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https://www.gay-forum.it/topic/25876-legge-merlin-favorevoli-o-contrari/
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Se la persona in questione decide liberamente di sfruttare il proprio corpo per avere un introito in denaro non ci vedo niente di male, il fenomeno infatti esiste di già attraverso gli/le escort, quindi io sono contrario a questa legge finto bigotta. Attraverso la legalizzazione della prostituzione si aumenterebbero gli introiti e si eliminerebbe il degrado dalle strade.

Contrario alla Legge Merlin e favorevole alla legalizzazione della prostituzione.

 

Ovviamente la donna o l'uomo che decidono di prostituirsi devono essere maggiorenni e consenzienti, dev'essere una loro libera scelta.

 

Secondo me avrebbe dei vantaggi:

-introiti per le casse dello stato.

-sottrarre introiti alle mafie che gestiscono i traffici della prostituzione.

-una miglior condizione igienico-sanitaria per le prostitute a cui si potrebbero fare controlli sanitari.

-pagando le tasse e i contributi potrebbero anche avere le tutele previdenziali garantite a qualsiasi altro lavoratore.

-si potrebbero togliere tutte queste donne dalle strade e regolamentare meglio la pratica della prostituzione all'interno di luoghi opportuni.

Edited by Sbuffo

a senatrice Lina Merlin, contrariamente a quanto pensino in generale, non era una bigotta, democristiana e bacchettona, era una socialista, confinata per 5 anni dal fascismo, ex-partigiana ed anti-fascista che partecipò attivamente alla Resistenza, femminista ante-litteram

Difatti chi spinge per riaprire i casini, oggi, è la destra italiota

 

Nella situazione del tempo la loro chiusura era sicuramente una battaglia femminista per non parlare dell'odiosa atmosfera maschilista, eterosessista che emerge dalle ricostruzioni storiche di quella realtà,

ovviamente si tratta di una battaglia di emancipazione rimasta incompiuta

 

Detto ciò applicare valutazioni  di tipo "morale" per risolvere la questione lo trovo pretestuoso, inutile, tavolta demagogico

una volta scongiurato il pericolo di induzione e sfruttamento della prostituzione, mi pare opportuna la regolamentazione dell'attività da parte dello Stato a tutela degli operatori del settore, dei fruitori e terzi

Edited by prefy

Contrario, con le dovute eccezioni.

 

E' un ambiente che necessita di regolamentazione, sotto almeno 3 aspetti: giuridico, previdenziale e sanitario.

A patto che -e il dubbio che nel Paese retrogrado e fallocentrico in cui viviamo possano esservi ulteriori rigurgiti maschilisti e, più genericamente, amorali è tristemente lecito- si tuteli SEMPRE la dignità delle persone coinvolte, la salute di clienti e operatori e la privacy che deve regnare in tali contesti.

 

Tutele sindacali, contributi pensionistici, rigidi controlli salutistici per porre rimedio a un vulnus legislativo che negli ultimi anni si è fatto pesante per molti.

Senza considerare l'immane beneficio che ne conseguirebbe in termini di ordine pubblico: interi quartieri da risanare, concreta possibilità di allontanare chi opera nel settore dalle strade e SOPRATTUTTO di strapparlo dal business della malavita.

Edited by Mina Vagante
AndrejMolov89

Ho letto un contributo sulla situazione delle case chiuse in Germania: ho delle mie perplessità a riguardo. Ci sono stati numerosi problemi, soprattutto perché non ha risolto il problema dello sfruttamento delle prostitute, cioè, si innestano comunque dei coni d'ombra in cui c'è effettivamente uno sfruttamento dell'essere umano. Le case chiuse non sono una soluzione al problema, bisognerebbe inventare dei modi per regolamentare la prostituzione in modo che non ci possa essere alcun pappone o sfruttamento dell'essere umano.

http://www.blitzquotidiano.it/cronaca-europa/germania-prostitute-inferno-nei-bordelli-1601367/

Io sarei per la legalizzazione e il controllo, però, vorrei che ci fosse una legislazione ferrea e ultra controllata e soprattutto che passasse l'idea che la prostituzione non sia un lavoro a vita, cioè, lo farei diventare una collaborazione part-time, ma va be'

La prostituzione naturalmente deve essere legalizzata ed esercitata in apposite strutture, gestite dallo Stato, ma anche da privati. Deve diventare un lavoro come un altro, e le persone che lavorano in questo settore, come i loro clienti, devono avere tutela sanitaria e tutela giuridica. E devono pagare le tasse, come tutti i cittadini.

In questo modo si raggiungono vari obiettivi:

1) ridare dignità al corpo dei prostituti e delle prostitute, che se ne riappropriano rispetto allo sfruttamento da parte della criminalità organizzata

2) ridurre la trasmissione delle mst

3) creare nuovi posti di lavoro per i giovani

4) incrementare il pubblico erario

5) assicurare il diritto al godimento a tutti coloro che ne sono esclusi, per motivi anagrafici, estetici, fisici, psichici. E anche ai tanti che devono contentarsi di insoddisfacenti rapporti sessuali, solo perché quello offre la piazza.

 

Mi figuro varie categorie di professionisti in questo settore: mi immaginano una fascia di pubblica utilità finanziata o cofinanziata dallo Stato insieme con i privati, con prezzi accessibili anche alle fasce più disagiate. E poi via via categorie sempre più elevate per soddisfare le richieste anche dei clienti più esigenti.

Ognuno dovrebbe poter disporre del proprio corpo come meglio crede, il che include l'offrirsi a pagamento per le più svariate ragioni, fintantoché la salute o l'integrità dei partecipanti (cliente/i e professionista) non ne risultano compromesse. E l'attività dovrebbe essere regolata dallo Stato.

Ovviamente, discorso valido solo per i maggiorenni, e con tutti i dovuti controlli del caso.

Ho detto tutto.

@Greed89 Il problema è che con la riapertura delle case chiuse non si risolve lo sfruttamento illegale della prostituzione, che esisteva comunque anche prima della Merlin, quando i bordelli erano ancora aperti...nelle case riuscivano ad entrare solo le migliori e le più " brave " nel mestiere, le altre rimanevano comunque per strada...stessa cosa credo succederebbe adesso.

 

@faby91è vero sui night club...evito di dire come la penso in proposito per non generare spiacevoli equivoci che mi farebbero passare come ciò che non sono assolutamente...ma, almeno formalmente, nei night club le lavoranti o i lavoranti, non credo ( anche se non ne sono certo ) che siano tenuti a prestazioni sessuali...quindi anche se lo Stato incassa con le imposte, di certo no sullo sfruttamento del sesso.

 

Io so, in risposta a chi dice che sarebbero meglio controllate da un punto di vista sanitario, che prima della Merlin ( che fra l'altro prima della legge visitò parecchi bordelli di " lusso " per rendersi conto della situazione ) che le norme sulla profilassi in genere non venivano applicate,o se lo erano, in genere molto sporadicamente e confusamente poichè i medici rilasciavano certificati falsi molto spesso e i dati sulla diffusione delle malattie veneree erano davvero poco confortanti...non so se ad oggi le cose sarebbero diverse.

 

Rispondendo a chi dice che abrogare tale legge sottrarrebbe la prostituzione alla criminalità organizzata : pensate davvero che i tenutari e i proprietari dei bordelli non sarebbero comunque mafiosi o camorristi ? Abrogare la Merlin servirebbe solo, a parere mio, a legittimare le loro attività di sfruttamento e a ripulirle.

 

Forse sarò strano io...non so.

Edited by Gabry18

@faby91 Ma l'hai letto il post ? Non ho scritto che non si scopa, di fatto si scopa e alla grande e lo so benissimo...ma formalmente non si potrebbe ( almeno non credo che sia lecito a livello legislativo )...è un discorso leggermente diverso dalle case di tolleranza...

In Italia non ci sono i night? Qua ci sono e li chiamano "puticlub" e lì è concentrata la maggior parte della prostituzione, tuttavia le prostitute continuano ad esserci anche in certe strade. Con le case chiuse non si risolverebbe nulla e un conto è che comprendere certe cose un altro è fomentarle. I night bastano e avanzano, tanto alla fine è implicito il loro scopo reale. Le case chiuse promuoverebbero un sesso più accessibile e massificato, come se fosse un McDonald della prostituzione quindi non oso immaginare lo sfruttamento intensivo delle eventuali prostitute.

Lo stato dovrà fare da organo di controllo       .

loro verseranno i contributi per una pensione se esitera ancora ...

controlli medici come veniva fatto allora, ma non solo  sulle signore ma anche sui clienti .

Ma l'illegalità ci sarà sempre in italia ci sono un'infinità do donne ridotte in schiavitù alla luce del sole o dei lampioni figuriamoci quando ci saranno lughi chiusi e ben nascosti ,e ci sono già.

Anche questo è un tema eterno che si perde nella notte dei tempi ,la       domanda crea l'offerta

se si parla di combattere la prostituzione si deve colpire chi fa la domanda ,l'offerta diminuirà di conseguenza se invece si vuol dare sicurezza alle persone che si prostiituiscono sono daccordo con la riapertura delle case.

Edited by berto52

Favorevole alla Legge Merlin, che è stata una conquista civile, anche per la dignità delle donne stesse. Oltretutto la legislazione sulla prostituzione in Italia è già più tollerante che in altri paesi, ci manca giusto di diventare la Thailandia europea! 

Che una donna o un uomo siano indegni perché si prostituiscono, è un'idea da bigotti. Prima del cristianesimo la prostituzione era al servizio della religione: è sempre esistita la cosiddetta  "prostituzione sacra". Lo stesso Gesù, comunque, perdona la Maddalena.

La prostituzione deve essere semplicemente intesa come un servizio sociale da affidare a professionisti.

La legge Merlin risale ad un periodo in cui non c'era autocoscienza femminista, non c'era autocoscienza gay, e non si poteva minimamente mettere in discussione la società eteronormativa e il modello della Sacra Famiglia. Non a caso fu approvata col sostegno determinante dei cattolici.

Sono passati molti decenni, e questa legge non è servita affatto a debellare la prostituzione, come era nel suo intento, ma semplicemente a riversarla nelle strade e a farla esercitare in modo indecoroso. E' con la legge Merlin che le prostitute hanno perso non solo la dignità, ma anche la tutela sanitaria. Inoltre sono diventate vittime della criminalità organizzata.

La famigerata legge Merlin è stata la prima espressione di politiche di biopotere nella Prima Repubblica: lo Stato si è appropriato del corpo delle donne, stabilendo  che non avevano più la facoltà di disporne a proprio piacimento.

La prostituzione esisterà sempre, fin quando ci sarà umanità, non a caso è definita il mestiere più antico del mondo. Si tratta semplicemente di affrontare questa realtà e regolamentarla, per il bene delle prostitute e dei prostituti, dei loro clienti e dello Stato, ovvero di tutta la collettività.

Anche perché parliamo di un giro d'affari di 20 miliardi di euro, che potrebbero essere utilizzati per puntellare lo smantellamento dello stato sociale realizzato dalle attuali politiche fiscaliste.

AndrejMolov89

Io sono favorevole all'abrogazione se e solo se non si facciano le solite porcate all'italiana; però, la legge Merlin ha avuto un opposizione trasversale durante la sua proposta, soprattutto dall'area Cattolica, una volta mi sono interessato all'argomento, provando molta stima per questa politicante, e devo dire che l'argomento è molto complesso e si è ritrovata praticamente accerchiata da fuoco amico e nemico. 

 

 


E' con la legge Merlin che le prostitute hanno perso non solo la dignità, ma anche la tutela sanitaria. Inoltre sono diventate vittime della criminalità organizzata.
La famigerata legge Merlin è stata la prima espressione di politiche di biopotere nella Prima Repubblica: lo Stato si è appropriato del corpo delle donne, stabilendo  che non avevano più la facoltà di disporne a proprio piacimento.

Questa mi dispiace ma è un 'uscita davvero anti-storica : io direi che la Merlin fu l'unica in quei tempi che seppe affrontare il problema con onestà alla faccia del bigottismo imperante e del perbenismo, lei era quella che prendeva il te con le prostitute nel ristorante del Senato o che le incontrava nel suo ufficio o nella biblioteca di Palazzo Madama sotto gli occhi sbigottiti ed increduli dei perbenisti e degli ipocriti che quelle stesse donne l'avevano incontrate la sera prima, esiste un libro contenente le lettere di quelle donne che si rivolgevano alla Merlin e la imploravano di non smettere di combattere per quella legge che le avrebbe aiutate a tornare a vivere...la Merlin si è sempre battuta per la difesa delle donne ( grazie a lei la legge secondo la quale le donne in maternità non possono essere licenziate ma hanno diritto all'aspettativa ) e tutto questo le è costato davvero caro dal momento che per seguire i suoi principi e portare avanti le sue idee si giocò il seggio in Senato e dovette porre fine alla sua carriera politica, non si ricandidò perchè non le venne permesso.

 

Parli di dignità...ma è dignitoso per una donna essere schedata, privata dei documenti, chiusa in una casa con le finestre sbarrate e trattata come un oggetto col benestare dello Stato ? E poi la prostituzione non è mai una scelta, è sempre una costrizione, nessuna donna sceglie di prostituirsi per piacere, se lo fa vi è sempre costretta dalle circostanze.

La Legge Merlin a suo tempo ha avuto molti aspeti positivi, principalmente per la condizione, allora decisamente subalterna, della donna. E la Merlin stessa, come ricorda Gabry18, non ha certo ottenuto giovamento personale dalla sua legge, dal suo comportamento: anzi. Oggi però la situzione è cambiata e sarebbe antistorico mantenere in vigore quella legge.

 

Non parliamo però (o se volete parlatene) del meglio o peggio sul piano etico. Nessuno è in grado di prevedere niente, di quel che avverrà, e comunque in Italia le "sensibilità etiche" servono sempre e solo a esprimere posizioni reazionarie o dubbie. In questo caso l'elemento che mi sembra da sconfiggere è considerare la prostituzione un mestiere degradante e degradata la persona che lo pratica o utilizzando il suo corpo offrendo piacere mercè denaro o acquistandolo mercè denaro. Il corpo è possesso inalienabile del soggetto, che può farne ciò che vuole, e nessuna legislazione glielo deve impedire.

 

D'altra parte non mi sfugge neppure che la civiltà contemporanea è, prevalentemente, un merdaio. Ma nessuno ci può fare niente.

Edited by Isher

Questa mi dispiace ma è un 'uscita davvero anti-storica : io direi che la Merlin fu l'unica in quei tempi che seppe affrontare il problema con onestà

 

 

 

Io non dubito della buonafede della Merlin, ma è palese che fu solo personaggio di un disegno più grande di lei: una politica di biopotere in cui fu strumentalizzata - anche dal cattolicume che abbracciò entusiasta la sua proposta.

La legge che riuscì ad approvare stabilì che le prostitute non erano proprietarie del loro corpo. Punto. Oggi è filosoficamente inconcepibile una legge del genere.

Il dato di fatto storico, poi, è che la legge Merlin non solo non ha risolto il problema della prostituzione, ma con tutte le sue buone intenzioni, ha peggiorato la situazione generale delle prostitute stesse. Antistorico è sostenere il contrario.

 

 

 

 

E poi la prostituzione non è mai una scelta, è sempre una costrizione, nessuna donna sceglie di prostituirsi per piacere, se lo fa vi è sempre costretta dalle circostanze.

 

Assolutamente no! La prostituzione può essere una costrizione (e la sua legalizzazione aiuterebbe a eliminare il legame con la criminalità organizzata, spesso alla radice di questa costrizione).

Ma la prostituzione oggi è anche una libera scelta. Esistono associazioni di prostitute orgogliose di esserlo. Informati.

Edited by akinori
AndrejMolov89

La questione non è essere padroni del corpo o meno, è fare in modo che chi vuole prostituirsi lo faccia perché è padrona del suo corpo. Bisogna necessariamente che l'abolizione della Legge Merlin, che come giustamente notava Isher non ha trovato nessun appoggio ed è stata emarginata successivamente da tutti, sia assolutamente bilanciata da una serie di tutele e controlli di modo che, le persone che si vogliono prostituire lo facciano perché sono padron* dei loro corpi. 
Avevo postato un link sulla situazione in Germania e anche sulla riapertura del caso, quel che manca in germania o in norvegia è un controllo e una serie di tutele per le prostitute. 
Non vorrei che l'abolizione della legge, portasse ad una situazione peggiore di prima, o portasse semplicemente lo spostamento delle attività illegali in zone difficilmente controllabili e che sembrano legali. 

Bisogna stare attenti quando si parla di "controlli" perchè uno dei problemi

più spinosi della regolamentazione precedente erano le schedature di polizia

e sanitarie, l'imposizione degli orari, della durata delle prestazioni e delle tariffe

 

A tutte le donne che esercitavano la professione era richiesta la registrazione su apposite liste tenute dalla polizia ; queste erano poi sottoposte a ispezione vaginale che ne attestasse lo stato di buona salute, solo in seguito a questo era permesso loro lavorare all'interno di una casa di tolleranza gestita da una tenutaria, a lei spettava registrare ogni ragazza, così da collaborare con la polizia al contrasto della prostituzione clandestina. La tenutaria si preoccupava di conservare i beni delle ragazze che ospitava per tutta la loro permanenza, di fornire loro tutto ciò di cui necessitavano, dalla biancheria alla mobilia, compilando un inventario di ciò che apparteneva alla ragazza. Compito della tenutaria era anche quello di provvedere alle visite mediche settimanali. I prezzi di ogni prestazione erano stabiliti dal regolamento  (artt. 40 e 61) ma alle prostitute era concesso trattenere solo un quarto della somma. Possibili contrasti tra tenutaria e prostitute erano rimandati all'Ufficio Sanitario, sezione della Polizia di Sicurezza; la polizia doveva essere informata anche nel caso in cui una donna volesse lasciare la prostituzione. Nella realtà, una donna che volesse abbandonare la prostituzione trovava serie difficoltà al momento della cancellazione che veniva in pochi casi determinati (matrimonio, inizio di onesto impiego) e in caso di ottenimento la donna sottostava ad un ulteriore periodo di controllo; era inoltre difficile per la donna uscire dallo status di prostituta: smettere di fare la prostituta non si accompagnava sempre allo smettere di essere tale.

 

Le donne che lavoravano nelle case erano sottoposte a regole ferree: controlli sanitari bisettimanali (art. 17), svolti da medici alle dirette dipendenze della polizia; divieto di uscire la sera senza giustificato motivo e di attardarsi per le strade. L'allontanamento dalla casa per più di tre giorni doveva essere comunicato alla polizia (artt. 28 e 29), allo stesso modo la polizia doveva essere informata in caso di cambiamento di residenza e ricoveri nei sifilocomi (art. 30), ossia gli ospedali per le prostitute affette da sifilide o altre malattie veneree.

 

Si chiamavano "case-chiuse" non a caso...cioè una prostituzione regolamentata non significa "libera"

 

Ora è evidente, credo, che nessuno intenda ritornare a qualcosa di simile ( ma non lo escluderei del

tutto...se penso alle ordinanze Alemanno ) un sistema poliziesco in cui ad essere controllata è la prostituta 

ed in cui ciò che si vuole è una prostituzione conforme ad una pubblica decenza

 

Nel qual caso io preferirei la strada...

 

 


Io non dubito della buonafede della Merlin, ma è palese che fu solo personaggio di un disegno più grande di lei: una politica di biopotere in cui fu strumentalizzata - anche dal cattolicume che abbracciò entusiasta la sua proposta.
La legge che riuscì ad approvare stabilì che le prostitute non erano proprietarie del loro corpo. Punto. Oggi è filosoficamente inconcepibile una legge del genere.
Il dato di fatto storico, poi, è che la legge Merlin non solo non ha risolto il problema della prostituzione, ma con tutte le sue buone intenzioni, ha peggiorato la situazione generale delle prostitute stesse. Antistorico è sostenere il contrario.

Ma veramente la legge ebbe un consenso trasversale in Parlamento, solo socialisti e comunisti votarono compatti a favore, mentre moltissimi democristiani si astennero o votarono contrario, al cattolicume faceva comodo il contrario, in virtù del loro sfrenato maschilismo e della loro ipocrisia faceva comodo che di argomenti così scottanti non se ne parlasse neanche ( fra l'altro i primi clienti abituali erano loro )...

Il discorso sulla proprietà del corpo fila fino ad un certo punto, ovvero erano pochissime le prostitute che lo facevano per scelta, la maggior parte erano costrette a fare quella vita....ma guarda che la Merlin non ha mai voluto risolvere il problema della prostituzione, conscia da saggia donna quel'era , che di fatto era impossibile, ha solo voluto evitare che lo Stato ci guadagnasse su come fosse una cosa normale sfruttare il corpo delle donne...

ti riporto un breve passo di un'intervista rilasciata ad Oriana Fallaci nel 1963 :

 

" Ma il fine ultimo della sua legge era di eliminare il problema della prostituzione ? "

" Assolutamente no, mi sono sempre resa conto che ciò era impossibile...con la mia legge ho solo voluto evitare che lo Stato guadagnasse sullo sfruttamento della prostituzione e che lucrasse sul mercimonio dell'altrui corpo.

"


Assolutamente no! La prostituzione può essere una costrizione (e la sua legalizzazione aiuterebbe a eliminare il legame con la criminalità organizzata, spesso alla radice di questa costrizione).
Ma la prostituzione oggi è anche una libera scelta. Esistono associazioni di prostitute orgogliose di esserlo. Informati.

Ma credi davvero che la criminalità organizzata si lascerebbe sfuggire un affare così per di più legalizzato e quindi privo di rischi ? Ragionaci su...credi davvero che le eventuali nuove case chiuse non saranno acquistate dai boss ? Con la riapertura delle case chiuse le poche che entrerebbero nelle case sarebbero sempre sotto il controllo della malavita, almeno in Italia. 

Può darsi che sia una libera scelta, ma sarà un caso su cento...la maggior parte delle prostitute non lo fa per piacere...tu faresti una cosa del genere per piacere personale ? Andare con uomini che non ti piacciono per soldi...io personalmente mai.

Quando scrivo di legalizzazione della prostituzione non penso certo alla situazione fascista pre-Merlin, sia chiaro!

Penso piuttosto a cooperative di prostituti/e organizzate, che pagano una tassa allo Stato per.

Lo Stato (inteso come ka$ta) non lucrerebbe nulla. perché questa tassa finanzierebbe il servizio sociale stesso (logistica, controlli sanitari, professionalità, corsi di formazione etc.) e in aggiunta il welfare (quello che resta, naturalmente... è un giro di 20 miliardi, si possono fare tante cose).

 

Naturalmente, il gestore di una casa aperta (non chiusa, aperta, perché ognuno deve avere il diritto di esercitare la prostituzione e/o usufruirne, secondo un protocollo che ne garantisce la profilassi), deve essere qualificato (quindi non c'è spazio per la criminalità organizzata: il primo paletto potrebbe essere una laurea magistrale in materie umanistiche o scientifiche).

 

Riguardo alla capacità di far godere altre persone per soldi, anche quella è una professionalità che si acquisisce. Ma  assicuro che a molti riesce naturale, tanto è vero che lo fanno gratis, quindi!

 

 

p.s.

 

 

@Gabry18 secondo me il tuo punto di vista è un po' omofobo, oltre che pornofobo: vedi la prostituzione come una cosa che riguarda esclusivamente il corpo delle donne sfruttato dalla società eteronormativa (la realtà della Merlin all'indomani del secondo conflitto mondiale, insomma, circa 70 anni fa).

C'è una realtà di prostituzione maschile che IMHO ti sfugge...oltre al discorso femminista dell'autogestione del proprio corpo, che è diventato poi un concetto fondamentale della teoria queer, e quindi appartiene a tutta la comunità lgbtqie.

Edited by akinori

La legge italiana sulla prostituzione è già piuttosto permissiva rispetto ad altri paesi : http://en.wikipedia.org/wiki/Prostitution_in_Europe

 

L'unica cosa che potrebbe portare l'abolizione della Legge Merlin sarebbe un fiorente mercato del sesso, diciamo chiaramente turismo sessuale, e francamente che l'Italia diventi la meta di ricchi bavosi americani & co. in cerca di sesso non mi piace molto come idea, lasciamogli Thailandia, Cuba, Santo Domingo, posti dove andare già ce li hanno.

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