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Help,sto impazzendo!


tonyna

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@Sampei

E' l'amore. E' un sentimento che non si può fermare. Il fatto che lo spagnolo fosse sieropositivo è una minuzia. Tanto più che hanno usato il cappuccio.

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@tonyna: cerchiamo di essere lucidi.

 

Puoi fare due cose:

1) Non dirlo al tuo ragazzo e tenerlo segreto per sempre

2) Dirlo al tuo ragazzo

 

E' molto difficile tenere nascosta una cosa simile al proprio ragazzo

e se lo farai la cosa migliore che ti potrà capitare è impazzire.

Quindi immaginiamo che tu glielo dica.

 

Se glielo dirai puoi dirglielo in due modi:

1) "Ho fatto una enorme cazzata e ora mi sento una merda, ti prego mollami, trattami male: ho bisogno di scaricare il mio senso di colpa"

2) "Devo confessarti che ho fatto sesso con un ragazzo di Madrid. Ci sono stato bene. Sono ancora innamorato di te, ma ho capito che la monogamia non fa per me"

 

Visto che se proverai l'ipotesi numero uno, avrai solo una relazione rovinata da infiniti rinfacci (ammesso che tu ne abbia ancora una) io sarei per l'ipotesi numero due:

Tu ci sei stato bene nella tua avventura, non hai fatto nulla di male al tuo ragazzo;

però le bugie non si dicono e tu da domani smetterai di mentire e se lui vorrà mollarti, amen.

 

Fosse successo a me (ma sono troppo pigro pure per andare da Padova a Venezia, figurati a Madrid...)

ne avrei tratto una bella lezione sulla mia incapacità di gestire la monogamia.

Quindi fai un bel respiro e decidi quello che vorresti che accadesse.

 

Rimanere single non è un dramma. Andare a convivere a Madrid non è un dramma.

Gestire una bigamia in cui entrambi sono al corrente della cosa non è un dramma.

Un dramma è mangiarsi il fegato con le bugie e i tradimenti.

Quindi quest'ultima cosa cerca di evitarla.

 

(PS: Alcuni utenti non sono solo molto giovani, ma hanno anche poche esperienze reali

e quasi nulle esperienze sentimentali di un qualche rilievo.

Se rimarrai su questo forum per un po', riuscirai a fare la cernita da solo)

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Ragazzi io sono molto traviato moralmente e vi confesso che aver tradito non mi fa sentire in colpa minimamente.Almadel,non è la monogamia il problema,se fosse quello io sono per la vecchia scuola italiana,che come leggo un po'tutti seguono.vorrei capire cosa mi passa per la testa,perché voglio questo tizio che sta a 2000km e ha pure l'hiv.non lo so,mi pare di essermi rincretinito.potrei giocarmi quel che mi resta in una scommessa quasi certamente persa.ci vuole coraggio.L'ho già detto,sento che devo cambiare,che posso essere più spontaneo e vero,meno intorpidito più entusiasta.ma proprio con questo disgraziato mi doveva capitare? :'(

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Se tutti quelli che si sono traditi si lasciassero non ci sarebbe più una coppia sia etero che gay !

 

Ma anche no, visto che sebbene il tradimento indubbiamente esista, non è assolutamente la norma nè la consuetudine.

Ad affermare certe sciocchezze mi ricordate quegli uomini che generalizzano, dicendo che le donne son tutte troie, solo perchè a loro ne è capitata una stronza e troia...

 

 

 

 

vi confesso che aver tradito non mi fa sentire in colpa minimamente

 

E allora basta...Madrid o non Madrid, questa è la cartina tornasole che ti dovrebbe far capire che la tua storia è alla frutta...se tu lo amassi ancora ti sentiresti in colpa eccome, vista la tua grave scorrettezza nei suoi confronti

 

 

 

non hai fatto nulla di male al tuo ragazzo

 

Ma si, quisquilie proprio... che vuoi che sia inventarsi una palla per andare all'estero a trombare con uno conosciuto su internet...

Edited by ben81
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Io l'ho sempre detto, sono gli altri che credono altre favole...

 

Tonyna alla fine non ti è successo nulla di trascendentale, solamente quello per cui milioni di uomini tradiscono o si fanno un/a amante: la botta di vita.

 

Probabilmente eri o ancora sei in un periodo di stanca con il tuo partner e l'idea di flirtare con qualcun altro per di più straniero ha sicuramente acceso il mistero e la curiosità, voglio dire, un nuovo ragazzo in una nuova città di un un nuovo paese, aeroplani, aeroporti, segretezza... Alla fine niente più di quello che succede a tanti (internazionalità esclusa)

 

Non credo nemmeno che il tipo di Madrid sia il principe azzurro, semplicemente era al posto giusto nel momento giusto, probabilmente ti sarebbe andato bene qualsiasi altro anche nel tuo quartiere

 

E poi certo che non sei sicuro di mollare tutto, chi tradisce di solito è attratto dalla novità ma anche dalla rassicurante sensazione di sapere dove tornare quando si stanca del giocattolo nuovo (molto presto)

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Morale della favola: se anche siete in una relazione duratura di ben sei anni, non siate così imbecilli da fidarvi e continuate ad usare il preservativo perchè il vostro fidanzato annoiato potrebbe prendere un aereo giusto andata e ritorno per scopare con un ragazzo sieropositivo all'estero.

 

Aspè mi ero perso sta chicca:

per analogia si dovrebbe portare il casco anche quando si cammina o si fanno le scale in case, o si dovrebbe evitare di usare una moto o uno scooter, viste le statistiche riguardanti gli infortuni anche gravi e mortali che avvengono in casa e usando le due ruote.

Tutto questo ha un nome:

 

 

NOSOFOBIA
(La paura delle malattie)

La parola nosofobia viene dal greco noso e significa "paura delle malattie". Si è nosofobici quando si vive letteralmente nel terrore di contrarre malattie. Un altro termine frequentemente usato per descrivere questa sintomatologia fobica è ipocondrìa, da cui ipocondriaco. In passato si credeva, infatti, che questo genere di disturbo avesse origine nell'ipocondrio (composto da hypo, cioè "sotto", e da un derivato di chòndros, cioè "cartilagine"), comprendente ciascuna delle parti laterali dell'addome, immediatamente sotto le costole. Si riteneva infatti che l'addome si trovasse sotto la cartilagine delle costole e, secondo Galene, l'erronea rappresentazione di essere malato era principalmente dovuta a un'altra bile, die procurava sensazioni dolorose in alcune parti del corpo, senza che vi fossero poi riscontri obiettivi. La malattia più temuta è in genere il cancro, seguito dalle malattie contagiose, in particolare l'Aids; ma anche il cuore, i polmoni, il cervello sono organi tenuti sotto stretto controllo da chi è preda di uno stato d'allarme nosofobico. Altre volte non sono alcune zone del corpo a provocare allarme e preoccupazioni, ma la mente: molte persone hanno spesso la sensazione di impazzire, e sono ossessionate da questo timore. Questo disturbo si presenta la prima volta quando un soggetto, particolarmentc ansioso e suggestionabile, viene casualmente a conoscenza della sintomatologia di una particolare malattia su un articolo di giornale, un'enciclopedia medica, un programma televisivo o assiste a un caso di malattia in ambito familiare: qualsiasi sensazione del corpo viene di colpo percepita come un dolore; per rassicurarsi cercherà dunque conforto in una o più visite mediche, iniziando così un una lunga odissea fra un medico e l'altro, una terapia e l'altra, alla continua ricerca di essere una persona sana. Con tenacia egli raccoglierà un grande dossier fatto di esami di laboratorio, per non scoprire mai niente. Paradossalmente le diagnosi mediche negative andranno ad alimentare le sue paure e le sue ossessioni. I medici consultati non saranno più creduti, e saranno screditati come professionisti poco preparati o poco intelligenti, privi dei metodi diagnostici più all'avanguardia, e comunque per un motivo o per l'altro vi sarà sempre la necessità di ricorrere a un nuovo consulto. L'ipocondriaco, sempre attento a rilevare ogni seppur minimo indizio di malattia, intanto si ammala sicuramente di stress dovuto a eccessiva tensione nervosa. Quando finalmente arriva la sospirata diagnosi di organicità (dovuta in genere ai disturbi psicosomatici causati dallo stress) è per lui quasi una liberazione, la conferma che le proprie paure avevano un fondamento. Ma anche a questo punto tale soggetto non sarà ancora soddisfatto: rimanendo rafforzato nelle sue idee, scatenerà ulteriormenre la sua aggressività verso i medici che lo hanno in cura e in tutte le terapie tentate non potranno che fallire. Esiste anche un tipo di ipocondria più contenuta, a carattere depressivo. In questo caso l'aggressività, o la semplice domanda di aiuto, viene vissuta in maniera colpevole, e anche la credenza nella realtà somatica dei disturbi non è in questo caso completa, rimanendo sempre qualche ombra di dubbio. Nelle forme più masochistiche questi soggetti sembrano veramente soddisfatti solo quando riescono a ricevere cure mediche o interventi chirurgici del tutto immotivati e inutili. Tra le paure ipocondriache spicca la cancerofobia, cioè la paura di essere malati di cancro, che si awicina spesso a una somatizzazione quasi delirante, nel senso che si è talmente presi da questo timore che si perde ogni aggancio con la realtà e ogni minimo disturbo fisico viene interpretato come una conferma della propria autodiagnosi negativa. La paura di aver contratto il cancro causa gravissime sofferenze, soprattutto perchè nella maggior parte dei casi viene vissuta in silenzio, nel continuo timore di avere Ia vita in imminente pericolo, senza potersi confidare con amici o familiari, o per non spaventarli o perché questi, stanchi dei continui falsi allarmi, finiscono per ridicolizzare le paure dell'ipocondriaco. Come succede per i malati veri, anche "il malato immaginario" diventa un egoista, concentra tutta la sua attenzione su se stesso e presta poca attenzione agli altri, cui spesso si trova a invidiare la "salute" Nei casi più gravi, quando l'idea di aver contratto una malattia diventa una fissazione, si possono presentare casi di allucinazioni relativi a lesioni immaginarie. Il disturbo ipocondriaco è magistralmente descritto nel libro " Il male oscuro" di Giuseppe Berto. Il romando ha stile autobiografico e vi sono descritte, con molta autoironia, tutte le angosce, i tormenti, i pellegrinaggi presso i vari specialisti, la richiesta di analisi e addirittura di operazioni chirurgiche. Chiunque si fosse scoperto, leggendo queste pagine, un ipocondriaco, potrà trovare ulteriori affinità con le vicende narrate nel libro.
Come aiutarsi? Come prima cosa sarebbe del tutto inutile chiedere a un soggetto nosofobico di sospendere le sue ricerche e i suoi consulti, perché questo non farebbe che aggravare la sintomatologia ansiosa. La via d'uscita può trovarsi unicamente nel riuscire ad affiancare nuovi e stimolanti pensieri positivi a quelli consueti, negativi. L'importante, come per le altre fobie, è distrarsi, ma in questo caso più che di distrazione vorremmo parlare di divertimento, di piacere. Il soggetto ipocondriaco deve riconquistare la voglia di essere, di amare, di godere. Sì allora ai viaggi, alle serate da ballo, alle frequentazioni di amici divertenti, agli spettacoli teatrali, al cinema, ai concerti... Un altro modo per uscirne è entrare in contatto con chi soffre davvero, rendersi utili alla comunità, fare volontariato e offrire la propria solidarietà. Per molti questo sarà un passo costoso e difficile, perché sarà un po' come entrare nella "tana del lupo", ma sarà un mezzo validissimo per verificare di persona quanto siano diversi i malanni veri da quelli immaginari, e quanto sia bello e intelligente non sprecare nemmeno un attimo la nostra salute e la nostra energia vitale per stare dietro a piccoli e insignificanti disturbetti che, nella maggioranza dei casi, non hanno alcun valore prognostico.

 

 

 

 

Aidsfobia

È definita come una paura persistente, anormale e ingiustificata di contrarre l’aids.

Si tratta de una delle tante fobie relazionate con la possibilità di contrarre una determinata malattia (per esempio, luifobia, carcinofobia, albuminofobia) e che può arrivare a far credere i fobici che veramente hanno contratto ciò che temono (in questo caso, l’AIDS, una malattia di trasmissione prevalentemente sessuale e per condividere siringhe, così come nel parto di una madre infetta può tramettere al neonato o per aver ricevuto trasfusioni di sangue non controllato).
È normale e assolutamente raccomandabile prendere precauzioni durante i rapporti sessuali per evitare di contrarre l’AIDS e altre MTS Principalmente, l’uso di preservativi durante li rapporti sessuali genitali, orali e anali, diminuisce significativamente i rischi. Tuttavia, chi patisce di questa fobia si troverà a temere attivamente la malattia ancor quando non corra il rischio di infettarsi e questo può arrivare a influenzare la loro vita sessuale e diminuire la loro qualità di vita..
La fobia ha subito un incremento da quando la malattia passò a esser sulla bocca di tutti. I casi di fobia in genere si caratterizzano per una grande mancanza di informazione su come l’AIDS può essere contratto non (per esempio, un postino che rifiuti di conseganre la posta temendo di infettarsi da ipotetici destinatari infetti).
Esiste il termine pseudo-AIDS per far riferimento a quei casi in cui l’ansietà e la depressione generano risposte fisiche simili ai sintomi dell’AIDS, quali perdita di peso, sudori notturni, letargo, perdita dell’appetito e mal di testa. Quersti tratti rinforzano la credenza erronea di essere infettato di AIDS.
Come distinguere una fobia di una paura normale a contrarre una malattia che può essere mortale? Bene, all’inizio la paura dell’AIDS produce un’ipervigilanza, una risposta caratteristica dinanzi a qualsiasi situazione temuta. Questo conduce a un comportamento tipo “meglio prevenire che curare”, che in molte occasioni è stato favorevole per la specie umana. Di fatto, la paura è un lascito evolutivo vitale che ha condotto la nostra specie a evitare le minaccie, senza la paura, pochi potrebbero sopravvivere per molto tempo alle condizioni naturali.
Tuttavia, esiste una quantità ottima di paura: troppo poca produce negligenze, troppa può paralizzarci. Allora, la comunità medica si è vista davanti alla sfida di imparare a trattare l’argomento AIDS e la sua prevenzione in maniera che si producano le desiderate condotte di prevenzione senza sfociare in panico pubblico. È importante sottolineare che una certa paura a contrarre la malattia ha generato che la comunità in genere (e in alcuni settori in particolare, come per esempio, la comunità omosessuale) diventi gradualmente più accorta e così le possibilità reali di espansione della malattia diminuiscono.
L’aidsfobia però, come paura irrazionale e sproporzionata, genera molte condotte discriminanti e di segregazione delle persone che la patiscono o si crede che corrano il rischiio di averla contratta. In gran parte, questo potrebbe essere risolto con più educazione e informazione su come si tramette la malattia e come non la si può trasmettere.

 

 

 

 

Comunque, se proprio si soffre di queste fobie, si può raccomandare al proprio ragazzo, nel malaugurato caso lui decida di tradirci, di usare le precauzioni.

Fermo restando che se uno conosce una persone da anni, sa bene se si tratta di una persona attenta o meno alla propria salute.

 

Comunque ragionando secondo il tuo ragionamento non dovrebbero nemmeno più nascere bambini, o dovrebbero nascere solo con fecondazione in vitro, visto che anche tra coppie eterosessuali di lunga data potrebbero esistere tradimentio e quindi si dovrebbe sempre usare il preservativo... penso che questo esempio basti da solo a far cadere il già traballante discorso basto su una mera fobia.

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Già Ben81, anche le diverse condanne penali in materia di gente infettata a sua insaputa dal partner storico sono solo una fobia. Già, già.

 

Non c'è il benchè minimo dubbio che lo stesso casino accada (e anche molto spesso!) per le coppie etero.

 

Io non riesco a capire che problema ci sia a disfarsi di un tizio di cui non te ne frega nulla, che ti annoia, ecc.

Invece di rischiare di infettarlo lascialo, porco cane, e viviti le tue avventure come ti pare.

Non ci vuole molto, basta dire: "non mi interessi più, adios".

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Ma come va il rapporto con il tuo ragazzo? Scrivi che quest'estate c'erano problemi, ma ora che è passato un po' di tempo?
Continui a scrivere che non vuoi buttare a mare la tua storia, ma non scrivi perché, a parte il fatto che state insieme da 6 anni che come motivo dice tutto e non dice niente


Personalmente penso che nel mondo ci sono tantissime coppie gay che sono aperte, e questo non sempre dal giorno 1 ma anche dopo sei o dodici o venti anni insieme; io lo trovo molto meglio rispetto al classico tradimento ipocrita italiano

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Personalmente penso che nel mondo ci sono tantissime coppie gay che sono aperte, e questo non sempre dal giorno 1 ma anche dopo sei o dodici o venti anni insieme; io lo trovo molto meglio rispetto al classico tradimento ipocrita italiano

 

Ancora co sto classico?

Ma se siete stati cervi dovete affermare che tutti lo siano stati, perchè a voi è successo, oppure, se siete dei traditori, dovete affermare che tutti abbiano tradito, perchè voi lo avete fatto?

Ma poi perchè ragionare per estremi, dalla serie "tradimento per forza" ?

La maggioranza delle coppie NON si tradisce ed è felice così, checchè ne diciate, ergo non ha bisogno di ricorrere nè a sotterfugi (aka tradimento) nè a tentativi di accanimento terapeutico per salvare una coppia finita (aka coppia aperta).

 

 

 

 

 

Già Ben81, anche le diverse condanne penali in materia di gente infettata a sua insaputa dal partner storico sono solo una fobia. Già, già.

 

 

Non ho detto che non possa succedere: anche gli incidenti stradali succedono, ho detto piuttosto che non è la norma e, aggiungo ora, non è nemmeno una probabilità, ergo non ci si può far condizionare la vita vivendo di se e di ma.

Infatti, richiamando l'esempio prima portato (a parte appunto chi soffre di fobie ed è schiavo di fisime mentali) non conosco nessuno che rinunci a guidare per paura di avere un incidente, come nemmeno nessuno che rinunci ad avere figli perchè quel rapporto col partner potrebbe (se il partner ha tradito senza usare precauzioni) eporre ad un qualunque contagio.

Nemmeno tu saresti nato, se i tuoi genitori avessero avuto la tua stessa paranoia...riflettici su e mi darai ragione ;-)

Dalla serie vivete con la mascherina, imbottite gli spigoli dentro casa, ed usate sempre guanti e casco...

Edited by ben81
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Col mio ragazzo va tutto come al solito.quest'estate avevamo litigato e non ci siamo né visti né sentiti per una settimana per sua decisione.Dopodiché è tornato da me piangendo.in sintesi lui si era mostrato seccato di passare dei giorni con me ma non si era spiegato bene,adducendo problemi di soldi.allora ho organizzato tutto con una spesa irrisoria neanche 200 euro da parte sua.ma il punto non era questo.io quella settimana ho fatto il guaio,scaricando sta app e giocandoci.nel frattempo lui ha finito gli studi,in questi anni io gli sono stato sempre accanto.gli avevo suggerito di parlare con i suoi e dirgli come stavano le cose.ma per lui sembra una difficiltà enorme.io ho sofferto d'insonnia e la notte avrei voluto qualcuno accanto.l'altro mi teneva la mente occupata coi messaggini e lo spagnolo.non so che è scattato.ho pensato questo vado a conoscerlo.sono stato con lui usando precauzioni.un po'sono preoccupato ma normale.posso dire infine che in un momento in cui io sento un bisogno profondo di cambiare il mio ragazzo non mi segue.e io ho trovato come esprimere questo desiderio,ma ho paura

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Ancora co sto classico?
Ma se siete stati cervi dovete affermare che tutti lo siano stati, perchè a voi è successo, oppure, se siete dei traditori, dovete affermare che tutti abbiano tradito, perchè voi lo avete fatto?

Se per favore mi dai del tu quando mi quoti, personalmente preferisco
Il mio "classico" non si riferisce a maggioranza o minoranza, non faccio statistiche, tantomeno posso permettermi di riferirmi a tutte le coppie del mondo
Mi riferisco alla classicità della figura del marito fedifrago, basta vedere la cinematografia italiana dagli anni sessanta ad oggi
E' diffuso ormai, secondo me, nella concezione popolare che l'uomo italiano può tradire e senza troppe remore
Poi ripeto quanti e quali lo facciano non mi interessa, e se leggi quello che ho scritto, per me è ipocrita
Ricordo benissimo quando scoppiò lo scandalo Lewinski, gli americani erano scandalizzati dalle menzogne del presidente, mentre ricordo discussioni anche tra miei famigliari che dicevano: ma se fosse successo in italia, gli avrebbero fatto un monumento per aver negato tutto
C'è una certa idea diffusa nella nostra nazione, una certa "cultura del tradimento" nonostante né a me, né a te Ben81 piaccia questa idea
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@Ben81: io non sto parlando di due persone libere che scelgono altrettanto liberamente e consapevolmente come avere un rapporto sessuale.

Parlo del punto di vista di una terza persona che viene privata della libertà di scegliere se sottoporsi ad un rischio, grande o piccolo che sia a causa della disonestà intellettuale di chi gli sta accanto.

 

@tonyna: è chiaro che ormai state insieme solo per abitudine. Almadel ha detto una cosa importante, ossia non è un dramma nè un delitto essere single.

 

E' giunto il momento di dirgli in faccia: allora, le cose ormai stanno così, tu non mi interessi, io non ti interesso, si litiga per ogni cosa e si trovano scuse per non vedersi. Inoltre le esigenze di ciascuno iniziano evidentemente a divergere, nessuno dei due riesce (nè, forse, vuole) più soddisfare le necessità dell'altro. Direi che è il caso di agire con sincerità e quindi di lasciar perdere, ognun per sè ognun per la sua strada.

 

Evitate di ammorbarvi a vicenda ancora e ancora solo per questioni di formalità, l'accanimento terapeutico difficilmente è una buona soluzione.

 

Lasciare una persona non è una colpa. E' un atto sensato e onesto. E anche utile per ricominciare.

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Se per favore mi dai del tu quando mi quoti, personalmente preferisco

 

Ho usato il plurale in quanto non eri il solo ad aver dato per scontato il tradimento, che ripeto, è una possibilità, ma non la norma.

 

 

 

 

io non sto parlando di due persone libere che scelgono altrettanto liberamente e consapevolmente come avere un rapporto sessuale.

Parlo del punto di vista di una terza persona che viene privata della libertà di scegliere se sottoporsi ad un rischio, grande o piccolo che sia a causa della disonestà intellettuale di chi gli sta accanto.

 

Indubbiamente...però se stai da anni assieme ad una persona quantomeno sai se è una persona che si esporrebbe o meno a rischi...è una cosa che si sa anche riguardo i propri amici storici, figuriamoci il non sapere di aver di fronte un partner intelligente e attento in primis alla propria salute, o un partner superficiale e non attento.

Edited by ben81
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Se avessi le idee chiare saprei che fare.non litighiamo quasi mai e a me lui non mi ammorba.ci sono molte diversità questo sì e lo sappiamo entrambi dall'inizio.così come è andata finora la relazione a me non va più bene,ho cercato e cercherò di spostare su noi due questo mio desiderio di cambiare che significa stare assieme con spontaneità,non sentirsi a disagio,sapere dare all'altro calore.ma mi do un tempo limitato per riflettere e provarci

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Ma anche no, visto che sebbene il tradimento indubbiamente esista, non è assolutamente la norma nè la consuetudine.

Ad affermare certe sciocchezze mi ricordate quegli uomini che generalizzano, dicendo che le donne son tutte troie, solo perchè a loro ne è capitata una stronza e troia...

 

Mi spiace dirlo , ma la monogamia non esiste... Se tu sei certo di non essere mai stato tradito sei l'eccezione e buon per te. Sopratutto nel nostro ambiente perchè fatto da uomini , ci sono meno "menate" e se ci si piace si finisce a letto! Vero anche se uno fidanzato cede a queste tentazioni qualcosa nel rapporto di coppia dopo molti anni non funziona , il più delle volte a non funzionare è il sesso, quindi rapporto aperto o no , matrimonio etero , figli ect o si chiude un occhio o si manda tutto all'aria! Credimi che è molto piu facile chiudere che essere persone mature e andare avanti.
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Che dirti, allora le eccezioni le conosco tutte io, visto checoppie che conosco e che si sono tradite, sommando sia quelle etero che quelle gay, conosciute in 33 anni di vita, le conto sulle dita di una mano.

 

p.s. quando un rapporto non funziona più (che sia di amicizia o d'amore è lo stesso), e non c'è nemmeno margine di recupero, l'unica opzione attuata dalle persone mature è una sola: chiudere.

Mentre le persone immature non hanno le palle per prendere decisioni drastiche, e rimangono insieme tanto per compagnia (ma a quel punto basterebbe un cane), o anche per dividere le spese, tirando avanti rapporti ormai logori ed inutili.

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Mentre le persone immature non hanno le palle per prendere decisioni drastiche, e rimangono insieme tanto per compagnia (ma a quel punto basterebbe un cane), o anche per dividere le spese, tirando avanti rapporti ormai logori ed inutili.

Forse non mi sono spiegato, io dico che chiudere un rapporto solo per un tradimento sessuale è ecessivo , ovvio se poi è logoro anche tutto il resto, cioè non c'è piu intesa, comprensione e dialogo allora sono d'accordo con te.
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Forse non mi sono spiegato, io dico che chiudere un rapporto solo per un tradimento sessuale è ecessivo , ovvio se poi è logoro anche tutto il resto, cioè non c'è piu intesa, comprensione e dialogo allora sono d'accordo con te.

 

 

Io non dico di chiudere alla prima difficoltà, ma suggerisco sempre di parlare col partner dei problemi a priori, per cercare di risolverli, e prima di fare frittate... Tornare a casa e dire al compagno "ciao amore, devo dirti che ti ho mentito andando all'estero di nascosto a scopare con un ragazzo" (anche omettendo l's+) imho espone ad alte probabilità di sfanculizzazione da parte del parnter... poi chissà, magari ha per partner un santo... 

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Io non dico di chiudere alla prima difficoltà, ma suggerisco sempre di parlare col partner dei problemi a priori, per cercare di risolverli, e prima di fare frittate... Tornare a casa e dire al compagno "ciao amore, devo dirti che ti ho mentito andando all'estero di nascosto a scopare con un ragazzo" (anche omettendo l's+) imho espone ad alte probabilità di sfanculizzazione da parte del parnter... poi chissà, magari ha per partner un santo...

 

Anni fa capitò una cosa simile anche a me, il mio compagno mi confessò un tradimento e un rapporto sessuale a rischio! Il giorno dopo partivamo per l' India... Volevo annullare tutto !!!! Dopo un paio d'anni è diventato un mio ex Edited by StevenRob
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Che storia!!! Dovrei stupirmi?Ma anche no, purtroppo nell'ambiente è una storia abbastanza cliché i cui protagonisti sono i classici tipi cliché. Ragione per cui penso che l'autore sia il classico gay egoista cliché tendente sempre a una certa immaturità sentimentale, ai tradimenti e, soprattutto, destinato a un'insoddisfazione sentimentale/sessuale eterna. @tonyna cambia pure di ragazzo, resta single o fai finta di nulla, purtroppo niente cambierà, sarai destinato sempre a un percorso replica e insoddisfacente.

 

@Sampei non ha tutti i torti, il rischio c'è per tutti, anche il partner più maturo e fedele in condizioni pessime potrebbe avere uno scivolone. Mettiamo il caso che il partner litiga, si ubriaca, in quel periodo si sente giù e gli amici lo portano ubriaco fradicio in una sauna, in quel caso lo scivolone è dietro l'angolo, ma sarebbe causato da un insieme di condizioni 'pericolose'. I proverbi sono saggi e come si dice "l'occasione rende l'uomo ladro", ecco perché se lo scivolone in quelle condizioni è "giustificabile" non lo è non aver evitato certe occasioni su cui si ha piena coscienza e facoltà mentali. 

Teoricamente il rischio c'è per tutti, ma uno non può vivere con la fobia che il proprio partner, che ritiene maturo e affidabile, possa star li a far sesso non protetto col primo che passa. Il futuro non può prevederlo nessuno, ma se ci sono 2 cervelli pensanti non mi pare così improbabile riuscire a evitare certe carognate. Prima ancora della storia dei tradimenti, mi sembra un mero fatto di intelligenza...

 

Per il resto i gay ossessionati con i tradimenti "sempre e comunque" sono un po' come gli omofobi che trovano improbabile l'amore tra 2 uomini. Fobie e fandonie di diversa natura ed orientamento, frutto molto spesso del proprio riflesso e dei propri limiti.

Edited by Ilromantico
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Mi spiace dirlo , ma la monogamia non esiste...

 

Otto anni di monogamia e non credo assolutamente di essere un'eccezione. Neanche tra uomini.

La monogamia esiste come esiste la poligamia. L'importante è avere la possibilità di scegliere cosa ci va bene e cosa no.

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Il tribunale mi condanna senza appello.voglio aggravare la mia posizione.mi era già capitato di avere incontri occasionali un paio di volte.mai avevo messo in discussione.Io non sono penelope. a me il processo non interessa.vorrei riflettere sul perché un ragazzo ,in verità ha 40 anni, che è un guaio ambulante ,mi ha animato e emozionato, e perch non il mio compagno.non sono andato di nascosto.lui sapeva dove andavo e sapeva pure che mi scambiavo messaggi con questo tizio.aveva detto tante volte se vuoi fare qualcosa che ti piace falla e non aspettare me.sono pronto a lasciare il mio compagno se non riesco a coinvolgerlo nel mio tentativo di cambiare.

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Forse perché è la novità?? 

Resta il fatto che il madrileno (che poi poteva essere chiunque altro).. ti ha messo a tuo agio quei due tre giorni... davvero credi che l'avrebbe fatto per 8 anni? Come si.. come no.. 

Tutte le storie hanno alti e bassi. La monogamia o poligamia si sceglie.. se va bene a tutti. 
Sinceramente non ho capito cosa vuoi sentirti dire... tutti hanno detto di parlarne con il tuo ragazzo (giusto per capire eh) e tu hai paura di sfasciare la relazione.. forse perché sotto sotto senti di aver sbagliato? 

Per il resto.. invaghirsi di altri? Si.. è possibile.. se ci sono problemi in coppia. 
Posso dire "Che bello quel ragazzo.." ma mai e poi mai penserei attualmente di andare a rimorchiarlo se il mio ragazzo è un mese che non mi considera molto.. io sono fatto così. 
Non tutto gira intorno a te (felicità, problemi, scazzi ecc).. ma anche al tuo ragazzo. Quindi.. ripeto.. risolvetevela insieme e accettatene le conseguenze. 

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Il vero mistero è perchè ti ostini a conservare la tua relazione col tuo compagno che ti annoia, si disinteressa di te e anzi ti dice di andar a farti esperienze in giro, non ti fa provare assolutamente nulla, non risponde più alle tue esigenze, avete progetti personali divergenti e nessuna voglia di conciliarli, non ti emoziona nemmeno più l'ebbrezza di tradirlo. Sul serio, non sono ancora riuscito a capirlo.

 

Sarà mica che dovete divider le bollette?

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Ho mentito al mio ragazzo,ma gli ho dato anche tante cose belle e l'ho fatto con amore.

 

Sappi che le cose belle si dimenticano e rimane solo il dolore per ciò che hai fatto. Indipendentemente dal ragazzo di Madrid devi capire cosa provi per il tuo ragazzo e se provi ancora qualcosa. Una relazione di 6 anni è importante, ma non ha senso prendere in giro il proprio partner. Poi se decidI di troncare con il tuo attuale ragazzo, rifletti e scegli cosa fare col ragazzo di Madrid.
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Difficile rispondere ora che sono confuso.sono d'accordo che il mio comportamento peggiora le cose.ho dato tanto al mio ragazzo.vorrei con lui una relazione diversa,già l'ho detto.ho cercato fuori dalla coppia di esprimere un mio modo di vivere i sentimenti.mi sono messo alla prova.cercherò di riportare nella relazione con lui questi sentimenti,aspettative.se non ci riesco rinuncio.

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Prenditi il tempo di cui tu hai bisogno, ma parla assolutamente col tuo ragazzo. Se la storia spagnola perdura, lascialo per rispetto nei suoi confronti.

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Io tengo al mio compagno,mi dispiace che non abbia provato per lui queste emozioni,sicuramente erano dentro di me e l'altro c'entra solo in parte.Ho bisogno di stare con un uomo in modo diverso da come sto ora,più spontaneo,più emozionale più fantasioso.Vorrei cambiare ed essere migliore.Per ora sto solo demolendo :-(

Ci tieni talmente tanto che lo tradisci...Povero il tuo fidanzato, non hai avuto alcun rispetto...Visto che la risposta te la sei data da solo, lascia il tuo ragazzo visto che cerchi e vuoi altro e te ne stai da solo oppure ti metti con questo spagnolo o te ne cerchi un altro...Ma smettila di prendere in giro quel poveretto e Lascialo andare che magari se ne trova uno meglio che lo rispetti e lo ami come giusto che sia...Mi auguro tu non abbia fatto sesso senza precauzioni visto che lo spagnolo ha l'HIV...

 

Io se fossi il tuo ragazzo rimarrei con te solo se tu mi mantenessi e avessi una bardata di soldi...Ovviamente andrei a letto con altri con te ci starei solo ed esclusivamente per interesse...Ma se questo non è il caso ti manderei dritto dritto dove non batte il sole...;-)

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A volte mi accorgo che essere single forse non è così una "sciagura" come penso...Perché devo stare insieme a uno se poi bisogna andare a letto con altri? A me sembra più un'amicizia e il fatto che si voglia stare insieme perché non si vuole stare da soli una volta tornati a casa ma intanto vogliamo anche fare sesso con altri...In pratica si vuole tutto...Ma una relazione non vuol dire sacrificio? Non vuol dire amore? Non vuol dire rispetto?

 

Vuoi una relazione aperta? Perfetto ma cosa mi dai in cambio? Non capisco se no il senso di condividere con il mondo il mio "caro e innamorato (?)" fidanzato...Sto single e avrei molte meno seccature, problemi e meno acidità di stomaco...xD

 

E poi i gay dovrebbero essere quelli "sensibili"...Più conosco questo mondo più mi accorgo dell'esatto contrario...

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