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Uno su due è single ma la politica litiga sui matrimoni gay


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unmondomigliore

http://www.ilgiornale.it/news/interni/su-due-single-politica-litiga-sui-matrimoni-gay-986889.html

 

Quasi una famiglia su due, a Milano, è composta da una sola persona. E questo dato è frutto di un aumento dei single del 34 per cento in dieci anni.

Più notizia di questa, cosa pretendiamo. Pochi dati che scassano nello stesso tempo l'idea del «mammone» e della centralità della famiglia come istituzione sociale. Milano non sarà l'America, come cantavano i Timoria, ma certamente è simile a Londra, da questo punto di vista, ed è la città che, per mille ragioni, riesce ad anticipare tendenze che poi si diffondono su tutto il tessuto nazionale. E dunque, come succede altrove, l'inverno del nostro Paese, che invecchia e si intristisce, ci lascia immaginare gente che, alla sera, rientra in una casa silenziosa, rapporti reticolari e destrutturati, e metropoli ridotte a una collezione di solipsismi. Ne parleranno i futurologi. L'esercito in crescita dei single, ovviamente, è il frutto di un combinato disposto di precarietà, separazioni, individualismo, solitudine.

È un dato che non deve creare allarme ma costringe a riflettere sul cambiamento radicale che sentimenti come l'affettività, la solidarietà, la familiarità, stanno conoscendo nella nostra epoca liquida. E dovrebbe aiutare chi assume decisioni pubbliche, in primis la politica, a far da parte i proclami ideologici e mettere al centro delle proprie analisi una lettura attendibile dei fenomeni sociali. Una volta tanto, che gli specialisti si mobilitino e ci raccontino a cosa stiamo andando incontro, e come un mondo single-a-metà cambierà il nostro sistema sociale. La singletudine di massa è un fatto che interesserà soprattutto i grandi centri urbani, dove la mobilità è maggiore e lo sradicamento una precondizione della residenza; ma sappiamo che la tendenza storica è quella all'inurbazione, e dunque, come si diceva, ciò che è già accaduto a Milano è scenario plausibile per l'Italia intera. Nel calderone dei single ci entrano i giovani precari, che non riescono a metter su famiglia (o non vogliono).

Ci sono i single per scelta, che amano la loro libertà, e ci sono i single per sfiga, che si trovano a fare i conti con l'emarginazione. Ci sono i single di ritorno, padri e madri separati (padri soprattutto: quasi il 90 per cento di loro viene spedito fuori casa dalle ordinanze, senza che nessuno si ponga il problema di dove andranno a vivere), una categoria in crescita costante e progressiva, stando al fatto che ormai una coppia sposata su due è destinata a separarsi. E, infine, ci sono gli anziani, sempre meno sorretti dalle proprie famiglie nel bisogno di cura e attenzione. L'esplosione dei single sta già cambiando le abitudini sociali: fare la spesa solo per se stessi, ad esempio, rende il carrello del single comparativamente molto più costoso di chi fa la spesa per una famiglia. Aumenta il car sharing, per abbattere i costi del trasporto, e magari crescerà ancora la vendita di automobili biposto, adatte al traffico metropolitano e non a portare i figli in piscina. Precari, separati, anziani: queste categorie hanno bisogno di politiche ad hoc nell'housing, nell'assistenza, nei servizi sociali. Si tratta di milioni di persone. Se questi dati li presentiamo così, sarà difficile che qualcuno non ammetta che il fatto è evidente e il problema è serio.

Solo che, finora, il dibattito politico e pubblico ha fatto finta di niente, sottovalutando l'enormità della faccenda. Magari dedichiamo grande spazio e attenzione alla battaglia civile sui Pacs, invischiando gli italiani in una frattura incapacitante, perché questa battaglia possiede meccanismi di radicalizzazione che la rendono decisiva non per una centralità oggettiva, ma per il tam tam mediatico che la sostiene. E il grande tema del futuro resta muto. Certo, dedicarsi a scoprire chi e quanti e come sono i single contemporanei non ha lo stesso appeal, non ha lobby e gruppi di pressione che sostengono la necessità di leggi ad hoc. Eppure è sufficiente una sosta a un supermercato o in un grande magazzino per capire dove sta andando l'Italia. Nazione di persone meglio sole che male accompagnate?

 

La politica non fa niente perchè segue la pancia. E la pancia della persone, perfino di molte di quelle single (forse anche di più di quelle "accoppiate") venera un ideale che è il mulino bianco. E se la realtà è lontana da questo, la ratificazione politica di quello che non è, non sarà più e non è mai davvero stato fa paura. I matrimoni gay distruggono la famiglia. I matrimoni gay distruggono questo ideale.

Paradossalmente lo stato non fa niente nemmeno per le "famiglie". Quindi è rimasta l'idea della famiglia per la quale combattere, ovviamente andando contro a tutto il resto.

Quello che mi ha fatto incazzare un giorno ,quando ho sentito un signore dire ," seli riconoscono anche loro dovremme dividere ancor di più quel poco che lo stato da alle famiglie " ho sbattuto il giornale sul tavolo del bar e alzatomi gliene ho dette fin che ho avuto fiato " brutto stronzo che è una vita che passi da un lavoro all'altro perche non hai voglia di far niente ,ti ha mollato anche la moglie ,e hai usufruito di disoccupazione più  tu che quelli dalla fiat intera ."

ma forse è proprio quello che non vogliono in molti condividere i diritti per averne di piu loro .

non è questione di ideali ma di soldi ,o come dicva dai pancie da riempire a scapito di altri .roberto

Edited by berto52

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