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Niente Pride Nazionale nel 2014


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Tutte queste manifestazioni andrebbero eliminate o per lo meno ridotte. Non fanno che aumentare i pregiudizi e l'omofobia. Non vi lamentate se poi l'immagine dei gay è quella che è

 

eh, dispiace ma mi sembra che i vari pride non siano molto altro..

 

resta il fatto che appunto, non si riesce mai ad essere d'accordo, e questo é un fatto che ha ripercussioni serissime in sto paese..

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All'unico pride che sono stato mi è parso tutto piuttosto sobrio, poi è degenerato in una carnevalata techno-pop senza fine, ma appoggio comunque i gay pride nonostante non condivida la tipica presentazione stereotipante, trovo che non si debba ballare ma protestare, baciarsi, presentare programmi, proposte e chiederne altrettanti, chi si sente una donna non è gay ma un transgender e come tale deve presentarsi, le piume e le corone non credo c'entrino più di tanto, ma sì persone così sono state le prime a lottare per i diritti LGBT negli Stati Uniti e nel Regno Unito e un po' pure in Italia e lo riconosco, ma il mondo è cambiato (da un lato per fortuna).

 

A Fenix73 dico: se non sei mai stato ad un gay pride non giudicare.

Edited by Rotwang
Mi dispiacerebbe qualora se ne risentisse di ciò che scrivo qualche (eventuale) professionistucolo dell'anti-omofobia o qualche (eventuale) pasionaria in erba...ma ho partecipato a molti gay pride (l'ultimo lo scorso anno) e quindi parlo con cognizione di causa.

Le contraddizioni del "gay pride" partono già dalla sua denominazione. Se in un gay pride ci sono travestiti, drag queen, transgender etc., costoro, con piume di struzzo o senza, dalla persona comune vengono identificati come gay, perché, appunto, si tratta di un gay pride. Simmetricamente i gay vengono assimilati a travestiti, transgender, drag queen.

Soprattutto vengono iscritti in una dimensione spettacolare: non si tratta più di una manifestazione per i diritti civili, ma di un'estensione nella realtà di una versione frocissima di Amici della De Filippi...

Di conseguenza le rivendicazioni importanti (adozioni, omogenitorialità, unioni civili etc.) vengono ridicolizzate in questa spettacolarizzazione. Quindi il gay pride diventa una carnevalata oscena che fomenta l'omofobia e che si merita qualche minuto di colore nel telegiornale, messo lì a stemperare, con le risate di scherno e disprezzo del pubblico etero, le gravi notizie sulla situazione economica e politica.

Conclusione: se il pride rappresenta tutta la realtà glbtqi, dovrebbe chiamarsi glbtqi pride. Ma l'acrostico ai più sarebbe imcomprensibile. La soluzione migliore è allora che al gay pride partecipino solo i gay. E che vi partecipino da cittadini, con un abbigliamento normale (quello che adoperano sul luogo di lavoro o all'università). Rinunciando alla volgarità, alle offese spesso gratuite nei confronti della Chiesa, e agli atteggiamenti inappropriati (alla Folsom street, per intenderci).

Non importa che ci sia un gay pride nazionale o che ci siano tanti gay pride locali. Anzi, sarebbe senz'altro meglio fare tanti gay pride locali, in date differenti, ma nello stesso spazio di tempo (il mese di giugno). In questo modo, la visibilità non si esaurirebbe nella solita data fissa.

Edited by akinori

 

 


A Fenix73 dico: se non sei mai stato ad un gay pride non giudicare.

 

Ma infatti9 se hai letto mi riprometto di andarci. Ma cmq non andandoci la percezione che si ha è quella che ho esposto e come la ho io ce l'ha moltiplicata la maggiornaza della popolazione.

 

@akinori, mi trovi perfettamente d'accordo

Tralascio ovviamente le polemiche sul pride, perchè qui si discute

di altro

 

Cioè della lite fra Roma e Napoli, risolta con un gay pride a Roma il 7

Giugno e l'onda-pride il 28 Giugno, con tanti gay pride concomitanti.

Non ci vuole una gran fantasia ad immaginare che tanti pride

concomitanti e per giunta successivi a quello romano, finiranno

per risultare delle micro manifestazioni: quindi ha vinto Roma

 

Certo non un bel modo di celebrare il ventennale 1994-2014 

 

Ma soprattutto, mi pare, che alcuni ritengano che il Pride Nazionale

non si debba fare proprio più, che sia una scelta strategica

 

Una strategia che io però non vedo....vedo solo lo sfaldamento

interno di Arcigay che ha subito il diktat di riorganizzazione su

base localistica imposto dall'ARCI ( cioè dal PD )

 

Si trattasse di una federazione di tiro al piattello, sarei d'accordo

con l'ARCI e con Grillini...non trattandosi di questo, aveva ragione

Patanè.

Il pride mi ha sempre dato un idea di lascivia. Non è così che si rivendicano i diritti!

Che Dio possa benedire il vostro cammino verso le false libertà a cui aspirate, se è questo che vi fa sentire meglio.

Io, da gay cattolico sto bene così!

@akinori, mi trovi perfettamente d'accordo

 

Io credo che questa situazione possa offrire anche un'occasione per discutere su come organizzare i gay pride del futuro, e ho dato nel post precedente il mio modesto contributo. Un contributo concreto, in confronto ad inutili dietrologie politiche, rimpianti, rimorsi.

Devo anche osservare che non si tratta di fare il tifo per Roma o Napoli, come se si trattasse di una partita allo stadio (del resto, in entrambe le città non esiste un'associazione unica e incontestata che possa assumersi esclusivamente l'onere e l'onore di organizzare la manifestazione). Si tratta di prendere atto che il gay pride è in crisi, così com'è in crisi l'associazionismo gay e dunque occorre riorganizzare il tutto secondo prassi diverse rispetto a quelle "storiche". Ben venga il "localismo", che significa semplicemente, in questo caso, pluralità e libertà di esprimere le visioni plurali che si hanno del gay pride, dell'associazionismo stesso, dell'omosessualità, del movimento glbtqi, del rapporto con la Chiesa e del modo di porsi rispetto alla società eteronormativa e ai suoi valori.

 

@Hinzelmann, se poi vogliamo fare dietrologia politica, facciamola bene: come tu sai, della "fronda anti-Patané" al XIV congresso facevano parte, oltre che Franco (Grillini), il Cassero di Bologna, e la corrente romana di Fabrizio Marrazzo (Gaycenter)...

Edited by akinori

Essendo stato io un risaputo sostenitore di Patanè mi eviterò

i soliti facili "lo avevo detto io!" :)

 

La cosa che non sopporto dell'associazionismo gay italiano

è questa necessità di distinguersi sempre dagli altri.

 

Siamo il Paese Occidentale con meno diritti e cosa facciamo?

Non siamo neanche capaci a metterci d'accordo per un Pride.

Forse è vero che non abbiamo diritti perché siamo litigiosi,

ma veramente nell'ultimo anno abbiamo toccato davvero il fondo.

@Hinzelmann, veramente Franco non è di Bologna, ma della provincia (Pianoro), e non l'ho scoperto ora, dato che è un decano delle battaglie civili gay (o forse "il" decano...). Per me resta dietrologia, perché la cronaca vera e non parziale dell'avvenimento non è stata mai fatta...del resto l'Huffington Post, di cui tu porti il link nel tuo precedente post, dietro l'innocente dicitura "in collaborazione con", nasconde la subalternità ideologica ad una testata giornalistica il cui orientamento politico è ben noto (L'Espresso)...

Figurati se mi metto a scrivere l'indirizzo di Franco, ci mancherebbe altro! Era solo per essere precisi.

Poi, che l'Espresso sia ostile al PD l'hai scritto tu. Al limite, sarebbe più opportuno porsi la domanda a quale corrente del PD possa essere ostile...ma stiamo andando decisamente OT!

Edited by akinori

Giusto per essere chiari, Roma non aveva nessuna intenzione di contendere il pride nazionale a Napoli, Scegliere un ripiego dell'ultimo minuto dove organizzare una festa non è il funzionamento del movimento... come voi ben sostenete il pride non è il fulcro della rivendicazione, semmai ne è l'esempio. 

Per chiarirvi maggiormente le idee vi riporto un'intervista fresca di giornata! 

 

http://www.gay.it/news/Niente-Pride-nazionale--e-l-anno-dell-Onda-Pride--in-tutt-Italia

 

Buona lettura, e non dimenticate di cavalcare l'onda! 

Peccato...volevo andarci la prima volta quest'anno...

 

Ah perché esiste una rivalità tra i gruppi per i diritti civili? E per cosa esattamente?

Guarda...me lo chiedo spesso anchio, ma dopo aver visto i vari commenti su questo topic ho cominciato a capire...

Su ragazzi, non serve a niente litigare, ve lo dico io che ho 15 anni :ling:

Il commento del sig. Maccaroni è molto diplomatico. L'immagine dell'onda da cavalcare mi sembra però leggermente mistificante.

In realtà la spaccatura c'è e si vede. Non solo a livello nazionale, ma anche all'interno delle realtà locali più importanti (Napoli, Roma etc.). Questa spaccatura può essere un'opportunità per un grande cambiamento, ma fare del surf in questo momento è veramente mettersi una foglia di fico sul...

L'onda al momento non esiste, ci sono miseri flutti sparsi in un mare tempestoso.

Senza entrare troppo nel dettaglio trovo la decisione alquanto stupida, si dovrebbero avere i vari pride nelle varie città poi un pride nazionale...quando chi dovrebbe fare qualcosa per un bene comune pensa solo al proprio c'è qualcosa che non va...

 

Io sono convinto del "bene o male basta che se ne parli", ho partecipato a 2 pride ed ero vestito in jeans e maglietta...

Ovviamente c'era anche chi era vestito in modo più provocante ma sinceramente, come detto da altri in questo post, non tutti i gay sono uguali quindi non pretendo che tutti si vestano allo stesso modo (il mio)...

Un pride in un modo o nell'altro qualcosa lo fa dire, stare fermi senza far nulla non fa dire nulla appunto...

 

 


E cmq Samwise... tu lo dici!

 

Ottimo, e quanti del Mario Mieli vanno a trollare sui forum di Arcigay? ^^''

 

Comunque, ora che ho letto gli articoli che avete postato, il proposito per il 2014 di cominciare a frequentare qualche associazione gay sta già vacillando... Spero che non si riduca tutto a schierarsi per l'una o l'altra fazione in una serie di discussioni dove ogni realtà locale vuole assicurarsi che sia tutelata la sua "specificità"...

 

 


Voi - come prima reazione - partecipereste
al Pride della Capitale ( assumendo di fatto
che sia diventato quello Nazionale ) o a quello
a voi più vicino del 28 Giugno?

 

Io non assumerei che il pride della capitale sia diventato quello nazionale. Qualcuno lo assumerebbe?

Se scrivo - di fatto - sottintendo che accadrà senza che vi

sia bisogno di qualcuno che lo "assuma"

 

Il motivo è abbastanza ovvio...per lo stesso motivo per cui

il Pride di Parigi-Londra e Berlino, lo sono:  in quanto pride

delle capitali e pride più partecipati ( forse Milano potrebbe

in teoria eguagliare Roma...)

 

Il Pride Nazionale deve essere deciso in quanto NON sia

necessariamente quello di Roma, ma....Napoli, o Bologna

o Torino ( a seconda della decisione e del supporto logistico

che consenta di renderlo tale )

 

Qui manca la decisione e manca un coordinamento logistico

ma le associazioni fiorentine organizzeranno pullman per Roma

o per Bologna?  O non organizzeranno niente? Ed i gay fiorentini,

che si muovono in autonomia preferiranno Roma o Bologna?

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