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Paura della solitudine


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E non credi che proprio per questo spettro della solitudine e per il fatto che non abbiamo accesso al "percorso" figli-famiglia ecc.. Dovremmo essere più solidali e sociali gli uni con gli altri?

 

Nei gay solidarietà? Sono più iene delle iene stesse...O_o
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Poi purtroppo gli amici etero a 30-35 si sposano e cominciano a far figli, gradualmente si ritirano dalla vita sociale e alla fine sei fortunato se li vedi una volta ogni 6 mesi per una cena.  

 

questo è vero, ma non è una caratteristica del mondo gay: è una caratteristica "del mondo"

se per assurdo tu fossi un etero single, sarebbe la stessa cosa: solitudine, tentativi di conoscere ragazze in chat, in qualche locale con gli aperitivi etc.

io ho un amico etero e quello che mi racconta lui, che frequenta attivamente le chat dell' "altro versante", non ha niente da invidiare a quello che gli potrei raccontare io, anzi...

e si può essere soli e disperati anche in famiglia, con moglie e figli...

trovare secondo me vuol dire anzitutto rendersi interessanti, coltivare una personalità, degli interessi, una visione personale del mondo: se uno ha qualcosa da dire o da "dare" in genere non è mai solo (se non per sua scelta)

Questo messaggio e' tanto vero quanto triste...Purtroppo è così...Il mondo gay, ovunque tu vada, è così...Delusioni, rifiuti, prese in giro, tradimenti...Bisogna impararci a vivere e farsi forza...Io ormai viaggio come nelle montagne russe...Non ti nascondo che sono molto triste perché stare SEMPRE, SEMPRE e SEMPRE soli non è il massimo e soprattutto stare alla continua ricerca di attenzioni, coccole con persone che di te non gliene frega nulla...:-( Ecco perché non ho nemmeno più voglia d'incontrare i ragazzi per un caffè, birra o quello che volete...Mi sono strarotto, già quando me lo propongono mi scende il latte ai ginocchi...perché tanto 9/10 so già come va a finire...

 premetto che sono molto rattristata anche io dalla superficialità dilagante degli ambienti gay. aggiungo però... non è che il problema qua è "il bisogno"? il bisogno è un problema.    se hai bisogno di coccole, attenzioni, ne vai a caccia affamato e sei del tutto indifferente a CHI te le da. basta che te le diano.   i bisognosi di coccole fanno questo. se per te ( e per te non intendo te, ma persona in generale)  non è importante il CHI. ...PERCHè DOVREBBE ESSERLO PER LORO?  insomma... si parla di strumentalizzazione dell'altro e non di ascolto dell'altro. c'è chi usa gli altri per ricevere coccole e chi per aggiungere tacche alla cintura..ma entrambe le tipologie sono vampire, entrambe le tipologie  non vedono l'altro ma solo se stessi. 

Ma domandina....

 

Qualcuno di voi ha presente gli AMBIENTI ETERO????

No perchè siete sempre tutti a dire che sulle chat

Cercano tutti sesso e nei locali si scopa e basta.

 

Fatevi un giro sulle chat etero e nelle disco etero poi ne riparliamo.

 

Poi visto che siete TUTTI iscritti alle chat mi pare strano

Che TUTTI cercano solo sex. O forse chi non lo cerca

É un pochino brutto/grasso/magro/antipatico/cioèsìmanonfaperme..?

 

Fatevi due conti prima di dire sempre le stesse cose.

 

 


Mi sembra che l'imperativo del mondo gay sia "divertirsi" come se non ci fosse un domani, e non pensare a costruire nulla.

 

so che può succedere, di arrivare allo sconforto ..intendo.    forse sei solo "giù" per via del cambio radicale di vita. rami secchi che se ne vanno, da potare..e ancora troppo freddo per far sbocciare quelli nuovi. insomma magari sei solo un pò stanco..perchè la realtà non è così.

 

esistono gay ambiziosi, che dedicano la vita alla realizzazione di sogni  e passioni.  esistono gay pieni di interessi , di interessi solitari e colti, di interessi  sociali e impegnati.   ce ne sono tanti...forse non frequentano posti gay. forse amano di più i "posti" dove posso coltivare i loro interessi. . 

ma il fatto che sulle chat etero sia la stessa cosa non cambia nulla.

Dici?

 

Eppure voi gay ci prendete proprio gusto a fare le vittime

Dicendo ste cavolate che il mondo gay sia solo sesso.

 

Eppure:

1) non è così

2) il mondo etero non è tanto diverso

non sono così sicura che quello di cui stiamo parlando riguardi il mondo omosessuale e basta.


pure, quello di "divertirsi" non mi sembra un imperativo che suoni meno suadente alle orecchie di chi ha un orientamento etero-sessuale.


voglio dire: la constatazione dell'aridità nel desolante spazio della quale può andare perduta, per il nostro cuore, la possibilità di credere sia possibile battere con un ritmo al quale partecipino insieme il nostro respiro, il nostro amore per la vita, il nostro desiderio di essere amati (ascoltati, compresi, corrisposti, sentiti da un altro) e di amare (ascoltare, comprendere, corrispondere, sentire un altro) è una constatazione che, secondo me, prescinde dal contesto omosessuale.


ne ho di amici etero, e per di più anche io sono tornata a roma all'incirca, più o meno, alla tua età e, francamente, non mi sembra se la passino meglio.


infatti è questione, per me, di sensibilità.


così come c'è il gay che sguazza nel cosiddetto ambiente gay, così c'è il gay che vi affoga - scrive almadel.


ma il cosiddetto "ambiente" gay si differenzia da ogni altro ambiente solo perché frequentato dai gay, non perché vi si facciano chissà quali altre cose che altrove non si fanno.


alcool, musicappalla, sesso, essereintiro, dirsistronzate, questo passa il convento. per chiunque.


e, come per quei gay che, come te, Astronauta, s'interrogano desolati su quale senso possa avere vivere senza aspettare o chiedere nulla dal/al domani, anche per gli etero per i quali non si tratta né di fare una sfilata né di ritrarsi di fronte all'eventualità di stringere rapporti umani che non siano esclusivamente carnali (o proverbiale botta-e-via), la solitudine può diventare un'arsura.


micidiale.

Dici?

 

Eppure voi gay ci prendete proprio gusto a fare le vittime

Dicendo ste cavolate che il mondo gay sia solo sesso.

 

Eppure:

1) non è così

2) il mondo etero non è tanto diverso

 

Mi tocca dare ragione a un bisessuale. Questi vittimisti non sanno cosa dicono.

 

 


ma il fatto che sulle chat etero sia la stessa cosa non cambia nulla.

 

Infatti, ma siamo in pochi a pensarla così. Anzi, direi meglio: a capirlo :D

 

La maggior parte delle persone preferisce fare un discorso autoconsolatorio. Perché è autoconsolazione annegare e negare le differenze, così come lo sarebbe, in un altro ambito di discorso, negare i privilegi di cui godono gi eterosessuali e gli svantaggi che pesano sugli omosessuali, evitando ogni discorso sulla specificità dei diversi ambiti. 
Se non si capisce questo, non si capisce più neppure perché esistano, in tutto il mondo, un attivismo glbt, rivendicazioni giuridiche, lotte di emancipazione, visibilità etc. che ormai durano in forma continua da quasi 60 anni.  

arsura micidiale sia per chi si interroga..sia per chi non s'interroga.....nessuno è più solo di chi sguazza nel mondo "una botta e via".  ..niente di più disagiante...rattristante...... prosciugante..di un mondo fatto di vuoto. altrimenti perchè avrebbero bisogno di tutti quei negroni?

La maggior parte delle persone preferisce fare un discorso autoconsolatorio. Perché è autoconsolazione negare le differenze

Sicuro?

A me sembra che si autoconsolatorio dire "ma si tanto cercano tutti solo sex"

Mentre mettersi davvero in gioco è piú complesso.

 

Sulle associazioni ecc non discuto ma non c'entrano na mazza col discorso.

@Isher io posso parlare per me e per quello che vedo, senza attacchi personali a persone che non conosco.

Premesso che tutti possono fare quello che vogliono, è una loro libertà.

Quello che non capisco è come si pretenda di trovare una situazione seria praticando e frequentando quello che poi viene indicato come responsabile della poca serietà che c'è in giro.

Poi mi fanno ridere quelli che dicono di poter cambiare in funzione di qualcosa o di qualcun altro...

Secondo me se non si è predisposti a vivere la propria sessualità come una cosa naturale, difficilmente si riesce a trovare un equilibrio che permetta di scoprire che c'è altro da costruire in un rapporto prima di tutto umano.

Sicuro?

A me sembra che si autoconsolatorio dire "ma si tanto cercano tutti solo sex"

Mentre mettersi davvero in gioco è piú complesso.

 

Sulle associazioni ecc non discuto ma non c'entrano na mazza col discorso.

Ci sono due versanti del discorso: uno soggettivo, e uno oggettivo. È quest'ultimo quello interessante. Sul piano della ricerca e costruzione della propria vita, è abbastanza facile capire se si sta sbagliando o se si è sulla direzione giusta, e comunque è un discorso eminentemente soggettivo. Più spinoso è il dato oggettivo: il mondo nel quale ci troviamo a vivere, l'ambiente sociale e umano, il contesto, che di fatto ci è dato, e ci precede, il Paese stesso in cui viviamo, perché essere omosessuale in Italia è cosa ben diversa dall'essere omosessuale in Iran o in UK.

Questi discorsi mi sanno sempre di dejà-vu. Sì, ha ragione Almadel, il segreto sarebbe "partire dal resto", cioè non dalla propria omosessualità.

Ma siamo omosessuali, come facciamo a cercare altri omosessuali partendo "dal resto"?

Cioè, quando capita è figo, a me è capitato una volta. Un amico di mio fratello, è venuto fuori che era gay, abbiamo flirtato, abbiamo avuto una storiella di sesso... niente di sconcertante, se non la naturalezza straordinaria della cosa. Sembrava quasi di essere una persona normale.

Ma non è ricapitato e a buona ragione, che siamo sempre il 5%, innanzitutto, e per di più siamo sempre "riservati". Quindi andiamo in posti gay per conoscere gay, perché al club degli scacchi, al gruppo acquariofilo cittadino, al lavoro, in palestra eccetera non hai modo di conoscere gay, o meglio di identificarli. 

 

Certo, se il tuo hobby è la discoteca... che culo! Probabilmente avrai vita facile, quello è già parte de "il resto". Ma gli altri...

Mi sembra che fu Hinzelmann a dire ad uno di quelli che si lamentavano che se fosse stato etero sarebbe stato "un etero tranquillo di quelli che conoscono la ragazza a scuola o all'oratorio o sul lavoro". Be', da qui si parte per capire il problema gay, il problema è che i gay non conoscono il ragazzo a scuola o all'oratorio o sul lavoro. Quindi dove lo possono conoscere il ragazzo i gay "tranquilli"? 

Qui inizia il vuoto di proposta. 

facciamo un esempio: un ragazzo gay ha 40 euro. è appassionato di musica lirica....la sera stessa c'è la prima al teatro comunale. cosa fa? spende 20 euro di ingresso per un locale gay e 20 per dei drink o va a teatro? 

 

va a teatro. e tu non lo conoscerai mai perchè sei già ubriaco in un angolo dietro le casse.

 

ovviamente  questo ragazzo ha degli amici etero e non, che studiano con lui. di questi , solo 3 hanno la sua stessa passione per la musica..gli altri solo quella per la storia del cinema...lo portano dopo il teatro a bere una birra in piazza . uno di questi tre ha un amico..che tizio non conosce..gay. che recita in una compagnia . i due si presentano..e.. parlando scoprono affinità.  difficile? no

basta scegliere il posto giusto.

ma non è vero freaky fred...io le mie ragazze l'ho sempre trovate a scuola, in università, sul luogo di lavoro 

Il che onestamente per me è fantascienza. A meno di essere incredibilmente socievoli, incredibilmente aperti, e con tantissime conoscenze. In realtà io non conosco nessuno che abbia conosciuto il partner così. 

Che questa discussione sia un deja vu penso sia inoppugnabile

 

 


Mi sembra che fu Hinzelmann

 

Sicuramente lo avrò detto come avrò detto altre centinaia di cose simili

o con sfumature diverse a seconda dell'approccio a questa discussione

che però mi pare scontare sempre dei margini di ambiguità, fra amicizia

e amore, trovare amici etero o fidanzati gay, fra interesse erotico e

disinteresse etc.

 

Tutte cose che in effetti hanno a che vedere con la paura della solitudine

ma che indicano situazioni abbastanza diverse fra loro

 

 

 


Un amico di mio fratello, è venuto fuori che era gay, abbiamo flirtato, abbiamo avuto una storiella di sesso...

 

Ad esempio....non capisco questo esempio, rispetto a ciò che diceva Almadel

 

Hai avuto una storiella di sesso con un amico di tuo fratello...che ti ha fatto sentire "normale"

niente da dire...ok, ma siete diventati amici? Lui è diventato o era gay? Che è cambiato a

partire da ciò?

 

Questo incontro in quale misura ha effettivamente contribuito ad allontanare la

solitudine e/o è rimasto un episodio isolato e da giocarsi solo contro la paura

della solitudine?

 

Perché se è rimasto solo amico di tuo fratello...non lo capisco

 


questo ragazzo ha degli amici etero

 

Questo ragazzo - dal mio punto di vista ma prendete la mia affermazione nel modo giusto

cioè ironico - è riuscito in una vera e propria impresa:

 

Nel 2013 ha trovato dei giovani maschi eterosessuali appassionati di musica lirica!

 

Cioè invece di andare a teatro con degli amici gay melomani, ci va con gli etero

che ha cercato con il lanternino e poi a teatro trova il fidanzato gay, la qual cosa

è in effetti abbastanza facile....ma a teatro continua ad andarci con gli amici etero?

 

Perché se a teatro ci va con gli amici etero, o con la zia, o con le amiche....per essere

più realistici, non è che la situazione sia molto cambiata rispetto a quando ci andava Paolo

Poli

E non credi che proprio per questo spettro della solitudine e per il fatto che non abbiamo accesso al "percorso" figli-famiglia ecc.. Dovremmo essere più solidali e sociali gli uni con gli altri? 

Sono d'accordo con te al 101%

il discorso della solidarietà tra gay è un bellissimo discorso ma bisogna ricordarsi che alla fine abbiamo in comune con altri gay solo l'orientamento sessuale e le possibili discriminazioni che subiamo per questo fatto.

 

 

altrimenti sarebbe come il club delle persone coi capelli rossi.

personalmente la "solidarietà tra gay" l'ho vista solo al cinema in qualche raro film, ad esempio (se non ricordo male) ne' "Le fate ignoranti"

nella realtà secondo me non esiste, o almeno non esiste come condizione "data", ma può forse esistere come obiettivo di vita, realtà costruita con grande sforzo, volontà e impegno personale

qualsiasi giro di amicizie si basa su qualcuno che più degli altri vi dedica energie, mantenendo viva la cosa anche da un punto di vista concreto, proponendo iniziative, organizzando, mettendo ad esempio a disposizione la casa per cene, incontri etc.

 

in senso generale, il mondo secondo me è una costellazione di solitudini, alcune consumate nell'apparenza del massimo della socialità: e questa è una condizione esistenziale universale che può essere superata solo con uno sforzo di volontà

poi nel caso dei gay ci sono alcune "aggravanti", nel caso dei gay italiani non ne parliamo, ma non partirei dalle aggravanti...

Ad esempio....non capisco questo esempio, rispetto a ciò che diceva Almadel

 

Hai avuto una storiella di sesso con un amico di tuo fratello...che ti ha fatto sentire "normale"

niente da dire...ok, ma siete diventati amici? Lui è diventato o era gay? Che è cambiato a

partire da ciò?

 

Questo incontro in quale misura ha effettivamente contribuito ad allontanare la

solitudine e/o è rimasto un episodio isolato e da giocarsi solo contro la paura

della solitudine?

 

Perché se è rimasto solo amico di tuo fratello...non lo capisco

Può essere che non mi sia spiegato bene. Non ha risolto la solitudine, era un esempio di caso in cui non ci si è conosciuti IN QUANTO omosessuali, ma si è poi scoperto per via di esserlo e ne è nato qualcosa. 

L'episodio è stato isolato e non ha allontanato la solitudine o probabilmente a posteriori la ha acuita, io mi riferivo al set di circostanze. E' stato l'unico ragazzo gay conosciuto "per caso" e non "in quanto gay" nella mia vita. 

Capisco...

 

 

 


si è poi scoperto per via di esserlo  e ne è nato qualcosa

 

Questa però mi sembra una circostanza molto legata ad un'età adolescenziale

di scoperta della sessualità etc. ( poi non so se siete rimasti amici o no dopo )

 

Per certi versi un topos gay ( credo non manchino film e libri che raccontano storie

simili ) ma per sua stessa natura un tipo di esperienza delimitato nel tempo

 

Cioè qualcosa di abbastanza diverso da una vita sociale gay, non basata

sulla sessualità bensì su determinate passioni che si possono condividere

con amici anche gay ( come diceva almadel )

Non ho consigliato di avere una vita sociale non-solo-gay

allo scopo di fidanzarsi più facilmente...

 

Ho solo detto che è bello e positivo conoscere omosessuali

che condividono con noi passioni e interessi diversi dalla ricerca di un fidanzato.

 

Vi pregherei inoltre di non parlare di "solidarietà tra gay" in termini generici:

il modo migliore per ricevere solidarietà è cominciare a darla.

mentecritica

Mah...Secondo me il sesso non è un problema...L'importante e' essere chiari fin dall'inizio...E divertirsi in giro non è una cosa da demonizzare...

 

Se voi parlate con uno in discoteca o ci chattate e quello vi spara che cerca solo sesso e voi non volete, tanti saluti...Ma se quello vi prende in giro allora iniziano i dolori...

 

Probabilmente nel mondo gay, come in quello etero, il problema è la falsità che c'è in giro...

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