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A parte questi schemi...non esiste nessun criterio quantitativo

in base al quale ci si possa definire o meno etero-bisex o gay

 

Cioè non esiste un minimo di attività sessuale "dovuta"

tale per cui io possa definirmi gay...anzi la definizione

corrente è "attrazione emozionale romantica e/o sessuale

verso un individuo dello stesso sesso", stop

 

Vogliamo introdurlo per fare un favore agli asessuali?

 

Aggiungo di più...se un tale criterio esistesse finirebbe

per applicarsi in negativo agli stessi asessuali, i quali

in realtà in parte escludono solo il sesso relazionale

( si masturbano...quindi hanno un immaginario erotico

gay-bi o etero ) in parte escludono qualunque attività sessuale

ma non l'attrazione emozionale-affettiva ( sempre

orientata in gay-bi etero ) e ancora in ultima parte

sostengono di non aver nessun tipo di attrazione

o desiderio in entrambi i sensi ( asessuali in senso

stretto...)

 

La realtà è che il termine descrive una tipologia di comportamenti

sessuali-sentimentali riconducibili, volendo, ai tre orientamenti

esistenti, purché se ne dia una definizione estesa e tollerante

nei confronti di scelte diverse da quelle mediamente praticate

 

E rispetto ai tre orientamenti potrebbero costituire un insieme di

specificazioni del comportamento sessuale ed affettivo

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Icoldibarin

Io sono astemio da un anno e mezzo...dovrei denunciare quei vecchi amici che, ritenendolo opportuno e piacevole, mi invitavano a bere uno spritz in compagnia mentre io, sapendo che difficilmente poi mi so controllare, preferivo il crodino? E' una forma di "molestia"?

No, ma lo dovresti fare se ti gridassero astemio di merda e ti obbligassero a bere una bottiglia di Vodka con l'imbuto...

 

 

perchè magari quelli giovani dicono di essere asessualti per dissimulare altre cose come gay, pedo o altro.

 

Non capisco il problema e perdonatemi, ma malignamente penso che non sia tanto sano non avere stimoli sessuali. Non che consideri gli asessuali "malati", ma certamente la mancanza di sessualità la considererei un handicap.

Olè! Sostituite la parola asessuali con gay e ne usciranno le tipiche frasi omofobe da salotto tivù...

 

 

questi asessualti sentono il bisogno di coccole ?

Dipende dagli asessuali. In genere le persone che non sono anaffettive in senso romantico sì, apprezzano ed hanno bisogno bisogno di coccole.

No, ma lo dovresti fare se ti gridassero astemio di merda e ti obbligassero a bere una bottiglia di Vodka con l'imbuto

 

Vabbe', il paragone non regge molto mi pare...insomma, se le molestie cui si riferiscono gli asessuali sono veri e propri stupri capisco anch'io che c'è qualcosa che non va...se si lamentano perché faticano ad "amalgamarsi" con persone sessualmente attive, che snobbano questa loro "condizione" (sempre che invece non si tratti di una scelta) consiglio loro di frequentare chi più gli somiglia...insomma, io non credo serva a molto decuplicare le categorie e etichettare ciascuno come specie protetta. La verità è che ciascuno andrebbe conosciuto nella sua individualità e, se amico, rispettato per ciò che è e quel che sceglie di fare della sua vita.

Concordo assolutamente con @Icoldbarin

 

Sembra quasi che non va bene quello che si autodefinisce asessuale invece va bene chi si autodefinisce omosessuale al 79%, bisessuale con fasi altalenanti, omosessuale del finesettimana, etero curioso, semietero bicurioso, pansessuale amante delle transessuali ma solo peruviane...

 

per quale cazzo di motivo la gente non può autoetichettarsi come gli pare nel momento in cui si sente a suo agio nel farlo e lo fa in modo consapevole e maturo?

 

E' poi palese che si tratta di una rivendicazione.

 

Ma in fondo, così come io mi definisco gay contro una società che esige che io sia attratto dalle femmine quando non lo sono affatto, allo stesso modo potrà ben esistere qualcuno che si definisce asessuale per stagliarsi contro una società che esige che lui faccia sesso quando non ne ha assolutamente voglia, intenzione, piacere, interesse nel farlo.

 

Insomma che diavolo di problema avete?

Ilromantico

Appunto, certi paragoni non reggono proprio. Un asessuale è come un amico etero che non ha mai scopato o non scopa quasi mai. Che sia per scelta, per sfiga o per condizione uno che si perde uno dei più grandi piaceri della vita sempre pena ti fa. Dovremmo stare qui a dire "sei asessuale?ah wow che figo!"?? Io invece penso "sei asessuale/non trombi?non influisce sulla mia stima o amicizia, ma povero te però...". Tralasciando il fatto che sugli asessuali ho sempre il forte dubbio che si tratti più di una scusa per nascondere un problema, sfiga o orientamento che di una vera e propria condizione. Nel gruppo di conoscenze c'è un tipo che tutti definiscono "asessuale" perché non vuole fidanzati, fa un sesso incompleto e strano(tipo che gli basta masturbare l'altro senza nessuna interazione su di lui) ed è un gay che nonostante l'età non ha fatto un CO completo. Si tratta davvero di un asessuale o di un tizio che ha evidenti handicap affettivi/sessuali e che ha problemi irrisolti con la sua omosessualità? Qual è il confine tra asessualità e il voler mascherare o fuggire da grandi problemi irrisolti? Io i mie dubbi li ho.

 

Ciò nonostante, che sia realtà o finzione non cambia le carte in tavola. A me delle scelte o condizioni degli altri poco mi frega e nulla influisce sui rapporti interpersonali, ma da qui a dover trovare fighe le condizioni di tutti ce ne passa!:s

Uno può non aver voglia di far sesso, per svariati motivi. Può essere una scelta permanente oppure sbloccarsi in un certo momento.

Credo comunque che nessuno possa permettersi di criticare o meglio giudicare una persona per le sue scelte, che ci piaccia o meno, altrimenti questa persona non è libera di scegliere la sua vita.

Appunto, certi paragoni non reggono proprio. Un omosessuale è come un amico etero che non ha mai scopato una femmina o non scopa quasi mai una femmina. Che sia per scelta, per sfiga o per condizione uno che si perde uno dei più grandi piaceri della vita sempre pena ti fa. Dovremmo stare qui a dire "sei omosessuale?ah wow che figo!"?? Io invece penso "sei omosessuale/non trombi una femmina?non influisce sulla mia stima o amicizia, ma povero te però...". Tralasciando il fatto che sugli omosessuali ho sempre il forte dubbio che si tratti più di una scusa per nascondere un problema, sfiga o orientamento che di una vera e propria condizione. Nel gruppo di conoscenze c'è un tipo che tutti definiscono "omosessuale" perché non vuole fidanzate, fa un sesso incompleto e strano (tipo che gli basta masturbare l'altro senza nessuna interazione su di lui) ed è un gay che nonostante l'età non ha fatto un CO completo. Si tratta davvero di un omosessuale o di un tizio che ha evidenti handicap affettivi/sessuali e che ha problemi irrisolti con la sua sessualità? Qual è il confine tra omosessualità e il voler mascherare o fuggire da grandi problemi irrisolti? Io i mie dubbi li ho.

 

Ciò nonostante, che sia realtà o finzione non cambia le carte in tavola. A me delle scelte o condizioni degli altri poco mi frega e nulla influisce sui rapporti interpersonali, ma da qui a dover trovare fighe le condizioni di tutti ce ne passa!:s

In verde le mie aggiunge-alterazioni. No così, tanto per far sperimentare l'effetto che fa.

Ma in fondo, così come io mi definisco gay contro una società che esige che io sia attratto dalle femmine quando non lo sono affatto, allo stesso modo potrà ben esistere qualcuno che si definisce asessuale per stagliarsi contro una società che esige che lui faccia sesso quando non ne ha assolutamente voglia, intenzione, piacere, interesse nel farlo.

 

Un conto è non aver voglia di far sesso, un altro conto ad esempio è non avere un'erezione con una donna, ad esempio io con le donne non credo proprio che mi verrebbe duro per infilarcelo dentro.

 

allo stesso modo a un asessuale maschio non tira non con nessuno o tira con gli uomini o con le donne o con entrambi ?

 

mah. non tutti gli asessuali saranno uguali ma è una riflessione da fare secondo me.

 

è troppo facile liquidare il tutto con la non voglia di far sesso. solo non voglia o non potere fisicamente ?

Edited by marco7

E' troppo facile accettare una richiesta di non discriminazione da parte di un gruppo di persone senza passare prima per la fobia. Troppo, troppo facile.

 

Un ragazzo gay non sarà libero di dire: sono maschio e mi piacciono i maschi,

dovrà essere deriso, patologizzato, mandato da psicologi, psichiatri, medici che lo convertano rendendolo socialmente accettabile.

 

Un ragazzo asessuale non sarà libero di dire: il sesso non mi interessa e sto bene così,

dovrà essere deriso, patologizzato, mandato da psicologi, psichiatri, medici che lo convertano rendendolo socialmente accettabile.

 

Perchè? Perchè conta infinitamente di più quello che io penso rispetto a quello che il diretto interessato mi dice di se stesso.

 

Io ti nego, tu non esisti. Così si risolve l'insurbodinazione.

Tu stupido ripugnante e ridicolo figlio gay ti permetti di dire che ti piacciono i maschi: che cazzo ne sai tu, di cosa deve piacere a te: sono IO che decido per te.

Tu stupido ripugnante e ridicolo figlio asessuale ti permetti di dire che il sesso non ti tange: che cazzo ne sai tu, di cosa deve piacere a te: sono IO che decido per te.

 

Sono io che decido, tu non hai voce in capitolo su te stesso, tu non esisti se non secondo il modo in cui IO ti concepisco.

nn capisco, questo DOVREBBE essere un forum d gay o cmq GLBT.  Se la nostra missione é diventata il salvare le minoranze o i deboli perché fermarsi agli asessuati?  Ci sono gli autistici, i down eccetera. la discussione é assurda, e andrebbe fatta su un forum di asessuati.

La verità - ammesso che vi interessi la verità - è che gli stessi asessuali sottoposti a sondaggio

sui loro stessi forum si definiscono al 41,65% straight-asexual ; gay asexual 9,94% bi-asexual 22,89%

 

Quindi il 75% dei cd. asessuali, partecipanti a comunità virtuali di asessuali, di fatto concepiscono

la propria asessualità come una dimensione complementare dell'orientamento sessuale e soltanto

il 16% come Asexual-asexual ( cioè soltanto come asessuali in senso stretto )

 

D'altronde non può esistere una attrazione romantica che non sia in qualche modo a sua volta orientata

Allo stesso modo se l'autorerotismo diventa un comportamento asessuale è perchè nel vissuto di queste

persone viene de-erotizzato, esattamente come l'attrazione erotica diventa romantica

 

L'incrocio fra queste due istanze, assunte esattamente per come riferite, ci deve portare a ritenere

che non stiamo parlando di un orientamento sessuale

 

D'altronde non c'è bisogno di un "orientamento sessuale nuovo" per ogni fenomeno sessuale, nuovo

o meno che sia ; è ben possibile concepire l'asessualità come un modo complementare dei tre orientamenti

sessuali, del tutto legittimo e accettabile, pur riconoscendo il bisogno di queste persone di "ritrovarsi" in

comunità virtuali di incontro

 

 


la discussione é assurda, e andrebbe fatta su un forum di asessuati

 

D'altronde ecco il risultato - inevitabile - della moltiplicazione delle categorie....al di là della

apparente generosità e apertura al confronto, si moltiplicano invece le divisioni: gli asessuali

stiano con gli asessuali, i down coi down, i versatili coi versatili etc potenzialmente all'infinito

Icoldibarin

io non vedo il problema se uno è asessuato.

 

ma non tutti gli asessuali saranno uguali suppongo. alcuni vorranno una relazione senza sesso, altri non vorranno neppure una relazione senza sesso suppongo.

Oltre al fatto che stiamo parlando di asessuali, non asessuati, cioè persone senza organi sessuali pienamente sviluppati.

Sì, come giustamente dici esistono diversi tipi di asessuali, alcuni desiderano una relazione piena (eccetto il sesso), altri non ne hanno intenzione.

 

Non credo come tu dici la loro condizione possa avere a che fare con la loro potenza sessuale.

Il problema non è tanto l'erezione (che se vuoi puoi fartela venire pure con un tostapane :D ) quanto il disinteresse totale nella pratica.

Che io sappia difatti alcuni asessuali accettano di praticare sesso coi loro compagni, se questi ne sentono l'esigenza.

 

Il vero problema degli asessuali è probabilmente dovuto al fatto che siano davvero pochi, anche rispetto ad omo e bisessuali con desiderio sessuale. Questo implica che sovente si innamoreranno (per gli affettivi) di gente per cui il sesso è importante.

Qua arrivano i problemi sociali, perché posso immaginare non sia esattamente facile spiegare la loro condizione al compagno, dato che la società li bolla come inesistenti, come casi irrisolti oppure gente che non ha mai risolto i suoi problemi con il sesso.

 

A questo punto se l'altro riesce ad afferrare l'asessualità del compagno si possono provare diverse strade.

L'altro potrebbe sentirsi pronto a sperimentare comunque una relazione, che verosimilmente dovrà basarsi su un accordo.

• Potrebbe essere che l'asex accetti di fare sesso una tantum e l'altro si accontenti di questa esperienza (che verosimilmente non sarà appagante da ambo le parti, dato che comunque uno dei due farebbe sesso con lo spirito di chi pulisce i cessi degli autogrill, non perché si vuole fare ma perché si deve).

• Potrebbe essere che l'asex inviti a vivere il desiderio sessuale del compagno con altri. Situazione credo preferibile, ma direi comunque non priva di problemi, in quanto comunque l'altro desiderebbe intimità sessuale anche col suo compagno oppure potrebbe avere problemi con una apertura così particolare della coppia.

• Varie ipotesi di mezzo.

 

Pensa se poi avessero la sfortuna di innamorarsi di IlRomantico che se va bene li ritiene dei "poverini"...

 

La sostituzione dei termini asex con omosessuali secondo me è illuminante per far capire la situazione.

Certo c'è poi gente che ha la palta sugli occhi e fa finta di non vedere le relazioni fra le due cose.

Daltronde si era già provato nella discussione sui romanì vanamente.

Per qualcuno le uniche persone sane sono bisessuali caucasici che vivono in coppie chiuse, gli altri sono tutti dei deviati...

Ilromantico

@lcoldibarin ma quanta pesantezza!!! Stiamo parlando di persone non di specie protette dal WWF e NESSUNO ha mai detto che discrimina gli asessuali anche perché non si è ancora capito che razza di discriminazioni dovrebbero subire. Alcuni "asessuali" etero ne conosco e non ho MAI visto nessun tipo di "discriminazione", che poi la gente in cuor suo dica "poverino" sono cavoli loro. Sicuramente altrettanti lo diranno del mio orientamento, ma la cosa non mi tange e non ne faccio un dramma. Non si può piacere a tutti, né moralizzare sull'argomento, fattene una ragione una buona volta. Inoltre dovrei forse dedurre che tu accetteresti la corte di chiunque per i tuoi principi da buon samaritano?'Ma siamo seri dai..!!

whitetiger90

Per mia opinione personale, opinabilissima, una buona parte degli asessuali ha veramente una patologia, non nel sesso offensivo del termine, ma in quello puramente medico. 

Personalmente concordo con chi dice che non vedo che diavolo di problemi possa avere un asessuale paragonato a un omosessuale o un transessuale. Che poi il movimento LGBT per coerenza non può discriminarli è ovvio, ma sinceramente penso ci sia gente ben più oppressa di questi qua a cui nessuno gli dirà mai niente. Per capirci, non penso che un asessuale in un Paese arabo verrà mai condannato a morte, nè che un asessuale sia mai stato internato in un campo di concentramento. E se non ti discrimina manco Hitler comincia a farti due pensieri sul fatto che ti stai facendo solo delle seghe mentali, caro asessuale.

Oh zii sono solo un frocio, non chiedetemi di non essere razzista, non chiedetemi di essere per la parità di genere, non chiedetemi di essere uno che si nega il lusso di storcere il naso per chi è diverso, non chiedetemi proprio di parlare di robe o di gente che non capisco, non chiedetemi di non utilizzare i miei pregiudizi nel parlare degli altri, figa ho già fatto fin troppa fatica a spremere il mio cervelletto rattrappito per mandar giù il rospo d'esser diverso io mio malgrado oh

 

Ciò che non capisco è MALATO. Sì, decido IO, uno su sette miliardi, cosa è malato e cosa no in base alla MIA visione del mondo.

Edited by Sampei
whitetiger90

Oh zii sono solo un frocio, non chiedetemi di non essere razzista, non chiedetemi di essere per la parità di genere, non chiedetemi di essere uno che si nega il lusso di storcere il naso per chi è diverso, non chiedetemi proprio di parlare di robe o di gente che non capisco, non chiedetemi di non utilizzare i miei pregiudizi nel parlare degli altri, figa ho già fatto fin troppa fatica a mandar giù il rospo d'esser diverso io mio malgrado oh

 

Ciò che non capisco è MALATO. Sì, decido IO, uno su sette miliardi, cosa è malato e cosa no in base alla MIA visione del mondo.

 

Quello che dicevo era un mio semplice parere da futuro medico, non da razzista che "quello che non riesce a capire è malato". Dal mio punto di vista se sei omosessuale non mi verrebbe mai in mente di dirti che sei malato, se invece mi vieni a dire "non ho nessuna voglia di far sesso" prima di dirti che devi accettarti così come sei perchè non hai niente di sbagliato, ti dico di farti controllare da un endocrinologo, cosa che penso facciano anche persone che non si trovano a proprio agio col loro corpo prima di passare dal chirurgo per cambiare sesso. Se poi questo per te è essere discriminante cavoli tuoi. 

La differenza tra ciò che è malato e cosa no deve dircela l'asessuale.

Se lui riesce a vivere serenamente la sua condizione

e riesce a - interagendo con la sua comunità - a star bene

è che chiaro che non ci troviamo di fronte a una persona malata.

Ovviamente dobbiamo presumere che gli asessuali non abbiano deficit

o problemi ormonali, nel qual caso un controllo medico è possibile e d'altronde

è anche oggettivamente riscontrabile

 

Quindi asessuale sarà una persona che vive la sua sessualità in un certo

modo ( ridotto rispetto alla media ) senza che ve ne sia alcuna ragione di

rilievo fisiologico-medico

 

Semmai si potrebbe ipotizzare a livello "fantascientifico" una spiegazione

neurologica dell'assenza di desiderio ( ma non sono un medico quindi mi

viene difficile formulare ipotesi )

Icoldibarin

Mi pare che nel corso dei secoli si siano analizzate diverse definizioni di malattia, ognuna con propri problemi e paradossi.

Secondo quella che attualmente riscuote più successo mi pare che sia una malattia qualsiasi condizione fisica e psichica che provoca sofferenza, disagio o interferisce col benessere potenziale della persona.

Se un asesuale sta bene e non ricava disagio dalla sua condizione allora non credo possa dirsi malato.

I problemi, come per omo, bi e trans stanno nella società.

Forse un medico potrà però esser più preciso di me.

whitetiger90

Mi pare che nel corso dei secoli si siano analizzate diverse definizioni di malattia, ognuna con propri problemi e paradossi.

Secondo quella che attualmente riscuote più successo mi pare che sia una malattia qualsiasi condizione fisica e psichica che provoca sofferenza, disagio o interferisce col benessere potenziale della persona.

Se un asesuale sta bene e non ricava disagio dalla sua condizione allora non credo possa dirsi malato.

I problemi, come per omo, bi e trans stanno nella società.

Forse un medico potrà però esser più preciso di me.

 

Allora, no, è patologico tutto quello che non è fisiologico. Nel concetto di salute dell'OMS è stato inserito anche il parametro del benessere psico-sociale, ma ciò non vuol che non si è "malati" se non si percepisce la propria malattia come un impedimento psico-sociale, ma vuol dire che il medico non deve curare solo l'aspetto fisico ma anche l'aspetto psico-sociale. 

Io non intendevo dire che gli asessuali sono malati. Intendevo dire che se una persona asessuale (che mi dice che non ha nessuno stimolo sessuale), mi chiede un consiglio io per scrupolo gli direi di farsi un controllo di tipo ormonale da uno specialista, se questo non rileva nessun problema è ovvio che non è malato, ma è una "condizione mentale" che non è patologica, ma è come un omo-bi-pan-transessuale. 

 

@Almadel il fatto che loro lo vivono serenissimamente non esclude che non potrebbero essere malati. La malattia (se ci fosse, e ripeto che non sto dicendo che tutti gli asessuali sono malati) se c'è, c'è a prescindere che la vivi bene o che la vivi male.

Secondo me quello della patologizzazione non è un vero problema:

perché un asessuale la cui condizione non gli causa sofferenza dal medico non ci va.

 

Grave è il problema della patologizzazione dell'omosessualità:

perché spesso i genitori obbligano il figlio minore ad andare dallo psicologo

e sono disposti a cambiare molti professionisti fino a che non trovano quello che tenti di curarlo...

 

E' vero: ci sono persone - non medici - che pensano che tu abbia "seri problemi"

ma lo pensano anche se ti piacciono i piedi o se fai sesso a tre pure se sei etero

e sono una parte credo ineliminabile della nostra società

che non ti condizionano realmente la vita se non hanno gli strumenti legali per farlo.

Intervengo perché forse l'opinione, da me condivisa, e penso condivisibile un po' da tutti i medici e futuri medici, di whitetiger90 non è stata ben compresa: pur non conoscendo la percentuale di persone sane, e persone con squilibri ormonali tra coloro che si definiscono Asessuali, mi viene da dire che il primo dovere morale di un medico, quando ci si presenti una paziente che dichiara una scarsa o del tutto assente libido (come in questo caso) sia quello di INDAGARE una possibile patologia del sistema endocrino (ipopituitarismo, ipogonadismo) che implica una serie di sintomi che non coinvolgono solo la sfera sessuale, ma tutto l'asse ipotalamo-ipofisi-ghiandole, tutto l'assetto ormonale. Dunque, non  spariamo a zero: non c'entra solo la psiche, in ALCUNI casi.

whitetiger90

Intervengo perché forse l'opinione, da me condivisa, e penso condivisibile un po' da tutti i medici e futuri medici, di whitetiger90 non è stata ben compresa: pur non conoscendo la percentuale di persone sane, e persone con squilibri ormonali tra coloro che si definiscono Asessuali, mi viene da dire che il primo dovere morale di un medico, quando ci si presenti una paziente che dichiara una scarsa o del tutto assente libido (come in questo caso) sia quello di INDAGARE una possibile patologia del sistema endocrino (ipopituitarismo, ipogonadismo) che implica una serie di sintomi che non coinvolgono solo la sfera sessuale, ma tutto l'asse ipotalamo-ipofisi-ghiandole, tutto l'assetto ormonale. Dunque, non  spariamo a zero: non c'entra solo la psiche, in ALCUNI casi.

 

bravissima ti sei spiegata molto meglio di me :)

 

aggiungo sempre per rispondere ad @almadel che nel caso mi si presentasse un omosessuale non gli direi altro che accettarsi per come è molto serenamente, o se mi si presentasse un genitore per farmi curare un figlio omosessuale gli consiglierei uno psichiatra, ma per lui, non per il figlio. Tradotto: non mi sognerei mai di "patologizzare" l'omosessualità che non è sintomo di nessuna malattia, invece l'assenza di libido sì che può essere sintomo di malattia! E penso che un asessuale che prima di accettarsi e rassegnarsi a questa vita così "particolare" dovrebbe accertarsi se deriva da altre cose (in sintesi: asessuali, controllatevi bene prima di rassegnarvi, perchè potreste essere dei normalissimi etero/gay/lesbiche ecc ecc, magari con una cura!)

Una persona che va dal medico lamentando problemi di scarsa o assente libido non è un asessuale, ma palesemente un sessuale che lamenta scarsa o assente libido.

 

Qui si sta cercando qualsiasi appiglio pur di patologizzare questo particolare fenomeno ritenendolo indiscriminatamente non fisiologico.

 

Facciamo l'esempio inverso: esiste anche l'ipersessualità; se una persona va dal medico lamentando eccessive compulsioni al sesso che le impediscono di vivere serenamente, essa è in situazione patologica. Ma nessuno oserebbe ritenere patologico uno che si dà da fare ogni giorno tantissimo molto più della norma senza nemmeno concepire la propria situazione come negativa.

 

La cosa più ripugnante di questa discussione è constatare che ci sono persone pronte a dire: "tu non sai cosa è giusto per te", "sono io che lo so", "tu non puoi che sbagliarti", "fatti curare" anche fra coloro che se lo sono sentito dire almeno qualche volta nella vita.

 

E' evidente che non tutti coloro che si dichiarano asessuali sono asessuali, ma è altrettanto evidente che non tutti coloro che si dichiarano omosessuali sono omosessuali, né coloro che si dichiarano eterosessuali sono tutti eterosessuali.

 

E quindi? Perchè ciò deve impedire ad una persona di dire in maniera consapevole: io sono asex e sto bene così? E' troppo sconvolgente constatare l'esistenza di persone realmente asessuali? Evidentemente sì, almeno tanto quanto per molti è sconvolgente constatare l'esistenza di persone omosessuali.

@Almadel, senza offesa, ma allora per te un medico dovrebbe ignorare un potenziale sintomo di una qualche patologia sottostante, con il puro scopo di non ferire i sentimenti di un qualsivoglia paziente? Ammesso e concesso che questi si presenti all'attenzione del medico curante, è preciso dovere deontologico prendere in considerazione l'assenza della libido. E non è discriminazione questa, ma semplice buon senso...

 

@whitetiger90 grazie, dovere di futuro collega ;)

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