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29 minutes ago, Almadel said:

Quindi? Identificarsi o meno come "aromantico" in che modo diventerebbe un problema per Uncanny?

Indicare delle conseguenze pratiche - se è questo che intendi - può essere fatto solo in via di ipotesi, ovviamente se uno scrive che gli piacerebbe innamorarsi, ma non gli è mai capitato, mancano i presupposti per questa autoidentificazione.

Il problema quindi non riguarda Uncanny, non lo riguarda in quanto asessuale perchè è un gay sessualmente attivo e non lo riguarda in quanto persona che rifiuta l'idea di potersi innamorare, perchè dice che l'idea gli piacerebbe anche se non al punto di tendere ad innamorarsi di tutti i suoi partner sessuali come è capitato  a Davydenkovic90 alla stessa età.

Dovremmo quindi ipotizzare il caso di una persona sessualmente attiva, che rifiuta l'idea di potersi innamorare e decide di elevare la sua fobia dei sentimenti ad identità

Beninteso se io sono sessualmente attratto da te, voglio solo scopare e dico che sono "aromantico"  per non dire che in modo aprioristico sono chiuso ad ogni disponibilità sentimentale nei tuoi confronti , non sono veramente un "aromantico" sono un paraculo...il rifiuto dell'idea di innamorarsi non deve essere un modo di indorarti la pillola per portarti a letto più facilmente ( anche se certamente esistono bugie peggiori...sarebbe un banale espediente da rimorchio )

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Dirsi "aromantico" equivale in termini pratici a dire "non cerco relazioni",

anzi ne è praticamente la traduzione quando il partner sessuale di turno

ti risponderà: "Eh? Aromatico? E che vuol dire?"

Non ricordo se qualcuno mi abbia mai detto qualcosa del genere

e non so in che modo una simile esternazione possa cambiare i rapporti tra persone che si piacciono.

Presumo che per il momento Uncanny risponda a chi si dice di lui innamorato

"Scusa, ma per me non è scoccata la scintilla" o qualche altra frase simile.

22 minutes ago, Almadel said:

Dirsi "aromantico" equivale in termini pratici a dire "non cerco relazioni"

Eventualmente può darsi il caso che vi siano anche persone che fanno questa equivalenza, anche se tu per primo dici

44 minutes ago, Almadel said:

Non ricordo se qualcuno mi abbia mai detto qualcosa del genere 

Personalmente concordo, mi è capitato di incontrare e fare sesso con persone che non cercavano relazioni e lo dicevano...per lo più raccontavano di essersi lasciati con un fidanzato o di aver patito una delusione d'amore, o dicevano di essere di passaggio, non mi pare vi fosse questa "traduzione" non cerco=sono

Più facilmente forse si incontrano persone che dicono "non bacio" cioè l'atteggiamento aromantico più che tradursi in una identità si esprime  in un comportamento di tipo preclusivo, che ti fa capire subito che non solo non si cerca una relazione in questo momento, ma è come dire escluso tendenzialmente sempre

58 minutes ago, Almadel said:

"Scusa, ma per me non è scoccata la scintilla"

Certo può capitare...se ti capita che un partner si prenda una cotta a maggior ragione dirà qualcosa del genere

davydenkovic90
1 hour ago, Almadel said:

Dirsi "aromantico" equivale in termini pratici a dire "non cerco relazioni",

anzi ne è praticamente la traduzione quando il partner sessuale di turno

ti risponderà: "Eh? Aromatico? E che vuol dire?"

Esatto. Da matematico potrei pure fare un complesso discorso su "definizioni" e "descrizioni", che sono cose su cui ho studiato parecchio. Mi limito semplicemente a dire che le definizioni servono, in primis, per evitare ambiguità o equivoci mentre si parla. Le etichette della sessualità servono per descriverci alle persone con le quali ci relazioniamo. Sta a noi scegliere l'etichetta più carina, però se hai un vasetto di marmellata di mirtillo è scorretto/inutile/insulso/fuorviante che tu dica che è "sangue di drago" oppure "marmellata di prugne".

E' un po' il discorso che si sollevò quando alcuni personaggi noti (tipo Gabbana e altri) si scagliarnono contro la parola "gay" e contro l'essere descritti come gay (ricordo la frase "io non sono gay, io sono un uomo"... e qui mancano proprio le basi perché non s'è capita la differenza tra identità di genere e orientamento sessuale). Definirsi gay (e quindi anche dichiararsi) è banalmente un'approssimazione necessaria per evitare equivoci e ambiguità, nel presentarsi ad un'altra persona. 

Posso definirmi gay, posso dire omosessuale, posso dire che mi piacciono i maschi. Sono tutti termini analoghi che descrivono un concetto comune a tutti, nella nostra cultura, che per rispetto a se stessi e agli altri e, ripeto, per evitare equivoci, è bene palesare nel corso della conoscenza.

Se tu frequenti una persona che ti piace, a cui tieni (penso che aromantico non voglia dire insensibile, giusto?), con cui il sesso è bello, ecc. e questa persona si innamora di te al punto, magari, da soffrirne... be', ecco che forse dirle (in principio o, se non ci si riesce, quando ormai è troppo tardi) che si è aromantici, che come dice almadel è come dire "non voglio una relazione". (anche se non ho capito se essere aromantici significhi "non innamorarsi" oppure "non fare cose da innamorati", cioè vedersi spesso, farsi i regali stupidi, darsi i bacetti al parco ecc.)

Quando io attraversavo la mia fase "aromantica", avevo entrambe le caratteristiche. Non mi innamoravo di nessuno (nemmeno dell'amico etero) né ero interessato a fare cose che andassero oltre il sesso come esperimento e attività ginnica.

Edited by davydenkovic90
20 minutes ago, Hinzelmann said:

Più facilmente forse si incontrano persone che dicono "non bacio" cioè l'atteggiamento aromantico più che tradursi in una identità si esprime  in un comportamento di tipo preclusivo, che ti fa capire subito che non solo non si cerca una relazione in questo momento, ma è come dire escluso tendenzialmente sempre

Tu @Uncanny baci quando fai sesso con qualcuno ?

Rispondo in ritardo ma non ho avuto proprio tempo prima.

Cerco innanzitutto di contestualizzare meglio la mia situazione. Sono sempre stato molto "autistico" in generale (quindi non solo in relazione al romanticismo) dal punto di visto emotivo, con una sorta di apatia generalizzata potrei dire. Per spiegare meglio mi verrebbe comodo fare riferimento alla caratterizzazione MBTI di cui rientro nella categoria di personalità INTP che ha come funzione repressa proprio quella del sentimento, cioè è il tipo psicologico più emotivamente simile ad un robot. Ma non voglio dilungarmi su questo, anche se mi ha aiutato molto a capirmi specie in passato. 

Nell'adolescenza non ho mai desiderato avere una relazione, solo ora mi piacerebbe averne una ma - punto rilevante - posso farne anche a meno. Nel senso, se c'è meglio, se non c'è va bene lo stesso e di certo non mi dispero. Sto bene anche da solo. Quando penso all'idea di avere un fidanzato penso più all'idea di avere un "complice" con cui condividere la mia vita, una sorta di compagno di viaggio, e non in particolare al lato romantico della cosa (anche se non viene escluso del tutto). 

Non mi convincono le spiegazioni per cui essere aperto alla possibilità di innamorarmi o avere un compagno escluda la possibilità di essere aromantici. Potrebbe essere aromanticismo egodistonico se così vogliamo definirlo, che anzi ha un sua definizione specifica fra le mille classificazioni sulla sessualità che sono state fatte. I teorici dello spettro asessuale-aromantico parlano infatti di "cupioromantico", che indica l'aromantico che desidera avere relazioni romantiche, quindi se vogliamo rispettare tutte queste identità - anche se non è il mio caso come si sa - fino in fondo allora bisognerebbe anche ammettere l'esistenza del "cupioromanticismo".

Detto questo, personalmente mi è indifferente definirmi o non definirmi aromantico. Mi interessa sapere quali siano i criteri "diagnostici" della condizione per cui si è per propria natura incapaci di innamorarsi, criteri a quanto pare non ancora emersi e probabilmente impossibili da formulare.

Parlare di aromanticismo quindi avrebbe senso nell'ottica di descrivere una situazione contingente, con la consapevolezza che potrebbe mutare da un momento all'altro in corrispondenza di un innamoramento, che non si può prevedere e può sopraggiungere anche in età avanzata (mi pare sia il caso di Mario1944 ad esempio). 

Edited by Uncanny

Se vogliamo descrivere l'incapacità di innamorarsi come riflesso di una funzione psichica ( sentimento ) schiacciata da una predominante razionale di Pensiero, secondo lo schema junghiano avremo lo schema interpretativo per un'analisi, di una persona che teme i giudizi di valore e li relega nell'inconscio e  si affida ai principi della logica, ma quella che tu per primo chiami "funzione repressa" dovrebbe essere "integrata" e non trascurata

Se vogliamo descrivere l'incapacità di innamorarsi come un "sintomo" non ci rivolgeremo ai criteri diagnostici dei cd teorici dello spettro aromantico, che negano vi sia qualcosa da diagnosticare e quindi semmai tendono a creare tante sottodistinzioni in positivo, ma - credo - a coloro che hanno studiato l'anaffettività

Però dobbiamo anche dire che la persona incapace di amare non è per questo solo "anaffettiva" altrimenti veramente spingiamo verso la patologizzazione grave

  • 2 weeks later...

l'asessualità è un prezioso dono che solo alcuni hanno (che qualuno la consideri un handicap mi fa sorridere), ti risparmia un mare di sofferenze 

anche le persone che hanno modo di godere nella vita dei lati positivi delle esperienze sentimentali e sessuali devono comunque sobbarcasi una parte di amarezze

un asessuale invece ha tutta la serenità di cui gode chiunque non abbia mai nemmeno avuto l'impulso di assuefarsi a una droga  

Edited by Catilina

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