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Si, ok, ma quanti siamo?


Luca1919

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Il "Rapporto Kinsey", del lontano 1947, afferma che quasi il 50% degli individui studiati aveva raggiunto almeno una volta nella vita l'orgasmo con un altro soggetto dello stesso sesso. Inoltre il risultato finale dello studio arrivò a dire che il 5% degli individui aveva avuto esclusivamente rapporti omosessuali, nonché un altro 5% aveva avuto in prevalenza rapporti omosessuali.

 

Uno studio condotto da Ohio State University e Boston University (http://www.nber.org/papers/w19508) conta un 59% di soggetti studiati che hanno avuto almeno un rapporto omosessuale.

 

Un sondaggio dell'Istat (http://www.istat.it/it/archivio/62168) dichiara che un milione di persone si definisce omosessuale e altri due milioni affermano di aver avuto rapporti e relazione anche omosessuali (intorno al 6% della popolazione totale). 

 

Io sono dell'idea che la sessualità sia abbastanza fluida e poco definita (senza stare ad intendere, però, che siamo tutti bisessuali e che tutti proviamo le stesse attrazioni mentali e fisiche indifferentemente dal sesso) e che l'orientamento più diffuso è la bisessualità, non l'eterosessualità, ma tutto ciò è solo la mia idea. Però, in effetti, quanti siamo noi gay, bisex, transgender? Avete altre ricerche da riportare? E, voi, cosa ne pensate?

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Più o meno secondo standard moderni siamo molto meno di quanto

(alcuni) dedussero dagli studi di Kinsey

 

Il problema è che Kinsey rilevò solo  e tutti gli "atti sessuali" che non

sono molto significativi rispetto all'autodefinizione di una identità sessuale

( d'altronde ai suoi tempi in Italia neanche esisteva la parola gay )

 

Tanto la sessualità può essere fluida, quanto poco conti...nella vita di

ognuno di noi, ma se finisce per contare poco siamo tutti Etero

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Te immagina sta cosa.

Un ragazzo arriva a 15 anni poi vedo un ragazzo, e si accorge di provare attrazione verso quel ragazzo, ecco ora immagina la reazione del ragazzo di 15 anni, fino a quel giorno ha sempre pensato di essere etero, non aveva mai visto un gay, non sa com'è il mondo gay, è cresciuto in un ambiente religioso come il 99% dei ragazzi(chiesa, catechismo, comunione, cresima ecc), e le uniche volte che ha sentito parlare dei gay erano questi casi:

- Ragazzo gay per omofobia si suicida buttandosi giu da un balcone al telegiornale.

- Amici che ogni volta che sentono parlare dei gay, o quando c'è un occasione di cui può uscire questo discorso sbocciano fuori di solito queste parole "Effemminato, donna, mezzuomo, tacchi, parrucca, rossetto, rosa, viola, culattone, finocchio, ricchione, contronatura, deve morire, pedofilo ecc ecc ecc.."

- Genitori che dicono che essere gay non è ok, magari a volte dicono "Non sarai mica gay ?, sarebbe una gran delusione, non ti riconosco più come figlio ecc".

- Al telegiornale si sente parlare della russia dove ci sono persone che torturano e picchiano i gay e cosi via.

Ecco ora immagina la reazione di questo ragazzo, è difficile accettarsi.. quindi può scegliere se reprimere questa cosa, se metterla da parte ecc.

Quando un omofobo attacca un gay di solito cerca di sminuirlo, di fargli credere che è inferiore, che è come una donna, che è contronatura, che è un mezzuomo, che è effemminato ecc.

Io son sicuro che se si facesse un test della verità a tutta la popolazione mondiale sia a etero che ai gay facendo la domanda "Hai mai provato attrazione fisica verso una persona del sesso opposto ? e verso una persona del tuo stesso sesso?" son sicuro che tutti risponderebbero di si ad entrambe le domande, o almeno se dicessero di no il test direbbe che è una bugia.

Ma come ti ho detto sopra, per quei motivi in pochi si accettano, in pochi si dichiarano, altri mettono da parte quel sentimento.

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"Quante" siano le persone di un orientamento piuttosto che un altro è in realtà praticamente impossibile da sapere. Oltre a fenomeni di autorepressione che indurranno molte persone facilmente a mentire in un sondaggio, bisogna valutare una serie di altre variabili che impediscono di sondare questi dati. Pensa alla sostanziale inesistenza sociale di chi è effettivamente gay ma si reprime, di chi non si è mai posto la domanda e quindi non si rende conto di esserlo; pensa poi a chi lo è ma è asessuale o anaffettivo e quindi la materia gli interessa "solo da un certo punto di vista", o agli etero che compiono qualche atto sessuale gay ma fondamentalmente non sono gay, a chi "ci ha ripensato", a chi non sa nemmeno cosa rispondere...

 

Detto questo le stime che vengono ritenute più attendibili al momento si attestano fra il 5 e l'8% della popolazione. Dunque su 60 milioni di italiani, almeno 3 milioni, e su 7 miliardi di esseri umani, 350 milioni. Ma appunto si tratta di previsioni assolutamente astratte.

 

Avevo letto degli articoli che purtroppo non saprei come ripescare per linkarli in cui dalle tabelle si notava come la bisessualità in realtà sia molto meno diffusa di quanto si crede, in particolare fra i maschi dove tende a prevalere nettamente l'alternativa secca fra l'omosessualità esclusiva e l'eterosessualità esclusiva. La bisessualità è invece più diffusa fra le femmine dove le proporzioni sono molto più omogenee.

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Il problema è che se io prendo i dati di paesi meno omofobi dell'Italia :

 

An estimated 3.5% of adults in the United States identify as lesbian, gay, or bisexual and 
an estimated 0.3% of adults are transgender
[ in totale il 3,8% non è dissimile dall'Italia che è un paese più omofobo ] 
 
Among adults who identify as LGB, bisexuals comprise a slight majority (1.8% compared 
to 1.7% who identify as lesbian or gay). Women are substantially more likely than men to
identify as bisexual. Bisexuals comprise more than half of the lesbian and bisexual population
among women in eight of the nine surveys considered in the brief. Conversely, gay men comprise
substantially more than half of gay and bisexual men in seven of the nine surveys. 
 
Estimates of those who report any lifetime same-sex sexual behavior and any same-sex 
sexual attraction are substantially higher than estimates of those who identify as LGB. 
An estimated 19 million Americans (8.2%) report that they have engaged in same-sex 
sexual behavior and nearly  million Americans (11%) acknowledge at least some 
same-sex sexual attraction.
 
In general, the non-US surveys, which vary from  1.2% to 2.1%, estimate lower percentages of 
LGB-identified individuals than the US surveys,  which range from 1.7% to 5.6%
 

I paesi con cui si comparano i dati USA sono UK Canada Australia e Norvegia cioè altri paesi
poco omofobi, in cui però il numero dei gay cala ultewriormente rispetto agli USA
 
In conclusione i numeri non sono esattamente entusiasmanti, però non possiamo neanche
negare che questi siano più o meno i risultati che vengono fuori
 
fonte : Williams Institute UCLA
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10% come no... il rapporto kinsey si  avvaleva di risposte anonime, ma mica tutti sono sinceri con sé stessi, persino di fronte un foglio bianco. senza contare tutti quelli che hanno avuto toccatine, sveltine, etc, senza necessariamente essere arrivati all'amore. se non ci fosse il giudizio della gente (e dei gay stessi) probabilmente ci sarebbero molti meno etero. 

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10% come no... il rapporto kinsey si  avvaleva di risposte anonime, ma mica tutti sono sinceri con sé stessi, persino di fronte un foglio bianco. senza contare tutti quelli che hanno avuto toccatine, sveltine, etc, senza necessariamente essere arrivati all'amore. se non ci fosse il giudizio della gente (e dei gay stessi) probabilmente ci sarebbero molti meno etero. 

 

Gli etero quasi eguagliano numericamente coi bisessuali, molto spesso sono loro a reprimersi perché possono permetterselo nel tempo, qualcuno di veramente gay dura molto meno, NATURALMENTE.

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Ilromantico

Sicuramente ci sono meno gay di quanto in realtà ce n'è,basti pensare a quelli che vivono nell'ombra la propria omosessualità, ma coi bsx i conti non tornano davvero. La maggior parte di quelli veri lo nasconde (e col senno di poi, non gliene faccio una colpa) e quelli pseudo-bsx sono i classici gay che non si accettano.

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AndrejMolov89

Dalle stime che ho letto, siamo circa il 16 per cento tra bisex omo(donne e uomini) e trans; di questi, ci sono un po' di più di bisessuali o che si dichiaravano tali nell'intervista. Siamo circa un milione in Italia, dato che la popolazione è di circa 60*10^5. 

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Io di norma la stimo intorno al 3%, ma continua a sembrarmi troppo alta.

E di questo 3% a viverla alla luce del sole sono sicuramente molti meno.

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In realtà non è così l'ISTAT toglie dal conto la

popolazione non residente elevando quindi la

percentuale al 2,4%

 

Ma sempre si tratta di risposte all'ISTAT non di

effettivo essere dichiarati in Famiglia o sul lavoro

Tanto più che si tratta di risposte fornite in busta chiusa

e sigillata con impossibilità di verifica della risposta da parte

dell'intervistatore ed in forma anonima

 

Di 3.000.000 che dicono di avere avuto delle esperienze

che sarebbero con lo stesso criterio della popolazione

residente il 7,2% ( non così dissimile dall'8% USA )

 

il 77% dice di essere Etero

il 15% non risponde ( non mi definisco )

il 5% risponde un enigmatico "altro" ( pansessuali-fluidi ? )

 

Avremmo quindi circa un 20% quindi direi 400.000 persone

che danno delle risposte intrinsecamente "problematiche", "ambigue"

che - nella mia asineria aritmetica - io stimerei pari allo 0,8% della

popolazione residente

 

Sarebbe quindi un potenziale 3,2% ( se non sbaglio i conti forse

a seconda che si ritenga estraibile dagli Etero le/i trans il 3,3% )

ma a questi dati si arriva forzando una percentuale di risposte date

da persone che rifiutano la dizione gay-lesbica-bisex ( quindi sarebbero

tali contro la propria volontà )

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Ironico? A dire il vero volevo solo dare un po' di speranza

a chi vorrebbe trovarsi un fidanzato senza chat e locali gay.

:)

 

Ripeto: il 3% mi sembra proprio alta come percentuale.

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Beh ma devi togliere le lesbiche e le bisex donne per i gay

e viceversa, il chè dimezza il numero ( non saprei se il minor

numero di lesbiche si compensi con il maggior numero di bisex

donne...)

 

Approssimativamente 1.5% di potenziali partner a livello nazionale

percentuale che cresce al Nord e fra i giovani e cala al Sud e fra

gli adulti ( ma almeno che l'autobus non vada all'università direi

che debba presumersi un certo numero di anziani, fra cui appena lo

0,7 di over 55 gay )

 

In particolare al Sud siamo su dati ulteriormente dimezzati, 0,75%

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Io in ogni posto in cui sono andato, scout, negozio di carte, palestra 1, palestra 2, palestra 3, scuola e cosi via ho visto sempre almeno un altro gay/bisessuale, in alcuni posti addirittura più di 2-3.

Il posto in cui se ne vedono di più è senza ombra di dubbio la palestra, ci vado la mattina e ne vedo 2, ci vado il pomeriggio e ne vedo 2, ci vado la sera e ne vedo 1, sulla fascia oraria, la mattina ci sono almeno una decina di persone di solito tutti vecchi e vecchie, gli unici ragazzi che ci sono sono gay, di solito siamo in 2 o in 3, il pomeriggio ci sono quelli più riservati visto che ci sono molti ragazzi giovani e quindi ignoranti dove è più facile che scatti la battutina omofoba, ma comunque ne ho visti svariati, la sera è più difficile, c'è sempre lo stesso tipo.

In un altra palestra in cui sono andato ci andavo sempre di pomeriggio, c'erano si e no 8 persone, dove eravamo in 3 ad essere gay.

Nel negozio di carte eravamo in 3 gay.

E cosi via.

Queste statistiche dell'istat e altre cagate varie valgono ben poco.

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Hahaha questa è una domanda che mi fanno sempre gli etero...

io ho sempre risposto "sul 5%" rifacendomi a Kinsey, ma spiegando anche che era un'approssimazione per eccesso per i motivi su elencati.

 

Devo dire che per una strana forma di "masochismo" negli ultimi 3 anni ho incontrato diversi ragazzi da poco accettatisi come gay...gente sui 25-30 se non più grandi.

Questi, fino ai 24, come li consideriamo (e come si consideravano)? Eterosessuali problematici? Perché se vai a scavare vien sempre fuori che i rapporti con l'altro sesso erano confusi, irrisolti. Se parliamo di gay dichiarati certo, i numeri calano, specie se l'unico modo per capire se qualcuno è gay o no "passa" attraverso l'intervista, se pure anonima.

 

A pensarci bene alla fine la questione è oziosa...in periodi della vita diversi si è anche più o meno disponibili alla sessualità e all'affettività.

Allora forse degli studi seri dovrebbero avere un carattere diacronico.

Ché poi, alla fine, che ce frega di quanti siamo? Io penso ancora che scegliere di non dichiararsi - o di farlo solo con chi ci va - sia una scelta più che rispettabile.

Edited by schopy
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AndrejMolov89

 

Queste statistiche dell'istat e altre cagate varie valgono ben poco.

Perché non sai di cosa stai parlando. E te lo dimostro facendo una semplice ricerca su wikipedia, cosa che suppongo potresti fare anche tu allegramente disponendo di una connessione.

http://it.wikipedia.org/wiki/Statistica

La descrizione statistica di un gruppo nei riguardi di una data proprietà non è automaticamente e necessariamente anche la probabilità di vederla in un determinato intervallo di tempo. La statistica è una scienza descrittiva, ovvero prendi un gruppo casuale e valuti qual'è la frequenza di determinate proprietà: se prendi un insieme A, e ne prendi un sottoinsieme B di individui casuali e se questo sottoinsieme di individui casuali è sufficientemente rappresentativo di A, allora la frequenza delle proprietà scelte possono essere estendibili a tutto l'insieme A. La probabilità, invece, è una scienza predittiva, ovvero è la descrizione di occorrenza di un fenomeno a priori, aleatorio, sempre, ma non è assolutamente "descrittivo". 

Se tu vai in un bar gay, hai il 100 per cento di probabilità di incontrare almeno 9 gay in orario d'apertura; se vai in un circolo di forza nuova molto probabilmente la probabilità tende a zero. Seppur il dato statistico ti dica qualcosa di opposto. Ora, basterebbe un po' di logica per capire la differenza sostanziale tra le due branche, però, a quanto pare non si riesce a fare lo sforzo di digitare probabilità e statistica su wikipedia, preferendo bollare come cagate uno dei fondamenti del pensiero scientifico moderno senza averne titolo e soprattutto senza averne intelligenza. Logico che ci sia un collegamento tra la probabilità e la statistica, ma questo collegamento non è identitario: la statistica x% non implica x% di probabilità. 

So che sembro una pigna nel culo, ma odio commenti sprezzanti verso il lavoro altrui, definendolo come cagate senza avere questa misera nozione che bisognerebbe aver appreso per lo meno alle superiori. 

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E cosa ci devo fare con ste statistiche ?

Io parlo per quel che ho vissuto fino ad oggi, e a me ste statistiche sembrano davvero tutte campate in aria, su cosa si basano ?

Se prendi ogni singola persona del mondo e gli chiedi se ha avuto esperienza omo e/o ha mai provato attrazione verso una persona del suo stesso sesso, in molti che hanno provato attrazione sono capace di dirti di no, mentono a loro stessi è una cosa normale.

Se invece fai il test della verità a ogni singola persona chiedendogli se ha mai provato attrazione fisica verso una persona del suo stesso sesso altro che 3%, 1%, 2% e cosi via.

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AndrejMolov89

E cosa ci devo fare con ste statistiche ?

Io parlo per quel che ho vissuto fino ad oggi, e a me ste statistiche sembrano davvero tutte campate in aria, su cosa si basano ?

Se prendi ogni singola persona del mondo e gli chiedi se ha avuto esperienza omo e/o ha mai provato attrazione verso una persona del suo stesso sesso, in molti che hanno provato attrazione sono capace di dirti di no, mentono a loro stessi è una cosa normale.

Se invece fai il test della verità a ogni singola persona chiedendogli se ha mai provato attrazione fisica verso una persona del suo stesso sesso altro che 3%, 1%, 2% e cosi via.

Sono statistiche descrittive, fotografano un determinato istante di un gruppo in funzione di una data proprietà scelta. La statistica la fai anche quando usando un campione random verifichi la spazzatura media prodotta per cittadino senza dover necessariamente andare in milioni di case. Se tu non le sai queste cose EVITA di parlarne e bollarle come delle cagate, ci fai più bella figura e magari sembreresti meno ignorante. 

In ogni caso ci sono dei bias, ma li prendono in considerazione, se tu assumi che tutti coloro che rispondono mentono, devi dimostrarlo, altrimenti stai dicendo solo una caterba di menate.

Le statistiche descrittive ti danno questo dato, ovvero che c'è un x% di intervistati che si dichiara apertamente, logica deduzione, se il campione è rappresentativo e casuale, ovvero non sono andati al bar gay di Padova, è che se casualmente, con un campione rappresentativo e significativo vengono date in percentuale queste risposte, allora con buona approssimazione la stima degli omosessuali è questa: che è comunque un valore minimo. 

Le statistiche fotografano un determinato istante. Se tu sei un legislatore oppure una persona che si vuole informare del tasso di criminalità effettivo degli immigrati non senti un Oscuro qualsiasi per strada, ma indagini statistiche fatte rigorosamente e che non si basano sul sentito dire.

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Sono statistiche descrittive, fotografano un determinato istante di un gruppo in funzione di una data proprietà scelta. La statistica la fai anche quando usando un campione random verifichi la spazzatura media prodotta per cittadino senza dover necessariamente andare in milioni di case.

 

Posso dire, molto modestamente, che per un fenomeno un po' complesso com'è quello dell'omosessualità penso sia un po' più difficile stilare delle statistiche attendibili? Insomma, l'unica cosa che -credo- si possa rilevare statisticamente con una certa facilità è la percentuale di dichiarantisi apertamente gay...che, come si sa, costituiscono solo una fetta di mondo omosessuale.

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Perché se vai a scavare vien sempre fuori che i rapporti con l'altro sesso erano confusi, irrisolti.

 

Ovviamente è vero...se ne incontrano tantissimi, ma è anche vero che è in

quel momento....che parlano con noi, quando sono più confusi, non certo

quando recuperano un loro equilibrio e pensano il peggio di noi Lol

 

Inevitabilmente un gay dichiarato o autoidentificato viene in contatto con queste

persone in quel momento della loro vita, perchè prima ( ed eventualmente dopo )

scompaiono...noi non li vediamo ( ancora o più ) ma l'ISTAT sì.

 

Se gli studi italiani producessero dei risultati molto dissimili da altri paesi magari

potremmo anche sollevare dubbi...ma non è così ( almeno secondo me ) Certo

i risultati USA sono quantitativamente superiori in ogni categoria, ma con proporzioni

simili

 

D'altronde c'è una contraddizione evidente nella reazione dei gay a questi risultati

che mi fa pensare che vi sia un approccio irrazionale

 

Da un lato disturba il fatto che l'omosessualità sia soggetta a dinamiche, si vorrebbe

pensare che tali si nasce e si può solo accettare il fatto o reprimersi, dall'altro si desidererebbe

poter affermare che la sessualità è fluida, per de-costruire la maggioranza eterosessuale

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