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Fiscal compact: Intervista all'economista Giorgio Gattei


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Non si può rispettare il fiscal compact». Giorgio Gattei, economista e storico del pensiero economico dell’Università di Bologna, [...] «Troppi miliardi» che dovrebbero andare ad abbattere il rapporto deficit/pil, per portarci dal 135 per cento previsto per il 2014 al 60 per cento nel 2035.

[..]

Voi avete fatto una proiezione. Quanto dovremmo restituire?
«Con Antonio Iero, un consulente finanziario, abbiamo fatto un modellino per simulare il nostro percorso di restituzione del debito. Lo abbiamo impostato su numeri più che ottimistici, e senza considerare eventuali crisi, con una crescita costante del Pil dell’1,6, l’inflazione all’1,5 e i tassi d’interesse al 4 per cento, quindi più bassi di oggi, attendendo un’ulteriore flessione dello spread. Bene: lo stato italiano, dal 2015 in poi, solo per pagare la rata del mutuo più gli interessi, nei primi tre anni, dovrebbe avere un avanzo di 37, 48 e poi 58 miliardi di euro. Solo nel 2021, con un avanzo primario di 81 miliardi, il debito potrebbe smettere di crescere. Nel 2035, alla fine, dovremmo arrivare a 134 miliardi di euro. Non si può pensare di riuscirci».

Dunque Renzi farebbe bene a ignorarli, perché i vincoli europei sono impossibili da rispettare e troppo costosi?
«Ignorarli non può. Ma dovrebbe battersi per modificarli, e non solo per ottenere la possibilità di strappare un po’ sul deficit. Potrebbe ad esempio chiedere di farci pagare solo gli interessi sul debito, una cosa simile a quanto già successo in Italia nel 1926, trasformando il debito redimibile in debito irredimibile, oppure al contrario di rientrare del solo capitale: sarebbe già qualcosa».

Difficile.
«Difficile perché la Merkel sa bene che il nostro debito è prevalentemente estero, e quindi che questo nostro sforzo di restituzione gioverebbe direttamente ad altri, Germania compresa. Questo è il motivo per cui il nostro debito risulta intollerabile, ed è oggetto di speculazioni che lo aggravano, mentre quello del Giappone, ad esempio, che è al quasi esclusivamente debito interno, no, nonostante sia al 200 per cento».

Se non possiamo rispettarlo, si può pensare che il fiscal compact sia lì, come monito, ma che in realtà nessuno abbia intenzione di attivarlo completamente?
«Non lo so. Quello che è però probabile, e che forse dovremmo augurarci, è che i parlamentari italiani, approvandolo, abbiano pensato che così sarebbe stato».

Fonte: http://espresso.repubblica.it/palazzo/2014/03/20/news/debito-parla-l-economista-giorgio-gattei-impossibile-rispettare-il-fiscal-compact-1.157883

Personal opinion: Tralasciando -o almeno tentando- idee politiche e partitiche e magari opinioni MAGARI troppo catastrofistiche, io mi chiedo: se ad oggi, si fatica a trovare 10 miliardi (con già un buco di 14, ma questo è un altro discorso) per la riforma di Renzi, come pensiamo a raggiungere il pareggio di bilancio in tempi così brevi? Non è assolutamente una domanda rivolta in sè a Renzi, dato che non è stato lui a firmare tale patto, ma bensì Monti (sempre poi pdl\udc\pd in mezzo, ma questa volta "spezzo la lancia" in favore di Renzi)... ma è una domanda rivolta a noi stessi. Che ne pensate?
Ah: per il 2014 è stimato uno 0.6% di PIL (ndr: notare che tutte le previsioni fatte in questi anni hanno sempre cannato [Monti poi vedeva fori di tunnel ovunque]).

Che sia impossibile rispettare il fiscal compact penso sia assodato. Almeno non nel modo in cui è pensato ora. Nessun sarebbe in grado di sopportare tagli da decine di miliardi l'anno senza portare il paese verso la guerra civile. Qua si parla solo dell'Italia (perché siamo i secondi messi peggio dopo la Grecia) ma anche Portogallo (128%), Francia (90%), Spagna (86%) e altri non sono messi tanto bene, infatti solo 4 paesi dell'Eurozona sono sotto la soglia del 60% del rapporto debito/PIL. 

A mio parere la soluzione non è "stracciamo tutti i trattati, no UE, no Euro e siamo tutti felici" ma combattere per cambiarli. Visto che in molti siamo messi male, un'alleanza Italo-franco-spagnola potrebbe funzionare e riuscire a mettere al palo i falchi nordici. Una soluzione, suggerita da tutti gli economisti, è quella di completare finalmente Eurolandia con una politica fiscale comune, cioè creare una mini Federazione Europea con un budget proprio. La parte eccedente il 60% del debito verrebbe trasferita al governo federale che su esso emetterebbe gli Eurobond. In questo modo si darebbe una gran respirata d'ossigeno ai paesi in difficoltà liberando miliardi di risorse. In aggiunta il governo federale inizierebbe anch'esso a spendere dando un maggiore impulso all'economia reale. Il problema sta nel fatto che i tedeschi temono che i paesi mediterranei, sapendo del paracadute federale, possano allentare l'impegno nel mettere in atto le riforme strutturali. 

Sembra un vicolo cieco, ma rimango fiducioso. Tuttavia molto dipenderà dalle prossime elezione europee, cerchiamo di mandare là persone competenti e europeiste in modo da cambiare l'Europa e l'Italia. 

Che sia impossibile rispettare il fiscal compact penso sia assodato. Almeno non nel modo in cui è pensato ora. Nessun sarebbe in grado di sopportare tagli da decine di miliardi l'anno senza portare il paese verso la guerra civile. Qua si parla solo dell'Italia (perché siamo i secondi messi peggio dopo la Grecia) ma anche Portogallo (128%), Francia (90%), Spagna (86%) e altri non sono messi tanto bene, infatti solo 4 paesi dell'Eurozona sono sotto la soglia del 60% del rapporto debito/PIL.

A mio parere la soluzione non è "stracciamo tutti i trattati, no UE, no Euro e siamo tutti felici" ma combattere per cambiarli. Visto che in molti siamo messi male, un'alleanza Italo-franco-spagnola potrebbe funzionare e riuscire a mettere al palo i falchi nordici. Una soluzione, suggerita da tutti gli economisti, è quella di completare finalmente Eurolandia con una politica fiscale comune, cioè creare una mini Federazione Europea con un budget proprio. La parte eccedente il 60% del debito verrebbe trasferita al governo federale che su esso emetterebbe gli Eurobond. In questo modo si darebbe una gran respirata d'ossigeno ai paesi in difficoltà liberando miliardi di risorse. In aggiunta il governo federale inizierebbe anch'esso a spendere dando un maggiore impulso all'economia reale. Il problema sta nel fatto che i tedeschi temono che i paesi mediterranei, sapendo del paracadute federale, possano allentare l'impegno nel mettere in atto le riforme strutturali.

Sembra un vicolo cieco, ma rimango fiducioso. Tuttavia molto dipenderà dalle prossime elezione europee, cerchiamo di mandare là persone competenti e europeiste in modo da cambiare l'Europa e l'Italia.

Beh oggi dalla gruber, Renzi ha detto di voler rispettare il fiscal compact. Il m5s invece non vuole rispettarlo. Berlusconi (insieme al pd, ma io faccio il fantasioso come se Renzi fosse il nuovo pd, quindi senza colpe) l ha votato e nella sua inesistente campagna elettorale nulla ha detto in merito.

Questo credo sia il quadro di base. Che poi Renzi voglia cambiare qualcosina, ci posso anche credere, però dalla merkel ha detto tutt altro (e pure oggi)

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