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test sul vostro italiano


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Quella sul passato/trapassato remoto è sbagliata! la risposta giusta è passato remoto, non trapassato remoto ('furono stati ascoltati' è trap. rem.) e quella sulla virgola mi desta molti dubbi, perché in realtà è 'accettabile' in tutti i casi.. Le virgole servono per le pause e andrebbero bene in ogni frase...

Ma chi l'ha fatto 'stu test? Il Trota?

6, ma sono sono cretinate nè o né il 99,99% delle persone non sa neanche la differenza XD

 

E poi conoscere i modi di dire non c'azzecca nulla con l'italiano

 

@Mak secondo me è giusto, anche internet mi da ragione http://www.wordreference.com/conj/ITverbs.aspx?v=ascoltarsi 

6, ma sono sono cretinate nè o né il 99,99% delle persone non sa neanche la differenza XD

 

E poi conoscere i modi di dire non c'azzecca nulla con l'italiano

 

@Mak secondo me è giusto, anche internet mi da ragione http://www.wordreference.com/conj/ITverbs.aspx?v=ascoltarsi

Su internet si trova di tutto e di più, quanto a errori... Pass. remoto: FURONO ASCOLTATI... Trap. remoto: FURONO STATI ASCOLTATI... Errore da primo anno ginnasiale

in quel caso parla della diatesi passiva, non di quella attiva..

Pass. rem. ASCOLTARONO/FURONO ASCOLTATI

Trap. rem. EBBERO ASCOLTATO/FURONO STATI ASCOLTATI

 

non voglio fare il maestrino, ma CACCHIO!!!!

@Hefes, "dà" vuole l'accento.. ._.'

Edited by Mak

Mak hai ragione è scandaloso, infatti anche io sono rimasto basito:

 

passato remoto attivo: io ascoltai

passato remoto passivo: io fui ascoltato

 

trapassato remoto attivo: io ebbi ascoltato

trapassato remoto passivo: io fui stato ascoltato

 

Il creatore del test ha fatto una figura di merda astronomica

in quel caso parla della diatesi passiva, non di quella attiva..

Pass. rem. ASCOLTARONO/FURONO ASCOLTATI

Trap. rem. EBBERO ASCOLTATO/FURONO STATI ASCOLTATI

 

non voglio fare il maestrino, ma CACCHIO!!!!

@Hefes, "dà" vuole l'accento.. ._.'

fankulo :D ci avevo pensato anche io del fatto che fosse in forma passiva, dopotutto è un verbo transitivo...

 

-.-' bah si vede che nn sono abbastanza sicuro di me uff... 

vabbeh mi ripiglio i 2 punticini... uno per la domanda sul tempo verbale e uno per quella sulle virgole :P per un totale di 9 punticini... (quella del né l'ho cannata scegliendo nè -.-)

Si ma non hanno senso alcune domande come quelle dei due significati!!??

 

Cioè il 20% della conoscenza dell'italiano dovrebbe dipendere

Dal sapere o no il significato di una parola usata pochissimo

E di un modo di dire ancora meno noto???

@nayoz

Hai sbagliato "né" perché in realtà tu lo pronunci proprio "nè". Quindi è un errore comprensibile.

 

 

Per quanto riguarda il "ma" e il "trapassato remoto" stendiamo un velo pietoso. Del resto da un quotidiano economico cosa ci si poteva aspettare...

Comunque sul "ma" molti maestrini dalla penna rossa dicono cazzate. Gli esempi del Treccani sono molto esplicativi e sdoganano molte regole "fantasma", come alcuni (della crusca) le chiamano..

 

ma1 cong. [lat. magis «più»; v. mai] (radd. sint.). –

1. Congiunzione coordinativa avversativa, esprimente spesso esplicita contrapposizione al termine che precede, il quale è per lo più espresso negativamente: Non fronda verde, ma di color fosco; Non rami schietti, ma nodosi e ’nvolti; Non pomi v’eran, ma stecchi con tòsco (Dante); non per crudeltà della donna amata, ma per soverchio fuoco nella mente concetto (Boccaccio); non fiori ma opere di bene; lo pensavo amico, ma ho dovuto ricredermi; è cosa incredibile, ma vera. Talvolta sta in luogo della semplice cong. e, per introdurre una conseguenza diversa da quella che potrebbe più ovviamente supporsi: ho bussato, ma nessuno mi ha risposto; sono anni che glielo ripeto, ma non mi dà ascolto. Altre volte serve a precisare, a distinguere, togliendo o aggiungendo qualche cosa al già detto: ci restano alcune opere, ma frammentarie; è un’osservazione ovvia, ma forse non inutile; ne prenderò, ma solo un poco; non solo gli offrì il conforto della sua amicizia, ma fu generoso di aiuti; come equivalente di un anzi correttivo o rafforzativo: non probabile, ma certo, direi; non è bella, ma bellissima. Ciò che si vuol negare o correggere può essere sottinteso: un caffè, ma bollente davvero (e non per modo di dire); corri di là, ma di volata! È spesso rafforzata da avverbî avversativi: ma nondimeno, ma tuttavia, ma pure, ma però; quest’ultima espressione, tradizionlmente considerata scoretta, è frequentissima nell’uso parlato, come equivalente del semplice ma; non ne mancano tuttavia anche esempî letterarî: Ma però di levarsi era neente (Dante); cose da levarsi l’allegria per tutta la vita; ma però, a parlarne tra amici è un sollievo (Manzoni).

2.

a. In principio di periodo, si usa per indicare passaggio ad altro argomento, o per sollecitare il ritorno all’argomento che interessa: Ma torniamo al nostro assunto ...; Ma chi del canto mio piglia diletto, Un’altra volta ad ascoltarlo aspetto (Ariosto); «Ma, a lavarsi ha provato?» «Nossignore» (Fucini); Ma ecco ..., per iniziare il racconto di un fatto nuovo, inaspettato. Talvolta dà l’avvio a frasi concessive: Ma ammettiamo pure che tu abbia ragione: resta sempre a vedere se ... Nella seconda proposizione di un sillogismo o in dimostrazioni matematiche, serve a indicare un trapasso logico: A è uguale a B; ma B è per ipotesi uguale a C, dunque ...

b. Nell’uso fam., introduce proposizioni esclamative esprimenti opposizione, contrarietà: Ma che ragioni sono queste!; Ma che mi vai raccontando!; Ma che difficoltà o impedimenti! è la voglia che ti manca (il solo ma che!, con valore di forte negazione, si scrive per lo più in una parola: v. macché). Talvolta, sempre nell’uso fam., serve a introdurre un’obiezione: Ma se mi avevi detto tu stesso ch’eri d’accordo!; oppure una frase che suona rimprovero, ammonimento, comando: Ma Giovanni, che dici?; Ma insomma!; Ma via!; Ma smettila una buona volta! Con funzione rafforzativa di aggettivi, avverbî, predicati, ha ora valore affermativo (Ma certo!; Ma è chiaro!); ora ironico (Ma bene!; Ma bravo!; Ma quanto sei carino!); ora esprime ammirazione o meraviglia (Ma che bel bambino!; Ma non è ancora contento?).

3. Adoperato come s. m., indica sinteticamente le obiezioni, le difficoltà, i dubbî che possono essere opposti o affacciati con un iniziale ma: a furia di ma e di se non combineremo nulla; rispondimi chiaramente, senza tanti ma e se; «Eh!» interruppe Renzo: «non c’è ma che tenga. So quel che volete dire; ma sentirete, sentirete, che de’ ma non ce n’è più .. (Manzoni).

Edited by Lavipera

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