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La nascita dell'omofobia in epoca tardoantica


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Volevo proporre un'analisi e una discussione sull'ufficializzazione dell' "omofobia" in età tardoantica romana, parola sbagliata per l'epoca, ma ripresa da oggi per quel contesto. Spesso si crede erroneamente che nell'Antica Roma l'omosessualità o comunque un rapporto carnale-affettivo tra due uomini, quindi magari bisessuali, fosse l'assoluta normalità. Non è così. Aldilà della condanna culturale alla posizione sessuale passiva, vista con disonore, ben prima della nascita di Cristo, nella Repubblica Romana (cioè prima della conquista della Grecia) vi era un certo sospetto dell'opinione pubblica nei confronti dell'omosessualità, vista come un "vizio greco" ed era considerata una grave offesa ai propri avi oltre che un motivo di indebolimento sociale. Forse questo tipo di mentalità è collegabile al machismo bellicista, vero e proprio stile di vita per molti Romani, in cui si esaltava il ruolo sessuale attivo, sinonimo di virilità, con le donne e quindi anche con gli uomini.

 

La Lex Scatinia puniva severamente un rapporto in un certo senso pedofilo tra un adulto maschio e un ragazzo non ancora maturo sessualmente. Tuttavia, specie nei periodi centrali del successivo Impero, l'omosessualità era piuttosto accettata in numerosi ambienti sociali se non addirittura elogiata. Vita dura per gli effeminati però, vittime di violenti ironie degli scrittori, a volte omosessuali/bisessuali anch'essi.

L'omosessualità è descritta e presente negli scritti di Lucrezio, Catullo, Virgilio, Orazio, Cicerone, Tertulliano e Seneca e di tanti altri.

 

In età tardoantica il Cristianesimo e la morale giudaica furono le basi per future leggi promulgate dagli Imperatori Teodosio, Costante e Giustiniano, che istituirono il nuovo reato di "sodomia". Il concetto di "contro natura" non deriva dagli scritti biblici ma dalla filosofia platonica.

Tuttavia il famoso Teodosio (che regna dal 379 al 395), menzionato anche nel film Agora, criminalizzò i rapporti tra persone dello stesso sesso per influenza di Sant'Ambrogio, in un contesto in cui gli ariani e i cattolici lottavano per prevalere gli uni sugli altri e gli eunuchi, molto influenti a corte, erano schierati in maggioranza col pensiero di Ario che affermava la natura umana di Gesù, mentre i cattolici sostenevano ambo le nature umana e divina.

 

Con la proibizione e persecuzione dei culti pagani, sempre sotto Teodosio, erano previste la pena capitale e la mutilazione per gli effeminati e i passivi. Sotto Giustiniano (che regna dal 527 al 565) invece l'omosessualità in generale è bandita perché offende Dio, ed è punita con la morte, e si è ormai all'inizio dell'Alto Medioevo. Mi sono sempre chiesto quale fosse esattamente il periodo o il momento in cui l'omofobia è ormai presente nella collettività e diventa una "cultura", si sa per certi che la morale cristiana ha determinato il suo parto e la sua istituzionalizzazione in ogni ambito della società. Il Cristianesimo condanna dunque altri rapporti sessuali non finalizzati alla procreazione, quindi pure la masturbazione, il sesso orale e anale; la sua "nuova" morale pone l'accento su una visione distaccata e ascetica in cui il sesso è sempre comunque un atto impuro e un peccato, concesso solo per generare nuovi figli di Dio. Da qui in avanti l'omofobia si irraggia in tutto il mondo prima in Nord Europa e poi in tutto il mondo conquistato con l'epoca coloniale e si consolida e permane fino ai giorni nostri.

Alcuni parlano anche di "puritanesimo pagano" nell'epoca della decadenza imperiale, che era divenuto coadiuvante all'irrigidimento e all'intolleranza cristiana per la decadenza morale e dei costumi di Roma.

Edited by Rotwang
Icoldibarin

Va beh che ritieni la bisessualità inesistente, ma in questo discorso non la puoi tagliar fuori.

Se parli di omosessualità (a parte che la formulazione del concetto di omosessualità è cosa abbastanza recente) non potrai trovare riscontri positivi a Roma.

La bisessualità era invece (intesa sempre dal punto di vista del maschio insertivo) parte dell'alta società romana. Anche perché, se non erro, solamente gli schiavi potevano ricoprire nel rapporto un ruolo ricettivo, per cui già la plebe veniva esiliata da questo mondo.

Vi era quindi una raffigurazione del maschio bisessuale e virile positiva. Gli imperatori avevano rapporti omosessuali senza nessun segreto, Adriano fece addirittura costruire Antinopoli per il suo amante...

Va beh che ritieni la bisessualità inesistente, ma in questo discorso non la puoi tagliar fuori.

Se parli di omosessualità (a parte che la formulazione del concetto di omosessualità è cosa abbastanza recente) non potrai trovare riscontri positivi a Roma.

La bisessualità era invece (intesa sempre dal punto di vista del maschio insertivo) parte dell'alta società romana. Anche perché, se non erro, solamente gli schiavi potevano ricoprire nel rapporto un ruolo ricettivo, per cui già la plebe veniva esiliata da questo mondo.

Vi era quindi una raffigurazione del maschio bisessuale e virile positiva. Gli imperatori avevano rapporti omosessuali senza nessun segreto, Adriano fece addirittura costruire Antinopoli per il suo amante...

 

No aspetta baby gli scritti in merito parlano di "omosessualità" anche per indicare la bisessualità che intendi tu, non la ritengo inesistente.

Io non credo servano grandi citazioni per spiegare la nascita dell'omofobia.

Oggi viviamo in un'epoca e in una parte di mondo ricchissime, dove fame, guerra e miseria paiono cose inconcepibili.

Ma l'infinita maggior parte degli esseri umani, da che ne esistono, ha vissuto in piccole comunità perennemente minacciate dai quattro cavalieri dell'apocalisse, per usare una metafora. Quando la tua esistenza è precaria e il mondo è un posto ostile, o stai dentro al gruppo o sei morto. E quando stare dentro al gruppo è così importante e il gruppo si sente minacciato dal resto del mondo, bisogna essere tutti uguali e chi sgarra ne paga le conseguenze.

Se poi aggiungiamo che condizione per mantener in vita la comunità sono le nascite...svariate migliaia d'anni in queste condizioni spiegano quasi tutto secondo me.

In età tardoantica il Cristianesimo e la morale giudaica furono le basi per future leggi promulgate dagli Imperatori Teodosio, Costante e Giustiniano, che istituirono il nuovo reato di "sodomia". Il concetto di "contro natura" non deriva dagli scritti biblici ma dalla filosofia platonica.

 

Hai delle fonti da consigliarmi per afferrare meglio queste tue affermazioni che quantomeno mi paiono un po' tranchant...?

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