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In questo mese sono iniziati i cantieri per la costruzione del grattacielo più alto del mondo, a Gedda, in Arabia Saudita. L'edificio sarà alto un chilometro, più alto del Burj Khalifa di Dubai, negli Emirati Arabi Uniti e sarà la struttura più alta mai realizzata dall'umanità.

 

Il grattacielo si chiamerà Kingdom Tower e avrà 200 piani, per la sua costruzione saranno necessari 1,23 miliardi di $ e 80.000 tonnellate di acciaio.

Il progetto è finanziato dalla Kingdom Holding Company, la più grande società dell'Arabia Saudita, e gestito dal Principe Al-Waleed bin Talal, l'arabo più ricco del Medio Oriente e nipote del Re Abdullah.

 

La torre sarà visibile a chilometri di distanza dal mare e dai deserti. In realtà questa ciclopica costruzione prevede l'edificazione di un immenso nuovo quartiere (Kingdom City) lungo il Mar Rosso, a nord della città, con nuovi palazzi lussuosi, aree residenziali, centri commerciali e diversi sedi finanziarie. L'obiettivo è completare la Kingdom Tower entro il 2019 o poco dopo.

 

Chissà quanti operai e muratori immigrati saranno schiavizzati per questo immane progetto, un po' come quelli che lavorano nei cantieri dei Mondiali di Calcio del 2022 in Qatar.

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AndrejMolov89

Più che altro la zona è sismica, lì c'è un mare di sabbia, letteralmente... non capisco come mai vogliano costruire qualcosa che con buona probabilità crollerebbe il prossimo terremoto più forte della media. 
E' uno spreco di risorse immane, ma effettivamente è meglio che giochino alla torre più lunga, piuttosto che alla guerra. 

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Effettivamente questi edifici altissimi e abitatissimi sembrano un invito a nozze per stragi di proporzioni colossali in caso di incidenti vari, siano causati dall'uomo volontariamente o no, siano causati da eventi naturali.

Infatti basta un piccolo incendio alla base per scatenare il panico in tutta la torre e causare morti anche solo per schiacciamento nella fuga.

 

Posso capire che non si possa fare altro in luoghi ristretti come Hong Kong, Montecarlo o Manhattan, e comunque anche lì ci sarebbe da ridire, ma in Arabia Saudita..... con tutto lo spazio che hanno!

Edited by Mario1944
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Silverselfer

Il problema di questi grattaceli è il vento, li fa oscillare anche più di nove metri ... da farsi venire il mal di mare! 

 

Credo che sia proprio un'esibizione di potere. L'Empire State Building di New York rappresentò l'uscita degli Stati Uniti dalla grande depressione economica e successivamente le Twin Tower dei primi anni settanta furono il simbolo del capitalismo americano "imperialista". Dopo il 9/11 la loro caduta simboleggiò la fine di un'era non solo metaforicamente.  Mentre il nuovo World Trade Center che sta vedendo la luce proprio in questi anni, è assai meno invasivo anche dal punto di vista ottico e custodisce in seno una ferita indelebile. Insomma, l'architettura testimonia sempre i tempi che l'edificano.

 

Il mondo di oggi sta spostando il suo baricentro a oriente e non è un caso che queste mega costruzioni spuntano da quelle parti. In fondo anche nel rinascimento c'era la gara tra le città a costruire la torre più alta. Si tratta di uno sforzo economico e d'ingegno che si può permettere solo una società prospera e ben organizzata.

 

Se penso alle due torri costruite a Roma Eur dal sindaco Alemanno ... senza dubbio considerevoli ... ma rappresentano soprattutto i limiti di una città che ha saputo produrre soprattutto un debito ben più abissale. Oppure lo strobazzato progetto di grattacieli progettati per l'Expo di Milano ---> tralasciando la validità o meno della cosa ---> Ha prodotto solo lo svelamento di un mondo sommerso di tangenti ben più laido di quello che si tentò di debellare con mani pulite. Questi due esempi dimostrano quanto una società raffazzonata non possa permettersi lo sforzo di edificare certe architetture.

 

Verrebbe da domandarsi come facciano allora questi paesi a realizzarle. Non parlo solo degli Emirati Arabi, ma anche Indonesia eccetera ... dove democrazia e diritti civili scarseggiano assai ---> La risposta è molto inquietante ---> Ci riescono proprio perché rappresentano un nuovo modello di società retta da una nuova aristocrazia finanziaria globale, i cui interessi non sono più nazionali, bensì muove i proprio investimenti seguendo unicamente un certo interesse d'élite. 

 

Nelle Twin Tower ogni mattina ci andavano a lavorare circa 200 mila persone ... in un certo senso erano delle fabbriche del terziario. Se le guardiamo dal punto di vista moderno ci appaiono persino dei simboli "socialisti" ... specie se pensiamo che queste nuove torri di babele vengono progettate per milionari ricchi sfondati e le centinaia di migliaia di persone che ci entreranno ogni mattina a lavorare, lo faranno per servirli o divertirli o in qualche modo riverirli. 

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Silverselfer

fino a quando?

 

... sicuramente contano di farlo ben oltre il 2019. 

 

La fantascienza spesso ha visioni profetiche del futuro e se diamo un'occhiata a quella che si spinge oltre quella data, tratteggia sempre una società chiusa nelle proprie città stato, impegnate a tenere fuori dai propri confini le masse emarginate e private di ogni diritto. Si tratta sicuramente di una visione apocalittica, tuttavia già molto reale in quei paesi dove si stanno edificando questi grattacieli. . 

 

Per come la vedo io, l'apocalisse Maya non era una bufala e ha segnato un punto di non ritorno. Da qui in poi il mondo non sarà più lo stesso ... e non è detto che non si stia andando verso un nuovo medioevo con i suoi imponenti castelli d'ingiustizia sociale. 

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Silverselfer

 

 


Illuso!

 

Tieni sempre presente che hai la fortuna di essere nato nella vecchia Europa che bene o male ti ha dotato degli strumenti intellettuali per discutere dei tuoi diritti civili fino a al punto da desiderarne sempre di più "giusti". 

 

Ricordo uno slogan anti europeista che i "comunisti" brasiliani urlavano fino alle ultime elezioni ---> dicevano "noi non pagheremo per quei diritti che i brasiliani  non possono permettersi" intendendo che il nostro debito pubblico è causato da uno stato sociale che ci farebbe vivere da nababbi e quindi sarebbe ora che gli europei scendessero dal loro piedistallo e tornassero a lavorare.

 

Dal loro punto di vista, se la FCA ex FIAT chiude le fabbriche in Italia e apre in Brasile è perché i brasiliani lavorano più degli italiani. La questione dei diritti sindacali manco se lo pongono perché da loro un disgraziato delle favelas o un alluvionados o un senza tierra che è tecnicamente un servo della gleba, non ci arriva a concepire quei diritti che tu, europeo, impari nella scuola dell'obbligo perché hai alle spalle chi li ha pensati per te, ha combattuto perché li avessi per legge e ti fossero inculcati come base del vivere civile e democratico. 

 

Sicuramente abbiamo vissuto gli ultimi settant'anni in un'economia drogata dalla politica dei blocchi contrapposti. Ci siamo pappati più dell'ottanta percento della ricchezza globale e su questa ci abbiamo costruito una società di diritti che non ci possiamo più permettere. Soprattutto non li possiamo ancora mettere in conto a quello che chiamavamo spocchiosamente "terzo mondo" e ora ancora più altezzosamente ci ostiniamo a etichettare "in via di sviluppo". 

 

I grattacieli ora li costruiscono loro ... anche se sono i nostri ingegneri a lavorarci o comunque sono le nostre scuole a formarli ... sai, questo è un dettaglio importante. Se la nostra società moderna ha spinto così avanti la rivoluzione tecnologica è proprio per quei diritti che hanno permesso alla middle class di far studiare i figli. I soldi da soli non bastano a costruire i ponti e conquistare l'indipendenza energetica. Se vince la linea economica della sperequazione sociale, cioè di un libero mercato che tenga conto solo della concorrenza senza diritti civili, si perderà progressivamente ricchezza intellettuale. 

 

A ben guardare la scuola e la sanità pubblica sono i settori più colpiti da questa "involuzione" sociale. Io ora non so se o come potremo ancora finanziarle, sicuramente però so per certo che senza, nell'arco di un decennio finiremo come il Brasile, il Sud Africa o l'India ... con interi settori della società completamente analfabeti, incapaci di articolare un pensiero democratico ma che voteranno e quindi imprimeranno alla società un'involuzione sempre più rapida e devastante. Si riaffacceranno in Europa delle pandemie acuite dall'alta antropizzazione del nostro continente che a loro volta innescheranno ben noti odi di classe.

 

Ma ora sto facendo io della fantascienza apocalittica XD.  

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Lo fa apposta allora.

 

Infatti, quando scrivo i puntini di sospensione, penso sempre a lei!

 

 

 


Sì, mozzafiato, deserto a perdita d'occhio...

 

Be' intorno a Gedda il paesaggio non è così piatto: da una parte il mare, dall'altra una terra con rilievi montuosi e con città come La Mecca;  suppongo che dalla sommità si vedrà fino alla costa egiziana ed al Nilo da una parte, dall'altra fino a Medina ecc.

Il deserto arabico è più all'interno.

Comunque niente che non si possa già vedere da un aereo o da un elicottero e poi vivere in mezzo alle nuvole non mi sembra così eccitante, ma certo dipende dai gusti.

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Dal loro punto di vista, se la FCA ex FIAT chiude le fabbriche in Italia e apre in Brasile è perché i brasiliani lavorano più degli italiani.

 

Questo è vero solo in parte e credo che anche loro lo sappiano benissimo, come lo sappiamo benissimo noi:

i poblemi maggiori sono nel nostro "sistema paese" complessivamente, di cui il lavorare meno, ammesso che sia sempre vero, non è certo l'essenziale.

Tra un fisco  ferocemente oppressivo e assurdamente disincentivante, infrastrutture in perenne ed inetta  rincorsa delle necessità elementari del tessuto produttivo, una burocrazia occupata solo a perpetuare il proprio potere, i propri stipendi, le proprie clientele, una legislazione tanto più incerta e confusa quanto più oscenamente farraginosa, una giurisdizione che decide per i nipoti le cause iniziate dai nonni, una classe politica incapace di fare anche solo quel poco che promette, francamente il maggior lavoro dei brasiliani o di altri non è poi così rilevante, anche perché nel lavoro sia manuale sia intellettuale, come in ogni altra cosa, non contta solo la quantità, ma anche la qualità.....

 

PS:

cinque puntini di sospensione per madame Vipera.

Edited by Mario1944
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Silverselfer

 

 


Questo è vero solo in parte e credo che anche loro lo sappiano benissimo, come lo sappiamo benissimo noi:
i poblemi maggiori sono nel nostro "sistema paese" complessivamente, di cui il lavorare meno, ammesso che sia sempre vero, non è certo l'essenziale.

 

... non mi parlare di quanto sia difficile fare impresa in Italia ... mi tremano i polsi aspettando di pagare le tasse del mese prossimo ... allo stesso tempo ho perso due commesse a causa di una presunta impresa tunisina con una camera di commercio che tecnicamente non vale nulla, eppure si è aggiudicata un lavoro per cui io pago tasse per rilasciare regolare certificazione ---> mentre un artigiano rumeno anch'esso non qualificato, mi ha soffiato un lavoro con un prezzo con cui io proprio non capisco come riuscirà a coprire il costo dei materiali più le tasse ... del resto a Roma ora stanno "cicciando" negozi di parrucchieri cinesi che stanno facendo chiudere tutta la concorrenza facendo taglio e messa in piega a 8 euro e regalano pure la tinta da farti a casa. Quindi, credimi, non stavo parlando di questo ... sostenevo proprio il contrario. 

 

D'altro canto, però, stiamo parlando di certi paesi dove la corruzione è a livelli tali, da corrompere le agenzie di rilevamento della corruzione. Stavamo parlando del Brasile? Beh, diamo un'occhiata alla cronaca di questi giorni. Un ballerino ... sottolineo "ballerino" ... è stato ammazzato dalla polizia e non si capisce bene ancora perché, innescando un'insurrezione, l'ennesima, che dalle favelas arriva fin nella città, dove sono arroccati i ricchi che usano la polizia per proteggersi dal "mal costume" di chi non è ricco come loro. Il medio oriente, che Allah ce ne scampi e liberi, la situazione è più ordinata solo perché lo stato della democrazia è ben lungi dall'essere anche solo "embrionale" e certe questioni si risolvono con i cari e buon vecchi metodi di "polizia eticamente morale". Se vogliamo spingerci un poco più ad oriente troviamo il modello sociale di eccellenza che ci fornisce la città stato di Singapore, dove buttare una cicca per terra potrebbe portarti fino al patibolo. Se poi andiamo in Malesia ci stupiremo a vedere quanto qui si sia riusciti a mettere in pratica la shiaria ancor meglio che in qualsiasi paese arabo. 

 

Tralascio la situazione africana ma si può star certi che in nessuno dei paesi così detti "emergenti" la situazione economica rifletta una società funzionale e soprattutto equa. Sono luoghi dove manca la consapevolezza delle masse. Nella stessa Cina o ex unione sovietica il capitalismo occidentale si è innescato con una nuova borghesia che ha ripreso il punto da una situazione pre rivoluzione industriale europea; cioè da quando la rivoluzione comunista ha ibernato tutto. Il paradosso sta tutto nel fatto che il nostro sistema di giustizia sociale si è evoluto a scapito di un mondo che ora reclama le stesse garanzie ... e il mercato concepito per una sorta di oligarchia occidentale, non sa come fornirgliele. La risposta attuale è ancora nell'economia finanziaria, cioè di un mercato fittizio non più basato sul commercio agricolo e manifatturiero ----> ma esiste qualcosa che non esiste? Questo è il problema ... 

 

Nel medioevo l'usura era ritenuta un prodotto del demonio perché faceva campare da ricchi chi non si guadagnava da vivere con il sudore della propria fronte come da precetto biblico. Oggi le banche o società finanziarie come le si voglia chiamare, detengono il potere economico. Oggi non è più col sudore della propria fronte che si vive e per far soldi non si aprono fabbriche ... semmai si chiudono. Sono i flussi finanziari a decidere le sorti di un paese ... in quegli stessi salotti dove si decide di erigere certe "cattedrali nel deserto". La ridistribuzione della ricchezza si è svincolata dal lavoro che la rivoluzione industriale e del "capitale" aveva assicurato fino a quarant'anni fa. 

 

La soluzione io non la conosco, ma so che in certe situazioni di stallo, quando si stringe troppo il cerchio di un'oligarchia che opprime una massa sempre più popolosa di genti ... si esercita della pressione sociale. Avendo una certa perizia in esplosivi, vi posso assicurare che maggiore è la tenuta della camera di scoppio e più deflagrante sarà l'esplosione al momento dell'innesco. Attualmente la ricchezza del pianeta è detenuta da un sempre minore numero di persone e la ridistribuzione del reddito è sempre meno equa ... la polizia esercita sempre maggiore forza per contenere la pressione sociale ... e non so più se non sia il caso che giunga l'innesco deflagrante. 

 

Mi verrebbe da avvertire i signori che stanno provando a importare in Europa questo modello, che non è un caso se tutte rivoluzioni sono scaturite da questo promontorio euroasiatico e alle regole della polizia, dei dogmi di legge e alla presunta etica del bon ton del vivere civile tra ricchi, la volgare violenza ha sempre saputo dare una risposta drastica ed efficace. Si facciano due soldi di conto e se si devono arroccare nelle loro torri d'oro, sappiano almeno ricordarsi come finì Re Mida. 

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Della serie: il monumento a Obama dopo quello a Washington   :D

 

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Somiglia al disegno del grattacielo alto un miglio di Wright degli anni '50, ma quello era solo un disegno, mancavano le tecniche per costruirlo, la forma d'altronde è azzeccata perché non è tanto difficile da prevedere per cose così alte, le tecniche per smorzare le oscillazioni dovute al vento e ai sismi ci sono, loro hanno a disposizione tutti i migliori tecnici e tutto il materiale del mondo.

Di sicuro stanno dando un importante contributo alla storia dell'architettura, chissà se un giorno finirà il petrolio (ipotizzo) o non ci sarà più la possibilità per costruire opere simili, rimarrà un pezzo di storia come lo è ad esempio la cattedrale di Chartres.

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Mario1944

 

 


Attualmente la ricchezza del pianeta è detenuta da un sempre minore numero di persone e la ridistribuzione del reddito è sempre meno equa .

 

Ma è vero proprio il contrario!:

oggi la ricchezza è molto più diffusa di qualche secolo fa.

Certo è aumentata anche la popolazione del pianeta e quindi se prima facevano la fame in centinaia di milioni oggi fanno la fame in un miliardo, ma ciò non toglie che molti popoli sono usciti per gran parte dalla miseria di una vita stentata per accedere ad un benessere che talvolta comporta anche molti sprechi ad esempio di cibo.

Semmai c'è da dire che ora la ricchezza relativa si sta lentamente spostando dai paesi cosiddetti occidentali a quelli in crescita nel cosiddetto terzo mondo.

E' chiaro che complessivamente noi Europei e Statunitensi tendiamo a divenire più poveri, ma è una riduzione relativa almeno per ora: non siamo certo complessivamente nelle condizioni miserevoli di due secoli fa quando gran parte della popolazione dipendeva da un'agricoltura di sussistenza.

siamo sempre complessi

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Silverselfer

 

 


Ma è vero proprio il contrario!:

 

La ricchezza in termini di valore complessivo è sicuramente cresciuta, il problema sta nella ridistribuzione della stessa. I miliardari crescono e i super miliardari sono sempre di più a scapito di forme di povertà che raggiungono abissi tali da formare delle fistole "infette" da cui "i ricchi" cercheranno di "proteggersi". Se vai in Sud Africa esistono delle vere e proprie cittadelle riservate ai ricchi, con tanto di recinti e torrette per gli agenti di sicurezza per proteggersi dalla "delinquenza". 

 

Le architetture che tendono a concentrare in un luogo fisico i ricchi sono conseguenza dello sviluppo sociale che stiamo vivendo. In Norvegia o Svezia i re se ne vanno in bicicletta a comprare il pane e i ricchi in generale vivono serenamente tra la gente comune. Al contrario, a Londra l'edilizia che tira (quella di cui ci parla Renzi) costruisce quartieri per miliardari ... stra-miliardari .... in cui l'impianto per la sicurezza è la parte più costosa dell'immobile. 

 

Proprio oggi sembra che in Italia passerà il Job act, una riforma del lavoro "moderna" ---> sarà più facile trovare lavoro perché per qualcun altro sarà stato più facile perderlo. Parimenti si sta cercando d'introdurre un minimo sindacale per gli stipendi, i quali dovrebbero garantire la sopravvivenza anche agli inservienti di un fast food assunti con la banca a ore.

 

Quindi eccolo il progetto del tuo futuro nell'Italia del domani ---> sopravvivere con un lavoro precario e il sogno di realizzarsi con un mestiere è oramai un'anticaglia vintage da libri di storia (ma a che serve studiare la storia, meglio insegnare ai bambini cose più serie ---> perdita della coscienza storica ---> involuzione sociale ---> democrazia minata dalla retorica qualunquista eccetera)

 

Rimanendo in tema di architettura, quale sarà quella riservata alle masse destinate a sopravvivere con un minimo sindacale? 

 

Noi siamo occidentali e fino ad oggi abbiamo goduto di un residuo di ricchezza che ci veniva dal recente passato, ma oggi quanti di voi avrà la possibilità di acquistare un immobile di pari valore a quello in cui sono cresciuti? Non solo, ma quanti saranno in grado di pagare le tasse su quello che magari riceveranno in eredità? Senza contare dei costi in termini di manutenzione che certi condomini impongono e che finiranno per esercitare un'ulteriore scrematura della società. 

 

Qui da noi il processo "involutivo" della società sarà più lento, ma la direzione imboccata è quella già reale nei nuovi colossi dell'economia mondiale ---> tra l'altro pare che la Cina abbia già spodestato gli Stati Uniti dal primo posto delle economie più forti, dov'era dal lontano 1872 (potrei sbagliarmi sulla data).

 

La cina è uno stato tecnicamente ancora comunista in cui l'economia viene pianificata con strategie che ricordano molto quelle militari. Agglomerati industriali con fabbriche da migliaia di dipendenti stipati in dormitori da caserma e il mercato circoscritto in città stato come Shanghai, metropoli in cui i grattacieli vengono su come funghi dalla sera alla mattina e il mercato immobiliare fa affari d'oro anche se non si capisce ancora a chi vende le case, visto che la maggioranza della popolazione vive in situazioni a dir poco "basiche" come da dettame socialista.

 

Ecco, se gli Stati Uniti hanno esportato la classe media con il sogno americano di una casetta con il praticello all'inglese e la station wagon sul vialetto ... mi domando se il futuro che ci riserva la Cina non sia proprio quello di giganteschi quartieri dormitorio ... oppure quelle distese di casette di legno tutte uguali se non fosse per il numero scritto sopra, che si trovano a San Paolo in Brasile. Opzioni del tutto auspicabili perché l'edilizia popolare ha pur sempre la sua dignità razionale, l'alternativa sarebbe quella Sud Africana, cioè di un'apartheid di censo in cui i poveri si colorano di una pericolosa razza da cui ci si deve proteggere con qualcosa di più efficace di un tornello in cui strisciare un badge che ci attesti l'appartenenza alla casta dominante. 

 

Se questi grandi ingegneri stanno progettando delle nuove Versailles, mi domando dove sorgeranno le versioni moderne della Bastiglia? Perché certi fasti si realizzano sempre in contesti storici di sperequazione sociale e aggiungerei, in mancanza di diritti dei lavoratori che per forza di cose aumenterebbero il costo della manodopera. 

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Mario1944

 

 


La ricchezza in termini di valore complessivo è sicuramente cresciuta, il problema sta nella ridistribuzione della stessa. I miliardari crescono e i super miliardari sono sempre di più a scapito di forme di povertà che raggiungono abissi tali da formare delle fistole "infette" da cui "i ricchi" cercheranno di "proteggersi".

 

Non mi riferisco alla ricchezza complessiva, ma alla distribuzione:

è difficile affermare che non solo nei paesei cosiddetti occidentali ma anche in molti del cosiddetto terzo mondo il benessere non sia cresciuto di molto per molti rispetto anche solo ad un secolo fa.

E anche le distanze tra ricchissimi e poverissimi non credo che siano mediamente aumentate:

i Berlusconi o i Gates ecc. ci sono sempre stati come ci sono sempre stati i morti di fame che vivono sotto i ponti.

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Silverselfer

Non mi riferisco alla ricchezza complessiva, ma alla distribuzione:

è difficile affermare che non solo nei paesei cosiddetti occidentali ma anche in molti del cosiddetto terzo mondo il benessere non sia cresciuto di molto per molti rispetto anche solo ad un secolo fa.

E anche le distanze tra ricchissimi e poverissimi non credo che siano mediamente aumentate:

i Berlusconi o i Gates ecc. ci sono sempre stati come ci sono sempre stati i morti di fame che vivono sotto i ponti.

 

Il Censis ha calcolato che lo 0,003 % della popolazione italiana detiene il 4,5% della ricchezza totale del paese. Se poi tieni conto degli altri dati che riguardano gli stipendi, ci si accorge che un manager guadagna 5,6 volte lo stipendio di un'impiegato a dispetto delle 3 volte di venti anni fa. 

 

I morti di fame nel terzo mondo non sono lontanamente paragonabili ai nostri barboni, tant'è che fanno la fila per prenotare un posto letto sotto i nostri ponti. In Europa abbiamo "ancora" una coscienza civica e direi anche intelligenza sociale, che ci fa spendere miliardi per assistere le persone meno ambienti. Lo stesso sindaco Tosi che multa chi dà da mangiare ai barboni, in realtà mette a bilancio comunale centinaia di migliaia di euro per l'assistenza dei senza tetto. Del resto quando sentiamo parlare di ammortizzatori sociali, si tratta di una forma "comunista" di ridistribuzione della ricchezza, per la quale il lavoro non basta più.

 

Non a caso i più grandi economisti mondiali, gli stessi fautori del neoliberismo, oggi rivalutano alcune regole del socialismo per controllare la deriva della sperequazione economica dei mercati. Nel nostro caso italiano abbiamo Tremonti che scrive saggi contro il "mercatismo". E non è che sono stati tutti folgorati dal comunismo, si tratta solo di una presa di coscienza, ancora non esplicitata apertamente, del fallimento del capitalismo puro e soprattutto dell'economia finanziaria. 

 

Rimanendo a casa nostra. L'Italia ha rischiato un default come già accaduto in Argentina. Cosa ci ha portato sull'orlo della banca rotta? Ora andrebbe di moda rispondere "l'Euro" e in parte è anche vero, ma soprattutto si è trattato della speculazione finanziaria. Questo termine significa che ci sono concentrazioni di ricchezza tali da poter destabilizzare anche un'economia tra le più forti del pianeta.

I numeri strutturali dell'Italia erano solidi, il famigerato debito pubblico esorbitante in quel momento era ancora detenuto per lo più dai cittadini italiani, i quali possedevano un risparmio complessivo che ci metteva a riparo da qualsiasi ipotesi recessiva. Eppure qualcuno decise che Berlusconi andava defenestrato perché non aveva messo in pratica quello che aveva promesso, innanzi tutto una riforma del lavoro in grado di renderci concorrenziali, cioè far risparmiare in termini di manodopera le multinazionali che operavano nel nostro paese.

 

Monti fece esattamente questo aiutato proprio dallo spettro del default imminente. Quando anche lui s'impantanò nella burocrazia che ci contraddistingue, lo spauracchio dello spread animò una campagna elettorale dove a sorpresa ci fu l'affermazione del movimento cinque stelle. A livello internazionale non fu salutato come una iattura. Considerarono Grillo come la chemioterapia per un malato terminale che nuoceva più alla metastasi politica italiana che all'economia della stessa.

 

Letta, invece, fu visto come il politico perfetto, nel senso che prometteva tutto pur non facendo nulla e allora puntarono su Renzi. Io stesso ascoltai Alan Friedman asserire qualche giorno prima che cadesse Letta, che alcune sue fonti sostenevano che lo spread sarebbe stato pronto a calare sotto i 200 punti appena Renzi sarebbe salito al governo ... cosa che è puntualmente avvenuta. 

 

Tutto questo ci dice solo una cosa, cioè che la politica e gli stati stessi oggi sono condizionati da queste concentrazioni di ricchezze transnazionali. Basta guardare il caso Ucraina che è solo l'ultimo di una serie di guerre tra multinazionali e Russia, fin ora vinte tutte da Putin. Questo non sarebbe stato così se Boris Eltsin fosse stato al suo posto. Putin ha attuato una "verticalizzazione del potere" usando i vecchi metodi del KGB. Ha impallinato tutti i gerarchi che durante il regno di Eltsin si erano perfettamente integrati nei quadri di potere finanziario internazionale e governavano l'economia nazionale in piena sintonia globale, cioè svendendo il patrimonio nazionale e tutte le ex repubbliche sovietiche che servivano per il passaggio delle pipe line che portano gas e petrolio russo verso l'Europa dal Kazakistan.

 

Putin li ha messi tutti in fuga e quelli hanno riparato in occidente con i miliardi fatti, ma anche qui non dormono certo sonni tranquilli. Mentre lui ha fatto sua la Gazprom, accentrandovi tutti i diritti economici sullo sfruttamento delle risorse energetiche russe e del Kazakistan, ora governato da un suo despota attraverso una democrazia sullo stile moscovita. Ha usato l'esercito per spianare ... o sarebbe proprio il caso di dire "asfaltare" i presunti focolai d'indipendenza ed emblematica, più della Cecenia, è stata la Georgia in cui Soros finanziava quattro studentelli al soldo della CIA che misero in piedi la rivoluzione delle rose, che solo dal nome "poetico" indica la mano americana che ha imparato lo stile dalle rivoluzioni socialiste che patì in sud america.

 

Putin, fedele allo stile del Principe di Machiavelli (non per niente si tratta del libro italiano più tradotto nel mondo), eliminava fisicamente i suoi avversari mettendo in scacco sti gran miliardari, lasciamelo dire "senza palle". A questo punto Putin è Gazprom e può lasciare il campo a Medvedev e andarsi a sedere ai tavoli di tutti gli altri Soros del mondo, ma al contrario di loro, lui crede e continua a fare gli interessi di Grande Madre Russia che gestisce come una imponente multinazionale in cui lui fa l'amministratore delegato e Medvedev il presidente onorario. Si tratta della sintesi perfetta dello stato del futuro.

 

Putin diventa una spina nel fianco di tutti i finanzieri globali che non possono competere con uno ricco più di loro e che dispone di tutti i poteri di uno stato potente come la Russia per stingere alleanze economiche e accaparrarsi contratti. I massoni americani, passatemi questo termine vintage, sposano ogni diritto civile tradito dalla democrazia farlocca della Russia. Ogni movimento politico d'opposizione fa la fila all'ufficio preposto del governo americano, da quello che difende le tigri siberiane ai movimenti lgbt o ai sedicenti comunisti anarchici. Tutto al fine di destabilizzare la pace sociale in Russia e allora Putin è costretto ad accentrare di nuovo entrambi le cariche di amministratore delegato e presidente per fronteggiare con il solito pugno di ferro tutte "le spie occidentali".

 

Le olimpiadi invernali diventano così il banco di prova della tenuta del suo regime e lui spende più soldi per organizzarle di ogni altro stato prima. Ci provano in ogni modo a guastargli la festa, i media internazionali gli danno addosso come una muta di cani rabbiosi e certo non devono manco sforzarsi tanto per trovare pretesti per dipingerlo come un despota. Lui però porta a casa il risultato rovinando la festa agli oppositori.

 

Ecco dunque il caso Ucraina dove la sua politica stava per fare di nuovo scacco matto ai filo occidentali drogati dai flussi finanziari che vi avevano investito moltissimo. C'erano state delle elezioni che avevano contraddetto le dicerie di brogli elettorali delle precedenti consultazioni elettorali, da cui gli esponenti della rivoluzione arancione erano usciti con le ossa rotte e non certo per colpa di Putin, ma per gli stessi giochi di potere introdotti dai capitali occidentali.

 

Gli indipendentisti Ucraini portano con sé germi di nazismo con esasperazioni razziali e antisemite ... ma gli occidentali non si schifano perché si tratta pur sempre di soggetti corruttibili, almeno lo pensavano. Finanziano così una rivoluzione di strada che sventola la bandiera europea, una roba che anche a noi ci sembrò "eccessiva". Lo spirito indipendentista ucraino ha la meglio, anche se non so quanto poi goda l'approvazione di tutti gli ucraini.

 

Stavolta Putin sembra aver perso la partita, ma gli occidentali non tengono conto che i Russi in Ucraina la buon anima di Stalin ce ne aveva portati proprio tanti e gli indipendentisti ucraini sono accecati dalla febbre nazionalista e sbagliano tutto volendo usare la voce grossa credendo che l'occidente e specie l'Europa sia qualcosa di più di un'entità finanziaria che ha a cuore solo i propri conti economici.

 

Putin usa sempre gli stessi metodi, gli stessi che noi abbiamo usato per tutto il novecento. Usa termini come protettorato, difesa della minoranza russa ... sembra essere tornati alla seconda guerra mondiale o ai metodi del neocolonialismo. Gli americani si sbracciano agitando il diritto internazionale, lo stesso che hanno strumentalizzato come volevano per mutuare tutte le guerre che hanno iniziato negli ultimi trent'anni.

 

Risultato? Putin si riprende la Crimea come stava nelle cose che succedesse, ma il pericolo ora è la blacanizzazione dell'intera area ... ma non crediate ... la cosa non dispiace mica al potere finanziario, con i signori della guerra si tratta sempre bene ... il pericolo è lui, Putin che come ha dimostrato in Cecenia, non è uno che perde il sonno dopo aver dato ordine di far saltare la testa a qualcuno. Da una situazione destabilizzata lui potrebbe uscirne probabilmente vincitore e quindi si tratta di un'opzione "pericolosissima".

 

Allora che si fa? Gli stati nazionali si devono fermare dinanzi a una potenza come la Russia/Gazprom e allora ecco che si usano i nuovi metodi della guerra finanziaria e si attacca la borsa di Mosca, non si concedono sconti alla moneta nazionale, si mette in atto una fuga di capitali dal mercato russo ... di fatto sono queste le vere sanzioni economiche che hanno ventilato gli americani. Funzioneranno? Non lo so, perché mai come in questo momento Obama sembra esser riuscito a far fronte unico con quanti in patria hanno usato ogni mezzo per impallinarlo ... del resto lo abbiamo visto come ha portato i semini al papa e poi ha disposto che Renzi non tagliasse gli ordini militari. Che sia stato investito del ruolo di amministratore delegato dell'azienda USA? Difficile a credersi visto il quadro assai variegato di "gerarchi americani", problema che Putin ha risolto un decennio fa ...

 

Mi sa che oramai sto parlando da solo ---> tuttavia questo quadro politico internazionale è lo stesso che non riesce più ad avere il controllo delle politiche nazionali. Cioè la politica ha le mani legate dalla finanza che il neoliberismo ha preteso essere totalmente svincolata da ogni controllo. Il paradosso è che per riuscirci non ha usato Regan o la Thatcher, ma Blair, Clinton e qui da noi non essendoci riuscita con Berlusconi, ora usa lo stesso metodo e promuove Renzi. Stesso stile, stessa ricetta ed ecco che ci ritroviamo uno stiloso e molto radical chic "job act" che è esattamente quello di Biagi che doveva attuare Berlusconi, tra l'altro a promuoverlo è lo stesso Sacconi ... un po' come la legge contro la droga Fini/Giovanardi dichiarata incostituzionale ---> il nuovo disegno di legge è stato affidato a Giovanardi ... peccato che Fini non c'è più, altrimenti sarebbe stata un'equazione perfetta.

 

Dire che è sempre stato così non è sbagliato, solo se chi mi parla ha meno di trent'anni, si tratterebbe del classico caso della rana bollita ... che stando nell'acqua della pentola non si accorge della temperatura che si alza. Mi sono accorto di come i ventenni nati e cresciuti con Berlusconi e le varie riforme scolastiche disastrose che si sono succedute ... abbiano perso la memoria storica sostituendola con quella di Sky (Murdoch/Fox News) ... un po' come ora non si studierà più geografia in alcuni istituti professionali o comunque è stata declassata d'importanza in generale ... meglio che non si sappia dove si vanno a compiere "le missioni di pace" e soprattutto la nuova geografia con tutti quei riferimenti di geopolitica e nozioni che spiegano la globalizzazione del WTO eccetera ... nel libro su cui studia mio nipote ho visto persino una mappa delle pipe line in tutto il mondo, confrontata con i focolai di guerra che vi coincidono perfettamente ... Sono sicuro che Putin avrebbe abrogato anche lui questo studio sovversivo ... anche se magari si sarebbe limitato a censurare certi testi ... ma lui lo può fare perché la sua è una democrazia farlocca, invece qui dobbiamo fare le cose per legge ... ovvio. 

 

Ecco, rimando tutti a studiarsi un bel libro di geografia del biennio liceale ... così magari vi risparmierete i miei deliri notturni XD.

 

Chiudo con una nota sdrammatizzante dedicando a Putin questa gif 

 

tumblr_n4ehnu4BbJ1s1l65to1_400.gif

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Mario1944

 

 


Il Censis ha calcolato che lo 0,003 % della popolazione italiana detiene il 4,5% della ricchezza totale del paese. Se poi tieni conto degli altri dati che riguardano gli stipendi, ci si accorge che un manager guadagna 5,6 volte lo stipendio di un'impiegato a dispetto delle 3 volte di venti anni fa.

 

Va bene, ma questo non vuol dire che la distribuzione della ricchezza complessivamente considerata, in Italia o nel mondo, sia peggiorata rispetto al passato:

considerando che molti popoli del terzo mondo stanno complessivamente migliorando le loro condizioni di vita, universalmente parlando sembra che le cose siano migliorate rispetto a cento o anche solo a cinquant'anni fa.

Ovviamente questo non implica che tra i due estremi, cioè i mille (per dire) ricchissimi ed i mille poverissimi, le distanze non siano uguali o addirittura aumentate, ma questo non toglie che una parte notevole sia uscita da quello stato d'indigenza che precedentemente caratterizzava quasi tutta la popolazione ad eccezione dei (mille) ricchissimi, indipendentemente dal fatto che questi ricchissimi siano stati o no più ricchi dei (mille) ricchissimi odierni.

 

Infatti tu stesso giustamente osservi:

 

 

 


I morti di fame nel terzo mondo non sono lontanamente paragonabili ai nostri barboni, tant'è che fanno la fila per prenotare un posto letto sotto i nostri ponti.
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Hinzelmann

 

 


Funzioneranno? Non lo so

 

Oggi, leggendo i nostri giornali, sembrerebbe di sì XD

 

D'altronde l'URSS poteva permettersi di ignorare le ripercussioni

economiche delle sue azioni perchè si era ritirata nella trincea del

patto di Varsavia, al prezzo di rinunciare alla rivoluzione mondiale

 

Ma non è del tutto vero che in passato queste cose non contassero

 

Ad esempio è noto che la Russia zarista era stra-indebitata con la Francia

ai tempi della Duplice Intesa ( certo erano prestiti da Stato a Stato in un

contesto di internazionalizzazione dell'economia ) e sempre la Francia - per

conto della Russia, sosteneva la Serbia

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