Silverselfer Posted May 9, 2014 Share Posted May 9, 2014 considerando che molti popoli del terzo mondo stanno complessivamente migliorando le loro condizioni di vita, universalmente parlando sembra che le cose siano migliorate rispetto a cento o anche solo a cinquant'anni fa. Dimentichi il fattore della crescita demografica. I paesi emergenti che poi sono le vere potenze economiche attuali, sono gli stessi che hanno un'incremento demografico esponenziale con la maggioranza della popolazione al di sotto dei vent'anni. Senza contare il fenomeno tragico dei bambini di strada che non figura nelle statistiche anagrafiche di stato. In Europa abbiamo il problema inverso, ma le avvisaglie di questo tipo d'infezione ci sono già tutte. Senza contare che i flussi migratori hanno già reso le nostre banlieue assai simili a quelle africane e il fenomeno dei bambini di strada è già reale, non dimentichiamoci che quei zingarelli che rubano e le minorenni che si prostituiscono agli angoli delle strade non appartengono ad una razza aliena. Tu non puoi parlare di ricchezza "universale" senza tener conto delle fasce di popolazione che non riescono ad accedervi. Parli esattamente come uno appartenente alla casta dei ricchi che oggi comprende anche la fascia della classe media che ancora vivacchia abbastanza bene sulle rovine del nostro recente passato. Negli Stai Uniti, dove non ci sono gli ammortizzatori sociali (sta provando a introdurli ora Obama), la classe media è scomparsa, non esiste più. La Clinton fu la prima a costruirci la propria campagna elettorale "Salviamo la classe media americana", la stessa che aveva distrutto il marito. Ora in america, come da noi del resto, un lavoro non basta più neanche per vivere. Si campa solo con due stipendi e non è un caso se è tornato di moda il matrimonio, ma anche in questo caso, un figlio .. dico uno solo ... quello non lo campi manco con due stipendi e le famiglie "falliscono" economicamente parlando, molto facilmente ---> non si riesce a pagare il mutuo della casa ---> ci si indebita per qualsiasi tipo di acquisto ---> lo stesso vincolo matrimoniale si sfilaccia con il fenomeno delle famiglie allargate, un termine assai simile al "clan famigliare" che è tipico di quei paesi "in via di sviluppo". Un clan essendo più vasto nei componenti che lo formano, non è in grado di pararti le chiappe se "fallisci". Pensa se domani stesso, e fa le corna e tocca ferro ... se vuoi grattati pure i coglioni ... morissero in un incidente stradale tutti i tuoi famigliari e con i soldi che ti lasciano ci potessi pagare a malapena i conti aperti con il passato ... saresti solo ... cosa faresti? Ti troveresti un lavoro? lo trovi? Magari sì, ma non ci campi. Che te ne faresti della ricchezza "universale" che cresce nelle stime generali, ma non fornisce una adeguata struttura sociale che permetta a tutti di potervi accedere attraverso il lavoro? Fino ad oggi è stato attraverso il lavoro che il capitale trovava una via di ridistribuzione ... oggi, nonostante le stime della produzione aumentino, questo non corrisponde più ad un aumento della forza lavoro ... è un dato di fatto, non sono io che lo ipotizzo. Mettici anche che le nuove riforme dei contratti di lavoro (ma esiste ancora il contratto di lavoro?) spingono ad aumentare la produttività degli operati per scansare l'ipotesi di nuove assunzioni ... aumentano le ore di lavoro truccandole con il termine di straordinario non retribuito ... o peggio, quella roba perversa chiamata "banca ore". Forme di precariato metamorfiche hanno riportato la classe operaia a inizio novecento e ora mi fermo qui o parto per la tangente con la storia della democrazia occidentale ... e credimi, non è il caso che lo faccia XD. Oggi, leggendo i nostri giornali, sembrerebbe di sì XD Santa madre! Gli dei ci scampino dai giornalisti italiani ... la gastrite ti fanno venire ... e poi, Hinze ... io e te li conosciamo bene da come argomentano le loro "notizie" mediorientali. L'idea che mi sono fatta io è che Putin tema anche lui di perdere il controllo dei filo russi e poi l'Ucraina serve più a lui che all'occidente e se implode sarà un bel problema ... una volta non si diceva che l'Ucraina era il granaio russo? E la Russia se non sbaglio acquistava grano persino dagli USA anche durante la guerra fredda. Tenuto conto che i cereali dopo l'avvento dei biocarburanti sono diventati una fonte energetica doppiamente importante e che tende ad avere fiammate di prezzo ancora più pericolose di quelle del petrolio ... e il grano se non lo semini non lo raccogli ...mi sa che il prossimo inverno in Russia si profilerebbe assai problematico. Bah, tendo sempre a sragionare, lo so .. XD. In ogni modo, la Russia è ben lungi dall'autarchia energetica che oggi è il vero metro con cui si misura la potenza di una nazione. Gli USA, al contrario, ce l'hanno già nel mirino, tra l'altro ci hanno anche offerto il loro gas ... peccato che in Italia i rigassificatori non piacciano agli ambientalisti ... ma insomma, sarebbe un discorso lungo pure questo ... Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Mario1944 Posted May 10, 2014 Share Posted May 10, 2014 (edited) Tu non puoi parlare di ricchezza "universale" senza tener conto delle fasce di popolazione che non riescono ad accedervi. Parli esattamente come uno appartenente alla casta dei ricchi che oggi comprende anche la fascia della classe media che ancora vivacchia abbastanza bene sulle rovine del nostro recente passato. C'è un bell'articolo oggi sul Sole24Ore che tratta della questione. Riporto i passi essenziali per la questione di cui si tratta. "DIBATTITO SULLA DISUGUAGLIANZA Il mondo sta meglio di 30 anni fa Le visioni contrapposte di Thomas Piketty e Angus Deaton di Kenneth Rogoff A leggere il nuovo autorevole libro di Thomas Piketty Capital in the Twenty-First Century si conclude che il mondo non era così iniquo dai tempi di re e baroni ladri. Strano perché stando a un altro libro eccellente, The Great Escape di Angus Deaton (che ho recensito di recente), il mondo non sarebbe mai stato così equo. Allora chi ha ragione? La risposta cambia che si guardi ai singoli Paesi o al mondo nella sua totalità. L'argomento portante del libro di Deaton è che negli ultimi decenni diversi miliardi di persone nel mondo in via di sviluppo, in Asia in particolare, sono uscite da condizioni di povertà estrema. La stessa macchina che ha fatto aumentare la disuguaglianza nei Paesi ricchi ha portato uguaglianza a miliardi di persone in tutto il mondo. A posteriori e attribuendo a un indiano lo stesso peso di un americano o di un francese, sul fronte della povertà gli ultimi trent'anni sono stati i più importanti nella Storia di tutta l'Umanità. L'arguto libro di Piketty documenta la disuguaglianza all'interno dei Paesi concentrandosi soprattutto sul mondo ricco. (......) Dando per buona la premessa di Piketty secondo la quale la lotta alla disuguaglianza sarebbe ancora più prioritaria della crescita, è bene rammentare che molti cittadini dei Paesi in via di sviluppo dipendono dalla crescita dei Paesi ricchi per uscire dalla povertà. Il problema più grande del XXI secolo continua a essere la povertà estrema in Africa come altrove. L'élite straricca, ovvero l'0,1 per cento, dovrebbe pagare tasse molto più alte, ma non dimentichiamo che nella lotta alla disuguaglianza nel mondo il sistema capitalista ha segnato trent'anni straordinari. (Traduzione di Francesca Novajra)" Per questo parlavo di "ricchezza universale": Certo molti Italiani o Greci o anche Statunitensi ultimamente sono divenuti più poveri mentre pochissimi Statunitensi o Italiani o anche Greci sono divenuti più ricchi e quindi almeno in questi casi le differenze complessivamente sono aumentate, però, se consideriamo la cosa globalmente è probabile che centinaia di milioni di persone stiano meglio di come stessero 20 anni fa e quindi le differenze universalmente parlando siano diminuite e siano comunque diminuite anche nei casi citati se il confronto sia fatto con o i loro antenati di 50 o ancor più 100 anni fa. Ovvio che poi ciascuno guardi al proprio caso personale o della propria famiglia o dei propri amici o della propria nazione ed è giusto che sia così, ma non dobbiamo dimenticare che il nostro tirare la nostra cinghia non raramente permette ad altri di allargare la propria! Certo sarebbe meglio se nessuno dovesse tirare la cinghia sua per permettere ad altri di allargare la propria, ma un mondo coì perfetto è ancora di là da venire, se pure mai verrà..... Edited May 10, 2014 by Mario1944 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Silverselfer Posted May 11, 2014 Share Posted May 11, 2014 Io sono uno schopenhauerariano e quindi prendo per assunto che la volontà sopraintende l'intelletto. Questo significa che prendendo per assunto un fine posso sempre trovare la strada e i dati che avvalorino una tesi che lo conforti. I dati sono dei numeri ma ad interpretare questi ultimi sono sempre le ipotesi. Un po' come quando si legge la storia dei vincitori che è sempre diversa da quella dei vinti. In ultima analisi spetta sempre a noi farci un'opinione. L'esempio di questo modo d'interpretare la realtà ce lo da il Global Warming. Sono trent'anni che popò di scienziati accreditati da questa o quella università o premi accademici vari sostengono tutto e il contrario di tutto dimostrando le loro ipotesi con dati "inconfutabili". La questione è diventata da scientifica a politica tra i paesi che hanno aderito a Kyoto e chi, invece, portando proprio avanti gli studi di una parte di scienziati a deciso d'infischiarsene. Tra questi paesi ci sono gli Stati Uniti e proprio di qualche giorno fa la dichiarazione "storica" di Obama che per la prima volta ha ammesso l'inconfutabilità che ci sia un drammatico cambiamento climatico in corso e il pianeta va tutelato. Cosa ha fatto cambiare idea all'amministrazione americana? Non gli studi accademici che parlano ancora di piccola glaciazione eccetera ---> sono stati il numero di tornado aumentati in modo esponenziale e soprattutto l'inverno polare che ha frenato il tasso di crescita economico americano preventivato. C'è poi da dire che Obama è democratico, cioè della stessa parte politica di Al Gore, uno che su questo tema ci costruì una campagna presidenziale. Il riscaldamento globale è di sinistra perché impone un progresso e quindi un abbandono dei vecchi schemi conservatori, cui appartengono lo sfruttamento degli idrocarburi e i petrolieri sono tutti repubblicani ---> vedi le guerre combattute dal 1990 ad oggi. La volontà sopraintende anche l'intelletto di chi dovrebbe tener conto solo dell'analisi empirica dei dati. Figurarsi quindi se la scienza degli economisti possa parlar male dell'economia finanziaria che è figlia loro, come lo steso neoliberismo. Il WTO eccetera governa il mondo con quelle regole e quindi vuoi domandare all'oste se il vino è buono? Ci sono i dati che sono incontrovertibili e grazie a quelli ci sono studi che contraddicono le loro tesi del mercato libero, un po' come trent'anni fa i primi studi sul clima contraddicevano le posizioni ufficiali che pretendevano di poter continuare a immettere nell'atmosfera CO2 all'infinito e quando si sono visti il buco dell'ozono in testa risolsero la faccenda incriminando solo gli idrofluorocarburi delle bombolette spry ... ma poi il buco si richiuse avvalorando proprio le loro tesi di una fase geologica "naturale" del pianeta. Così ora i "romantici" difensori dei poveri e delle tasse vengono smentiti con considerazioni ovvie. Ovvio che l'India sta meglio oggi e anche il Brasile o anche tutta l'Africa, ma si tratta di una considerazione superficiale che non tiene conto degli effetti qui definiti "autoctoni" ma che in realtà pur avendo origini diverse sono l'effetto di una stessa causa, cioè l'economia globale dei flussi finanziari e qui non mi ripeto su quanto già detto. Prendi il fenomeno dei bambini di strada, quelli brasiliani hanno una storia di versa, provengono da un retroterra storico diverso e quindi non si può sostenere che questo sia lo stesso fenomeno dei bambini di strada di Kathmandu, i quali sono il risultato dei profughi che fuggono dal Nepal comunista eccetera. Tuttavia, nonostante abbiano ovviamente caratteri somatici diversi, sniffano la stessa colla e si prostituiscono, rubano e sono carne da macello allo stesso modo dei corrispondenti brasiliani. Certo tu mi dirai che non si può andare a fare i conti tenendo presente un particolare trascurabile sulla totalità della popolazione globale. Ebbene è questo modo di pensare che sta progressivamente allargando la forbice della sperequazione economica tra ricchi e poveri. Gli effetti collaterali potranno pure essere considerati marginali nell'ambito di una guerra militare, ma dal punto di vista sociale sono all'origine di tutte le rivoluzioni che, lo ricordo, sono sempre innescate da una minoranza messa in condizione di non poter più sopravvivere. Poi ovviamente ognuno rimarrà della propria opinione e combatterà per le tesi che riterrà giuste ... ai posteri l'ardua sentenza di chi aveva torto o ragione XD Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Silverselfer Posted May 11, 2014 Share Posted May 11, 2014 Mentre cenavo mi è venuta in mente un'altra analogia che potrebbe spiegare meglio il punto della ricchezza globale ---> Mai come in questo momento c'è stata disponibilità di giacimenti di petrolio. Il Kazakistan ci galleggia sopra, il golfo del Niger ne è pieno, in Sud America si è dato il via allo sfruttamento degli enormi giacimenti dell'Ecuador .. senza contare che la penisola arabica sembra che possa sfruttare i suoi giacimenti ancora molto allungo e poi siamo diventati bravissimi a trovarne un po' ovunque. Tuttavia,mai come in questo momento il mondo ha fame di energia. Non si può fare a meno del petrolio iraniano come di quello del Sudan e non solo, si è tornati a sfruttare dei prodotti secondari come quella poltiglia catramosa di alcuni giacimenti canadesi; ho visto delle foto aeree e quella roba produce un inquinamento ambientale pazzesco ---> si riaprono le miniere di carbone .. quando ormai gli "studi scientifici" parevano unanimi nel dichiararne devastanti gli effetti dal punto di vista ambientale, ci ricordiamo le piogge acide eccetera? Beh, ora il nome politically correct del carbone è "carbone bianco" che è lo stesso di prima, ma le centrali che dovrebbero esserne riconvertite ---> vedi Civitavecchia a Roma --> avrebbero degli speciali filtri scientificamente miracolosi che lo rendono eco compatibile ... (!) posso esprimere dei dubbi? Ma va bene, non è questo il punto. Oggi abbiamo anche le fonti energetiche alternative e non solo quella solare o eolica, ma, per esempio, in Portogallo è stata messa in funzione la prima centrale elettrica che sfrutta l'energia cinetica delle onde del mare ... che detta così pare chissà di cosa si stia parlando, ma a guardarsi sono una serie di boe tipo quelle che indicano le buche ai bagnanti ... sì, certo ... unite tra loro da chilometri di robe, ma insomma, niente di fantascientifico. Lo sono invece le smart city del futuro e in quel caso avrebbero dei marciapiedi che producono energia convertendo la pressione dei passi di chi ci cammina sopra ... Ci sono poi i biocarburanti che fino a dieci anni fa i semi di girasole si usavano ancora per dar da mangiare ai pappagallini. Oggi rivoluzioni come le primavere arabe sono state innescate dalla fiammata dei prezzi del pane perché si preferisce usare i cereali per farne biocarburanti. Per non parlare delle mega dighe come quella in Cina e come si progetta a Belo Monte. In un paese poi, il Brasile, che vende il petrolio a noi e lui campa con il biocarburante prodotto dalla canna da zucchero coltivata ormai come una monocoltura. Ah! Il metano che lo scioglimento dei ghiacci artici sta rendendo disponibile e la disputa tra Russia, Canada eccetera per decidere di chi sia. C'è anche una mezza guerra fredda , come se ce ne fosse bisogno, tra Israele e Libano per dei giacimenti sotto il mare tra i due paesi. La questione delle isole giapponesi un tempo cinesi nel mar Giallo, due scogli disabitati che però galleggiano su dei giacimenti di metano. E poi come tutto questo ha già cambiato il mondo, vedere l'indipendenza della Groenlandia sotto i cui ghiacci secolari, ormai mezzi sciolti, c'è un mare di mentano e chissà cos'altro. Si potrebbe andare avanti per ore a elencare tutti i fattori innescati dalla corsa all'accaparramento delle fonti di energia, comprese le guerre dichiarate e quelle a bassa intensità. Comunque, mai come oggi dei paesi raggiungono l'autosufficienza energetica, vedi il Brasile e pare che ci riusciranno anche gli Stati Uniti ed è comunque un fattore che rientra in maniera ufficiale nei piani economici di tutti i paesi. Allora, se da una parte è giusto dire che la quantità di energia disponibile non è mai stata così tanta come in questo momento, specie se poi si raffronta a cinquant'anni fa. Cos'è dunque che non funziona? Logica vorrebbe che a maggiore disponibilità di energia corrispondesse un'incremento di benessere individuale ... anche da punto di vista economico. Invece, vediamo che la bolletta energetica dei paese continua ad aumentare e le economie arrancano per sostenerne i costi. A mio avviso la risposta è la stessa che spiega l'aumento della povertà in rapporto alla maggiore ricchezza disponibile. Se la ricchezza aumenta non lo fa abbastanza in rapporto a quanti vi chiedono di accedervi. Le economie emergenti consumano energia allo stesso modo di come producono domanda di ricchezza. La ricchezza vista dal punto di vista finanziario è un numero infinito che deve essere sempre in crescita, per farlo deve trovare sostentamento in nuove forme di mercato. La moneta per esempio è diventata un prodotto di scambio come qualsiasi altra merce. La merce è qualcosa di molto simile all'energia, in questo caso carburante del mercato. Allo stesso modo come si da la caccia a nuove forme di energia, allo stesso modo si trasforma in merce quanto più possibile. Vediamo per esempio la privatizzazione dell'acqua o interi settori di quanto fino a poco tempo fa era ritenuto un bene comune o persino un servizio sociale garantito per legge. Il debito pubblico degli stati venduto come prodotto finanziario e le ripercussioni di questo noi italiani lo conosciamo bene. Il punto è che la ricchezza pare proprio essere una quantità finita, allo stesso modo dell'energia disponibile del pianeta. Poco importa quanta ce ne sia ancora, perché questo presuppone comunque uno stop fisiologico della crescita economica mondiale. A questo punto scatta la fobia di chi resterà tagliato fuori. Questo non spiega le concentrazioni finanziarie, ma queste sono comunque un mezzo raffazzonato in cui gli stati vedono la possibilità di accaparrare soldi ... come la tana di uno scoiattolo che fa scorta per l'inverno alle porte. Ecco dunque che entra in gioco l'intelletto umano che deve trovare il modo di ridistribuire la moneta custodita in queste casse forti ... con l'inceppo che si tratta di beni "privati". C'è chi continua a credere possibile una crescita infinita e sono quegli economisti che ritengono sia sempre possibile far soldi mercificando qualcosa di nuovo ... ma che non ci spiegano mai come le nuovi merci svincolate dalla forza lavoro possano rimettere in moto la caduta della ricchezza dall'alto verso il basso. Poi c'è un'altra scuola di pensiero che ipotizza uno stop della crescita e si concentra nel pianificare in senso "socialista" la ridistribuzione della ricchezza disponibile come quantità finita. Questo è quanto riguarda il futuro. Allo stato attuale abbiamo una situazione in continua fibrillazione. Da una parte c'è il vecchio occidente con i suoi prodotti finanziari e dall'altra le economie emergenti con una grande disponibilità di forza lavoro e soprattutto questa determina dei mercati in espansione che aumentano la domanda di energia anche dal punto di vista di energia alimentare. Si tratta di una situazione di transizione molto pericolosa e che comunque andrà, disegnerà un nuovo ordine mondiale. Io voglio essere ottimista, ma non è detto che ci andrà bene. Ricordo un dialogo nel film Contact di Jody Foster, molto bello e che consiglio a tutti, in cui lei vorrebbe domandare agli alieni come loro hanno superato l'adolescenza tecnologica della propria civiltà. Ecco ... secondo me stiamo proprio sul punto di superare la nostra adolescenza tecnologica. Cioè quanto l'ingegno modifica al punto la vita di chi lo genera, fino a diventare tutt'uno. La soluzione secondo me sta proprio qui. Riuscire ad adattarci alle nuove regole che c'impone l'evoluzione tecnologica degli ultimi decenni. E' già accaduto con le due rivoluzioni industriali, coincise proprio con l'avvento di nuove fonti energetiche ---> Vapore prima e energia elettrica dopo. Quella attuale, al contrario, richiede una pianificazione sostenuta da algoritmi sempre più geniali che permetterebbero una distribuzione della ricchezza nuova, svincolata dalla desueta forma delle economie di mercato. Mi rendo conto che si tratta di una rivoluzione ambiziosa eppure qualche germe di questa ha preso forma ... per esempio la moneta telematica ... non mi ricordo come si chiamava ... purtroppo il germe è già morto, ma per cause esterne ... non è stato adeguatamente sostenuto. Bah, staremo a vedere ... sperando di non rimetterci le penne ... perché la Foster intendeva proprio questo con la sua domanda ---> sopravviveremo all'adolescenza della nostra civiltà? Nel senso che il bambino riuscirà a mettere giudizio? Si renderà conto di dover accettare le regole dell'universo e che lui non è un'eccezione, non è il figlio di Dio e quindi gli è permesso di vivere al di sopra di tutto? Belle domande cui però necessitano risposte che comportano "onestà" specie intellettuale ... Ok, sono arrivato a un passo dal Padreterno e quindi, come la Foster, chiudo gli occhi e vivo l'attimo ... come una farfalla che si posa sul fusto di una sequoia credendo che quella sia eterna .. ma questo era un altro film XD Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Rotwang Posted May 11, 2014 Author Share Posted May 11, 2014 (edited) Silver senza offesa, ma scrivi poemi per dire il nulla :) l'argomento era la Kingdom Tower. Edited May 11, 2014 by Rotwang Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Mario1944 Posted May 12, 2014 Share Posted May 12, 2014 Ovvio che l'India sta meglio oggi e anche il Brasile o anche tutta l'Africa, ma si tratta di una considerazione superficiale Be' forse è considerazione superficiale, ma non falsa e questo è quello che ho osservato in principio, null'altro. Poi si può certo dire che non è sufficiente un miglioramento in sé delle condizioni di vita se mancano libertà e diritti, si può dire che un miglioramento relativo è insoddisfacente, si può dire che l'aumento della popolazione ha aumentato anche il numero dei morti di fame, si può dire che per alcuni popoli c'è stato un peggioramento ecc. Se ne possono dire tante ed anche giuste, ma è un fatto che complessivamente le condizioni economiche della popolazione mondiale siano migliori rispetto a quelle di cinquant'anni fa. Certo tu mi dirai che non si può andare a fare i conti tenendo presente un particolare trascurabile sulla totalità della popolazione globale. Ebbene è questo modo di pensare che sta progressivamente allargando la forbice della sperequazione economica tra ricchi e poveri. Non è un modo di pensare, ma l'accertamento di un fatto: può essere benissimo un fatto da eliminare o da correggere, ma è un fatto. Se oggi un miliardo su sette di abitanti complessivi della Terra sono denutriti, mentre cent'anni fa erano (per dire) un miliardo su un miliardo e mezzo di abitanti complessivi, ovviamente i denutriti oggi sono lo stesso numero rispetto ad allora, ma sono in proporzione meno oggi di cent'anni fa rispetto al totale e quindi il benessere complessivo è necessariamente aumentato. Gli effetti collaterali potranno pure essere considerati marginali nell'ambito di una guerra militare, ma dal punto di vista sociale sono all'origine di tutte le rivoluzioni che, lo ricordo, sono sempre innescate da una minoranza messa in condizione di non poter più sopravvivere. Non ho neppure detto che non si debba cercare di contenere il fenomeno. Semmai posso dire che le nostre possibilità in proposito sono assai scarse e per nostre intendo dire sia quelle dei singoli governi nazionali sia quelle delle organizzazioni internazionali, dato che un'azione efficace implicherebbe il "mettere il naso" nella sovranità di numerosi paesi, quando facciamo fatica a esercitare efficacemente la sovranità in casa nostra! Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Silverselfer Posted May 15, 2014 Share Posted May 15, 2014 Silver senza offesa, ma scrivi poemi per dire il nulla :) l'argomento era la Kingdom Tower. E' il problema degli zitelli insonni XD CMQ il soggetto è ancora quella torre ---> Simbolo di una ricchezza e di una piramide sociale sempre più verticale ---> Piaciuta la pezza? è un fatto che complessivamente le condizioni economiche della popolazione mondiale siano migliori rispetto a quelle di cinquant'anni fa. Ok. Non è un modo di pensare, ma l'accertamento di un fatto: Diventa un modo di pensare se quel dato macroscopico serve per legittimare un metodo di sviluppo e soprattutto la sostenibilità dello stesso. Non ho neppure detto che non si debba cercare di contenere il fenomeno. Rendersene conto è già qualcosa ... Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Mario1944 Posted May 16, 2014 Share Posted May 16, 2014 (edited) Diventa un modo di pensare se quel dato macroscopico serve per legittimare un metodo di sviluppo e soprattutto la sostenibilità dello stesso. Qualsiasi dato di fatto interpretato non è un dato di fatto, ma un'interpretazione e posso anche essere d'accordo che, volendo essere rigorosi, nessun dato di fatto è realmente un dato di fatto, ma è sempre, in qualche modo e per qualche verso, interpretazione di fatti. Rimane tuttavia un'interpretazione (se non vuoi parlare di fatti) difficilmente controvertibile che lo sviluppo nell'ambito del libero mercato capitalistico, cioè non nel comunismo marxista né in una "terza via" che per ora almeno è come l'araba fenice, abbia portato un complessivo miglioramento delle condizioni di vita di una parte cospicua della popolazione mondiale, fermo restando che una parte non indifferente è ancora in condizioni miserabili, ma non peggiori di quelle in cui era una parte molto maggiore della popolazione mondiale di cent'anni fa. Probabilmente uno sviluppo futuro su queste linee passate e presenti non sarà sostenibile, se non altro a livello ambientale per l'indubbia diffusione dell'inquinamento da "civiltà consumistica". In più c'è il problema, che stiamo sperimentando anche noi occidentali sia pure in misura diversa, del progressivo spostamento del nostro benessere altrove, per diminuzione del nostro e per corrispettivo aumento dell'altrui: suppongo che questo sia però un problema "parziale" che cioè vale per noi che stiamo peggio ma, giustamente, lascia alquanto indifferenti quelli che vanno a stare meglio. D'altronde questi sono spostamenti non sono una novità nella storia dell'umanità e comunque è probabile che non possiamo farci molto neppure chiudendoci in noi stessi con barriere protezionistiche o provvedimenti autarchici, anzi forse così aggraveremmo le cose. Edited May 16, 2014 by Mario1944 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Silverselfer Posted May 16, 2014 Share Posted May 16, 2014 progressivo spostamento del nostro benessere altrove, per diminuzione del nostro e per corrispettivo aumento dell'altrui:suppong La tragica morte dei minatori turchi è esattamente il tipo di sviluppo e "benessere" che questo spostamento di ricchezza sta producendo. La Turchia è un'economia che cresce e ci fa concorrenza, ma si ritrova un leader fondamentalista islamico che censura internet e vuole togliere la leadership regionale all'Iran, ma siccome sta nella NATO e fa gli interessi economici dei finanzieri globali, la sua Turchia è un modello di sviluppo e sicuramente i turchi oggi sono 50 volte più ricchi di 50 anni fa. Volendo tornare a parlare di architettura, gli ultimi scontri in Turchia c'erano stati nella piazza Taksim di Istanbul per degli alberi che dovevano essere tagliati per far spazio a un parcheggio sotterraneo che, a sua volta, avrebbe servito un grande centro commerciale, di quelli faraonici con mille luci e merci che vengono giù come frutta da cornucopie. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Lavipera Posted May 16, 2014 Share Posted May 16, 2014 @Silverselfer Secondo te gli standard lavorativi turchi sarebbero stati diversi altrimenti? Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Mario1944 Posted May 18, 2014 Share Posted May 18, 2014 @SilverselferSecondo te gli standard lavorativi turchi sarebbero stati diversi altrimenti? Appunto: non è che un secolo fa i lavoratori turchi, miniere o non miniere, stessero meglio di oggi né quanto a retribuzioni né quanto a sicurezza sul lavoro. Del resto gli incidenti sul lavoro accadono anche in paesi dove le leggi sono anche troppo asfissianti, come in Italia dove infatti prevale un formalismo che poi spesso fa più danni di regole lasse. La tragica morte dei minatori turchi è esattamente il tipo di sviluppo e "benessere" che questo spostamento di ricchezza sta producendo. Lo spostamento di ricchezza c'è e insieme con la ricchezza si spostano benefici e malefici: ad esempio inquinamento, eccesso di alimentazione, consumismo. Non è una novità! A Pechino l'aria è irrespirabile perché milioni di persone si spostano con autoveicoli mentre anche solo vent'anni fa si spostavano in bicicletta: avevano la pancia ed il portofaglio molto più vuoti, ma i polmoni più sani. E' sbagliato con ciò dire che oggi stanno economicamente meglio?: non direi proprio. Se poi si vuole aggiungere che, però, l'aria è molto peggiorata, nulla da ridire. Saranno poi i Pechinesi che dovranno scegliere quale dei due mali, se essere digiuni con aria pulita o sazi con aria sporca, sia minore o eventualmente porsi il problema di evitare o ridurre l'inquinamento. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Silverselfer Posted May 21, 2014 Share Posted May 21, 2014 Secondo te gli standard lavorativi turchi sarebbero stati diversi altrimenti? Ma non venirmi a dire che oggi stanno meglio, ok? Se mi dici che ho diritto a mangiare una bistecca ogni giorno e a sperare per mio figlio un futuro migliore, poi non scandalizzarti se m'incazzo se scopro che questo era una squallida menzogna per farmi scendere in miniera con un speranza in più di chi ci scendeva cento anni fa. Io ti taglio le palle e le stendo al sole e non venirmi poi ad accusare che sono violento o terrorista, io ti ammazzo ... ok? Del resto gli incidenti sul lavoro accadono anche in paesi dove le leggi sono anche troppo asfissianti, come in Italia dove infatti prevale un formalismo che poi spesso fa più danni di regole lasse. A me hanno chiesto per legge 800 euro per insegnarmi a salire su una scala a pioli e a mia cugina che ha un solarium 1'200 euro per un corso anti incendio. Credimi io non sto parlando di questi parossismi da occidentali che devono trovare nuovi modi occulti di togliere i soldi a chi lavora per darli agli aristocratici che trovano ancora il lavoro un modo sporco di procacciarsi la pagnotta. Non sto parlando di questo. Lo spostamento di ricchezza c'è e insieme con la ricchezza si spostano benefici e malefici:ad esempio inquinamento, eccesso di alimentazione, consumismo.Non è una novità! permettimi di dedicarti un sentito vaffa ... va in Tanzania ed entra in un qualunque centro commerciale, ti sentirai a casa, ma quando uscirai la realtà sarà profondamente diversa. A Pechino l'aria è irrespirabile perché milioni di persone si spostano con autoveicoli mentre anche solo vent'anni fa si spostavano in bicicletta Il più grande problema a Benjing sono le tempeste di sabbia che investono la città per mesi e rendono l'aria irrespirabile, causa non certo imputabile al solo inquinamento cinese ... il quale non va certo assolto, al contrario, lo sviluppo cinese è la maggiore causa del riscaldamento globale. In ogni modo, cerca di renderti conto che non sto parlando di piste ciclabili .. io odio le ciste ciclabili. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
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