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Aspetto esteriore e aspetto interiore: quanto contano uno e l'altro in un rapporto?


Dreamer_93

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il rendez-vous gioviale e forbito, con champagne, risatine e ammiccamenti fra due persone perfettamente brillanti e sciuolte (la u è volontaria) è una delle classiche situazioni inverosimili costruita per i film

 

però tu estremizzi l'immagine: si possono anche creare situazioni in cui si fa una passeggiata pomeridiana, si è rilassati senza grandi patemi d'animo, non si vive la cosa come una gara ad ostacoli e ci si apre e ci si incuriosisce dell'altra persona... si crea uno spazio di vera "attenzione reciproca", si cerca di comprendere, si ascolta quello che l'altro dice senza essere in ansia per la "prossima domanda" o la "prossima risposta figa che devo assolutamente dare per far colpo"

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@Hinzelmann, come andavano le cose prima che le persone iniziassero a conoscersi con i moduli prestampati? Come ci si gestiva?

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@conrad: dipingi situazioni teoriche ed auspicabili, non la realtà dei fatti.

 

Ma non è vero; poi se tu sampei hai fretta di mettere le tacche alla cintura allora capisco che il tuo approccio sia connotato dalle "tensioni" di cui si diceva sopra. Ma a quel punto, cioè se lo scopo è scopare, io preferivo andare ad un naked party piuttosto che star lì a perder tanto tempo in discoteca (che, diciamoci la verità, non aiuta molto né la conversazione né un certo tipo di conoscenza) o su gayromeo (dove 9 su 10 per andare a scopare con qualcuno ti devi fare 30 km di macchina).

 

A me tu sembri divertente sampei, perciò non vedo perché dovresti già precluderti la possibilità di una conversazione brillante e sciuolta con un tipo che ti piace senza star lì a schedarvi a vicenda :D

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Hinzelmann

@Hinzelmann, come andavano le cose prima che le persone iniziassero a conoscersi con i moduli prestampati? Come ci si gestiva?

 

Ad una ricognizione statistica-oggettiva era più difficile incontrarsi, ma per la

stessa ragione si era poi meno selettivi e più motivati a conoscersi

 

In secondo luogo è vero che un ambiente - qualunque esso sia - è performante

una discoteca, un bar gay, un naked party come dice Schopy etc

 

Però è anche vero che se ci sono luoghi diversi, ci sono diverse possibilità

di conoscersi - mentre su internet pare ve ne sia una sola - e gli ambienti hanno

una capacità espansiva: io incontro Schopy nel bar gay xy...beviamo e ci ubriachiamo

poi torniamo verso casa mia, io vedo Sampei, mio vicino di casa che mi ha già visto

con Schopy, io dico a Schopy che anche Sampei è gay e abita vicino a me...

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Già; tutto questo passaparola poi comporta che tutti si finisca a letto con tutti, e ci si ritrova dopo 5 mesi al gay village cittadino a bere una sambuca pensando cazzo, ho scopato con tutti i miei interlocutori e ciascuno potrebbe dire lo stesso...

ecco, ho fatto la mia trita tirata (anti?pro?) promiscuità.

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non vedo perché dovresti già precluderti la possibilità di una conversazione brillante e sciuolta con un tipo che ti piace senza star lì a schedarvi a vicenda :D

E chi se la preclude? Ma se il meccanismo impone schemi diversi e lo stesso tuo interlocutore si muove secondo quegli schemi, c'è poco da fare. In fondo serve qualcuno che ti regga il gioco altrimenti ghé gnent da fà.

 

 

 

Già; tutto questo passaparola poi comporta che tutti si finisca a letto con tutti

See magari bastasse un passaparola. Ma in fondo la luridità non è un problema, al massimo crea confusione ma sempre meglio che lo scambio di modulistica online. Le ragazze lesbo che frequento effettivamente sono piuttosto incasinate su questi punti, ma chissene, si divertono (un po' si odiano) e sono simpatiche.

Ora resterebbe da capire per quale assurdo motivo io mi ritrovi all'interno di una comune lesbica, ma questa è un'altra storia.

 

@Hinzelmann servirebbe forse un quartiere gay, boh. Ma in fondo la mentalità dei più è impostata sul virtuale.

Io ti do il mio CV e tu, come farebbe un accurato addetto alle riisorse umane, mi selezioni.

Tu mi dai il tuo CV e io, come farebbe un accurato addetto alle risorse umane, ti seleziono.

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E chi se la preclude? Ma se il meccanismo impone schemi diversi e lo stesso tuo interlocutore si muove secondo quegli schemi, c'è poco da fare. In fondo serve qualcuno che ti regga il gioco altrimenti ghé gnent da fà.

 

Sì, ma se non inizi a comportarti tu come ti pare, non è che possono iniziare a farlo gli altri.

In fondo tu puoi decidere come relazionarti con altri, non la loro reazione...se riesci a guidare almeno un po' il gioco magari scopri che ci sono persone che la pensano come te. Io odio sentir parlare di "meccanismi" o "sistemi", son stronzate.

 

See magari bastasse un passaparola. Ma in fondo la luridità non è un problema, al massimo crea confusione ma sempre meglio che lo scambio di modulistica online.

 

Finché si è ironici e si dispone di tempo libero da gestire in libertà sì, basta il passaparola...verso i 25-30 trovo la cosa già un po' "sorpassata" (ma è per via delle mie esperienze, non giudico quel che fanno altri eh). Se sia più squallido un naked party o inviarsi foto dei genitali...bah, io non ho dubbi. Per lo meno un naked party mi comunica un'impressione di maggior autenticità -a onor del vero non frequento più nemmeno quelli, ma quando ci sono stato, una volta anche un po' per disperazione, ho trovato che si trattasse comunque di un'esperienza meno pavida della chat con sconosciuti che volevano conoscere le mie misure ancor prima di dirmi come si chiamavano...-

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Hinzelmann

 

 


@Hinzelmann servirebbe forse un quartiere gay, boh. Ma in fondo la mentalità dei più è impostata sul virtuale.

 

Non, no c'è bisogno basta frequentare la scena gay di una città di media

grandezza....anche in Italia ( altrimenti starei parlando di qualcosa di visto solo

all'estero ) e ovviamente non nascondersi ( una certa visibilità è utile )

 

Certo un quartiere gay sarebbe indicativo di una situazione ancora migliore

meno omofobica, più aperta a 360° ed anche di un uso migliore di internet.

 

 

 


Ora resterebbe da capire per quale assurdo motivo io mi ritrovi all'interno di una comune lesbica

 

In genere i gay che finiscono nelle comuni lesbiche hanno scarsi e difficili rapporti con gli 

altri gay maschi e quindi compensano questa difficoltà uscendo con le lesbiche

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Era una domanda retorica scherzosa, ci son finito dentro solo perché una mia amica mi ha fatto CO e mi ha invitato a conoscere il suo giro :)

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Oh io li mando sempre e comunque i CV, ma cosa ci posso fare se non vado bene agli addetti risorse umane? ahah

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Bon provo a ritrascinare in-topic la discussione che credo di aver fatto naufragare io stesso parecchi post fa.

 

@Dreamer_93 percepiva come difficoltosa e imbarazzante la fase in cui deve vivisezionare il suo corteggiatore per decidere se cestinarlo o meno.

Il senso di disagio potrebbe essere legato direttamente al meccanismo del Curriculum Vitae: le modalità di incontro seguono attualmente in stragrande maggioranza il meccanismo di cui abbiamo parlato sopra, e le stesse persone che agiscono si trovano a comportarsi, (forse?) anche loro malgrado, secondo ruoli di recruiter selezionatore. ed una casella non crocettata, una riga non compilata possono costare l'assunzione. Penso che tu possa sentirti perfettamente libero di decidere come preferisci, il meccanismo te lo permette anzi ti incanala in questo ruolo, che evidentemente rappresenta la prassi più confacente che si possa applicare, se ha prevalso in maniera così schiacciante. Penso che a questo punto sarebbe assurdo che tu dovessi anche sentirti appesantito e vincolato da sensi di colpa quando devi assolvere semplicemente un compito burocratico.

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Dreamer_93

Spesso mi è capitato che le persone mi mettessero davanti a una scelta, che io non ero intenzionato a fare nell'immediato.
Il fatidico momento del "giudizio" avviene proprio quando mi sento messo alle strette, in un certo senso. E non si parla di tempi eterni (probabilmente chi mi conosce ha già le idee chiare sul fine della conoscenza, mah).

Quindi alla fine rinuncio ad approfondire queste conoscenze perché nel caso in cui non fossi preso da X , il più delle volte X soffrirebbe (fonti: esperienza).
Il punto è che la prima impressione nel mio caso conta e non conta: ci sono state persone che mi piacevano davvero sia dal primo momento sia solo dopo un po' che ci si conosceva.

In pratica sto cercando di capire se c'è un determinato fattore discriminante nel mio essere preso o no da qualcuno.
Che caos.

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Penso principalmente a due cose: innanzitutto non bisogna pensare di "far soffrire" perché se uno soffre perché è andato male un inizio di frequentazione è molto immaturo, e lo dico contro me stesso perché anche io sono un immaturo che ci resta male. Queste cose vanno vissute con un po' più di realismo e leggerezza, altrimenti diventa veramente un trauma conoscere persone nuove.

Sotto l'altro punto di vista, quello che hai tu adesso e in cui mi sono ritrovato tre o quattro volte in passato, devo dire che ho fatto l'errore di temporeggiare un po' tanto fino a cedere un po' impulsivamente alla fretta altrui, cosa che alla fine a me non ha risolto granché, ma all'altro ha fatto parecchio male.

 

Siccome la conoscenza graduale (quella mitologicamente descritta da Hinzelmann) tende a non esistere più, in base ai nuovi schemi penso che qualora io mi trovassi di nuovo in una situazione come la tua eviterei sia di farmi condizionare dalle pressioni e dalla fretta esterne sia di rifiutare a priori un avvicinamento non virtuale, provando invece a raccogliere quanto più possibile dalla prima impressione e da pochissimi incontri iniziali. Non è un granché ma non credo che esistano alternative fattibili.

E poi tieni conto che si possono fare errori di valutazione anche in questo campo.

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Dreamer_93

In base ai nuovi schemi una  conoscenza graduale può ancora sussistere! Io sono convinto che invece dipenda molto dal modo di fare di ogni individuo, nonché dalla situazione. Il far soffrire è riferito al momento in cui io do una opportunità di conoscenza più approfondita, senza la certezza che questa possa continuare. Di fatto la non certezza è data dalla "fretta" che mi viene imposta.

Per evitare i temporeggiamenti preferisco chiudere i battenti subito.

Io non riuscirei comunque ad essere talmente esplicito, a provarci subito con qualcuno etc, anche se ci morissi dietro!

Per questo mi aspetto altrettanto dagli altri. Se uno parte già con un "ciao bello" o "però, carino" o quant'altro, mi scende già.

 

Per tornare in tema topic, la dicotomia esteriorità-interiorità non esiste, è solo un modo per distinguere le peculiarità dell'individuo.
Entrambi sono molto importanti, però io mi sento di dire che l'aspetto esteriore, poiché forse è più soggetto a possibili cambiamenti, conti di meno. No?
 

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Se uno parte già con un "ciao bello" o "però, carino" o quant'altro, mi scende già.

Non capisco sta cosa. Il 'Ciao bello' è usatissimo anche solo per salutare e 'però, carino' non vuol dire necessariamente che qualcuno ci stia provando. Nel senso, quando giri per strada e vedi uno che ritieni carino non pensi "apperò, che carino quello!"? Ciò non significa necessariamente che ci devi provare. Stessa storia per chi ti dice che sei carino, su

Edited by Rodeo
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A Roma "ciao bello" si dice pure ai colleghi o ai conoscenti, a prescindere dal fatto che siano belli o meno...è solo un saluto :D

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Entrambi sono molto importanti, però io mi sento di dire che l'aspetto esteriore, poiché forse è più soggetto a possibili cambiamenti, conti di meno. No?

 

Anche l'aspetto interiore, o essenza, o Io, chiamalo come vuoi, è corruttibile tanto quanto la componente materica, o aspetto esteriore. Ci sono persone che col tempo cambiano, si spengono, divengono frustrate; altre che invece rinascono, migliorano. E c'è chi invecchia malissimo e chi invece di invecchiare stagiona (e lo dico a ragion veduta, dato che è il caso del sottoscritto).

Al solito, scindere le due cose è un vizio che ha più a che fare con l'invidia di chi non ha un bell'aspetto nei confronti di chi, avvantaggiato dal primato delle apparenze, non si pone più di tanto il problema.

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però io mi sento di dire che l'aspetto esteriore, poiché forse è più soggetto a possibili cambiamenti, conti di meno. No?

Nì. Conta di meno per chi è più interessato fra i due, conta di più per chi è meno interessato fra i due.

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Dreamer_93

Non capisco sta cosa. Il 'Ciao bello' è usatissimo anche solo per salutare e 'però, carino' non vuol dire necessariamente che qualcuno ci stia provando. Nel senso, quando giri per strada e vedi uno che ritieni carino non pensi "apperò, che carino quello!"? Ciò non significa necessariamente che ci devi provare. Stessa storia per chi ti dice che sei carino, su

Il ciao bello lo uso anche io, ma non di certo al primo che incontro per strada! E per il "carino" lo penso, ma di certo non lo dico!

 

Nì. Conta di meno per chi è più interessato fra i due, conta di più per chi è meno interessato fra i due.

mmm..interessante..

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Il ciao bello lo uso anche io, ma non di certo al primo che incontro per strada! E per il "carino" lo penso, ma di certo non lo dico!

 

Giustamente. Ma in chat si può dire, dai. Che poi se vuoi essere sicuro che ci stia provando basta chiederglielo.
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