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E' da sfigati essere


Lavipera

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uno studente fuori corso?

non avere un reddito proprio a 35 anni?

"

Questo metro di giudizio "americano" del definire  "loser" quello che ha tempi o caratteristiche diversi da quelli che la "società" vorrebbe, non  trovate anche voi che sia semplicistico e intollerante?

Vorrei capire vivessimo in un paese scandinavo o in Germania, ma in Italia, paese dove in alcune realtà non esistono neanche i centri per l'impiego e dove laurea o non laurea per trovare un lavoro anche a tempo determinato l'unica è avere conoscenze...

Invece per alcuni esponenti del PD e per Martone, l'ex braccio destro della Fornero sembra sia proprio così.

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Gli Stati Uniti sono un paese che ha sempre più puntato sugli yuppie, questa concezione di vita si è mantenuta nonostante la crisi economica, perché gli yuppie sono nati lì. Per me non è da sfigati non avere un reddito proprio a 35 anni né essere studenti fuori corso, non è così facile avere costanza e regolarità nel lavoro e negli studi, anzi, specie se si svolgono mestieri che non soddisfano o non piacciono. Certo gli USA offrono più opportunità e occasioni dell'Italia, quindi è un ambito completamente diverso.

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Secondo me, tutto dipende dal motivo per cui quella persona è finita fuori corso.

Un conto è essere fuori corso per via di alcune sfighe personali, e un altro è essere fuori corso per mancanza di voglia di studiare.

Se poi dovessimo anche considerare la scarsità di lavoro, l'aumento della disoccupazione, la chiusura delle aziende, ecc. ormai è anche difficile vantarsi di avere un reddito.

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Io sono uno studente fuori corso.. purtroppo.. più che altro perché non riesco a prendere appunti e mi tocca studiare sui libri (anche se prendo appunti da altri) con notevole sovraccarico lavorativo.
La mia è una delle facoltà con un ciclo di studi più lungo d'Italia (sono 64 esami in 5 anni, con diversi tirocini pratici nelle varie materie e la tesi a parte). 
Molti si sono laureati in tempo, chi con voti bassi, chi con voti alti.. ma ho notato che soprattutto ora fanno un lavoro da fame (se si può dire così).. fanno solo le notti in clinica e nient'altro a circa 200 euro al mese.. forse perché gli ambulatori sono ormai diffusi e c'è un mercato saturo. 
Potrei capire un lavoro del genere per fare esperienza almeno i primi due anni post-laurea.. ma ne vale la pena? E dopo? 

Non credo che cambi molto a sto punto il laurearsi a 26 o a 32 anni se il contorno lavorativo è da precari. 

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Credo che sia molto "sfigato" parlare di "sfigati". Io tollero molto male chi giudica la vita altrui con troppa saccenza.

Trovo sminuente ritenere il soldo o il titolo di studio indici del "valore" della persona...purtroppo la stratificazione semantica cui è andato incontro il termine "valore" fa sì che lo si adoperi mutuandolo dall'economia...

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Un conto è essere fuori corso per via di alcune sfighe personali, e un altro è essere fuori corso per mancanza di voglia di studiare.

 

 

Credi sia facile avere voglia di studiare?

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Va aggiunto che gli standard di "istruzione" in Italia sono "troppo alti" in certe Facoltà rispetto alla norma...

Esempio, nel mio corso Anatomia era un esame di soli 3 o 6 CFU, ma raramente qualcuno lo passava, perchè il professore richiedeva la conoscenza dell'intera "mappa" delle ossa e delle arterie/vene con i nomi e altre amenità proprie di Medicina. Anche il testo consigliato era un testo di Medicina. Peccato che noi in quanto farmacisti non avremmo mai toccato un paziente. Quindi a che pro?

 

Bisognerebbe rivoluzionare il sistema universitario dalle radici e smettere di inserire la boria tipicamente italiana del "ma noi lo facciamo meglio" da tutte le parti...

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si é da sfigati a 35 anni essere fuori corso o senza lavoro.  Gli sfigati esistono, lo sappiamo.   E' da stronzi invece fare politica come lo si fa qui in Italia, e perché no qui in Europa. Senza un piano industriale, con in mente ad ogni problema una nuova regola (senza possibilitá di applicarla spesso) o ad ogni spesa pubblica superflua una nuova tassa, che ricade sulle aziende e quindi su noi sfigati.

 

Riguardo allo studio, mi spiace, io non ho mai avuto grande voglia di studiare per vari motivi, quindi non parlo per me.  Il ragazzo che vedevo fino a venti giorni fa era un grande studioso, serio e convinto. Non rispondeva al cell né mi pareva distrarsi dalla sua attivitá per motivi sciocchi. Sono convinto che molti non sappiano cosa vuol dire studio e sacrificio. 

 

Il problema é secondo me anche questo, vediamo se siete d'accordo: in molti oggi studiano all'universitá perché sanno che altrimenti non avranno speranza di fare una vita dignitosa e di avere un buon lavoro.   Questa cosa é una stortura,  lo studio universitario deve essere per chi ne ha voglia, passione e facoltá, non deve esser fatto per disperazione.

 

Serve sapere ma anche saper fare, e chi sa fare dovrebbe avere il diritto a lavorare e ad avere uno stipendio da paese occidentale, visto che dovrebbe esserci bisogno anche di chi lavora (con passione) in un paese sano.

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a 35 anni essere fuori corso o senza lavoro.

 

Aspetta,  35 anni era non avere un reddito(come il senatore del Mov5*), non essere fuori corso....

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sono due situazioni cosi differenti che non userei lo stesso metro Americano per un italiano fuori corso...

 

Negli US 35 anni senza un reddito sei in mezzo alla strada a fare il barbone

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Dipende dal contesto.

 

Sei sfigato se se fuori corso perchè al posto di studiare vai a giocare alla play

E intanto i tuo ti mantengono.

 

Sei sfigato se a 35 non hai lavoro e nemmeno lo cerchi

Mentre tua moglie si fa in quattro per mantenere la famiglia.

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sono due situazioni cosi differenti che non userei lo stesso metro Americano per un italiano fuori corso...

 

Negli US 35 anni senza un reddito sei in mezzo alla strada a fare il barbone

 

Infatti qui trovi 50 che vivono ancora con i propri genitori mantenuti perche son senza lavoro...

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@marcCA

 

Ok, la prossima volta dovremo essere più preciso. Non voleva essere un paragone con gli Usa sotto un punto di vista lavorativo-educativo. Era la moda che molti hanno di dare dello "sfigato", che poi sarebbe la traduzione meno letterale di "loser", che avevamo collegato con gli Stati Uniti. Ecco, diciamo la "sensibilità" critica da quattro soldi americana applicata al modello della società italiana.

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Va aggiunto che gli standard di "istruzione" in Italia sono "troppo alti" in certe Facoltà rispetto alla norma...

 

Più che "troppo alti" forse sono poco commisurati al tipo di professione che ci si troverà poi a svolgere. Qualcun'altro parlava di Università USA negli interventi precedenti...ad esempio, alcuni amici insegnano filosofia all'UCLA e propongono agli studenti cose che in Italia si vergognerebbero di presentare a studenti del liceo, e conosco coetanei iscritti a Medicina che hanno preferito partire per l'Erasmus perché sapevano che sarebbe stato più semplice superare certi esami in Spagna anziché a Padova...poi d'altro canto mia madre che insegna Chimica si meraviglia di fronte alla difficoltà dei programmi proposti già nelle scuole superiori in Australia, perciò non saprei che dire.

 

Credo che in Italia a molti piaccia ancora un'istruzione un po' Ancien Régime (mi riferisco ai docenti); il che impedisce poi di affinare le competenze in un ambito a discapito dell'altro come magari accade nei corsi di studio di altri paesi. Banalmente magari la nostra formazione creerà laureati più "agili"...o forse solo tipi frustrati a causa della dispersività dei loro studi, chissà.

 

Il problema è secondo me anche questo, vediamo se siete d'accordo: in molti oggi studiano all'università perché sanno che altrimenti non avranno speranza di fare una vita dignitosa e di avere un buon lavoro. Questa cosa è una stortura, lo studio universitario deve essere per chi ne ha voglia, passione e facoltà, non deve esser fatto per disperazione.

 

Mi sono permesso di correggerti un paio di accenti :D

Concordo parzialmente quando parli di "stortura", perché nei fatti poi le professioni per cui l'Università ti prepara non sono molte, e rimangono pressappoco le stesse (medico, magistrato, avvocato, ingegnere); la moltiplicazione dei corsi di studi ha creato, a mio avviso, un certo fraintendimento circa lo studio universitario ed il suo scopo. La realtà è che, colle dovute eccezioni, lo studio universitario non garantisce affatto un buon lavoro o una vita dignitosa.

Non parlerei però di "disperazione"; conosco anche diverse persone che si laureano in tempi lunghi perché nel frattempo lavoricchiano e non mi sento di condannarli se vanno fuori corso di un paio d'anni. 

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@schopy Sìsì l'ho messo tra virgolette perchè stavo facendo sarcasmo, è ciò che continuava a dire il mio prof di italiano (70enne nel corpo di un 30enne)... Molto Ancien Régime, sisi!

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Diciamo anche che è un messaggio implicitamente politico

si sta dicendo al ceto medio italiano che deve rinunciare al

suo status di appartenenza alla "borghesia"

 

Questa è la sostanza vera di certi tipi di discorsi

 

Certo detto da uno che è figlio dell'Avv. generale di Cassazione

poi presidente dell'Associazione Nazionale Magistrati ( Martone )

ed ha fatto una carriera lampo...può lasciare interdetti

( Insomma gente dell'alta borghesia...)

 


Molti italiani non hanno nemmeno una laurea (corso o fuori), come verrebbero giudicati quelli?

 

Bene, secondo me...cioè questo è un discorso contro il ceto medio, non contro i ceti

popolari almeno credo eh? Magari poi Martone tratterebbe peggio il cuoco, piuttosto

che l'operaio a livello personale, ma non credo sia l'obiettivo in senso politico

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La realtà è che, colle dovute eccezioni, lo studio universitario non garantisce affatto un buon lavoro o una vita dignitosa.

 

non lo garantisce, ma senza laurea va a culo piu che altro.

 

 

 


Non parlerei però di "disperazione"; conosco anche diverse persone che si laureano in tempi lunghi perché nel frattempo lavoricchiano e non mi sento di condannarli se vanno fuori corso di un paio d'anni.

 

Io non parlo di chi va fuori corso di un paio d'anni.  Parlo di chi sa di dover laurearsi contro la propria volontá e studiando argomenti di cui evidentemente non nutre interesse né talento solo perché ormai il concetto di lavoro (quando ancora si puó definire cosí e quando c'é) é talmente storpiato che da la nausea solo leggere il nome di certe "professioni".   Mica é solo colpa loro, ci mancherebbe, la societá ha dato il suo pessimo contributo.

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Non sta a me giudicare, non definisco nessuno sfigato o altri termini simili, le motivazioni per cui uno è fuori corso o non ha reddito a 35 anni sono molteplici.

 

Io fossi in una di queste due situazioni mi sentirei non realizzato e farei di tutto per realizzarmi, e per far ciò dovrò inevitabilmente rimboccarmi le maniche e ricominciare un nuovo percorso da zero che potrebbe implicare cambiare lavoro, percorso di studi o trasferirmi all altro capo del mondo.

 

Via Tapatalk

 

 

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Diciamo anche che è un messaggio implicitamente politico

si sta dicendo al ceto medio italiano che deve rinunciare al

suo status di appartenenza alla "borghesia"

 

Questa è la sostanza vera di certi tipi di discorsi

 

Bene, secondo me...cioè questo è un discorso contro il ceto medio, non contro i ceti

popolari almeno credo eh? Magari poi Martone tratterebbe peggio il cuoco, piuttosto

che l'operaio a livello personale, ma non credo sia l'obiettivo in senso politico

 

Ecco a questo commento non c'è niente da aggiungere, tranne che fa venire l'ulcera vedere che la parte che dovrebbe opporsi a questi discorsi ormai è in prima linea a portarli avanti, con quell'arrogante furbetto che parla di politica in stile pubblicità barilla...anche se di certo non fa che portar avanti programmi raccomandati dall'alto

 

Più che "troppo alti" forse sono poco commisurati al tipo di professione che ci si troverà poi a svolgere. Qualcun'altro parlava di Università USA negli interventi precedenti...ad esempio, alcuni amici insegnano filosofia all'UCLA e propongono agli studenti cose che in Italia si vergognerebbero di presentare a studenti del liceo, e conosco coetanei iscritti a Medicina che hanno preferito partire per l'Erasmus perché sapevano che sarebbe stato più semplice superare certi esami in Spagna anziché a Padova...poi d'altro canto mia madre che insegna Chimica si meraviglia di fronte alla difficoltà dei programmi proposti già nelle scuole superiori in Australia, perciò non saprei che dire.

 

 

 

E' la solita storia...da noi è tutto impostato sull'umanistica a svantaggio della preparazione scientifica e "tecnica"..il che spiega tante cose...poi ci sono le eccezioni, ma sono eccezioni. Alla fine prendi gli studenti tedeschi, non sanno chi è Omero e se parli di Freud ti guardano senza capire, ma l'inglese lo sanno quasi come una lingua madre e dubito che i loro studi scientifici siano inferiori ai nostri

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E' la solita storia...da noi è tutto impostato sull'umanistica a svantaggio della preparazione scientifica e "tecnica"..il che spiega tante cose...poi ci sono le eccezioni, ma sono eccezioni.

 

eh, mi sa di si...

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E' la solita storia...da noi è tutto impostato sull'umanistica a svantaggio della preparazione scientifica e "tecnica"..il che spiega tante cose...poi ci sono le eccezioni, ma sono eccezioni. Alla fine prendi gli studenti tedeschi, non sanno chi è Omero e se parli di Freud ti guardano senza capire, ma l'inglese lo sanno quasi come una lingua madre e dubito che i loro studi scientifici siano inferiori ai nostri

 

No, non è "la solita storia", perché non credo che la preparazione scientifica di un laureato italiano sia inferiore a quella di un ragazzo laureato altrove; solo che, per conseguire un certo tipo di preparazione, il laureato italiano impiega più tempo, anche perché "zavorrato" da esami che non attengono "al millesimo" al suo corso di studi. Ché poi, sta discussione è diventata un filino oziosa. Bye.

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No, non è "la solita storia", perché non credo che la preparazione scientifica di un laureato italiano sia inferiore a quella di un ragazzo laureato altrove; solo che, per conseguire un certo tipo di preparazione, il laureato italiano impiega più tempo, anche perché "zavorrato" da esami che non attengono "al millesimo" al suo corso di studi. Ché poi, sta discussione è diventata un filino oziosa. Bye.

Rispondevo al post in cui parlavi di programmi delle superiori, non intendevo riferirmi all'università..

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uno studente fuori corso?

non avere un reddito proprio a 35 anni?

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Questo metro di giudizio "americano" del definire  "loser" quello che ha tempi o caratteristiche diversi da quelli che la "società" vorrebbe, non  trovate anche voi che sia semplicistico e intollerante?

Vorrei capire vivessimo in un paese scandinavo o in Germania, ma in Italia, paese dove in alcune realtà non esistono neanche i centri per l'impiego e dove laurea o non laurea per trovare un lavoro anche a tempo determinato l'unica è avere conoscenze...

Invece per alcuni esponenti del PD e per Martone, l'ex braccio destro della Fornero sembra sia proprio così.

 

Diciamo che se uno a 35 anni ancora "studia", vivendo sulle spalle di mamy e papy, tanto brillante non è...il che non è certamente una colpa, non dobbiamo essere tutti geni per forza, però bisognerebbe essere onesti con le proprie famiglie ed in primis con se stessi, e rendersi conto quando è il caso di non continuare e/o di non intraprendere proprio certi studi, se non si è in grado di portarli a termine bene ed in tempi ragionevoli.

Anche perchè parliamoci chiaro, un laureato che si laurea fuoricorso a 35 anni "puzza di bruciato"... per un'azienda è meno appetibile di un neodiplomato, o di un 25enne che ha lavorato da quando ne aveva 18...

Edited by ben81
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no studente fuori corso?

non avere un reddito proprio a 35 anni?

Queste due condizioni non erano concomitanti, ma alternative,..

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Un mio amico a 34 anni è fuori corso ma non ha tempo per finire l'università, ha fidanzata e un figlio... gli converrebbe lasciare perdere ma è dura farlo quando hai speso soldi in tasse e tempo per dare gli esami fatti!

Ma ci sono altri casi, ad es. quello del figlio del ricco che fa finta di studiare e tira avanti col mantenimento dei suoi, in teoria sarebbe uno sfigato, in pratica vive senza fare nulla e quando avrà ereditato il patrimonio immobiliare gli basterà affittare un paio di appartamenti per continuare a vivere senza fare nulla... chiamalo "sfigato" :D

Edited by Fantom
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