Hinzelmann Posted May 6, 2014 Share Posted May 6, 2014 L'altro giorno ho visto un documentario in TV sull'educazione sessuale a scuola nel Texas, dove esiste credo una legge che impedisce agli insegnanti di portare profilattici dentro le scuole o ogni oggetto sessuale e quindi fanno lezione di educazione sessuale attraverso il PC che mostra immagini di un profilattico e illustra come indossarlo e le varie pratiche etc Ovviamente si poneva l'accento su quanto fosse ridicola e restrittiva la legge del Texas... Poi mi pare veramente "italiota" il discorso di dire: certe cose si fanno in privato e non in pubblico Se una cosa è vietata ai minori di 18, non dovrebbero fruirne i minori di 18 ( piaccia o non piaccia a me o chiunque ) ma non lo può stabilire Iva Zanicchi e non dovrebbe avere valore il discorso "l'importante è farlo privatamente" come se fosse una cosa sporca o morbosa.... Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Mario1944 Posted May 7, 2014 Share Posted May 7, 2014 (edited) un conto è leggerlo in classe, e non sarei d'accordo in quanto, in effetti, sarebbe stato opportuno consigliare all'insegnante altri tipi di letture. A 16 anni una cosa è cercare l'erotismo di per sé (anche andando sui siti porno "di nascosto", l'abbiamo fatto tutti),altra cosa è averne una visione gratuita, non so... quasi sbattuto lì in classe. Non è moralismo, è una questione diversa. Cioè? Che specie di questione sarebbe? L'unica per me sarebbe una questione "estetica" nel senso che, se il libro facesse pena, sarebbe meglio evitarlo oppure leggerlo come esempio di come non si dovrebbe comporre un'opera. Per il resto a 16 anni e anche prima al liceo classico (ai miei tempi!) era comune avere libri di testo con tutti i carmi di Catullo che quanto a linguaggio sboccato e descrizioni oscene non teme rivali. Idem dicasi per Marziale e anche per Orazio. Poi ovviamente c'erano i Greci che pur non essendo molto sboccati, a parte nella commedia antica, almeno per quello che ci è giunto ed eccettuato qualche impeto di Anacreonte o Ipponatte, presentavano però situazioni gravemente indecenti per la morale degli anni 50 e 60 soprattutto in tema di omosessualità degli amori. Del resto per una morale omofoba come quella vigente fino a pochi decenni fa, anche un autore sessualmente castigatissimo come Platone non poteva non essere considerato indecentissimo: eppure si leggeva correntemente il Simposio ! Edited May 7, 2014 by Mario1944 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
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