conrad65 Posted April 30, 2014 Share Posted April 30, 2014 (edited) Un brutto titolo per un film del 1972, ripreso da un racconto lungo di Friedrich Durrenmatt intitolato "La panne" Durrenmatt è stato un grande scrittore svizzero (e già questa è un'anomalia) che ha prodotto molto per il teatro e meriterebbe una notorietà ben più ampia di quella che ha, almeno in Italia ma torniamo al film: regia di Ettore Scola, protagonista Alberto Sordi che interpreta un industrialotto italiano che ha fatto i soldi durante gli anni del boom e, secondo un costume molto diffuso in quegli anni, preferisce depositarli in Svizzera proprio durante un viaggio in Svizzera per depositare dei quattrini gli capitano una serie di traversie tra cui un guasto all'auto, per cui è costretto a trascorrere la notte lì cerca un alloggo ma non lo trova da nessuna parte, finchè un mite e anziano signore non si offre di ospitarlo nella sua villa - castello, un poco fuori mano: il nostro accetta e si ritrova a cena con un gruppetto di commensali, tutti ospiti del padrone di casa scopre durante la cena che questi signori, tutti avanti con gli anni, hanno un passato di lavoro a contatto con la giustizia, tra giudici, avvocati e perfino un ex boia il loro grande e unico passatempo è una sorta di "gioco di ruolo": amano mettere in piedi dei finti processi in cui gli occasionali avventori figurino come imputati la particolarità del gioco sta nel fatto che il crimine non è conosciuto: starà a loro scavare nella vita dell'ospite per riuscire a scoprirne uno, e se ci riescono l'imputato perde e viene condannato Sordi accetta di giocare e... non vi dico altro XD il finale del film è diverso da quello del racconto, ma a me sono piaciuti entrambi se amate le atmosfere surreali e vagamente kafkiane, ma di un kafkiano se possibile ancora più disperato perché totalmente privo dell'anelito metafisico, vi consiglio questo film: non è un capolavoro ma merita di essere visto Edited April 30, 2014 by conrad65 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Demò Posted April 30, 2014 Share Posted April 30, 2014 Visto tempo fa...il film è piacevole e i vecchietti simpaticissimi ma Sordi lo appiattisce un po'...ha fatto troppi film nel ruolo di cinico mascalzone per non rischiare di far confondere questo con uno a caso della sua lunga carriera Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
conrad65 Posted April 30, 2014 Author Share Posted April 30, 2014 Sordi da un certo momento in poi ha cominciato a recitare come la caricatura di sè stesso, assumendo un tono spesso monocorde, appiattito sullo sfottò romanesco ciononostante in questo film lo trovo adeguato al ruolo, da bravo "italiano medio" Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Demò Posted April 30, 2014 Share Posted April 30, 2014 Ma infatti, lui ci sta anche bene, solo che per la sua presenza diventa l'ennesimo film con lui e il resto risalta poco...non ci son dubbi che fosse adattissimo come "faccia" per tutta la possibile fauna di personaggi sgradevoli che questa terra offre con generosità... Comunque l'atmosfera del processo e della cena ha fascino di sicuro Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Hinzelmann Posted May 2, 2014 Share Posted May 2, 2014 Beh questa è anche una colpa nostra di noi spettatori italiani che riconosciamo in lui il divo Può essere anche un buon motivo ( per un regista ) di fare un'altra scelta : se ci metto Sordi, tutti finiranno per vedere solo la sua recitazione etc. Però in realtà i 3 attori francesi, sono 3 grandi attori: basti dire che Pierre Brasseur e Michel Simon erano gli antagonisti di Jean Gabin ne Il porto delle nebbie Quindi un protagonista non all'altezza avrebbe potuto esserne schiacciato - soprattutto all'epoca quando questi erano riconoscibili come "gli antagonisti" per eccellenza Il punto semmai è un altro ( ma è una opinione personale ovvio ) Scola riesce abilmente e con la collaborazione di Durrenmmat a innestare una variazione onirica "nuova" nel filone della commedia all'Italiana. Nel far questo però - della commedia all'italiana - conserva il fondamentale approccio moralistico ( di giudizio morale sulla borghesia italiana ) Alberto Sordi è colpevole, più di quanto non lo sia il protagonista de la Panne Questo inevitabilmente depotenzia l'aspetto kafkiano, d'altronde si imponeva una scelta credo - le due cose insieme possono stare ma un aspetto deve prevalere e Sordi fa pendere l'ago della bilancia ( solo Monicelli ne un borghese piccolo piccolo riuscirà ad andare oltre Sordi e la commedia all'italiana ) Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
conrad65 Posted May 2, 2014 Author Share Posted May 2, 2014 (edited) il depotenziamento kafkiano credo che in una certa misura sia voluto, il problema come avete già notato è che Sordi è "ingombrante" e c'era il rischio di scivolare nello sberleffo della pochade, cosa per fortuna evitata in generale mi piace pensare a La panne come il polo negativo del Processo di Kafka, pensando a un immaginario "dipolo" che è la stadera della bilancia della giustizia in Kafka tutto è a lettere maiuscole: c'è l'Assenza, che sia di Dio o della Giustizia, che nel concreto del romanzo può anche diventare farsa, o la farsa della burocrazia che anela a farsi Legge (ed effettivamente gli amici di Kafka raccontarono che lui, che amava leggere ampi brani dei suoi romanzi, spesso leggendo il Processo rideva a crepapelle, cosa per noi inimmaginabile per un libro dal tono così religioso) in questo pezzo di bravura di Durrenmatt c'è di nuovo l'assenza, ma è tutto a lettere minuscole: si gioca tra pensionati in un dopocena, Dio è completamente fuori dal racconto e sempre aver definitivamente abbandonato i cieli della Svizzera, è un processo ma all'inizio manca addirittura il capo di imputazione Durrenmatt mette in scena una farsa per trovare una colpa, in Kafka la Colpa incombe fin dal principio e non c'è neanche bisogno di enunciarla, è l'anima metafisica di tutto il romanzo quello che mi piace sia in questo film che nel processo di Kafka è la struttura onirica pervasiva, che nel film di Scola è sottaciuta ma sempre presente, fin dalle prime scene (ad esempio Sordi arriva a questo castello inseguendo una sorta di Lilith, una motociclista vestita in pelle nera; si rompe l'auto e viene scortato da una sorta di carrettiere - Caronte, silenzioso, che porta con sè generi alimentari e "animali morti"; entra nel castello passando dalla cucina, e di nuovo si vedono gli uccelli appesi a frollare che incombono come oscura minaccia) a proposito di atmosfere oniriche, se non lo avete visto guardatevi la versione di Orson Welles del Processo di Kafka, girato a Roma questo è l'inizio si trova il film completo su youtube grandissimi attori: Anthony Perkins, Romy Schneider, lo stesso Welles, Arnoldo Foà Edited May 2, 2014 by conrad65 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
privateuniverse Posted January 20, 2016 Share Posted January 20, 2016 Nel far questo però - della commedia all'italiana - conserva il fondamentale approccio moralistico ( di giudizio morale sulla borghesia italiana ) Alberto Sordi è colpevole, più di quanto non lo sia il protagonista de la Panne Ma anche il racconto ha una forte connotazione di satira sociale, anche morale. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
LocoEmotivo Posted January 21, 2016 Share Posted January 21, 2016 Un brutto titolo per un film del 1972, ripreso da un racconto lungo di Friedrich Durrenmatt intitolato "La panne" Ma dai??? Non sapevo esistesse una trasposizione di questo racconto che ho amato all'inverosimile!!! Grazie della dritta, Conrad: lo recupero il prima possibile! Sordi da [...] in questo film lo trovo adeguato al ruolo, da bravo "italiano medio" A mio avviso, non sapeva fare altro che il mediocre. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
privateuniverse Posted January 22, 2016 Share Posted January 22, 2016 Ma dai??? Non sapevo esistesse una trasposizione di questo racconto che ho amato all'inverosimile!!! Grazie della dritta, Conrad: lo recupero il prima possibile! C'è un'edizione Einaudi in cui è insieme a "La promessa", che è anche meglio. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Recommended Posts
Join the conversation
You can post now and register later. If you have an account, sign in now to post with your account.