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Siamo tutti bisessuali?


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Quello che mi chiedo è: ma non è che siamo troppo concentrati sull'aspetto sessuale della faccenda?

Esattamente. Forse la penso in maniera semplicistica, ma io credo che l'amore non può essere una semplice scelta di un partner sulla base del sesso, ok potrei avere più feeling con uomini ma per una relazione bisogna vedere tante altre variabili; magari sessualmente il massimo del piacere è con gli uomini ma se non c'è attrazione mentale non può durare. Ovviamente l'attrazione mentale può essere con un altro uomo e rimango comunque definibile come "omosessuale", "gay", "frocio", ecc.. ma potenzialmente potrebbe essere con un uomo o con una donna. O meglio, potrei essere attratto potenzialmente da qualunque PERSONA

 

Edited by gaber90
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La pensi in maniera sbagliata ( ma come te quasi tutti beninteso )

 

E' chiaro che non è il singolo atto sessuale o una sommatoria di atti sessuali

a costruire una identità.

 

Ma neanche l'amore

 

Perché nasca una identità occorre una cultura, o una sub cultura, uno stile

di vita o delle decisioni impegnative

 

Nel caso dei gay la decisione di NON sposarsi, che è attestata direi come minimo

in Italia dal 1400

 

Cioè esistono studi sulla Firenze e sulla Venezia del primo rinascimento che attestano

il fatto che esistevano già all'epoca persone che sceglievano di non essere eterosessuali

e come omosessuali vengono identificati nella fonti storiche, certo non è facile essendo all'epoca

l'omosessualità un reato individuare le reti di socializzazione, di solidarietà, i luoghi di incontro

la possibilità di verificare se da una condivisione di desideri nascessero anche opinioni comuni etc

 

Tuttavia c'erano e possiamo come minimo sostenere che esistesse una identità proto-omosessuale

tutto ciò manca per le lesbiche, ma non meraviglia in una società che non prevedeva che la donna

potesse vivere in modo autonomo rispetto ai maschi ( quindi con doppia censura )

 

Firenze cessa di essere indipendente a causa di un granduca Gian Gastone....frocio, talmente frocio da

non riprodursi ed estinguere la casata Medici

 

Il problema è che il vostro sacro orrore per tutto ciò che può sembrare "ghettizzazione" o "inversione

sessuale" vi spinge ad assumere un'ottica radicalmente individualistica e antistorica, sulla cui base

è poi possibile ridurre il tutto ad una sorta di "indifferenza sessuale"

 

Ovviamente tutte queste esperienze vanno storicizzate....nessuno potrebbe pensare oggi di essere

Efestione o Brunetto Latini....e neanche uno dei tanti omosessuali del XIX sec di cui abbiamo le lettere

d'amore e per dirla tutta neanche Pasolini

 

Ma voi non storicizzate....voi cancellate 

@ Hinzelmann

Ti ringrazio per l'argomentazione precisa e impeccabile, ammetto di non essere ferrato dal punto di vista storico. So solo che quando mi trovo bene con una persona non sto a pensare all'età, sesso, estrazione sociale, ecc.. Parlo a livello di emozioni, sensazioni. Allora adesso tu mi dirai probabilmente che sono un insicuro, mancanza di affetto, impulsivo, instabile; ok, lo so già :D

 

Edited by gaber90

No perchè....XD

 

Semmai ti dovrei dare per coerenza dell'ignorante LOL

 

Il punto è un altro tutti siamo partiti da emozioni e sensazioni

è il modo in cui abbiamo scoperto di essere gay o lesbica o

bisex Questo è vero, legittimo ed indiscutibile

 

Ma una esperienza o più esperienze, non sono una identità

siano esse esperienze sessuali, siano esse esperienze affettive

o sentimentali, non cambia niente

 

Per poter dar forma ad una identità in modo stabile deve intervenire

un pensiero, in primo luogo un pensiero che consolida le emozioni in sentimenti

in secondo luogo un pensiero che colloca questi sentimenti in una storia collettiva

di persone che hanno avuto esperienze analoghe alla mia

 

A quel punto io posso dire : sono gay

 

Prima no

Nel caso dei gay la decisione di NON sposarsi, che è attestata direi come minimo

in Italia dal 1400

 

Cioè esistono studi sulla Firenze e sulla Venezia del primo rinascimento che attestano

il fatto che esistevano già all'epoca persone che sceglievano di non essere eterosessuali

e come omosessuali vengono identificati nella fonti storiche, certo non è facile essendo all'epoca

l'omosessualità un reato individuare le reti di socializzazione, di solidarietà, i luoghi di incontro

la possibilità di verificare se da una condivisione di desideri nascessero anche opinioni comuni etc

 

 

 

Meraviglioso intervento, ma dimmi, come potevano pensare di sposarsi nel 1400 :D un matrimonio tra due maschi è il tipico esempio da cononisti di nullità-inesistenza di un atto....piuttosto illuminami: sai se nel mondo romano esistevano unioni semimatrimoniali anche pubbliche? D'altronde per loro il matrimonio era più un fatto consistente nella convivenza che un sacramento 

Edited by Demò

Intendevo ovviamente non sposarsi con donne :P:

 

Nel senso che nella Firenze del 1400 prima del matrimonio etero

la sodomia era talmente diffusa....da essere una epidemia di massa

che però aveva una sua prescrizione anagrafica, dalla pubertà fino alla

età del matrimonio eterosessuale poi stop: tutti etero

 

Alcuni sodomiti testardi invece non si sposavano e continuavano

o in ogni caso rifiutavano la prescrizione eteronormativa del matrimonio

eterosessuale, rimanendo celibi

 

Questo era il massimo che si potesse fare all'epoca essendo l'omosessualità

un reato

 

 

 


sai se nel mondo romano esistevano unioni semimatrimoniali anche pubbliche? D'altronde per loro il matrimonio era più uno fatto derivante dalla convivenza che un sacramento 

 

Ragionevolmente si ricorreva all'adozione, è vero che il matrimonio era piegato ad esigenze di convenienza ma era

una alleanza fra due pater familias, cioè due famiglie patrilineari e patriarcali, in un sistema del genere dubito potesse

avere riconoscimento un legame omoaffettivo o omoerotico di due componenti la famiglia ( sarebbe forse troppo )

 

Tuttavia i Romani adottavano, affrancavano schiavi, avevano relazioni clientelari, potevano ricorrere ad altri strumenti

 

Ci sono poi i matrimoni mistici dei culti misterici e l'adelphopoiesis del primo cristianesimo ( cioè una sorta di affratellamento

o assorellamento )

È per questo che forse, dopotutto, "eterosessuale" e "omosessuale" dovrebbero essere considerati semplicemente tratti della personalità, alla stregua di, chessò, "timido" o "aggressivo" o "introverso", che sono per l'appunto categorie sotto le quali si raggruppano una serie di scelte, inclinazioni, abitudini che hanno plasmato e continuano a plasmare la nostra personalità e per le quali è futile cercare un' origine perfettamente determinata, genetica o ambientale che sia. In questo quadro non direi che siamo tutti originariamente bisessuali, così come non direi che siamo tutti originariamente timidi o aggressivi o altro. Perché concetto di "originario" è inapplicabile a tratti della personalità che si manifestano nel corso di una vita; e come potrebbe la loro origine essere posta al di fuori della vita cosciente dell'individuo?

 

Concordo solo in parte colla tua riflessione, in particolare circa l'idea di "originarietà", che mi piace poco, e difatti se non ricordo male ho specificato in un precedente intervento che non riesco a capire di cosa si parli quando si parla di "bisessualità originaria".

Perciò sì, l'orientamento sessuale non è "innato" nella misura in cui non disponiamo di evidenze che ci indichino bambini gay/lesbische/eterosessuali. 

Non concordo invece coll'analogia fra "tratti della personalità" e "orientamento sessuale", perché se è vero che gli uni e l'altro non sono caratteristiche innate, va aggiunto che l'orientamento sessuale ha a che vedere con una sfera peculiare.

 

Perciò se mi si chiedesse se ritengo l'omosessualità una caratteristica "tra le altre" risponderei di no.

Ciò non implica che tutta la propria vita vada organizzata attorno alla propria omosessualità; nondimeno, se posso far qualcosa per controllare la mia estroversione, o superare la mia introversione, per contenere la mia rabbia o esplicitare in modo veemente le mie ragioni, difficilmente potrò far qualcosa per modificare il mio orientamento sessuale. Potrò scegliere di contenere la mia attività sessuale, potrò anche scegliere di andare con una ragazza anziché con un ragazzo, ma mi pare che sia difficile decidere di desiderare (o non desiderare) qualcosa. Mentre l'estroversione, l'introversione, l'aggressività e la timidezza sono nostre "qualità" (o "difetti") di cui diveniamo consapevoli nell'interazione con altri, l'orientamento sessuale ha che fare, oserei dire spietatamente, con sé stessi.

Intendevo ovviamente non sposarsi con donne :P:

 

 

Temevo ti fossi lasciato trasportare dalla foga :D Ad ogni modo questa prescrizione anagrafica era totale o stiamo parlando della solita paideia con inversione dei ruoli? L'omosessualità fiorentina è un po' un topos, ma pare che le città rinascimentali italiane andassero spesso incontro a queste "epidemie"...ricordo che a Venezia a fine '400 si legiferava d'urgenza per obbligare i medici a denunciare i sodomiti(anche donne non solo maschi passivi quindi) e si autorizzavano le prostitute a metodi d'adescamento più "aggressivi" per far fronte a un "crollo della domanda" dovuto al dilagare dell'omosessualità.

Del resto Venezia fu sempre molto bigotta nonostante la grande libertà di costumi, anche se mosse del genere avvenivano anche per rallegrare il papato(che pure in quest'epoche diventava oggetto del mito della "lobby gay").

 

E' lecito domandarsi se dal '400 si è avuta una sorta di rivalutazione del sesso tra maschi(donne come dicevi escluse), magari poi annientata dai conflitti religiosi e dalla controriforma?

Edited by Demò

( non so perchè voi riteniate che io scriva con "foga" ma tutt'altro...peso ogni

parola che scrivo XD )

 

Venezia a dire il vero è un caso un po' anomalo

 

E' l'unica città d'Italia in cui veniva punita con una pena maggiore il sodomita

attivo rispetto al passivo, non si sa perchè ( comunque in #92 avevo citato pure

Venezia...Lol )

 

Quel che sappiamo è che nonostante decreti e condanne il problema non si risolveva

visto che a decreto seguiva decreto etc

 

Non possiamo dire nel caso di Venezia che il problema fosse che l'adulto si ostinava

a rimanere passivo, oltre una certa età

 

Direi piuttosto che fino ad una certa età, quel che succedeva succedeva, in un contesto

urbano in cui l'età matrimoniale si spostava oltre i venti venticinque anni non si poteva certo

pretendere fossero ingravidate tutte le ragazze o sospesa ogni tipo di attività sessuale

 

Che vi fosse una certa promiscuità sessuale fra ragazzi o giovani uomini e adolescenti

era tollerabile, possiamo ipotizzare fosse di fatto, non di diritto, utile

 

Che essendo un tragitto verso l'eterosessualità ad una certa età si dovesse passare al

ruolo attivo è abbastanza logico pensarlo ( che fosse una padeia lo escludiamo al 100% però )

E' l'unica città d'Italia in cui veniva punita con una pena maggiore il sodomita

attivo rispetto al passivo, non si sa perchè ( comunque in #92 avevo citato pure

Venezia...Lol )

 

Si ho visto in questi giorni(per passare il tempo preparo un esame di "storia del diritto veneziano"XD)

Credo che in qualche modo il ruolo attivo "ai danni" di un maschio venisse equiparato allo stupro, specie associandolo a relazioni pederastiche che venivano percepite come non dissimili dai veri e propri casi di pedofilia.

 

Un altro punto è che spesso i casi giudiziari più eclatanti, nei quali cadono le teste dei patner attivi della situazione, riguardano patrizi, o meglio ancora relazioni tra patrizi di età differenti(magari in qualche modo ispirate e giustificate dai protagonisti alla luce della grecità riscoperta). Credo che la durezza con cui si reagiva fosse anche un monito all'intero patriziato, per mantenerlo "sano", privo di sconvenienti relazioni tra i suoi membri che poi potessero pesare a livello politico o nella gestione delle magistrature. Tra l'altro, il patner giovane di norma si prendeva qualche anno d'esilio per le isole greche o in Albania, direi anche per far dimenticare all'opinione pubblica la "vergogna patita" e quindi l'uccisione dell'attivo forse serviva anche per vendicare l'onore della famiglia dell'altro.

 

 

ciao Oscuro, 

non ho capito il legame tra fimosi e omossessulità. sono stati fatti degli studi?

 Che i maschi gay se per qualche motivo non possono utilizzare il loro pene(o se cadono in preda alle paranoie per la non perfezione del medesimo), hanno sempre una valida alternativa che ad essere eterosessuali si sognerebberoXD.

Oscuro per la verità in passato sosteneva che fimosi e dermatiti varie ai genitali avessero anche un certo peso nella scoperta della propria bisessualità per molti maschi(opinione opinabile che credo faccia perlopiù parte del suo vissuto)

Senza contare che appunto, i maschi gay hanno già messo in discussione a sufficienza l'ideale mascolino per potersi permettere di mostrare a un medico che le loro pudenda non sono del tutto integre e approvate col marchio cee di mascolinità garantita

Edited by Demò
  • 2 weeks later...

No ragazzi, la fimosi c'entra poco con l'orientamento sessuale. Conosco persone che solo arrivate ai 26-27 anni si sono decise ad andare dall'urologo perchè non ne potevano proprio più ( fare sesso con la fimosi è dolorisissimo, e in alcuni casi si rischia anche di incorrere nella parafimosi che può portare anche alla perdita del pene ) e che non vi si erano recati in precedenza solo per vergogna ( in pochi vanno dall'urologo o dall'andralogo per controlli periodici )

 

La fimosi non serrata ( per non parlare quella serrata, col glande totalmente coperto anche quando il pene è floscio ) cosi come il problema del frenulo corto sono conformazioni genetiche...Semplicemente si nasce col pene in determinate condizioni...poi se uno saggiamente, tende a fare visite urologiche periodiche ( oddio, periodiche dipende, visto che una visita costa dai 100 ai 150 euro ) può eventualmente correggere il problema in corso d'opera, ricorrendo alla circoncisione ( parziale o totale ) o alla frenulotomia ( nel caso del frenulo corto ).

 

In genere una persona dovrebbe subito capire se sussiste un problema o no. Se il pene non si scappella o non scorre su e giù lungo l'asta ( e queste cose le si possono capire anche solo con la masturbazione ) è evidente che c'è un problema ( fimosi o frenulo corto ). Poi sta alla persona decidere se è il caso di farsi visitare da un urologo oppure no...ma per un ragazzo di 13-16 anni è difficile parlare di problemi al pene...

Quando la fimosi  non-serrata è davvero lieve, spesso non c'è nemmeno bisogno di ricorrere all'intervento, si può anche ricorrere ad esercizi e creme per elasticizzare la pelle...ma come detto poco sopra, per un adolescente è difficile parlare di certi problemi...e se non si fa nulla e si fanno passare degli anni a quel punto diventa dura e poi bisogna per forza ricorrere all'intervento.

Edited by cerveza

No beh in mezzo a tutti i temi interessanti del topic sei andato a riesumare l'unica stronzata abissale.

purtroppo quando ho fatto quella domanda ad @oscuro mi ero appena iscritto al forum e non avevo capito bene come funzionava. alla fine della prima pagina c'era " aggiungi risposta veloce" e non mi ero accorto che c'erano altre 4 pagine dopo.

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