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Siete effeminati?


Qual è il tuo grado di effeminatezza ?  

213 members have voted

  1. 1. Qual è il tuo grado di effeminatezza ?

    • Sembro "Rambo''
      29
    • Sono maschile
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    • Sono un poco effeminato
      158
    • Sono piuttosto effeminato
      24
    • Sembro "Solange"
      9


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ma volete cercare le fantomatiche cause dell'effeminatezza?

 

ultimamente si

perche' sta andando un po' di moda

 

..saran l'idoli dei giovini...sempre piu' efebici

ambigui...al limite tra il maschile e il femminile...

 

 

6468ep4.jpg-> e' un uomo

 

forse anche questo va a contribuire per assimilazione

inconsapevole...a forzare determinati comportamenti...verso una linea...piu' femminile?

 

:D

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Rispondendo a Fulmine:

il punto è che tu la ritieni prerogativa femminile in quanto caratteristica

che non ti piace, al contrario dello shopping ed altro, che siccome ti piacciono

sono maschili. Tu fai coincidere femminile e debolezza, errore in cui incorre

il 99% dei gay, ma questo è un tuo tema psicologico non è affatto la realtà.

E' la tua percezione della tua femminilità: non sono le donne, non sono gli

effeminati.

 

Quanto al resto ripeto, se dobbiamo parlare dei comportamenti della comunità

omosessuale, prescindendo da atteggiamenti difensivi, parliamo dell'identità

queer e delle sue tendenze attuali, non riferiamoci a films o agli anni '30,

perchè non ha senso. Questo è un discorso da eterosessuale...da esterno.

Secondo me occorrerebbe stabilire che cosa ognuno di noi intende per femminile, perchè detto così vuol dire tutto e niente.

Se si parla di "checcaggine" allora sono perfettamente d'accordo con Yrian, non si tratta di un eccesso di femminilità ma di un eccesso di frivolezza, volgarità e probabilmente in molti casi anche immaturità.

Personalmente mi ritengo un banalissimo ragazzo normale, non effemminato ma neanche macho... e nessuno mi ha mai riso in faccia o puntato il dito contro perchè uso il burro cacao o qualche volta mi tingo i capelli. Inoltre c'è una netta differenza tra le "usanze" e il "modo di fare" (e mi pare fosse principalmente questo l'argomento del topic), e ho notato che molti invece hanno messo un pò, come dire, "le mani avanti" dicendo "ah ma questo lo fanno anche gli etero" e così via, come se cantare e curare l'aspetto fosse una prerogativa femminile...

Tuttavia ammetto tranquillamente che neanche a me piace essere confuso in generale con qualcosa che non sono, a prescindere dal discorso "femminilità" o "machismo" e non trovo affatto una cosa "femminile" l'essere attratti dai maschi più virili.

Piuttosto, trovo affascinanti i ragazzi dai modi di fare delicati ed efebici, ma allo stesso tempo ammetto di non avere mai conosciuto una persona del genere dal vivo, ma soltanto nei libri/film/fumetti.

L'unico tipo di femminilità (se così si può definire) che conosco è quella di certe checcone odiosissime che vanno in giro ostentando questa pseudo-femminilità esasperata da pornodive mancate, che secondo me non ha niente a che vedere con la VERA femminilità... è solo superficialità... altro che questa fantomatica "sensibilità" degli effemminati... mah!

A me sembra che tutti ripetiate ciò che ho scritto io magari usando altri termini, ma, alla fin fine, io la penso come tutti voi! A me danno fastidio gli eccessi, sia riguardo l'etero che rutta e fa respirare le propri flautolenze, sia l'omosessuale che ti fa soffocare nel suo profumo nauseabondo. So di essere una -voce esterna- perché non sono gay, ma il mio non vuole essere un'intervento offensivo. Solo che non mi riesce di non essere insofferente a tutto questo dilagare fascion, questo voler essere perfetti ad ogni costo, o -strani- ad ogni costo. Credo, anzi sono certa, che i veri

-ribelli- siano quelli che non ostentano nulla.

Be', sulla natura della "ribellione" potremmo scrivere pagine e pagine off topic, ma se non altro segnalo il topic “Provocazione” o “trasgressione”?.

 

In merito alla discussione, invece, io vorrei ribadire ancora una volta che NON identifico "l'effeminatezza" con certe esasperazioni più o meno malviste da tutti quelli che hanno postato (ma mal viste in quanto segno di maleducazione e stupidità, non di diversità sessuale), che riconosco ad ogni persona omosessuale (e non) il diritto di comportarsi ed abbigliarsi come meglio crede (specie in merito all'effeminatezza, che - come ho già detto - ritengo avere una buona dose di involontarietà), che non credo che l'esistenza di omosessuali effeminati alimenti un falso stereotipo o trasmetta delle impressioni sbagliate o metta in pericolo davanti allo sguardo giudicante della gente perbene col potere di integrarci la mia immagine di gay rispettabile, inoffensivo, discreto, esclusivamente attivo e integralmente... MACHO.

 

:D

Tu fai coincidere femminile e debolezza, errore in cui incorre il 99% dei gay

Volevo aggiungere una cosa: qui forse bisognerebbe dire "errore in cui incorre il 99% dei MASCHI" e non dei gay, perchè sin da piccoli è pensiero comune che i timidi manchino di virilità (e la colpa è del concetto sbagliato di virilità che ha la maggior parte della gente, e questa è l'ennesima testimonianza che per l'etero medio con la tendenza a stereotipare "omosessualità=femminilità").

Io alle scuole medie venivo additato come "frocio" da tutti i maschi soltanto perchè ero timido e non mi univo agli altri, cosa che paradossalmente non è mai successa alle superiori nonostante avessi un comportamento che forse poteva con qualche ragione in più destare qualche sospetto...

 

Questa ovviamente è solo la mia personalissima opinione, essendoci passato...

D'accordo su tutto!

 

Pensa che io al Liceo avevo la nomea di "frocio", pur non essendo minimamente effeminato e tanto meno dichiarato. Perché? Perché ero timido, studioso, non avevo il motorino e non mi piaceva giocare a calcio (cosa con cui praticamente coincideva l'Educazione Fisica). Tutti mi davano del "frocio" o simili, ma nessuno credeva davvero che io fossi omosessuale (cosa che di fatto era): suppongo che in realtà nessuno sapeva cosa sia davvero un omosessuale (parlo della Foggia degli anni '80-'90), nessuno si interrogava sulla mia vita sessuale (erano troppo preoccupati ognuno della propria) e ciò che intedevano chiamandomi "frocio" era appunto che mancavo di virilità come la intendevano comunemente loro e come ci tenevano a dimostrare di essere loro stessi invece.

 

Esempio contrario, sempre per esperienza personale: a diciotto anni mi trasferisco a Modena per proseguire gli studi e rimango SBALORDITO, perché TUTTI attorno a me sembrano essere OMOSESSUALI! Ci ho messo diversi mesi per capire che non ero finito nel paradiso dei gay, ma che il modo di parlare, di muoversi, di vestirsi, di comportarsi degli adolescenti settentrionali è mediamente più lezioso di quello dei meridionali (me compreso) e che non per questo si devono fare illazioni sul loro orientamento sessuale.

 

Per quanto riguarda il pregiudizio "maschile", invece, ricordo di nuovo che c'è anche il fenomeno contrario, spesso "femminile": cioè che tutti gli omosessuali, anche quelli non effeminati, siano "persone più sensibili delle altre" eccetera... Siccome sono fautore di una integrazione autentica, questa forma di "discriminazione al contrario" mi irrita immensamente. Forse perché sono circondato da omosessuali pucchosi che sotto sotto sono autentiche vipere. Ma su questo c'è un topic apposito (Discriminazione al contrario).

Per quanto riguarda il pregiudizio femminile, invece, ricordo di nuovo che c'è anche il pregiudizio contrario: cioè che tutti gli omosessuali, anche quelli non effeminati, siano "persone più sensibili" eccetera... Siccome sono fautore di una integrazione autentica, questa forma di "discriminazione al contrario" mi irrita immensamente.

QUoto, mi ricorda tanto le classice banalità alla "i gay sono simpatici" o "poverini i gay, a me piacciono"...

Io detesto la "discriminazione al contrario" perchè sinceramente lascia emergere una sorta di pietà e di compassione gratuite... è quasi un'inconsapevole manifestazione di superiorità nei tuoi confronti... Quasi quasi preferisco essere considerato pervertito...

 

Quanto alle parole di cicuta, che sostanzialmente ho condiviso ma forse per ragioni diverse...

A me non irritano gli eccessi in generale, semplicemente evito le persone che eccedono in certi comportamenti perchè non mi piacciono, lo trovo puerile ed esibizionistico.

L'unico eccesso che realmente mi da fastidio è quello alla "guardami-sono-una-checca-isterica-e-lo-devo-dire-a-tutti" perchè si ripercuote anche su di me e ti spiego come: sono anni che cerco di convincere i miei genitori ad ignorare gli stereotipi e andare oltre considerando i gay singolarmente, proprio come fanno con gli etero, e poi arriva il Fabio Canino di turno e mia madre ricomincia con "ah questi gay, non si capisce se sono maschi o femmine, che schifo!" e siamo da capo... quindi si, ammetto che mi irrita e molto l'essere integrato in questo stereotipo, perchè vanifica tutti i miei sforzi di essere considerato da loro come "Michele" invece che "frocio".

Per quanto riguarda la gente in generale invece non me ne importa troppo, ma ripeto, quando si tratta di persone che hanno un "peso" nella mia vita allora si e molto...

Purtroppo non sono d'accordo su quest'ultima cosa. Capisco che la maleducazione di  certe checce urlanti è "nociva" per ragazzi nella tua situazione e mi irrita, così come mi irrita la maleducazione degli italiani all'estero o quella della mia collega che veniva al lavoro praticamente smutandata e cercando disperatamente di farsi portare a letto da qualcuno che conta (il che gettava discredito su tutta la nostra squadra, per di più in un ambiente dove conta molto l'immagine)... però ci sono due "però".

 

Il primo è che non vorrei mai e poi mai una società dove il comportamento fosse regolato altrimenti che dalla legislazione e dall'educazione: imporre delle regole sull'abbigliamento o sull'effeminatezza solo per ottenere una ipocrita omologazione piuttosto che una ragionevole decenza mi sembra una cosa davvero grave.

 

Il secondo è che il problema - come spesso accade - sta negli occhi di chi guarda. Ognuno di noi è responsabile del proprio comportamento, non di quello degli altri (a meno che non siano figli o dipendenti, eccetera - e anche in questo caso con limiti precisi); per cui mi aspetto che il francese sappia che non tutti gli italiani siano maleducati e che, quando si trova avanti me, sia pronto a rivedere il proprio pregiudizio e concedermi ilbeneficio del dubbio, perché magari io non mi comporto come si comporta la maggior parte degli altri turisti italiani.

Nello stesso modo credo che siano i tuoi genitori a dover amministrare la propria intelligenza e capire che sei un bravo ragazzo anche in quanto gay indipendentemente da come si comportano gli altri gay.

Io ci ho messo anni per far capire a mia madre che non vado a letto ogni sabato con uno diverso, che coltivo un rapporto stabile né più né meno del suo matrimonio e che non è vero che due gay, appena si incontrano per strada, si saltino addosso per accoppiarsi, così come non è vero che due ebrei appena si vedono si abbraccino piangendo o che due mussulmani progettino attentati andando in giro con la bomba sotto baccio o che due anziani lancino boccette per ogni dove o che due italiani producano rifiuti dal nulla per partenogenesi...

 

P.S. Davvero Fabio Canino lo trovate effeminato? :D

No, Akira, non ci siamo secondo me.

 

Non possiamo ridurre il discorso alla offesa scolastica: sei una femminuccia..., perchè sei imbranato, timido etc.

 

Discorso che vale tanto per gli etero che per i gay, allo stesso modo ( ma che giustamente come rilevi si esaurisce alle medie, cioè colla pubertà )

 

I gay hanno una percezione negativa della propria femminilità per ragioni molto più profonde di quelle machiste di un pre-adolescente etero, ragioni che interrogano l'identità propria ( e non per il fatto che in genere sono state le vittime..) Tanto è vero questo discorso, che basta buttare lì una frase del tipo: desiderare un uomo virile significa avere un desiderio sessuale femminile ( si desidera ciò che non si ha ) che subito ci si premura di negare. Sono pagine e pagine di topic, in cui alla domanda siete effeminati?, viene risposto: mi sento maschio.

 

Poichè la risposta non è congruente alla domanda, ci dovremmo chiedere perchè mediamente si sente il bisogno di rispondere così.

 

La prima ragione è: tu rispondi che ti senti maschio, perchè hai dei dubbi circa i tuoi comportamenti esteriori ( sei un po' effeminato...e lo temi)

 

Ad un secondo livello però ci si potrebbe chiedere perchè questo bisogno di ribadire una identità interiore maschile ( percepisco me stesso come un maschio ) anche se non richiesta nella domanda. Evidentemente c'è un pregiudizio negativo circa il proprio interiore femminile.

 

Gli eccessi possono infastidire, ma possono pure divertire, o sembrare ridicoli e basta, non è affatto vero che gli eccessi ci debbano per forza dare fastidio. Quindi anche in questo caso, salvo gli esempi di banale maleducazione e invadenza, per i quali è ovvio che il problema non si ponga, ci dovremmo chiedere cosa ci infastidisce negli altri casi. Diamo per scontato che non sia il fatto che l'effeminato corrisponda allo stereotipo negativo

omofobo degli etero ( discussione vecchia ) e vediamo se ci sono altre ragioni che hanno a che vedere con la nostra identità di omosessuali e non

coi comportamenti degli eterosessuali.

P.S. Davvero Fabio Canino lo trovate effeminato? :D
Ehe diciamo che sfrocia parecchio... comunque ho fatto il suo esempio per far capire che non c'è bisogno di arrivare a Solange per scatenare certe critiche...

 

Piuttosto... Una società che impone addirittura come comportarcisi (più di così) non la vorrei mai neanche io, ci mancherebbe altro! Così come non mi sognerei mai di invitare gli altri ad essere meno effemminati o più vicini agli standard dei miei gusti, per carità!

 

Per il resto, più che una questione di intelligenza la considero una questione di ignoranza. Molte persone - riprendendo il discorso dei miei genitori - si fanno un'idea dell'omosessualità unicamente da ciò che gli viene propinato da tv e giornali perchè non hanno un incontro ampio e diretto con quel mondo, (cosa che nemmeno io potrei dargli perchè non ho amici gay e non frequento l'ambiente) e così finiscono per assimilare modelli "nocivi" che poco o niente hanno a che vedere con la realtà delle cose, ed è questo mi irrita... Nonostante ciò è comunque mio dovere togliergli le fette di salame dagli occhi e mostrargli la realtà, così come è loro dovere essere aperti e darmi la possibilità di farlo...

 

Tanto è vero questo discorso, che basta buttare lì una frase del tipo: desiderare un uomo virile significa avere un desiderio sessuale femminile ( si desidera ciò che non si ha ) che subito ci si premura di negare. Sono pagine e pagine di topic, in cui alla domanda siete effeminati?, viene risposto: mi sento maschio.

Hinzelmann la reazione di cui parli l'ho notata anche io... io pure mi sono chiesto che c'entra il "mi sento maschio" con la domanda del topic ed è di questa ed altre risposte che parlavo col "mettere le mani avanti". Quanto al desiderio sessuale, che tu consideri femminile, orientato verso l'uomo virile anche io ho dissentito perchè sinceramente non sono d'accordo, tutto qua...

 

Non possiamo ridurre il discorso alla offesa scolastica: sei una femminuccia..., perchè sei imbranato, timido etc.

 

Discorso che vale tanto per gli etero che per i gay, allo stesso modo ( ma che giustamente come rilevi si esaurisce alle medie, cioè colla pubertà )

Ecco, più che altro hai frainteso una cosa, o forse mi sono spiegato male io: secondo me questo atteggiamento, soprattutto negli etero, non scompare affatto con l'età! Prova ne è il fatto che alla fine delle superiori ho visto altri ragazzi normalissimi subire quello che ho subito io all'inizio delle medie solo perchè erano chiusi o timidi, mentre io venivo lasciato in pace nonostante dessi molto più nell'occhio con un look appariscente e il viso efebico (a meno che non avessero paura di me XD).

 

Al contrario - leggendo non solo voi qui ma anche su altri forum - ho notato che molti gay maturando sembrano smettere di stare troppo sulla difensiva quando si mette in gioco la propria virilità.

 

Quindi, ripeto, secondo me è più che altro una prerogativa maschile... anche gli etero si sentono subito in soggezione se viene anche solo lontanamente minacciata la loro virilità e partono subito con precisazioni inutili, come quelle che sono state fatte in questo topic (che sinceramente ho trovato pure simpatiche, senza mettere in dubbio la virilità di chi le ha scritte).

 

Poi non lo so, forse questo atteggiamento è più radicato nei gay perchè gli etero in fondo non devono "difendersi" dall'essere accomunati allo stereotipo "checche urlanti"... però su due piedi non saprei trovare ragioni più profonde e non la vedo una cosa esasperata a questi livelli... anche se potrei tranquillamente sbagliarmi e sono pronto a ricredermi... come ho detto non ho amici gay e i pochi con cui parlo li conosco solo su internet, quindi non ho abbastanza voce in capitolo... questo è tutto quello che posso dire in base a quello che io stesso ho vissuto!

 

(ah, ti posso dire anche un'altra cosa invece, cioè che essere e sentirmi più maschile mi fa sentire più a mio agio con la mia sessualità e con un partner, al contrario esaltare i lati femminili mi da un senso di frustrazione e di repressione. Al di là di questo però non mi reputo nè macho, nè vado in giro a sboroneggiare col bisogno di ribadire continuamente che sono un maschio...)

io pure mi sono chiesto che c'entra il "mi sento maschio" con la domanda del topic

 

Su questo credevo di aver già fatto la dovuta precisazione, ma forse ricordo male o forse non hai letto le pagine precedenti.

 

Comunque, le cose stanno così: questo topic nasceva in maniera ironica e in questo senso andavano interpretate anche le opzioni di scelta (che includono - lo ricordo - "Rambo" e "Solange"...), ma è solo un guadagno se partendo da lì siamo arivati condurre una discussione più sostanziosa; inoltre la persona che ha aperto il topic non vive più in Italia da molti anni e, parlando ormai un'altra lingua, può intendere quel "mi sento" in maniera diversa da come lo intendiamo noi.

 

Da quando ho preso in mano questa sezione ho imposto regole ferree sui sondaggi (intervendnedo a volte anche drasticamente), proprio per evitare situazioni del genere; mi sembrava tuttavia che questo potesse rimanere com'era, anche alla luce delle spiegazioni date; se così non fosse, si tratta di un mio errore di valutazione.

 

Intanto, corro subito a premettere al titolo la faccina ammiccante. Se poi proprio continuo a ricevere "proteste", espungo il sondaggio. Potrei anche reimpostarlo, ma così andrebbero persi i "voti" già espressi.

Non è il sondaggio a dover essere messo in discussione, ma semmai noi stessi, per questo io ogni tanto butto là delle provocazioni, anche se devo dire che raccatto poco.  :D

 

Devo intervenire però su Fabio Canino. Fabio è quanto di meno effeminato si possa immaginare, sia nell'apparenza fisica sia nell'approccio alla sua esteriorità, ovviamente ha, come tutti noi, una sua parte femminile, che nel caso non fosse stato notato è un termine che io cerco di riabilitare,

ogni tanto gli piace "scheccare", ma questo è un discorso diverso ( ne parlava funtobefooled ) Ovviamente c'è il problema che nel momento in cui fai una dichiarazione pubblica di omosessualità e compari sullo schermo, se la tua omosessualità non coincide col tuo personaggio ( Platinette, Solange...con la differenza che Platinette recita il personaggio, mentre Solange recita la persona ) devi pur decidere come e in quale misura mostrarti.

 

Quindi se parliamo nell'ottica degli eterosessuali giudicanti che vedono, necessariamente la discussione deraglia perchè si fa superficiale, inconsistente. Capisco che il pregiudizio eterosessuale abbia il suo rilievo, soprattutto in certe età e se coinvolge la propria famiglia, ma non

assorbe il tema in discussione.

Ma davvero dopo quasi 20 pagine di topic non si e' capito il vero senso del ''mi sento maschio''? eppure basta leggere meta' della prima pagina pere rendesene conto...infatti mi ero dilungato proprio si questo punto.... cancellare il sondaggio comunque mi sembra un delitto...in realta' quell'opzione doveva essere ' sono maschile'' e visto che il topic parlava di effeminatezza e di macismo e' ovvio che anche quel ''mi sento maschio ''era solo riferito agli atteggiamenti.

magari questa precisazione dovrebbe andare proprio nel topic di apertura...purtoppo pero' non posso piu' modificarlo :love:

 

Anche io come molti di voi (come gia' detto)venivo chiamato in modi terribili..e tutti riferiti proprio alle mie ''presunte''preferenze sessuali... la mia effeminatezza mi ha procurato ferite che difficilmente si rimargeranno... sono stato preso a botte e molto di piu'.... proprio per la mia effeminatezza...quindi ,vi prego, smettetela di dire che va di moda... perche' io per quella moda avevo pure deciso di farla finita... non sapete come avrei voluto essere piu' maschile per passare inosservato...solo chi ha passato questo tormrnto puo' capire e vi guro che, se avessi potuto, avrei evitato ogni atteggiamento femminile...ma non potevo

Bene, dopo aver letto l'ultimo post di Cambiapelle ho deciso di "agire". Ho modificato il sondaggio senza cancellare i voti già espressi, sperando anche di essere riuscito a riformulare le opzioni in modo da non dare più adito ad equivoci ma anche in modo da non tradire le intenzioni di chi ha aperto il topic e di chi vi aveva già risposto.

Fabio Canino non è effeminato?

Aveva ragione APN quando diceva che bisogna capire cosa intendiamo per "effeminatezza".

 

Non mi pare meno effeminato di Busi o Grillini.

 

Vi spiace fare, per ciascuna delle opzioni, un esempio gay famoso?

 

Che so:

 

- Come James Dean

- ?

- Come Canino

- ?

- Come Solange

A parte il polso moscio e un po' di birignao, Canino non mi sembra particolarmente effeminato. Non che non lo sia, ma appunto confrontato alle macroscopiche diversità di Platinette e Luxuria o anche solo a Busi (appunto), mi stupisco che proprio di lui si siano scandalizzati i genitori di Akira. Questo era il senso del mio stupore.

No, Phoenix, non stavo definendo Luxuria un "gay effeminato" (non oso più nemmeno definirla un "transessuale" dato che lei, per motivi ben noti, si autodefinisce "transgender"): io stavo solo cercando di capire perché i genitori di Akira si scandalizzino più per Canino che per Luxuria.

 

Nell'opinione comune si fa una gran confusione tra omosessuali, travestiti, transessuali, pedofili e chi più ne ha più ne metta: mi ponevo dalla parte del pubblico, non da quella della "verità".

 

Infatti ho parlato di "diversità".

 

Chiaro? :love:

ForbiddenLove

occorre valutare cosa intendete per effemminatezza...

a mio parere un gay effemminato non è il corrispettivo di un travestito o di un trans.

io mi ritengo ahimè  :love: abbastanza effemminato ma mi trovo bene nel mio corpo e con l'abbigliamento adatto ad esso

Secondo me è difficile poter fare una casistica partendo da personaggi pubblici, in particolare dello spettacolo. Busi è evidentemente un esibizionista

lui è effeminato e della sua effeminatezza fa spettacolo, quindi dicamo che nella sua immagine pubblica certamente non c'è nessuna autocensura, anzi c'è una orgogliosa ostentazione. Grillini come personaggio pubblico è un politico, quindi difficilmente gli vedremo fare esibizioni alla Busi, pur essendo abbastanza effeminato. Nel caso di Canino deve essere considerato il fatto che lui ad un certo punto ha scelto di fare il conduttore gay, non il conduttore punto e basta ( il chè implica come termine di riferimento nella TV italiana: Costantino della Gherardesca, Gennaro Cosma Parlato, Platinette, Busi, Malgioglio...questi sono i gay dichiarati che si vedono. )

 

Per quel che riguarda i transgender scandalizzano meno perchè appunto non sono considerati tali dagli etero, ma appunto transessuali. Per lo stesso motivo in cui in Iran si può cambiar sesso ma non essere gay. In fondo il cambiamento di sesso è una normalizzazione, un ritornare nei ranghi, spesso di fronte ad una transessuale la reazione tipo dell'etero

è quella di dire: sembra una donna ( che poi non è affatto vero che sembrino tutti così donne...ma tant'è...il fatto è che così vengono visti e vorrà pur dir qualcosa --degli etero ovviamente...non delle trans)

ForbiddenLove

Hinzelmann io non so quanto tu abbia ragione... non credo che sia più semplice accettare un transessuale piuttosto che un gay effemminato... per quanto siano accurate le operazioni estetico-chirurgiche nella maggiorparte dei casi un trans non si confonde con una donna... e un etero se si trova a scegliere è portato a scegliere una donna...

Io non sto parlando di accettazione, ma di percezione, sono due cose nettamente diverse...

Stavamo discutendo della percezione di una immagine e di quanto possa essere disturbante per un etero, tutt'altro discorso è la accettazione.

L'accettazione del transgenderismo implicherebbe di accettare il non cambiamento di sesso, cosa che per un eterosessuale è mediamente inconcepibile. Tuttavia l'immagine suscita una reazione estetica diversa: "è come se fosse una donna"...vuol dire in fondo "non sei una transgender".

Sono molto d'accordo con Hinzelmann. So (per esperienza diretta e per studi teorici) quante contraddizioni possano esserci nel machissimo mondo eterosessuale (e mi limito alla morale sessuale, ma siamo nel paese dove "si fa ma non si dice").

 

Qualcuna di queste contraddizioni? L'idea che "l'uomo è cacciatore" per cui l'adulterio del marito è meno grave di quello della donna. L'idea che puoi farti tutte le donne del paese, ma nessuno può farsi tua sorella o tua figlia. L'idea che una prostituta sia una donnaccia indegna di farsi vedere per strada, ma indispensabile all'educazione sessuale dei giovani e ai passatempo degli adulti. L'idea (diffusa anche tra i gay) che se hai un

rapporto omosessuale la cosa importante è rimanere "attivo", perché questo garantisce la tua virilità (ragionamento da carcerati, marinai e non solo). L'idea che si può anche accettare un omosessuale purché si comporti da omosessuale ma non cerchi di mischiare le carte.

 

Mi soffermo su quest'ultimo punto, che è quello che ci interessa. L'omosessuale, come alcuni hanno già ricordato, non è una novità recente: è una figura proprio istituzionalizzata nelle società tribali e in tutta l'antichità, addirittura "sacra", in quanto portatrice del mito ancestrale dell'androgino. In tempi più recenti c'è sempre stato posto per gli omosessuali "veri": si pensi al famoso "femminiello" della tradizione napoletana, con un suo preciso status sociale e un codice comportamentale che in qualche modo lo mettevano al sicuro.

 

La novità di noi omosessuali di oggi è che rivendichiamo, nella nostra diversità, una assoluta uguaglianza e una variabilità di definizioni, cose che non possono non risultare destabilizzanti per la morale tradizionale.

 

Torno alla mia adolescenza. Quando dissi di essere gay a una mia compagna di classe con cui c'era una certa amicizia, lei si ribellò fortemente all'idea. Mi nominò un ragazzo del mio paese, che chiamerò qui "Gino", il quale era fortemente effeminato, non faceva nulla per nasconderlo (né avrebbe potuto) e, nonostante le continue molestie, era accettato come un caso strano. Lo chiamavano "Gino il Ricchione". La mia... "amica" mi disse: "Prendi Gino il Ricchione. Nel suo caso è evidente che la natura ha fatto uno sbaglio e che lui doveva nascere femmina. Ma tu, Pyer, sei maschio. Non ci sono giustificazioni, ti devono piacere le donne!"

 

Ecco perché sono d'accordo con Hinzelmann nella sua analisi della "percezione" che il mondo ha dell'effeminatezza. Paradossalmente quella esasperata può anche essere meglio accettata.

 

 

 

P.S. Il "caso Canino", però, ancora non me lo spiego. :love:

 

La novità di noi omosessuali di oggi è che rivendichiamo, nella nostra diversità, una assoluta uguaglianza e una variabilità di definizioni, cose che non possono non risultare destabilizzanti per la morale tradizionale.

 

 

Scusa yrian ma non ho ben capito perché parli di "morale tradizionale" e non di "stereotipi": mi sembra che in questo modo la tua analisi diventerebbe ancor più significativa.

 

Mi spiego: mi pare che, sia in Italia (non dappertutto e non alla stessa velocità, ovviamente) che in altri Paesi, negli ultimi decenni la "morale sessuale" si sia progressivamente modificata e vengano sempre più tranquillamente accettati comportamenti e scelte che in passato erano severamente condannati. Non mi pare che gli stereotipi sessuali si siano evoluti nello stesso modo, nella mentalità comune. Sono proprio questi stereotipi che avrebbero tanto bisogno di essere destabilizzati...

Hai perfettamente ragione, Clara. La tua precisazione è legittima e anche doverosa. Ho scritto "morale tradizionale" essenzialmente per due motivi

 

Primo perché scegliere di scrivere "stereotipi" avrebbe comportato la necessità di fare ben altri distinguo, in un post di per sé già lungo e in una discussione che stavo già quasi monopolizzando. Anche perché è proprio "stereotipo" una delle parole chiave di questa discussione e ho voluto evitare di girarci attorno senza concludere. Ragion per cui sono andato un po' per le spicce.

 

Secondo perché sono un Vecchio Intellettuale di Sinistra e - certe abitudini sono dure a morire - uso spesso non solo una foga, ma anche dei concetti e addirittura una terminologia tipici del mio abito. "Morale tradizionale" è uno di quei modi di dire che dalla mia lingua (o, in questo caso, dalla mia tastiera) vengono fuori quasi automaticamente, con la stessa facilità con cui ad altri vengono fuori le "k".

 

Possiamo anche instradare ulteriormente la discussione sull'approfondimento della questione che poni, a patto di non allontanarci troppo dal topic. Oppure possiamo aprirne un altro apposito, solo che sinceramente non saprei come impostarlo: suggerisco il titolo provvisorio "Yrian, impara parlare come mangi."

Ma no, Yrian, non mi pare il caso di aprire un topic sui tuoi automatismi terminologici da Vecchio Intellettuale di Sinistra...  :love:

 

Aggiungerei solo che, quando sono presenti (in modo più o meno consapevole)  paura ofastidio  per modi di essere (o di apparire) propri o altrui (ad esempio, l'effeminatezza di cui si parla in questo topic), si manifesta il disagio prodotto da questa "destabilizzazione degli stereotipi". Disagio che fa parte di un certo "modo di essere" (individuale o di gruppo) che ha bisogno degli stereotipi, ancor prima di qualsiasi razionale presa di posizione politica, religiosa, identitaria...

 

Ma siccome non sono capace di fare l'intellettuale, non credo di essere in grado di approfondire ulteriormente  :love:

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