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Comunque sbagliate (come al solito), 0 e 6 sono etero e gay, dall'1 al 5 sono tutti bisessuali in egual misura. Perché considerate la scala Kinsey come la Bibbia? Ma vi rendete conto che dire "etero curioso forte" non significa nulla? Si dice  b i s e s s u a l i t à

Edited by Rotwang
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Non so io non amo le classificazioni, quando sto bene con una persona mi affeziono e cerco di starci insieme, li per li non guardo molto uomo/donna, alto/basso, bianco/nero. Ciò non toglie che finora le mi esperienze più intense e vere sono state con uomini, ma non precludo nulla, la vita è da scoprire passo dopo passo.

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Comunque sbagliate (come al solito), 0 e 6 sono etero e gay, dall'1 al 5 sono tutti bisessuali in egual misura

formalmente parlando sì, sono tutti bisessuali

sicuramente no in egual misura, in quanto dal punto di vista pratico (pur ipotizzando che tutti assecondino con completa tranquillità e liberà le proprie pulsioni) differenze ce ne sono eccome

 

 

Comunque sbagliate (come al solito), 0 e 6 sono etero e gay, dall'1 al 5 sono tutti bisessuali in egual misura. Perché considerate la scala Kinsey come la Bibbia? Ma vi rendete conto che dire "etero curioso forte" non significa nulla? Si dice  b i s e s s u a l i t à

immagino che la scala di kinsey sia quella che ha riportato Oscuro, che è molto simile a quella che ho fatto io, senza saperne l'esistenza... il termine etero curioso forte/dobole me lo sono inventato sul momento e come tutte le etichette lascia il tempo che trova

quello che volevo sottolineare era che non perchè uno viva esclusivamente l'omo- o l'etero-sessualità vuol dire che reprime qualcosa, ma magari, semplicemente, quella componente è talmente bassa che non influenza in maniera sensibile il comportamento sessuale

 

 

@cangrande

sono d'accordo che le etichette valgono quel che valgono, ma sono utili (a volte) per capirsi (ho "battibeccato" con Oscuro proprio perchè stavamo parlando della stessa cosa con lessici diversi)

poi ok, le categorie diventano inutili e adirittura controproducenti quando da "indicazioni generali" passano a "compartimenti stagni", facendo dimenticare che oltre ai riferimenti (le etichette appunto, i colori primari RGB) nel mezzo c'è tutta la scala cromatica

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A me da fastidio "non etero"..

Allora diciamo "non destrimani" al posto di mancini no?

 

Che poi a parte che di pan-androgini ecc qui non ce ne sono

E non credo si sentano esclusi da lgbt o lgbtqi se preferisci..

Poi cosa c entra che siam nati da uno spermatozoo e un ovulo?!

quoto in pieno, mi fa sentire "non-normale"....

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Il punto di @Rotwang è che è assolutamente ininfluente

sia dal punto di vista scientifico che da quello sociale

distinguere ben cinque sfumature di bisessuali

 

E io adoro le classificazioni, intendiamoci.

Ma questa mi sembra proprio inutile:

se conosco un bisex non mi sembra significativo sapere se è 1 o 5:

di norma gli domando se è dichiarato e se per caso è uno di quelli

che si innamora solo di donne, ma fa sesso con entrambi...

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@Almadel

mmm... messa così in effetti...

boh, io personalmente non mi ero mai posto il problema e se dovessi definirmi mi definirei etero, pur consapevole che ho una leggera componente omo

quindi avevo fatto una classificazione così "spinta" perchè non mi ci ritrovo nel termine bisessuale e (razionalmente) sono consapevole di non rientrare neanche negli etero "puri", ameno dal punto di vista teorico

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zell dincht

Senza togliere nulla a malutai, penso che nella societá odierna é difficile trovare qualcuno che pensi ancora che esistano solo etero bi o gay...deo gratias.

Io rimango dell'opinione che ci siano così tanti casi particolari derivanti da diversi "fattori" (sia esterni che non) che fare/affidarsi a una scala stile Kinsey sia piuttosto riduttivo. Quindi, o ci si attiene a una scala moooolto più generica per racchiudere più o meno tutti, o dovremmo avere qualcuno ad aggiornare giorno per giorno quella dannata scala xD

 

Riguardo al fatto del -non etero, a me non offende per nulla. Come non mi offende il -non destrorso... É vero, sono mancino..quindi? XD piú che una discriminante, la vedo come una definizione" filo-scientifica".

Non odiatemi :3

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Il fatto che malutai abbia "reinventato" la scala Kinsey

dimostra solo che questa classificazione non deriva da un'osservazione scientifica

ma solo da una necessità mentale dei bisessuali (Malutai e Kinsey, appunto).

 

Ha molto più senso catalogare la sessualità in base alle pratiche e ai ruoli sessuali

- almeno sai se contattare o meno qualcuno su un sito di appuntamenti -

rispetto a fornire un criterio quantitativo dell'orientamento.

 

Non capisco proprio perché la parola "bisex" sia considerata limitante.

So benissimo che ci sono molti tipi di bisex molto diversi tra loro,

ma non mi sembrano più differenti tra loro di quanto lo siano gay o etero

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Se non conoscevi la scala Kinsey, malutai, l'hai praticamente reinventata.

I miei personali complimenti!

in realtà non è che ho re-inventato niente: ho solo riadattato un altra scala simile, riferita però a credenti-atei (scala di Dawkins), quindi direi che i complimenti non sono così meritati :D

 

 

Senza togliere nulla a malutai, penso che nella societá odierna é difficile trovare qualcuno che pensi ancora che esistano solo etero bi o gay...deo gratias.

Io rimango dell'opinione che ci siano così tanti casi particolari derivanti da diversi "fattori" (sia esterni che non) che fare/affidarsi a una scala stile Kinsey sia piuttosto riduttivo. Quindi, o ci si attiene a una scala moooolto più generica per racchiudere più o meno tutti, o dovremmo avere qualcuno ad aggiornare giorno per giorno quella dannata scala xD

come ho detto prima, io considero che l'orientamento sessuale non sia fatto "a scatole" con fuori un etichetta, ma comprenda piuttosto uno spettro continuo, come una scala di grigi, tanto per capirci, la quale ha due estremi (bianco e nero - omo- ed etero-) e tutto ciò che sta in mezzo può essere catalogato come grigio (bisex)

ovviamente (e qui rispondo anche a @Rodeo e @Almadel) non è "necessario" per forza classificare tutto

semplicemente, in certi contesti, dire che è grigio potrebbe non bastare/non essere particolarmente interessante, e quindi si aggiunge la classificazione grigio-chiaro e grigio-scuro (che però attenzione! non vuol dire che esitono solo bianco, nero, grigio-chiaro e grigio-scuro: continua ad essere uno spettro continuo, un passaggio graduale da bianco a gr-chiaro, da gr-chiaro a gr-scuro e da gr-scuro a nero)

 

Come la fate difficile, perché bisogna per forza classificare tutto?

a volte è utile per poter fare discorsi teorici e capirsi

ovviamente a livello pratico non ha un senso relativo (anche alla luce del fatto che, appunto, difficilmente uno corrisponde esattamente all'etichetta usata nella classificazione, ma, anche solo per una ragione statistica, cadrà in una parte di spettro intermedia)

 

Il fatto che malutai abbia "reinventato" la scala Kinsey

dimostra solo che questa classificazione non deriva da un'osservazione scientifica

ma solo da una necessità mentale dei bisessuali (Malutai e Kinsey, appunto).

 

Ha molto più senso catalogare la sessualità in base alle pratiche e ai ruoli sessuali

- almeno sai se contattare o meno qualcuno su un sito di appuntamenti -

rispetto a fornire un criterio quantitativo dell'orientamento.

 

Non capisco proprio perché la parola "bisex" sia considerata limitante.

So benissimo che ci sono molti tipi di bisex molto diversi tra loro,

ma non mi sembrano più differenti tra loro di quanto lo siano gay o etero

secondo me la parola "bisex" è limitante come è limitante parlare di "grigio" se stiamo guardando un disegno a matita tipo questo

http://www.google.nl/imgres?imgurl=http%3A%2F%2Fwww.mooseek.com%2Fscreenshots%2F40_disegni_a_matita_realistici_di_occhi_umani.jpg&imgrefurl=http%3A%2F%2Fwww.mooseek.com%2Frisorse%2Fschede%2F40-disegni-a-matita-realistici-di-occhi-umani.htm&h=289&w=400&tbnid=T3odT0dRI4s37M%3A&zoom=1&docid=ik_NZUgQmPiWwM&ei=n7t1U5zqLIjtOpikgdAN&tbm=isch&client=firefox-a&ved=0CIwBEDMoFzAX&iact=rc&uact=3&dur=489&page=2&start=14&ndsp=28 (volevo mettere l'immagine, ma dice che non gli piace il formato)

dove c'è poco bianco, poco nero e il resto è "grigio"

no, non c'è nulla di scientifico in questa classificazione

poi se vuoi dirmi che nella mia scala ho fatto un po' la punta al cazzo (cioè, ho cercato il pelo nell'uovo)... bè, probabilmente hai anche ragione, ma mi stavo divertendo :D

infine aggiungo che questa era una classificazione riguardo all'orientamento che uno può avere, che però può centrare poco o niente rispetto al comportamento (un* può essere omo- ma comportarsi come un(')etero- e... viceversa? conoscete casi di viceversa?)

il tutto era partito per venire a capo di un'incomprensione con Oscuro, proprio dovuta al fatto che la sua classificazione era meno differenziata rispetto alla mia (e che, come conseguenza, porta, a mio avviso, a trarre conclusioni "arroganti" sul modo altrui di vevere la sessualità)

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Hinzelmann

Ogni parola è potenzialmente limitante ma non è un buon motivo per tagliarsi

la lingua o smettere di parlare, si tratta semplicemente di fare delle scelte

 

Certo io posso - come in un ipotetico paradosso di Achille

e la tartaruga - suddividere lo spazio che separa la mia lingua

da un qualcosa di significativo da dire in mille sfumature infinitesimali

in modo tale da illudermi che non esista una verità da dire, o possa

essere rimandato il momento in cui parlare

 

Ma il risultato sarà quello di star zitto, perchè è questo ciò che fin

dall'inizio mi proponevo di fare

 

Il CO è una pratica affermativa di una identità positiva

 

" Non Etero" non è offensivo...però è ridicolo

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Il fatto è che è che è assurdo dire "L'etichetta GRIGIO" è limitante

solo perché ci sono infiniti tipi di grigio.

Lo stesso si può dire anche del ROSSO o del GIALLO,

ma invece - guarda caso - si dice solo in questo caso.

 

Ed è questo che a me interessa.

Come mai sia solo la sessualità al centro di questo dibattito sulle etichette.

Nessuno direbbe mai "la tua definizione di onnivoro è limitante".

 

Il caso delle similitudini tra Dawkins e Kinsey è voluto:

perché proprio Dawkins è interessato al coming out degli Atei

e ha messo in rilievo le similtudini tra non-etero e non-credenti.

 

Anche l'idea di chiamare i non-credenti "bright"

è costruita sul modello di "gay";

altrimenti sembra che "non-siamo-qualcosa".

 

Come nel caso dei bisessuali anche nel caso degli agnostici

io non farei delle differenze quantitative sulla percentuale

della probabilità che ha Dio di esistere :)

Anche in questo caso domanderei all'agnostico:

Credi ai miracoli? Credi ai fantasmi? credi alla trascendenza?

Eccetera...

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Icoldibarin

" Non Etero" non è offensivo...però è ridicolo

 

 

Secondo me è meno ridicolo di LGBTTTIQQA, però, de gustibus ;)

Io ho iniziato ad usarlo dopo aver imparato la versatilità dei suffissi/prefissi in Esperanto, dove nealiseksemulo funziona molto bene.

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Il fatto è che è che è assurdo dire "L'etichetta GRIGIO" è limitante

solo perché ci sono infiniti tipi di grigio.

Lo stesso si può dire anche del ROSSO o del GIALLO,

ma invece - guarda caso - si dice solo in questo caso.

 

Ed è questo che a me interessa.

Come mai sia solo la sessualità al centro di questo dibattito sulle etichette.

Nessuno direbbe mai "la tua definizione di onnivoro è limitante".

 

Il caso delle similitudini tra Dawkins e Kinsey è voluto:

perché proprio Dawkins è interessato al coming out degli Atei

e ha messo in rilievo le similtudini tra non-etero e non-credenti.

 

Anche l'idea di chiamare i non-credenti "bright"

è costruita sul modello di "gay";

altrimenti sembra che "non-siamo-qualcosa".

 

Come nel caso dei bisessuali anche nel caso degli agnostici

io non farei delle differenze quantitative sulla percentuale

della probabilità che ha Dio di esistere :)

Anche in questo caso domanderei all'agnostico:

Credi ai miracoli? Credi ai fantasmi? credi alla trascendenza?

Eccetera...

ovvio che dire grigio è limitante solo in certi contesti! (così come dire rosso, giallo, ecc, in certi contesti)

se vado a comprarmi un vestito, prima volgio capire se per l'occasione è preferibile un vestito blu o uno grigio, dopodichè vorrò capire se addosso sto meglio con un grigio-grafite, piuttosto che un grigio-topo, oppure un grigio-qualunque-altra-cosa

si parla di contesti

 

riguardo alle scale (parlo di quella di dawkins, perchè ho letto il suo libro e so meglio di cosa parla, ma è la stessa cosa per quella di kinsey), dawkins fa la distinzione per un motivo molto chiaro, che è poi lo stesso per il quale l'ho fatto io nella mia: lui vuole far capire che per quanto in teoria l'agnosticismo è l'unica posizione "sensata" (prendete per buona questa semplificazione, penso che non interessi a nessuno parlare di religione), esistono diversi tipi di agnostici; in particolare lui vive come se dio non esistesse, per cui è, all'atto pratico, un ateo, non agnostico, si autodefinisce così

facendo il paragone con la sessualità, io sono d'accordo che la super-stra-grande maggioranza della popolazione è formamente bisex, in quanto sono convinto che tutti (quasi tutti, per amor di precisione) abbiano una componete omo e una etero, in diversa misura a seconda del sooggetto, ma ha poco senso dire che si è tutti bisessuali.

quindi, autodefinendomi, mi autodefinisco etero, pur sapendo benissimo che ho una componente omosessuale

non perchè mi definisco così, però vuol dire che sto nascondendo una parte di me stesso

la classificazione/scala che avevo definito era funzionale solo a quello: a far capire a Oscuro il mio punto di vista e perchè mi sembrava scorretta (a livello pratico) la sua affermazione (pur formalmente corretta)

quindi era un discorso fine a se stesso, penso che ci siamo capiti

non avevo la minima intenzione di etichettare nessuno di noi, nè di rinchiuderci in categorie stagne

 

quindi, in conclusione:

- io mi definisco etero

- so che c'è una componente omo, ma è minima ed ininfluente nella mia vita affettiva

- per cui la definizione non mi sto nascondendo nulla (come, mi pare, stesse insinuando Oscuro l'altro giorno)

 

 

 

alla fine, avrete notato, evito sia non-etero, sia lgtb ed ho optato per il omo/bi/ecc (anche perchè LGBTTTIQQA non ho la minima idea di cosa voglia dire, fatta eccezione per le prime lettere O.o ........ btw, c'è una discussione a proposito di terminologie ecc? oppure mi indicate qualche sito dove siano ben spiegate le differenze? o la cara vecchia wikia è sufficientemente chiara, secondo voi? grazie :) )

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Hinzelmann

" Cari mamma e papà NON sono etero,

SONO ( gay o lesbica o trans o bisex )

e quindi appartengo alla comunità LGBT"

 

Semplice, chiaro...logico

 

Non vedo perchè complicarsi la vita, già

c'è il problema di trovare il coraggio di dirlo

dobbiamo andare a trovarne altri?

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ovvio che dire grigio è limitante solo in certi contesti! (così come dire rosso, giallo, ecc, in certi contesti)
se vado a comprarmi un vestito, prima volgio capire se per l'occasione è preferibile un vestito blu o uno grigio, dopodichè vorrò capire se addosso sto meglio con un grigio-grafite, piuttosto che un grigio-topo, oppure un grigio-qualunque-altra-cosa
si parla di contesti

 

Ecco, appunto.

Non conosco contesti in cui la scala Kinsey sia utile.

Anzi se dico a mia madre che sono un "bisex di tipo 5"

invece di bisex o gay faccio peggio.

Se mi piace un ragazzo sapere se è più frequentemente attratto da maschi o da femmine

è piuttosto irrilevante: mi interessa semmai sapere se esclude a priori relazioni sentimentali.

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Il fatto che malutai abbia "reinventato" la scala Kinsey

dimostra solo che questa classificazione non deriva da un'osservazione scientifica

ma solo da una necessità mentale dei bisessuali (Malutai e Kinsey, appunto).

@Almadel

Kinsey non si è seduto su un tavolino per poi buttare giu una scaletta fatta a random in 5 minuti.

La scala fu fatta da Kinsey e da altri suoi colleghi dopo aver svolto vari studi e ricerche riguardo la sessualità, sosteneva che le persone non potevano essere etichettate etero e/o gay (in modo rigido), questa scala fu fatta ponendo domande e facendo interviste alla gente.

 

"È una caratteristica della mente umana quella di suddividere esattamente nella classificazione dei fenomeni… Il comportamento sessuale è sia normale che anormale, socialmente accettabile che inaccettabile, eterosessuale o omosessuali, e molte persone non vogliono credere che ci sono delle gradazioni tra i due estremi."

 

Potrei citare anche Sigmund Freud.

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Ecco, appunto.

Non conosco contesti in cui la scala Kinsey sia utile.

Anzi se dico a mia madre che sono un "bisex di tipo 5"

invece di bisex o gay faccio peggio.

Se mi piace un ragazzo sapere se è più frequentemente attratto da maschi o da femmine

è piuttosto irrilevante: mi interessa semmai sapere se esclude a priori relazioni sentimentali.

io ti ho dato la motivazione per cui io ho usato (anche se inconsapevolmente) la scala di Kinsey (contesto #1)

Oscuro ti ha dato la motivazione per cui l'ha definita Kinsey, cioè per sfumare un mondo che allora prevedeva solo bianco e nero (contesto #2)

 

nella pratica, poi, è ovvio, ripeto, che ci si divida in omo-, etero- e bisessuali (non credo che uno che vive la bisessualità dica, pur preferendo le donne "oh, quello è figo e me lo farei, però sono stato con un altro il mese scorso quindi niente": o ti va o non ti va, fine)

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Hinzelmann

La scala Kinsey è uno strumentario superato

proprio perchè manca dei criteri di autoidentificazione

del soggetto che integrano gli strumenti "moderni"

 

Le virgolette ci stanno perchè sono strumenti noti dagli 

anni '80, quando si è affermata la cultura e la pratica del

CO

 

L'avrò scritto 100 volte? Penso di sì XD

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Icoldibarin

 

 


" Cari mamma e papà NON sono etero,
SONO ( gay o lesbica o trans o bisex )
e quindi appartengo alla comunità LGBT"
Semplice, chiaro...logico
Non vedo perchè complicarsi la vita, già
c'è il problema di trovare il coraggio di dirlo
dobbiamo andare a trovarne altri?

Forse si è frainteso in quanto più che intendere una denominazione individuale come gay etc. che va benissimo, mi chiedevo quando si cercano dizioni comprensive perché non utilizzare il termine non-etero invece della mai completa sigla LGBT con tutte le sue permutazioni (GLBT, LBGT) ed estensioni (FABGLITTER, QUILTBAG, LGBTTTIQQA per esempio, che credo voglia dire Lesbian, Gay, Bisex, Transex, Travestite, Two-Spirit, Intersex, Queer, ?, Asexual).

Che poi alla fine gli etero non ci capiscono (giustamente) un cazzo come codesto signore.

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Hinzelmann

L'acronimo più comune è LGBT

 

In realtà la T potrebbe tranquillamente funzionare

benissimo sia per "transgender -transexual-travestite"

ed anche se la iniziale diverge pure per Intersex

 

Queer è un termine politico alternativo all'acronimo quindi

è insensato inserircelo ed il resto è addirittura mera goliardia

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Icoldibarin

La verità è che chiunque vuole aggiungerci lettere o non è mai contento dell'ordine.

LGBT è il più diffuso ora, qualche anno fa andava più di moda GLBT, ma si vede che poi le lelle si sentirono in secondo piano.

Comunque in giro si vede di tutto, sui cartelloni universitari ho visto TLBG e ci ho messo un po' a realizzare l'anagramma.

A me piace molto "comunità arcobaleno" vista anche la nostra bandiera, che però credo di usare solo io, perciò non so in quanti "esterni" possano capire :D

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"È una caratteristica della mente umana quella di suddividere esattamente nella classificazione dei fenomeni… Il comportamento sessuale è sia normale che anormale, socialmente accettabile che inaccettabile, eterosessuale o omosessuali, e molte persone non vogliono credere che ci sono delle gradazioni tra i due estremi."

 

Trovo queste parole a dir poco insensate; noi poi qui si parla soprattutto di orientamento sessuale, che terrei distinto dalle pratiche. L'uso della nozione di "comportamento" dovrebbe, mi pare, includere tanto l'orientamento sessuale tanto le pratiche sessuali, ed è per questo che mi pare improprio anche allo scopo "classificatorio".

 

riguardo alle scale (parlo di quella di dawkins, perchè ho letto il suo libro e so meglio di cosa parla, ma è la stessa cosa per quella di kinsey), dawkins fa la distinzione per un motivo molto chiaro, che è poi lo stesso per il quale l'ho fatto io nella mia: lui vuole far capire che per quanto in teoria l'agnosticismo è l'unica posizione "sensata" (prendete per buona questa semplificazione, penso che non interessi a nessuno parlare di religione), esistono diversi tipi di agnostici; in particolare lui vive come se dio non esistesse, per cui è, all'atto pratico, un ateo, non agnostico, si autodefinisce così

facendo il paragone con la sessualità, io sono d'accordo che la super-stra-grande maggioranza della popolazione è formalmente bisex, in quanto sono convinto che tutti (quasi tutti, per amor di precisione) abbiano una componete omo e una etero, in diversa misura a seconda del soggetto, ma ha poco senso dire che si è tutti bisessuali.

(...)

quindi, in conclusione:

- io mi definisco etero

- so che c'è una componente omo, ma è minima ed ininfluente nella mia vita affettiva

- per cui la definizione non mi sto nascondendo nulla (come, mi pare, stesse insinuando Oscuro l'altro giorno)

 

Dawkins è un autore molto simpatico...ma sai com'è, uno sfoglia il Vangelo o magari si legge qualcosina di Soren Kierkegaard e s'accorge che il rapporto tra fede e ragione è un filino più complesso di come il buon Dawkins ce lo vorrebbe vendere.

Scusami ma non colgo bene l'idea del "formalmente bisex"...se si parla di potenziale attrazione per persone dei due sessi...non saprei, io non ho in mano degli strumenti (quali poi?) per indagare il fenomeno.

Comunque, se la tua triade (ti definisci etero/sai che c'è una minima ed inifluente componente omo nella tua vita affettiva/non ti nascondi) ti fa star bene, buon per te!

 

Tornando all'intervento con cui hai aperto questo topic, direi che tra il fare CO coi genitori e il dir loro che non si crede...c'è di mezzo un mare.

Se in passato per uniformarti al gruppo hai assunto comportamenti omofobici, pazienza, non farlo più.

Non so dove vivi-che lavoro fai-che studi hai fatto...però ecco, se non hai mai conosciuto altri ragazzi o ragazze gay (o "non etero", comunque tu voglia chiamarli)...forse sei solo "poco estroverso" :D

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Icoldibarin

Scusami ma non colgo bene l'idea del "formalmente bisex"...se si parla di potenziale attrazione per persone dei due sessi...non saprei, io non ho in mano degli strumenti (quali poi?) per indagare il fenomeno.

Se ho ben capito intende, ed io mi ritrovo in questa osservazione, che moltissime persone abbiano una componente omo (o etero) inconscia, che esiste e si manifesta nei più disparati modi, ma che non è tale da produrre un desiserio costante di avere un rapporto sessuale o romantico con una persona dello stesso (diverso) sesso.

Per cui all'atto pratico non ha senso definire bisessuale chi vive un'amicizia molto "intima" (Probabilmente esistono termini meno equivoci, ma non me ne vengono in mente ora) con il suo migliore amico, ma non ci andrebbe mai a letto; oppure chi spinto dalla curiosità si è fatto masturbare dal suo amico gay ma non trova necessità né desiderio di vivere un rapporto completo o continuare con la precedente esperienza.

 

 

LGBT ( più usato )

LGBTI ( ufficiale e più corretto )

Tutto il resto...è chiacchiera da bar

Sarà anche, ma io vedo in giro proprio di tutto!

 

 

E se la sigla ufficiale suppongo la conoscano solo L'ILGA, @Almadel e pochi altri (non-etero) penso che pure almeno due terzi delle persone che potresti incontrare per strada non sappiano il significato nemmeno della più comune LGBT.

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