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Coming out in stile catastrofe apocalittica


Sampei

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Quando parli con una persona omofoba non puoi avere un dialogo, non all'inizio almeno. Mi sono reso conto che in quel momento le persone omofobe è come se fossero "possedute", iniziano più o meno consciamente a scaricarti addosso una camionata di stronzate e di pregiudizi, e tu fai in un certo da lavandino che ha l'ingrato compito di "spurgare" la fogna di stupidaggini cui credono. Per autoconservazione devi bruciare immediatamente sul nascere ogni confuso e compulsivo tentativo di distruggerti. Bisogn fare una specie di esorcismo, insomma.

 

- ma tu sei completamente cambiato, non sappiamo più chi sei!

- non è vero io sono esattamente quello di due secondi prima che vi dicessi di essere gay

- ma da quando sai di esserlo?

- da sempre, fin da piccolo

- oddio che impressione, non ce lo hai mai detto!

- e figa se te lo dicevo a dodici anni e reagivi così come avrei potuto proteggermi dalla tua pazzia?

 

- sei un inesperto, sei ingenuo, non ti rendi conto di esserti fatto abbindolare da una moda, non si parla con così tanta leggerezza di queste cose

- vaffanculo come ti permetti di dire che ti ho parlato con leggerezza quando per la prima volta ho voluto essere sincero e ufficialmente con la mia famiglia!

 

- tu non ti rendi conto di quello che dici, la notizia ci abbatte, insomma hai pensato alle conseguenze, al futuro, a cosa pensa la gente

- io ho pensato a tutto e soprattutto a cosa pensate voi, e la conclusione è che ho la sfiga di avere due italianotti imbecilli e cagasotto coem voi per italiani! Ma questo non mi fermerà perché io sono così e io combatterò sempre e comunque!

- ma piantala, combattere cosa?

- combattere gli imbecilli come voi

 

- secondo voi perché i paesi più evoluti del pianeta hanno il matrimonio gay nella legislazione?

- ma dai lo fanno così, tanto per tener buona la gente

- papà sei un ignorante di merda, è il riconoscimento di un diritto ad una minoranza. Sì io sono parte di una minoranza, ci sono i neri e gli asiatici che si vedono, io non mi distinguo dalla massa, ma è così.

- sei un imbecille non capisci che se una cosa è possibile non è la soluzione più giusta o migliore!

- cazzo ma è la soluzione più giusta PER ME, e non sei tu a deciderla. Inoltre è LA soluzione, è così non esistono alternative. E VA BENE COSI'.

 

- sei un irresponsabile, hai parlato di te stesso con leggerezza, narcisismo, sei un egoista di merda!

- andate a fanculo io vi ho parlato di me e basta!

- e hai spaventato i tuoi fratelli con queste dichiarazioni così eclatanti!

- stocazzo siete voi che li avete spaventati facendo questa tragedia,loro basano la propria reazione sulla vostra! Io vi ho comunicato un'informazione su di me, un'informazione banale, ordinaria, irrilevante, e voi reagite i nquesto modo così ridicolo e imbarazzante, mi fate schifo!

- ma non è un'informazione irrilevante, è una cosa delicata, seria, molto grave!

- stronzate, è un dettaglio di cui ho voluto rendervi partecipi per onestà e correttezza, ed è allucinante il vostro modo di rispondermi: siete voi nel torto, perché io ho voluto parlarvi di me per una manciata di secondi, voi invece state cercando di schiacciarmi e distruggermi da ore! Siete VOI i cattivi della storia!

 

- Mamma guarda mi vergogno tantissimo della vostra reazione in stile fine Ottocento. Siete dei vermi.

- No smettila tu devi capire si tratta di notizie sconvolgenti, e poi ci sono le aspettative!

- quali aspettative? io non vivo per accontentare le tue aspettative, non sono il tuo schiavo!

- Nel senso che ti crei una famiglia

- ma io CREERO' una famiglia!

- e che abbiamo dei nipoti

- ma io adotterò!

- ma in Italia non si può

- ma in Francia sì!

- ...

 

Oggi mio padre di nuovo ha detto che "quando vuoi dobbiamo parlare, per comunicare, recuperare il tempo perduto ecc".

I miei genitori sono sempre stati dei tedeschi autistici in materia di relazioni personali e affettività. Nessuno di noi ha mai percepito come realistica la possibilità di parlare autenticamente di argomenti sociali e affettivi in casa, perché loro si irrigidiscono sempre. Non ti dicono di no, ma anche se sei bambino te ne accorgi. percepisci il disagio, e quindi stai zitto perché hai l'impressione che sia inopportuno parlarne.

Tutte cose che gli ho detto.

Comunque il "recuperare il tempo perduto mi sembra patetico, io non ho più altro da aggiungere.

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Icoldibarin

Scusa, ma fa un effetto molto divertente leggere i vostri botta e risposta. :D

Vedrai che quando le acque si saranno calmate e la loro reazione sarà più matura vi metterete a sorridere ripensando a quanto vi siete detti in questi attimi di fuoco.

Ad ogni modo, non so che abitudine avete in famiglia, ma dovreste tentare di evitare il più possibile gli insulti nelle discussioni, anche se siete inviperiti.

 

Lasciali tempo e accetta la proposta di tuo padre, per quanto tardiva.

Evita di rivangare il tutto per un po', a meno che non entrino loro in argomento.

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Hinzelmann

I miei genitori sono sempre stati dei tedeschi autistici in materia di relazioni personali e affettività. Nessuno di noi ha mai percepito come realistica la possibilità di parlare autenticamente di argomenti sociali e affettivi in casa, perché loro si irrigidiscono sempre. Non ti dicono di no, ma anche se sei bambino te ne accorgi. percepisci il disagio, e quindi stai zitto perché hai l'impressione che sia inopportuno parlarne.

 

Questo è ciò a cui alludevo quando dicevo che le opinioni ( politiche etc ) sono solo un tassello

di una personalità complessiva, evidentemente sono un po' delle persone che vivono nell'astratto

( un piano su cui siamo irrimediabilmente perdenti...perchè il concetto di minoranza e diritti, loro lo

dimostrano non è affatto "passato" in Italia...) perchè la realtà li spaventa

 

Però

 

 

 

"quando vuoi dobbiamo parlare, per comunicare, recuperare il tempo perduto ecc".

 

almeno a livello di intenzione e di qualcosa che si sa che dovrebbe essere fatta

anche se non è nelle proprie corde...questa frase è importante

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La giornata più abominevole e inaudita della mia vita. Sono a pezzi. Però dentro di me non riesco a dirmi di aver fatto un errore. Io sono nel giusto.

 

Grande Sampei!!! Hai tenuto duro, mi raccomando non cedere.

E' un po' come dice Hinz, c'è stato il "coro della tragedia etero"...ma insomma, prima o poi se la metteranno via anche loro.

Probabilmente si "colpevolizzano", e credono davvero di aver mancato in qualcosa se ora sei gay...però vabbè, è un ragionamento talmente contorto (anche se molto tipico) che non ha senso prenderli sul serio.

 

E' anche "positivo" che ti dicano che vogliono "parlare delle cose della vita" etc...però insomma, prima occorre che si inculchino nella zucca che essere gay non è una moda né una scelta.

Edited by schopy
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Ma il dialogo è modificato o li mandi a fare in culo con così tanta facilità ?

 

Io mi stupisco di questa incongruenza, si lasciano fanculare e mandare al creatore senza ristabilire un attimo i ruoli figlio-genitore ma vanno in crisi isterica se dici loro che sei gay  ?

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Loro rispondevano "ma tu ci hai sopravvalutati, siamo troppo vecchi per sentire certe cose, ecc"

 

Io faccio parte di un altro periodo storico  dove fare C.O. era fuori discussione!

Pressioni morali/cattoliche , un padre omofobo ma una mamma SPLENDIDA che ha sempre saputo e mi ha sempre amato, al punto che quando mi sono lasciato con il mio compagno in lacrime si aprì dicendo che era dispiaciuta perchè vuole bene al mio compagno ed ha quasi 85 anni!

Non è una questione di età ma di quando si è veramente GENITORI nel più nobile del termine! I figli sia amano a prescindere!

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Io mi stupisco di questa incongruenza, si lasciano fanculare e mandare al creatore senza ristabilire un attimo i ruoli figlio-genitore ma vanno in crisi isterica se dici loro che sei gay  ?

io non me ne stupisco proprio...son due genitori "alla moderna" come tanti...almeno si toglie la soddisfazione di dargli qualche sferzata morale

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L'utilizzo delle parolacce è assolutamente normale. In famiglia abbiamo sempre usato toni fortemente informali, e anzi mi allarmerei molto se non se ne fossero usate perché sarebbe spia di una conversazione affettata, formalistica, falsa. Le parolacce le percepisco come sintomo di autenticità. Non abbiamo mai parlato come nelle serie TV o nei talk show, per fortuna.

Edited by Sampei
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@Sampei a me sembri un tipo sveglio dalle cose che scrivi qui, e simpatico direi.

 

Anche se, perdonami il ruolo da psicologo della mutua, mi pare che l'uso "disinvolto" delle parolacce, e una contestuale attenzione al "legame" genitori-figli (che sono sicuro che c'è, sia da parte tua sia da parte loro) in realtà mascheri -inefficacemente- una grossa timidezza.

La tua timidezza, ché di fronte agli strepiti reagisci in modo verbalmente aggressivo; la loro timidezza (parole tue: in fatto di affetti ed emozioni sono "teutonici"); talvolta i toni "eccessivi" sono paradossalmente la spia di un atteggiamento molto benintenzionato, di una disposizione molto "dolce" sia da parte dei tuoi, sia da parte loro nei tuoi confronti. So che può sembrare paradossale come riflessione, ma io son convinto che le cose stiano proprio così.

 

E' bello che tu ti sia dichiarato e, se non vuoi rimanere invischiato in dinamiche che porterebbero tutti a soffrirne, io ti consiglio COMUNQUE di prendere un po' le distanze dai tuoi, vogliano o non vogliano parlarti delle cose della vita et similia.

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Non ho capito esattamente cosa vuoi dire ma io ho già detto che non ho intenzione di star lì a ricamare ancora sull'argomento in casa. Non sono mica i miei confidenti. Inoltre se non mandi correttamente e pedagogicamente a fare in culo una persona che dice convintamente una stronzata grave, la tal persona non capirà mai la gravità della suddetta stronzata.

Edited by Sampei
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Io non so quanti anni tu possa avere, ma il tuo racconto mi ha tanto ricordato la mia, forse anche peggiore, esperienza. Te la racconto "brevemente" magari può aiutarti a farti capire che cose del genere credo capitino piuttosto spesso, e spesso non finiscono come si avrebbe desiderato. Da ormai 4 anni io sto con un ragazzo più piccolo di soli due anni e tra alti e bassi ( questo credo sia comune a tutte le coppie che stanno insieme da tanto tempo) ormai sono sicuro di amare lui e farei di tutto per poter continuare a stargli accanto.

Io sapevo fin da prima di essere gay ma con lui circa quattro anni fa ne ebbi la conferma e mi innamorai quasi subito. Le cose andavano così bene che quasi fin da subito decidemmo di dichiararci ai nostri amici, quelli con cui stavamo sempre, tale da poter condividere anche loro il nostro affetto. Io avevo 15 anni e nonostante fossi piccolo ero piuttosto convinto di quello che mi sentivo dentro, un giorno ricordo lo dicemmo anche alla ragazza di mio fratello e come si ci poteva aspettare lo venne a sapere anche lui. Fummo molto ingenui eppure dovetti ricredermi, mio fratello mi supportò fin dall'inizio e credetti che tutto sarebbe sempre andato per il meglio. Poco prima del nostro primo anniversario però mia madre lesse alcuni dei messaggi che mi ero scambiato con il mio ragazzo e subito mi chiese spiegazioni, lì per lì io smentii e dissi che forse si trattava di un errore della linea telefonica per cui erano messaggi di altri e non miei ( in effetti faceva alquanto schifo come scusa). Poi però verso la sera le scrissi un messaggio dicendo che in realtà erano reali quei messaggi e che io stavo con un ragazzo, che lei conosceva molto bene, ormai da quasi un anno e che a breve avremmo festeggiato il nostro primo anniversario. Mi chiamò, mi disse di aver letto il messaggio e che voleva parlarmi. Credetti era andato tutto liscio, invece quando mi parlò disse che per lei non c'erano problemi ma che secondo lei ero molto confuso, che dovevo andare da un bravo psicologo, che dovevo farmi consigliare da un medico su quale psicologo scegliere e quant'altro e che forse sarebbe stato il caso di non frequentare più quel ragazzo, inoltre disse che mio padre non lo avrebbe saputo. Ero piccolo e anche stupido devo dire per cui scelsi di continuare a frequentarlo e di festeggiare assieme l' anniversario. Risultato? Mentre festeggiavamo mia madre piombò nel garage dove ci trovavamo in lacrime, urlando contro il mio ragazzo che faceva schifo, che mi aveva confuso, fatto il lavaggio del cervello. Con lei  ovviamente c'era anche mio padre che mi guardava con uno sguardo a metà tra il ribrezzo e la compassione ( non so quali dei due era peggio). Mi strapparono da lui, non feci in tempo neanche per prendere il suo regalo per l'occasione che mi ritrovai a casa con mio fratello in lacrime perchè era stato considerato il complice di chissà quale assurdo delitto e mio padre che pretendeva di parlarmi in macchina per convincermi della mia estrema confusione, che la chiesa non ama queste cose, che la società mi avrebbe odiato, che il mio ragazzo era un abbindolatore, che non dovevo più frequentarlo etc. Nel frattempo mia madre era coricata sul letto e stava quasi per svenire. Io mi ritrovai completamente incapace di esprimere il mio parere. Passai la notte in uno stato di estrema confusione, e se i miei avevano ragione? E il mio ragazzo dove era nel frattempo e come stava?

 

Da quella volta, dopo una breve pausa, mi dissi che non avevo sbagliato io ma loro e tornai con il mio ragazzo, ma lo feci in silenzio, neanche mio fratello lo venne a sapere per tema che sarebbe stato considerato di nuovo un "complice". Vi risparmio i miei rapporti con mia madre e con mio padre, ma proprio due anni fa, di nuovo quei maledetti messaggi... stavolta mi feci forza e nella notte ricordo di avere aperto la finestra e di avere urlato ( erano tipo le due e mezza della notte) "Sono Gay", mia madre chiamò la mia amica nel cuore della notte e le urlò che era un'altra complice, mio padre mi diede uno schiaffo, mio fratello continuava a dire non c'è nulla di male ma che ero cambiato da quando stavo con lui. Mi tolsero di nuovo il telefono ma stavolta lo pretesi con mille storie, la mia dottoressa fu informata del fatto e disse che non ero malato, fui costretto ad andare dallo psicologo il quale mi vide alquanto sicuro di me stesso e si propose di parlare con i miei. Come finì? La mia vita è diventata una bugia continua. Mia madre  sa che esco con lui ma non sa che ci sto assieme, non posso farmi trovare a casa sua per paure di altre urla e schiaffi. Adesso entrambi siamo maggiorenni, eppure vorrei tanto mettere un punto a questa storia, ma temo non riuscirò mai a fargli capire chi sono e cosa voglio e non voglio più rischiare di perdere il mio ragazzo per colpa dei miei.

 

 

Tutto questo per dirti che non sei l'unico e che hai avuto una fermezza da invidiare. Nella mia vicenda che dopo 4 anni ancora dura devo dire che è dura ma che forse hai fatto la scelta più giusta di tutti e almeno sei riuscito a liberarti da un peso che sono sicuro tenevi da tanto.... Fammi sapere come va a finire ma mi auguro almeno tu possa ricominciare a instaurare un rapporto sereno con i tuoi senza dover dire più bugie che ti sconsiglio vivamente 

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Mina Vagante

Volevo risponderti da un paio di giorni, ma solo ora trovo il tempo, purtroppo non abbastanza.

Pertanto, sarò "nucleare" come esige la tua situazione: bisogna trovare la razionalità -meglio l'epoché fenomenologica, come m'ha scritto un amico- per trascurare le facezie, le inutili comprensioni, le malignità ed aggrapparsi fortemente ad un principio centripeto.

Cioè tu.

La bella persona che sei; quanto piacevolmente t'ho sempre letto, pur di nascosto dietro questi freddi schermi.

Ed enucleando tutti gli inutili consigli che potrei darti e gli incoraggiamenti stucchevoli da rivolgerti, ti dico solamente che ti voglio bene.

E ricordatelo sempre: come me tante persone che hai già incontrato e che incontrerai.

It gets better.

Edited by Mina Vagante
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cambiapelle

Io ti capisco perfettamente . Quando ti va la merda al cervello non connetti più, e la parolaccia ti sembra l'unica cosa sensata da dire...almeno per guadagnare tempo.

La reazione dei tuoi mi lascia di stucco, mi sembra impossibile che ci sia ancora gente così.

Se solo tu sospettavi una cosa del genere, forse, avresti dovuto scegliere il membro della tua famiglia meno " pazzo" ( forse tuo fratello maggiore ?) e dirlo solo a lui ... Per il momento .

Così, é stata una vera bomba ad orologeria .

Però ormai la frittata é fatta, e tu non puoi farci niente . Solo aspettare che si calmino le acque .

Tienici aggiornati.

Un abbraccio forte.

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comlimenti per il coraggio, anche se mi dispiace che sia andata così

cmq penso che il tempo aiuterà i tuoi genitori ad accettare questa realtà e forse col tempo riusciranno adirittura a capirti

l'unica cosa che mi sento di suggerirti da "profano" di ste cose, sono le solite, banali dritte: non abbatterti, ricordati sempre che NON sei tu quello nel torto e "sfrutta" le persone intelligenti che hai accanto (amici che non ragionano come se fossimo nel 1800) chiedendo loro aiuto morale e, se serve, anche materiale

e poi, quando avrai una tua di famiglia (sperando che a breve nessuno debba più emigrare per avere un figlio) sicuramente sarai un genitore migliore dei tuoi!

un abbraccio

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ShadowBoyX

Ho letto tutto... Non ci conosciamo (ancora?) perchè sono nuovo e non frequento ancora tantissimo il forum, ma mi sento di darti un sincero abbraccio. Mi auguro che, piano piano, le cose possano sistemarsi per il meglio. Forza e coraggio!

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@PKA la tua storia è davvero incredibile, ti ringrazio di averla condivisa. Dev'essere stata una lotta estenuante.

 

E' anche per questo che mi sembra estremamente irrealista ed avventato chi consiglia di chiacchiarare di certi temi confidando nel politically correct. Fare i falsi cortesi oltre a non essermi proprio possibile non porterebbe ad alcun risultato, anzi direi che sarebbe controproducente. Nel momento in cui si parla per la prima volta dell'omosessualità ad un genitore omofobo sarebbe folle usare toni pacati (perlomeno nel rispondere alle reazioni convulse e urlanti) perché ciò permetterebbe allo psicopatico di schiacciare l'interlocutore attraverso argomenti omofobi tirati fuori dal ricchissimo bagaglio culturale di pregiudizi che la cultura italiana allestisce solertemente a tutte le brave pecorelle del gregge per tutta la vita.

Come posso dire, mi sembra quasi che un genitore privo di conoscenze sull'omosessualità sia in qualche modo obbligato a reagire con violenza ad un co, la società insegna così.

 

Cosa si fa con una persona sotto shock? Le si sussurrano paroline dolci? Cazzo no, la si prende a schiaffi per farla rinsavire: e lo si fa subito!

 

Non voglio che si fraintenda, Io sono rimasto scioccato dall'accaduto, ma al contempo io ho davvero voluto questa situazione, la percepivo come un imperativo obbligatorio per me stesso, e non tornerei mai indietro. Anche le modalità (che tuttora i miei mi contestano molto) le ritengo giuste, le ho scelte io e non ne avrei volute altre.

 

- cazzo però, potevi almeno evitare di fare questi annunci, sarebbe come se io dicessi davanti a tutti che ho trovato un'amante da tempo e lascio tua madre...

- ah ecco dove volevi andare a parare! tu fai il paragone con una cosa NEGATIVA, ma io NON HO DETTO UNA COSA NEGATIVA. NON è una cosa negativa, porca puttana! Non lo è!

- ...

Edited by Sampei
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Se ne parla ancora in casa o siete nel periodo del "silenzio pudorale"?

Dopo aver assistito indirettamente al CO di un conoscente, in cui il padre l'ha minacciato col fucile da caccia e l'ha chiuso in casa senza possibilità di contatti telefonici o di altro tipo per non so quanto tempo, direi che ti è andata di lusso. Il fatto che se ne parli è un vantaggio enorme.

 

S.

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cambiapelle

Adesso come é la situazione? Tutto silenzio? Aspettano che tu gli dica che era uno scherzo ed in realtà scopi con le ragazze nel fienile? :)

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Si capisce bene che stai attraversando un momento difficile.

Quando feci CO 20 anni fa anche nella mia famiglia ci  fu l'effetto stile "catastrofe apocalittica": varie offese, ritorsioni (sequestro chiavi auto), "esci di casa ed è meglio se non torni più". 

Ora dopo tanti anni il problema maggiore è che insistono per fare le vacanze insieme a me ed al mio compagno. 

Quindi  tieni duro (ma da come scrivi sembri moto più sicuro e consapevole di come lo ero io) prova a fali ragionare, abbi pazienza. 

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Ora dopo tanti anni il problema maggiore è che insistono per fare le vacanze insieme a me ed al mio compagno.

 

Diciamolo per sdrammatizzare, ma è così.

:)

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Tuo padre prima di capire di essere etero ha dovuto fare sesso anche con gli uomini? :) Mi spiace tanto Sampei, un bacio di solidarietà 

Edited by Rotwang
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Grazie ragazzi, grazie ancora per il supporto!

 

La situazione comunque sembra essere cambiata di nuovo, molto velocemente.

 

I miei fratelli sono tranquilli, quasi come se non si fosse mai parlato dell'argomento. Vorrei capire come l'abbian contata su al più piccolo, ma lo farò lentamente, nel tempo, anche perché i miei nei loro comi hanno chiesto una sorta di momentaneo silenzio stampa, una specie di time-out.

 

Ieri mio padre ha insistito ancora e ancora sul "dobbiamo parlare" praticamente per tutto il giorno, e poi alla fine con un passaggio in auto mi ha incastrato e quindi abbiamo parlato. In realtà ha parlato solo lui, e non ho capito molto bene dove volesse andare a parare, comunque sembra averla presa con filosofia, ma credo sia davvero convinto del fatto che sia "una scelta", una confusione esistenziale passeggera, una forma di "ribellione" o non so cos'altro, nonostante io abbia negato con forza le sue false supposizioni arrabbiandomi di nuovo. Ad ogni modo era sereno, voleva parlare perché diceva che era sconcertato dal fatto di essersi accorto di non conoscermi per niente, ciò era brutto e voleva assolutamente rimediare. Dopo era decisamente di buon umore, tuttora lo è.

 

Mia madre è estremamente accomodante, collaborativa, gentile... forse un po' troppo; inizio a credere che stia cercando di nascondere del gelo, del disagio. Non so... non la percepisco come totalmente spontanea. Probabilmente confida sul fatto che l'argomento non sarà più toccato.

 

Ed infine io, per parte mia, sto bene, mi sento tranquillo. A conti fatti mi sento molto meglio di prima del co.

Sì c'è la curiosità di indovinare cosa pensino di me al di sotto della disponibilità esterna, ma tutto sommato mi interessa poco, ho parecchi altri impegni da seguire.

Edited by Sampei
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Icoldibarin

Caro Sampei, sono felice che tu sia più tranquillo e che la situazione si sia un attimo calmata rispetto all'apocalisse dello scorso giorno. Mi è spiaciuto assai vederti così scosso l'altro giorno.

 

Non ho capito però come tuo padre chieda un time out sull'argomento e poi insista per parlare.

È probabile che questa discussione sulla "tua scelta" non sia del tutto razionale. Anche perché a me sembra davvero strano che oggigiorno una persona mediamente informata ritenga una scelta consapevole l'orientamento sessuale.

Sembra più un autoconvincimento per rassicurarsi che "passerà". Credo ci sia bisogno semplicemente di tempo per maturare questa posizione.

 

 

L'utilizzo delle parolacce è assolutamente normale. In famiglia abbiamo sempre usato toni fortemente informali, e anzi mi allarmerei molto se non se ne fossero usate perché sarebbe spia di una conversazione affettata, formalistica, falsa. Le parolacce le percepisco come sintomo di autenticità. Non abbiamo mai parlato come nelle serie TV o nei talk show, per fortuna.

 

Scusa però un conto sono le parolacce ed un conto sono gli insulti. Non credo che gli insulti abbiano qualcosa a fare con i toni informali.

In casa mia difficilissamente sono partiti insulti, anche nei momenti più accesi, e se è successo si è prontamente chiesto scusa appena sbolliti. Io non tollero insulti, né dai miei amici né dai miei familiari e loro giustamente non li tollerano da me. Chiaramente non intendo le apostrofazioni dette amichevolmente.

L'insulto recide il rapporto profondamente. Quello che mi hanno insegnato i miei genitori è che si può essere incazzati all'inverosimile, alzare i toni e dibattere molto accesamente ma mai si dovrebbe insultare. È una strappo difficilissimo da ricucire poi.

 

 

Mia madre è estremamente accomodante, collaborativa, gentile... forse un po' troppo; inizio a credere che stia cercando di nascondere del gelo, del disagio. Non so... non la percepisco come totalmente spontanea. Probabilmente confida sul fatto che l'argomento non sarà più toccato.

È probabile, però se ti ha chiesto del tempo per metabolizzare concediglielo. Solo in futuro se permarrà questo velo di finzione prova a spaccarlo e a vedere cosa c'è sotto.
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Hinzelmann

Beh considerate sempre che voi siete anni che rimuginate certi concetti

sulla vostra omosessualità, loro giorni...per certi versi le parti sono invertite

e su questo argomento voi ne sapete molto di più di loro ( anche sul percorso

di "accettazione" che voi avete già fatto  e loro no )

 

Ad occhio e croce direi che è stato deciso che sia un problema di competenza

del babbo, in molto casi succede il contrario ; in parte è dovuto a come sono loro

( cioè i genitori : carattere, temperamento distribuzione dei ruoli in famiglia ) ed in

parte al fatto che avendo tu scelto un CO "forte", che è stato interpretato come una

"ribellione", la sua gestione è di competenza più "maschile" che femminile

 

Magari se tu avessi fatto un CO più "dolente" o "addolorato", di fronte ad emozioni

del genere sarebbe venuto istintivo loro, farlo gestire alla mamma

 

Sostenere che sia una "scelta" o una "fase" corrisponde a due esigenze.

 

La seconda è l'illusione o la speranza che il fatto possa cambiare ( ovvio ) ma ha

anche un significato implicito e cognitivo ( speranza, illusione sono la,parte emotiva )

la negazione di una identità. Probabilmente loro fanno fatica a vedere in te un gay, non

corrispondi agli stereotipi, non gli sembri "diverso" quindi sei come una lesbica ( a cui si

risponde sempre così: è una fase...perchè l'identità lesbica è in generale cancellata )

 

La prima esigenza ( scelta ) ha due importanti ricadute rimuove la colpa dal discorso.

Avrebbero potuto pensare che eri diventato gay per colpa loro o che era una malattia

non potendo pensare la seconda ( perchè evidentemente a questo livello di omofobia

culturalmente non arrivano ) hanno l'esigenza di escludere la prima, la colpa.

 

In secondo luogo solo se l'omosessualità è una scelta, può essere una fase e quindi

è un modo per non accettare del tutto il fatto, in modo definitivo

 

Siamo chiaramente in una fase in cui l'accettazione è agli inizi, il loro percorso

di accettazione è iniziato ma lungo...d'altronde se è vero che vogliono bene a te 

è abbastanza chiaro che non vogliono bene all'omosessualità ed agli omosessuali

in generale...su questo piano potresti intervenire fra un po' con del materiale informativo

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Hinzelmann

Beh ci sono tanti ragazzi che per l'emozione piangono

o fanno un CO anche per sfogare sensi di colpa e quindi

esplodono in quel senso lì...poi conta pure l'età 15-16 anni

non sono 20-22 etc

 

In quei casi interviene più facilmente la mamma

 

Inutile negare che nel CO ci sia un forte carico emotivo

anche se in astratto bisognerebbe essere asciutti-freddi

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Sì; io credo che il mio CO con mio padre sia quello che "è andato meglio" proprio perché son riuscito a farlo con maggior distacco/maggior "dignità" diciamo così, senza pianti o che. Son felice che in casa di @Sampei si riesca pure un po' a parlarne, col suo babbo (si vede che lo sottovalutavo) e che Sampei dica che ha anche altre cose a cui pensare anziché star lì a ruminare su cosa pensa la mamma eccetera.

 

Detto cinicamente e fuori dai denti...forse il fatto che Sampei non sia l'unico figlio maschio gay fa "soffrire un po' meno" questi genitori che si credevano "avanti" e si sono scoperti tradizionalisti.

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