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Portare un mattone - Confessione di amori perduti.


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Ciao,

Il mio nome è Francesco. Ho 20 anni e vi scrivo dalla provincia di Modena. Sono originario della Puglia e mi sono trasferito al Nord Italia da ormai quasi 15 anni. Ho una sorella gemella, Alessandra, e una di 24 anni, Stefania e due genitori stupendi. 

Sono un ragazzo particolare. A volte mi definisco spiritoso e buffo e a volte serio e severo. Sono più che altro un tipo affettuoso, allegro, pigro e solitario. Una mia speciale caratteristica è che mi piace circondarmi di poche persone e sono stato abbastanza superficiale nelle amicizie. Diciamo, anzi, che le persone che ho conosciuto sono state ipocrite e false e non tenevano all'amicizia e quindi le ho perse durante il mio cammino anche se non sono così lontane da casa mia. Sono stato però molto fortunato a incontrare tanti ragazzi e ragazze che abitano in Puglia e che sono amici di mio cugino: con loro ho instaurato subito un legame bellissimo e indissolubile perché loro, a differenza delle persone che ho accanto qui al Nord, sono stati più solari e affettuosi e ogni volta che li vedo è come se mi ricongiungessi con la mia parte migliore e mi sento sempre bene con loro. 

Sono molto legato ai miei genitori e non c'è un solo minuto della mia vita in cui io non penso a loro e fanno parte della mia vita in modo continuativo. 

Direi che le mie caratteristiche che posso avere in comune con tante altre persone sono finite, perché quella rara e determinante è che sono gay. Ci siamo arrivati. Volevo raccontarvi del mio cammino su questa strada tortuosa e solitaria. Sto per cominciare e penso che non avrò piacere ma volevo condividerla con voi e sapere se è vero che ormai, dopo tutto quello che ho passato, sono fatto di dura gomma indiana.

 

Ho scoperto di essere gay all'età di quattordici anni (in prima media, penso). Già il mio corpo e la mia anima erano carichi di amore e emanavano voglia di affetto, poiché già da allora ebbi la mia primissima cotta per un ragazzo della mia classe che, però, era molto leggera perché ancora ero un bambino e diciamo che non capivo neanche io cosa provassi. 
Uno o due anni dopo comincia il caro vecchio autoerotismo che sentivo come un impulso crescente e cominciavo a comprendere cosa fosse il sesso con l'immaginazione. 
Fino ad allora era tutto rose e fiori nel senso che ancora non aveva bussato alla porta l'amore. 
In prima superiore scopro cos'è l'amore. All'età di 15 anni si mostra per la prima volta sotto forma di un ragazzo alto, atletico, moro dagli occhi bruni e un vistoso sbarazzino taglio di capelli. Per me, ogni volta, era una visione di mondi paralleli, acqua, terra, fuoco e aria si fondevano insieme nel mio corpo e bruciavano in ogni parte del mio cervello. Ebbi queste sensazioni perché il tipo si sedette vicino a me e diventammo amici fin quando compresi che ero fottutamene innamorato di quel ragazzo di sedici anni. Soffrivo in maniera indescrivibile e non capivo perché tutto mi si era rivoltato contro cercando di uccidermi a quel modo perché sapevo che lui aveva una ragazza e che non poteva amarmi, dunque. Agii spontaneamente senza pensare alle conseguenze e gli dichiarai il mio amore con il mio primo cellulare dallo schermo minuscolo. Lui reagì in modo brusco e si allontanò da me ritenendo che era maledetto il giorno in cui gli avevo rivolto la parola. Questo è il mio primo passo nel mondo dell'omosessualità e quindi la prima botta in testa. Cercai di parlarne con mia madre ma rifiutò di ascoltare perché aveva paura e non voleva confondermi ma sapeva in cuor suo che tutto sarebbe andato per la sua strada anche se lei scappava dalle mie parole. Ne parlo col mio migliore amico dell'epoca, Gianluca, ma essendo anche lui poco maturo non riesce a consigliarmi e ci dimentichiamo l'uno dell'altro una volta passato il biennio scolastico. 

 

Piano piano e lentamente passano 5 anni e la mia maturità è completa: essa si mostra davanti a me sotto forma di rabbia e dolore poiché vengo preso in giro da un ragazzo in quinto superiore poiché aveva dedotto che fossi gay perché non avevo una ragazza e non le guardavo mai. Ne approfitta, quindi, per mostrarsi il più forte sottomettendo il ragazzino magro e basso con gli occhiali che si trova davanti. Con pazienza lo ignoro e cerco di andare avanti finché non mi viene in mente che magari ero io che dovevo mostrarmi simpatico e alla mano e decisi di farmi accettare come suo compagno di banco. Fu un grave errore perché purtroppo mi osservò da vicino ed ebbe la conferma che non ero come lui e da quel giorno per lui ero "frocio". Mi chiamava a se come un cane con quel nome e nessuno cercava di aiutarmi perché era divertente vedere uno zimbello indifeso che si fa schiaffeggiare dal più grosso e alto ragazzone della scuola. La mia rabbia e convinzione della mia innocenza esplodono e una mattina gli saltai addosso dopo che lui, per l'ennesima volta, tentò di mettermi in ridicolo e gli diedi tanti schiaffi che la sua faccia da panino al burro divenne rossa come un pomodoro. MI pentii di quel gesto folle e stupido perché con la violenza non si risolve nulla e perché avevo gridato al mondo che mi dava fastidio che lui mi chiamasse a quel modo perché mi rodeva dentro come un fuoco. Sapevo che era la verità, che ero diverso e non ci potevo fare nulla e avrei fatto qualunque cosa per cambiare. Però, da allora, divenni più forte e maturo e nessuno si comportò in modo così stupido con me perché avevano capito che non ero fatto di carta e anche io avevo dei sentimenti. Ma non capii se avevano conosciuto il mio segreto. Forse si ma l'avrebbero dimenticato poco dopo. 

Essendo ormai maturo e non più un bambino, a 18 anni ebbi le vacanze più belle della mia vita con mia nonna, mio cugino e i suoi amici che ritenevo la cosa più preziosa. Non ero ancora deciso di uscire allo scoperto poiché avevo ancora paura delle reazioni e conseguenze però ero felice che mi volevano bene lo stesso e quindi passai oltre. Ogni tanto la farfalle nello stomaco si facevano sentire quando conoscevo dei bei ragazzi e soprattutto quelli mori dagli occhi azzurri con un carattere particolare. 
Cominciai l'Università a 19 anni dopo un fantastico viaggio in Germania dove conobbi la lingua tedesca e me ne innamorai perdutamente. Mi iscrissi a Verona alla facoltà di Lingue e Culture Europee dove avrei studiato Inglese e Tedesco nella letteratura moderna. Qui le cose cominciano a farsi dure nella mia vita: la mia tempesta ormonale ebbe inizio e, per le strade di Verona, conobbi un uomo maturo di 35 anni circa, me ne infatuai immediatamente dato il suo bell'aspetto, parlammo un po' e ci baciammo appassionatamente sotto un portico attratti enormemente l'un l'altro. Il giorno dopo lo incontrai di nuovo e, caldi come delle fornaci bollenti, ci rinchiudemmo in un bagno e abbiamo fatto tanto ma ci siamo fermati sul più bello poiché ci accorgemmo di essere in una biblioteca e rimandammo la nostra sete di passione. L'incontro non venne mai rimandato perché, minuti dopo mentre ci stavamo vestendo, mi confessò che lui era francese di origine e che ore più tardi avrebbe preso il primo aereo per Parigi per tornare in Francia a casa e restarci almeno un altro anno. Immaginate la mia contentezza nel sapere che il primo uomo con cui avevo modellato la mia maturità sessuale mi avrebbe lasciato per sempre perché sapevo in cuor mio che non l'avrei più rivisto. 
Ennesima botta in testa che  passò quasi velocemente però. Il mio primo incontro con un gay finito tragicamente. Amen.

 

Non dovetti aspettare molto per avere quella più grande: la botta fenomenale che ti fa accorgere che la vita di un gay non è cosa facile. Ci ero già passato a 15 anni ma quello era un gioco. Avrei conosciuto cosa fosse una vera guerra psicologica.    

All'Università conobbi un ragazzo, Michele, con cui feci amicizia all'istante soltanto frequentando la prima lezione di Letteratura Italiana. Ebbi nuovamente l'universo che faceva capriole e scoppiava fuochi d'artificio dentro di me e non passò poco tempo che conobbi di nuovo l'amore ed ero irrecuperabilmente innamorato di quel ragazzo bellissimo. 
La nostra amicizia era davvero solida ed ero quasi sicuro che lui fosse gay (anche se non conoscevo ancora il mio gay radar) e decisi ancora una volta di far uscire quello che avevo dentro e donarlo a lui: il mio cuore. Con le lacrime agli occhi conobbi ancora una volta cosa fosse il rifiuto perché lui era etero e non poteva avere niente a che fare con il mio amore. Stavo male. Ma era un male immobile che paralizzava corpo e mente e non ero neanche cosciente che le cose si stavano già effettivamente aggiustando perchè lui mi disse che voleva continuare a parlami da amico. Non volevo però sapere cosa fossero quelle parole e qualunque parola che qualcuno mi rivolgesse. Ero vuoto. Il turbine che si era formato dentro di me si era trasformato in un niente senza forma e mi aveva completamente spento come una lampadina fulminata. 

Non passò neanche una giornata che il mio male peggiorò e non fu più immobile e paralizzante ma vivo e portatore di dolore e incoscienza. Un giorno qualunque presi il treno per verona pronto per andare da lui e rivederlo dopo quello che avevo detto ma non ero pronto. Ero spossato e chiuso completamente. Erano giorni che non parlavo con nessuno e avevo una nausea insostenibile a causa del pensiero di lui. Decisi di non andare in facoltà e di riprendermi facendo una passeggiata all'aria aperta ma niente cambiò anzi peggiorò tutto perché ero solo: mi sentii male e svenni per diverso tempo in mezzo alla strada finché non mi ritrovai in ospedale rianimato e di nuovo cosciente con mio padre che mi teneva stretto a se cercando di non lasciarmi scappare da lui. Ricordo bene questo episodio e lo ricorderò perché non solo fu un tragico malore in pubblico reso noto in poco tempo, ma ero spezzato e inerme completamente data la mia situazione e dovevo dire la verità immediatamente poiché i miei genitori volevano la verità. Feci coming out grazie a quell'episodio e, dopo tante cure e riabilitazione fisica, riuscii a riprendermi e affrontare delle sedute dallo psicologo dove raccontai tutta la mia vita come sto facendo ora e, in poco, tempo venni dimesso poiché i medici ritenevano che fossi completamente sano e pronto a ripartire. E lo feci. 

Ripartii immediatamente lasciando gli studi e cercando un lavoro nel mio paese. Trascorsi un felice Natale e mi tornò il sorriso come mai si era mostrato sul mio viso. Ero nuovo e però segnato da lotte, paure e scosse che durante gli ultimi tempi non mi stupirei se ancora non vanno via. Purtroppo il lavoro non c'è e mi annoio tentando di essere paziente nel trovare un impiego. Un giorno, però, la mia vita omosessuale tenta un altro colpo facendomi scoprire alla televisione i noti "siti di incontri". Era una cosa nuova per me ed ero convinto che avrei saputo ripartire molto meglio in compagnia di nuove persone perché ero rimasto solo se non in compagnia dei miei familiari e chissà, avrei trovato anche un fidanzato. 
Conobbi così su Hornet Gianluca, un mio coetaneo nei dintorni di Modena, con cui instaurai una bella amicizia però un po' tortuosa perché eravamo abbastanza diversi. Con lui affrontai molte situazioni soprattutto quelle più difficili come il primo appuntamento con un ragazzo o le confessioni di una maturità sessuale. Incontrai poche persone sulle chat perché avevo capito che cercavano tutto tranne un amico sincero con cui passare bei momenti. Baciai di nuovo ma uomini maturi che non mi attraevano per niente e che mollai dopo neanche 24 ore. Le cose di mettevano male con Gianluca perché era stufo di me e preferiva andare a letto con il primo che gli scriveva sulla chat piuttosto che divertirsi in mia compagnia andando in giro come fanno tutti gli amici. In pratica mi trascurò e litigammo ritenendo che era un insensibile ed egoista. 
Non passai bei momenti quando non trovai neanche uno straccio di lavoro (l'anno scorso) e quando decisi di ritornare sui miei passi e studiare i nuovo lingue con maggior determinazione. 

 

Durante queste mosse per il futuro torna nel mio spettacolo della vita un ragazzo che fece una "comparsa" anni prima e con cui mi tenni in contatto amichevolmente per telefono: Enrico, un amico di mio cugino, determina l'ultimo stage del mio percorso fino ad adesso perché lui è il mio ultimo amore e quello più complesso ma solido. Me ne innamorai nella Pasqua del 2013, quando lo rividi dopo l''estate del 2012, e sapevo che era iniziata un'altra partita a carte e dovevo stare attento a guardare bene il mio mazzo e scegliere la carta giusta da giocare. Continuai a sentirlo per telefono fino all'estate 2013 quando lo rividi con amarezza poiché avevo compreso che stavo perdendo la mia partita a carte: l'ennesimo-ragazzo-etero che intralcia il mio cammino sentimentale. Non ne potevo più ma allo stesso tempo ne ero innamorato e non sapevo cosa scegliere: andare avanti o mollare tutto quanto? Feci coming out generale con le amiche di mio cugino e anche con lui (periodo di coming out generale forte e coraggioso) per parlarne e trarne consigli ma non ne ero tanto soddisfatto perché gli unici consigli erano "lascialo perdere, quello è scemo". A questo punto non potevo non prendere di nuovo la strada tortuosa perché essendone innamorato non volevo lasciarlo andare anche se era "scemo". Non ritenevo che fosse scemo anche se non avevo un buon rapporto con loro e quindi decisi di fidarmi di lui. Confessai il mio amore in modo brusco stavolta perché a un tratto si comportò male non facendosi sentire per quasi sei mesi dopo l'estate e, ad aprile circa, ne parlai con lui e dissi che lo amavo e mi mancava ma allo stesso tempo non volevo soffrire e scappare dalla situazione e gli dissi di abbandonare la nostra amicizia così da permettermi di dimenticarlo. Nel frattempo, mentre cerco di dimenticare, mi iscrivo nuovamente all'univeristà di modena e tento lingue ma fallisco al test e malavogliamente mi iscrivo a informatica che sto ancora frequentando però con tanta fatica e poca passione: qui conosco tanti amici ormai anche se ristretti e con loro ho completa confidenza e sanno che sono gay e mi rispettano e mi consigliano e ne sono felice. 
Casco, durante la fase stop dimentica di Enrico, di nuovo nelle chat e stavolta altroché amici e divertimento...volevo scopare! ero in un turbine di testosterone e formava una gabbia: la gabbia del sesso irrefrenabile..in questo periodo ri incontro gianluca sotto un altra veste, quella sua, della perversione e degli incontri dell'amore facile. Guidandomi in questo tunnel ebbi la mia prima notte di sesso e fece abbastanza male e stetti da culo anche perchè non conoscevo quell'uomo. Ebbi nell'inverno 2014 molti amanti e non dimenticai mai Enrico e..le mie confessioni di amori perduti. Gli incontri sconci non finirono bene anche perchè io non ce la facevo più e volevo rivedere il mio amico Enrico e mi mancava molto. Gianluca era talmente malato di sesso che ci provava anche con me e io rifiutai sia il sesso che l'amicizia perchè volevo uscire dal tunnel del sesso facile in cui mi trascinò. 

 

Volevo tornare ad essere il ragazzo dolce e sensibile di prima che non ha paura di mostrare il suo amore incondizionato e mollai tutto ritrovandomi senza nessun gay intorno. Arriviamo così ai giorni nostri in cui ultimamente parlando di amore le cose vanno bene ma non parlando di Enrico. Tornai da lui questa Pasqua e lui mi ricevette in amicizia anche se io per la tensione mi ero ubriacato amorevolmente e mi vergognai di aver fatto vedere che volevo bere per dimenticare. La sera dopo parlammo un poco anche se con imbarazzo e lo affrontai bene quando mi riaccompagnò a casa e ci salutammo in amicizia dicendoci che in effetti tutto andava bene e che la nostra amicizia doveva continuare perché lui tiene a me. Mi fece molto piacere anche se io lo amo un poco ancora però sta passando. Sta passando anche perchè è il mio ultimo amore e diciamo che non ne avrò di così belli fin quando non troverò un ragazzo gay che mi ami. L'università è tortuosa e difficile e conosco altra gente, sto cambiando il mio stile, cresco anche in altezza e mi cresce la barba, mi sento gnocco :D e sono più solido e forte e non mi faccio abbattere dalle situazioni difficili. Mi sono addirittura accorto di essere corteggiato da un ragazzo del secondo anno che ho conosciuto pochi giorni fa e mi fa ridere solamente perché a me non piace heheh però un suo amico si :) un bel bassino occhi azzurri e barba bionda a cui sorrido e lui mi risponde amichevolmente e con gioia. Chissà se sarà un'altra storia di lotte ma diciamo che sono fiducioso ormai e anche se lui sarà etero saprò affrontarlo come ho fatto con Enrico e resterà di certo l'amicizia. 

In conclusione direi che la mia storia è come un mattone che porto in tasca...ogni tanto lo riprendo in mano e dico "ah..ecco..già...questo". Cosa che può essere brutta ma non sempre. E' come..non una cosa che ti piace ma in fondo è parte di te...sei tu quel mattone e devi guardarlo..devi guardare al passato e imparare. E' quello che ti rimane. Cosa che è ok...in effetti. 

Che dire, ringrazio tutti per avermi "letto" :D e dato che sono entrato poche ore fa in questo forum mi meriterei un bel benvenuto eh hahah scusate per il papiro ma è una storia lunga eh :) 20 anni son tanti. 
Ciao a tutti :) se volete rispondere alla mia storia siete calorosamente accettati come benvenuti ;)

Benvenuto innanzitutto. Certo che è un bel mattone: perchè cel 'hai tirato in testa in questo modo?

 

Scherzo ovviamente :D

 

Comunque, a parte tutto, le tue sono vicende che nel bene o nel male capitano un po' a tutti, forse hai un carattere che si strugge molto facilmente e per te quindi questi fatti risultano pesanti ed indelebili . 

 

Scrivi "ebbi nell'inverno 2014 molti amanti", ma cazzarola l'inverno 2014 è praticamente ieri . Non è che scopazzare in giro diventa un "tunnel del sesso facile" che fa perdere l'essere " il ragazzo dolce e sensibile di prima che non ha paura di mostrare il suo amore incondizionato" . Fare sesso non è una brutta cosa e non ci cambia così come non ci cambia guardare un film porno masturbandosi .

 

Comunque benvenuto ancora :D

 

PS non è che poi ci contatti chiedendo la rimozione del post in quanto "contiene troppi dati personali", come spesso succede, vero?  Te lo dico perchè qualora volessi, sei ancora in grado di poter modificare il tuo intervento senza chiedere ai mod se passa troppo tempo. Ciaoo :D

Mithrandir

Benvenuto innanzitutto. Certo che è un bel mattone: perchè cel 'hai tirato in testa in questo modo?

 

Scherzo ovviamente :D

 

Comunque, a parte tutto, le tue sono vicende che nel bene o nel male capitano un po' a tutti, forse hai un carattere che si strugge molto facilmente e per te quindi questi fatti risultano pesanti ed indelebili . 

 

Scrivi "ebbi nell'inverno 2014 molti amanti", ma cazzarola l'inverno 2014 è praticamente ieri . Non è che scopazzare in giro diventa un "tunnel del sesso facile" che fa perdere l'essere " il ragazzo dolce e sensibile di prima che non ha paura di mostrare il suo amore incondizionato" . Fare sesso non è una brutta cosa e non ci cambia così come non ci cambia guardare un film porno masturbandosi .

 

Comunque benvenuto ancora :D

 

PS non è che poi ci contatti chiedendo la rimozione del post in quanto "contiene troppi dati personali", come spesso succede, vero?  Te lo dico perchè qualora volessi, sei ancora in grado di poter modificare il tuo intervento senza chiedere ai mod se passa troppo tempo. Ciaoo :D

Hey :) 

Si, è davvero un mattone e mi scuso se mi è partita la mano e non l'ho più fermata. 

Ecco quando dicevo che la vita di un gay è dura è perché queste cose succedono a tutti :') e non sono cose belle.

Si diciamo che volevo dire a Marzo ma non riuscivo a definire quando quindi dissi l'inverno 2014

Io ritengo che fare sesso sia bello ma io lo facevo nel modo sbagliato facendolo con chi mi capitava nel senso che non avevo limiti ed è sbagliato andare alla cieca in questo senso. Non è bello il detto "basta che abbia un buco" e volevo tornare a provare emozioni e non semplicemente farlo per soddifsazione...

No, stai tranquillo, i dati li tengo tanto è una storia comune heheh 

 

 


Mi sono addirittura accorto di essere corteggiato da un ragazzo del secondo anno che ho conosciuto pochi giorni fa e mi fa ridere solamente perché a me non piace heheh

 

Non so come mai, ma questa frase mi ha dato un po' fastidio, ma ammetto di non comprenderla nemmeno bene.

Potresti spiegarla meglio?

Benvenuto!

 

hai una concezione dell'amore drammatico-romantica; è una concezione sicuramente interessante da leggere nei romanzi di Goethe e Proust, ma nel 2014 appare solo intriso di patetismi inutili. Vivitela un po' meno romanzescamente, non so; come dice davidenkovic90 non sei mica Lolita, erano altri tempi. 

 

 


La vivo un po' come una cosa che non mi interessa anche perchè questo ragazzo che mi sono accorto che mi sta dietro non mi attira esteticamente
il fatto di riderci su è sbagliato lo so non so perchè l'ho detto

 

Sai perché mi ha infastidito? Perché per tutto il tempo parli di amore straziante, non ricambiato, però poi quando ti si presenta davanti una persona che effettivamente potrebbe darti quello che cerchi riduci tutto ad un fattore puramente estetico, quando poco prima condanni il sesso senza sentimento. Magari invece se tu gli dessi quella possibilità che cerchi da anni potrebbe stupirti, invece di fissarti sul suo amico, magari etero. Purtroppo mi sembri quella tipologia di gay attirati unicamente da ragazzi etero, quando poi magari hanno affianco da anni qualcuno che potrebbe dargli quel che cercano, ma o non lo considerano perché troppo brutto o perché troppo amico.

Mithrandir

Eh :( sei nel giusto :( sai da quando mi sono ridotto a queste sottigliezze? Da quando ho scoperto le chat e mi riduco al semplice giudizio estetico :( e non mi piace

Guarda mi hai acceso la lampadina

Gli parlerò e ci farò amicizia

Perché magari anche lui sta passando quello che ho passato io

@Mithrandir la cosa peggiore che può succederti è che lo trovi anche estremamente noioso, in quel caso però almeno saprai di averlo almeno conosciuto. Anche perché un amico gay può sempre far comodo no? Anche solo per uscire o per conoscere gente nuova :)

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