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Pregiudizi...quali sono i vostri?


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@Hinzelmann

Sai secondo me, come ho già detto in un paio di topic passati, ognuno di noi in fondo ha piena consapevolezza dei propri pregiudizi...il punto è che forse si ha difficoltà nell'ammetterlo. Però sì, con quanto dici sono più che d'accordo, anche se penso che delle volte si tenda a far confusione tra pregiudizio e giudizio generalizzato.

Per farti un esempio, io sono convinto che quella degli psichiatri, tra le tante categorie professionali, sia in assoluto la più incompetente, la più insulsa e deleteria. Li considero il Male Assoluto, così come lo sono i testimoni di Geova che per me son tutti degli psicolabili dal primo all'ultimo (eddai cazzo ti rompono i maroni citofonando alle 8:00 di mattina, e per di più di domenica, per discutere dei loro patetici problemi esistenziali)! Eppure ad oggi non ho mai avuto il (dis)piacere di conoscere personalmente né psichiatri né testimoni di Geova, ergo sono consapevole del fatto che il mio è un pregiudizio bello e buono!

Nel caso di @Greed89 e di @il volto del mala anch'io sarei portato a dire che il loro non è un pregiudizio, bensì un giudizio generalizzato in quanto alla base esiste un'esperienza negativa pregressa.

 

@Loup-garou Grazie del supporto!  ;)

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Hinzelmann

Beh certamente un giudizio generalizzato non è detto sia pregiudizievole Una cosa è dire le persone di colore hanno il senso del ritmo e sono istintive,

altro il dire che sono intellettivamente inferiori Un po' come dire che i gay sono creativi ( stereotipo positivo ) che però non è del tutto estraneo a sensibili

e poi magari a deboli ed infine a mezzi maschi etc

 

Io posso usare solo gli stereotipi positivi o neutrali, ma difficilmente potrei affermare che questi potrebbero esistere senza quelli negativi

 

E' vero anche che non è possibile astenersi dalle generalizzazioni perché il ragionamento scientifico è costruito per astrazione da casi singoli a regole

generali, il ragionamento giuridico idem etc

 

Come fissare quindi il confine fra generalizzazione, stereotipo e pregiudizio?

 

--Molti mendicanti rubano, quindi per non correre rischi li evito tutti ( generalizzazione )

 

--i mendicanti sono tutti ladri e persone pericolose ( stereotipo pregiudizievole  che comincia a vivere sulle sue gambe....non serve più a consigliarmi prudenza subentra il disprezzo )

 

--i mendicanti sono tutti ladri  quindi va proibita la loro attività e vanno privati dei loro  diritti ( a questo punto lo stereotipo è  diventato pregiudizio al punto che io chiedo sia normato

cioè siano emesse norme di legge che riconoscano o legittimino il disprezzo e categorizzino le persone prescindendo dal comportamento )

 

Sospendiamo un attimo il discorso

 

Poichè i gay recentemente sono stati patologizzati da psichiatri e psicologi sostenere che per rafforzare la propria identità sociale abbiano dovuto sviluppare

dei pregiudizi su queste discipline non sarebbe irragionevole. Spiegherebbe anche il motivo per il quale altri gay invece scelgano di diventare psicologi e psichiatri,

cioè di appropriarsi del sapere scientifico 

 

In poche parole io potrei sostenere che anche i gay per rafforzare la propria identità sociale, possano attivare quel narcisismo compensatorio

che gli deriva da un senso di insicurezza pregresso ( la paura di essere dichiarati anormali curati etc )

 

La differenza fondamentale, sta però nel fatto che siamo una minoranza, quindi noi non arriveremo facilmente allo step 3 

 

--possiamo evitare psichiatri e psicologi

--possiamo disprezzarli

--non avremo mai la forza di tradurre generalizzazione e stereotipo negativo in un pregiudizio discriminatorio

davydenkovic90

Anche io ho pregiudizi verso gli psicologi.

Sugli psichiatri no, per carità, sono medici.. le medicine che utilizzano funzionano... è scientificamente provato.

sugli psicologi sì.. 

se uno ha una vita problematica per me non deve andare dallo psicologo a raccontargli la sua vita per chissà quanto... deve semplicemente continuare a vivere e risolvere da solo i propri problemi... io credo che quelli che vanno dallo psicologo per anni e ne parlano bene, dicendo che li ha aiutati, che hanno risolto, che sono cambiati, sarebbero cambiati e avrebbero risolto comunque i loro problemi anche senza psicologo.

La vita è fatta di problemi, e il bello è risolverli da soli.

Dico che è un pregiudizio perchè effettivamente non ho mai avuto a che fare con uno psicologo, se non una volta a scuola (facevamo un'ora alla settimana con uno psicologo in classe perchè avevamo una ragazza con gravi problemi di anoressia). Lei non si è mai completamente ripresa, quindi non si può dire che abbia funzionato.. cioè, ha funzionato lì per lì, ma poi ci è ricascata.

E poi ho alcune amiche molto strette che stanno studiando e/o sono laureate in psicologia, con cui spesso parlo di queste cose...

Poi gli psicologi sono tremendamente cari.

Una di queste mie amiche diceva che il "pagare caro" fa parte della terapia, non ho capito bene il discorso... ma era una cosa del tipo "se costasse poco o fosse gratis uno non lo prenderebbe sul serio" ... e poi hanno detto che non potrebbero fare da psicologhe a un amico, se veramente avesse problemi gravi, nemmeno gratis, perchè non funzionerebbe...

bo, mi sanno di scuse. 

Non so con esattezza le cifre, se ci sono psicologi "low cost", ma so che in genere prendono tanto... e non vale la pena se i tempi di risoluzione di un problema sono così lunghi (o magari lo psicologo stesso cerca di allungarli, giustamente, per avere più soldi)...

Edited by davydenkovic90
Hinzelmann

Ma io se vuoi ti dico di più: fai bene come gay a diffidare degli psicologi

forse non è corretto dire: evitali tutti e sempre...perché potrebbero anche

venirti utili

 

Il punto è che devi essere consapevole delle ragioni gay per cui è sano avere

dubbi e diffidenze

 

Io a dire il vero...consiglierei una sana diffidenza anche per gli psichiatri perchè

la diagnosi psichiatrica spesso è un lancio di dadi, cioè il tuo è il tipico atteggiamento

di chi dice: sono medici, quindi sono seri e bravi ( non lo darei per scontato )

 

 

 


... è scientificamente provato

 

Ignorando le ragioni storico-culturali per le quali sarebbe ragionevole spiegarsi

questo atteggiamento di "sana diffidenza", ragioni che non possono non essere

che gay, perché noi siamo gay, ecco che invece subentra la fede nella scienza.

che sentiamo essere necessariamente oggettiva, imparziale, rassicurante ( eppure

la nostra storia ci dice che non è così...elettroshock, terapie avversative etc )

davydenkovic90

io però non parlavo dei gay, parlavo in generale...

dico che verso gli psichiatri non ho pregiudizi, nel senso che, lo psichiatra a quanto ne so io ti dà una medicina e il sintomo sparisce. ovvio, anche le medicine fanno male, alle volte non funzionano, e bla bla. ci può essere il bravo medico, il cattivo medico, ovviamente, ma non è che posso dire di avere un pregiudizio verso questa categoria.

uno psicologo invece ti "vende" una "terapia" piuttosto astratta, lunga, costosa, forse inefficace, si deve creare un rapporto dialogico tra te e lui... insomma, troppe cose che mi fanno avere pregiudizi... trovo che la psicologia sia un ambito anche interessante e senza dubbio sono studi che hanno valore scientifico, perchè si basano su esperimenti da cui si traggono leggi generali. La "cosa" verso cui ho pregiudizi è il rivolgersi a uno psicologo quando si hanno problemi, sentimentali, lavorativi, di qualsiasi genere. Cioè, dubito che un aiuto di quel tipo possa aiutare davvero. Senza considerare, ripeto, il fatto dei prezzi e della durata di una cura di quel genere. Cioè, se percorso con uno psicologo deve durare anni e anni e costarti un occhio della testa, rischierebbe di risultare deleterio anche se fosse la strada giusta. Cioè, se anche funzionasse la terapia, sarebbe un tale spreco di altre risorse, che è bene non intraprenderla neppure 

Edited by davydenkovic90

Come fissare quindi il confine fra generalizzazione, stereotipo e pregiudizio?

--Molti mendicanti rubano, quindi per non correre rischi li evito tutti ( generalizzazione )

 

--i mendicanti sono tutti ladri e persone pericolose ( stereotipo pregiudizievole che comincia a vivere sulle sue gambe....non serve più a consigliarmi prudenza subentra il disprezzo )

 

--i mendicanti sono tutti ladri quindi va proibita la loro attività e vanno privati dei loro diritti ( a questo punto lo stereotipo è diventato pregiudizio al punto che io chiedo sia normato

cioè siano emesse norme di legge che riconoscano o legittimino il disprezzo e categorizzino le persone prescindendo dal comportamento )

 

Beh, io parlando di pregiudizio, e magari sbagliando, intendo -usando il tuo stesso esempio- "Se mi trovo vicino ad un mendicante è probabile che questi sia un ladro", che è praticamente identico a ciò che tu hai chiamato generalizzazione.

Trovo che la necessità di legittimazione del disprezzo vada ben oltre il pregiudizio… piuttosto che sia una sua conseguenza.

Hinzelmann

 

 


Trovo che la necessità di legittimazione del disprezzo vada ben oltre il pregiudizio… piuttosto che sia una sua conseguenza.

 

Mah io ho formulato la frase in quel modo, perché Greed89 aveva riferito di un caso in cui

dei mendicanti gli han fregato i soldi ( in questo senso ha generalizzato una esperienza infelice

ma l'ha tradotta in un comportamento - vogliamo dire "prudenziale" ? - Se li evito tutti, evito anche

i molti e quindi il pericolo )

 

Poi si passa dai molti ai tutti e dal comportamento di evitamento al giudizio vero e proprio:

non mi limito a pensare una cosa e a comportarmi di conseguenza, questo 1-2 diventa una

unica opinione, cioè un pregiudizio

 

Ovviamente questo a Greed89 non capita...perchè è gay

 

Essendo frocio ed avendo subito il pregiudizio degli altri per lui è più facile che

la paura resti tale: paura e basta

 

Semmai è una paura che si aggiunge alla lista delle altre sue paure ( forse un gay

emancipato potrebbe anche comportarsi in modo uguale ad un etero )

 

Io direi: generalizzazione--pregiudizio--disprezzo--discriminazione sociale --

e sua legittimazione : la discriminazione legale

 

Forse così si capisce meglio, nell'intervento di prima era confuso

 

Comunque io intendevo una serie di passaggi di questo tipo

 

Certamente volevo sottolineare il fatto che ad un certo punto si introduce

un qualcosa di "violento" ( il disprezzo, l'inferiorizzazione etc )

Hinzelmann

 

Al vertice di gravità - in assoluto - segue poi la legge

 

Quando tu hai le Leggi di Norimberga ( cioè la legittimazione dell'odio antisemita )

hai già Auschwitz ; certo è la prima una morte sociale, la seconda una morte biologica

ma è evidente il fatto che non soltanto quel pregiudizio non è già più modificabile ma è

stato legittimato ed è addirittura doveroso, imposto

 

Io devo ( per essere un bravo tedesco ) odiare gli ebrei e se non li odio devo imparare

ad odiarli e disprezzarli

 

Questo è l'esempio storico più grave...noi sappiamo che il cammino della disumanizzazione

del diverso può trasformare un popolo intero in "volenterosi carnefici" ( se ci pensiamo il  tutto

è avvenuto in modo estremamente veloce tra il 1935 ed il 1941 come se fosse una valanga, che

una volta partita non la fermi più...)

 

La paura ha prodotto pregiudizio, il pregiudizio l'odio, l'odio la discriminazione

 

Poi la legittimazione della discriminazione e dell'odio, non potendo trasformare un popolo intero in Sadico,

ha cambiato la percezione delle vittime, che sono state disumanizzate ( in modo tale che ucciderle non costasse

troppo stress...deve essere quasi una disinfestazione )

  • 3 weeks later...

le persone socialmente isolate come me tendono a imboccare 2 strade totalmente diverse: quella di abbracciare idee fanatiche estreme strabordanti di pregiudizi oppure di estraniarsi da qualunque pregiudizio

 

del resto i pregiudizi sono spesso un'occasione per socializzare con chiunque altro li condivida, sono un collante sociale escludente per alcuni e inclusivo x altri  

 

chi è solo non vedrà i pregiudizi con quest'aura seducente, a meno che non sia senza scrupoli e disposto a tutto pur di farsi accettare da un gruppo 

@Catilina

La tua è un'osservazione molto interessante e che condivido appieno! Quello che però mi chiedo è: una persona socialmente isolata che abbia la tendenza ad estraniarsi da qualunque pregiudizio sarebbe realmente scevra da pregiudizi? Oppure l'idea di rifuggire qualunque pregiudizio potrebbe essere di per sé un "pregiudizio sui pregiudizi"?

diciamo che nel mio caso la mia natura pessimista mi ha condotto a un autentico nichilismo, che mi porta a diffidare di qualunque dottrina o ideologia, da cui anche l'immunità dai pregiudizi. Posso dire che al massimo ho avuto idee erronee nei confronti di persone che non conoscevo ancora bene o che avevo fatto congetture sbagliate difronte a caratteristiche comuni a più individui, ma poi ne sono sempre uscito con le idee più chiare e un occhio più obiettivo di prima

Beh dai in fin dei conti penso che rimettere ogni tanto in discussione le proprie convinzioni, o meglio i propri preconcetti, non sia poi così male... ;)

 

A parte ciò...Ma quindi? Di questi pregiudizi su prostituti, ermafroditi, transessuali, travestiti e carcerati ne vogliamo parlare? Così come di quelli che si possono avere nei confronti di musulmani, pedofili, tossicodipendenti, oppure nei confronti di donne mascoline/uomini effeminati...da quanto ho letto qui sul forum non sono in pochi coloro che ne hanno, soprattutto su questi ultimi. Ah, e sarebbe interessante secondo me anche leggere il punto di vista di chi, non ricordo adesso in quale topic, mi disse "a me il satanismo e il paganesimo generano rifiuto" (testuali parole).

 

A voi la parola...

in passato mi è capitato di osservare maschi un po' effemminati o femmine un po' mascoline e scoprire dopo che erano etero

 

essendo ateo e anticlericale non posso non avere qualche sospetto su chi si dichiara credente, ma comunque aspetto di verificare se è una persona aperta e ragionevole (di fanatici x fortuna ne ho incontrati solo sulla rete)

 

x quanto riguarda i musulmani devo dire, dopo aver frequentato un loro forum, che i peggiori sono italiani convertiti, quelli stranieri sono un po' + ragionevoli 

 

ho già detto che ho dovuto incassare insulti pazzeschi per aver rigettato le loro idee omofobe 

 

 


x quanto riguarda i musulmani devo dire, dopo aver frequentato un loro forum, che i peggiori sono italiani convertiti, quelli stranieri sono un po' + ragionevoli 

 

è sempre così, anche i cristiani che si sono fatti cristiani da poco sono peggio degli altri cristiani.

IvanUlgamoth

Io penso che, volenti o nolenti, certi pregiudizi ce li abbiamo tutti... la sfida sta nell'ignorarli nel momento in cui si conosce una persona.

Si attribuisce una determinata qualità ad un determinato gruppo (gay = troiette effeminate, cristiani = bigotti dalle corte vedute, ebrei = spilorci), e ciò perché effettivamente capita spesso che un determinato individuo rifletta in parte lo stereotipo del suo gruppo.

E parlo di osservazioni empiriche, a posteriori. La mia esperienza di vita: quelle rare volte che frequento locali gay, mi pare di vedere molte troiette effeminate. Le persone di religione ebraica che ho conosciuto si sono rivelate quasi tutte approfittatrici, dalla signora che ha fregato il lavoro a mia madre, alla vicina di casa che viene sempre a chiedere favori per ripagarci con stronzate che trova per caso in cantina, alla compagna di liceo che arrivava in classe 10 min prima per mettersi vicino ai "secchioni" e copiare ai compiti (scansando con nonchalance chi già occupava il posto).

Ma altrettante sono le eccezioni: ho due amiche (gemelle) di religione ebraica che sono dolcissime e disponibilissime, all'università ho conosciuto una ragazza cattolica ma intelligentissima con una visione tutta sua della cristianità (vabè,  delle eccezioni allo stereotipo del gay che ne parlo a fare xD).

 

Purtroppo secondo me gli stereotipi condizionano molto chi fa parte di un determinato gruppo o riceve dalla società una determinata etichetta. C'è chi sta stretto in un'etichetta, ma ci sono anche quelli (e non sono pochi) che si trovano perfettamente a loro agio in certe definizioni e stereotipi.

La psicoterapia ha una valenza scientifica : quindi serve proprio a guarire da ansie, depressioni o altri disturbi della mente. Ovviamente una psicoterapia fatta bene, con regolarità, seguendo le indicazioni dello psicologo. E teniamo anche conto che ci sono tanti tipi di psicoterapie e tanti tipi di psicoterapeuti : quindi potrà anche passare un po' di tempo prima che il paziente capisca quale sia la strada migliore da scegliere (per ognuno c'è una strada diversa).

 

Piuttosto sarebbe lecito avere dei pregiudizi sugli psichiatri, visto che somministrano dei farmaci che non hanno alcun valore scientifico : guariscono il sintomo, ma non la causa, così la persona che prende degli psicofarmaci si trova in un circolo vizioso e non riesce mai a riprendersi del tutto. Del resto i ''farmaci'' non vanno a fondo come fa uno psicoterapia, che cerca di modificare un comportamento disfunzionale nel presente in modo da ridare alla persona una vita normale.

 

Il fatto di ''risolvere i propri problemi da soli'' è una scemenza. Alcuni problemi non li possiamo risolvere da soli , né con l'aiuto di amici. Ci vuole l'intervento di un esperto. La depressione non si cura con l'amore o con l'amicizia, purtroppo : sarebbe bello poterlo pensare ed è anche più facile. Ma non mi stupisce che alcuni di voi abbiano questi pregiudizi : oggi le ''malattie mentali'' sono un tabù, un argomento che non viene capito, soprattutto dalle persone che non ci sono mai passate.

 

Ed è un peccato perché all'interno del mondo gay questi problemi sono molto frequenti. Stress, omofobia interiorizzata, disagio con la famiglia possono essere gli elementi scatenanti di un periodo di depressione, come nel mio caso. E ripeto : non se ne esce da soli.

 

PS : nessuno psicologo pratica elettroshock o terapie dell'avversione per ''riparare'' le persone omosessuali.  Le terapie riparative sono illegali in quasi tutta Europa : non diamo la colpa agli innocenti. Coloro che finanziano queste terapie sono piuttosto associazioni religiose che di scientifico non hanno niente. Per un gay dovrebbe essere fisiologico affidarsi alla scienza e non alla religione.

Edited by Olimpo

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