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Gay, etero e complicità maschile.


Paedicator1987

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Paedicator1987

Ciao a tutti.

Leggo spesso questo forum, ma non mi sono mai iscritto e quindi non ho mai postato.

Il mese scorso però mi è capitato un fatto inusuale che vorrei sottoporre alla vostra attenzione per qualche riflessione se ne avete voglia.

 

Premesse.

Siamo un gruppo molto affiatato di dieci amici, tutti maschi, tra i 22 e i 30 anni ( io ne ho 27 ).

Alcuni si conoscono dai tempi del liceo, altri si sono aggiunti poi.

Cinque di noi sono gay e cinque etero.

La parità di numero tra etero e omo non è voluta ma casuale.

Dei cinque etero uno, il più anziano, è sposato con un figlio e un po’ per l’età, un po’ per l’esperienza nelle escursioni, un po’ perché è il più intellettuale essendo assistente di filosofia all’università è considerato una specie di capo del gruppo, gli altri quattro sono fidanzati più o meno stabilmente.

Dei cinque gay, uno è un “cane sciolto” mentre gli altri quattro, tra cui io, sono in coppia fissa all’interno del gruppo stesso.

Da alcuni anni ci ritroviamo di solito tutti e dieci due o tre volte l’anno per qualche giorno di scampagnate, gite, escursioni, viaggi, per lo più in luoghi solitari o poco frequentati, dove poter stare soli tra di noi.

 

Questo premesso, vengo al fatto o meglio al detto.

Ai primi di giugno eravamo tutti insieme per un’escursione nell’alta Valsesia.

Una sera stavamo seduti in circolo attorno al fuoco a cazzeggiare, quando il mio ragazzo, che è il più giovane dei dieci, ha 22 anni, si lamentò di essere infreddolito.

Effettivamente il sole era ormai tramontato e nonostante fossimo adeguatamente vestiti, il freddo si faceva sentire.

Io mi offrii subito dicendo “Vieni qui, piccolino, che ti riscaldo io”.

Lui, che non mi sedeva accanto, si alzò e venne vicino a me.

Lo feci sedere tra le mie gambe, con la schiena rivolta verso di me, lo abbracciai e lo coprii con i lembi della coperta che avevo sulle spalle, sussurandogli “Ora non avrai più freddo”.

A questo punto l’altro ragazzo gay in coppia, disse: “Anch’io mi sento tutto infreddolito”.

Allora il suo fidanzato fece quello che io avevo fatto con il mio ragazzo.

Tutti ridemmo perché pensammo che l’altro ragazzo gay non avesse veramente freddo, ma avesse trovato una buona scusa per farsi coccolare dal suo amore.

Dovete infatti sapere che noi quattro gay che formiamo le due coppie normalmente evitiamo effusioni davanti agli altri per rispetto della nostra regola che ciascuno partecipa al gruppo singolarmente e per le sue caratteristiche e qualità personali, in quanto compatibili con quelle degli altri del gruppo e non perché fidanzati o accoppiati con uno del gruppo.

Del resto sia per me e per il mio ragazzo sia per l’altra coppia gay l’amore tra noi è nato dopo l’aggregazione al gruppo e non prima.

Comunque la cosa parve finita lì e continuammo a cazzeggiare, finché la conversazione si spense forse anche per la stanchezza.

Ma improvvisamente il più anziano del gruppo, quello di 30 anni sposato con un figlio, come scuotendosi da una meditazione, saltò su a dire  “Voi uomini che amate ragazzi siete molto più fortunati di noi che amiamo ragazze, perché voi potete stare sempre insieme con il vostro amore, mentre noi in diverse occasioni, come questa, dobbiamo distaccarci da chi amiamo proprio per la sua diversità di sesso.”.

Chiarisco che io non l’ho mai sentito parlare di gay e di etero, ma sempre di “uomini che amano ragazzi” e di “uomini che amano ragazze” e che la sua circonlocuzione, anche se un po’ faticosa e forse troppo studiata, mi ha sempre fatto piacere udirla, perché mi sembra escludere quella rigida distinzione quasi genetica che spesso è sottintesa all’uso dei sostantivi gay e omo contrapposti a etero.

Benché io non fossi per nulla entusiasta che partecipassero al gruppo anche mogli e fidanzate in quanto tali per la ragione esposta sopra, sia per cortesia sia perché ero stato la causa del suo rimpianto, gli ribattei subito “Per me non c’è nessun problema se tu vuoi far partecipare anche tua moglie o un altro la sua ragazza”.

Il mio ragazzo mi diede un lieve colpo di gomito, come per lasciarmi intendere che avrei fatto meglio a tacere, ma non aprì bocca né aprirono bocca gli altri tre gay, anche se in separata sede mi manifestarono poi la loro contrarietà a quella partecipazione, indicando la stessa ragione per cui io non ne ero entusiasta.

Quello che però mi meravigliò fu la reazione di tutti i cinque etero, compreso il ragazzo che aveva invidiato la nostra “maggior fortuna”.

Tutti infatti esclusero che fosse una buona idea quella di aggregare mogli o fidanzate, perché “rompono”,  perché “sono rognose”, perché “fisicamente hanno meno resistenza”, perché “psicologicamente sono diverse”, perché “vogliono sempre fare il contrario di quello che propongono gli uomini”, perché “fanno lega tra loro contro di noi” et similia.

A quel punto me ne stetti zitto, dato che la cosa volgeva secondo i desiderata miei, del mio ragazzo e degli altri tre gay.

 

Conclusione mia:

quando manca il pregiudizio omofobo che permea l’ideologia e che comunque, anche in mancanza di precise convinzioni ideologiche, dirige la prassi di molti, io credo che affettivamente, sentimentalmente, psicologicamente non ci siano reali differenze tra uomini gay ed uomini etero,  mentre ce ne sono e notevoli tra uomini e donne, psicologiche oltre che ovviamente fisiologiche, infatti i maschi sono sempre propensi tra loro ad un cameratismo e ad una complicità che esclude le femmine e probabilmente lo stesso si può dire delle femmine che sono sempre propense ad una complicità tra loro che esclude i maschi.

 

Voi che ne pensate?.

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penso che l'etero che disse che i gay siano più fortunati dei gay abbia ragione e questo è dimostrato anche dai 4 altri etero che si sono opposti al fatto che le fidanzate possano partecipare ai vostri incontri.

 

le donne sono un altro mondo rispetto agli uomini secondo me e una coppia di due uomini a parità di ambiente in cui vive ha teoricamente più armonia di una coppia etero secondo me.

 

purtroppo succede spesso il contrario proprio perché la società eterocentrata discrimina i gay che si ritrovano a volte con un ambiente ostile a vivere la quotidianità della vita di coppia.

 

nella vicenda che hai raccontato gli etero hanno accettato l'affettività delle vostre due coppie (affettività causata dal freddo e che di solito non fate) ma gli etero stessi non hanno accettato di introdurre le loro donne nel vostro gruppo per non rompere l'armonia del gruppo stesso.

Edited by marco7
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Che hanno ragione i gay/etero che hanno detto che sarebbe una rottura portare una donna.

Ci sono molte cose che una donna non può fare, a differenza dell'uomo.

Edited by Oscuro
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Ci sono molte cose che una donna non può fare, a differenza dell'uomo.

 

quali ?

 

e io che credevo che l'unica cosa che gli uomini non possono fare è partorire mentre le donne possono fare tutto quel che fanno gli uomini.

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quali ?

 

e io che credevo che l'unica cosa che gli uomini non possono fare è partorire mentre le donne possono fare tutto quel che fanno gli uomini.

Vabbe a parte quella...

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Rispondo alla tua domanda con una domanda che faccio io, ovviamente da profano.

E' davvero così malinconicamente impossibile che vi possa essere complicità fra un maschio ed una femmina?

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@Sampei

 

de donne se la tirano perché sanno che con gli etero hanno il potere di darla o non darla e tengono i compagni in scacco.

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E' davvero così malinconicamente impossibile che vi possa essere complicità fra un maschio ed una femmina?

 

Be' forse la domanda dovrebbe essere fatta ad un etero, ma Paedicator ha detto d'essere omo.....

Ineffetti non so come potremmo noi uomini che "amiamo i ragazzi" mettere lingua in una faccenda o meglio capire un problema che riguarda gli uomini che "amano le ragazze".

Anche osservare che un uomo gay può trovarsi bene con una donna o addirittura averla come amica è un'affermazione claudicante dato che ovviamente altro è avere un rapporto amoroso altro avere un rapporto amicale:

ed è appunto al caso in cui il rapporto è amoroso che si riferiscono gli uomini etero della vicenda.

 

Del resto potrebbe essere che il favoleggiato miglior rapporto tra gay e donne sia in realtà un prodotto necessario della minore omofobia che normalmente investe il sesso femminile:

è chiaro che se uno mi bastona ed un'altra mi compatisce, tendenzialmente preferirò chi mi compatisce.....

 

Comunque devo confessare che con una donna non riesco a stabilire un'amicizia stretta come quella con un uomo:

le sento sente in qualche modo estranee.

Ma potrebbe essere un mio difetto.

 

PS: Sono d'accordo che le perifrasi: "uomini che amano i ragazzi" e "uomini che amano le ragazze" siano troppo lunghe, ma hanno indubbiamente un loro fascino e soprattutto un loro significato profondo. 

Non per nulla sono state usate da un "filosofo".

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ma più che una questione uomini/donne è una questione di interessi differenti... io sono un naturalista (un laureato in Scienze della Natura) e nelle nostre escursioni sinceramente non ho mai trovato differenze tra i miei colleghi maschi e tra quelli donne.
Morale della storia: se le donne lì "rompono", "fanno comunella", "hanno meno resistenza" è così via, non è in quanto donne, ma in quanto individui con altri interessi.

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Conclusione mia:

quando manca il pregiudizio omofobo che permea l’ideologia e che comunque, anche in mancanza di precise convinzioni ideologiche, dirige la prassi di molti, io credo che affettivamente, sentimentalmente, psicologicamente non ci siano reali differenze tra uomini gay ed uomini etero, mentre ce ne sono e notevoli tra uomini e donne, psicologiche oltre che ovviamente fisiologiche, infatti i maschi sono sempre propensi tra loro ad un cameratismo e ad una complicità che esclude le femmine e probabilmente lo stesso si può dire delle femmine che sono sempre propense ad una complicità tra loro che esclude i maschi.



Voi che ne pensate?.

 

Beh, sì, in effetti è una conclusione tua...

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de donne se la tirano perché sanno che con gli etero hanno il potere di darla o non darla e tengono i compagni in scacco.

 

Ciò vale anche per i ragazzi verso i loro amanti:

non penso che la differenza stia in questo.

Edited by Mario1944
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ma più che una questione uomini/donne è una questione di interessi differenti... io sono un naturalista (un laureato in Scienze della Natura) e nelle nostre escursioni sinceramente non ho mai trovato differenze tra i miei colleghi maschi e tra quelli donne.

Morale della storia: se le donne lì "rompono", "fanno comunella", "hanno meno resistenza" è così via, non è in quanto donne, ma in quanto individui con altri interessi.

 

 

Però le colleghe femmine erano fidanzate o sposate con i colleghi maschi?

Se no, questo potrebbe fare la differenza rispetto al caso proposto da Paedicator.

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Ciò vale anche per i ragazzi verso i loro amanti

 

no, in una coppia gay la situazione è paritaria sul profilo sessuale secondo me, cosa che non accade nelle coppie etero.

 

se però la coppia gay è costituita da un 40-50enne in coppia con un ventenne allora concordo che il 20enne può tenere in scacco il vecchio col sesso, esattamente come fanno le donne, ma anche il vecchio se l'è cercata lui quella situazione mettendosi con uno 20 anni più giovane.

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 “Voi uomini che amate ragazzi siete molto più fortunati di noi che amiamo ragazze, perché voi potete stare sempre insieme con il vostro amore, mentre noi in diverse occasioni, come questa, dobbiamo distaccarci da chi amiamo proprio per la sua diversità di sesso.”

 

Si vede che ha una moglie/fidanzata che gli somiglia poco, o che comunque condivide pochi interessi con lui...credo che la diversità di genere c'entri poco o nulla.

 

 

infatti i maschi sono sempre propensi tra loro ad un cameratismo e ad una complicità che esclude le femmine e probabilmente lo stesso si può dire delle femmine che sono sempre propense ad una complicità tra loro che esclude i maschi

 

Mi paiono ragionamenti da quinta elementare :D

A dire il vero io mi son sempre trovato bene con ragazze, specie ragazze propense alle amicizie maschili (ma non lesbiche); forse data la mia scarsa attitudine agli sport, alla vita all'aria aperta, etc...ho sempre faticato un po' di più colle amicizie maschili -retaggio anche di un'infanzia e un'adolescenza da vittima di bullismo omofobo, all'epoca non ci davo tanto peso, ma a distanza di anni m'accorgo che ci son ragazzini che abbandonano la scuola o fanno gesti eclatanti per molto meno di quel che ho subito io- e quindi non saprei, tra i ragazzi etero avrò avuto non più di una cinquina di amicizie direi...

Aggiungo però che la complicità l'ho trovata con pochissime persone...indipendentemente dal genere.

 

Sulle donne "che se la tirano perché sanno di poter decidere di non darla"...direi che è un fatto piuttosto individuale, anche questo indipendente dal genere; di comportamenti manipolatori ne mettiamo in atto più o meno tutti, anche inconsapevolmente.

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no, in una coppia gay la situazione è paritaria sul profilo sessuale secondo me, cosa che non accade nelle coppie etero.
se però la coppia gay è costituita da un 40-50enne in coppia con un ventenne allora concordo che il 20enne può tenere in scacco il vecchio col sesso, esattamente come fanno le donne, ma anche il vecchio se l'è cercata lui quella situazione mettendosi con uno 20 anni più giovane.

 

Di questa stregua allora anche il "vecchio" potrebbe tenere in scacco il ventenne e con maggior efficacia dato che gli appetiti di un ventenne sono solitamente più intensi di quelli di un quaranta o cinquantenne.....

Comunque nel mio caso ci sono quasi trent'anni di differenza e nessuno di noi due ha mai tenuto sotto scacco l'altro con il ricatto del sesso, che del resto mi sembrerebbe anche abbastanza ridicolo, dato che, se non fa sesso l'uno, per forza di cose non lo fa nemmeno l'altro!

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sì, erano fidanzate, alcune con esterni al gruppo, altre con naturalisti.

 

Sì però un caso di colleghi di lavoro è diverso, mi pare:  sul lavoro non è che si possa scegliere se uno od una viene o no.

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Secondo me dipende dal tipo di persona e non dal genere. Esistono ragazzi lagnosi e ragazze temerarie. Qui forse si parla di partner però, fosse è un po' diverso: come hai detto tu, nel vostro gruppo c'è la regola di non esternare le proprie relazioni. Cosa impedisce che la regola sia applicata anche alle donne? In più, mi sembra vi sia una sorta di misoginia di fondo: una persona vorrebbe il proprio partner al fianco, non lo definirebbe un peso. Ma poi queste donne hanno la rogna? XD

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dato che, se non fa sesso l'uno, per forza di cose non lo fa nemmeno l'altro

 

appunto se è una relazione paritaria. se invece uno compra l'altro le cose stanno in modo diverso.

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appunto se è una relazione paritaria. se invece uno compra l'altro le cose stanno in modo diverso.

 

Stavamo parlando di coppie innamorate, non di coppie comprate.....

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@Mario1944

 

tu hai scritto "Ciò vale anche per i ragazzi verso i loro amanti" lasciando intendere che i due partner non sono paritari parlando di ragazzi e amanti. gli amanti subalterni ai ragazzi.

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Qui forse si parla di partner però, fosse è un po' diverso

 

Sarà un caso, ma ai miei tempi si diceva che il matrimonio era la tomba dell'amore.....

Probabilmente il nocciolo non è questo, anche perché il rifiuto delle compagne è stato fatto anche dai quattro solo fidanzati, ma non si può escludere che la donna legata ad un uomo con un vincolo di fidanzamento o di matrimonio generalmente tenda a farlo diventare una sua proprietà esclusiva non tanto contro altre donne (cosa del resto comprensibile e ragionevole), ma anche contro altri uomini (ovviamente non si parla di uomini amanti, ma solo di amici).

Questo all'uomo pesa e cerca quindi di "ritagliarsi", quando possibile, un'area spaziale e temporale in cui la moglie o la fidanzata non possa mettere né piede né lingua.

 

Certo molto dipende dalle singole persone, uomini o donne che siano, però è significativo che questi ragionamenti, che io pensavo ormai limitati alle persone della mia età o poco meno, siano condivisi anche dai giovani.

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@Mario1944

 

tu hai scritto "Ciò vale anche per i ragazzi verso i loro amanti" lasciando intendere che i due partner non sono paritari parlando di ragazzi e amanti. gli amanti subalterni ai ragazzi.

 

OK: io mi sono spiegato male e tu hai capito peggio.

Edited by Mario1944
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@Mario1944 credo che spesso il matrimonio sia un atto sociale dovuto e che marito e moglie cerchino di ritagliarsi dei propri spazi per sopportarsi maggiormente (specialmente gli uomini).

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Sì però un caso di colleghi di lavoro è diverso, mi pare:  sul lavoro non è che si possa scegliere se uno od una viene o no.

Intendevo "colleghi universitari" XD
E le nostre escursioni sono sempre di piacere (anche nei casi in cui c'è da fare qualche ricerca scientifica).
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Il discorso di Praedictor dovrebbe forse essere molto contestualizzato. Si sta parlando di un gruppo di trekkers che vuole essere esplicitamente di soli maschi: in cui è evidente che le mogli di alcuni dei componenti sono totalmente estranee all'attività dell'escursionismo e quindi sarebbe una rogna portarsele dietro in Valsesia.

Inoltre le due coppiette gay si sono formate fra uomini che facevano già' parte del gruppo, quindi che condividevano già l'interesse per le escursioni in montagna.

 

Ora temo che, a partire da queste precisazioni, inizi ad essere sempre meno verosimile che un'escursionista donna possa essere così odiosa ad un escursionista, come viene dipinta da questo saggio filosofo.

 

Le conclusioni che tu @Praedictor trai sono poeticamente influenzate da questo afflato lusinghiero e molto tenero del capogruppo; il quale però, per quanto simpatico e in buona fede, a sua volta pare molto più condizionato dallo stereotipo della mogliettina oca giuliva rompipalle cui il marito seccato non sa porre freno, che da una qualche considerazione molto più amara ma forse molto più onesta che avrebbe potuto fare, del tipo "oh che sfiga che non mi son trovato una moglie che ami l'escursionismo come me e voi!".

 

Chissà se tu avresti potuto trarre la medesima conclusione se fossi stato fidanzato con un uomo che detesta tende da campeggio, scarponi, borracce e camminate nei boschi.

Edited by Sampei
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Ovviamente se voi vi foste fidanzati

non con i vostri compagni di trekking,

ma con dei ragazzi conosciuti in chat

le possibilità di complicità sarebbero notevolmkente scese.

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@Mario1944

così nascono spesso le guerre....

 

Senza dubbio, ma qui al massimo spariamo cazzate scritte.....

 

 

 

 

@Mario1944 credo che spesso il matrimonio sia un atto sociale dovuto e che marito e moglie cerchino di ritagliarsi dei propri spazi per sopportarsi maggiormente (specialmente gli uomini).

 

Questo poteva valere ai miei tempi, ma oggi pensavo che le cose stessero diversamente.

Evidentemente mi sbagliavo.....

Sta a vedere che i soli matrimoni per amore saranno quello dei gay, se mai li potranno celebrare!

 

 

 

 

Il discorso di Praedictor

 

Eh eh si vede che non sai il latino ;-):

praedictor è molto diverso da paedicator ed è anche molto meno eccitante!

Edited by Mario1944
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