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Figli delle coppie gay più felici ed in salute


Marcolino2

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no, di solito si limitano ad un "Secondo me non è così!". E quel "secondo me" diventa verità.

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Ilromantico

A me pare solo un'immensa stupidata. La felicità dei figli non dipende mica dall'orientamento della coppia, ma dall'essere dei bravo genitori. La notizia sarà vera, ma nasconde una logica falsata. I gay sono quasi tutti dei bravi genitori? Ma ovvio, per forza di cose! I gay per essere genitori devono metterci tanto impegno e tanti sacrifici, e quelli che intraprendono questa strada lo fanno perché i figli sono fortemente voluti. Al contrario per molti etero è un diritto scontato, e che non viene vissuto con la stessa misticità, ma con più inconsciente "banalità".

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Più che "banalità" direi "errore":

molti figli gli etero li hanno per sbaglio,

problema che gli/le omosessuali certo non hanno.

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Diciamo tanto che il sesso dei genitori non conta nulla e poi ... abbocchiamo a ste supidaggini ...

 

Tuttavia Almadel ha ragione in un certo senso ... già l'adozione (anche per gli etero)prevede comunque un maggior controllo sull'affidabilità della coppia. lo stesso potrebbe avvenire per le coppie gay!ma togliamoci dalla testa l'idea di sbandierare una superiorità in capacità genitoriali.

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Bisognerebbe paragonare i figli delle coppie omosessuali

con quelli di coppie etero che hanno adottato

o che sono ricorse alla fecondazione artificiale...

 

In ogni caso la perfetta parità è improbabile

e anche essere un po' meno buoni

anche solo in uno dei molti parametri applicati

- che so: le figlie delle lesbiche un po' meno brave in letteratura inglese -

potrebbe essere per noi un problema di immagine.

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Ilromantico

 

 


Avrete sicuramente competenze scientifiche per giudicare questo studio.

 

Si tratta di mera logica. Trovo agghiacciante che, se in chiave positiva, certi gay rispaldino certi concetti di superiorità di sesso e orientamento sessuale. Ma poi, una buona volta, la vogliamo smettere con questa ossessione dei "bravi genitori"?Cosa vuol dire esattamente?Su che basi si deve giudicare la bravura di un genitore?Sul fatto che il figlio sia eccellente a scuola (ma poi magari poco 'sveglio' in altre cose?)?Sul fatto che sia il più 'furbo' ed 'estroverso' (però forse un po' ficcanaso e maleducato?)?Sul fatto che sia ben educato (ma poi forse troppo riservato e asociale?)? Insomma ogni qualità alla fine ha i suoi pro e contro e non capisco proprio su che basi si debba decidere il "bravo genitore", come se la migliore educazione fosse solo quella del "mulino bianco"(il figlio educato, super istruito, bello e di successo). Penso si possa parlare e condannare i 'cattivi genitori', dove maltrattamento, umiliazioni e trascuratezza (tra i tanti elementi) possono essere oggettivamente riconoscibili come cose orribili, ma tra "bravi genitori" e genitori (con i loro pro e difetti da UMANI), mi limiterei a parlare di GENITORI.

 

Per il resto mi trovo d'accordo con le ragioni de i "figli per errore"(vabbè per errore...capitano in modo naturale xD) degli etero e fatto che lesbiche/gay possano sentirsi  pressionati per questione "'d'immagine" e onore sociale a crescere i figli in un modo perfettino. Se i figli di un etero sono maleducati o svogliati nessuno si stupirebbe, ma se questi fossero figli di un gay/lesbiche scatterebbe automaticamente il pregiudizio che siano cresciuti così perché figli di lesbica o gay. Tuttavia ritenendo che siano motivazioni oggettive e valide, non credo abbiano tutto sto peso, per me la motivazione è che i figli per lesbiche/gay sono fortemente voluti e 'pianificati', mentre per gli etero è una cosa che si da "per scontato". E' un paragone un po' azzardato, ma credo debba essere la stessa motivazione per cui da per scontato di poter correre e camminare, mentre per un paralitico il riacquistare la capacità di camminare/correre viene vissuto come un miracolo.

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@Ilromantico

 

i bravi genitori sono quelli che si occupano veramente dei figli (occuparsi di loro vuol dire fare attività coi figli, non comprargli la roba firmata coi soldi).

 

non c'entra nulla se il figlio va bene a scuola, se è frocio o etero o se è asociale. il bravo è un aggettivo che in questo caso si riferisce ai genitori, non ai figli.

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Ilromantico

Cosa vuol dire "occuparsi veramente dei figli"? Ripeto, a meno che non si tratti di maltrattamento e trascurarezza, non vedo come occuparsene "di più" dia diritto di stabilire che un genitore sia più "bravo" di un altro. Se un genitore non può portare tutti i giorni al parco il figlio, perché magari si spacca la schiena per portare la pagnotta a casa e garantirgli un futuro, smette di essere meno "bravo"?

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Limitandomi all'articolo di giornale, quindi non conoscendo lo studio, leggo

che si ipotizza il fatto che in una coppia omogenitoriale la suddivisione dei

compiti in famiglia, secondo competenza e non secondo stereotipi sessuali

aiuterebbe i figli a crescere in modo armonioso

 

E' un po' l'arrovesciamento del pregiudizio sul fatto che il figlio o la figlia

dovrebbe identificarsi in due figure genitoriali sessualmente connotate: il

padre maschio e la madre femmina

 

Al contempo si sottolinea in negativo il pericolo esterno di discriminazioni

che però in Australia sarebbe limitato per l'alto numero di coppie gay e lesbo

con figli ( i dati mi sembrano notevoli: addirittura il 33% delle coppie lesbiche

con figli e l'11% di quelle gay )

 

Insomma i ruoli sessuali, pesano nel momento in cui si esce di casa e ci si deve

confrontare con la società e non fra le quattro mura di casa

 

Non mi sembra, letto così, irragionevole

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A me pare solo un'immensa stupidata. La felicità dei figli non dipende mica dall'orientamento della coppia, ma dall'essere dei bravo genitori. La notizia sarà vera, ma nasconde una logica falsata. I gay sono quasi tutti dei bravi genitori? Ma ovvio, per forza di cose! I gay per essere genitori devono metterci tanto impegno e tanti sacrifici, e quelli che intraprendono questa strada lo fanno perché i figli sono fortemente voluti. Al contrario per molti etero è un diritto scontato, e che non viene vissuto con la stessa misticità, ma con più inconsciente "banalità".

meno male, qualcuno ragiona.

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