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è difficile anche essere liberi


Mayr

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Ciao ragazze, mi sono appena iscritta e pongo la mia prima questione. Ma partiamo con ordine.

Premesse: ho 28 anni, studio e lavoro e per il primo motivo mi sono spostata vicino Bologna. Conobbi una ragazza due anni fa, la prima volta che la incontrai pensai che avrei potuto amarla, la seconda volta che l'amavo con tutta me stessa. Ho scoperto l'Amore senza condizioni, sensazioni del tutto nuove che mi hanno dato una gioia di vivere inesplicabile. è stata ed è una relazione stupenda, viviamo insieme in una casetta minuscola e ci barcameniamo nel mare tempestoso dell'esistenza, dandoci coraggio e supportandoci vicendevolmente. Lei è al centro del mio mondo, la mente mi allerta ogni giorno ma il cuore ha deciso da tempo. 

e ora il punto: un mese fa cominciai a percepire cambiamenti nei suoi sguardi; mi nascondeva qualcosa e solo a partire da una mia convinzione tentai di capire cosa potesse averla allontanata da me.

 

"Colpa mia! -  Avrò sbagliato? - Forse quella volta avrei potuto...". 

 

un periodo triste, i suoi occhi che sfuggivano, le giornate in cui "sono stanca, oggi no" , tristezza. ecco cosa ricordo. Poi la reazione, mi dissi che dovevo capire. Ho scavato, è stato doloroso perchè ho sempre voluto lasciare a me e lei la libertà di dirigere la nostra vita scegliendo ogni giorno. Libertà. Mi pareva di violare la sua, le chiedevo, battevo i pugni a muro dopo i suoi ostinati silenzi.Non ho mai pensato di limitar le sue scelte, ma in quel momento avrei voluto seguirla, sapere qualcosa, son stata tentata di prendere il suo cellulare e capire chi o cosa la teneva attaccata li per ore.

Resistere è stato peggio, non l ho fatto.  Con dolcezza, ho tentato di farle comprendere quanto avevo capito: mi parlava spesso, troppo spesso, di una collega. Le ho chiesto, negava sempre. Infine mi ha detto solo "si". 

 

è accaduto un mese fa, decisi di sostenerla, di ascoltare le sue promesse "sarò sincera con te" ma ad oggi non riesco a perdonare. Mi sento tradita, son certa non è mai successo nulla tra loro. Ho sempre avuto una fiducia che credevo incrollabile nei suoi confronti, pensavo non avrebbe mai nascosto qualcosa.

Lei non si sforza di rendermi le cose più semplici. Mi dice di volerle bene, che questa ragazza fa parte del suo cammino, che deve aiutarla. Ed io non so cosa fare.

Non le chiederei mai di non incontrarla più, è lei a scegliere e vorrei tanto lo scegliesse.

 

Forse qualcuno ha avuto un'esperienza simile o magari sa darmi qualche consiglio, sarebbe veramente benvenuto!

Edited by Mayr
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Forse non ho capito molto bene, ti ha detto: "sì mi interessa questa ragazza"? Può darsi sia vero che vuole starle solo vicino in un momento di difficoltà, tu cerca di non cambiare atteggiamento verso di lei, e vedi come vanno le cose. Se pensasse che non hai fiducia in lei o che vuoi"controllarla" senza che stia facendo davvero qulcosa di male, si allontanerà di più da te. Certo magari invece fai la figura dell'idiota, ma in questi casi c'è sempre da chiedersi se si tiene di più all'altra persona o al proprio orgoglio. Purtroppo credo che con il mio ex a causa dell'orgoglio di entrambi, abbiamo fatto poi entrambi la figura degli idioti. Come dicono gli psicologi "profezia che si autorealizza". (aggiungi i miei dubbi sulle mie preferenze, problema che tu non hai mi sembra di capire) Insomma almeno da parte tua bando all'orgoglio e viva la sincerità, e speriamo lei ti segua.

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parole_alate

Hai un bel modo particolare di scrivere, che però non ci aiuta a capire del tutto la tua situazione; ti chiedo qualche altra cosa, allora. :)  Avete parlato direttamente e con chiarezza del suo allontanamento o ci sono stati solo degli accenni da parte tua? Lei cosa ti ha detto di provare per questa collega?
Cosa intendi quando dici di aver provato a sostenerla?

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So che scrivo in modo particolare e incomprensibile, a volte incomprensibile anche per me. Chiarisco: non vuol stare accanto alla collega in un momento di difficoltà. Ho tirato fuori tutte le mie congetture una bella sera di giugno, le ho detto che avevo "capito cosa succede!Sei innamorata di un'altra e lo so, è una certezza!Ho le prove (che chiaramente non avevo)!" e lei: "é un forte sentimento, si...".

Non l'ho accusata di alcunchè, suvvia, potrebbe capitare a me stessa domani, non posso incolparla dei suoi sentimenti. Ma non riesco a capire perchè mi avesse mentito, negava. O magari non voglio capirlo, è ovvio, per paura, certo...

 

Le ho parlato tante volte da allora, tante quanti pugni al muro ho dato finora senza che mi vedesse (e son tanti...). L'ho sostenuta, senza rabbia, senza accuse. le ho confessato le mie paure. Ma ho paura. Paura di essermi sbagliata su lei. 

Mi ha detto di voler ritrovare la rotta, di riprendere in mano le redini dell'esistenza, quella insieme. Allora sorridevo, di nuovo, ma ora è senza la gioia di prima.

 

Non voglio "controllarla", vorrei fidarmi ancora ma è così difficile. Ho provato a parlarle, mi dice che questa ragazza le ha "aperto gli occhi" su non precisati aspetti dell'esistenza e che "sento di doverle insegnare" non so di preciso della vita. A lei non rinuncia, è chiaro. Bene, cioè male. Per me.

 

Cosa posso fare?Parlare?convincerla a...?

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come ti ho scritto io purtroppo quando ci sono passata ho fatto un casino, non so se saprei fare meglio alla prossima. Fra l'altro eravamo entrambi ad allontanarci fra noi e avvicinarci ad altre persone/gruppi/mondi, perché dopo 3 anni e mezzo insieme evidentemente un bisogno di vedere cos`altro c'è al mondo c'era in me come in lui. Per me era la prima storia importante, non l'avrei tradito nè lasciato, pur sentendomi attratta da un altro che in quel momento sembrava darmi più di lui quel che cercavo,ero determinata a ricostruire, ma lui decise che era finita e non c'era niente da fare. Ti racconto per dirti che magari non sono la persona più indicata per dirti cosa fare...però magari ecco tornassi indietro gli chiederei di dirmi con chiarezza cosa gli manca nella vita con me, se possiamo provare a viverci insieme questi altri mondi che desidera, ma in realtà io credo che tu non debba fartene una colpa se lei non ti risponde, perchè io mi rendo conto adesso dopo 2 anni che ci siamo lasciati che venivamo da realtà diverse e andavamo per scelta consapevole e immodificabile in direzioni purtroppo divergenti. L`amore nasconde quello che altrimenti sarebbe evidente! Quindi tu chiedile di coinvolgerti in queste sue nuove visioni, nel senso di materializzarle insieme in qualche modo, non nel senso di vedervi sempre tutte e tre insieme ( anche se sarebbe strano se non volesse presentartela..l'hai conosciuta?)

 

Scusate il papiro!

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comprendo, Mayr, che in nome dell'amore che ci fa sentire vive/i, che ci travolge che ci disarma che ci libera - almeno finché dura, si possa arrivare a riconoscere nell'altro qualcuno di cui desideriamo il bene anche più di quanto possa riuscire, a chiunque sia che ami, di desiderare il proprio.

ma la libertà di cui non vuoi privare lei non deve incatenare te. e mi domando se non significhi pretendere troppo dal tuo cuore startene lì, tormentandoti, in attesa di un cenno del suo capo - tra l'altro preda di chissà quale imprecisato fulmine...

la consapevolezza che sarebbe anche potuto accadere a te non deve farti dimenticare il fatto che sta accadendo a lei.

"perché? e cosa vuol dire? non mi ami più? ami un'altra? che ci succede?".

nessun consiglio ma, nei tuoi panni, le risposte le cercherei allontanandomi fisicamente, per un po', da lei: senza indice alzato, pacificamente, nessuna accusa, nessuna colpa, nessuna scusa. soltanto, amore mio bellissimo, chiarezza tra di noi...

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se vivono insieme potrebbe essere una scelta non fattibile nella pratica l'allontanarsi fisicamente, nel senso che in una casa "minuscola" vuoi o non vuoi l'avresti sempre sotto gli occhi, trovare un'altra sistemazione può non essere semplice, @bastian , però in effetti Mayr almeno chiedere che ne penserebbe lei di un allontanamento potrebbe servire a fare chiarezza.

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Vi ringrazio per le risposte, la comprensione e la gentilezza che avete trasmesso, leggere queste cose già mi risulta di grande aiuto.

@ Lili, in realtà è una relazione difficile, lei è una persona particolare e indubbiamente fuori dal comune. Non è facile parlarle. Le sue "nuove visioni" non sono nuove, sono le sue. Ha un suo modo di vedere l'esistenza che tanto a me ha donato; per lei la vita e l'Amore coincidono e si intrecciano sullo sfondo dell'esistenza terrena, che considera secondaria. A questo proposito immaginavo sarebbe stato più opportuno rivolgere i miei dubbi ad un forum parrocchiale, perchè lei ha una visione mistica-spirituale della vita. Non cattolica, non si adegua a nessuna religione, credo o dottrina, è la sua (ed io studio neurologia). La premessa è per esprimere le mie difficoltà ad affrontar il discorso. Vede la vita come un percorso e a quanto pare questo incontro fatale è sul suo percorso. Il mio problema è capire a questo punto che tipo di incontro sia.

@ bastian, l'allontanamento fisico non è un problema, non ho mai avuto barriere o timori nell'affrontare delle scelte, si, viviamo insieme in una casa piccola e condividiamo ogni secondo ci è possibile condividere ma non ho bisogno di elaborare "piani di fuga", se decido di allontanarmi fisicamente lo faccio. In qualche modo. Ma lo faccio.

 

Seguirò il consiglio, le proporrò questa soluzione, spero possa portare ad una soluzione positiva. ed intanto vi ringrazio.

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per "allontanamento fisico" non intendevo suggerirti di adottare la strategia di un "piano di fuga", né tantomeno una qualsiasi strategia. non escludevo potessi tu conoscere il modo, pur sotto lo stesso tetto, di un allontanamento fisico tra voi. e da quello che scrivi, e dal tono in cui lo scrivi, ora so pure di non doverne dubitare.

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Ma non dicevo nuove visioni per canzonare, tranquilla :) . Anche io studio in una facoltà scientifica, e ho un debole particolare per le neuroscienze, ma ancheper le arti, ho molti amici artisti (compresa la ragazza che attualmente frequento) che per indole o per mestiere hanno spesso visioni particolari della vita. Comunque sicuramente con questa determinazuine che mostri riuscirai a venirne a capo.

In ogni caso da come la descrivi mi ricorda un personaggio di un romanzosa, la casa degli spiriti, se non sbaglio, di nome Clara.

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@ Lili: Che sia simile a Clara, forse, un po'... ma la chiaroveggenza è in netto contrasto con le mie linee di orizzonte così scientifiche (le neuroscienze sono il mio percorso di vita, potremmo andare d'accordo io e te :) ).

 

Tanto per tornare in tema da topic, ci sono stati sviluppi nella triste storia. Abbiamo parlato, discusso, litigato e pianto di nuovo. Lei mi dice di avere un’attrazione (che definisce attrazione sessuale) nei confronti di questa ragazza. Sta male, stiamo male. A volte sembra essere due persone: la sera mi giura e mi implora, mi giura “lascio il lavoro, mollo tutto, non avrò mai più alcun tipo di contatto con lei!”e passa la notte senza sonno e poi “devo aiutarla, devo starle vicino, non la cancello mica dalla mia vita, rimarrà per sempre!”. Non capisco.

Mi dice vuol star con me, ma sembra uno spettro, le sue mani fredde. Niente sorrisi, non più.

 

Credo sia debole, non riesce a dimenticare, a staccarsi, a essere mantenere le sue stesse promesse che io non le strappo. Mi ama e mi odia, profondamente. Mi ha detto che se fossi partita e mai più tornata sarebbe stata libera. E poi il nulla, niente più spiegazioni. Basta.

 

Vorrei andare, lasciarla libera, poi mi implora “non lasciarmi”. Che posso fare? Cosa dovrò dirle? È così difficile pure esser liberi? A me pare impossibile.

Vorrei che tutto questo non avesse la forma di uno sfogo con pianto, ma il pianto non c’è, ve l’assicuro. E se l’avessi scritto in un altro momento forse nemmeno lo sfogo. 

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Ok apriamo altri due topic, uno sulle neuroscienze, l'altro sul personaggio di Clara.

Comunque evidentemente io sono giovane e troppo sognatrice, avevo immaginato la tua ragazza come un tipo un po' nel suo mondo, semplicemente, con una nuova missione da compiere con i suoi superpoteri, sempre fisicamente presente, ma mai afferrabile fino in fondo, così come Clara era appariva a suo marito. In realtà Bastian definendo la testa della tua ragazza "in preda a qualche imprecisato fulmine" ci aveva visto bene, purtroppo.

Io penso che se ci si lascia quando ci si ama ancora sono botte e pianti e insulti, finchè non ci si convince che l'altra persona non ci appartiene più e viceversa, ma non so se una lunga relazione possa mai finire, anche in modo consenziente, senza che questa fine porti sofferenza. Probabilmente davvero ti vuole molto bene e sei importantissima nella sua vita, sennò parlando terra terra ti avrebbe tradita e basta, fregandosene di dirtelo e continuando a negare. Ma tu conosci questa tizia? Sai in che senso vorrebbeaiutarla? Ti chiedodi specificare perchè a me prendono questi momenti da crocerossina, e un paio di volte ho provato attrazione fisica (mai colleghi o persone con cui lavoro però) per queste persone che sento mandate sulla mia strada da chissà chi o cosa (magari più in là ci sarà modo di spiegarti le mie strambe filosofie di vita). Per questo dicevo che non la stavo prendendo in giro, anzi. Poi dimmi se ho interpretato male. Capisco che a qualcuno possa sembraresolo un modo originale e furbetto per dire mi sono innamorata di un'altra, ma non è così. Comunque pur vero che ci si può sforzare di seguire la propria missione nel mondo senza tradire l propria compagna né lasciarla. Dipende secondo me realtà dal fatto di avere o meno problemi nella coppia antecedenti al suddetto fulmine, e in questo penso di esprimaere un'opinione razionale e scientifica.

Edited by Lili
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Quando stai con una persona e senti il bisogno di averne un'altra, ci sta poco di cui parlare e  su cui ragionare.

E non c'entra il discorso del "ma è da tanto che si sta assieme e si ha voglia di altro", perché se fino a quel preciso momento quel famigerato altro non è mai apparso a insidiare la relazione, è perché questa evidentemente era più forte e sicura di qualsiasi insidia esterna.

 

Se invece si è venuto a creare uno spiraglio nella relazione che ha permesso ad un terzo elemento di creare una frattura maggiore, significa che c'è un problema alla base.

 

Fermo restando che, almeno secondo me, è stata comunque sincera nello spiegarti alla fine la situazione e ciò dimostra che comunque ci tiene a te, almeno come persona.

 

Io più che arroventarmi il cervello su ciò che passa per la testa a lei e cosa è intenzionata a fare, inzierei a chiedermi se merito davvero di trovarmi in questa situazione di  attesa, consapevole che non sono neanche più la sua prima scelta.

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parole_alate

Mah. Io non mi focalizzarei tanto sul discorso "se si è presa una cotta per un'altra significa che qualcosa nel rapporto manca". Le relazioni non sono perfette, è impossibile che una persona "ci completi" in tutti i modi possibili, e secondo me questi spiragli sono sempre aperti. A me viene da pensare che in una lunga relazione, come è la vostra, una sbandata possa capitare. La vita è troppo lunga perchè non capiti. :)

Detto questo, tu in questa situazione stai soffrendo, è non è tuo compito resistere e tollerare qualsiasi cosa. A volte l'amore (e probabilmente anche la sensazione di essere "nel giusto") ci spinge a sostenere posizioni eroiche che, semplicemente, non ci competono. Tu non hai il dovere di sostenere la tua compagna in ogni caso; al limite, quello di portare pazienza in un momento di indecisione circoscritto (1), breve nel tempo (2), e soprattutto (3) ben chiaro nella sua natura: a me non piace che la tua compagna, provando attrazione fisica (una sbandata, cavolo) chiami in causa categorie mistico-metafisiche non si capisce nate da cosa (devo starle vicino, ha bisogno del mio aiuto, rimarrà per sempre). Mi sembra un modo per autogiustificarsi, forse anche inconsapevole.

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Le relazioni non sono perfette, per carità.

Ma non lo sono tutti gli aspetti della vita in generale.

Ma da qui a far spazio per un'altra, ci scorre un fiume in piena più che uno spiraglio.

Non sto dicendo che non sia normale provare simpatie o attrazione per qualcuna che passa, ma da qui a dare la possibilità alla persona di insinuarsi nella tua vita e rendere partecipe il tuo partner della "sbandata" mettendo a rischio la relazione, per la miseria, ce ne passa eh!

 

Ogni volta che ho avuto a che fare con situazioni come queste, che ne fossi protagonista in prima persona come quella per cui le fidanzate prendono le sbandate o fossi semplicemente spettatrice seguendo le situazioni di amici e conoscenti, di base c'era sempre il fatto che la relazione in cui si era non era più soddisfacente.

 

Il ché non è un crimine, alla fin fine i sentimenti umani sono la cosa più instabile che possa esistere sulla faccia della terra.

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Quando mi è capitato che amici, confidenti, mi raccontassero di loro vicende private, di coppia, in cui il compagno/la compagna, ex abrupto, senza alcun preavviso, dicesse "tra noi è finita, è da un po' che lo sento, ma ora ne ho la certezza", mi son sempre immedesimata (forse per una mia particolare empatia con i "feriti", con le "anime sofferenti") nello sconcerto lacerante dell' altro/a che vede, come un fulmine a ciel sereno, come un portone sbattuto sul proprio naso, la lampante verità: l'assenza di una corrispondenza di intenti comuni, l'assenza della volontà, del preciso intento, di coltivare, ancora, la vita insieme.

 

Non è esattamente quello che è accaduto a te, Mayr, da quel che ho potuto leggere... Hai captato, certo, un cambiamento, ancor prima che fosse lei a dirtelo; certamente non è tutt'ora lineare, esplicito, piuttosto ancora sospeso, frastagliato, cangiante, il suo pensiero: mi sembra di capire.

 

Mi sembra di capire che il punto non sia quanto Lei è corretta con te, con l'altra, e con se stessa: il punto, mi sembra di capire, è che la decisione la prenderà Lei, comunque, e quando sarà Lei a decretarla, tu non potrai far altro che annuire silenziosamente.

E questo non è giusto.

 

Rifletti su cosa vorresti Tu, per star bene con te stessa, innanzi tutto. Le decisioni altrui, purtroppo, non sono di nostro arbitrio.

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D'accordo con Nowhere.

Poi Mayr non è detto che questi problemi che rendono difficile il rapporto non siano risolvibili, ma molto probabilmente se ci pensi esistono, dovete focalizzarli, il problema non può essere solo la sbandata in sè nè le sue idee mistiche sulla vita e il suo modo di esprimersi che se non ho capito male hai detto di apprezzare molto. Secondo me se vi lasciate solo per la sbandata senza considerare il contesto e dire:" ok è andata così e non si poteva fare diversamente" ci starete comunque ancora male entrambe per mesi. Poi magari lei ti ha servito su un piatto d'argento la possibilità di farle fare la parte della stronza che ha causato la rottura, potresti in effetti mandarla e addio (in effetti perchè non dovrebbe essere lei a partire non lo capisco, visto che in ogni caso la questione l'ha posta lei, tu magari con questi ignoti problemi e insoddisfazioni ci convivevi bene).

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QuintoEmendamento

Il tormento interiore di sapere l'altra "assente", lontana in quel cuore che un tempo hai creduto di stringere tra le mani, è una sensazione che svuota.
Tuttavia l'attesa non rende serenità all'anima.
Cosa fare dunque? Scavare, come dici tu, capire, indagare, sapere o piuttosto rimanere intatti in un limbo di non conoscenza, quel non-sapere che , nell'inganno, ci illude.

Io punterei su quel "Mi sento tradita, son certa non è mai successo nulla tra loro"  ; trovo sia un'affermazione chiave per comprendere cosa realmente chiedi alla tua storia e alla tua compagna.
Dici di avere una certezza che però non basta a non sentirti "tradita", suggerendo a chi legge che il tradimento nella tua accezione va oltre la fisicità di una qualsiasi relazione; il nodo è questo: tutte le nostre ansie sono dominate dalla paura, paura di perdere chi amiamo, nel tuo caso. Chiediti dunque quanto un tradimento della tua compagna, e soprattutto in quali termini questo tradimento può farti stare male, ragiona su quello che vi sta accadendo , poniti delle domande su cosa davvero non riusciresti a sopportare.
La mia visione del rapporto di coppia è talmente "futurista" che in pochi riescono a condividerla e apprezzarla, mi limito dunque a capire il tuo punto di vista e a non elargirti consigli troppo "personali" .
In bocca al lupo.

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Ho letto le vostre risposte con attenzione più volte. Nel frattempo ho preso tempo per far un viaggio con la mia ragazza, l’intento era quello di ricucire il nostro rapporto che al momento  ha indubbiamente subito un’evoluzione. Ma vado con ordine…

 Forse, prima d’ogni cosa, c’è da delineare meglio la situazione: la mia Clara (che come personaggio le si addice un po’, almeno per alcuni aspetti! :D ) ha una personalità rara. Lei descrive  la emozoni con i colori e  i colori con le emozioni, parla con il cuore, studia la Bibbia e il Corano, recita mantra e preghiere, crede in Dio, in Allah e negli spiriti, nei Santi, nei chakra, in Buddha e nell’Amore Universale, nelle streghe e negli angeli, nei vampiri energetici, nella reincarnazione, nel kundalini, nella psicologia e nella genetica. Somatizza ogni minimo dolore, soffre di ansia, ma riesce a sorridere a ogni difficoltà.

Son consapevole che potreste pensare che la parole più adatta a descriverla è “instabile” e non posso negare di averlo pensato più volte io stessa; poi però comprendo il valore della sua personalità, quanto sarebbe piatto il mondo se uno su mille non fosse così.

La chiave di volta per capire è il suo senso di comprensione di un filo conduttore che accomuna ogni visione ed ogni religione: tutte dicono le stesse cose, spiegano le stesse paure, ragionano sulle stesse scelte ma in modi e con parole diverse.

Mi ha insegnato tanto, continua a farlo. È indubbiamente difficile starle accanto, un gioco di equilibrio giornaliero. Quello che cerco di capire non è perché è successo ciò che sto vivendo, non posso chiedervi di trovare un senso logico al suo comportamento, tenendo conto che potrebbe esser interpretato in non meno che decine di modi; vi chiedo aiuto per poter capire cosa poter fare tenendo conto di questa cornice.

Il suo rapporto con la collega non è cambiato, ora è molto più cauta credo. Mi ha detto di volersi liberare dalla dipendenza che ha nei suoi confronti, di voler tornare ad avere la mente sgombra dal suo pensiero. Mi ha detto che il loro è un “legame antico, karmico” che sarebbe il suo modo di dire che si sente attratta. Mi dice di doverlo “risolvere” (nel senso spirituale del termine) per potersene liberare e questo credo sia la corrispondente dei sentimenti che noi definiamo di dipendenza, quando qualcosa o qualcuno non vuol uscire dalla testa ed abbiamo una matta paura che ciò accada.

Le ho consigliato di tentare di autolimitarsi, di darsi priorità e far ordine nei sentimenti, di cercare questa ragazza solo quando sente nulla di diverso che amicizia sincera. Ed è qui che non so se ho fatto bene, ancora mi chiedo se il migliore aiuto che possa darle è tentare di limitar io stessa i suoi comportmenti.

 

@Goethiana: non so se quel che hai scritto è propriamente vero, in fondo la mia decisione l’ho presa, ed è quella di starle ancora accanto, tentando di darle Amore, anche se è una strada in salita. In fondo avrei potuto scegliere di andar via, di chiudere la porta perché non ho paura di perderla, ho paura di farle male. Ho valutato e ho scelto, come si sceglie ogni giorno, credo in tutti i rapporti (o così io credo che debba essere), di condividere l’esistenza. Ciò che mi domando è se è giusto o meno esser ancora presente per lei avendo io stessa la mente annebbiata ed una fiducia da ricostruire.

Lili, credo anche io che non sia la giusta soluzione chiudere gli occhi, anche perché le continua a dirmi di amarmi. Mi è parso di capire che lei sente la “missione” si svegliare questa ragazza che, a suo dire, “ha i chakra bloccati”, cioè ha energie sufficienti ma non ben direzionate. Certo, detta così potrebbe sembrare la scusa ideale per giustificare una cotta o  un tradimento. Ma credimi, lei ha davvero questa visione del mondo che io ho imparato a rispettare e ho studiato per tentare di capire. E forse un senso (son consapevole di fare affermazioni potenzialmente pericolose per la mia credibilità) potrebbe averlo. Ma davvero sarebbe necessario discuterne in altri modi e luoghi J

@ QuintoEmendamento: probabilmente hai pienamente ragione, dovrei capire cosa la mia parte egoica non riuscirebbe a sopportare, riconoscere i miei limiti insomma. E credo anche te abbia capito cosa intendo per tradimento. Questo mi fa pensare che magari potrei condividere anche la tua visione futurista del rapporto di coppia J

 

Il viaggio che abbiam fatto (e parlo di quello dell’anima) è stato difficile e travagliato, ma siamo tornate un po’ più forti di prima. Spero che questo si traduca in nuove opportunità. Leggere le vostre risposte mi hanno aiutato molto comunque in questo e vi ringrazio J

Edited by Mayr
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eheheh, figurati avevo inteso bene il personaggio allora, ti avevo fatto l'esempio di Clara proprio per capirci.. :) diciamo che studiare una facoltà scientifica mi ha messo un po` di soggezione verso il trascendentale e il metafisico, a volte oserei dire di rifiuto. Ma comunque se il suo carattere la porta a voler aiutare le persone, anche avesse fatto il chirurgo avrebbe messo magari i suoi pazienti e l'ospedale davanti alla propria vita privata, il che ti avrebbe fatto sentire comunque messa da parte. Semplicemente mette quest'obiettivo davanti a qualsiasi cosa nella vita, forse è anche lei che deve imparare a rispettarsi e capire quando si sta varcando il limite fra dedizione e dipendenza. In ogni sembrate due ottime persone, quindi in bocca al lupo, e che tutto vada per il meglio! Sono contenta di leggerti più serena.

Non è detto che non capiti un giorno o l'altro di incontrarsi di persona, e di poter approfondire le rispettive visioni del mondo.

E quali erano gli altri dubbi che dicevi di voler esprimere qui sul forum invece?

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