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giovane insegnante perde lavoro perchè lesbica


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@freedog

 

si. a me questo problema sinceramente non colpisce molto.

 

1. sono svizzero e in ogni caso non posso influenzare la politica italiana

 

2. chi si mette nelle scuole dei preti sa a cosa va incontro. inutile reclamare dopo.

visto però che a me va poco di rassegnarmi,

continuo ad inca§§armi assai con quei leccapreti che, pur di raccattare voti clericali, s'inventano porcate tipo quella di Cota in Piemonte (è di un annetto fa ma si è saputo solo adesso; nel frattempo a lui fortunatamente l'hanno cacciato): s'è inventato una legge regionale che sembra una barzelletta, ma purtroppo è vera.

 

In breve: se qsi Ente Pubblico in Piemonte vuole aprire una scuola materna, deve farsi dare il permesso dalle scuole paritarie (il 99,99% delle quali sono di istituti religiosi; di solito suore).

Senza quello la scuola materna PUBBLICA non si può nemmeno costruire, perchè farebbe perdere iscritti (=soldi) alle pie suorine, mandandole sul lastrico, poverine. Invece le famiglie possono andare in bolletta per pagare rette belle salate, vero? Già, perchè, grazie a questa folle legge, non possono avere lo stesso servizio gratis o quasi dal pubblico

 

Non mi credete? Lo so, sembrava assurdo anche a me quando ne ho sentito parlare, poi però l'hanno spiegata bene qua

http://www.lastampa.it/2014/07/30/italia/cronache/piemonte-il-veto-delle-private-che-blocca-le-scuole-pubbliche-H6s57OlKzQymbxQ04sHc8J/pagina.html

 

Domandina ai legulei: ma na porcata così da cereblolesi, se venisse impugnata davanti ai vari TAR, Cassazione, eccetera, non ha pure qualche non piccola tara di incostituzionalità?

Credo che sia una legge che può avere delle chance di sopravvivenza

legale, solo a condizione di ritenere l'asilo un servizio distinto dalla scuola

dell'obbligo

 

Se vai a questo link noterai che la casella "scuola dell'infanzia" è tratteggiata

http://it.wikipedia.org/wiki/Istruzione_in_Italia

 

E' catalogata come "istruzione prescolastica" cioè si rimanda ad uno statuto giuridico

incerto perché la Scuola materna statale fu istituita in Italia SOLO nel 1968 e la si volle

appunto "prescolastica" e "non obbligatoria" proprio perché la DC volle fare una favore

agli ordini religiosi che gestivano i cd giardini d'infanzia fino a quel momento

Credo che sia una legge che può avere delle chance di sopravvivenza legale,

solo a condizione di ritenere l'asilo un servizio distinto dalla scuola dell'obbligo

mmmhh.. dato che ne capisci molto più di un profano in materia come me,

non hai anche tu l'impressione che un'interpretazione del genere somigli parecchio a un'arrampicata sugli specchi?

no vabbè, quando leggo ste cose voglio solo che emigrà..

sti leccapreti stanno oltre ogni minimo senso del pudore & della decenza...

---

Forza Italia ha preparato un dossier per difendere la legge contestata usando come strumento di difesa la riforma scolastica che porta la firma del ministro Berlinguer, del centrosinistra.

 

Alberto Cirio, ex assessore all’Istruzione ed oggi europarlamentare azzurro: «Con la riforma scolastica varata dal ministro Berlinguer, nel 2000, le scuole statali e le scuole pubbliche non statali paritarie concorrono nello stesso modo alla realizzazione del sistema scolastico pubblico nazionale. Questo significa che non vi è alcuna differenza tra scuola statali o comunali e scuole paritarie».

Ecco perché «dividere il sistema istruzione pubblico in bianchi e neri rischia solo di riaccendere i toni di un dibattito ideologico e politico già aspro», attacca il capogruppo Gilberto Pichetto. 

Secondo Gianluca Vignale, padre con l’ex consigliere di Ncd, Giampiero Leo, della norma, essa «ha una chiara e razionale finalità: prima di aprire un nuovo istituto bisogna verificare se l’offerta sul territorio è satura. Se non lo è una nuova scuola rappresenterebbe solo un doppione inutile e realizzato a danno dei cittadini».

Secondo Vignale questo è il caso di Bibiana: «Il Comune ha 100 bambini e un asilo paritario che riesce ad ospitarli praticamente tutti. Eppure anni fa si è deciso di aprirne uno nuovo, costato in tutto oltre 1,6 milioni di risorse pubbliche. Questo significa che se il Comune avesse speso la metà (oltre 300 mila euro) per sostenere le rette dei bambini, si sarebbero risparmiati oltre 1 milione di risorse pubbliche». 

 

I dubbi di costituzionalità 

Cosimo Scarinzi, responsabile scuola per la Cub, annuncia una protesta sotto l’assessorato «in difesa della scuola pubblica statale e di chi ci lavora». E a sinistra c’è anche chi sta valutando se ci siano gli estremi per sollevare una questione di incostituzionalità perchè l’offerta di una scuola paritaria non può essere vincolante per le famiglie

 

[copincollato da http://www.lastampa.it/2014/07/31/cronaca/scuole-paritarie-il-giorno-della-verit-WoRM6u1sd9szS5CtLXwwEM/pagina.html ]

 

 


non hai anche tu l'impressione che un'interpretazione del genere somigli parecchio a un'arrampicata sugli specchi?

 

Sai benissimo che nella sostanza siamo d'accordo

 

Diciamo che è una arrampicata sugli specchi pensata formalmente bene

e con una sua storia di progressivi cedimenti

 

La legge sulla parità scolastica costituisce solo l'ultimo di una lunga serie

 

Però - senza imbarcarmi in ricerche giuridiche che non ho voglia - l'art 33

della Costituzione prevale sulla legge ordinaria e dice:

 

La Repubblica detta le norme generali sull'istruzione ed istituisce scuole statali per tutti gli ordini e gradi.

 

Cioè era già presente al Costituente la rivendicazione cattolica di equiparare la scuola privata

a "servizio pubblico oggettivo" e fu respinta con la scelta di un termine inequivoco "scuola STATALE"

cioè SOGGETTIVAMENTE gestita dallo Stato e non parificata-pareggiata-paritaria

 

Nessuna legge sulla parità può o potrebbe, anche per ragioni di sgravio di spesa pubblica

o di razionalizzazione di spesa, sollevare la Repubblica dal dovere di garantirmi una scuola

statale in cui andare

 

L'unico modo per sostenere che "ogni ordine e grado" non abbia valore per la scuola

dell'infanzia è quindi sostenere che l'asilo non sia in senso tecnico una scuola, ma una

forma di istruzione pre-scolastica

 

D'altronde di fatto la Repubblica non ha mai soddisfatto l'obbligo di garantire asili sufficienti

a soddisfare la domanda, tanto è vero che....esistono graduatorie comunali e proteste delle

famiglie italiane, che spesso si vedono scavallare dalle più povere e numerose famiglie di immigrati

 

Se l'asilo-nido e la scuola dell'infanzia fossero scuole a tutto tondo, dovrebbe esistere una rete

scolastica che garantisca un servizio universale

 

Il punto è che con l'andare degli anni si sono consolidate altre richieste corporative che confliggono

con l'interesse cattolico: quello alla qualificazione del personale ( sindacale ) che cerca una equiparazione

allo status degli altri insegnanti, quello dei pedagogisti a estendere il concetto di istruzione etc

 

Mentre l'asilo nido rimane saldamente nell'ambito dei "servizi sociali ed educativi" la scuola dell'infanzia

sta di fatto a cavallo di due materie : il sociale e l'istruzione

Sai benissimo che nella sostanza siamo d'accordo

non che avessi dubbi su questo!!!

E' che la mia poteva pure essere un'impressione un po' a naso, mentre la tua è l'opinione di chi è competente in materia.

tutto qua!

:salut:

Edited by freedog

beh, allora perchè non citare anche st'esempio di nebbia fitta in val padana?

sfido chiunque a capire di cosa stesse parlando Avvenire 10 giorni fa in quest'articolo (non ritrovo l'originale, ma solo un altro sito che l'ha ripreso)

http://www.vita.it/societa/scuola/il-pubblico-non-il-deserto-delle-identit.html

 

Se vi serve una decodifica, il succo è: la scuola paritaria è mia e la gestisco come dico io.

Tu, Stato, non rompere co ste menate sulla costituzione, la non discriminazione eccetera.

Pensa solo a scucì la grana e zitto!

 

Per citare i Promessi Sposi, stanno attuando la solita vecchia tattica:

"Sopire, troncare, padre molto reverendo: troncare, sopire. Un parlare ambiguo, un tacere significativo, un restare a mezzo, uno stringer d’occhi.."

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