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Il più temuto ma il più bello mai "affrontato"


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L'ho fatto. È stata una cosa strana, in parte voluta, in parte dovuta, che sentivo di dover fare, ormai da molto tempo. Ormai fatta. 7:30 del mattino di tre giorni fa esatti, ancora mezzo addormentato, ancora timoroso e molto incerto riguardo ad un ipotizzato poco probabile risvolto positivo della situazione che stavo andando ad affrontare. Non dormii tutta la notte, e pensai se il fatto di dire tutto, così all'improvviso, dall'oggi al domani, sarebbe stata la scelta più giusta da fare. Ma le domande alle quali non sappiamo rispondere, purtroppo, generano altre domande, altri problemi, altri dubbi e perplessità e nella mia testa il tutto diventò una sorta di circolo vizioso dal quale non riuscivo in alcun modo ad uscirne, a venirne fuori, a trovare una soluzione e una spiegazione logica e razionale.

Mi sono fatto coraggio, sono andato in cucina dove i miei genitori stavano facendo colazione ed erano meravigliati, nel vedermi, che fossi già in piedi.

"Buongiorno, devo dirvi una cosa: sono gay". Non dissi altro. Li guardai: avevano le facce stupite, sbigottite, sorprese, tanto che mia madre mi disse: "Sei ancora molto stanco e assonnato secondo me, torna a letto" ma capii che mio padre mi prese sul serio perché fissava, non il mio sguardo, ma la mia "presenza fisica", come se in me non vedesse altro che il vuoto più totale. Nessuno parlava e si sentiva solo il rumore del caffè che stava uscendo e la lancetta dell'orologio che scandiva quegli interminabili secondi.

Allorché ingoiai nuovamente l'amaro, pensando di aver fatto un'enorme stupidaggine, e iniziai di nuovo a parlare, di quando e come me ne sono accorto, di quando e come mi sono accettato, e via dicendo. Mamma prese il tutto molto bene, e mi sostenne e mi incoraggiò molto.

Non avevo mai visto mio padre piangere in 21 anni di vita, mai; mi abbracciò e mi disse una cosa che temevo molto, ma che, nella

posizione di un qualsiasi genitore, sapevo che mi avrebbe detto: "Soffro più io per te che tu per te stesso, perché non c'è niente da accettare o da rifiutare, è la natura, ma mi dispiace se nella vita forse alcune persone ti volteranno le spalle, se avrai spesso la strada in salita, se ci sarà qualcuno che forse ti offenderà o magari ti minaccerà ingiustamente. Io per questo soffro, perchè non voglio che tu venga trattato così, perché non te lo meriti e non te lo auguro affatto. Io voglio che tu sia felice, perché noi lo siamo e siamo molto fieri di te". Gli feci capire che andava tutto bene, che stavo bene e che la mia vita avrebbe assunto i "connotati di normalità" solo se io l'avessi vissuta come tale, se non mi fossi più nascosto e potevo arrivare a ciò anche grazie ad un loro sostegno.

Abbiamo pianto, abbiamo riso, abbiamo scherzato e fino ad oggi sembra che tutto fosse come prima. E spero che rimanga tutto come è sempre stato.

Direi che è andata più che bene.

Ma soprattutto, per una volta come non da tanto tempo, mi sono sentito finalmente libero.

Complimenti! :) 

Io quando feci co con mia madre non riuscii manco a parlare, non riuscivo a dire "sono gay" e lei ha tirato ad indovinare D: 

E la stessa sera mi sentii male, tant'è che mia madre si vide costretta di dirlo a mio padre, anche se io gli avevo chiesto di non farlo -.- 

Comunque l'hanno presa subito benissimo.

@Blob grazie! È il risultato finale quello che conta, l'importante è che l'abbiano presa bene:)

 

@MrDadinsky ti ringrazio. Vedrai, troverai il coraggio.

Se ce l'ho fatta io, credimi, ce la farai senza alcun problema:)

 

@marco7 si, l'hanno sospettato più di una volta. Non volevano dirmi nulla per non mettermi in difficoltà, volevano che fossi io a fare "il grande passo" nel momento che avrei ritenuto più opportuno.

 

@Mina Vagante ti ringrazio, mi basta questo, è già tanto:)

 

 


si, l'hanno sospettato più di una volta. Non volevano dirmi nulla per non mettermi in difficoltà, volevano che fossi io a fare "il grande passo" nel momento che avrei ritenuto più opportuno.

 

visto che ti sei fatto una notte in bianco prima di dirglielo qualche timore l'avevi presumibilmente. tu credi che per te è stato meglio così come è successo o sarebbe stato meglio se avessero iniziato loro il discorso sulla tua gaiezza ?

visto che ti sei fatto una notte in bianco prima di dirglielo qualche timore l'avevi presumibilmente. tu credi che per te è stato meglio così come è successo o sarebbe stato meglio se avessero iniziato loro il discorso sulla tua gaiezza ?

Di timori, dubbi e incertezze su questa cosa ne ho sempre avuti. Fino a quando una cosa non la fai, non saprai mai come andrà a finire e quali saranno le conseguenze.

Credo solamente che se non avessi incominciato io, loro non mi avrebbero mai detto nulla per altri 21 anni.

Tanti tanti complimenti fra.. ma sopratutto bravi mamma e papà, sopratutto quest'ultimo con le sue parole veramente amorevoli e da genitore che ama il proprio figlio! Un CO come questo è da ammirare.. e son contento per te che sei riuscito a fare il grande passo anche in famiglia! Speriamo che un giorno possa arrivare anche per me!

:D :D

 

 


"Soffro più io per te che tu per te stesso, perché non c'è niente da accettare o da rifiutare, è la natura, ma mi dispiace se nella vita forse alcune persone ti volteranno le spalle, se avrai spesso la strada in salita, se ci sarà qualcuno che forse ti offenderà o magari ti minaccerà ingiustamente. Io per questo soffro, perchè non voglio che tu venga trattato così, perché non te lo meriti e non te lo auguro affatto. Io voglio che tu sia felice, perché noi lo siamo e siamo molto fieri di te".

 

Spero che tu ti renda conto dell'importanza di queste parole e della fortuna che hai. C'è tutto l'amore di tuo padre nei tuoi confronti :)

Sono molto felice per te ;)

Liquid user

bellissimo.fai i complimenti a tuo papa da parte mia. digli che lo reputo davvero un gran genitore. anche io non posso lamentarmi,sia chiaro.i miei mi hanno accettato subito e mi amano come sempre. quindi siamo fortunati ed è giusto farglielo presente

L'ho fatto. È stata una cosa strana, in parte voluta, in parte dovuta, che sentivo di dover fare, ormai da molto tempo. Ormai fatta. 7:30 del mattino di tre giorni fa esatti, ancora mezzo addormentato, ancora timoroso e molto incerto riguardo ad un ipotizzato poco probabile risvolto positivo della situazione che stavo andando ad affrontare. Non dormii tutta la notte, e pensai se il fatto di dire tutto, così all'improvviso, dall'oggi al domani, sarebbe stata la scelta più giusta da fare. Ma le domande alle quali non sappiamo rispondere, purtroppo, generano altre domande, altri problemi, altri dubbi e perplessità e nella mia testa il tutto diventò una sorta di circolo vizioso dal quale non riuscivo in alcun modo ad uscirne, a venirne fuori, a trovare una soluzione e una spiegazione logica e razionale.

Mi sono fatto coraggio, sono andato in cucina dove i miei genitori stavano facendo colazione ed erano meravigliati, nel vedermi, che fossi già in piedi.

"Buongiorno, devo dirvi una cosa: sono gay". Non dissi altro. Li guardai: avevano le facce stupite, sbigottite, sorprese, tanto che mia madre mi disse: "Sei ancora molto stanco e assonnato secondo me, torna a letto" ma capii che mio padre mi prese sul serio perché fissava, non il mio sguardo, ma la mia "presenza fisica", come se in me non vedesse altro che il vuoto più totale. Nessuno parlava e si sentiva solo il rumore del caffè che stava uscendo e la lancetta dell'orologio che scandiva quegli interminabili secondi.

Allorché ingoiai nuovamente l'amaro, pensando di aver fatto un'enorme stupidaggine, e iniziai di nuovo a parlare, di quando e come me ne sono accorto, di quando e come mi sono accettato, e via dicendo. Mamma prese il tutto molto bene, e mi sostenne e mi incoraggiò molto.

Non avevo mai visto mio padre piangere in 21 anni di vita, mai; mi abbracciò e mi disse una cosa che temevo molto, ma che, nella

posizione di un qualsiasi genitore, sapevo che mi avrebbe detto: "Soffro più io per te che tu per te stesso, perché non c'è niente da accettare o da rifiutare, è la natura, ma mi dispiace se nella vita forse alcune persone ti volteranno le spalle, se avrai spesso la strada in salita, se ci sarà qualcuno che forse ti offenderà o magari ti minaccerà ingiustamente. Io per questo soffro, perchè non voglio che tu venga trattato così, perché non te lo meriti e non te lo auguro affatto. Io voglio che tu sia felice, perché noi lo siamo e siamo molto fieri di te". Gli feci capire che andava tutto bene, che stavo bene e che la mia vita avrebbe assunto i "connotati di normalità" solo se io l'avessi vissuta come tale, se non mi fossi più nascosto e potevo arrivare a ciò anche grazie ad un loro sostegno.

Abbiamo pianto, abbiamo riso, abbiamo scherzato e fino ad oggi sembra che tutto fosse come prima. E spero che rimanga tutto come è sempre stato.

Direi che è andata più che bene.

Ma soprattutto, per una volta come non da tanto tempo, mi sono sentito finalmente libero.

Bravo. E vorrei dire ai ritardatari... FA-TE-LO sarà l'orgasmo più intenso della vostra vita.

 

Parola di Ikarus.

Ringrazio nuovamente tutti per i complimenti, il sostegno e le belle parole che mi avete scritto. Tutto ciò non sarebbe stato possibile senza il vostro aiuto, senza il supporto di mia sorella, dei miei coinquilini universitari e di alcuni miei amici che mi sono stati sempre accanto nel corso degli anni e che mi hanno sempre sostenuto sin dagli albori dei miei primi CO. Il coraggio di dire le cose, di parlare, di confrontarsi, di sentirsi liberi, prima o poi doveva uscire fuori, stavo esplodendo dentro, e il fatto di continuare a pensarci sopra più e più volte nel corso degli anni, non mi rendeva libero, coraggioso, ma sempre più titubante, paranoico e timoroso; ma il vero coraggio alla fine l'hanno avuto i miei genitori, affrontando e accettando una cosa così delicata per me nel migliore dei modi. E ho sempre pensato che tutto sarebbe andato per il verso sbagliato ma ora, in parte, un po' mi pento di aver dubitato di loro. La cosa è andata nel migliore dei modi, e non posso essere che enormemente felice. Li ho messi davanti ad una situazione che forse molti altri genitori avrebbero potuto reagire in modo diverso, sbagliato, invece loro mi hanno incoraggiato. Ovviamente ci vorrà ancora del tempo per "comprendere" tante altre cose, ne sono consapevole, ma credo che per loro saranno talmente tanto irrilevanti che nemmeno ci faranno caso o le terranno in conto. I complimenti anche qui, con voi, io stesso voglio farli a loro, perché se li meritano appieno, e vi ringraziano augurandovi tanta tranquillità e tanta fortuna per un esito molto positivo di questo passo così importante.

Edited by fra92

Arrivo un po' in ritardo ... probabilmente non aggiungerò nulla di nuovo a quanto già scritto dagli altri,ma non ho resistito leggendo il tuo CO... Complimenti per il tuo coraggio,non solo ti sei liberato di un grande segreto,ma ti sei anche trovato di fronte all'amore dei tuoi genitori ed alla loro grande apertura mentale. Spero tu ti renda conto di esser molto fortunato ad avere due genitori così ... ;)

Non ti conosco ma sono felice per te!davvero:)

L'ho fatto. È stata una cosa strana, in parte voluta, in parte dovuta, che sentivo di dover fare, ormai da molto tempo. Ormai fatta. 7:30 del mattino di tre giorni fa esatti, ancora mezzo addormentato, ancora timoroso e molto incerto riguardo ad un ipotizzato poco probabile risvolto positivo della situazione che stavo andando ad affrontare. Non dormii tutta la notte, e pensai se il fatto di dire tutto, così all'improvviso, dall'oggi al domani, sarebbe stata la scelta più giusta da fare. Ma le domande alle quali non sappiamo rispondere, purtroppo, generano altre domande, altri problemi, altri dubbi e perplessità e nella mia testa il tutto diventò una sorta di circolo vizioso dal quale non riuscivo in alcun modo ad uscirne, a venirne fuori, a trovare una soluzione e una spiegazione logica e razionale.

Mi sono fatto coraggio, sono andato in cucina dove i miei genitori stavano facendo colazione ed erano meravigliati, nel vedermi, che fossi già in piedi.

"Buongiorno, devo dirvi una cosa: sono gay". Non dissi altro. Li guardai: avevano le facce stupite, sbigottite, sorprese, tanto che mia madre mi disse: "Sei ancora molto stanco e assonnato secondo me, torna a letto" ma capii che mio padre mi prese sul serio perché fissava, non il mio sguardo, ma la mia "presenza fisica", come se in me non vedesse altro che il vuoto più totale. Nessuno parlava e si sentiva solo il rumore del caffè che stava uscendo e la lancetta dell'orologio che scandiva quegli interminabili secondi.

Allorché ingoiai nuovamente l'amaro, pensando di aver fatto un'enorme stupidaggine, e iniziai di nuovo a parlare, di quando e come me ne sono accorto, di quando e come mi sono accettato, e via dicendo. Mamma prese il tutto molto bene, e mi sostenne e mi incoraggiò molto.

Non avevo mai visto mio padre piangere in 21 anni di vita, mai; mi abbracciò e mi disse una cosa che temevo molto, ma che, nella

posizione di un qualsiasi genitore, sapevo che mi avrebbe detto: "Soffro più io per te che tu per te stesso, perché non c'è niente da accettare o da rifiutare, è la natura, ma mi dispiace se nella vita forse alcune persone ti volteranno le spalle, se avrai spesso la strada in salita, se ci sarà qualcuno che forse ti offenderà o magari ti minaccerà ingiustamente. Io per questo soffro, perchè non voglio che tu venga trattato così, perché non te lo meriti e non te lo auguro affatto. Io voglio che tu sia felice, perché noi lo siamo e siamo molto fieri di te". Gli feci capire che andava tutto bene, che stavo bene e che la mia vita avrebbe assunto i "connotati di normalità" solo se io l'avessi vissuta come tale, se non mi fossi più nascosto e potevo arrivare a ciò anche grazie ad un loro sostegno.

Abbiamo pianto, abbiamo riso, abbiamo scherzato e fino ad oggi sembra che tutto fosse come prima. E spero che rimanga tutto come è sempre stato.

Direi che è andata più che bene.

Ma soprattutto, per una volta come non da tanto tempo, mi sono sentito finalmente libero.

Per come l' hai descritto e per come è andata, penso che sia uno dei più belli che abbia letto fino ad ora. Complimenti ragazzo! ;)

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