conrad65 Posted October 12, 2014 Share Posted October 12, 2014 (edited) Guarda che nessuno Statarello italiano si è mai potuto permettere nella storia di investire quello che abbiamo investito noi in cultura. opinione condivisibilissima, anzi fatto certo, e basta farsi un giro per l'Italia, il paese dalla 100 capitali e altrettante regge, il paese che custodisce oltre il 50% (qualcuno dice il 70 o 80%) del patrimonio artistico mondiale francamente non capisco il senso di quanto ha scritto @@Hinzelmann nel post precedente, che contesta questo fatto definendolo un'assurdità, per poi parlare di tutt'altro... su quanto detto da @Demo su Federico II, resto allibito che si possa condurre un'analisi storica, pur ben argomentata, basandosi su ipotetiche "pecche caratteriali" del sovrano che non si sa bene dove siano state recuperate a livello di notizia storica ok probabilmente era antipatico, un autocrate, una specie di faraone in ritardo, e tutto quello che volete ma cerchiamo di fermarci ai fatti si contesta la volontà centralizzatrice di Federico II; che visse a cavallo tra il XII e il XIII secolo, quando il male assoluto era proprio la frammentazione feudale... in quale altro modo avrebbe potuto tentare di realizzare uno stato unitario, una burocrazia efficiente, un vero governo? si dice che era un guerrafondaio... ma non è vero, riuscì perfino a trasformare l'ennesima crociata cui lo obbligò il papa in un viaggio diplomatico in Medio Oriente io lo definirei un genio politico a tutto tondo in quanto all'ipotetico odio dei tedeschi verso Federico, anche qui la storia dice ben altro: c'è perfino l'episodio del tentativo dei nazisti in ritirata di riportare in Germania le spoglie di Corradino (è descritto alla voce "Corradino di Svevia" su Wikipedia), e se vi leggete le pagine di Ferdinand Gregorovius, tedesco, in visita nel XIX° secolo al Castello di Torre Astura, dove il giovane principe fu catturato, capite il grandissimo amore della nazione tedesca per questa dinastia scrive Gregorovius che Torre Astura "è la vedetta del Romanticismo, è la torre dei poeti tedeschi in Italia e dovrebbe essere dichiarata proprietà nazionale tedesca“ anche Dante parla di Corradino e tratta con sprezzante sarcasmo gli Angioini "Carlo venne in Italia e, per ammenda, vittima fe’ di Corradino e poi, ripinse al ciel Tommaso, per ammenda” Edited October 12, 2014 by conrad65 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Rotwang Posted October 12, 2014 Author Share Posted October 12, 2014 Ma come fai a scrivere delle assurdità del genere? Ma sì, è neoborbonico da salotto senza sapere chi siano i Borbone di Napoli e cosa fosse il Regno delle Due Sicilie, non sprecarci troppe parole, non sa neanche lui cosa scrive. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Iron84 Posted October 12, 2014 Share Posted October 12, 2014 (edited) opinione condivisibilissima, anzi fatto certo, e basta farsi un giro per l'Italia, il paese dalla 100 capitali e altrettante regge, il paese che custodisce oltre il 50% (qualcuno dice il 70 o 80%) del patrimonio artistico mondiale francamente non capisco il senso di quanto ha scritto @@Hinzelmann nel post precedente, che contesta questo fatto definendolo un'assurdità, per poi parlare di tutt'altro... Sai perchè non l'ha capito? Perchè a differenza di Hinzelmann tu hai letto l'intervento totalmente e senza pregiudizio ed hai capito quello che intendevo. Hinzelmann pensa che io, perchè vengo da Napoli e ho posto una valutazione "alternativa" debba ritenermi un cittadino delle Due Sicilie. Ovviamente quando parlo di "noi" mi riferisco a "noi come ITALIANI", cosa che era lapalissiana leggendo non solo il periodo precedente ma anche la risposta che stavo dando a Demo ma tant'è stare qui a perdere tempo è assolutamente fuori luogo. A Rotwang devo dire che, invece, non ho proprio parole è una persona così poco interessante. Edited October 12, 2014 by Iron84 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Demò Posted October 12, 2014 Share Posted October 12, 2014 (edited) Perchè investire in cultura non significa costruire regge e palazzi per i potenti, ma far si che anche l'ultimo dei cafoni sappia leggere e scrivere Per la cronaca, l'albergo dei poveri nasce come grande carcere/casa di rieducazione per i mendicanti della città(similmente ad esperienze del nord europa, specie olandesi)....ma così grande....che non è mai entrato in funzione secondo i progetti originali.....un po' come lo scomparso palazzo dei granili, che doveva essere un'enorme magazzino/dogana/scalo merci vicino al porto, enorme, gigantesco....mai entrato in funzione, se non più tardi come caserma, perchè era così grande che non si sapeva come usarlo e mancava di personale per farlo funzionare... Ma costruire un paio di strade no, quelle gli stranieri non le dovevano mica vedere, tanto che ci andavano a fare nell'entroterra? Napoli era bellissima.... io lo definirei un genio politico a tutto tondo io lo definirei un mito, grande quanto vuoi, ma un sovrano è il suo carattere E il carattere di Federico l'ha portato a distruggere l'autorità imperiale in Germania(che evidentemente, per nostra lusinga, non gli interessava) e a sacrificare una strategia politica realistica alle sue ansie di dominio....ti sembra che massacrare i cardinali diretti a un concilio sia il modo migliore per annientare l'autorità papale? Non sapeva mediare, non poteva accettare la saggia politica del carciofo che poi hanno assunto i Savoia. E non ha preparato manco un erede: uno l'ha fatto ammazzare, l'altro l'ha spedito i Germania, Manfredi era un bastardo senza diritto di successione e se l'è tenuto vicino. Piuttosto, il povero Luigi ix, scemo quanto si vuole, maniaco religioso, intollerante, con il pallino della crociata, ma per il suo regno ha sempre cercato pace e riforme, più che guerre destabilizzanti Avesse mediato con le città del nord e giocato d'astuzia contro il papa... Edited October 12, 2014 by Demò Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Hinzelmann Posted October 12, 2014 Share Posted October 12, 2014 francamente non capisco il senso di quanto ha scritto @Hinzelmann nel post precedente, che contesta questo fatto definendolo un'assurdità, per poi parlare di tutt'altro. Se per te l'analfabetismo di massa non ha niente a che vedere con la cultura non so a cosa ti riferisca tu Se poi consideriamo che il Regno delle due Sicilie era in senso giuridico, amministrativo, fiscale una creazione di Giuseppe Buonaparte e Gioacchino Murat cade tutto ciò che può essere riferito alla cultura giuridica, amministrativa, fiscale Quindi non capisco cosa rimarrebbe...un po' di architettura neoclassica e una vaga fioritura illuministica nella parentesi di 20 anni del Regno di Carlo III di Spagna, preceduta e seguita da un totale oscurantismo Oscurantismo, di cui furono peraltro fisicamente vittime i personaggi di spicco dell'illuminismo napoletano che i Borboni giustiziarono avendo aderito alla repubblica partenopea ( ora tu Conrad65 mi dirai che erano massoni...ma il problema è che la massoneria era all'epoca un merito in termini intellettuali e non accetto interpretazioni franchiste o fasciste riverniciate di leghismo partenopeo ) Quindi ricapitolando una cultura talmente fiorente che presupponeva l'analfabetismo di massa, determinò una incapacità totale di fondare uno stato moderno ( che tale fu solo in quanto copiato e mantenuto grazie ai Francesi ) e giustiziò i suoi esponenti di spicco in quanto Repubblicani Peggio di così...non saprei cosa immaginare Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Saramandasama Posted October 12, 2014 Share Posted October 12, 2014 in Germania Regno di Germania. La Germania non esisteva. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
conrad65 Posted October 12, 2014 Share Posted October 12, 2014 (edited) Se per te l'analfabetismo di massa non ha niente a che vedere con la cultura non so a cosa ti riferisca tu ci si riferiva al fatto che tutti i principi italiani, ed erano tanti, si sono costruiti la loro reggia in città, quella in campagna e la quadreria, e questo non è contestabile unicamente al regno del sud, così come non è contestabile il fatto che l'analfabetismo era un dato diffuso e condiviso dunque non mi pare un fatto dirimente in questa discussione quello che trovo molto interessante dell'intervento di @Iron84 era il principio di critica storica che non si è fermato all'evidenza del fenomeno "sfarzo", "reggia", etc., ma ha giustamente messo in luce l'abnorme diffusione del fenomeno, tipica dell'Italia in particolare, talmente abnorme che come dicevo l'Italia si ritrova oggi forse il 70%, c'è chi dice l'80%, del patrimonio artistico mondiale nessuno si è mai posto la domanda delle domande: come mai in un paese che non ha mai avuto un'industria fiorente, a parte alcuni casi pure importanti (l'industria della lana a Firenze, i cantieri navali a Venezia, etc.), si è potuto spendere in tale misura per il patrimonio artistico? come è possibile che il più fesso dei sovrani aveva la reggia? come è possibile che il cardinal Alessandro Farnese ha costruito in un paesino di 4 gatti nel Lazio (Caprarola) un palazzo degno di un imperatore? se non si è capaci di rispondere a questa domanda, non si capisce niente della storia italiana la risposta è molto semplice: l'Italia ha vissuto con i soldi che il papato ha pompato da tutta Europa, e la cui ricaduta ha beneficiato innumerevoli potentati medi e piccoli, ha alimentato la fortuna dei Medici (banchieri del papa) e la fioritura artistica di Firenze, la fortuna di Genova (tutte le principali famiglie genovesi svolsero attività bancarie) di Siena etc. ora tutto questo splendore, basato sul denaro della chiesa, giustifica anche peché il papato non sia mai stato sostanzialmente contestato in questo paese: perché ci hanno magnato tutti quanio, ci si sono sganasciati per generazioni alla nostra "classe dirigente" non gliene è mai importato nulla di unificare il paese e di promuovere l'alfabetismo di massa, né al sud né al nord: erano tutti a rimorchio delle sottane dei preti, che hanno garantito secoli di crapula e magna magna vogliamo vedere in faccia questa realtà oppure vogliamo far finta che così non era? perché il sud è sempre stato osteggiato dai papi, vilipeso, offeso, avvilito con insulse dinastie e dominazioni straniere? perché proprio dal sud, l'unico vero stato della penisola, a parte Venezia che però era più lontana, poteva venire la vera minaccia al papato ora tu Conrad65 mi dirai che erano massoni...ma il problema è che la massoneria era all'epoca un merito in termini intellettuali e non accetto interpretazioni franchiste o fasciste riverniciate di leghismo partenopeo @Hinzelmann non ho idea se tu abbia simpatie o aderenze massoniche, ovviamente la cosa non è centrale al riguardo: io non ho nessuna antipatia preconcetta verso la massoneria (e mi viene da ridere a pensarmi come franchista o fascista!), però occorre anche qui evitare le solite ipocrisie sappiamo tutti come si muove politicamente la massoneria, ancora oggi: con il ricatto, l'omicidio mascherato da incidente, favorendo la delazione e demolendo dall'interno gli ordini costituiti piazzando suoi adepti nei punti chiave, che poi di fatto non obbediscono più alla gerarchia evidente ma a quella massonica occulta il Regno del Sud non crollò per la passeggiata di 1000 garibaldini, è ingenuo pure il pensarlo: fu un colpo di stato, ordito dalla massoneria, che fece implodere il regno dall'interno sbandando l'esercito, che era tutt'altro che piccolo colpo di stato appoggiato militarmente dalla flotta inglese c'era poi bisogno della favoletta del mito risorgimentale, e si sono inventati la passeggiata dei garibaldini, qualche morto che ci vuole sempre in questi casi, le divise glamour, una bella verniciata di rosso, una claque di popolino plaudente e la "consegna" alla fine della passerella trionfale del regno nelle mani di sor Vittorio Emanuele ora tu mi dirai: ma non si poteva far di meglio in quel contesto si, probabilmente hai ragione: non si poteva far di meglio ma per favore non facciamo finta che sia mai esistito un risorgimento glorioso, non continuiamo a prenderci in giro l'Italia è stata fatta con i sotterfugi e con i sotterfugi ha continuato a sopravvivere, e non ha mai raggiunto il rango di nazione lo schifo che siamo e in cui viviamo è anche eredità di questo passato, con il quale non abbiamo mai voluto fare i conti Edited October 12, 2014 by conrad65 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Hinzelmann Posted October 12, 2014 Share Posted October 12, 2014 @Hinzelmann non ho idea se tu abbia simpatie o aderenze massoniche, ovviamente la cosa non è centrale al riguardo Allora perché insinuarlo? sappiamo tutti come si muove politicamente la massoneria, ancora oggi: Ecco se tu pensi che la massoneria sia nel 2014 la stessa cosa della rivoluzione partenopea non ci si intende anche perchè oggi 124 condannati a morte 222 condannati all'ergastolo 288 alla deportazione etc per ragioni ideali CE LI SOGNAMO Altro che trame e complotti... http://it.wikipedia.org/wiki/Repubblicani_napoletani_giustiziati_nel_1799-1800 fu un colpo di stato, ordito dalla massoneria, Quello che tu chiami complotto è la legittima ribellione della borghesia napoletana e certo in certa misura il tradimento ( per coloro che avevano giurato nell'esercito ) ma non la puoi liquidare come una trama "massonica" alla luce della persecuzione di una intera elite intellettuale del Regno non continuiamo a prenderci in giro Ma per piacere....con discernimento non nei confronti di Garibaldi e della Repubblica Partenopea perchè sennò se non è fascismo....è peggio, qualunquismo Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
conrad65 Posted October 12, 2014 Share Posted October 12, 2014 (edited) anche perchè oggi 124 condannati a morte 222 condannati all'ergastolo 288 alla deportazione etc per ragioni ideali CE LI SOGNAMO c'è stato un passato in cui sono stati combattuti, ma oggettivamente il modo in cui hanno corroso e demolito gli organismi statali dell'epoca fa pensare che quegli stessi stati, che poi sono stati demoliti e fagocitati, li combattessero per autodifesa... oggi i martiri massonici non esistono più: e certo con l'apparato statale parlamentare la magistratura il giornalismo gli ordini professionali etc. invasi dalla massoneria chi vuoi che ci sia che li combatte? meglio cercare un'entratura e divenire adepti, no? "ca' nisciuno è fesso" la novità degli ultimi anni, forse decenni, è che non ha più senso parlare di massoneria al singolare ma è più corretto parlare di massonerie al plurale,,, bande che si fanno la guerra al coperto delle strutture statali, colonizzate e asservite dunque un paragone tra la massoneria che ha fatto l'Italia e le massonerie odierne è improponibile, su questo sono d'accordo con te Edited October 12, 2014 by conrad65 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Hinzelmann Posted October 13, 2014 Share Posted October 13, 2014 Bah a me pare che la tua sia una interpretazione ideologica più che storica, però ai nostri fini se ne può anche prescindere Nel senso che resta un fatto che -se parliamo di rapporto fra cultura e regime borbonico- basta scorrere l'elenco dei condannati a morte per vedere che fine fecero gli uomini di cultura a Napoli: chirurghi, professori universitari, avvocati, notai etc. l'elenco è impressionante Quindi se è possibile immaginare una fioritura culturale durante il regno di Carlo III di Spagna, a Napoli, dovremmo dire che tale rapporto si ruppe irrimediabilmente fra il 1789 ed il 1799 Per me l'esistenza di un ceto intellettuale rivoluzionario è un merito del Meridione, per altri sarà solo la dimostrazione di una qualche infiltrazione massonica straniera, però resta il fatto che il rapporto fra monarchia borbonica e ceti intellettuali napoletani, era e fu irrimediabilmente rotto. Del pari in nessuna zona d'Italia i moti risorgimentali poterono coinvolgere settori della popolazione come nel Sud d'Italia, in Sicilia Calabria e fra la borghesia Napoletana le adesioni alla causa italiana furono sicuramente maggiori e più motivate, che altrove Certo è innegabile che in gran parte fu l'implosione interna di un regime odiato, più che amore per l'Italia....questo sì magari Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
conrad65 Posted October 13, 2014 Share Posted October 13, 2014 (edited) Certo è innegabile che in gran parte fu l'implosione interna di un regime odiato, più che amore per l'Italia....questo sì magari ma l'implosione non fu solo al sud: tutto il centro Italia "implose" la questione dell'annessione ai Savoia della Toscana, delle legazioni pontificie etc. resta per me un bel mistero sui libri di storia è tutto ridotto a un rigo: sollevazione, plebiscito, trionfale vittoria dei piemontesi ma questo non spiega affatto come accadde, ad esempio, che la Toscana, uno stato ben governato da una dinastia illuminata come quella dei Lorena (forse il miglior governo dell'Italia dell'epoca, politicamente tollerante ed economicamente ben gestito), improvvisamente si sia risvegliata savoiarda quello che voglio dire è che non fu (solo) il malgoverno borbonico a causare il collasso di quel regno, e neanche il peggiorare del regime monarchico dai tempi di Carlo III a quelli di Ferdinando o di Francesco, e neanche Garibaldi: fu qualcosa che accadde lì come nel resto d'Italia e che in gran parte è inspiegabile, se non come "colpo di stato" lasciamo pure da parte l'idea del gran complotto massonico, ma è possibile che non esista un'analisi storica seria su cosa accadde con i plebisciti? a parte quello che racconta Tomasi di Lampedusa nel Gattopardo, che dice a chiare lettere che, almeno al sud, fu un imbroglio e tornando al sud, ultimamente ci sono state molte diatribe storiche su cosa accadde all'esercito napoletano, che pure era grosso: cambiarono semplicemente casacca, prendendo le insegne sabaude, oppure fu sciolto? ci sono due opposte fazioni: alcuni meridionalisti parlano di 40.000 prigionieri dell'esercito del sud, deportati dai Savoia nelle fortezze piemontesi e valdostane e morti in prigionia; altri hanno ricostruito la vicenda in ben altro modo http://www.laterza.it/index.php?option=com_content&view=article&id=904:i-prigionieri-dei-savoia-la-vera-storia-della-congiura-di-fenestrelle&catid=40:primopiano&Itemid=101 pure Alessandro Barbero, un savoiardo doc, nel tentativo di sminuire quello che accadde, non può nascondere che "l’esercito delle Due Sicilie venne sconfitto in una guerra non dichiarata, i suoi uomini fatti prigionieri o sbandati, e poi, in gran parte, trasportati al Nord per essere arruolati contro la loro volontà nell’esercito italiano" dunque non ci furono diserzioni in massa dell'esercito, nessuno si unì a Garibaldi: l'esercito fu tradito dai suoi vertici, che lo lasciarono evidentemente inattivo in modo che Garibaldi potesse concludere il suo percorso di "conquista" senza essere disturbato Edited October 13, 2014 by conrad65 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Hinzelmann Posted October 13, 2014 Share Posted October 13, 2014 Guarda non è che la flotta napoletana abbia dato gran prova di valore militare nel 1866 a Lissa una volta passata al Regno d'Italia, fece schifo quando si sarebbe trattato di ostacolare Garibaldi ma continuò a fare schifo anche poi ( capirei se, incapace prima, si fosse rivelata capacissima poi ma qui si tratta di comparare il niente, all'orrore...) Quindi certamente l'esercito napoletano diede pessima prova di sé a vari livelli, non escluso anche l'infedeltà di larga parte del corpo ufficiali, questo l'ho già scritto io, ma questo non è certo un sintomo di buona salute del Bel Reame, quanto la certificazione della sua debolezza ( per non parlare del fatto che alcuni generali erano pure stranieri ) Considerando che il rapporto di forze era in partenza sulla carta di 90 a 1 nessun tradimento è in grado di spiegare in sé il disastro militare e comunque al Volturno Garibaldi comandava 24.000 uomini -meno della metà dei Borbonici- ma non più solo 1100 quindi una capacità di mobilitazione ci fu Si tratta è vero in grandissima parte di volontari Siciliani e Calabresi più i briganti Lucani ( come ho già detto passarono poi ripassarono ai Borboni ) ma la cifra è ragguardevole Discorso completamente diverso per la Toscana Il destino della Toscana fu deciso a livello diplomatico, il plebiscito fu solo un modo per scambiare Nizza e la Savoia con in Centro Italia senza che i Francesi autorizzassero la nascita di un Regno di Italia ed i Savoia rinunciassero alle terre dei loro avi e della casata La soluzione fu caldeggiata dall'Inghilterra che preferiva un Regno d'Italia ad una presenza francese in Italia ( come la II Guerra di Indipendenza faceva intravedere dopo i Trattati di Villafranca ) ed accettata da Napoleone III in cambio di un pegno territoriale, che poi la Francia ha conservato per sempre ( quindi le è pure convenuto ) Poi si può discutere sul fatto che nonostante i brogli, nonostante la censura di Ricasoli ( pro savoia ) e nonostante il quesito che contrapponeva il certo all'incerto ( un imprecisato regno separato ) i Toscani che dimostrarono affetto per i Lorena furono 18000 circa Per dire a Nizza contrari all'annessione 160 In savoia 235 In tutto il Sud 10.000 ( con sei volte i votanti toscani ) Però era tutto stato deciso a livello diplomatico, questo si sa Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Hinzelmann Posted October 13, 2014 Share Posted October 13, 2014 Le domande per quanto riguarda la Toscana sono due: 1) se sia esistita una trama tale per cui il Granduca Leopoldo fu tradito qui va detto che egli scappò come nel 1848 a Vienna affidando le sue fortune all'Austria http://it.wikipedia.org/wiki/Invasione_austriaca_della_Toscana non è quindi possibile dire cosa sarebbe successo se avesse tentato di allearsi con il Piemonte, o di resistere alla sollevazione fiorentina rimanendo a Firenze 2) se sia esistito un partito antipiemontese in Toscana Qui la risposta è più fondata votarono contro l'annessione al Regno di Sardegna Mazzoni ( Repubblicano ) e Giuseppe Montanelli ( Democratico ) i quali avrebbero preferito una Repubblica o un Regno dell'Italia centrale sotto protezione francese ( Napoleone III però non era certo un repubblicano ) Il partito antipiemontese era quindi diviso fra Aristocratici pro Lorena ( nonostante il comportamento del Granduca ) e Filoaustriaci e Democratici Filo francesi ( nonostante il comportamento di Napoleone III ) Tanto comunque bastò perchè in Toscana il plebiscito fosse formulato da Ricasoli nella forma di una "unione" e non di una "annessione", il chè anche a livello lessicale tradisce un bisogno di riaffermare la dignità e l'autonomia della Toscana ( pur essendo Ricasoli di tutt'altro avviso, personalmente ) Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
conrad65 Posted October 13, 2014 Share Posted October 13, 2014 Tanto comunque bastò perchè in Toscana il plebiscito fosse formulato da Ricasoli nella forma di una "unione" e non di una "annessione" però unione non fu: "unione" dal punto di vista istituzionale avrebbe voluto dire federazione, cosa che accadde in Germania dove si conservarono per un certo periodo i regni pre-unitari mi domando se il veloce passaggio della capitale a Firenze, in attesa che cadesse Roma, non fu un contentino dato alla Toscana per questa faccenda dell'unione "tradita" Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Hinzelmann Posted October 14, 2014 Share Posted October 14, 2014 Premesso che siamo OT Sì, ma che i plebisciti del 1859-1870 non siano stati la stessa cosa di quelli del 1848-1849, che contestualmente prevedevano la elezione di una Assemblea Costituente, è cosa nota. La seconda guerra di indipendenza è considerata - da sempre - un "capolavoro diplomatico" di Cavour, non certo una rivoluzione democratica e su questa linea sarà anche la Terza guerra e poi la conquista di Roma L'unica eccezione - parziale certo - è costituita appunto dall'impresa dei mille Tuttavia vi furono le leggi di unificazione amministrativa del Regno e su quel piano si spostò il confronto politico, prevalse sull'ipotesi di un regionalismo amministrativo ( Minghetti ) il modello di accentramento amministrativo francese ( e fra i centralisti c'era di sicuro Ricasoli! ) basato su prefetture e province Repubblicani e democratici continuarono a richiedere una assemblea costituente e lo stesso Garibaldi continuò ad invocarla, insieme al suffragio generale. Uno dei limiti culturali più forti della sinistra democratica del tempo, fu certamente il fatto di considerare la Francia il modello di riferimento, una Francia che però non era certo la Francia rivoluzionaria, ma la Francia Napoleonica ( cioè un modello post-rivoluzionario di sintesi, fra ancien regime e rivoluzione liberale ) E tale la Francia fu, non solo come modello culturale di riferimento, ma come soggetto attivo del quadro diplomatico. Napoleone III non voleva una repubblica democratica, non voleva neanche un Regno d'Italia -il suo consenso fu ottenuto come si è detto- e non voleva Roma capitale, né la scomparsa dello Stato della Chiesa Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Rotwang Posted November 27, 2014 Author Share Posted November 27, 2014 http://www.linkiesta.it/stranieri-abitano-piccoli-borghi-calabria Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Olorin Posted November 27, 2014 Share Posted November 27, 2014 non solo della Calabria, Rot...anche qui! Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Demò Posted November 28, 2014 Share Posted November 28, 2014 che figata è una cosa che letta così sembra davvero bella Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
losvedese Posted November 28, 2014 Share Posted November 28, 2014 (edited) che figata è una cosa che letta così sembra davvero bella E' davvero un'oasi felice. Ci andavo spesso d'estate quando vivevo in Italia! :) Edited November 28, 2014 by losvedese Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Pix Posted November 28, 2014 Share Posted November 28, 2014 Secondo me chi parla male del Regno delle Due Sicile è solo ignorante e un debole di spirito, perché preferisce adagiarsi su una storia riveduta e corretta per sentirsi superiore a una parte della PROPRIA nazione. Meglio negare che i soldati duosiciliani sono stati deportati in campi di concentramento al nord, meglio negare che la tassazione che è stata apportara al sud è stata una vera ruberia autorizzata, meglio negare che la tecnologia del sud è stata copiata al nord tant'è vero che la stessa non ha funzionato a causa della differenza del clima e del paesaggio, meglio negare che ci sono state figure spudoratamente malvagie che hanno fatto studi sull'eugenetica sulle persone del sud. Sinceramente a me non importa sapere cos'hanno da dire i razzisti del forum né ho voglia di leggere i loro deliri. Io non sono neppure di parte perché non sono napoletano ma italiano e come non mi trovo con i "meridionali" non mi trovo neppure con i "settentrionali". Lo dico da italiano, smettetela di vivere con i prosciutti sugli occhi. L'unificazione è un evento storico che ha mietuto vittime in ogni dove, da nord a sud. I soprusi ci sono stati, da nord a sud. Le ruberie ci sono state, da nord a sud. L'Italia del nord (che non esisteva) era più avanzata? Cazzate. L'Italia del sud era una sorta di Atlantide? Cazzate. Ma aldilà di queste congetture, emancipatevi e credete in un'Italia unita in cui non ci sono napoletani né milanesi ma italiani. Ci aspetta una sfida ancora più grande tra poco, ci dovremo sentire europei invece che francesi o tedeschi. Vogliamo rimanere al passo coi tempi? Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Rotwang Posted September 7, 2015 Author Share Posted September 7, 2015 (edited) Desertificazione industriale. Assenza di risorse umane, imprenditoriali e finanziarie. Rischio povertà. E crollo demografico: «Nel 2014 al Sud si sono registrate solo 174 mila nascite, livello al minimo storico registrato oltre 150 anni fa, durante l’Unità d’Italia: il Sud sarà interessato nei prossimi anni da uno stravolgimento demografico, uno tsunami dalle conseguenze imprevedibili». Sottosviluppo permanente. Prima della pausa estiva il rapporto 2015 dello Svimez aveva fotografato la catastrofe del Mezzogiorno dopo quasi settant’anni di Repubblica. Un paese povero in un paese ricco, un paese immobile in un paese in trasformazione. Nelle regioni del Sud si viaggia in pullman e per arrivare a Matera, capitale della cultura europea 2019 si prende la ferrovia appulo-lucana. Un mondo separato, per parafrasare Pier Paolo Pasolini, che condiziona la fragile crescita italiana e il calo della disoccupazione rivelato dall’Istat in questi giorni. Un mondo dimenticato, sparito dalle mappe della politica italiana, terra di approdo per i migranti in arrivo dall’Africa e alla deriva nel Mediterraneo, terra di fuga per le giovani generazioni. Un mondo che sprofonda nell’illegalità e nel sopruso mafioso. Inevitabile banco di prova per il governo di Matteo Renzi che in seguito alla pubblicazione del rapporto Svimez e alla lettera aperta di Roberto Saviano (« Caro premier, il Sud sta morendo») aveva convocato all’inizio di agosto una direzione del Pd sul Mezzogiorno. Con l’annuncio per l’autunno degli stati generali dello sviluppo convocati dal ministro Federica Guidi. E un progetto del Pd da presentare nei prossimi giorni, prima dell’approvazione della legge di Stabilità di fine mese. Un masterplan, il piano Renzi per il Sud. Nell’attesa, il 12 settembre il premier sarà a Bari per inaugurare la fiera del Levante, tradizionale vetrina del presidente del Consiglio di turno per impegni, promesse, assicurazioni sulle politiche meridionali destinate a essere disattese. Il primo a farlo fu Benito Mussolini, nel 1934, per la quinta edizione, poi tutti i capi di governo democristiani, a partire dal pugliese Aldo Moro, tradizione interrotta da Silvio Berlusconi. A Bari Renzi è intervenuto un anno fa, nel 2013 negli stessi padiglioni lanciò la sua candidatura alla segreteria del Pd. Mai, però, si è realizzata una condizione politica così favorevole. Tutti i presidenti delle regioni meridionali, dall’Abruzzo alla Sicilia, passando per Campania, Puglia, Molise, Basilicata, Calabria e Sardegna, militano nell’area del Partito democratico e guidano giunte di centrosinistra: il campano Vincenzo De Luca, il pugliese Michele Emiliano, il calabrese Mario Oliverio, l’abruzzese Luciano D’Alfonso, il lucano Marcello Pittella, il sardo Francesco Pigliaru, il molisano Paolo Di Laura Frattura, il siciliano Rosario Crocetta. Edited September 7, 2015 by Rotwang Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Rotwang Posted September 7, 2015 Author Share Posted September 7, 2015 (edited) Secondo me chi parla male del Regno delle Due Sicile è solo ignorante e un debole di spirito O forse ha semplicemente studiato storia, senza avere alcun sentimento anti-meridionale o leghista, a differenza di tanti che a quanto leggo/vedo credono alle favole. Se la Lombardia ha manifatture e un'economia agricola di tipo capitalistico dall'inizio dell'età moderna è solo la verità storica dei fatti, non un vanto. Anche il Sud ha avuto le sue possibilità di decollo ma le ha sprecate perché i Barboni di Napoli (dinastia regnante dalla prima metà del XVIII secolo) erano degli assassini. Nessuno dice che con l'Unità il Sud si sia sviluppato e abbia avuto vantaggi, ma anche da indipendente si sarebbe trovato nella stessa situazione. Edited September 7, 2015 by Rotwang Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Iron84 Posted September 7, 2015 Share Posted September 7, 2015 Le migrazioni fanno parte della storia dell'uomo e tutto sommato la diminuzione della popolazione mi sembra essere un vero lusso che possiamo concederci.Vivo in una città con la densità abitativa di Hong Kong quando è costruita per poter accogliere 400.000 abitanti in meno di quelli che ha O forse ha semplicemente studiato storia, senza avere alcun sentimento anti-meridionale o leghista, a differenza di tanti che a quanto leggo/vedo credono alle favole. Se la Lombardia ha manifatture e un'economia agricola di tipo capitalistico dall'inizio dell'età moderna è solo la verità storica dei fatti, non un vanto. Anche il Sud ha avuto le sue possibilità di decollo ma le ha sprecate perché i Barboni di Napoli (dinastia regnante dalla prima metà del XVIII secolo) erano degli assassini. Nessuno dice che con l'Unità il Sud si sia sviluppato e abbia avuto vantaggi, ma anche da indipendente si sarebbe trovato nella stessa situazione. Caro Rot uno storico non può dare giudizi di valore e nemmeno utilizzare la parola se, sono due gravi errori per un futuro professionista Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Rotwang Posted September 7, 2015 Author Share Posted September 7, 2015 Caro Rot uno storico non può dare giudizi di valore e nemmeno utilizzare la parola se, sono due gravi errori per un futuro professionista Non siamo su un sito storico, ho anche le mie opinioni. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Demò Posted September 7, 2015 Share Posted September 7, 2015 Il fatto che i napoletani vedano bene i borboni mi pare giusto, il meridione dal 1200 é stato la campagna di Napoli. Peró piú che con i borboni me la prenderei con i latifondisti meridionali che si facevano la vita a Napoli mettendo a pascolo invece che a coltura le loro terre. Certo che ferdinando iv era un tiranno macellaio schifoso e certo che ai siciliani Napoli é sempre stata in culo. Che poi i Savoia abbiano trattato il Sud come terra di conquista é vero, ma a combatterli come briganti c'erano i morti di fame, mica i padroni agrari, loro li hanno appoggiati e voi sapete se i figli di certe famiglie non pesano ancora nelle vostre regioni. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Hinzelmann Posted September 7, 2015 Share Posted September 7, 2015 In realtà tralasciando le mitologie borboniche i dati ci dicono che nel 1951 il PIL del Sud era il 45% di quello del CentroNord contro il 74% dopo la prima guerra mondiale Questa divaricazione è attribuibile nel bene e nel male al Fascismo nel bene eventualmente per lo sviluppo che il fascismo potrebbe aver portato nel centro-nord al netto dei danni della guerra persa, nel male per quanto non avrebbe fatto nel Sud agrario Durante gli anni della Cassa del Mezzogiorno e della Grande migrazione va pur detto che il PIL del Sud risale la china fino a recuperare un 63,5% nel 1971 Poi la crisi dell'industria pesante non viene più compensata dalle altre forme di intervento pubblico e si avvia un lento declino 1971-1991 che riporta il Sud al 52% Dal 1995 al 2009 i cd anni della NER Nuova Economia Regionale, si assiste ad un modestissimo recupero del Sud, dal 52% al 56% E poi con la crisi si riperde tutto anche se il trend è per ora troppo breve Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Ilromantico Posted September 7, 2015 Share Posted September 7, 2015 E' penoso leggere nel 2015 di queste diatribe infantili tra Nord e Sud. Bravissimo @Pix , sottoscrivo tutto quello che hai detto. Comunque io credo che il Sud non sia mai decollato per un assurdo ostruzionismo istituzionale per avvantaggiare il Settentrione. Questa assurda rivalità Nord Vs Sud non fa per nulla bene al paese perché l'Italia sarebbe ben più ricca se riuscisse a sfruttare per bene il Sud. Almeno all'estero non fanno distinzioni tra terroni o polentoni, siamo tutti italiani urlanti e gesticolanti xD. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Demò Posted September 7, 2015 Share Posted September 7, 2015 Perché il fascismo avrebbe trascurato il Sud? Bene o male mi viene da pensare che ci fosse giá una bipartizione, sono al governo e appoggio gli agrari e la proprietá, ma al Nord devo confrontarmi comunque con gli industriali e quel poco di riarmo piú la politica infrastrutturale li beneficia, o c'é stato un vero e proprio investimento nel settentrione? Grazie ilromantico, eravamo tutti ansiosi di sentirti spiegare di come la Spagna non abbia problemi di regionalismo e separativismo, almeno da noi nessuno ha fatto morti, eravamo troppo impegnati a gesticolare Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Pix Posted September 7, 2015 Share Posted September 7, 2015 O forse ha semplicemente studiato storia, senza avere alcun sentimento anti-meridionale o leghista, a differenza di tanti che a quanto leggo/vedo credono alle favole. Se la Lombardia ha manifatture e un'economia agricola di tipo capitalistico dall'inizio dell'età moderna è solo la verità storica dei fatti, non un vanto. Anche il Sud ha avuto le sue possibilità di decollo ma le ha sprecate perché i Barboni di Napoli (dinastia regnante dalla prima metà del XVIII secolo) erano degli assassini. Nessuno dice che con l'Unità il Sud si sia sviluppato e abbia avuto vantaggi, ma anche da indipendente si sarebbe trovato nella stessa situazione. Perché, i Savoia non erano assassini? Ma secondo te le occupazioni militari si fanno a suon di ola? E ti ricordi perché i garibaldini avevano le giubbe rosse? Tu non hai sentimenti anti-meridionali, tu sei un fascista anti-meridionale puro! Le schifezze che scrivi sul Sud e sui suoi abitanti sono peggiori di qualsiasi omofobo che spara a zero sui gay. Forse qui ti mantieni perché c'è la moderazione ma ho letto quello che scrivi su Facebook. Non desidero che mi tagghi più, io con i razzisti non voglio averci nulla a che fare. Chiaro? Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Demò Posted September 7, 2015 Share Posted September 7, 2015 E ti ricordi perché i garibaldini avevano le giubbe rosse? Chiaro? Perché? Io so quella delle divise da macellaio, tu che altre ne hai? Dopo aver sentito affermare da raixe venete che garibaldi era un pirata che rapiva cinesi per venderli come schiavi in California e che peranto gli avrebbero tagliato un orecchio in segno di infamia, non posso che ascoltarle tutte Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
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